Posts written by atbmatus

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    CITAZIONE (Licya25 @ 19/9/2021, 14:21) 
    decisamente bizzarro, ma interessante. La storia prosegue?

    Sì, ho l'intenzione di proseguire, appena ho un po' di tempo libero e tranquillità in casa.
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    Prologo

    La contea di Bokerstone, una estesa vallata verdeggiante divisa dal fiume Esse, era governata dal conte Robert Boker e dalla sua consorte.
    I due sposi, desiderosi di dare alla luce un erede maschio, rimasero delusi assai quando nacque Alice.
    La poverina, in quanto donna, avrebbe perso potere con il matrimonio dunque fin da subito il conte prese a mercanteggiare con le famiglie
    più importanti e ricche per poter combinare un matrimonio fruttuoso per entrambe le parti, una volta che la figlia avesse raggiunto l'età
    necessaria.

    Capitolo uno: Il bianco coniglio

    Il giardino del palazzo Boker, pur essendo tale termine riduttivo considerate le sue dimensioni, era ricco di luoghi dove potersi appartare in segreto; Alice
    tuttavia prediligeva un particolare angolo nascosto dalla vegetazione; ella era prossima a compiere i quattordici anni eppure sfuggiva spesso da tutte
    quelle questioni mondane che l'annoiavano a morte; essendo rilegata in quel posto, in attesa di essere obbligata a scegliere un pretendente, poteva
    solo viaggiare con la mente; si intrufolava dunque nella biblioteca e scelto un libro raggiungeva il suo nascondiglio, si sedeva con la schiena appoggiata ad un albero e si perdeva tra le pagine.
    Capitava alcune volte ad Alice di trovare degli strani racconti e leggendo di particolari effusioni tra due innamorati ella provava strane emozioni, sentiva calore sulle guance e cosa ancora più strana nelle parti intime, le quali ultime se toccate si bagnavano e le procuravano piacere.
    Fu in una di quelle occasioni che accadde l'inaspettato: Alice, liberatasi dalle mutandine di pizzo, si strusciava una mano tra le gambe leggendo avida di un cavaliere che salvata la principessa la portava nelle sue stanze per consumare il proprio amore; all'improvviso un cespuglio prese a frusciare e prima ancora che ella potesse fare una sola mossa, sbuco nella radura un coniglio davvero strano; il suo particolare colore bianco candido era di secondaria evidenza rispetto al fatto che si muoveva solo su due gambe e indossava dei vestiti, un gilet nero dal cui taschino si poteva scorgere una catenella d'oro ed un monocolo che senza logica alcuna gli rimaneva in equilibrio sull'occhio sinistro; il bianco coniglio evidentemente agitato, estrasse sfilò la catenella ed estrasse un orologio dello stesso materiale che aprì, poi sconvolse maggiormente Alice quando esclamò: - Ritardo! Sono davvero in ritardo! -.
    Solo quando riposto lo strumento si guardò disperato in giro il bianco coniglio notò la ragazzina, la quale stupefatta era rimasta nella stessa posizione, una mano a reggere il libro e l'altra nella sua intimità, visibile tra le gambe nude; esso la puntò e con uno scatto improvviso le si parò davanti poi si rivolse a lei: - Sono davvero in ritardo, davvero davvero in ritardo ma... Anche io ho i miei bisogni sai, è l'istinto, la natura che mi ha creato così, se vedo una femmina
    devo... - . Alice notò con stupore che dallo strano rigonfiamento tra le zampe inferiori del coniglio si estese una protuberanza rossastra, come una sorta di cannetta, prima che l'animale le scostasse senza tante cerimonie la mano bagnata tra le gambe e le infilasse tale estensione dentro di lei; ella non si mosse, stupefatta e allo stesso tempo incuriosita da quel comportamento, osservando il coniglio muoversi ritmicamente avanti e indietro; sentiva appena quel tubicino fino a quando l'animale si fermo tremando e lei sentì un aumento di calore nelle parti basse.
    Il bianco coniglio si staccò da lei con l'estensione che già si stava ritraendo, bagnata da uno strano fluido biancastro ancora collegato da un leggero filamento con la sua intimità; la creatura ritornò ad agitarsi, ricontrollò l'orologio e fece un piccolo balzo preoccupato prima di scattare e sparire tra i cespugli; Alice, ancora sconvolta, tastò quel liquido che le colava lieve tra le gambe e si portò una goccia alla bocca per poi assaggiarlo con la punta della lingua, scoprendo che era salato; ripresa dallo stupore si alzò, si rimise le mutandine e srotolò la lunga gonna che si era portata alla vita, poi corse nella stessa direzione presa dal coniglio.
    La ragazzina corse e corse, schivando rami e vegetazione; stava per perdere la speranza quando infine lo vide nei pressi di un altro albero alla cui base si apriva un buco nel terreno, abbastanza grande da poterci cadere dentro; ella fece per chiamarlo il quale però si tuffò proprio in quella cavità e dopo un istante di indecisione anche lei lo segui.

    Capitolo due: Lo Stregatto

    Alice cadeva nel vuoto e nell'oscurità già da un pò ma non vi era una vera sensazione di caduta; tanto per cominciare non c'era alcuno spostamento d'aria che le muovesse gli abiti e neppure che le sferzasse il viso, eppure ella sapeva di stare scendendo; all'improvviso una luce improvvisa la accecò e quando riuscì a vedere si accorse di essere seduta sul pavimento di una stanza circolare.
    Era un luogo spoglio ad eccezione di un tavolino su cui erano posate due ciotole, ognuna di esse contenente un biscotto di diverso colore, uno verde e l'altro azzurro; sulle pareti vi erano due tra le più strane porte che avesse mai visto, una troppo piccola per potervi accedere, l'altra troppo alta per poter afferrare la maniglia, entrambe dalla forma molto simile all'intimità della ragazzina, con la toppa per la serratura circolare e centrale.
    Alice senti lo stomaco brontolare e decise che per prima cosa avrebbe mangiato un biscotto; si avvicinò alle ciotole e scelse quello di colore verde, dandogli un piccolo morso; dopo aver inghiottito il boccone si sentì strana e vide che il tavolino si stava ingrandendo già sopra di lei per poi accorgersi che in verità era lei a rimpicciolirsi; chiuse gli occhi e quando li riaprì si ritrovò stabile ma all'altezza della porta più piccola; si avvicinò subito, preoccupata, provò a ruotare la maniglia rotonda per scoprire che era chiusa; Alice non si perse d'animo e prese a guardarsi attorno fino a che non notò un'oggetto somigliante ad una strana chiave, sul tavolino che fortunatamente aveva il piano in vetro; ora il problema era raggiungerla.
    La ragazzina si avvicinò ad una delle gambe del mobile e cercò di arrampicarsi, invano; tentò allora di scuoterla ma ovviamente era troppo pesante; ritornò allora alla porticina e prese a tastare la sua superfice, sperando di trovare un meccanismo segreto come quelli di cui aveva letto in certi romanzi; bastarono pochi istanti per capire l'inutilità di ciò tuttavia l'uscio iniziò a vibrare; Alice ripose la mano sopra e sfregò, notando che la vibrazione aumentava, poi dalla toppa circolare iniziò a sgorgare uno strano liquido che le ricordò esattamente quello che le bagnava la mano quando si perdeva nelle fantasie; accarezzando più volte la porta il getto si intensificò tanto che la stanza prese ad allagarsi e dopo poco tempo già la ragazzina dovette cercare di stare a galla; il livello aumentò velocemente e Alice constatò che mancava poco al bordo del tavolino; temeva di non farcela quando infine riuscì ad issarsi sul piano, riprese fiato e poi corse a prendere la chiave, infine raggiunse la seconda ciotola e seguendo l'istinto dette un morso al biscotto azzurro, ricrescendo e tornando alla sua solita forma.
    Alice non era ancora fuori pericolo, la stanza continuava ad riempirsi, lei aveva una sola chiave che come grandezza corrispondeva alla porta sommersa; si diede qualche istante per riflettere poi prese fiato e decise di immergersi per cercare di aprirla; ci vollero più tentativi ma alla fine riuscì a raggiungere l'uscio a tastando la parete, vi inserì a fatica la chiave e la fece scattare; subito la stanza prese a svuotarsi non dall'apertura appena aperta ma invece dal pavimento, come se vi passasse attraverso; la ragazzina dunque, pur con qualche preoccupazione, morse di nuovo il biscotto rimpicciolente e infine riuscì a passare per la porticina.
    Si ritrovò all'aperto, in un mondo sconosciuto e molto diverso dal suo: le piante avevano colori e forme molto bizzarre, alcune delle quali le fecero avvampare le guance perché ricordavano molto certe descrizioni dell'intimità maschile, descritta nei libri letti; mosse qualche passo ma si fermò quando una strana voce, calma, sonnecchiante e tratti inquietante la spaventò: - Guarda guarda chi è spuntato fuori - , seguita poi da una risata tirata e pigra; Alice cercò la fonte e scoprì presto che proveniva da un enorme gatto appollaiato su un ramo sopra di lei; esso, al contrario del coniglio, pareva in tutto e per tutto un vero gatto ad eccezione per il colore viola che striava il suo manto nero; gli occhi gialli semi chiusi la fissavano svogliatamente.
    La ragazzina desiderosa di allontanarsi rispose: - Mi scusi messer Gatto, sono in cerca di un certo bianco coniglio, mi saprebbe indicare la via? - ; la creatura face un lungo sbadiglio, mostrando i suoi canini appuntiti, poi si lasciò scivolare dal ramo e invece di cadere planò lentamente fino a toccare terra; - Lo conosco, lungo questo sentiero raggiungerai il banchetto - Disse pigramente il gatto
    - Il banchetto? - Chiese Alice perplessa
    - E' quello che ho detto - Ribadì l'altro con un pigro sorriso
    Alice un po' dubbiosa lo ringraziò e fece per proseguire ma il gatto la fermò.
    - Non andrei in giro così conciata - riprese con il suo tono lento
    - Così come? - Ribatte la ragazzina confusa, guardandosi l'abito che incredibilmente era già asciutto
    - Così - Rispose la creatura alzando una zampa e tendendola verso di lei, poi aggiunse con una lenta risata - Se non vuoi perdere la testa -
    - Cosa intende dire messer Gatto? Mi può aiutare? - Chiese lei mordendosi un labbro per la confusione
    - Oh beh, qualcosa posso fare, ma non fare alcuna mossa - le disse lui
    Il Gatto sfoderò un singolo artiglio, si librò in aria e prese a girarle attorno all'altezza delle gambe; Alice rimase immobile ubbidiente, sentendo il rumore di
    stoffa lacerata.
    -Ecco fatto - Disse l'animale
    La ragazzina abbassò lo sguardò e arrossì violentemente guardando con grande imbarazzo il suo abito oramai rovinato; il gatto le aveva reciso la gonna tanto che ora le si poteva vedere le mutandine al minimo movimento.
    - Co... Cosa hai fatto? - Chiese all'altro colma di vergogna, dimenticando le buone maniere
    - Cammina solo in penuria, qua nel Paese della lussuria - Rimeggiò il gatto con tutta la sua sonnolenza poi iniziò a scomparire, poco a poco, lentamente, fino a che non sparirono gli occhi felini e rimase solo il candore delle sue zanne; - Addio - furono le sue ultime parole.
    Alice, spiazzata, confusa e imbarazzata decise di riprendere il cammino, tentando invano di allungare il poco rimasto della gonna per coprire le sue nudità.
    Era finita in un mondo matto, sconosciuto che la spaventava ma in parte la attirava a se.
  3. .
    Mi trovavo da poco a Milano, quando venne dichiarata la quarantena e vennero eseguite le chiusure.

    Fui contattato per una offerta lavorativa in quella città e, siccome lì viveva uno dei miei zii, fui quasi obbligato a chiedergli ospitalità, per ammortizzare i costi; il problema
    consisteva nel fatto che zio Walter era un gran coglione, appeso ad un piccolo ramo del mio albero genealogico, messo in disparte praticamente da tutta la parentela, perché
    si era arricchito a spese di tante persone e si crogiolava nelle sue ricchezze, tanto che in famiglia lo chiamavamo Paperon de Paperoni.

    Parlando della sua abitazione si trattava di un ampio e lussuoso attico di un palazzo, che condivideva con la sua compagna ucraina, una donna più giovane di lui con un corpo
    da urlo di nome Vika, e la figlia Sara, mia cugina, più o meno della mia età e che, ammetto, era stata mio oggetto di fantasie erotiche in passato, considerato che anche lei
    possedeva un nota bellezza; infatti ogni tanto lavorava come modella.

    I primi giorni dal mio arrivo furono strani; l'accoglienza fu pressoché nulla e la parola famiglia era sconosciuta; mio zio lavorava fuori casa praticamente
    sempre, anche se in seguito si scopri che si tratteneva con più amanti, mentre in casa non c'erano regole ne vincoli; ci si alzava quando si voleva, si mangiava ognuno per
    conto proprio e vi era una dittatura sul telecomando della TV, dove Sara aveva la precedenza su tutti e non esitava a far sloggiare gli occupanti; riguardo alla comunicazione
    la situazione non era migliore in quanto al di la dei saluti non c'era interazione.

    Con le chiusure rimasi bloccato a vivere con loro; non c'erano libri, non sempre la televisione era disponibile e non c'era un computer che potessi usare liberamente, dunque
    passavo le giornate a base di app sul cellulare; inoltre constatai anche dei seri problemi di privacy in quanto non esistevano chiavi per le varie porte, quindi bagno incluso;
    una delle prime volte che utilizzai la toilette, all'improvviso entrò Vika, la quale fregandosene del mio imbarazzo e del mio patetico balbettio mi passò davanti per recuperare
    dei cosmetici.

    Fortunatamente ci furono anche situazioni positive, ad esempio quando una delle ragazze praticava yoga in salotto; facevo da spettatore, cercando di mascherare il mio
    "interesse" e i movimenti nei miei pantaloni, mentre loro si muovevano in pose eccitanti vestite con leggings e dei top che non nascondevano le forme; se si accorsero delle
    mie sbirciate non lo so dire, ma in ogni caso non dissero mai nulla.

    Poi un giorno zio Walter telefonò a casa, comunicando senza preavviso che si sarebbe fermato in una delle sue case vacanza al lago a tempo indefinito, per "questioni
    lavorative"; da quel momento Vika cambiò comportamento: dopo la telefonata si chiuse arrabbiata per un giorno intero in camera, poi una volta uscita prese a trascorrere
    più tempo in bagno del solito e spesso la vidi strusciarsi le gambe qualunque cosa facesse, come se avesse qualche sorta di fastidio; in realtà avevo una ben definita teoria
    che si dimostrò poi fondata: la donna era arrapata come una cagna in calore e senza il suo compagno a soddisfarla doveva trovare escamotage per "sbollire", e
    probabilmente era anche in parte dipendente dal sesso.

    Un pomeriggio mi si ruppe il caricatore del cellulare dunque decisi di prendere in prestito quello di mia cugina, il quale aveva l'attacco che mi serviva; arrivai davanti alla
    porta di camera sua e, come consuetudine in quella casa, la aprii senza bussare, rimanendo fulminato; Sara stava dormendo ed era completamente nuda e scoperta!
    Le sua linea da urlo, i suoi seni dalla forma perfetta e dai capezzoli delicati, la sua vagina depilata dalle labbra simmetriche, i segni del costume minimalista sull'abbronzatura,
    i suoi piedi piccoli e sensuali, i suoi capelli lunghi e biondi, la sua bocca sottile… Inevitabilmente il mio pene si ingrossò e dovetti resistere a consolidare una delle mie
    fantasie che iniziava proprio in quel modo; entrai piano cercando allo stesso tempo di distaccare gli occhi da lei e di non calpestare i suoi vestiti sparsi qua e la sul pavimento,
    tra cui spiccavano varie sue mutandine che di certo non mi aiutavano a raffreddarmi; afferrai infine il cavetto per cui ero venuto e feci dietrofront, ma a metà strada notai
    sul comodino dei flaconi medicinali; dentro di me sapevo di dover uscire al più presto, tuttavia la curiosità mi spinse a controllare, scoprendo che la cugina faceva uso di
    sonniferi; la mia coscienza mi lanciò nuovamente un campanello di allarme tuttavia la nuova vicinanza alla ragazza mi annebbiò la mente, e infine l'eccitazione prevalse;
    raggiunsi velocemente la porta e la chiusi, poi tornai nervoso al bordo del letto; con timore provai per sicurezza a darle dei colpetti sulla spalla per accertarmi che fosse
    veramente "andata" e infine ebbi via libera; non sapendo bene dove partire, mi inginocchiai e con mano tremante le raggiunsi uno dei seni per palparglielo delicatamente,
    godendo di quella morbidezza divina, poi avvicinai la faccia e le leccai il capezzolo, arrivando a succhiarglielo mentre allo stesso tempo ci giocavo con la lingua; nel mentre
    bagnai le dita di una mano con la saliva che le colava sul petto, facendola poi scorrere giù fino alla sua intimità, che le bagnai; visto che non bastava, la raggiunsi con la
    bocca, accomodandomi sul letto, e gliela leccai con cura gioendo per ogni parte che la mia lingua raggiungeva; soddisfatto mi staccai e mi posizionai sdraiato accanto a lei,
    posizionandola lentamente sul fianco e regolando le sue gambe per agevolarmi, poi mi slacciai i pantaloni e che mi abbassai insieme alle mutande, liberando il mio membro
    allupato che presi a strusciare sull'accesso tanto agognato; una volta che anche il mio membro fu bagnato iniziai a premere poco alla volta tra le sue labbra vaginali e infine
    ebbi accesso nel suo eden; accompagnando ogni penetrazione con un sospiro presi a scopare mia cugina con l'intenzione di durare il più possibile, tuttavia non mi masturbavo
    da settimane e il culmine non tardò ad arrivare; conscio del rischio di eiacularle dentro, estrassi in fretta il mio membro, mi alzai e afferrai il primo vestito a portata di mano,
    dei suoi leggings che utilizzai come copertura per la mia sborrata, che altrimenti avrebbe sporcato ovunque; terminati gli spasmi ma non prima che l'estasi terminasse, portai
    il mio membro sporco alla bocca di Sara e le strusciai la cappella sulle labbra.

    Mi rivestii, buttai i leggings incriminati nella cesta degli abiti sporchi e pian piano uscii dalla stanza; chiusi la porta e sospirai di sollievo; era una soddisfazione che ero riuscito
    togliermi, soprattutto dopo il trattamento freddo e distaccato tenuto verso i miei confronti; tuttavia non avevo prestato attenzione al corridoio e quando mi voltai per
    andarmene scoprii Vika, bloccata a pochi metri da me, che con uno sguardo indecifrabile mi fissava; presi svelto il caricatore dalla tasca e imbastii alla veloce la scusa, poi
    cercando di sembrare noncurante, le passai accanto e raggiunsi la mia camera.
    Il giorno seguente, sebbene pieno di preoccupazione, mi azzardai ad uscire; quando incrociai Sara ella mi salutò superficialmente come sempre e ciò mi tranquillizzò quasi
    del tutto, dimenticandomi dell'altra donna in casa; la incrociai la sera, mentre cenavo con un panino seduto all'isola della cucina; avendo la bocca piena accennai solamente un
    saluto, aspettandomi che come solito proseguisse per i suoi affari, tuttavia lei mi raggiunse e mi si sedette accanto; la cosa mi sorprese a tal punto che smisi di masticare, la
    guardai sorpreso e accorgendomi del boccone in bocca lo inghiottii subito; Vika mi osservò per qualche istante poi si piegò verso di me, lasciando in bella vista il suo bel
    balconcino nella scollatura, e mi mise una mano su una gamba; deglutii di nuovo invano, balbettando un debole <<s-s-s-sì?>> e lei con il viso più vicino, inebriandomi del suo
    profumo, annunciò a bassa voce di sapere cosa avevo fatto; impallidii ma la donna proseguì, dicendo che non le importava, ma che avrebbe confessato tutto se io non le avessi
    ubbidito; ovviamente accettai.

    La prima occasione in cui Vika venne a riscattare il nostro "patto" fu la mattina presto seguente; mi svegliai sentendo dei movimenti sul letto e aprendo gli occhi la trovai sopra
    di me, in biancheria intima; mi fece segno di fare silenzio e senza preamboli mi abbasso i boxer, si scostò le mutandine mostrando la sua grazia dalle labbra sporgenti e prese
    a strusciarsi sul mio membro, che inutile dirlo si rassodò all'istante; la sua vagina era già bagnata e me lo ricoprì presto con i suoi fluidi; accelerò il ritmo e dopo poco me lo
    raddrizzò per farsi penetrare, cavalcandomi subito a tutta potenza; doveva già essersi smanettata perché raggiunse l'orgasmo a breve, schizzando ovunque i suoi fluidi e
    lasciandomi assistere per la prima volta in vita mia allo squirting; ed esso fu veramente copioso; rimase ansante per qualche istante, godendo degli ultimi spasmi, poi non
    soddisfatta si sdraiò tra le mie gambe e prese a succhiarmi il membro, dimostrando grande abilità, fino a quando anche io raggiunsi il culmine, accogliendo tutto il mio seme in
    bocca, che pian piano inghiottì; mi leccò la cappella per non perdersi neanche una goccia, poi senza una parola si sistemò le mutandine e se ne andò.

    Non mi lamentai dell'accaduto, era stato fantastico, ma pensai che forse il patto era concluso, o comunque che se ne sarebbe "riparlato" più avanti; mi sbagliavo di grosso;
    Il giorno passò tranquillamente, come solito, ed ero così soddisfatto che detti solamente una sbirciatina a Sara, durante lo yoga; del piacere di Vika mi ero solo asciugato,
    considerandolo un trofeo, ma verso sera iniziai veramente a puzzare e finalmente decisi di farmi una doccia; ero sotto l'acqua da pochi minuti quando la donna entrò in bagno
    silenziosamente e mi accorsi della sua presenza solo quando aprì il box; la fissai con sincera sorpresa, scorrendo piano tutto il suo corpo nudo, ma lei non se ne curò e senza
    attendere entrò; venne sotto l'acqua calda, stringendosi a me, schiacciando le sue forme contro di me facendomelo rizzare, e con la mano prese a segarmi; io la cinsi con un
    braccio e con la mano libera le strinsi forte un seno e presi a massaggiarglielo; avendo il suo viso così vicino al mio, l'istinto mi portò a baciarla ma quando le mie labbra
    toccarono le sue lei liberò il mio membro e mi schiaffeggiò; <<niente baci, solo sesso>> furono le sue uniche parole ansimate; mi trascinò verso una parete contrò la quale
    la presi in braccio sostenendo le sue gambe, intuendo la sua intenzione, mentre lei aiutava le nostre intimità ad incastrarsi di nuovo; la scopai per la seconda volta, riuscendo
    fortunatamente a resistere fino al suo orgasmo, sentendo i suoi fluidi esplodere tra gli spazi liberi della nostra unione, sentendo il loro calore sulle gambe; di nuovo una volta
    ripresa dal piacere, mi si inginocchiò davanti e con il suo lavoro di bocca mi fece godere fino al culmine; spingendomi di lato si portò nuovamente sotto l'acqua, si lavò in fretta,
    uscì e si asciugò per poi andarsene; ammetto che qualche preoccupazione lì iniziò a fiorire.

    Il giorno seguente verso l'una, venne di nuovo a reclamare; stavo mangiando il mio pranzo quando Vika entrò in cucina, in vestaglia da notte per fortuna legata; la osservai
    guardingo ma anche lei prese il pranzo dal frigo e distante lo consumò; quando però si portò al lavandino per il lavaggio delle stoviglie, si voltò verso di me e mi fece segno di
    raggiungerla; sinceramente, avendo appena mangiato, non ero molto invogliato ad un nuovo round, ma lei si sollevò la veste piegandosi a novanta, mostrandomi il didietro e
    che sotto era tutta nuda; inevitabilmente il mio membro si svegliò di nuovo, lo liberai e tenendomi alle sue cosce la penetrai di forza, assumendo un ritmo frenetico; fui troppo
    veloce e ad un tratto, sentendo vicino il finale, lo estrassi e sfruttando la valle tra le sue natiche portai a compimento l'opera, schizzandole sulla schiena, dentro la vestaglia; la
    donna assolutamente insoddisfatta, me lo afferrò e seppure colante se lo riportò dentro di lei, questa volta contribuendo alle penetrate fino a che non il piacere non la inondò,
    fortunatamente senza schizzare; sentendo i passi di Sara in corridoio, ci sistemammo in fretta e furia, poi Vika se ne andò lasciando qua e la delle goccioline per terra,
    lasciandomi tutto da lavare; fu il momento in qui iniziai seriamente a preoccuparmi, anche per il fatto che il mio pene iniziava a dolermi.

    La mia "torturatrice" si presentò il mattino seguente in camera, svegliandomi nuovamente e si fece penetrare doppiamente con l'aiuto di un vibratore che si infilò analmente;
    la trovata mi aiutò a resistere, dovendo procedere più lentamente ma al termine del rapporto, accusai un dolore maggiore; Vika tornò alla carica nel pomeriggio, per un
    classico cow-girl su poltrona, poi la mattina dopo e la sera di quel giorno; arrivai al giorno seguente sfinito e con un serio malore alle parti basse.

    A salvarmi fu il tanto detestato zio Walter che decise di tornare; Vika mi lasciò finalmente stare e io potei ristorare il mio muscolo malandato.
  4. .
    Fu durante uno stage che accadde l'impensabile, una di quelle fantasie (almeno per metà) che di solito si vedono solo nei film.

    Iniziai tale "percorso formativo", definibile meglio come sfruttamento a basso costo, in un'azienda di vendita all'ingrosso; all'accoglienza clienti
    vi lavorava spesso una donna, Barbara, che mi ispirava sesso ogni qual volta la vedevo; bassetta, capelli rossi tinti, almeno una seconda e un
    bel culetto.

    La prima volta che ci ebbi a che fare, nel senso di un discorso compiuto ad eccezione del semplice "ciao" mattutino, fu in un sabato; era quasi
    la fine del mio turno e la vidi fare compere tra i vini, con un carrello strapieno appresso; sembrando in difficoltà mi feci avanti per aiutarla
    e lei sorridendo accettò ringraziandomi; l'accompagnai poi alla cassa e le caricai la merce nel baule della sua auto.
    Dovendo correre alla fermata dell'autobus feci per salutarla ma lei mi anticipò chiedendomi sfacciatamente se poteva approfittare ancora del
    mio aiuto, visto che pur abitando vicino doveva portare la spesa su per 3 piani del condominio dove abitava; in parte controvoglia accettai.

    Il viaggio fu breve ma comunque iniziai a conoscerla un poco, scoprendo che era simpatica e un tipo alla mano; raggiunta la destinazione
    mi ruppi la schiena trasportando i suoi acquisti al suo appartamento al terzo piano; notai che pur vivendo da sola, la sua abitazione era molto
    accogliente e pulita, oltre ad essere arredata fin troppo, forse segno che aveva convissuto con qualcuno prima.
    L'aiutai con le cose pesanti poi trattenendo uno sbadiglio le dissi che era stato un piacere ma dovevo andare; lei disse che per ringraziarmi
    voleva prima offrirmi qualcosa, anzi se volevo potevo rimanere a cena; questo mi svegliò completamente iniziando a fantasticare a manetta ed
    accettai.
    Mi disse di mettermi comodo mentre lei si cambiava, inoltre mi chiese se non mi dava fastidio se si fosse fatta una doccia, di cui aveva proprio
    bisogno; aggiunse poi di non pensare male se lasciava la porta della stanza e del bagno semi chiusa perchè aveva un gatto che girava per casa.
    Appena lei si diresse verso camera sua, che era attigua al bagno, mi balzò subito in testa l'idea di seguirla e dare una sbirciatina; pur con il cuore
    in gola, per il timore di essere scoperto, mi alzai e quatto quatto raggiunsi la porta della prima stanza; come annunciato era socchiusa, dunque
    appiccicai subito l'occhio alla fessura; Barbara, ancora vestita, era davanti ad un armadio, intenta a scegliere i vestiti; socchiusi un altro po' la
    porta per dare un'occhiata alla stanza, osservando che vi era un letto centrale matrimoniale, due comodini, l'armadio ed un cassettone; l'ignara
    donna si volto e pose sul letto gli abiti scelti poi arrivò il momento che attendevo con brama: si sfilò il maglioncino tirandosi dietro parte della
    camicetta e mostrando una pancia piatta; si sbottonò il secondo indumento, facendomi rizzare il membro un poco di più ad ogni bottone aperto;
    sotto portava un reggiseno nero semplice che copriva, come già intuito, una seconda; si sbottonò poi i pantaloni da lavoro, sfilandoli senza tante
    cerimonie, e liberando un culetto davvero divino, sotto delle mutandine nere ricamate, che me lo fece rizzare del tutto; si tolse poi le calze e i
    suoi piedi nudi con lo smalto nero in aggiunta alle sue gambe sensuali mi fecero fremere; così in biancheria si diresse in bagno, dalla porta
    comunicante interna alla stanza, lasciandola aperta; attesi qualche secondo temendo che tornasse indietro, poi sgattaiolai all'altro uscio; per
    fortuna era girata da un'altra parte perchè di fronte all'entrata vi era un largo specchio che se guardato mi avrebbe di certo fatto sgamare in
    pieno; tuttavia la voglia di vederla nuda era immensa e mi azzardai a dare un'altra occhiata; Barbara non si voltò e dopo aver preparato a
    portata di mano il salviettone, si portò le mani sul retro e si sganciò finalmente il reggiseno, lasciandolo poi cadere lungo le braccia e finire a
    terra, liberando all'aria le sue forme arrotondate dai capezzoli turgidi, mentre il mio cuore batteva all'impazzata; infine infilò i pollici tra le sue
    cosce e l'elastico delle mutandine che fece scorrere lungo le gambe, piegandosi quasi a novanta e mostrandomi la sua vagina depilata dalle
    labbra corte; la tentazione di infilarmi la mano nei pantaloni era enorme.

    Barbara attivò la doccia per far riscaldare l'acqua e intanto si sedette sul gabinetto; lì, nuda con le gambe semi divaricate e il seno al vento,
    mi fecee quasi venire l'infarto da quanto la bramavo; fece la pipì, sì pulì ed entrò nel box doccia, mettendosi sotto l'acqua e iniziando con gli
    occhi chiusi; si spalmò poi con cura il bagnoschiuma ovunque massaggiandosi specialmente tra le cosce e la sua intimità, punto in cui si morse
    leggermente le labbra come per piacere; lì accadde l'inaspettato nell'inaspettato: aprì la porta del box, che iniziava ad appannarsi, allungò
    un braccio verso il mobile sotto lo specchio e da un cassetto estrasse niente di meno che un dildo nero e a forma di pene con una ventosa
    come base; rimasi sconcertato mentre lo attaccava alla parete, mentre se lo strusciava contro la vagina ed infine se lo faceva penetrare; con
    una mano portata alla bocca per non farsi sentire iniziò a cavalcaro mentre sfortunatamente la copertura del box trasparente si era annebbiata
    rendendo difficile la visuale dall'esterno.
    Praticamente esplodendo all'interno dall'eccitazione, mi venne in mente una idea disperata notando che vi era un'altra porta che dava sul
    corridoio principale dell'appartamento; retrocedendo tornai in esso e raggiunsi tale altra entrata; bussai alla porta e quando lei mi rispose, con
    un tono "accaldato" per ovvi motivi, le chiesi se aveva un altro bagno perchè ne avevo assolutamente bisogno; Barbara mi chiese se potevo
    resistere cinque minuti ed io negai dicendo che la tenevo da tutto il giorno; a quel punto mi sorprese nuovamente chiedendomi se, mettendo
    il salviettone sulla porte del box come copertura, volevo entrare a soddisfare il bisogno, non sapendo che era ben altro che necessitavo, ma
    accettai; dentro si cuoceva dall'umidità che era presente, comunque mi sedetti sulla tavoletta anche se il mio membro era del tutto eretto e
    se mi fosse davvero occorso qualcosa sarebbe stato un problema; il vetro della doccia era veramente offuscato e pure per l'asciugamano
    bello steso, non vedevo niente di lei; credevo di essere arrivato ad un punto morto in quanto non sapevo cosa fare, quindi per "disperazione"
    le dissi in tono simpatico che anche io avevo bisogno di una doccia e poi mi lasciai sfuggire che se le serviva una mano con la schiena avrei
    potuto esserle d'aiuto; dopo ciò mi sentii morire dentro dall'imbarazzo, tuttavia con il mio più grande stupore lei mi disse "se vuoi...".
    Non riuscivo a credere alle mie orecchie e mi passò per la testa che forse stava scherzando, ma l'eccitazione sconfisse tali pensieri; mi alzai
    con il membro al vento e mi spogliai in un batter d'occhio, poi mi avvicinai con un groppo in gola e aprii la porta del box; Barbara si girò di
    scatto mi squadrò sorpresa lasciandosi scappare un "che fai?", facendomi quasi venire un infarto.
    Rimasi lì fermo allibilto mentre lo sguardo non poté che finire sul grosso dildo ancora appeso al muro; lei se ne accorse e lo tirò con forza
    staccandolo con un grosso schiocco; mi guardò di nuovo per scendere poi con lo sguardo sul mio membro eretto; senza dire niente lo afferrò
    piano, e la sentii fremere, poi mi trascinò dentro con lei; mi portò sotto l'acqua e mi lasciai insaponare ovunque, poi lei si voltò dandomi la
    schiena che spalmai con il bagnoschiuma; lei portò una mano dietro e prese a massaggiarmi il prepuzio mentre io, terminato il lavoro, le
    afferrai entrambi i seni che presi a palpare, per poi con un mano afferrarle un capezzolo e iniziando a giocarci, tirandolo e massaggiandolo.
    I preliminari durarono per parecchi minuti in cui, lavati sotto l'acqua, lei me lo succhiò espertamente, quando finalmente si piegò a pecorina
    ed io la penetrai senza tanti fronzoli; le nostre intimità già bagnate e lubrificate si unirono alla perfezione e le entrai dentro totalmente; iniziai
    lentamente poi preso da tutta la brama trascorsa, presi foga e aumentai il ritmo fino a sentire il ciac ciac dei nostri corpi che sbattevano l'uno
    con l'altro; mi interruppi dopo poco sentendo il piacere raggiungere la sommità; lei ansimando mi guardò vogliosa e desiderosa di continuare,
    la feci quindi girare e me la caricai in braccio; lei aiutò il mio membro con una mano e rientrarle dentro, poi ripresi a penetrarla mettendoci
    tutto me stesso; lei iniziò a gemere mentre io cercavo di resistere per farla venire prima; quando infine i suoi gemiti divennero un lamento
    continuo di piacere, mentre il suo fluido caldo schizzava ovunque nella foga dei nostri movimenti, raggiunsi finalmente anche io il culmine
    e le venni dentro miscelando i suoi schizzi ai miei.
  5. .
    Sì grazie mille, sarebbero utili le segnalazioni di errori e crimini contro la lingua italiana che di sicuro ho fatto... Il problema è che ho scritto troppo :asd: e non
    ho la possibilità di ricontrollare tutto; mi manca ancora da scrivere qualche scelta per finire.
  6. .
    Accidenti... Con il testo attuale ho superato il numero massimo di caratteri per post.... Mi tocca dividere.




    SCELTA E :

    Martina ti trascina in centro alla pista mentre lo stereo sopra il camino suona una altra canzone da discoteca; iniziate a prendere il ritmo e a poco a poco lei ha
    rubato tutta la tua attenzione e non badi più al resto; riesci a farla volteggiare due volte e a farla ridere, ritrovandovi appiccicati, e la ragazza prende a ballare
    strusciandosi contro di te, risvegliando il tuo membro; continuate per due canzoni poi non inizia ad accusare la stanchezza, non essendoci abituato e le chiedi una pausa.

    Torni alla tua poltrona con il respiro pesante, ti siedi e ti accorgi che hai indosso ancora la felpa che ti togli perchè sei molto accaldato; la ragazza invece va al buffet,
    versa una bibita in due bicchieri e poi ti raggiunge con essi, sedentoti direttamente in braccio, innondandoti di nuovo con il suo profumo e porgendoti un bicchiere che
    accetti volentieri; vista la vicinanza con lei il tuo membro, che stava tornando a riposo, si riattiva subito e si ingrossa, cosa che la ragazza nota.

    Lei: - Mhm, mi pare di sentire "qualcosa" di duro qui sotto - E sorride maliziosamente.
    Tu (sentendoti più spavaldo dopo il ballo): - Ehe! Non ci posso fare niente, è colpa tua -
    Lei: - Ed ora cosa possiamo fare? Mhmm... Avrei tanto voglia di una sauna ora... E pensare che sono messi bene a soldi, mi stupisce che non ce l'abbiano... -

    Tu rimani un po' di stucco a quel cambio di discorso, ma soprattutto a quel cambio di comportamento; ti pareva una ragazza alla mano e invece se ne esce con una
    frase degna della migliore figlia di papà.

    Lei: - Ora che ci penso non ho nemmeno visto che macchina hanno, e sì che mio papà vorrebbe saperlo... Ma sai com'è, prima di tutto mi piace ballare - Non si rivolge
    particolarmente a te, anzi sembra più parlare tra se e se.
    Tu (per niente sicuro di volerlo sapere): - E perchè interessa a tuo padre? -
    Lei: - Oh bé, cose da ricchi, sai no!? - E lo dice come se niente fosse.
    Tu (iniziando ad infastidirti): - Veramente no... -
    Lei (forse intuendo la vena amara del tuo tono): - Ehi non preoccuparti, io non sono borghese come i miei; bhe non così tanto... - E sorride.

    Martina si alza guardando la parete dietro alla poltrona, dove c'è una porta che non avevi notato; ti da dei colpetti ad una spalla per spronarti a seguirla e la apre poi
    entra e tu vai con lei, sentendoti come un cagnolino da compagnia; vi ritrovate in un garage spazioso nel quale è parcheggiato un grosso SUV di colore grigio, e alle
    pareti ci sono alcune scansie cariche di scatole ed attrezzi.

    Lei (leggermente perplessa): - Che banalità! Un suv, davvero? Spero che sia la macchina di Filippo e non quella dei suoi... -

    Tu preferisci non commentare anche perchè tanto sta facendo tutto da sola; la ragazza tenta di sbirciare all'interno ma il veicolo ha i finestrini semi oscurati, quindi
    apre direttamente la portiera del posto da passeggero anteriore e vi sale, richiudendosi dentro; tu non sai che fare ma dopo qualche istante vi accedi anche tu
    da una portiera posteriore scoprendo che il suv è molto comodo ed è pulitissimo.

    Martina studia per un po' l'abitacolo e poi fruga anche nel portaoggetti, poi si posiziona tra i due sedili, rivolta verso di te.

    Lei: - Uffa, che noia... Non c'è gusto a stare qui dentro... Il mio papì ha una Jaguar e quella sì che è una bomba! -
    Tu (iniziando a stancarti): - A me sinceramente non dispiace, si sta belli comodi qua dentro -
    Lei (sorridendo maliziosa): - Bhe, sicuramente il cambio è bello grosso -

    La ragazza inizia a muovere lentamente il bacino avanti e indietro; inizi a sudare quando intuisci che si sta strusciando la leva tra le gambe, pur essendo nascosta
    dal suo vestito.

    Lei: - Mhm... Secondo me però ha bisogno di una lubrificata - Sempre maliziosa mette un po' di enfasi sull'ultima parola.

    Martina ferma il dondolio e si posiziona proprio sopra il cambio, anche se puoi solo immaginare visto che è tutto coperto, poi si porta entrambe le mani sotto l'abito
    e si sfila qualcosa, sicuramente gli slip, e si lascia scivolare in basso divaricando le gambe, poi esclama un "oh" di finto stupore guardandoti; tu facendoti coraggio
    ti sporgi verso di lei, tendendo una mano per afferrare un lembo del suo vestito, ma lei ti ferma.

    Lei: - No, no! Non così in fretta, cowboy! Se vuoi alzare il sipario mi devi dare qualcosa in cambio -
    Tu: - Per esempio? -
    Lei: - Bhe, fa molto caldo qui dentro, dunque che ne dici di spogliarti? -

    E.1 - Che sarà mai? Se vuole solo quello per lasciarti vedere lo puoi benissimo fare.
    E.2 - Nonostante la crescente eccitazione per il momento, non ti è ancora passato del tutto il fastidio per i suoi modi di fare quindi tenti di dettare tu le regole.


    -------- SCELTA E.1 (FINALE) :

    Inizi a spogliarti e lei afferrandosi l'orlo del vestito comincia a sollevarlo molto lentamente; inizi con la maglietta, poi ti apri i pantaloni e te li sfili rimanendo solo
    con i boxer; Martina a quel punto ha sollevato abbastanza da permetterti di vederle parzialmente le cosce.

    Lei: - Manca ancora un pezzo - E ti guarda con tono di sfida -

    Prendi di nuovo coraggio e ti abbassi le mutande, liberando il tuo pene ingrossato ma ancora non del tutto eretto; lei non sembra ne imbarazzata ne colpita e si
    solleva del tutto l'indumento; la ragazza è veramente seduta sul cambio che le è già penetrato per il pomolo nella sua intimità; noti che ha una vagina rasata
    con labbra sporgenti e che è già bagnata.

    Lei: - Ti piace ciò che vedi? Ora, se vuoi lo spettacolo, me ne devi offrire uno anche tu -

    Pur sentendoti in imbarazzo al pensiero di masturbarti davanti a lei, ti prendi in mano il membro e prendi a smenartelo piano mentre la tipa si morde un labbro e
    inizia a cavalcare allo stesso ritmo la leva, bagnandola per buona parte, entrambi osservandovi a vicenda; dopo un po' la ragazza sbuffa.

    Lei: - Non potresti accellerare il ritmo? -
    Tu (speranzoso): - Bhe, magari potresti darmi una mano tu -
    Lei (sbuffando di nuovo): - Ti piacerebbe vero? -
    Tu: - Guarda che non devi muoverti, vengo io da te - E ti sporgi in avanti.
    Lei (allarmata): - Fermati! Non ci provare! -
    Tu (infastidito): - Ma scusa, perchè mi hai portato in macchina se non vuoi farlo? -
    Lei: - Semplice, voglio imbrattare tutto l'interno di questa... macchina... E tu mi devi dare una mano, non mi pare difficile -

    Ti è chiaro ora che la ragazza è mezza pazza ed è in tutto e per tutto una viziata del cazzo; inizi a pensare ad un modo per darle una lezione, anche perchè tu non hai
    la minima intenzione di sporcare volontariamente il mezzo della famiglia di Filippo; noti sul sedile del guidatore le sue mutandine appoggiate e ti viene in mente un piano.

    Tu: - Ok va bene, ti aiuto; però ti devi spogliare totalmente anche tu, dammi almeno questo incentivo -
    Lei: - Mhm... Non mi costa nulla, ok -

    Martina si sfila verso l'alto il suo abito che appoggia sopra alle mutandine, e così fa anche per il reggiseno; le sue tette non sono niente di eccezionale e nell'insieme non
    ti pare un gran che, rispetto alla tua analisi iniziale.

    Tu: - Meglio, però così non mi si rizza bene... Non è che potresti girarti dall'altra parte? -
    Lei (accigliata): - Sì certo, così poi te ne approfitti... Mi hai preso per scema?
    Tu: - E invece no, non ti farò niente... Ma mi eccito di più davanti a un bel culo -
    Lei: - E va bene, però muoviti va bene? E non provare a venirmi addosso, in tutti i sensi, o te la farò pagare -

    La ragazza utilizza il cambio come perno e ruota nella direzione opposta, mostrandoti il suo sedere che a dirla tutta ti fa eccitare davvero, poi riprende la monta; a
    questo punto cerchi di infilarti i boxer senza fare rumore, riuscendoci per fortuna, poi appallottoli i tuoi vestiti mettendoli vicino alla portiera, infine ti chini piano verso
    la parte anteriore del suv e velocemente rubi tutti i suoi abiti.

    Lei (accorgendosene): - Che cazzo stai facendo? - Ed inizia a voltarsi.
    Tu (parlando velocemente): - Sai, non le ho mai sopportate le troiette viziate e figlie di papà, adios -

    Esci rapidamente con tutto il vestiario accumolato, richiudi la portiera e altrettanto in fretta ti rivesti; Martina socchiude la sua e esclama a bassa voce: - Brutto pezzente,
    ridammi i miei vestiti, ora! - ; tu le fai il dito medio e torni in salotto, dove cerchi un nascondiglio per riporre gli abiti della stronzetta; fortunatamente non attiri l'attenzione
    dei presenti quindi ti rechi nel corridoio in cerca del bagno; lo trovi sulla destra, vi entri e metti la "refurtiva" nel mobiletto lì presente; quindi torni alla festa dove senza
    la presenza di quella psicopatica sembra più calma.

    Dopo un po', dalla porta vicino a quella che da sul retro, ricompare Elena di cui avevi notato la scomparsa; sembra arrabbiata e a seguire arriva anche Filippo, il quale
    cerca di parlare con lei; i due discutono per qualche istante poi fanno pace, mentre dalla stessa porta sopraggiunge una ragazza che non avevi ancora visto, con una
    lunga treccia nera, che esce in giardino.

    Appena vedi l'occasione giusta raggiungi il tuo amico e tratto in disparte gli racconti l'avvenuto, senza però scendere nei dettagli.

    Lui (arrabbiato): - Quella brutta stronza! E nella mia macchina poi! -
    Tu: - Già... Scusa, ma perchè l'hai invitata? -
    Lui (infastidito): - Ho dovuto! Mio padre ha degli affari in ballo con il suo e sono stato costretto a darle l'invito, pena l'annullamento della festa... -
    Tu: - Che menata... Comunque ripeto, le ho dato una bella lezione -
    Lui (ghignando): - Si è vero, sei un grande! Mi spiace solo che dovrò fare disinfettare tutto l'interno del mio mezzo... Però per ora lasciamola la, e fa come se non mi
    avessi detto nulla, così non "devo" intervenire -
    Tu: - Ci puoi scommettere -

    La festa procede ed è quasi mezzanotte; il tuo amico propone di andare in piscina e con il consenso di tutti e tutte recuperate dei salviettoni offerti dal padrone di
    casa e vi tuffate; l'acqua è meravigliosamente calda, riscaldata chissà come, e gusti la visione di svariate ragazze in costume da bagno; finalmente il cielo inizia a
    risplendere di fuochi d'artificio di tutti colori e forme.

    Quando iniziano a scemare, all'improvviso la porta di casa si apre all'improvviso ed esce Martina incavolata nera, coprendosi le parti intime con due cuscini di un divano.

    Lei: - Brutto pezzetto di merda, dove cazzo hai messo i miei vestiti? -

    Segue per qualche istante il silenzio, e anche lei sta zitta chiaramente rendendosi conto di doversi imbarazzare, poi uno dei partecipanti inizia a sghignazzare e poco
    dopo lei viene travolta da una sonora risata collettiva; la ragazza apre e chiude la bocca come un pesce, arrossendo come un pomodoro, e ritorna indietreggiando
    all'interno.

    Una volta che siete rientrati tutti, noti che Martina non è nei paraggi; Filippo non può più fare il finto tonto e un po' dispiaciuto ti dice che sarebbe meglio se tu andassi
    via prima, ovviamente indicandogli il nascondiglio dei vestiti prima, in modo tale da non subire le ire della ragazza una volta rivestita; accetti, gli dai l'informazione, vi
    salutate e poi te ne vai.

    FINE DEL RACCONTO


    -------- SCELTA E.2 :

    Tu: - Sì potrei farlo, ma che ne dici di darmi un incentivo? -
    Lei: - Tipo cosa?
    Tu: - Facciamo che ad ogni vestito che tolgo ti sollevi un po' di più il tuo? -
    Lei: - Mhm... Tipo così? - Inizia a farlo, sollevandolo di poco -

    Ti togli la maglietta e le cominci a vedere le ginocchia; ti slacci i pantaloni, abbassi la cerniera e te li abbassi, e le vedi le cosce; un po' imbarazzato ti sfili le mutande
    liberando il tuo membro ingrossato, e finalmente lei si alza l'abito del tutto mostrandoti che è letteralmente seduta sul cambio, del quale ha già il pomolo dentro
    la sua intimità, tra le sue labbra vaginali sporgenti e già bagnate, e noti che è rasata.

    A quella visione il tuo membro si rizza del tutto e quasi senza pensarci te lo prendi in mano ed inizi a masturbarti davanti a quella visione; la ragazza dal canto suo
    si lascia scivolare giù lungo la leva e poi prende a montarla lentamente; passa qualche istante e sei sempre più impaziente che lei venga a montare te.

    Tu: - Ok, penso che così ci siamo scaldati abbastanza; che ne dici di venire qua e di darci dentro?
    Lei (agrottando la fronte): - Speraci pure se vuoi... -
    Tu (incerto su tale risposta): - Ah ah... Che simpatica! Dai, sul serio, ora vieni qui che ti voglio tutta! -
    Lei (ridendo): - Ah ah ah! Poverino! Davvero pensi che una del mio rango si possa "accoppiare" con un tipo come te? Non so se hai presente ma siamo lontani anni luce! -
    Tu (irritato): - Spero che tu stia scherzando davvero... -
    Lei: - Niente affatto! Noi due siamo come il gatto e il topo; io con te sto solo giocando, niente di più; perchè quella espressione? Il poveretto ci è rimasto male.. -

    Ora sei parecchio arrabbiato dentro di te e pensi che quella stronzetta viziata ha seri problemi mentali; inizi a rivestirti.

    Lei: - Che stai facendo? Qui non abbiamo finito, mi servi per un bello scherzetto! -

    Stai per risponderle male quando il tuo cellulare scivola fuori dalla tasca dei pantaloni, che hai appena sollevato; la delusione per ciò che ti ha negato più la rabbia verso
    di lei ti fanno venire in mente una idea per vendicarti; ti blocchi nella tua posizione, tenendo nascosto l'apparecchio dietro il vestito.

    Tu: - Ok, ti posso aiutare, a patto che tu ti svesta del tutto -
    Lei: - Ah bhe, se è solo questo non c'è problema - Si sfila l'abito e si toglie anche il reggiseno.

    Le osservi qualche istante il suo seno non tanto eccezionale.

    Tu: - Bene, cosa dovrei fare? -
    Lei: - Facile! Dobbiamo imbrattare tutto l'interno, così imparano a fare gli spilorci -
    Tu (mascherando lo schifo): - Io potrei schizzare un po' qua e la ma tu? -
    Lei (sogghignando): - Oh bhe, si da il caso che me la cavi molto bene con lo squirting -

    Cerchi di resistere ma anche solo il nome ti eccita un poco.

    Tu: - Si può fare, però ti devi girare dall'altra parte; mi ecciterei di più -
    Lei (sbuffando): - Come vuoi, ma non provare ad avvicinarti o a sporcarmi, chiaro!? -

    Facendo perno direttamente sul cambio, Martina si gira di 180 gradi; devi ammettere che quel lato migliora la situazione visto che il suo culetto non è niente male; scacci
    quei pensieri e dai il via; la ragazza inizia subito la cavalcata aumentando a poco a poco il ritmo mentre tu scopri subito il cellulare, la metti in modalità videocamera ed inizi
    a filmare; arrivato a 5 minuti di video la ragazza ti chiede a che punto sei; interrompi la registrazione salvandola mentre le rispondi che sei a buon punto; prepari poi la
    fotocamera e la imposti sulla sequenza di 10 scatti poi ti posizioni per avere la visuale migliore.

    Tu (fingendo di ansimare): - Ehi Martina, ora rigirati, sono quasi alla fine e devo vederti le tette! -

    La ragazza sbuffa di nuovo e si gira nel mentre in cui tu avvii lo strumento; gli scatti non tardano ad arrivare con tanto di flash, riuscendo a catturare buonissime
    inquadrature; lei accecata si porta le mani sugli occhi e tu approfittando del momento ti rivesti in fretta e furia poi apri la portiera e torni velocemente in salotto.

    Facendo finta di niente raggiungi il buffet con la scusa di versarti da bere; dopo poco vedi entrare nella stanza anche Martina, la quale ti cerca con il viso rabbuiato e
    individuandoti ti raggiunge.

    Lei (con la voce bassa): - Cosa diavolo hai fatto, idiota! -
    Tu (sogghignando): - Attenta a come parli con chi ha del materiale scottante su di te -
    Lei (con sguardo assassino): - Sei impazzito? Non sai chi sono io, ne chi è mio padre! Ti potremmo distruggere in modi che non ti immagini neppure! -
    Tu (facendoti serio): - Ah è così? Mi minacci? Ok, l'hai voluto tu! Come prima cosa... Bhe, Filippo sarà "molto felice" di vedere cosa hai fatto in quella macchina... -
    Lei (irrigidendosi): - Cosa? Aspetta... -
    Tu (fingendo): - Considerato poi che ho inviato il tutto alla mia email, potrei una volta a casa anche caricare il tutto su qualche sito porno... -
    Lei (con un principio di lacrime di rabbia agli occhi): - No davvero, aspetta! Cosa vuoi? Che cosa vuoi per cancellare il tutto? -
    Tu: - Mhm... Vediamo... Che cosa avresti da offrire? -
    Lei (trattenendo le lacrime e riflettendo): - Ho... Ho dei soldi con me... Tipo 500 € ti potrebbero bastare? -
    Tu: - Uhm... Non saprei? Qualcos'altro? -
    Lei (mordendosi il labbro per il nervoso): - Io.. Io potrei fare quello che vuoi... - E abbassa lo sguardo -
    Tu: - Mhm... Interessante... Bhe, ora lasciami pensare un po'... Non sparire, ti farò sapere presto la risposta -

    Torni a sedere alla tua poltrona; un po' ti vergogni di quello che stai facendo, però il fatto che hai sempre odiato quel genere di persone e il pensiero delle pazzie
    che la ragazza ti ha detto surclassano tutto; ti guardi un po' in giro.

    Dopo un po', dalla porta vicino a quella che da sul retro, compare Elena; sembra arrabbiata e a seguire arriva anche Filippo, il quale cerca di parlare con lei; i due
    discutono per qualche istante poi fanno pace, mentre dalla stessa porta sopraggiunge una ragazza che non avevi ancora visto, con una lunga treccia nera, che
    esce in giardino.

    Ad un quarto a mezzanotte il tuo amico annuncia che è ora di andare in piscina e segue un via vai pieno di entusiasmo per prendere i salviettoni che lui ha
    recuperato per tutti; gli invitati cominciano ad uscire e Filippo vedendoti ancora seduto ti incita ad unirti a loro, ma tu gli dici che prima devi fare una chiamata;
    escono tutti tranne te e Martina, la quale utilizza la scusa di dover andare al bagno.

    E.2.1 - L'idea della piscina è davvero invitante, dunque opti per concludere al più presto la situazione; decidi di accettare i soldi
    E.2.2 - L'idea dei soldi è davvero invitante, considerato quanto ne avresti bisogno, però vuoi umiliare ulteriormente la ragazza, per farle abbassare la cresta;
    decidi per il "quello che vuoi"


    ---------------- SCELTA E.2.1 (FINALE) :
    Raggiungi la ragazza prima che entri in bagno.

    Tu: - Ok, ho scelto i soldi -

    Martina non dice nulla, apre la porta di fronte, che da su uno sgabuzzino in cui sono tenute le borsette delle ragazze, recupera la sua e dal portafogli all'interno
    tira fuori la cifra pattuita e te li consegna, tutta irrigidita.

    Lei: - Eccoteli... Ora cancella tutto, e voglio vedere! -
    Tu: - Ok, però per evitare possibili ripercussioni eliminerò le copie a casa; per evitare spiacevoli ripercussioni, sai no!? -

    La ragazza pare di tutto altro avviso ma non dice niente e ti guarda cancellare il video e le foto.

    Tu: - Che questo ti sia di lezione! Al di là dei discorsi da pazza che tiri fuori, sembri una ragazza sveglia; non è tardi per smetterla di fare la viziata e la borghese;
    inutile dirti che ci sono persone "povere" che sono mille volte meglio di chi ha una scopa infilata in culo... -

    Te ne vai lasciandola lì da sola e raggiungi gli altri in piscina; l'acqua è meravigliosa perchè è incredibilmente riscaldata e quindi all'arrivo del nuovo anno ti godi
    di più i fuochi d'artificio che illuminano il cielo.

    Finita la festa torni a casa con il portafogli un po' più pieno di prima, sentendoti leggermente in colpa ma rimanendo comunque soddisfatto.

    FINE DEL RACCONTO


    ---------------- SCELTA E.2.2 (FINALE) :

    Martina ha raggiunto il bagno e sta per aprire la porta, dunque ti alzi e velocemente vai da lei.

    Tu: - Ok, ho deciso e scelgo la seconda opzione -
    Lei (fulminandoti con gli occhi): - E che cosa vorresti? -
    Tu: - Bhe, iniziamo ad entrare in bagno, che ne dici? -
    Lei (strabuzzando gli occhi) - Non se ne parla! -
    Tu: - Ok ok, Filippo è in uscito, giusto? No, perchè dovrei dirgli qualcosa -
    Lei (arrabbiata e spaventata): - Eh eh... Stavo scherzando... Va bene, entriamo... -

    Vi ritrovate leggermente alle strette ma comunque riesci a chiudere la porta; la ragazza si allontana da te fin dove può, ovvero pochi passi.

    Tu (con falso dispiacere): - Ah, mi devo scusare... Che sbadato che sono... Ti ho interrotta quando tu avevi bisogno del bagno, forza fai pure -
    Lei (incredula): - Dovrei fare... Dovrei farlo con te qui dentro? -
    Tu: - Oh, non badare a me, davvero fai pure -

    La ragazza ti lancia uno sguardo omicida però poi si solleva l'abito arrotolandoselo intorno alla vita, si abbassa le mutandine leopardate e si siede sul water; tu le
    vai davanti ed falsamente le consigli: - Sai che se allargassi un po le gambe, la faresti meglio? - ; lei non ti guarda ma controvoglia coglie l'ordine e lo esegue,
    mostrandoti di nuovo la sua vagina depilata dalle labbra sporgenti; poco dopo da essa sgorga un piccola cascatella trasparente; aspettando che finisca spaventi
    nuovamente la ragazza sbottonandoti i pantaloni che ti abbassi e poi sfilandoti i boxer; la vista di lei che fa pipì ti ha eccitato e il tuo membro è tornato eretto; di
    fronte a lei c'è un bidet sul quale ti siedi.

    Terminato il suo bisogno Martina tende una mano per afferrare la carta per pulirsi ma tu la blocchi afferrandogliela.

    Tu: - Sai, il mio uccello avrebbe proprio bisogno di una disinfettata, che ne dici di aiutarmi? - Poni maggiore enfasi sull'ultima parola, per ricordarle del precedente
    accaduto.

    Martina si morde il labbro stizzita ma poi ti viene davanti e chinandosi ti sfiora la cappella con le sue labbra vaginali, lasciandoti sopra qualche goccia; tu però
    intendevi altro: la afferri per le natiche e la porti più vicina costringendola a sedersi sopra di te, centrando la sua intimità con il tuo membro e la penetri piano
    piano man mano che lei si abbassa.

    Tu (godendo): - Tutt'altra storia rispetto ad una leva, vero? Ora ti "accoppierai" con il "poveretto" che tanto disprezzi -

    Le molli una sculacciata sul sedere, per incitarla a muoversi, e lei obbedisce prendendo a cavalcarti però a ritmo lento.

    Tu (leccandole la porzione di seno visibile): - Più vai lenta e più tempo passeremo "uniti" -

    La sculacci di nuovo e lei accellera iniziando ad ansimare non per il piacere ma per lo sforzo; per qualche minuto la lasci continuare poi le dai un'altra pacca
    facendola aumentare di nuovo e presto arrivi in vicinanza al culmine.

    Lei (balbettando tra le ansimate): - T-Ti P-preg-g-go no-non d-d-den-tro! -

    Tu non te ne curi e finalmente le eiaculi all'interno della sua intimità e mentre ancora la penetri leggeri schizzi di sperma le gocciolano fuori; ti fai cavalcare fino
    a che il tuo membro non termina gli spasmi di piacere; fai alzare la ragazza che mostra uno stato di sconsolazione tale da farti quasi vergognare, ma nonostante
    ciò le dai l'ultimo ordine di leccarti via il seme che ti è colato sui genitali; Martina si inginocchia rassegnata e con lunghe leccate ti pulisce tutto, poi tu te lo prendi
    in mano e lo spemi per fare fuoriuscire gli ultimi residui e le fai "lavare" anche quelli.

    Ti alzi in piedi e ti rivesti, mentre la ragazza si siede al tuo posto e attivato il rubinetto prende a strofinarsi con foga la vagina, come se volesse strappare via
    l'accaduto; tu vai alla porta e ti giri prima di uscire.

    Tu: - Come promesso cancellerò tutto, non ora ma quando arriverò a casa; che ti sia di lezione... Ricchi o poveri la differenza sta solo nei soldi e da come
    ci si comporta... Se vuoi saperlo un po' mi dispiace di averti costretta a ciò, ma te la sei cercata... Ti consiglio di cercare di cambiare, di smetterla di comportarti
    come una ragazzina snob e viziata, altrimenti in futuro qualcun'altro potrebbe farti qualcosa di veramente peggiore... -

    Esci e ti richiudi la porta alle spalle; la verità è che ti dispiace veramente ed ora che è cessato del tutto l'eccitamento ti vergogni un poco; ti rendi conto che
    fuori sono già iniziati i fuochi d'artificio quindi esci ad assistere allo spettacolo, anche solo per distogliere la testa dai pensieri.

    Arriva la fine della festa e dopo i saluti tu e tutti gli invitati uscite fuori; ti incammini verso la macchina soprappensiero quando alle tue spalle vieni investito da una
    luce dei fari di una macchina; ti rendi conto dal rumore che il veicolo sta accellerando, ti volti per vedere cosa succede e abbagliato fai solo in tempo a percepire
    la sua sagome che ti arriva addosso, poi il nulla.

    FINE DEL RACCONTO

    _______________________________________________________________________________________________________________________________

    SCELTA F :

    SE ARRIVI DALLA SCELTA A.1.3.1 (FINALE):

    La ragazza è davvero disperata e questo ti fa pensare che hai davvero un netto vantaggio su di essa.

    Tu: - Ok, mi hai convito e potrei aiutarti, però il favore te lo chiedo prima -
    Lei (inarcando un sopracciglio): - E che cosa vorresti? -
    Tu (sicuro di avere la posizione di potere): - Mancano... Aspetta... 10 minuti all'ora ics; sei vuoi che ti aiuto mi devi fare un pompino - Ti senti comunque arrossire.
    Lei (arrossendo a sua volta): - Co... Cosa? -
    Tu: - Hai capito bene, anzi devi farlo finché non vengo; e ti ricordo che il tempo scorre, manca poco prima che lui "dimentichi" il cellulare vicino ad Elena; tic tac... -
    Lei: - Non puoi... Non puoi chiedermi una roba simile, chi ti credi di essere? -
    Tu (sforzandoti di sogghignare, nonostante ti batta forte il cuore): -Sono l'unico che ti può aiutare per stasera, ma se vuoi rimandare fa pure; intanto però penso che
    i due fidanzatini si riappacifichino stasera, magari nel letto -

    Puoi quasi sentire gli ingranaggi che lavorano nella sua testa, e puoi benissimo immaginare che stia lottando tra il mandarti a fare in culo e il sottomettersi per
    raggiungere il suo scopo; alla fine pare rassegnarsi e si inginocchia; le vai davanti e con dita tremanti ti sbottoni i pantaloni, facendoteli poi scorrere giù, e a seguire
    ti abbassi anche i boxer, liberandoti il membro che è mezzo a riposo.

    Vittoria totalmente controvoglia vi avvicina la faccia e poi lo prende lentamente in bocca; a quel punto ti si rizza e lei è costretta a staccarsi un poco poi comincia
    subito a succhiartelo di gran lena, chiaramente desiderosa di finire subito quel supplizio; devi ammettere che ci sa davvero fare e inizi ad ansimare piano mentre ad
    ogni spompinata provi maggior piacere.

    Arrivi infine al culmine, le infili le mani tra i capelli e le afferri la testa "aiutandola" a mettere più enfasi nelle succhiate finali, poi le vieni dentro in uno stato di
    estasi; lei ti spinge via, staccandosi di scatto ed iniziando a tossire mentre un filo di sperma ancora unisce il tuo membro alle sue labbra; un rivolo le fuoriesce
    colandole sul mento e poi sul collo e sputacchia qualche goccia in giro, nel frattempo che rimprende fiato.

    In quel momento la porta si apre ed entra Filippo.

    Lui (aprendo la porta): - Piano annull... Cos... Che cazz... Cosa cazzo fate? - E' sconvolto, indietreggia e chiude la porta.

    Passano alcuni istanti di silenzio.

    Lui: - Ma porca puttana! Potevate avvisarmi, cazzo! E in camera mia poi! Non provate ad andarvene senza aver pulito! - Pare davvero scioccato.

    Vittoria, dopo che lui se ne è andato, apre la porta e corre in mezzo al corridoio entrando nell'unica stanza sulla sinistra, e poco dopo la senti vomitare; tu intanto
    prendi dei fazzoletti su un comodino e ti ripulisci, poi ti rivesti; entri nel bagno della camera e utilizzando della carta igienica bagnata pulisci il pavimento schizzato.

    Controllato che tutto è a posto esci e raggiungi la porta dove è sparita la ragazza; da l'accesso ad un bagno spazioso e la vedi chinata sul water in preda a
    conati; fai qualche passo incerto verso di lei, chiedendole se le serve aiuto ma in tutta risposta riesce a mandarti a fanculo prima di rimettere nuovamente.

    Ora potresti scendere le scale e incombere in qualunque cosa orrenda ti aspetta, oppure puoi tentare la fuga da una finestra; a costo di romperti l'osso del collo
    opti per quella scelta; ti viene in mente che il garage sporge un poco sotto il primo piano, dunque ti figuri mentalmente la struttura della casa e capisci a quale
    finestra andare; arrivi in fondo al corridoio, dove svoltando a sinistra arriveresti alla rampa delle scale, e provi a girare la maniglia della stanza posizionata sopra
    il garage, ma scoprì che è chiusa a chiave; leggermente nel panico, provi con quella alla tua destra e per fortuna la porta si apre.

    Ti ritrovi in uno studio modesto, con uno scaffale ed una scrivania con sopra un PC, oltre ad un letto approntato per qualcuno, che sicuramente di solito non è
    presente nella stanza; arrivi alla finestra e la apri notando che forse, ma proprio forse, potresti usufruire della leggera tettoia spiovente che passa tra i due
    piani della casa; pregando di non cadere, ti muovi lentamente passo per passo rasente il muro e dopo una eternità arrivi sopra la parte sporgente del
    garage; nonostante il momento dai una sbirciata dalla finestra della stanza chiusa a chiave, maledicendo chi l'ha chiusa; l'interno è quasi del tutto buio ma
    scorgi un letto e la sagoma di una persona coricata su di esso; la cosa è strana ma non hai tempo per indagare, dunque ti muovi a scendere e finalmente
    riesci a fuggire.

    Quando riprendono i corsi universitari incontri di nuovo Filippo e durante una pausa parlate; lui non è arrabbiato, anzi ti ringrazia perchè da quel momento
    Vittoria ha smesso di stressarlo, e meglio ancora hanno perso i contatti; si era infatti accorto da tempo dell'attrazione della ragazza ma non sapeva come
    troncare la cosa; ti chiede poi come hai fatto ad andartene senza essere visto quella sera e dopo che glielo racconti si mette a ridere per quasi dieci minuti;
    dopo che si è ripreso tira fuori dalla tracolla il giaccone che hai dimenticato nella fuga, e te lo riconsegna.
    FINE DEL RACCONTO

    _______________________________________________________________________________________________________________________________

    SCELTA G :

    Senti Filippo chiudere la porta mentre cammini piano nel corridoio; non hai ancora voglia di tornare di sotto dunque decidi di esplorare il piano, sbirciando
    furtivamente nelle varie stanze; apri la prima porta alla tua destra e scopri un'area dedicata al lavaggio dei vestiti, nulla di che; prosegui sulla tua sinistra ed
    entri in un ampio bagno decorato con un tocco femminile; rimangono due porte, una sulla parete di destra che da accesso ad uno studio modesto con qualche
    mobile ed un letto approntato per qualcuno, e l'altra in fondo al corridoio prima della svolta a sinistra per raggiungere le scale; provi a girare la maniglia ma scopri
    che è chiusa a chiave.

    A.1.1 - Qualunque sia il motivo non sono affari tuoi e comunque possono esserci mille spiegazioni; decidi di andartene tornando al piano di sotto in salotto e ti
    risiedi sulla tua poltrona
    G.1 - La storia ti incuriosisce e decidi di approfondire


    -------- SCELTA G.1 :

    La tua testa inizia a formulare teorie: Sai che Filippo non ha animali e che i suoi genitori non li amano, dunque non può esserce uno dentro; magari potrebbe
    contenere qualcosa di valore, o comunque di importante per gli affari della loro famiglia; oppure potrebbe trattarsi di una di quelle stanze sporcaccione piene
    di perversioni; o magari...

    Decidi di darti una calmata poi accosti l'orecchio all'uscio ma dopo aver ascoltato attentamente per qualche istante non senti alcun suono; guardandoti
    nervosamente attorno allora ti inginocchi e sbirci dal foro della serratura ma vedi solamente il buio; alla fine concludi che in quel modo non scoprirai nulla e
    comincia ad aleggiarti in mente la folle idea di cercare la chiave; inizi a chiederti dove potrebbe essere; se nella stanza ci fosse qualcosa di valore o di
    scandaloso essa sarebbe di sicuro nascosta in cassaforte o l'avrebbe addosso uno dei padroni di casa, e in quel caso sarebbe inarrivabile; se invece non si
    trattasse di qualcosa di importante potrebbe benissimo essere... In qualunque posto della casa...
    Prima di desistere però decidi di dare una veloce occhiata nelle stanze del piano, ad esclusione ovviamente di quella del tuo amico, iniziando con lo studio; piano
    rientri nella stanza e inizi a guardarti intorno: c'è uno scaffale, una scrivania con sopra un computer ed una sedia appresso, e il letto improvvisato; passi velocemente
    sui ripiani non trovando nulla, cerchi dietro al PC e al monitor ma è un altro buco nell'acqua, infine sicuro di fallire nuovamente arrivi al letto ma quasi imprechi ad alta
    voce quando sollevando il cuscino trovi una chiave scura.

    Ancora incredulo la afferri e torni alla porta misteriosa, la infili nella toppa e con il cuore in gola la giri e l'uscio si apre; grazie alla luce del corridoio riesci a scorgere le
    sagome di una mobilia da camera da letto; sei incerto su cosa fare quando senti dei passi provenire dalle scale quindi velocemente ma più silenziosamente possibile
    entri e ti chiudi la porta alle spalle; odi qualcuno passare in corridoio e percorerlo nella sua lunghezza, poi senti bussare e le voci di Filippo con un ragazza che non
    distingui, infine la porta della sua camera chiudersi; sospiri cercando di scacciare la tensione poi ti volti nell'oscurità.

    Poco a poco i tuoi occhi si abituano e noti che su un comodino è accesa una bajour anche se settata al minimo da sembrare quasi spenta; poi ti immobilizzi quando
    scorgi una figura sul letto sotto le coperte; nonostante ti batta forte il cuore e la ragione ti dica di andartene subito, non puoi fare a meno di chiederti perchè ci sia
    una persona chiusa a chiave in una stanza, con la chiave tenuta al di fuori; furtivamente, passo dopo passo, ti avvicini scorgendo alle flebile luce della lampada
    alcuni flaconi di medicine; arrivato al bordo del letto scruti il fagotto che però non si muove minimamente, come se nemmeno respirasse; fai ancora qualche passo e
    ti sporgi per vedere di chi si tratta e capisci che è una donna.

    L'idea che non respiri si fortifica per la mancanza di rumori il suo stato apparente di statua; impaurito ma anche preoccupato tendi una mano tremante e gliela poni
    sotto il naso, senza toccarla, ma ti tranquillizzi un poco quando la senti espirare leggera; non sei un dottore ma non ti pare normale una respirazione simile e
    l'occhio ti ricade sui tubetti sopra al comodino; li prendi in mano e cerchi di leggere nella penombra, scoprendo poco dopo che si tratta di tranquillanti e di un sonnifero;
    il mistero si infittisce perchè ora oltre al fatto di essere chiusa a chiave scopri che è sotto l'effetto di medicinali potenti.

    Ti azzardi ad aumentare la luminosità della bajour, riuscendo a vedere meglio, e noti che la donna è molto bella, con i capelli biondi e folti ed un viso grazioso, e pare
    abbastanza giovane; è sdraiata diritta di schiena ed è coperta quasi fino al mento; dentro di te inizia ad insinuarsi la perversa idea di scoprirla un po'.

    G.1.1 - Scacci con tutto te stesso le idee "da arrapato" e decidi invece di controllare un quadernetto che hai notato sull'altro comodino
    G.1.2 - In fondo non faresti niente di male e magari così coperta ha troppo caldo...


    ---------------- SCELTA G.1.1 :

    Recuperi il quadernetto e torni alla luce della bajour, soprattutto perchè ha tutta l'aria di essere un diario personale, cosa che confermi non appena lo apri.

    Sulla prima pagina bianca vi è scritto solo un nome: Valeria.

    Inizi a sfogliare le pagine leggendo frettolosamente.

    "Mi sento stupida a scrivere su un quaderno, tuttavia è, come dice il mio psicologo, il primo passo per stare meglio.
    Mi ha detto di scrivere come mi sento, cosa provo per ciò che è accaduto... Io provo una rabbia infinita e... E un dolore infinito nel petto... Io non l'ho ancora detto ad
    Arianna, ho paura di come la prenderà... Quel... Quell'essere... Come ha potuto tradirmi? Come ha potuto distruggere 10 anni di matrimonio? Con una dell'est...
    "

    "Ieri non sono riuscita a scrivere altro e ho il forte impulso di stracciare ogni singola pagina di questo quaderno... Ma non posso... Oggi non è cambiato
    nulla, anzi mi sento peggio. Non posso continuare così, mi serve aiuto, qualunque cosa che mi dia sollievo...
    "

    "Non ho più scritto da tre giorni. Ho avuto altre sedute e ogni volta il dottore mi ha ripetuto di riprendere e di non disperare se ora mi pare inutile,
    tuttavia mi ha anche prescritto dei calmanti leggeri. Non sto affatto meglio e cosa ben più peggiore la mia povera dolce Arianna ha scoperto tutto. Ho paura di
    impazzire! Si è chiusa nel silenzio e non so cosa dirle, non so cosa fare per lei, come non lo so per me...
    "

    "Di nuovo ho saltato vari giorni senza nemmeno prendere in mano questo quaderno. Le cose vanno male, io sto male... Arianna ha ricominciato a parlarmi...
    Nonostante soffra molto, è più forte di me tanto che ha persino cercato di consolarmi... E' la luce dei miei occhi ed io devo cercare di tirarmi su, devo farlo per lei...
    "

    "Non sopporto più di stare in questa casa, ora è una prigione che mi tormenta. Ho chiesto a mia sorella se ci può ospitare per qualche tempo e lei ha
    accettato, dunque devo fare i bagagli. Spero che il cambiamento aiuti.
    "

    "Sono passati due giorni. Ora sto scrivendo nella stanza degli ospiti a casa di mia sorella. Lei ed Ettore sono gentili ma la compassione nei loro sguardi
    è come una freccia che mi trapassa, mi fa sentire debole, mi butta giù. Nonostante i calmanti non riesco a dormire bene, passando la notte tra i tormenti.
    "

    "E' quasi la fine dell'anno e mia sorella ed Ettore dovranno andare via per lavoro. Volevano disdire per rimanere con me ma li ho convinti ad andare. Meglio
    così, forse rimanere da sola con Arianna in pace, ci potrà aiutare. Domani tornerà a casa Filippo, il figlio di mia sorella, il quale ha in programma per l'ultimo una festa.
    Anche lui ha cercato di annullare il suo impegno ma l'ho fatto desistere, anche perchè potrebbe essere una distrazione per Arianna. In quanto a me, sono riuscita a
    farmi dare di sonniferi dal dottore. Ne ho bisogno e dunque quella sera non sarò disturbata.
    "

    Chiudi di colpo il quaderno, orripilato dei pensieri sconci che ti erano passati per la testa su quella povera donna; probabilmente sua figlia è la ragazzina che hai visto
    davanti al buffet, e ciò spiegherebbe la presenza di una minorenne; riporti la bajour al minimo e piano esci dalla stanza con cautela, e richiudi a chiave la porta; la
    riporti al suo posto e infine torni in salotto.

    Per il resto della festa cerchi di dimenticare ciò che hai scoperto ma ti pervade un senso di tristezza mista ad inquietudine; ogni tanto guardi di sfuggita la ragazzina
    provando pena fino a quando lei non sale al piano di sopra, e nel vederla passare ti pare di notare il suo volto triste; non riesci a distrarti neppure quando andate tutti
    in piscina e le ragazze restano in costume da bagno, e quando scocca la mezzanotte ed iniziano a scoppiare i fuochi d'artificio pensi che è una stupida illusione, è solo
    un giorno come gli altri.

    La festa finisce verso le due e tu torni a casa ripromettendoti di lasciarti scappare nemmeno una parola con Filippo, perchè tu non avresti dovuto entrare in quella
    stanza.


    ---------------- SCELTA G.1.1 :

    [SPOILER][/SPOILER]

    Edited by atbmatus - 27/2/2018, 13:56
  7. .
    Oh grazie :)

    Sì bhe, sono gli imprevisti che posso accadere :asd:
    Comunque non è ancora completo, lo sto scrivendo pezzo per pezzo, quando ho ritagli di tempo libero... :lacri:
  8. .
    Grazie :)

    Lo sto aggiornando poco a poco nei ritagli di tempo, ma ho già le trame abbozzate dunque non manca molto.
    Purtroppo è un po' una seccatura il fatto che tutti gli spoiler si aprono quando se ne clicca uno, e che aprendolo ti riporta all'inizio discussione, dunque
    potrebbe risultare alquanto fastidiosa la lettura; ma va bhe, è così.

    Edited by atbmatus - 7/1/2018, 18:46
  9. .
    AVVISO: questo è un esperimento di racconto "interattivo" ancora in costruzione, dunque è sconsigliata la lettura fino a quando questo avviso rimarrà attivo.

    AVVISO: Questo racconto è sperimentale, con elementi interattivi basati sugli spoiler; sfortunatamente aperto uno si aprono tutti gli altri, dunque
    per una corretta lettura è consigliata la chiusura degli stessi dopo la visualizzazione della parte interessata, per un più fruibile rintracciamento del continuato.

    P.S. : E' un po' inutile, visto che aperto un qualunque spoiler ti riporta al primo... Va beh, spero riusciate a orientarvi, tento di separare bene le varie parti.


    PRESENTAZIONE:

    Tu sei Tommaso, per gli amici Tom, un ragazzo di 26 anni che frequenta l'università di ingegneria.
    Hai i capelli marroni che porti corti, occhi castani, hai un leggera barba sfatta, sei alto attorno al metro e settanta e sei di corporatura media.
    Ti consideri un tipo alla mano, preferisci indossare vestiti semplici specialmente felpe con cappuccio, pantaloni cargo e scarpe sportive.
    Potresti essere definito nerd e ami i videogiochi.
    Sfortunatamente non sei un grande oratore e non ci sai molto fare con il genere femminile.

    Durante il tuo percorso accademico hai conosciuto un ragazzo di nome Filippo, un tipo piuttosto pieno di se e leggermente snob, con il quale hai
    stretto amicizia; prima della chiusura dei corsi, verso la fine dell'anno, lui ti invita ad una festa che organizzerà nella villetta dei suoi genitori,
    i quali saranno fuori casa; ti promette un buona presenza di ragazze e alcool, pur sapendo che sei astemio.

    Non avendo altri impegni decidi ovviamente di accettare; il 31 dicembre ti presenti al cancello di casa sua, suoni il citofono e lui ti fa entrare.
    La villetta non è grandissima come ti aspettavi però senti già una musica allegra provenire da dentro, e poco prima hai intravisto nel retro del
    cortile una piscina; arrivi all'uscio ed entri.


    PLANIMETRIA DELLA VILLA (non sono un architetto quindi non badate al fatto che forse le proporzioni sono errate, ne un disegnatore visto anche che
    ho fatto il tutto con paint):




    INIZIO:

    Filippo ti accoglie nell'atrio, un locale minimalista con qualche quadro e un tavolino con sopra un porta oggetti; al contrario del suo solito brio lo
    trovi leggermente rabbuiato e, quando gli chiedi il motivo, ti dice che suo fratello maggiore Diego "il bacchettone" si è imbucato e ha sequestrato
    tutto l'alcool, che tiene rinchiuso in una credenza.
    Tuttavia torna se stesso non appena sopraggiunge una ragazza da paura, che scopri essere la sua ragazza; Elena, così si chiama, è da mozzare
    il fiato con un corpo da modella, mora con capelli lunghi e occhi smeraldo, insomma una tipa da film; mentre fate le presentazioni speri con tutto
    te stesso di non arrossire, pure sentendoti in fiamme, anche perché lei indossa solo degli shorts e un top rosso del bikini.

    Ti accompagnano in salotto e Filippo ti mette in imbarazzo annunciandoti ad alta voce a tutti i presenti; saluti quasi balbettando le tante facce che
    ti fissano.
    Il padrone di casa ridacchia, ti dice di fare come se fossi a casa tua, ti da una pacca su una spalla e ti augura di divertirti, poi si allontana con Elena
    lasciandoti lì da solo e confuso sul da farsi.

    A - Cerchi di metterti in disparte per studiare "la stanza"
    B - In fondo alla sala c'è il banco con il buffet, dove una ragazza che ha tutta l'aria di essere minorenne si sta servendo; decidi di avvicinarti
    C - Ti senti molto a disagio come se fossi sotto i riflettori, anche se son tornati tutti alle proprie occupazioni; decidi quindi di andare per il momento
    al bagno

    _______________________________________________________________________________________________________________________________

    SCELTA A :
    C'è una poltrona libera nell'angolo vicino a te; cercando di fare il disinvolto la raggiungi, ti siedi e recuperi dalla tasca il cellulare tanto per fingere
    di avere qualcosa da fare.
    Il salotto è ampio ed arredato in stile moderno; al centro della parete sulla tua destra c'è un camino acceso, circondato ai lati da due librerie ben
    fornite; sul fronte opposto invece c'è un corridoio aperto; due divani e la poltrona su cui sei seduto sono stati posti ai margini per creare una pista
    da ballo sul parquet; in fondo alla sala c'è una porta che da sul retro del giardino, ed accanto il banco con sopra il buffet.

    Osservi i presenti nella stanza: in tutto conti 7 persone, di cui 2 maschi; la maggior parte sta ballando al ritmo di una disco music, ma tra di loro
    è solo una ragazza a catturare la tua attenzione, poiché è la più provocante: riesci a notare i capelli a caschetto castani ed un corpo snello; essa
    balla a piedi nudi e indossa un vestito intero blu, il quale è leggero e più di una volta si solleva mostrandoti le sue gambe affusolate e degli slip
    neri; distogli lo sguardo accorgendoti di fissarla, per non sembrare un maniaco e perché è ipnotica.
    Davanti al buffet c'è invece una ragazzina, sì proprio una ragazzina perché pare essere minorenne guardando il suo corpo da dietro; ha i capelli
    biondi raccolti in una coda di cavallo e indossa una maglietta bianca, la quale non nasconde del tutto il reggiseno, dei jeans grigi e delle scarpe
    di tela.
    Nel frattempo torna nella stanza Elena e si va a sedere sul divano a due posti, posizionato sul lato sinistro dell'imboccatura del corridoio; sembra
    un poco infastidita, poi vede che la stai guardando e ti fa un sorriso, per poi recuperare il suo cellulare con il quale inizia a messaggiare.

    A.1 - Rimani seduto
    A.2 - Prendi coraggio facendo un bel respiro, ti alzi e vai verso Elena; alla fine è l'unica che hai conosciuto, che male c'è?
    A.3 - Decidi di uscire in giardino per una boccata d'aria fresca
    B - Il buffet ti attira, e forse non solo quello, dunque ti alzi e cercando di non farti travolgere lo raggiungi


    -------- SCELTA A.1 :
    Guardando un po' il cellulare e un po' ciò che accade intorno, rimani al tuo posto pur pensando che non è l'approccio giusto ad una festa.
    Passa un po' di tempo; Elena si è accomodata meglio sul divano, sdraiandosi e occupando entrambi i posti; la ragazzina si è servita e si è seduta
    sull'altro sofa, questo a tre posti e posizionato poco distante dall'uscita sul retro.

    Ad un certo punto rientra Filippo, il quale lancia una veloce occhiataccia alla sua ragazza per poi imboccare una porta alla sua destra che non avevo notato
    perché nascosta dalla libreria.

    Quasi in contemporanea dal corridoio aperto spuntano un ragazzo ed una ragazza, che non avevi ancora visto, entrambi visibilmente accaldati; lui è un
    tipo anonimo con un sorrisetto compiaciuto e si unisce presto alle danze; lei è molto carina, con i capelli rossi e ondulati, ed un bel fisico formoso coperto da
    un top verde alla moda ed una gonna corta nera; essa si passa un dito sulle labbra come per pulirsi qualcosa e poi va a sedersi sul divano lungo.

    Poco dopo finisce la musica attuale e subito parte la successiva; sembra però che alla ballerina provocante non piaccia particolarmente, oppure si vuole
    semplicemente prendere una pausa; muovendosi sempre al ritmo sguscia tra gli altri partecipanti e si avvicina al buffet; tasta le bottiglie, probabilmente per
    sentire la temperatura delle bevande, pare non gradire quindi raggiunge il corridoio e lo imbocca sparendo alla tua vista.

    A.1.1 - Decidi di rimanere seduto ancora un po', iniziando però a sentirti davvero un idiota
    A.1.2 - Pensi di dover fare assolutamente qualcosa e visto che il salotto è incasinato, opti per il corridoio alla ricerca della ballerina con la scusa di voler bere
    anche tu qualcosa di fresco
    A.1.3 - Tutto pur di lasciare quella poltrona e il casino! Decidi di seguire Filippo, autoconvincendoti che è solo perché sei preoccupato per lui
    A.2 - Elena ti attira come la luce con le falene; pensi che seppure sdraiata magari ti farà spazio, dunque ti alzi e ti avvicini a lei


    ---------------- SCELTA A.1.1

    Trascorre un po' di tempo ed ti inizia a dolere il sedere; ad un certo punto si apre la porta del giardino ed entra un ragazza in costume da bagno viola
    visibile tramite una vestaglia aperta; dalla distanza noti che ha i capelli neri legati in una lunga treccia; essa si guarda intorno con fare sospetto, soffermandosi
    un poco su Elena, la quale però è assorbita dal suo cellulare, poi lentamente si avvicina alla porta che ha imboccato prima Filippo e vi entra; passati forse due
    minuti la ragazzina minorenne si alza e imbocca la stessa.

    Poco dopo i presenti sulla pista da ballo si diradano: due ragazzi si siedono sul divano a tre posti, ai due lati della tipa rossa; il terzo ragazzo e le restanti due
    ragazza vanno al buffet per servirsi qualcosa e escono in giardino; il tuo pensiero è "ecco come prendersi una polmonite".

    Passa qualche istante e la star della pista da ballo riemerge dal corridoio, visibilmente indignata; si guarda attorno e si rabbuia maggiormente vedendo che
    nessuno balla più; fa un bel respiro riprendendo il controllo e poi si accorge che la stai guardando; sbuffa e viene verso di te e tu rimani di sasso quando ti
    raggiunge e si siede su un bracciolo appoggiandosi con un braccio sul poggia schiena e accavallando le gambe.

    Lei: - Ehi, musone! - Esclama dandoti un piccola spintarella su una spalla.

    Ti parla come se vi conosceste e foste amici, ma sei sicuro di non averla mai incontrata prima; comunque il suo tono non pare critico ne canzonatorio,
    ma simpatico.

    Tu: - Come? - Rispondi un po' titubante.
    Lei: - Vieni ad una festa e ti siedi da solo a cincillarti con il cellulare!? -
    Tu: - No... Beh... E' che... Sì, hai ragione, stavo semplicemente cercando una buona occasione per potermi inserire - Te ne esci pateticamente.
    Lei (ridacchiando): - Stavo scherzando, su! Io sono Martina, piacere! - Dice porgendoti la mano.
    Tu: - Mi chiamo Tommaso... Tom; piacere mio - rispondi stringendogliela e facendo finta di baciargliela, in un improvviso impeto di coraggio.

    La ragazza ride e si porta una mano al petto fingendo di esserne lusingata.

    Lei: - Vedi, sei anche simpatico! Gli altri ragazzi che ballavano sono dei fifoni, lo so che mi lanciavano occhiate ma non si sono avvicinati nemmeno una volta;
    scommetto però che tu mi faresti compagnia, vero? Dai vieni a scatenarti con me - Detto ciò si alza, ti prende per mano e inizia a tirarti verso la pista.

    A.1.1.1 - "Cosa? Come? Quando? Perché?"; non ci pensi minimamente a renderti ridicolo davanti a tutti, soprattutto perché non balli neanche bene; decidi di
    rifiutare gentilmente
    E - Accetti l'invito, pur facendotela sotto per la paura di fare la figura dell'imbecille


    ------------------------ SCELTA A.1.1.1 :

    Rimani ancorato alla poltrona e riesci gentilmente a liberarti dalla sua presa.

    Tu: - Scusami, grazie dell'invito ma non mi piace affatto ballare, mi spiace - .
    Lei (rabbuiandosi): - Ok, come vuoi, resta a fare lo sfigato, non sai che ti perdi - Si da una leggera pacca sul sedere e torna in pista dove prende a ballare
    da sola.

    Rimani con lo sguardo perso nel vuoto, mentre provi solo vergogna sentendoti davvero uno sfigato; sai di avere perso una buona occasione e che forse
    potresti rimediare raggiungendola, però l'avversione verso il "palcoscenico" elimina definitivamente tale opzione.

    Poco dopo senti che Elena riceve un messaggio; lo legge e la vedi arrabbiarsi man mano che scorre lo schermo, poi si alza di scatto e percorrendo la stanza
    di corsa apre la porta dietro alla libreria e sparisce all'interno.

    Passano più o meno dieci minuti e lei ritorna in salotto seguita da Filippo, seguiti dopo qualche secondo dalla ragazza con la treccia nera che esce in giardino; i
    primi due sembrano leggermente arrabbiati e parlottano tra di loro, ma tu un po' per la distanza un po' per la musica ovviamente non senti cosa dicono; essi
    discutono per un tempo indefinito poi Elena si imbroncia e gli volta le spalle; lui sembra divertito, la abbraccia da dietro e le bacia il collo; la ragazza tenta
    debolmente di sottrarsi ma alla fine ci sta e voltandosi si baciano; provi una fitta di gelosia, non propriamente per lei ma per il fatto che tu sei da solo, ed è colpa
    tua.

    A.1.1.1.1 - Ormai ha perso del tutto la fiducia, ti senti demoralizzato, anzi peggio ti senti sprofondare sotto terra; non sei mai stato un tipo da festa ne bravo con il
    gentil sesso, ma una disfatta così pietosa e patetica non l'avevi immaginata persino nei tuoi incubi peggiori; hai solo una opzione: andartene.
    Decidi di inventare una scusa e di levare le tende
    F - Ti è rimasto un piccolo barlume di speranza di poter combinare qualcosa; sempre per il fatto di non voler attirare l'attenzione su di te sai che le presenti in
    stanza sono escluse, tuttavia ti viene in mente la ragazza con la treccia che è uscita in giardino, occasione perfetta lontana dal casino; decidi di seguirla


    -------------------------------- SCELTA A.1.1.1.1 (FINALE) :

    Ti alzi e raggiungi Filippo; inventi sul momento una balla colossale, in cui un tuo ipotetico amico ti ha chiamato perché è stato mollato dalla sua fidanzata, appigliandoti
    come spunto al bisticcio osservato prima; ti pare che ti creda, pur sentendoti in colpa per la menzogna; si dimostra dispiaciuto e ti accompagna all'uscita ricordandoti la giacca
    che hai lasciato sullo schienale della poltrona; infine ti saluta e tu te ne vai.

    Nell'anno nuovo, riaperti i corsi all'università, rincontri il tuo amico che ti fa quasi mangiare le mani perché ti racconta che la notte della festa si è scaldata più tardi e sono
    andati tutti a fare il bagno in piscina; ma soprattutto sono riusciti a risolvere il problema dell'alcool, Martina si è ubriacata e si è scopata un tipo.

    Ad ogni parola senti una pugnalata al petto.

    FINE DEL RACCONTO


    ---------------- SCELTA A.1.2 :

    Ti alzi finalmente dalla poltrona e ti avvii per il corridoio, raggiungendo una anonima sala da pranzo in stile moderno; lì odi discutere animatamente qualcuno
    che pare proprio litigare, dunque ti avvicini alla porta sulla tua sinistra che è aperta e si affaccia sulla cucina.

    Ti trovi davanti la diva del ballo, poco distante dall'entrata, che è davvero alterata, mentre più in la al bancone di un isola è seduto un omaccione grassoccio,
    probabilmente tra i 30 e i 40 anni, che la guarda in cagnesco; i due ti notano.

    D - Chi te lo fa fare di impicciarti? Bofonchi qualcosa sul fatto che cerchi il bagno, poi ti volti e torni in salotto, da lì decidi di uscire in giardino e noti la piscina, stupendoti
    del fatto che è riscaldata
    A.1.2.1 - Non sai che sta succedendo ma il tipo ti sta sulle palle d'istinto, dunque rimani per dare man forte alla ragazza


    ------------------------ SCELTA A.1.2.1 :

    Entri nella stanza avvicinandoti ai due.

    Tu: - Scusate, che sta succedendo? -
    Lei (parendo un poco sollevata): - Ecco! Sentiamo un altro parere! Hai presente il buffet? Ci sono solo bibite e robaccia analcolica, ti rendi conto? Sono venuta qua per
    cercare qualcosa di buono e scopro che il tizio qua ha blindato tutti gli alcolici! - Lo esclama con enfasi e dal suo sguardo capisci che ti sta chiedendo manforte.
    Lui (con una voce stridula e antipatica): - Gli alcolici rimarranno chiusi! Io sono il padrone di casa qui! Si da il caso che è presente anche mia cugina alla festa, ha solo
    18 anni ed è sotto la mia custodia; se fosse per quel degenerato di mio fratello ora chissà cosa le accadrebbe; dunque, per l'ultima volta, ripeto: Gli alcolici sono proibiti! -

    Non sai bene cosa dire; quel "ragazzone" è sicuramente Diego "il bacchettone" ma davanti al fatto che è effettivamente il padrone di casa non c'è molto che puoi fare.
    Apri la bocca per parlare ma la ragazza indignata ti anticipa dicendo: - Bene! - poi ti afferra per una mano e ti trascina via.

    Vi fermate in corridoio dove la ragazza molla la presa e poi esclama: - Che stronzata! Non è possibile! Quel... Quel... - ; intuisci che lei si trattiene dal dire qualcosa come
    "ciccione", dunque le completi la frase in modo più gentile: - ragazzo corpulento? - ; essa annuisce e si lascia scappare un risolino.

    Lei: - Scusa, non c'è stato il tempo di presentarmi, mi chiamo Martina, piacere! - Ti porge la mano che stringi subito.
    Tu: - Io sono Tom, piacere! -
    Lei: - Bene Tom, nonostante la delusione ho ancora voglia di ballare; visto che sei rimasto ad aiutarmi di là, sei degno di farmi da cavaliere - Dice scherzando.
    Tu (arrossendo): - Beh... Io non sono bravo a ballare e... - Tenti debolmente di rifiutare, poiché l'idea che ti guardino tutti ti terrorizza.
    Lei (in tono deciso): - Niente scuse, non accetto un no come risposta; ora andiamo! - Ti interrompe poi ti riafferra il braccio e ti porta in salotto.

    E - Sei costretto a seguirla


    ---------------- SCELTA A.1.3 :

    Ti alzi sgranchiendoti la schiena poi circunnavighi la sala per evitare i danzanti, passi dietro alla ragazzina al buffet confermando che è davvero minorenne,
    e noti la porta in parte alla libreria; pur non essendo sicurissimo di avere il permesso di accedervi, la apri e ti trovi una scalinata a U che porta al primo piano;
    la sali lentamente e in cima ti ritrovi in un corridoio luminoso e adornato di quadretti qua e la sulle pareti; lo percorri per pochi metri fino a che svolta a destra; vedi una
    porta alla tua sinistra e nel proseguimento altre 4; in fondo svolta a destra formando una U, senza però ulteriori porte.

    Non sai dove è Filippo e inizi a pensare di provare ad aprire tutte le stanze, quando senti un rumore nell'ultima porta; la raggiungi e bussi.

    Senti il tuo amico dire: - Finalmente, pensavo ti fossi persa! - ma quando apre la porta e ti vede rimane di stucco; assume una espressione preoccupata e ti chiede
    cosa stai facendo lì.

    Tu: - Scusa amico, non sapevo se potevo salire o no, però ti ho visto imbronciato e volevo sapere se va tutto bene -
    Lui: - Ah... Ok; beh, non preoccuparti bello, non c'è nessun problema; ho avuto solo un piccolo diverbio con Elena; sai, i soliti bisticci tra innamorati - Cerca di
    comportarsi come suo solito ma si nota che non è tranquillo.
    Tu: - Mi spiace... Comunque, stavi aspettando qualcuno? - Chiedi incuriosito, cercando di farla passare come una domanda innocente.
    Lui: - No... O meglio sì... Senti, sono in ballo con una certa questione; mi farebbe comodo una mano in più però non voglio coinvolgerti; sei mio ospite e ti devi
    divertire - Replica e ride forzatamente.

    A.1.3.1 - Tutto quel mistero ti ha suscitato una grande curiosità, e forse un poco vorresti aiutare il tuo amico; decidi di insistere
    G - In testa ti si stanno formando le ipotesi più strane, da quella in cui Filippo tradisce Elena e ti chiede di fare da palo, a quella in cui lui è in verità gay e ci
    vuole provare con te; rabbrividendo specialmente per quest'ultimo pensiero te ne esci con una frase di circostanza: - Ok, ma se ti serve qualcosa chiamami - ; poi
    lo saluti e torni indietro


    ------------------------ SCELTA A.1.3.1 :

    Tu: - Avanti bello, lo sai che puoi contare su di me -

    Lui sembra ancora dubbioso ma ti fa entrare e tu ti ritrovi in una camera matrimoniale; c'è un letto ampio che pare tremendamente comodo, un armadio a muro
    lungo tutta la parete, comodini... Insomma è il tipo di camera che vorresti, ma a casa tua sei costretto a dormire su un letto singolo condividendo la stanza stretta con
    tuo fratello.

    Filippo si siede sul materasso ma pensieroso resta in silenzio.

    Tu: - E' camera tua? -
    Lui: - Momentaneamente, lo sai che non abito qua -
    Tu: - Allora? Mi vuoi dire che hai in mente? -
    Lui: - Aspettiamo che arrivi l'altra e poi ti spiego tutto -

    Passano un po' di minuti e tu cerchi di distrarti guardando i quadri alle pareti, o fuori dalla finestra che da sul retro; ad un certo punto si apre la porta ed entra una
    ragazza che non hai ancora incontrato; la prima cosa che noti è che indossa solo un costume da bagno a due pezzi viola ed una vestaglia aperta che lascia vedere il
    suo corpo tonico e il suo petto non troppo formoso; ha i capelli neri legati in una lunga treccia tinti qua e la con colpi di sole viola, e gli occhi azzurri.

    Lui: - Finalmente! Iniziavo a credere che ti fossi persa - Scherza con un sorriso.
    Lei (ironica): - Ah ah ah... E lui chi è? - Chiede dandoti una veloce occhiata.
    Lui: - Lui è Tom, un mio amico arrivato da poco e che si è unito alla compagnia dell'anello; Tom, lei è Vittoria, una amica che conosco fin dalle medie -

    Vi stringete la mano anche se lei si libera velocemente dalla stretta, come se non le fregasse niente di te, cosa probabile; finalmente Filippo inizia a spiegarti ciò che sta
    tramando: ti dice che la sua ragazza, per quanto amabile sia, ha la pecca di essere stressante quando si parla di gelosia, dunque le vuole dare una sorta di "lezione"
    facendole un grosso scherzo; il piano originale consiste nel inviarle un messaggio "per sbaglio" contenente smancerie verso Vittoria, con la quale lei ha già astio
    perché li ha visti confabulare in giardino, per poi farle una sorpresa rivelandole la verità quando infine sicuramente arriverà per "massacrarlo di botte"; tuttavia vista
    la tua presenza c'è una piccola variazione: sarai tu il messaggero che porta l'esca, andando da Elena e dicendole che hai visto i due troppo vicini tra loro al piano di
    sopra; terminata la presentazione di quel "malefico piano" tu sei rimasto sbigottito dall'idiozia dietro ciò.

    Tu: - Ma sei serio? Che droghe ti fumi? E tipo parlarne direttamente con lei invece di creare 'sta... roba? Con l'aria di mistero che avevi prima pensavo stessi
    architettando un omicidio... - Ci scherzi sopra e ridi, notando che Vittoria si è lasciata sfuggire un sorriso divertita dalla battuta.
    Lui (un poco arrossito): - Ah ah... Sì dai, scherziamoci su... Pensi che non ci abbia già provato a parlarle, prima d'ora? Non piace neanche a me la commedia però non
    voglio iniziare l'anno con uno stress simile... Una volta ha persino fatto piangere una mia amica, solo perché mi si è aggrappata ad un braccio... -
    Tu: - Ok, ok, stavo solo scherzando, scusa. Per me non c'è problema, però mi è venuta in mente un'idea -
    Lui: - Sentiamo! -
    Tu: - Tu potresti scendere da lei per "calmare le acque", poi ti allontani con una scusa lasciando di nascosto il tuo cellulare lì vicino, come se lo avessi dimenticato, infine
    Vittoria manda un messaggio "d'amore" al tuo numero, dicendo che ti aspetta qui in camera, poi tu ti vieni facendoti vedere da lei torni di sopra e ti nascondi; quando
    essa verrà qua tutta infuriata per "spellarvi vivi" salterai fuori e farai qual che devi; sono sicuro che la gelosia la spingerà a dare una occhiata -
    Lui: - Cavolo Tom, sei un mito! -

    Ti stupisci di ciò che hai appena partorito, complimentandoti con te stesso mentre Filippo ne è entusiasta; stabilite l'ora esatta in cui inviare il messaggio e poi il tuo
    amico esce dalla camera per dar via al piano.
    Passano due minuti, durante i quali tu misuri la stanza e Vittoria si guarda in giro, poi è la ragazza a rompere il silenzio.

    Lei: - Ehi, posso chiederti come ti sei cacciato in questa storia? - Usa un tono calmo ma ti sembra di notare una punta di freddezza.
    Tu: - Sì, è semplice, ho visto Filippo un po' strano e sono venuto a chiedergli il motivo; ha accennato ad una situazione strana e ho deciso di aiutarlo - Pensi di non
    esserti spiegato bene.
    Lei: - Capisco... Beh, il tuo aiuto non serviva - Dice, ora con un pizzico di rabbia nella voce.
    Tu: - Scusa, ma che cosa te ne frega? L'importante è aiutarlo no, sono anche io un suo amico... - Inizi a scaldarti anche tu.
    Lei: - Io lo conosco da più tempo! - Capisci che sta trattenendo a stento la rabbia.

    La ragazza inizia seriamente a starti sui coglioni però non vuoi creare casini e devi aiutare il tuo amico; soffochi il principio di incazzatura che ti si sta formando dentro
    e cerchi di calmarla.

    Tu: - Ok ascolta, ti chiedo scusa; non avevo idea di quello in cui mi stavo andando a impelagare, però ormai ci sono dentro anche io e non voglio problemi -

    Vittoria ti guarda torva per un poco, come se cercasse un appiglio per continuare a sfogare qualunque cosa abbia su di te, poi sembra calmarsi.

    Lei: - Scusa, hai ragione; il fatto è che io amo Filippo, lo amo veramente! Quella stronza di Elena non è degna di stare con lui! Io volevo sfruttare questa situazione per
    fargli capire che sono io quella giusta per lui... Tu ti sei messo in mezzo ed ora vuoi aiutarlo a chiarirsi con quella la, è per questo che sono arrabbiata -

    Ti senti in imbarazzo e non sai che cosa pensare ed odi trovarti in quella situazione.

    Tu: - Ma scusa... Se lui ci sta insieme un motivo c'è, non pensi che magari le piace davvero? -
    Lei (alzando un poco la voce): - Tu non sai niente! Lui le sbava dietro solo per il suo corpo, non la ama, io lo so! -
    Tu: - Guarda, non so cosa dire... Mi spiace per te però non sono affari miei e penso non sia il momento giusto per parlarne con lui -
    Lei: - Invece lo è! Senti, non ci conosciamo ma mi sembri a posto; aiutami, ti prego! Mandagli un messaggio e digli di tornare qua, sei ancora in tempo, poi lasciaci soli; ti
    dovrò un favore a vita! -

    F - Quella tipa è chiaramente pazza, tuttavia non ti sta chiedendo chissà che cosa; pensi però a tutto ciò che è accaduto, al fatto che è stata stronza con te e
    che l'ora è sempre più tarda e tu non hai combinato niente con nessuna ragazza; ti passa in testa l'idea che potresti accettare di aiutarla in cambio di quel favore che
    ti promette
    A.1.3.1.2 - Quella tipa è pazza, che sia d'amore o meno; non ci pensi minimamente a darle corda e decidi di tentare di persuaderla a continuare il piano


    -------- SCELTA A.2 :

    SE ARRIVI DALLA SCELTA A :
    Ti schiarisci la gola secca e raggiungi il divano; dall'alto godi di una vista migliore sul seno generoso della ragazza, stretto nel bikini, e deglutisci; lei alza
    lo sguardo su di te e le chiedi se puoi sederti in parte; la ragazza ti sorride nuovamente e acconsente.

    SE ARRIVI DALLA SCELTA A.1 :
    Arrivi al margine del divano e ti senti arrossire, osservando da più vicino la ragazza; è sdraiata e ciò rende il tutto ancora più attraente ai tuoi occhi, sia per
    il suo seno generoso chiuso nel bikini, che per le sue belle gambe allungate; lei si accorge di te quindi ti affretti a chiederle se puoi farle compagnia, e lei
    acconsente mettendosi a sedere e lasciandoti un posto.

    Ora sei seduto vicino ad una vera bomba sexy e ciò ti mette un po' in soggezione, anche per il fatto che vi sfiorate con le spalle.

    A2.1 - Pensi che per ingraziartela forse è meglio mostrarti sensibile, chiedendole se va tutto bene


    ---------------- SCELTA A.2.1 :

    Attendi qualche secondo poi ti rivolgi alla ragazza.

    Tu: - Scusami, so che non sono affari miei ma mi sembri un po' giù, va tutto bene? -
    Lei: - Mai stata più felice! - Ti risponde chiaramente ironica.
    Tu: - Mi spiace... Se vuoi parlare o sfogarti, io ci sono -
    Lei (alterandosi): - Scusa!? Primo ci siamo solo presentati, secondo non sono affari tuoi; ora se vuoi scusarmi, devo andare -

    Elena si alza dal divano e senza voltarsi prende il corridoio e sparisce; sei allibito da quella reazione ma nonostante fosse arrabbiata l'hai trovata
    bellissima e allo stesso tempo terrificante.

    Rimani seduto sul divano per un po', immerso nei tuoi pensieri, e non presti attenzione al resto; ad un certo punto ti accorgi che la porta che da sul retro si
    apre ed entra Filippo, il quale si guarda attorno forse cercando la sua ragazza e poi entra nella porta alla sua sinistra, in parte alla libreria; passa ancora un
    po' di tempo e l'accesso al giardino viene riaperto; questa volta è una ragazza che non avevi ancora visto, mora con i capelli legati in una treccia e che indossa
    un costume da bagno viola a due pezzi, visibile attraverso una vestaglia aperta; anche lei si guarda in torno, poi con fare sospetto segue la stessa via del
    tuo amico.

    Poco dopo Elena torna in salotto con una espressione decisa, si avvicina alla ragazzina minorenne che ora è seduta sull'altro divano e le chiede qualcosa;
    quest'ultima le risponde indicando il piano superiore, e pure la sua interlocutrice sparisce dietro alla porta, che intuisci nascondere le scale per salire.

    A.2.1.1 - Preferisci rimanere dove sei, hai già avuto un piccolo assaggio del caratteraccio della modella
    A.2.1.2 - Pur sapendo che è la peggiore idea della tua vita, decidi di andare a vedere dove sono finiti i tre


    ------------------------SCELTA A.2.1.1 (FINALE) :

    Passano più o meno dieci minuti quando nonostante la musica tu e tutti i presenti in salotto sentite un forte rumore al piano di sopra; passato qualche
    istante di blocco, uno dei ragazzi in pista si affretta a spegnere lo stereo, sopra al camino; sentite due persone urlarsi contro a vicenda, sicuramente
    Filippo ed Elena, ma riuscite a capire solo qualche parola, per lo più insulti; le voci si fanno sempre più vicine e nitide, e si spostano sulle scale; il tuo amico
    le sta dando della stupida, perché ha frainteso qualcosa e non ha capito niente, iniziando poi a scusarsi; Elena dal canto suo intensifica gli insulti, passando
    anche a quelli pesanti, dicendogli inoltre di smetterla di "inventare stronzate" per negare l'evidenza.

    La porta accanto alla scrivania si apre di scatto andando a sbattere contro la parete; esce prima Elena e si rivolge a tutti noi gridando: - LA FESTA E' FINITA,
    SLOGGIATE! ... AVETE CAPITO? FUORI TUTTI!

    Segue uno di quei momenti in cui il tempo sembra rallentato, quando stai ancora metabolizzando quello che è successo e non sai cosa fare.
    Sopraggiunge Filippo infuriato e ribatte: - COSA DIAVOLO STAI FACENDO? Gente continuate pure e scusateci. E TU VIENI FUORI CHE PARLIAMO!

    Elena non è di certo di quella opinione perché si infervora ancora di più: - TU STA ZITTO BRUTTO BASTARDO E FAI USCIRE QUELLA ZOCCOLA! FUORI HO
    DETTO! TUTTI! ORA! - .

    I due continuano ad urlarsi contro e ormai è chiaro che la festa è finita; tutti gli invitati si alzano e più in fretta possibile recuperano i propri cappotti chi da una
    parte e chi dall'altra e si accalcano verso l'uscita; non ti resta che seguirli ma prima vedi la ragazzina minorenne, palesemente sconvolta, che invece scivola
    atterrita tra i litiganti e va al piano di sopra.

    Arrivi quasi all'atrio quando dal corridoio vedi accorrere un omaccione parecchio grasso, tuttavia non ti fermi ed infine esci riesci ad uscire dalla casa.

    Successivamente, ripresi i corsi all'università, provi a ritirare in ballo l'accaduto con Filippo, il quale però è sofferente al ricordo e ti chiede in nome della vostra
    amicizia di lasciar perdere; non saprai mai cosa è veramente accaduto quella notte.

    FINE DEL RACCONTO


    ------------------------SCELTA A.2.1.2 :

    Ti alzi e comportandoti come se nulla fosse raggiungi il buffet dove sosti per qualche secondo, poi controllando che nessuno presti attenzione raggiungi la
    porta ed entri; ti ritrovi in fondo ad una scalinata ad U che porta al piano superiore; sali le scale cercando di non fare rumore e raggiungi il primo piano in
    un corridoio che dopo pochi metri svolta a destra; raggiungi la svolta e ti sporgi un poco sentendo un rumore di porta poco più in la; vedi Elena che sta
    controllando le stanze accessibili dal corridoio probabilmente in cerca del suo ragazzo; la vedi arrivare all'ultima in fondo, aprire la porta e immobilizzarsi.

    Passa qualche istante poi la ragazza cerca di parlare: - Cosa caz... - ma le si strozza la voce in gola; appare alla vista Filippo, sbiancato in volto, il quale
    tenta di parlare in modo connesso: - Elena! Ti... Ti posso spiegare, non è come sembra... E' stata lei a... - poi tenta di avvicinarsi a lei, essa però gli propina
    un sonoro schiaffone costringendolo ad arretrare, poi si sporge a sinistra e prende in mano una palla da bowling, recuperata da chissà dove, e la lancia con
    tutte le sue forze verso il ragazzo; ovviamente è un oggetto parecchio pesante e quindi non riesce a mandarlo lontano; la sfera cade a terra pochi passi da
    lei con un tonfo sonoro e dal rumore è quasi sicuro che abbia spaccato il pavimento.

    Elena si gira per andarsene e all'improvviso ti nota ma non fa in tempo ad avere una reazione perché Filippo esclama: - Elena, amore, ti prego! E' solo un
    malinteso, te lo giuro! - ; la ragazza non si volta, ti raggiunge a passo svelto e ti afferra senza tante cerimonie per un braccio poi ti trascina verso il centro
    del corridoio e apre l'unica porta sulla vostra destra; urla: - TI FACCIO VEDERE IO ORA IL MALINTESO, STRONZO! - , poi tenendoti sempre nella sua morsa
    entra dalla porta che si sbatte alle spalle e poi chiude a chiave; ora vi trovate in un bagno spazioso con anche una vasca da bagno.

    Elena borbotta qua e la degli insulti mentre ti porta al centro della stanza, sopra un tappeto; con rabbia ti ammonisce di non fiatare, cose che non riusciresti
    a fare nemmeno volendo; tira fuori dalla tasca il cellulare e poi si slaccia il bikini che cade a terra rivelando all'aria due seni tondi alla perfezione, e al di la
    della situazione il tuo membro non può fare altro che rizzarsi.

    A.2.1.2.1 - Una parte di te vorrebbe davvero rimanere nelle "grinfie" della ragazza, però tutta quella situazione più il fatto che fuori c'è il tuo amico ti spinge a
    liberarti e ad andartene
    A.2.1.2.2 - Sei troppo sconvolto per reagire e anche se fossi in te non sei sicuro che te ne andresti, dunque rimani


    --------------------------------SCELTA A.2.1.2.1 (FINALE) :

    Torni in te e divincolandoti ti liberi dalla sua presa, poi le dici: - Mi spiace, davvero, ma non voglio finire in mezzo, scusa - , poi ti volti e giri la chiave della porta.
    All'improvviso qualcosa ti colpisce forte alla nuca, senti un dolore acuto e poi tutto si fa nero.

    Ti risvegli in ospedale di giorno, con un forte mal di testa; accanto a te ci sono i tuoi genitori preoccupati; gli chiedi cosa è successo ma loro sanno solo che
    sei stato portato in ambulanza all'ospedale e da dove li hanno poi contattati; poco dopo arriva il medico, il quale rassicura che dagli esami non risulta nulla
    di grave, ma ti devono tenere sotto osservazione per qualche tempo.

    Dopo un po' ti riaddormenti e quando ti risvegli trovi Filippo seduto su una sedia lì vicino; ti dice che ha dato il cambio ai tuoi, che è terribilmente dispiaciuto
    per quanto accaduto e che farà qualsiasi cosa per farsi perdonare; gli chiedi cosa effettivamente è successo e lui fa un respiro profondo prima di risponderti.

    Il tuo amico ti dice che quando ha aperto la porta del bagno ti ha trovato a terra svenuto, con il sangue che ti colava dalla testa, e dietro di te c'era Elena
    scioccata con in mano una statuetta ornamentale presente nella stanza, insanguinata; ti racconta inoltre che dopo la partenza dell'ambulanza è riuscito a
    farsi dire il motivo di tale azione dalla ragazza; semplicemente lei era furiosa oltre ogni limite e al tuo rifiuto è uscita totalmente di testa e ha sfogato tale
    sentimento su di te.

    Tu: - Che fortuna, eh!? - Tenti di scherzare ma al primo accenno di riso ti si acutizza il dolore alla testa e ti lasci scappare un gemito di dolore.

    Filippo non sorride nemmeno, nel suo sguardo riesci a percepire rimorso e dispiacere; cerchi di tranquillizzarlo dicendo che non hai niente di grave; lui
    confessa, come se si sentisse in dovere di darti spiegazioni: Elena è una ottima fidanzata ma certe volte è davvero pesante per via della sua gelosia; dunque
    il tuo amico ha deciso di "darle una lezione" collaborando con una sua amica (la tipa mora con la treccia) facendole uno scherzo; la sfortuna vuole che tale amica
    è innamorata di lui e mentre parlavano del piano, lei lo ha baciato all'improvviso, proprio quando la sua ragazza apriva la porta della sua camera; ti rivela poi
    che Elena alla fine gli ha creduto però sta molto peggio di lui in merito alla tua condizione, e a quello che ha fatto; infine ti dice che essa non è entrata a
    vedere come stai perché ha paura di come reagiresti.

    Filippo sembra poi indeciso se aggiungere qualcosa d'altro così lo esorti a parlare; si incolpa di essere egoista e un verme ma ti deve chiedere se hai
    intenzione di porgere denuncia verso la tua "assalitrice"; non hai minimamente pensato a ciò, però ora che è stato toccato l'argomento e ci pensi, capisci
    subito di non volerlo fare, anche perché in fondo sei andato tu a impelagarti in tale situazione; aggiungi inoltre che non hai problemi se entra anche lei.

    Il tuo amico pare un poco sollevato, ti ringrazia più volte e va a chiamare la ragazza; lei entra poco dopo, con lo sguardo dritto al pavimento e rimane
    all'entrata; pure così la trovi bellissima e l'immagine di lei in topless ti passa in mente, seguita da una nuova fitta alla testa; le dici di venire a sederti e
    che non deve preoccuparsi, l'hai già perdonata; lei si avvicina piano e si siede, poi facendosi coraggio alza gli occhi su di te, che noti essere gonfi per il
    pianto.

    Tu: - Ehi, davvero non preoccuparti, non ce l'ho con te. Avanti! Fammi uno dei tuoi bei sorrisi! -

    Lei invece di sorridere inizia a singhiozzare e riprende a piangere, affondando il viso sul bordo del letto; le accarezzi i capelli profumati per farle forza poi
    cerchi di farla smettere dicendo: - Su dai basta piangere, sto bene ed in più ho già avuto una ricompensa, ho visto la magnifica visione di te mezza nuda - ;
    ridi, con la conseguente fitta dolorosa, ma sei riuscito nel tuo intento visto che Elena si solleva e si lascia scappare un breve risata; allunghi il braccio e le
    pulisci dalle guance le scie lasciate dalle lacrime.

    Tu: - Ecco, così va meglio -

    Lei si china verso di te e ti da un bacio salato sulla bocca, chiaramente a mo' di scusa e di ringraziamento per il tuo perdono; prende poi il tuo cellulare dal
    comodino, attiva la fotocamera e te lo consegna, poi assicurandosi che non ci sia nessuno nella stanza si toglie la felpa, si sfila la maglietta e si slaccia il
    reggiseno, si mette in posa sensuale con le sue tette perfette in bella vista e tu scatti la foto; la ragazza si riveste poi in fretta.

    Lei (sussurrando): - Così ora la tua "ricompensa" è un po' più concreta, no!? -

    Ti ribacia una seconda volta, ti saluta ed esce; sicuramente quella foto la custodirai per sempre.

    FINE DEL RACCONTO


    --------------------------------SCELTA A.2.1.2.2 (FINALE) :

    I suoi seni stupendi sono ipnotici e tengono incollato il tuo sguardo; Elena ti si inginocchia davanti, ti sbottona i pantaloni e tira giù la cerniera, poi te li
    abbassa e a seguire ti fa scendere anche i boxer, liberando il tuo membro oramai all'apice della sua lunghezza; la ragazza te lo afferra e se lo prende in
    bocca per poi usare la fotocamera interna del cellulare catturando la scena; imposta poi la modalità video che avvia ed inizia a succhiartelo alternando
    un movimento lento ad uno più veloce, guardando di sbieco l'obbiettivo.

    All'improvviso sentite sbattere forte sulla porta e Filippo con voce ansiosa dice: - Ehi! Cosa succede lì dentro? Elena, ti prego non fare stronzate,
    parliamone! - ; per tutta risposta lei si stacca da me e grida: - ORA TI FACCIO VEDERE IO LE STRONZATE, PEZZO DI MERDA - .

    Elena si sbottona gli shorts che si fa scorrere giù sulle gambe e subito seguono gli slip del costume da bagno, mostrando la sua vagina rasata,
    dalle labbra un poco sporgenti; ti ordina di sdraiarti a terra con un secco "Giù!" poi ti sale a cavallo aiutandosi con le mani per infilarsi il mio membro nella
    sua intimità; la prima lenta penetrata ti fa andare in estasi mentre lei continua a filmare incentrando la ripresa direttamente sull'unione dei nostri sessi.

    Il tuo amico batte nuovamente sulla porta, chiamando la ragazza che pare incazzarsi maggiormente, se possibile.

    Essa passa alla videocamera esterna e ti consegna il cellulare, ordinandoti di riprendere, poi inizia a cavalcarti urlando: - GUARDATI QUESTO DI MALINTESO,
    STRONZO! - ; aumenta il ritmo e le sue tette rimbalzano su e giù facendomi eccitare di più, poi dopo poco si ferma, si estrae il tuo pene bagnato dei suoi
    fluidi, si gira completamente dalla parte opposta e se lo ricaccia dentro senza tanti fronzoli, riprendendo subito la cavalcata.

    Si da il caso che è da un po' che non si masturbi, dunque al momento la tua resistenza non è delle più durature, perciò arrivi presto alla beneamata
    sensazione che precede l'eiaculazione; non fai in tempo ad avvertire la ragazza e le esplodi dentro provando un piacere che hai raggiunto solo in rarissimi
    precedenti; lei ti strappa di mano il telefonino e si filma mentre si solleva con tutta calma dal mio membro fino a liberarlo; riprende il mio pene nei suoi
    ultimi spasmi e la sua vagina, dai quali cola il mio sperma.

    Elena, incurante delle piccole colate tra le sue gambe si va a sedere sul bordo della vasta e armeggia con il cellulare, con il quale intuisci sta per mandare
    il tutto a Filippo.
    Tu ti pulisci con la carta igienica come meglio puoi e rapidamente ti rivesti; giri più piano possibile la chiave e piano piano apri la porta; la fortuna ti sorride
    perché il ragazzo è alla porta della camera in fondo al corridoio, ti da le spalle e sta parlando con qualcuno; più furtivamente possibile esci, richiudi l'uscio
    e torni alla scale; scendi e arrivi in salotto dove gli invitati sono sparpagliati per la stanza parlando di questo e di quello, ma palpabilmente sai che sono
    tutti in ascolto per capire cosa accade di sopra; cercando di apparire calmo raggiungi la poltrona su cui hai lasciato la giacca che recuperi, poi vai nell'atrio
    e finalmente riesci a "fuggire"; di sicuro quella sera non te la scorderai mai.

    Non senti più Filippo da quel giorno e quando ricominciano le lezioni e lo vedi in aula, lui non ti degna neanche di uno sguardo.
    Una piccola parte di te vorrebbe parlargli e cercare di chiarire come stanno le cose, ma il tuo istinto di sopravvivenza ti urla di stare alla larga, perché
    probabilmente ti ammazzerebbe di botte.

    FINE DEL RACCONTO


    -------- SCELTA A.3 :

    Ti senti vagamente soffocare, dunque ti alzi e circunnavighi la stanza per raggiungere il fondo; passando davanti al buffet urti involontariamente la
    ragazzina che si sta servendo; lei si volta e tu, confermando che è quasi sicuramente minorenne, le chiedi scusa più volte; la ragazza ridacchia graziosamente,
    probabilmente per la tua goffaggine, e ti dice di non preoccuparti; si presenta come Arianna e dice di essere la cugina di Filippo, poi ti porge la mano che
    tu stringi e ti presenti a tua volta.
    La situazione però non è di certo migliorata e senti maggiormente il bisogno di uscire, perciò le dici che hai bisogno di un po' di aria; probabilmente dimostri
    il tuo malessere anche in volto perché lei non pare offesa dello stroncamento di conversazione, anzi ti saluta e ti da un colpetto su un braccio.

    Finalmente esci sul retro del giardino ed inali una buona dose d'aria, non fresca ma fredda; respiri più volte e ti senti rinascere, poi osservi il cortile:
    ti salta subito all'occhio la piscina interrata che avevi intravisto, che nonostante il periodo invernale è scoperta e colma; dalla superficie si sollevano nuvole
    di vapore e intuisci che è riscaldata, in qualche modo a te ignoto.
    Sotto i tuoi piedi c'è un sentiero in pietrisco che ondeggiando arriva ad un grande gazebo, sulla tua destra; esso copre un piattaforma in legno su cui ci sono
    dei divanetti per giardino, un fungo per riscaldare ed un tavolino in vimini, e vedi lì sotto seduti il tuo amico Filippo e una ragazza che non conosci; dalla distanza
    ti pare carina e puoi notare che è mora, con i capelli racchiusi in una treccia e ti sembra che abbia dei colpi di sole viola; dalla tua posizione vedi inoltre che
    indossa una vestaglia aperta di una indefinita fantasia, che lascia spazio ad un costume a due pezzi viola; non sembra molto formosa ma riesci a notare che ha
    un corpo tonico; i due stanno ridendo e scherzando, e intuisci forse il motivo dell'umore di Elena.

    A.3.1 - Anche se hai paura di interrompere, pensi che devi smetterla di fare l'asociale e quindi decidi di raggiungerli
    D - La piscina è davvero invitante, inoltre ancora non capisci come facciano a riscaldare tutto quel popò di acqua; ti avvicini al bordo


    ---------------- SCELTA A.3.1 :

    Avvicinandoti le voci si fanno più distinte e ti pare stiano confabulando su una qualche tipo di piano; arrivi sotto il gazebo e i due si interrompono immediatamente.

    Tu: - Scusate, non volevo interrompere, disturbo? -
    Lui: - No, non ti preoccupare, siediti pure -

    Tu ti siedi e noti che la ragazza ti da una occhiataccia, ma tu comunque ti presenti tendendo la mano e lei, rispondendo che si chiama Vittoria, la stringe stritolandotela.

    Tu (cercando di tenere un tono neutro): - Come mai siete qua fuori al freddo da soli? -
    Lui: - Niente di che amico, volevamo solo far ingelosire Elena - E ridacchia non celando completamente un certo nervosismo.
    Lei (senza guardarti): - Sì è vero, quindi torna pure alla festa e divertiti - Cogli nel suo tono un certo disprezzo verso di te.
    Lui: - Avanti Vittoria, possiamo sempre farlo in altre occasioni, non è educato starsene in disparte se organizzi una festa -
    Lei (rabbuiandosi) - Come vuoi tu - Poi si alza di scatto e a passo veloce torna in casa -

    Filippo si lascia scappare un lungo sospiro e tu attendi che sia lui a parlare.

    Lui: - Anche se ne eri allo scuro ti devo ringraziare; lei è una brava ragazza però certe volte è pesante... -
    Tu: - Sarà, ma non capisco perché ce l'ha con me... Se avesse potuto incenerirmi con gli occhi l'avrebbe fatto... -
    Lui: - No è per te... Vedi, lei è una mia grande amica d'infanzia ma mi sono reso conto da un po' che si è innamorata di me... -
    Tu: - Oh... Cavolo... Brutta storia... -
    Lui: - Già... Stasera stavamo organizzando un piano per fare ingelosire Elena, visto che anche lei sa essere pesante con la gelosia; questo mi avrebbe magari aiutato
    anche a far capire a Vittoria che amo la mia ragazza e non ci può essere niente tra di noi...
    Tu: - Che casino... Ma scusa, non faresti prima a parlarle e dirglielo semplicemente? -
    Lui: - No, ci ho già provato, credimi... Non vuole sentire ragioni... A me spiace perché le voglio bene, ma solo come una sorella... -

    Rimanete in silenzio per un po'; pensi a quello che sta accadendo e ti senti in colpa per aver pensato che lui volesse tradire Elena; nonostante i suoi difetti è un ragazzo
    a posto, ma comunque non sapresti come aiutarlo.


    _______________________________________________________________________________________________________________________________

    SCELTA B :

    Il centro del salotto è stato sgombrato dalla mobilia per creare una pista da ballo; cerchi dunque di non farti travolgere dai presenti e infine arrivi
    davanti al buffet, trovandoti di fianco alla ragazza che avevi notato; lei si gira e osservandola meglio noti che effettivamente pare proprio una
    ragazzina sui 16 anni; è bionda e porta i capelli raccolti in una coda di cavallo, ha occhi marroni ben truccati, un bel nasino con una leggera
    spruzzata di lentiggini e una bocca piccola ma adorabile; indossa una maglietta bianca con un disegno di una band che non conosci e dei jeans
    grigi; porta degli orecchini ad anello, degli strani braccialetti colorati e calza delle scarpe di tela.

    Ti accorgi che la stai fissando da qualche secondo di troppo e ti affretti a salutarla:

    Tu:- Bella festa! Ciao, io sono Tom, piacere! - Le porgi la mano mentre ti maledici per una entrata così banale.
    Lei: - Ciao, io mi chiamo Arianna, sono la cugina di Filippo - Ti sorride e te la stringe.

    Non sapendo come continuare recuperi un bicchiere sul banco e ti versi un po' di aranciata.

    B.1 - Ormai sei convinto che sia minorenne e cominci ad avere paura di sembrare un maniaco, dunque ti viene la "brillante" idea di chiederle il
    motivo della sua presenza alla festa
    B.2 - Alla fine non ha molta importanza se è minorenne oppure no, stai solo conversando; decidi di parlare del più e del meno


    -------- SCELTA B.1 :

    Ti prendi ancora un po' di tempo afferrando uno dei piatti di plastica impilati e servendoti qualche stuzzichino.

    Tu: - Dunque... ti ha invitata tuo cugino o ti sei imbucata? - Sorridi nella speranza di passare per simpatico.
    Lei: - Scusa, perchè questa domanda? - Non sorride affatto e anzi pare ora essere tesa.
    Tu: - Bhe vedi il fatto è che questa è una festa di universitari e tu mi sembri un po' più giovane, sono solo curioso - Appena finita la frasi sai già di esserti scavato la
    fossa con le tue stesse mani.
    Lei (arrabbiandosi): - E anche se fosse? A te cosa te ne frega? - Ti fulmina con lo sguardo.

    Tu rimani spiazzato da quella reazione; di sicuro non è quello che ti aspettavi e pensi che i casi sono due: o è pazza o è in quei giorni.

    B.1.1 - Tenti di rimediare con un complimento: - Calma, calma! La verità è che penso tu sia molto carina e stavo cercando di scoprire qualcosa su di te -
    B.1.2 - Tenti di rimediare scusandoti e giustificandoti: - Scusa, hai pienamente ragione, non sono affari miei; è che sono un impiastro e certe volte quando sono
    nervoso sparo cavolate -


    -------- SCELTA B.2 :

    Afferri un piatto di carta dalla pila sul tavolo e ti servi qualche stuzzichino.

    Tu: - Dunque... In quale università studi? Secondo me, vista la precisione con cui selezioni il cibo, è ragioneria, giusto? - E' la frase più stupida che potessi dire a
    una giovane e sei sicuro che si sentirà presa in giro.
    Lei invece ridacchia: - Scemo! Come fai a non riconoscere una futura astronauta? - Per fortuna sembra averla presa bene.

    Da lì in poi diventa tutto più facile e recuperato il cibo e bevande vi trasferite sul divano a tre posti lì vicino, poco distante dall'uscita sul retro.
    Scopri che è una chiacchierona, anche se riconosci un po' di infantilità su certi argomenti che tratta; scoprì che sei andato vicino all'età ma non è minorenne, infatti
    ha 18 anni.

    Ad un certo punto si apre la porta del giardino ed entra Elena in tutto il suo splendore, la quale pare davvero infastidita e raggiunge il divano a due posti dall'altra
    parte della stanza, sul quale vi si siede ed inizia a messaggiare con il cellulare.

    Chiedi ad Arianna se conosce il motivo ma lei fa spallucce e riprendete a conversare, parlando di questo e di quello, iniziando anche di tanto in tanto su sua
    richiesta a dare voti sulle persone che ballano e le loro mosse.

    Poco dopo dal corridoio spuntano due facce nuove, un ragazzo ed una ragazza, entrambi accaldati; il tipo è anonimo ma ha stampato in faccia un sorrisetto
    soddisfatto e si butta in pista; la tipa è molto carina, con capelli rossi ondulati, ed indossa un top verde ed una gonna nera; si passa un dito sulle labbra, come
    per purlire da qualcosa, poi scorre con lo sguardo la stanza e nota il vostro divano, che raggiunge e ti si siede a lato; si presenta come Eva e dopo qualche
    frase di circostanza sulla festa, si perde nei suoi pensieri

    Dopo un po', la porta si riapre dall'esterno e questa volta entra Filippo; lui lancia un'occhiataccia alla sua ragazza, che però fa finta di nulla, poi si accorge di te
    sul divano con la sua cuginetta e ti lancia uno sguardo strano, e tu hai quasi l'impressione che ti stia ammonendo di non provarci con lei; poi il ragazzo si volta
    a sinistra, apre una porta che non avevi notato in fondo alla parete e la imbocca, lasciandoti scorgere una rampa di scale.

    Parli ancora un po' con Arianna e arrivati ad un certo punto abbassa la voce per non farsi sentire dall'altra ragazza e ti dice che le stai simpatico ringraziandoti per
    non averla trattata come una ragazzina, anche se lo è; ti confessa che tutti gli altri invitati o l'hanno ignorata oppure le hanno chiesto se non fosse troppo
    giovane per quella festa, e che ciò la fa arrabbiare; infine ti rivela il motivo della sua presenza: lei non sarebbe dovuta essere lì ma i suoi genitori erano dovuti
    partire per questioni di lavoro e l'hanno affidata a Filippo; esso però aveva già programmato il party e dunque le ha permesso di partecipare; purtroppo però è
    tornato a casa prematuramente il suo altro cugino Diego, il quale per via della sua presenza ha sequestrato tutto l'alcool.

    Passato un altro po' di tempo la porta sul retro si apre per la terza volta e appare un'altra nuova comparsa; è una ragazza mora con i capelli tenuti in una lunga
    treccia e dei colpi di sole viola qua e la; indossa solo una vestaglia con una strana fantasia e un costume da bagno a due pezzi viola; non è molto formosa ma ha
    un bel corpo tonico; essa si guarda attorno e sembra allarmata quando scorge Elena, che però è intenta con il cellulare, dunque si avvicina al buffet senza
    prendere nulla e quando pensa di non essere vista raggiunge la porta che da sulla rampa delle scale e vi entra.

    Ti rendi conto di avere il sedere dolorante e comunichi ad Arianna che ti alzi per fare quattro passi; lei però ti si appoggia, spalla contro spalla, ti poggia una mano
    sulla coscia e ti si accosta all'orecchio dicendoti: - Mi sto stufando anche io, ti va di salire in camera mia? - .
    Sei sicuramente avvampato e il suo contatto ti ha scatenato un brivido; pensi a cosa fare, intuendo cosa potrebbe accadere.

    B.2.1 - Sai che è sbagliato e che potresti finire nei casini, però davanti a quel visino non puoi dire di no; decidi di accettare
    D - Hai abbastanza autocontrollo per rifiutare in modo gentile, dicendo che per ora hai bisogno di una boccata d'aria; lei sembra delusa e si ritrae, dicendoti però
    che se vuoi puoi andare a trovarla più tardi, poi si alza e sculettando se ne va; tiri un sospiro per scaricare la tensione, ti alzi ed esci; noti subito la piscina di
    fronte a te, che avevi intravisto all'arrivo, dalla quale salgono nuvolette di vapore; non hai mai visto una intera piscina interrata riscaldata e affascinato ti avvicini
    al bordo


    ---------------- SCELTA B.2.1 :

    Le ti sorride soddisfatta e ti si avvicina ancora ad un orecchio.

    Lei: - Perfetto! Io devo prendere una cosa, che ne dici di salire intanto? Passi per quella porta lì e trovi le scale, sali e aspettami, ok? Se qualcuno te lo
    chiede di che stai cercando il bagno - Lo dice indicandoti la porta dove sono spariti Filippo e la ragazza con la treccia.

    Lei si alza e si avvia per il corridoio; tu rimani seduto qualche secondo per non destare sospetti, anche se tutti i presenti sono intenti in altro, poi ti alzi e con
    noncuranza raggiungi la porta ed entri; ti trovi davanti a delle scale che salgono ad U, e raggiungi il piano superiore; trovi un altra porta che ti da accesso ad un
    corridoio con il pavimento in legno; alla tua destra il corridoio termina con una finestra a cui ti avvicini e attendi.

    Dopo poco senti dei passi provenire dalle rampe delle scale e dall'entrata compare Arianna, che nasconde qualcosa con una mano dietro alla schiena; con quella
    libera ti afferra per un braccio e ti fa strada dall'altra parte del corridoio che svolta più in la a destra; vi fermate davanti ad una porta sulla parete destra, dove la
    ragazza ti dice di aspettare e vi sparisce all'interno.

    Aspetti lì in mezzo per qualche istante, teso in allerta per cogliere qualunque rumore di passi, poi finalmente la ragazza ti fa entrare, chiudendo a chiave; ti ritrovi
    in uno piccolo studio con uno scaffale pieno di faldoni, una scrivania con sopra un PC completo e in fondo alla stanza un letto improvvisato, e in parte una sedia
    coperta da vestiti; Arianna ti osserva mentre ti guardi in giro e noti che si è cambiata d'abito: ora indossa un'altra maglietta con stampate due mani che coprono
    la zona petto, dei pantaloncini sportivi azzurro chiaro e si è tolta le scarpe rimanendo con dei fantasmini bianchi, la tipologia di calza che se su una ragazza ti fa
    arrapare tantissimo, infatti il tuo membro ti si rizza.

    All'improvviso sentite Filippo in lontananza, probabilmente in una delle altre stanza del piano, che esclama: - Ehi, che diavolo fai? - ma entrambi rimanete dove
    siete.

    Arianna si siede sul letto e ti fa segno di raggiungerla, quindi esegui e ti siedi vicino a lei; ti dice a bassa voce di tenere quel tono per non farvi sentire, e che se
    il mio amico mi trova lì con lei, mi potrebbe uccidere.

    Lei: - Bene, questa è la mia "camera" da ospite, ti piace?
    Tu: - Bhe, si può dire che è essenziale... -
    Lei (soffocando un risolino): - Già... Senti, oggi su Internet mi è capitato di leggere di alcuni giochi, o meglio sfide, e stavo giusto cercando qualcuno per provarli,
    perchè mi attizzano un casino; ti andrebbe di farne uno? -
    Tu: - Sì ok, non ho programmi in agenda -

    La ragazza ride piano poi si china su un lato per prendere qualcosa da sotto il letto e mi passa alcune cose: Una bomboletta spray di panna e una lunga striscia
    di stoffa pesante, una bottiglia di vetro contenente qualcosa di scuro e due bandierine di tela.

    Lei: - Dunque... Non ti dico in cosa consistono, per primo fai la tua scelta tra bomboletta, bottiglia o le carte -

    B.2.1.1 - L'accoppiata ragazza più bomboletta di panna è roba da film e ti attira molto; la scegli
    B.2.1.2 - Non sai bene cosa ci sia in quella bottiglia, tuttavia potrebbe essere interessante; scegli quella
    B.2.1.3 - Sei curioso di sapere che tipo di gioco si possa fare con delle bandierine; le afferri


    ---------------- SCELTA B.2.1.1 (FINALE):

    Arianna tiene sul letto solo la bomboletta e la striscia di stoffa, poi mette via il resto.

    Lei: - Sì! Era la mia prima scelta! Ok, questa è simile ad alcune challenges su youtube; in pratica uno di noi è bendato e non può usare le mani, quindi deve
    scoprire su quale parte del corpo l'altro si è spruzzato la panna.
    Tu: - Solo sentendo il suono? - Chiedi perplesso.
    Lei: - Ma no, stupidino! Devi usare la lingua - E giù un'altra risatina.
    Tu: - Non saprei... - Cominci a dire, anche se pensi già su dove potresti spruzzartela.
    Lei: - Shhh, ormai hai scelto e non puoi tirarti indietro - ribatte zittendoti con un dito sulla bocca.

    La ragazza ti proclama come primo bendato poi prende la benda di stoffa e te la lega attorno agli occhi; non vedi assolutamente più niente.

    Lei: - Ok, vedi qualcosa? - Probabilmente ti sventola la mano davanti, perchè senti il movimento d'aria.
    Tu: - No, assolutamente nulla -
    Lei: - Perfetto, iniziamo! -

    Dopo qualche istante la senti sbattere la bomboletta e poi una piccola spruzzata; ti si avvicina perchè senti più chiaramente il suo profumo, dopo ti posa una mano
    sopra la testa e ti guida, dicendoti infine di procedere; non sapendo con cosa hai a che fare opti per una leccata ampia dunque tiri fuori la lingua più in basso che
    puoi e la fai scorrere lentamente verso l'alto, davanti a te; percepisci qualcosa di duro sotto la pelle della giovine lungo tutto il tragitto e ti porti in bocca la panna
    che gusti con piacere; rifletti sul fatto che non hai sentito Arianna cambiare posizione sul letto, dunque in base all'altezza del punto leccato ti immagini la posizione.

    Tu: - La clavicola, giusto? -
    Lei: - Giusto! Accidenti, sei bravo!

    Vi scambiate di ruolo e la bendi; ora che lei non ti vedi la osservi meglio: il corpo è quello di una ragazzina sui 16 anni, un poco acerbo ma abbastanza formato da
    essere eccitante, grazie alla luce forte del lampadario riesci a vedere che sotto la maglietta ha un reggiseno di pizzo e dalle forme ipotizzi abbia una coppa A.

    Lei: - Allora? Che aspetti? -
    Tu: - Un attimo, sto pensando -

    Inclini la testa e te ne spruzzi un po' su un lato del collo; la aiuti a orientarsi e poi senti la sua lingua calda che ti scorre addosso; anche lei si gusta la panna prima
    di rispondere.

    Lei: - Questa è facile, è il collo! -
    Tu: - Accidenti!

    E di nuovi il tuo turno da bendato; questa volta la ragazza ci mette un po' di più e la senti alzarsi dal letto, poi senti lo spruzzo; ti posiziona la testa poco davanti
    a te e di nuovi le dai una bella slinguazzata; sotto la panna senti la sua pelle morbida che poi scende quella che sembra una cavità; ti serve qualche istante per
    capire che si tratta dell'ombelico.

    Lei si risiede e la ribendi pensando a qualcosa di più spinto: ti sollevi la maglietta, afferri la bomboletta sbattendola due o tre volte e poi ti copri un capezzolo
    rabbrividendo per il contatto freddo; ti avvicini a lei e le porti il viso nella giusta posizione, quindi Arianna usa di nuovo la lingua e quando lo sente te lo succhia
    lievemente; ovviamente non c'è niente di più facile ed indovina all'istante.

    Ritorni cieco e la ragazza si alza nuovamente, senti un fruscio sommesso di un qualche vestito poi il rumore dello spray; una volta che ti ha orientato la lecchi ma
    ti trovi in difficoltà; è chiaramente una intersezione tra due rotondità e mentre gusti la panna ti trovi indeciso tra il sedere e il seno, perciò decidi di sparare a
    caso.

    Tu: - Direi che ho ti ho leccata in mezzo al petto - Le dici cercando di usare termini normali e non da arrapato quale sei.
    Lei: - No, no! Sbagliato! Tocca ancora a me! -

    Ti togli la benda e lei, abbassandosi di poco i pantaloncini e le mutandine, anche quelle di pizzo, ti mostra l'intersezione tra le natiche, poi ti ribenda; una cosa è
    sicura, le cose si stanno facendo più interessanti; Arianna rimane in piedi, senti degli spostamenti d'aria e a seguire odi la bomboletta di nuovo in azione; ti
    posiziona e inizi la ripassata; è una parte morbida e arrotondata e capisci che questa volta è davvero zona seno, per la precisione uno dei suoi seni; più
    lentamente possibile continui la leccata ben oltre la zona consentita, fino a che lei non ti ferma sospirando di piacere.

    Lei: - Ehi! - Esclama per fare la finta indignata ma la sua voce non cela il piacere.
    Tu: - Direi che questo è il seno -

    Lei si riveste prima che tu ti tolga la benda e poi vi invertite; ti concedi qualche istante per pensare la prossima zona, quando tutto d'un tratto sentite la voce di
    Elena in corridoio, la quale pare incavolata; la sentite proseguire ed aprire una porta, poi udite anche Filippo; i due litigano a proposito di uno scherzo e della
    gelosia, infine li sentite passare fuori dalla porta, poi più lontani sulla tromba delle scale ed più niente; pochi secondi dopo sentite i passi di qualcun'altro andare
    per la stessa direzione.

    Le chiedi se dobbiamo andare a vedere ma Arianna insiste nel continuare, così ritorni a pensare al gioco e decidi infine di osare di più; la fai sedere e tu ti alzi,
    dunque più silenziosamente possibile ti abbassi i pantaloni e i boxer; ti tieni sollevato il tuo membro con una mano e ti spruzzi un po di panna su un testicolo;
    fai chinare un poco la ragazza e ti posizioni; essa capisce quasi immediatamente di cosa si tratta, sembra inizialmente sorpresa ma poi accoglie la tua parte
    in bocca e te la succhia, per poi rilascirtelo tutto bagnato.

    Lei: - Direi che qualcuno ha tirato fuori le palle! - E ridacchia.

    Ti rivesti e lei si toglie la benda; noti forse che il suo sguardo è colmo di desiderio, prima di tornare bendato; questa volta la ragazza ti fa sedere a terra, poi
    dopo poco odi una spruzzata lunga di panna e lei si giustifica con: - E' una grossa parte questa - ; Arianna si porta davanti a te e ti guida con entrambe le
    mani al punto giusto poi ti da il via, continuando però a tenerti la testa; la punta della tua lingua tocca uno strato cospicuo della sostanza dolce e vi affonda
    sprofondando sempre di più fino a toccare una parte molle; sale con tutta calma ed essa si divide in due linee parallele e vicine che si ricongiungono più in alto;
    capisci al volo che Arianna ti sta facendo leccare la sua vagina; gliela pulisci tutta bene bene sentendo che non è del tutto rasata, poi cerchi di ritrarti ma la
    ragazza ti tiene ancorato a lei perchè vuole di più; ricominci il tuo lavoro ma ora inizi a esplorare la fessura tra le sue labbra, la violi e accedi al suo interno
    bagnato dai fluidi, le penetri nelle profondita senza tralasciare nulla e poi salendo ti fermi in zona clitoride, aumenti il ritmo che presto diventa frenetico; lei
    lascia andare il tuo viso e sale con le dita tra i tuoi capelli che inizia a tirare piano, mentre gode; oramai ti pare che la tua saliva e i suoi fluidi siano una cosa
    sola e intanto infrangi la regola del gioco di non usare le mani, mentre con due dita le raggiungi l'intimità e vi entri prendendo a massaggiarla; Arianna resiste
    più che può ma arriva presto al culmine e tra gli spasmi del piacere, dalla sua vagina prende a fuoriuscire un succo trasparente e viscoso che un po' piove sul
    pavimento un po' ti cola sulla mano e lungo il braccio.

    Arianna indietreggia lasciandosi cadere sul letto e rimane per un po' sdraiata ad occhi chiusi; tu sei molto arrapato ora e le siedi accanto tenendo incollato lo
    sguardo sulla sua intimità bagnata, desiderando di spingerti più in la; le accarezzi l'inguine e la ragazza freme, ma poi gentilmente ti sposta la mano.

    Tu: - Bhe, inutile dire che ho indovinato; ora tocca a me - Le dici dolcemente porgendole la benda.

    La ragazza rimane ferma ancora per un po' poi si mette seduta, recupera una salvietta dalla sedia-armadio e si da un ripulita, infine si riveste; si gira verso di
    te sorridente, ti viene davanti e ti bacia; sei convinto che anche lei voglia di più quindi inizi a sbottonarti i pantaloni ma la ragazza ti ferma con una mano.

    Lei: - No, fermo; è stato stupendo e non voglio che si rovini -
    Tu (contrariato): - Cosa? Che si rovini cosa? La situazione può solo migliorare -
    Lei: - No, davvero, ti prego! Sono anche sfinita, per favore torna alla festa...

    Il suo rifiuto e le cavolate dette ti fanno arrabbiare; non dici nulla, ti sistemi i vestiti e vai alla porta girando la chiave di colpo poi esci richiudentotela alle spalle.

    Stai bollendo dalla rabbia e ti volti per tornare in salotto quando ti ritrovi davanti a Filippo, il quale ha una espressione indecifrabile.

    Lui: - Cosa stavi facendo lì dentro? - Il suo tono è indagatore ma dietro puoi scorgere un punta di rabbia crescente.
    Tu (cercando di fare l'innocente) - Cosa? Niente, non preoccuparti. Ho conosciuto tua cugina e lei mi ha mostrato camera sua, solo questo - Decidi di dire una
    mezza verità nella speranza che ci caschi.
    Lui: (poco convinto): - Davvero!? -

    Il tuo amico viene verso di te e ti scansa poi apre la porta e senti Arianna indignata esclamare: - Ohi! Che cavolo fai? Ora non si bussa più? - ; entri anche tu
    mentre lui si guarda in giro; aggrottando la fronte osserva i vestiti troppo "semplici" della ragazza, poi il resto della stanza; sembra essersi convinto della
    tua innocenza e sta per voltarsi, quando qualcosa cattura la sua attenzione; fa qualche passo nella stanza guardando il pavimento davanti al letto; ti viene un
    colpo quando noti che Arianna non ha ancora pulito e che quindi rimangono le goccie e le chiazze del suo liquido vaginale sul legno, che ad un occhio inesperto
    potrebbe sembra sperma; Filippo si china per studiarle meglio, poi di scatto si alza e si gira, con il viso trasformato per l'ira.

    Lui: - BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA! COSA HAI FATTO? -

    Ti si avventa contro e ti sferra un pugno dritto in faccia; provi un dolore tremendo in pieno viso e senti il sangue caldo colarti dal naso, indietreggi in corridoio
    inciampando e cadendo finisci a terra di culo; lui non si placa e ti colpisce ancora una, due, tre, tante volte che non le conti; quando infine si interrompe sei così
    malconcio che non riesci ad alzarti; senti in lontananza la voce di Arianna che tenta di convincere il tuo assalitore che si è trattato di uno sbaglio, implorando
    di smetterla, ti rinchiudi nel tuo dolore e dopo un tempo indefinito senti altre voci di qualcuno che è accorso.
    Ti senti afferrare per la maglietta e trascinare per il corridoio e per le scale acquisendo nuove botte contro gli scalini, poi lungo tutto il salotto ed infine ti colpisce l'aria
    fredda della notte e poco in la il duro pavimento del marciapiede, e svieni.

    Ti risvegli dopo chissà quanto tempo in uno stato pietoso, ma è ancora notte; ti duole dappertutto e ti senti congelato, ma il freddo intenso almeno allevia il dolore;
    impieghi qualche minuto per alzarti barcollando e noti che ti trovi davanti alla casa della festa; sollevi una mano tremante e ti tocchi il volto ma al contatto ti esplode
    nuovamente un gran fitta che ti fa girare la testa; incredibilmente riesci ad arrancare fino alla tua macchina, vi sali e guidi dritto fino all'ospedale.

    Passano due settimane ed infine riprendono i corsi all'università; non ti sei ripreso del tutto dall'evento e porti ancora i segni, specialmente il naso rattoppato;
    vedi per la prima volta Filippo durante la prima lezione ma non gli presti neanche uno sguardo, anche se lui ti guarda e sembra dispiaciuto; durante la pausa pranzo
    tenta di parlarti ma tu lo mandi a fare in culo.

    FINE DEL RACCONTO


    ---------------- SCELTA B.2.1.2 (FINALE):

    Arianna scansa gli oggetti scartati di lato e prende in mano la bottiglia, guardandola perplessa.

    Tu: - Che cosa contiene? -
    Lei: - Dovrebbe essere una specie di grappa, che ogni tanto regalano a mio zio, ma non l'ho mai assaggiata... -
    Tu: - Ma gli alcolici non erano tutti segregati? -
    Lei (sogghignando): -Sì ma si da il caso che prima del rastrellamento ne ho salvato un poco -
    Tu: - Furba! Quindi, in cosa consiste il gioco? -

    La ragazza studia ancora un poco la bottiglia scura senza etichetta poi ti dice le regole: in pratica è il gioco del "hai mai", in cui si chiede se si ha fatto qualcosa in
    passato e chi è positivo si beve un sorso di alcolico; tuttavia lei aggiunge la regola che oltre a ciò ci si toglie anche un abito; speri nella buona fortuna e accetti
    perchè ti attira l'idea di vederla nuda.

    Vi sedete sul letto; Arianna recupera il suo cellulare, si connette ad una pagina web dedicata a tale gioco ed accede al "generatore" di domande prese dal database.

    Legge la prima arrossendo: "Hai mai praticato del sesso orale su un aereo?"
    Nessuno beve dunque passa alla prossima: "Ha mai preso una sbronza tale da non ricordarti nulla di ciò che è accaduto dopo?"
    Anche questa volta la bottiglia rimane lì dove si trova.

    "Hai mai praticato la masturbazione in una vasca da bagno?"
    Tu non bevi pensando amaramente che per quanto ti ricordi ti sei lavato solo in doccie; la ragazza invece afferra la bottiglia, la stappa e bene un poco della bevanda,
    iniziando a tossire mentre tu rimani stupito; inoltre finiti gli accessi di tosse rispetta la sua stessa regola togliendosi la maglietta; lo sguardo ti cade subito sul suo
    balconcino coperto da un reggiseno di pizzo nero e non ti schiodi fino a quando le ridacchia chiamandoti con un "Ehi!".

    "Hai mai fatto sesso con una bionda?"
    Ti tornano in mente sprazzi della tua adolescenza, in uno dei quali ti stai facendo una biondina in un camerino su una spiaggia; prendi la bottiglia indugiando perchè
    sei astemio ma poi decidi di fare un'eccezione per quella sera, e ti scoli un sorso modesto; è molto forte e pare di bruciare all'interno, ed inizi a tossire pure tu;
    appena riesci a calmarti ti togli la felpa che indossi, e la ragazza sembra un poco delusa.

    "Hai mai partecipato ad un orgia?"
    Di nuovo nessuno beve.

    Tutto d'un tratto sentite la voce di Elena in corridoio, la quale pare incavolata; la sentite proseguire ed aprire una porta, poi udite anche Filippo; i due litigano a
    proposito di uno scherzo e della gelosia, infine li sentite passare fuori dalla porta, poi più lontani sulla tromba delle scale ed più niente; pochi secondi dopo sentite
    i passi di qualcun'altro andare per la stessa direzione; tu e la tua sfidante vi guardate e ridete poi riprendete il gioco.

    "Hai mai baciato un trans"
    Afferri la grappa e ne bevi un altro sorso, questa volta riuscendo a resistere meglio alla tosse; Arianna ti guarda stupefatta.

    Tu (arrossendo): - Ehi! Non è come sembra! Ero in discoteca e quella che pensavo fosse una ragazza e venuta verso di me e mi ha baciato; l'ho scansata... scansato
    subito perchè era chiaro chi fosse -

    Fai una smorfia rabbrividendo ancora al pensiero, poi ti togli la maglietta e ora lei ti sembra un po' più contenta.

    "Hai mai stretto il seno ad una amica?"
    Tendi la mando ma Arianna afferra per prima la bottiglia e beve un sorso; la guardi inarcando un sopracciglio, poi è il tuo turno di bere.

    Lei: - Bhe, che c'è? Era per gioco, cose da donne, su su! - E sorride maliziosamente.

    Tu ti togli le scarpe ma lei obietta: - Ehi, quelle non valgono, io non le ho! - , allora ti alzi alzi in piedi e sentendoti più disinibito ti togli i pantaloni, rimanendo in boxer;
    La ragazza da una lunga occhiata al tuo pacco e poi, al contrario di quanto ti aspetti si toglie i fantasmini e rimane a piedi nudi; vi rimettete seduti

    "Hai mai succhiato il latte dal seno di una donna? (Escluso da neonato\a)"
    Tu non bevi ma Arianna ti soprende ancora bevendo e si giustifica con "Cose da donne"; questa volta sei sicuro che si tolga i pantaloncini ma lei preferisce togliersi
    il reggiseno slacciandoselo e gettandolo in parte; forse l'alcol sta facendo effetto perchè lei vedendoti attratto dal suo seno ti chiede se vuoi toccare, e senza
    aspettare ti afferra una mano e se la porta su uno dei suoi seni che ti preme contro il palmo; tu glielo stringi eccitato ed poi la palpi più volte; lei ti lascia fare
    socchiudendo gli occhi per un po' poi ti spinge via gentilmente e nota il rigonfiamento nelle tue mutande.

    "Hai mai rotto l'imene ad una ragazza?"
    Per la terza volta beve solo la ragazza che inzia ad accusare gli effetti dell'alcol e ridendo scioccamente ripete: - Cose da donne, cose da donne! - ; ora non ha
    altra scelta e finalmente si sfila i pantaloncini e rimane solamente con delle mutandine di pizzo nere; sembrerebbero del normale intimo ma ti ecciti maggiormente
    quando noti che sono del tipo con lo strappo in mezzo e le puoi vedere la sua vagina giovane nell'apertura; ora il tuo membro si è rizzato del tutto e ciò attrae
    il suo sguardo.

    "Hai mai subito un tradimento dal\lla tuo\a partner?"
    Afferri la bottiglia e ti lasci scorrere in gola un bel goccio, inziando poi a sentirti strano e sorridi come un ebete; ti restano i calzini, che non conti minimamente e
    i boxer che ti sfili liberando il tuo pene eretto all'aria.

    Arianna ti pare una predatrice mentre te lo studia, poi ti ruba la grappa e se ne scola un sorso più grande del tuo; posa a terra la bottiglia, ti viene davanti e ti
    stringe abbracciandoti; senti il suo seno morbido contro il tuo petto e senti il tuo membro schiacciato tra i vostri corpi; inizia poi a strusciarsi su e giù contro di te
    masturbandotelo e tu godi; ad un certo punto la blocchi, bramoso di possederla, la afferri per i fianchi e la sollevi per prenderla in braccio, centrandole la vagina
    con il tuo uccello e varcando il sua intimità, mentre le ti circonda con le gambe ancorandsi i piedi dietro la tua schiena, e lo stesso fa con le mani dietro al tuo collo.
    Lei è leggera quindi non fai molta fatica ad arrivare ad una parete dove vi appoggiate, ed inizi a penetrarla dolcemente tra le sue mutandine intanto che vi
    baciate, ammorbidendole il primo impatto, ma poco dopo prendi a darle colpi più decisi e potenti, facendola gemere.

    All'improvviso qualcuno bussa alla porta e sentite la voce di Filippo; vi immobilizzate così come siete.

    Lui: - Ari, posso entrare?
    Lei (cercando di nasconere il respiro affannoso): - No, sono senza vestiti! -
    Lui: - Perchè hai il fiatone?
    Lei (imprecando sotto voce): - Sto ballando! -
    Lui (come se fosse la normalità): - Ok, ok. Hai per caso visto Tom, il mio amico, sai quello che è arrivato per ultimo? -
    Lei (sorridendoti complice): - No, mi spiace -
    Lui: - Sembra sparito e lo sto cercando perchè stiamo andando tutti in piscina; se ti capita di vederlo digli di raggiungerci -

    Aspettate di sentirlo arrivare alle scale e poi sospirate per scaricare la tensione; siete entrambi madidi di sudore.

    Lei (molto rossa in viso): - Mi sento strana, forse dovremmo smett... -

    Non la lasci finire e riprendi a scoparla, aggiungendo vigore ad ogni spinta e la ragazza ti si aggrappa più forte cercando di sopprimere i gemiti; riesci a durare
    per qualche minuto poi senti l'approssimarsi del culmine; ti concentri sui suoi seni i cui capezzoli ad ogni movimento ti strusciano sul petto e la percezione
    del tuo pene all'interno di lei, ed infine arriva l'esplosione di piacere; le vieni dentro continuando a penetrarla e ti fermi solo quando terminano gli spasmi del
    tuo membro.

    Rimanete contro al muro per qualche istante, ansimando, mentre i vostri fluidi iniziano a colarle dalla vagina; ripresi un poco la fai scendere e i vostri sessi si
    staccano pur rimanendo collegati da fili di sperma che lei rompe con una mano; noti che il suo volto ha assunto un colorito verdognolo e dopo poco dice che
    non sta bene, corre fuori dalla stanza ed entra nella porta sulla parete opposta, che rivela un bagno dove si chiude dentro e poi la senti vomitare.

    Tu sei sfinito e soddisfatto, oltre al sentirti un po' alienato; trovi un asciugamano tra la pila di vestiti sulla sedia e ti dai una ripulita; ti rivesti e ti rendi conto di
    avere una gran sete; prendi la bottiglia e bevi un altro sorso, che poi diventa un secondo e un terzo, fino a che la svuoti; a quel punto non capisci più niente,
    sai solo di uscire dalla stanza e poi il nulla; ti risvegli a casa tua, nel tuo letto, con un mal di testa incredibile.

    Dopo qualche giorno esci con Filippo il quale appena ti vede inizia a sbellicarsi dalle risate e continua a lungo prima di riuscire a controllarsi.
    Si definisce incredulo e si congratula con te per essere riuscito a reperire in qualche modo l'alcol alla festa, poi ti racconta tutte le comiche che ti hanno
    riguardato da sbronzo, facendoti vergognare parecchio; ti ha fatto pure un video che per il momento ti rifiuti di guardare.

    Comunque ringrazi il cielo e la fortuna per il fatto che non è venuto a conoscenza del tuo trascorso con sua cugina.

    FINE DEL RACCONTO


    ---------------- SCELTA B.2.1.3 (FINALE):

    La ragazza ti ruba le due bandierine e rimette il resto dove lo aveva preso; si alza in piedi e da un'occhiata veloce alla stanza perplessa, poi ti
    guarda dicendo: - Questa stanza non va bene, per questo gioco serve spazio... - ; si risiede e riflette per qualche istante.

    Lei: - Bhe, l'unica opzione sarebbe il bagno di questo piano... Però dobbiamo escogitare un modo per non destare sospetti, se Filippo ti becca insieme a me
    facendo questo gioco ti riempie di botte, e io non voglio - Sembra preoccupata, ti posa una mano su un braccio e te lo accarezza.
    Tu: - Come mai? C'è qualcosa di pericoloso? - Chiedi pur volendo dire "di spinto", mentre senti un brivido al suo tocco leggero.
    Lei: - Ma no scemotto! E' solo che c'è una regola che potrebbe essere... Come dire? Fraintesa - E dopo sorride maliziosamente.

    Arianna torna pensierosa per un po', poi scatta come una molla battendosi un pugno sul palmo di una mano, esclamando: - Ci sono! - e ti dice di seguirla; arrivati
    alla porta lei la socchiude e sbircia fuori senza trovare "minacce", quindi uscite; la ragazza ti guida sulla sinistra fino all'unica porta sulla parete destra e ti fa entrare,
    poi ti dice di aspettare.

    Ti ritrovi in un bagno ampio, con l'utile di base più una grossa vasca in fondo sovrastata da una finestra, decorato chiaramente con un tocco femminile; ti accosti
    all'uscio e senti Arianna proseguire per qualche metro e bussare ad una porta, poi odi la voce di Filippo; senti la ragazza dire che si chiude in camera per ascoltare la
    musica e che quindi non vuole essere disturbata poi i due si salutano e la stanza si richiude; senti che lei torna indietro e che fa scattare una serratura, e poco dopo
    torna da te chiudendovi dentro.

    Tu (sopreso da quella trovata): - Accidenti, se proprio un genio del male! -
    Lei (ridendo): - Perchè ti sorprendi? Le ragazze sono molto più sveglie dei ragazzi! - Facendo la finta altezzosa.

    Tu sorridi in risposta poi le chiedi finalmente le regole di quel misterioso gioco.

    Lei: - Ok, il gioco è semplice; hai presente la cattura bandiera? Quella in cui ci si infila la bandierina dietro la schiena e l'avversario deve cercare di rubartela? Bhe
    questa è una versione per spazi più ristretti ed in più c'è anche una regola extra; il perdente si toglie il vestito al quale ha applicato la bandiera e chi alla fine rimane
    senza niente perde del tutto -
    Tu: - Uhm... Interessante però non saprei... - Fai il finto dubbioso anche se ti pregusti già l'idea di vederla nuda, e ciò ti attizza molto.
    Lei: - Avanti! Non mi dire che ti vergogni!? - Ridacchiando in tono di sfida.
    Tu: - No, ok facciamolo; che cosa c'è in palio per il vincitore? -
    Lei: - per la vincitrice vorrai dire!? Bhe, a parte vedere il perdente nudo... Possiamo fare che chi vince può far fare penitenza all'avversario -
    Tu: - Ok, però cerchiamo di fare più piano e di parlare a bassa voce -
    Lei (rendendosi conto del chiasso fatto fin'ora): - Accidenti! Giusto, facciamo piano -
    Tu (facendo due calcoli): - Aspetta, io parto svantaggiato... Non abbiamo lo stesso numero di vestiti... - Entrambi avete maglietta e pantaloni, tu hai una felpa mentre
    lei ha teoricamente mutandine e reggiseno.
    Lei: - Uffa! Sei grande e grosso, sono io quella svantaggiata; inoltre è meglio se ti togli la felpa perchè è non è adatta -

    Eviti di controbattere, anche perchè con quel visetto ti è difficile dirle di no, quindi ti togli l'indumento; vi togliete pure calze e scarpe per fare meno rumore possibile e
    per essere più agevoli, poi vi infilate le bandierine sul retro dei pantaloni; vi posizionate quindi uno di fronte all'altra a distanza di qualche passo, entrambi con un
    ghigno di sfida, poi iniziate a girare in tondo studiandovi; a fare la prima mossa è lei, scattando come una gazzella, ma riesci a bloccarla afferrandole le mani con le tue
    e ritrovandovi molto vicini; lottate un po' cercando di svincolarvi dalla presa fino a che la ragazza ti gioca un brutto tiro baciandoti a stampo sulla bocca; la tua morsa
    si allenta e lei ne approfitta per circondarti con un braccio, rubandoti la bandierina; esulta sventolandotela davanti alla faccia.

    Tu: - Ehi, così non vale! -
    Lei: - Shh, shh! In guerra è tutto valido! Ora i pantaloni! - Dice vittoriosa.

    Te li sbottoni, abbassi la cerniera e arrossendo te li sfili, rimanendo in boxer; lei ti da una bella occhiata al pacco poi vi riposizionate, e questa volta la bandierina ti
    sporge dal collo della maglietta; di nuovo vi studiate e all'improvviso decidi di agire e ti fiondi verso di lei, la quale però è pronta e allargando le braccia ti blocca;
    rimanete in stallo per un po', cercando una breccia nella difesa dell'altro, quando opti per vendicarti del tiro mancino e tendi la mani sul suo seno morbido, al quale
    dai una lieve stretta; Arianna sopresa si porta istintivamente le braccia al petto e tu finalmente riesci a rubare il tuo obiettivo, quindi per canzonarla la imiti
    sventolandole la fascia davanti agli occhi.

    Lei (fintamente indignata): - Ehi! Come ti permetti!? - E ti molla una lieve sberla in faccia.
    Tu: - Scusa, non hai per caso detto che in guerra tutto è lecito? - E sorridi spavaldo.
    Lei: - Ah sì? Allora ti faccio vedere io adesso - Si prepara ad un nuovo scontro.
    Tu: - Non hai dimenticato qualcosa? -

    La ragazza sorride, come se si fosse solo scordata, e guardandoti negli occhi si sfila i pantaloncini; lo sguardo ti cade inevitabilmente in basso mostrandoti che
    indossa delle mutandine nere di pizzo, e il tuo membro si risveglia inziando a mettersi sull'attenti, e ciò non sfugge a lei che però non commenta; anche lei si
    infila parzialmente la bandierina nella maglietta e riprendete posto.

    Tutto d'un tratto sentite la voce di Elena in corridoio, la quale pare incavolata; la sentite proseguire ed aprire una porta, poi udite anche Filippo; i due litigano a
    proposito di uno scherzo e della gelosia, infine li sentite passare fuori dalla porta, poi più lontani verso delle scale e poi il silenzio; pochi secondi dopo sentite
    i passi di qualcun'altro andare per la stessa direzione; tu e la tua sfidante vi guardate perplessi poi riprendete il gioco.

    Ritornate a camminare in circolo tesi per la tensione, anche se tu sei in parte distratto da quelle gambe nude e il profilo del suo sederino che ogni tanto appare;
    fai un finto scatto facendola indietreggiare di riflesso, poi lo fa lei e continuate così fino a che Arianna prende l'iniziativa e ti si avventa contro sul serio, le braccia
    tese verso l'alto visto il suo svantaggio d'altezza; tu sei pronto, alzi le tue più in alto e le abbassi sulle sue, portandogliele dritte lungo i fianchi, e poi la immobilizzi
    circondandola e creando una morsa; Arianna tenta di divincolarsi ma tu sei più forte e non la molli, anche se averla stretta a te ti eccita maggiormente e il tuo
    membro si ingrossa fino al massimo, cosa che certamente sente anche lei perchè è compresso contro la sua pancia, la quale arrossisce un poco ma comunque
    sorridendo; ti bacia di nuovo, questa volta avvolgendo il tuo labbro inferiore con le sue, ma tu non la molli; sai che la tua unica opzione ora è distogliere un tuo
    braccio dalla morsa e puntare rapido alla meta, quindi esegui il piano e anche questa volta prevali.

    Lei: - Uffi! - E sbuffa graziosamente.

    Ti tiene un po' in sospeso tirandosi su la maglietta piano piano, poi se la sfila rivelandoti che indossa un reggiseno in completo con le mutandine; ora che è mezza
    nuda ti senti parecchio arrapato e la squadri da cima in fondo; pur avendo le forme ancora un po' acerbe, da ragazzina, Arianna è comunque una tipa bellissima e
    sensuale; questa volta si infila la fascia tra i lacci del reggiseno sulla schiena.

    Di nuovo vi fronteggiate e questa volta vuoi vincere a tutti i costi perchè vuoi intensamente di più; iniziate direttamente con le finte, avanzando ed indietreggiando
    come degli spadaccini, ed è ancora la ragazza a farsi avanti che all'ultimo schivi e le afferri al volo la bandierina.

    Lei: - Cavolo! Merda! Non è giusto! - E si imbroncia.

    Si copre con un braccio mentre con solo una mano si slaccia e si sfila il reggiseno.

    Tu (provocandola): - Vuoi sfidarmi solo con una mano? -

    Lei sospira e rassegnata si scopre il seno; come già avevi intuito le sue rotondità sono ancora un po' da adolesciente ma ne sei comunque attirato e vorresti solo
    palparle; vi riposizionate e tu un po' in colpa decidi di farla vincere, dunque avanzi tu per primo puntando verso le sue mutandine, l'unico indumento rimasto, ti chini
    abbastanza da rendere visibile la tua fascia e lei te la afferra; ne è comunque valsa la pena perchè le sei finito con la faccia contro le sue tette; constati che sono
    davvero morbide.

    Lei: - Yuppi! -

    Ti togli la maglietta ed è lei ora a scrutarti interamente e sei quasi certo che apprezzi; ora siete arrivati all'ultimo match ma prima di prendere posizione sentite
    bussare alla porta; d'istinto porti una mano sulla bocca di Arianna, visto che lei non dovrebbe trovarsi lì, ed essa te la copre con la sua.

    Non ti resta altro che chiedere chi è, e a risponderti è niente altro che il tuo amico, che maledici per il tempismo.

    Lui: - Tom, sei tu lì dentro?
    Tu (improvvisando e fingendoti dolente): - Sì, scusa se sono salito, ma non sto bene e il bagno di sotto era occupato -
    Lui: - Capisco, non preoccuparti; è che ti stavo cercando e ho sentito dei passi e dei bisbigli -
    Tu: - Sono io che sto maledicendo il mio mal di stomaco, e sto camminando nella speranza che passi -
    Lui: - Accidenti, che sfiga... E pensare che stiamo andando tutti in piscina per festeggiare la fine dell'anno... Sai, ci saranno parecchie ragazze in costume... -
    Tu: - Cavolo amico, mi spiace davvero tanto, ma davvero non sto affatto bene... Se mi passa vi raggiungo... -
    Lui: - Ah bhe, se non corri al suono di "ragazze in costume" vuole dire che stai male sul serio... Ok, ti serve qualcosa? -
    Tu: - No, no grazie... Solo silenzio -
    Lui: - Ok, spero ti riprenda... Cazzo, che sfiga proprio ora però, eh! -

    Senti Filippo tornare indietro e tiri un respiro profondo, accorgendoti di quanto sei teso e dunque ti scrolli le spalle per scogliere i muscoli; Arianna riprende
    lentamente colore e sospira.

    Lei (bisbigliando): - Cavolo, che colpo! E per fortuna non ci ha sentiti parlare... Comunque complimenti, anche tu non sei male con i piani; quindi... Che ne
    dici di terminare qua? Pari? -
    Tu: - Ok... E adesso che facciamo? - Hai ancora la speranza di continuare ad "esplorare" la ragazza.
    Lei: - Uhm... E se, visto che siamo tutti e due sudati, ci facessimo un bagno? Loro hanno la piscina e noi la vasca -
    Tu: - Sì, può andare - Esultando dentro di te.
    Lei (abbassandosi per recuperare il reggiseno): - Allora la riempio -
    Tu: - Puoi anche fare senza rivestirti, ormai ci consciamo più che bene - Scherzi, sperando proprio che non si rivesta.
    Lei: - Già, in effetti... - E lo riposa.

    Arianna raggiunge la vasca e azione i rubinetti, poi fruga tra i bagnoschiuma nel portaoggetti in un angolo e ne sceglie uno che versa cospiquamente
    all'interno, quindi si siede sul bordo in attesa; ci vuole qualche minuto perchè l'acqua raggiunga un livello accettabile; quando è pronta ti alzi e la raggiungi dunque
    chiedi alla ragazza di voltarsi, convincendola dopo qualche tentativo, ti sfili i boxer ed entri nell'acqua bella calda, e ti siedi in un lato; lei si volta scoprendo quello che
    hai fatto e, per la tua gioia, decide di imitarti facendoti coprire gli occhi; la sensazione di sbirciare è forte ma resisti e togli le mani solo quando te lo dice lei.

    Ora siete uno di fronte all'altra e il pensiero che siete completamente nudi ti risolleva il membro, ma per fortuna il livello dell'acqua è tale da nasconderlo, considerato
    anche che la quantità esagerata di schiuma.

    Tu: - Allora, visto che siamo entrambi vincitori, cosa mi vuoi chiedere?
    Lei: - Uhm... Non saprei... O meglio sì, però ho vergogna... -
    Tu: (incuriosito): - Avanti dimmelo, non farti problemi... -
    Lei: - Te lo dico più tardi... Ora dimmi tu cosa vuoi -

    Sinceramente non ti sei ancora domandato cosa le avresti chiesto in caso di vincita, dunque ci rifletti un attimo; di sicuro vorresti scopartela però ti pare che la
    ragazza sia già propensa a ciò; pensi a qualche sporcacciata ma ti vergogni al pensiero di proporglierla.

    Lei: - Ok, prenditi il tempo che vuoi, però che ne dici se intanto ci laviamo? Mi passeresti la schiena? -
    Tu: - Certo, vieni -

    Arianna si volta e si spinge verso di te, dandoti la schiena; tu allarghi le gambe contro le pareti della vasca e lei ti viene vicina, non tanto da incontrare il tuo pene
    ritto; tu afferri una spugna che trovi lì vicino, la inzuppi e poi prendi a lavarla, portandole i capelli sul davanti; per tutta la durata sei enormemente tentato di baciarla
    sul collo, o qualcosa di più spinto, ma ti trattieni e le dici che è il tuo turno; lei porta indietro un braccio per appoggiarsi e quindi voltarsi, ma accidentalmente o meno
    entra in contatto con il tuo membro; ritrae la mano sorpresa ma poi si volta e te lo afferra, iniziando a masturbarti sott'acqua.

    Le prendi il mento con due dita e ti porti il suo viso davanti al tuo, poi la baci e lei ricambia; chiudi le gambe mentre Arianna te le circonda con le sue e ti sale in braccio
    continuando a slinguazzarvi, mentre tu le raggiungi la sua intimità con una mano e prendi a massaggiarle le sue labbra vaginali; lei geme e te la blocca, poi riafferra il
    tuo membro e piano piano si lascia penetrare, fino a raggiungere la sua base; lei ti da un ultimo bacio poi si afferra ai bordi della vasca, si raddrizza e inizia
    a cavalcarti; tu godendo per ciò per cui avevi tanto atteso, ti rilassi appoggiando la schiena alla vasca e le afferri i suoi bei seni, iniziando a massaggiarglieli in circolo.

    Arianna continua la cavalcata con un ritmo lento, tenendo gli occhi socchiusi, poi ad un tratto si ferma, si inclina verso di te fino a raggiungerti un orecchio.

    Lei (bisbigliando arrapata): - Quello che voglio è che tu mi prendi da dietro e che mi vieni nel culo! -

    La ragazza si alza in piedi staccandoti da te, sgocciolando tutt'intorno, mostrandoti finalmente la sua vagina coperta parzialmente dalla schiuma; arretra fino al centro
    della vasca poi si volta verso la finestra, vi si appoggia con le mani e si piega a novanta, intimandoti di fare presto; inizialmente stupefatto da quella richiesta, ti alzi e ti
    porti dietro di lei ammirando il suo bel culetto in tutto il suo splendore schiumato; non sai bene come fare ma fai mentalmente appello a tutti i "documentari" che hai
    guardato in passato, prima però prendi il doccino appeso in fondo alla vasca, lo azioni e le sciacqui il didietro per togliere la schiuma, approfittandone per palparglielo
    facendola fremere; finito ciò le allarghi le natiche e inizi a leccarle l'ano, alternando con l'inserimento di un dito; continui finché non pensi di esser al punto giusto, quindi
    ti metti in posizione e le accosti la cappella alla zona interessata, e la ragazza si lascia sfuggire un altro gemito; inizi a spingere piano e anche se trovi un po' di
    resistenza provi e riprovi fino a che finalmente non le entri dentro scatenando un altro gemito; la violi in tutta la lunghezza del tuo membro poi, tenendoti ai suoi
    fianchi prendi a penetrarla piano, e lei stacca una mano dal vetro e comincia a masturbarsi la vagina.

    Ad un certo punto Arianna, tra una ansimata e l'altra, ti ordina di aumentare e tu obbedisci mettendoci più lena; poco dopo esclama di accellerare nuovamente e tu
    ansimando ti afferri a lei con più forza e ce ne aggiungi altrettanta alle spinte, mentre la ragazza è costretta a riappoggiarsi con entrambe le mani alla finestra; non
    passa tanto che ti senti arrivare al culmine, perciò aumenti la frequenza delle penetrate e infine le esplodi dentro, e nel frattempo deve essere scattata la mezzanotte
    perchè fuori iniziano a scoppiare una miriade di fuochi d'artificio.

    Terminati gli spasmi di piacere ritiri fuori il membro, dal quale cola un filo di sperma, e una gran quantità di esso le fuoriesce quando lei lo spinge fuori; ti protendi sopra
    di lei e all'orecchio le sussurri: - Buon anno - , poi stanco torni a sederti in fondo alla vasca; la ragazza si raddrizza e la scena di lei nuda in piedi ti eccita nuovamente
    nonostante il calo del piacere, poi ti raggiunge, si siede tra le tue gambe appoggiandosi a te e tu la abbracci; rimanete così per un po', fino a quando l'acqua inizia
    ad essere tiepida, poi temendo anche il ritorno di Filippo, vi affrettate a sistemarvi e a pulire tutto, aprendo anche la finestra per mitigare le nuvole di vapore che hanno
    invaso il bagno.

    Prima di scendere arriva il momento dei saluti, definitivi sapendo che un rapporto con lei non portebbe mai funzionare; sulla porta di camera sua la baci e tristemente vi
    separate.

    Scendi al piano di sotto e scopri che sono ancora tutti fuori in piscina ed esci anche tu; vedendo tutti quei corpi femminili in costume da bagno provi solo un leggero
    eccitamento, visto che è scemato poco fa; auguri buon anno a tutti poi ti siedi su una delle sdraio che evidentemente hanno preparato per l'occasione, attendendo che
    la fine dei festeggiamenti.

    Sei intento a ripensare all'accaduto con Arianna, incapacitandoti ancora di quello che è successo e della fortuna che ti è capitata, quando sopraggiunge Filippo che ti
    distoglie dai tuoi pensieri.

    Lui: - Ehi, sei tornato dal regno dei morti? -
    Tu: - Sì, ora sto meglio -
    Lui: - In effetti sembri sfinito... Amico, la sfortuna ti perseguita, proprio oggi ti doveva capitare? -

    Poi il tuo amico si siede sullo spazio di sdraio libera, si accorge dei tuoi capelli bagnati e annusa l'aria, sicuramente perchè con tutto il bagnoschiuma che ha usato
    la ragazza profumi come un'alberello Arbre Magique, e ti chiede spiegazioni; ti inventi che ti sei dato una rinfrescata ed una profumata terminati gli attacchi di
    cagarella e con questo lo convinci.

    Quando tutti si sono asciugati con soffici asciugamani è il momento di rientrare e guardando verso la casa quasi ti viene un infarto: al piano di sopra, in centro alla
    facciata che da sul retro, c'è niente di meno che la finestra del bagno "incriminato"; tuttavia ti tranquillizzi un poco vedendo che è semi nascosta da delle ante
    socchiuse e che si riesce a intravedere l'interno solo sotto di essa.

    Sfortunatamente Filippo non ha a disposizione posti per dormire, in quanto un divano è per suo fratello e l'altro per una amica di Elena, quindi arrivato il termine della
    festa e dopo i saluti, esci e ti avvii verso la macchina.

    FINE DEL RACCONTO

    _______________________________________________________________________________________________________________________________

    SCELTA C :

    In centro al salotto è stata creata un pista da ballo e molti invitati stanno ballando; c'è un ragazzo un poco scostato dagli altri, al quale
    chiedi dove è il bagno e lui continuando a muoversi ti indica il corridoio; lo ringrazi e raggiungi tale passaggio aperto che congiunge alla sala da pranzo; lì
    in mezzo trovi una porta su ogni lato.

    C.1 - Provi con quella di sinistra
    C.2 - Provi con quella di destra


    SCELTA C.1

    Giri la maniglia e la apri, trovandoti davanti all'inaspettato (o forse non tanto): scorgi distrattamente uno sgabuzzino adibito ai prodotti e strumenti
    per la pulizia, ma ciò che cattura la tua attenzione sono le due persone all'interno; c'è un ragazzo adossato ad una parete con i pantaloni abbassati ed una
    ragazza rossa inginocchiata che lo sta spompinando di gran lena.
    Gli hai colti alla sprovvista: lei si stacca dal suo membro di colpo con un sonoro risucchio e lui, prossimo al culmine, non riesce a trattenersi e le viene in
    faccia, e il primo schizzo le finisce sugli occhi.

    Sbigottito riesci però a riprenderti, indietreggi e chiudi subito la porta; di sicuro devi sparire da lì.

    C1.1 - Prosegui per la sala da pranzo, sperando in una via di fuga
    C1.2 - Torni in salotto


    SCELTA C.2

    Bingo! Aprendo la porta ti ritrovi in un piccolo bagno in stile minimalista; entri e ti chiudi dentro poi ti dai una spruzzata di acqua fredda sul viso, ti asciughi
    e ti siedi sul water chiuso; passa qualche minuto e riesci infine a calmarti, sentendoti un vero stupido; esci dal tuo nascondiglio.

    C2.1 - Non hai ancora voglia di tornare in salotto quindi decidi di esplorare velocemente l'altra parte del piano terra
    C2.2 - Torni al casino


    _______________________________________________________________________________________________________________________________

    SCELTA D :

    SE ARRIVI DALLA SCELTA A.3 :
    SE ARRIVI DALLA SCELTA B.2 OPPURE DALLA SCELTA A.1.2:


    _______________________________________________________________________________________________________________________________


    Continua qualche commento più sotto

    Edited by atbmatus - 27/2/2018, 14:40
  10. .
    Wow! Non lo sapevo! :look:
    Davvero grazie mille!

    :rock:
  11. .
    Salve a tutti e a tutte!

    Avvertenza:
    Apro questa discussione nel dubbio, perchè non so se questa è la sezione corretta e non so se quello che andrò a scrivere qua sotto sia legale (in teoria dovrebbe esserlo, almeno per l'uso privato).

    Una premessa:
    Nel mio periodo dell'adolescenza dopo l'arrivo di Internet, ho iniziato a viaggiare sui siti "proibiti" e visto che all'epoca i siti visitati erano elencati in bolletta ho preso tante strigliate dai miei :lacri: ... Brutti ricordi ... Comunque, sin da quei tempi ho iniziato come molti altri ragazzi a scaricare immagini hentai o "foto di donne nude"; niente di senzazionale se non fosse che la cosa si è protratta anno per anno ed ora mi ritrovo ad avere nell'hard disk qualcosa come 44.5 GB tra immagini non reali (hentai, ecc.) e foto di donne reali; tempo fa ho anche iniziato un lavoro di catalogazione ma è una impresa immane; in passato ho avuto l'obbiettivo di creare una collezione da record ma alla fine le ho tenute solo per il valore "sentimentale" :asd:

    Detto questo, per arrivare al dunque, mi ritrovo improvvisamente a necessitare di spazio e visto che dovrò anche mettere in condivisione l'hard disk con i PC di casa, sono costretto a dovermi liberare di tale "bottino" anche se mi spiacerebbe davvero tanto doverlo cestinare e buttare all'aria "anni di duro lavoro" :asd:
    Voglio quindi chiedere se c'è qualcuno\a, con magari uno spazio adeguato online o non, con l'interesse di accogliere tale corposa raccolta e magari, perchè no, a collaborare con la catalogazione e l'ampliamento della stessa.

    Avviso subito che non sono intenzionato, e non ho neppure la possibilità economica, di pagare una possibile cifra; a parere mio già per l'immane quantità di contenuti dovrebbe valerne la pena.
    Chiedo inoltre, in caso di host online e se possibile, di poter avere la possibilità di visionare tale raccolta in futuro dopo il trasferimento (questo non è una clausola ma semplicemente una richiesta opzionale).

    Grazie dell'attenzione, aspetterò con impazienza una risposta in quanto mi serve di liberare lo spazio in tempi non troppo lunghi.
  12. .
    CITAZIONE (Riemman @ 26/8/2017, 19:46)
    è mio modesta opinione che esso ed ello e le loro forme femminili appartengano ad un registro estremamente aulico ed anche un po' datato. non sono contrario al loro impiego in generale ma nel contesto in esame, dove abbiamo un narratore interno che utilizza un linguaggio colloquiale, adatto, dato che racconta di un'esperienza sessuale secondo un 27enne, che usa espressioni come cazzo, pilastro di marmo etc è mia ferma convinzione che siano una stonatura nel registro

    Oh... :look: Se la metti così ti do ragione, in effetti non l'ho pensata in tale ottica... Grazie.
  13. .
    CITAZIONE (Penthotal Fiabeschi @ 25/8/2017, 23:01)
    Lei l'avrei preferita più loquace, comunque mi è piaciuto, anche per l'ambientazione. :oml: Grazie!

    Bhe considera che è un personaggio problematico e con una lingua diversa, però sì forse poteva essere più loquace. Grazie a te.

    CITAZIONE (Riemman @ 26/8/2017, 12:52)
    io eviterei l'uso di ello, ella, esso ed essa... sono sicuramente grammaticalmente corretti, ma fuori contesto

    Grazie del suggerimento; a me non pare che stonino molto e li utilizzo soprattuto per evitare ripetizioni del soggetto.
    Ma visto che i miei racconti li creo anche per esercitarmi e migliorare la scrittura, posso chiederti se è un tuo parere o se in generale
    tali elementi grammaticali sono brutti da leggere e influenzano negativamente la lettura?

    Edited by atbmatus - 26/8/2017, 23:05
  14. .
    Grazie!
    Sì, di sicuro ci sono errori; è perchè posso scrivere solo in notte tarda e quando l'ho scritto ero già parecchio cotto.
    Ricontrollo e sistemo, grazie anche per la segnalazione.
  15. .
    Il duro lavoro di un volontario


    All'epoca ero un ragazzo di 27 anni, senza lavoro e senza aspirazioni.
    Poi un giorno ebbi l'ispirazione di interessarmi al volontariato europeo e presi i contatti con una organizzazione; tramite essa
    trovai infine un progetto in Danimarca per un anno con lo scopo di cooperare per gestire dei giovani adulti necessitanti di
    sostegno e aiuto.
    Tempo qualche mese e mi ritrovai in un altro Paese, a dover parlare un'altra lingua e a vivere da solo in un appartamentino
    monolocale, in mezzo ai monti e nei pressi di un piccolo paesello.
    Dopo alcuni giorni di apprendimento dei miei compiti, incontrai uno dei gruppi di ragazzi e ragazze: l'eta di essi era compresa
    tra i 16 e i 20 anni, i Paesi d'origine erano tra i più svariati e così erano i motivi che avevano condotto tali giovani in quella
    comunità.
    Diventare un aiuto-sostegno riconosciuto non fu facile ma alla fine qualcuno di essi iniziò ad affezionarsi a me e a seguirmi;
    il problema era che alcune ragazzine erano davvero delle gran gnocchette e in alcuni casi era difficile stare concentrato sul
    mio compito, invece che su di loro; ad esempio in alcuni episodi qualcuna mi si era seduta in braccio, provocandomi la
    sofferenza di dover tenere a bada il mio membro; oppure certe volte mi si aggrappavano ad un braccio, schiacciando i loro
    seni, talvolta non troppo modesti, contro di me.

    In particolare c'era Elisabeth, che si faceva chiamare Liz; era una tipetta di 19 anni e di origine Polacca, castana dai bei capelli
    lisci che portava a coda di cavallo, occhi grandi marrone chiaro, un poco bassetta ma dai lineamenti sinuosi e sensuali, con un
    bel culo da 10 e lode che compensava i suoi seni non troppo generosi.
    Da quanto capii ella era stata abbandonata a 16 anni dai suoi genitori, incapaci di crescerla, e dopo vari viavai era stata
    portata alla comunità; i miei responsabili mi dissero che la sua ricerca di affetto era dovuta a ciò e quindi non dovevo farci
    molto caso; tuttavia era la ragazza che più cercava il mio contatto fisico e certe volte mi pareva che essa ci mettesse anche un
    po' di malizia; ad esempio una volta che sedevo su uno dei divani del Centro la giovane mi si sedette appiccicata accanto e
    come se niente fosse mi pose una mano sulla coscia, molto vicina alla mia parte bassa, lasciandola lì per parecchio tempo mentre
    guardavamo la televisione; inutile dire che quella volta non riuscii a trattenermi e esso si ingrossò, cosa quasi impossibile da
    non notare al tatto anche se lei rimase impassibile; per fortuna eravamo soli.
    In un altro episodio, mentre c'erano i turni di pulizia per i giovani ed io ero sempre davanti alla tv, Liz si mise a pulire nella mia
    zona vestita con una maglietta, chiaramente senza reggiseno osservando le forme che trasparivano, e dei pantaloncini molto
    corti da casa; mentre passava l'aspirapolvere in parecchie occasioni si chinò mostrandomi inequivocabilmente apposta il suo
    bel sederino e mi parve di vedere anche lo "zoccolo di cammello"; stavo per esplodere e tornato a casa mi segai
    godendo come un porco fantasticando su ella.

    Passò qualche mese e il rapporto con la ragazza aumentò, nel senso che bene o male era divenuta la mia preferita, ed entrai
    più in confidenza con lei; pure con tutti gli intoppi della lingua, parlavamo molto e essa iniziò a chiedermi aiuti in faccende che
    in teoria non mi dovevano competere; ad esempio mi chiese più volte di accompagnarla nei negozi di vestiti del paese, visto
    che non poteva andare da sola; in quelle occasioni attendevo fuori dal camerino con una pila di abiti in braccio mentre lei si
    cambiava; il problema era che, sicuramente facendolo apposta, lasciava con la tendina un piccolo spazio aperto che mi
    permetteva di vedere in parte l'interno, dunque ogni tanto intravedevo la sua schiena nuda o se ero fortunato un assaggio
    visivo di qualcosa di più piccante.

    Arrivai al punto di pensare di smettere di fare pensieri osceni su di lei e di cercare di distaccarmi un poco per evitare di farmi
    rizzare il membro ogni volta che la vedevo; forse la ragazza lo notò, o forse per qualche altro motivo, fatto sta che una sera
    rientrando stanco nell'appartamento trovai la porta non chiusa a chiave; non sicuro di averla bloccata entrai, accesi la luce e
    quasi mi venne un colpo; Liz era seduta in modo provocante sul mio letto in perfetto centro, vestita con una mia maglietta
    che le stava larga comprendola fino a metà coscia, e delle calze nere alla francese che le arrivavano fino alle ginocchia.
    Fu una scena così inaspettata e allo stesso tempo spettacolare che non riuscii a muovermi, rimanendo impalato sul posto;
    lei con le guance un po' arrossate tese una mano verso di me e con l'indice mi fece segno di avvicinarmi; poi vedendomi
    immobile scese dal letto e con la sua camminata femminile e provocante mi raggiunse, mi prese per mano e mi trascinò
    al bordo del letto dove risalì; io ero combattuto tra il mio dovere di guida e il mio essere un maschio sempre arrapato, quindi
    iniziai a balbettare qualcosa chiedendole cosa stava facendo lì e che non poteva; senza preamboli la ragazza si portò al
    bordo issandosi seduta per arrivare alla mia altezza poi mi avvicinò il viso e mi diede una lenta leccata sulle labbra zittendomi;
    a quel punto mandai totalmente a fare in culo il mio buon senso, la afferrai per la vita portandola contro di me e la baciai
    sprofondando nel profumo dei suoi capelli ora sciolti, che odoravano di un buonissimo balsamo e amoreggiammo a lungo.
    Poi divenendo sempre più eccitato e ardito le misi una mano su una gamba e la feci scorrere sempre più su, passandole
    sotto la maglietta e raggiungendo un suo seno caldo che afferrai e presi a massaggiare, sentendo il suo capezzolo turgido
    premuto sul palmo; poco dopo le raggiunsi con l'altra mano il gemello e lei iniziò ad ansimare staccando la sua bocca umida
    dalla mia e alzando la testa verso l'alto ad occhi chiusi; quando poi le presi un capezzolo tra le dita e inziai a giocarci lei si
    lasciò scappare un gemito di piacere e dopo poco un po' di latte le sgorgò fuori bagnandole la maglietta e colandole di sotto
    mentre lei si aggrappò ai miei capelli tirandoli piano.
    Intanto il mio cazzo ormai divenuto un pilastro di marmo picchiava contro i vestiti e di conseguenza contro di lei; Liz
    finalmente vi prestò attenzione, mi fece fare un passo indietro, si sedette sul bordo del letto e poi leccandosi le labbra
    vogliosa mi slacciò la cintura, mi sbottonò i pantaloni e me li abbassò, poi prese a massaggiarmi il membro ancora contenuto
    nelle mutande che in breve si inumidirono dei miei fluidi lubrificanti; quando accadde ciò la ragazza lo prese come segno di
    passare alla fase successiva e senza cerimonie mi abbassò le mutande liberando il mio pitone all'aria aperta, poi mi avvolse
    la cappella con le sue labbra e iniziò a leccarmela in senso rotatorio mentre io le sostenni i capelli dietro alla testa; dopo
    avermi insalivato tutto l'apice ella iniziò ad inglobare il mio cazzo poco a poco fino a che riuscì, poi iniziò una serie di
    pompini celestiali che me lo bagnarono totalmente.
    Dopo l'ultimo bocchino, staccandosi dal mio membro e rompendo un filo di saliva che ancora ci univa, la ragazza indietreggiò
    sul letto, si mise in piedi al centro e mantenendo come copertura la maglietta davanti si afferrò i bordi delle mutandine e
    se le fece scorrere piano piano sulle sue gambe sexy, se le tolse da una gamba e se le arrotolò sull'altra fino alla coscia,
    cosa che se possibile mi fece eccitare di più; poi Liz si mise a gattoni e tornò da me seducente, e si sedette sulle proprie
    gambe divaricando le ginocchia ma tenendo ancora la maglietta a coprire la sua grazia.
    A quel punto ritirò le braccia dentro le maniche dell'abito e senza farsi problemi strappò una spalla di esso in modo tale da
    creare un buco abbastanza grande da farselo scorrere, arrotolandolo fino sulla pancia; in tale modo liberò i suoi seni ed io
    mi avventai subito sul suo capezzolo bagnato di latte dal quale sporgeva ancora una goccia, e iniziai a succhiarglielo mentre
    senza fronzoli portai una mano tra le sue cosce sfiorandole prima la sua vagina dalla peluria rada e poi violandola con due
    dita, beandomi del suo interno bagnato.
    Passò poco tempo prima che lei mi fermò e mi accarezzò il cazzo con un evidente significato; detto fatto la feci sdraiare e le
    feci distendere le gambe che poi piegò e divaricò; portai il mio pitone davanti alla sua intimità, le strusciai la cappella sulle
    sue giovani labbra vaginali come preliminare e poi per gustarmi il momento la penetrai poco per volta, godendo mentre il mio membro
    strusciava lentamente tra le sue pareti interne; afferrai le sue belle gambe per farmi forza e iniziai ritmicamente a scoparla,
    ansimando entrambi quasi all'unisono.
    Aumentai il ritmo e ad un certo punto il mio cazzo troppo veloce sgusciò fuori da lei con uno scatto, trascinandosi dietro un filo di
    fluidi vaginali; Liz prese a gemere e dalla sua vagina fremente iniziò a schizzare copioso un fluido biancastro che mi investì tutta la zona
    inguine.
    Quando lo sgorgo sciemò la ragazza rimase ferma nella stessa posizione ansimando; io però non avevo ancora finito: mi portai di nuovo
    su di lei e la penetrai nuovamente facendola gemere ancora; le presi le gambe e con esse le feci circondare la mia vita, e le feci intrecciare
    i piedi dietro la mia schiena; le presi poi le braccia facendola aggrappare dietro al mio collo e la issai in braccio; era più leggera di
    quanto pensassi così non ebbi difficoltà a portarla contro una parete, sorreggendola da sotto le chiappe, dove ripresi a sbattermela
    con più foga generando ad ogni penetrata un sonoro tonfo contro la parete; riuscii incredibilmente a resistere qualche minuto poi infine
    il mio cazzo esplose in una eiaculazione da estasi, in cui schizzai almeno dieci volte dentro di lei.
    Quando infine la feci scendere le uscii dalla sua intimità una piccola colata di sperma.
    Dopo esserci ripresi dallo sforzo, ci facemmo la doccia insieme e la riaccompagnai di nascosto all'esterno della sua stanza, dove entrò dalla finestra.
    Quello diventò presto un nostro usuale segreto.

    Edited by atbmatus - 25/8/2017, 01:08
88 replies since 30/6/2012
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