Digimon Battle Evolution GDR - Forum Italiano

Posts written by Neithy

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    Pg: Imuni
    Data prossima estrazione: 17 gennaio
    Numero scelto: 3
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    Data prossima estrazione: 12 gennaio
    Numero scelto: 3
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    Pg: Imuni
    Numero vincente: 5
    Premio: 6500digi

    Data prossima estrazione: 7 gennaio
    Numero scelto: 3
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    IMUNI MUN HASE
    » Scheda | Narrato | Parlato
    La prima notte in quel di Digiworld era filata liscia. Digiprescelta e digimon avevano scelto la propria camera da letto e si erano messi comodi, ma il sonno li aveva accolti in modi differenti. Hawkmon si era addormentato praticamente subito e senza troppi problemi, a zampe spalancate occupando la metà inferiore del letto. Imuni, invece, aveva avuto qualche difficoltà. Aveva passato la prima mezz'ora tra i suoi pensieri, a ricordare i giorni nel mondo reale e a quando si addormentava assieme a sua nonna, o agli sleepover assieme alla sua migliore amica. Aveva passato almeno un'ora a pensare a tutta quella situazione e domandarsi se si sarebbe risvegliata in camera propria. Tuttavia, non appena le braccia di Morfeo l'accolsero, dormì esattamente come aveva predetto: come un bijoux. A bocca aperta e con un rivolo di saliva a scivolare lungo le sue labbra, i capelli arancio arruffati e in una posizione il meno femminile possibile. Si svegliò poco dopo le prime luci dell'alba, spontaneamente e senza problemi. Era abituata ad essere mattiniera e non perdere tempo a dormire, nonostante fosse una delle sue cose preferite, perché abituata ad allenarsi fin dalle prime ore del giorno. Generalmente, quando non aveva arrampicata, si limitava ad una corsetta attorno casa, ma in quel caso aveva pensato fosse meglio limitarsi a solo un po' di stretching e sfogare l'energia del suo corpicino atletico nella sua stanza. Hawkmon non sembrava molto d'accordo, ma dopo un primo inizio controvoglia si era aggregato anche lui senza problemi agli allenamenti della sua digiprescelta. E così, dopo una brevissima colazione ed essersi messa d'accordo con Izumi, il quartetto si era diretto verso la Stazione dei Trailmon.

    < Visto? Mi ricordavo bene, l'abbiamo intravista quando siamo andati in Digi Infermeria con i piccoli > disse la pel di carota additando con l'indice della mano l'edificio medico poco distante dall'entrata di quella bizzarra stazione digitale. Vestita con un completo adatto al suo fisico, paradossalmente era riuscita a trovare vestiti che avrebbe indossato anche nella vita reale. Un crop top color prugna a lasciarle scoperto lo stomaco ed un paio di pantaloni cargo neri, piuttosto larghi da lasciarle ampia possibilità di movimento e pieni di tasche. In una si trovava il D-Terminal, mentre il digivice era agganciato sul fianco della cintura a portata di mano. Guardate i tabelloni pigolò Hawkmon sollevando gli artigli ad indicare le varie destinazioni che si aggiornavano ogni decina di minuti Dove andiamo? insistette girando il muso verso i due umani in attesa di una risposta. < Izumi, so che tu non vuoi fare le cose a caso ma io non ho voglia di aspettare che arrivi il Trailmon giusto > confabulò verso il ragazzo anticipando già che la sua sarebbe stata una scelta spontanea e di petto, piuttosto che calcolata < Il primo in partenza è quello verso la Città dei Giocattoli, andiamo lì > propose, senza però lasciare molto margine di risposta al digiprescelto, perché lei si stava già avvicinando verso il binario prescelto. < Ci sarà qualcuno che può darci informazioni anche lì. E poi il nome fa ridere, dev'essere un posto divertente! > Aggiunse, insomma, la reale ragione che l'aveva spinta a scegliere quella particolare zona come destinazione. La Città dei Giocattoli è piena di digimon < Visto? Ci potranno essere utili > Sì, sono sempre stati molto socievoli < Aspetta, ma tu come lo sai? > Chiese, confusa, ricevendo in risposta un'occhiata altrettanto spaesata e dubbiosa Non so il motivo, ma sento che è così fece spallucce, sempre ambiguo. Digivice alla mano, Imuni gesticolò con l'oggetto elettronico nel caso fosse servito per pagare i biglietti, non rendendosi conto della presenza dei Datamon in tutta la stazione, che avrebbero risolto ogni loro dubbio se solo si fossero fermati ad ascoltare.



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    Hawkmon
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    Non so chi dovesse prendersi in carico la moderazione della cosa, vi taggo entrambi senza fretta :sisi:
    Matthew-kun™ ~Shinÿ S i r i u s

    Destinazione obiettivo: Città dei Giocattoli


    Edited by Neithy - 3/1/2024, 15:07
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    Data prossima estrazione: 2 gennaio
    Numero scelto: 5
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    IMUNI MUN HASE
    » Scheda | Narrato | Parlato
    Poggiò l'avanbraccio sul bancone della cucina mentre teneva d'occhio i movimenti del ragazzo. I polpastrelli delle dita a picchiettare la superficie lignea del mobilio ascoltando le parole di lui < Mah, semplicemente preferisco chiarire subito nel caso ci fossero dubbi piuttosto che tenermi tutto dentro! > Spiegò in brevi termini, senza dilungarsi troppo. Anche lì, in quel semplice frangente, con quel siparietto in cucina i loro due atteggiamenti tanto differenti venivano accentuati. Stavano cominciando lentamente a scoprirsi e conoscersi, senza alcun pregiudizio di troppo. Se avessero dovuto proseguire quell'avventura assieme sarebbe stato meglio scontrarsi subito per capire come riappacificarsi, piuttosto che scoprire di essere troppo differenti in una situazione poco piacevole. Abbassò lo sguardo dal volto di Izumi alle sue mani, osservando come si stesse mettendo sotto per cucinare quella che sembrava sempre più una prelibatezza. Tanto che più continuava a fissare il cibo più il suo stomaco cominciava a brontolare. < Ops eheh > ridacchiò imbarazzata passandosi il dorso della mano sulle labbra leggermente schiuse, a ripulirsi di quella bava immaginaria che le stava offuscando i pensieri. Solo una cosa aveva in mente: cibo. E solo il trambusto provocato da Koromon, e conseguentemente anche Hawkmon, la riportò con i piedi per terra. Si mangia? Si aggregò l'aquilotto rosso raggiungendo il compagno digitale con un attimo di ritardo, e molta mena esuberanza nonostante fosse affamato alla stessa maniera. Si portò al fianco di Imuni sporgendosi sulle punte delle zampe per osservare oltre il bancone < Sì, si mangia! Ma non stare sopra con il muso o ci finiranno dentro i tuoi peli > arricciò il nasetto la pel di carota intimando al suo digimon di tornare con i piedi per terra. Peli?! Le mie sono bellissime piume. Le curo ogni giorno, mica si staccano! Si lamentò Hawkmon palesando la stessa permalosità della sua umana, finendo per farla ridere a cuor leggero mentre prendeva i piatti che Izumi le passava. Si accomodò su una sedia del tavolo e lo stesso fece l'aquilotto, prendendo posto e ringraziando Izumi per il pasto, prima di fiondarsi con gli artigli a mangiare quella prelibatezza. < Ma certo! Li puliremo io e Hawkmon! > Ehi, e io che c'entro?! si intromise il digimon con le guanciotte piene di cibo, dopo essersi strafogato, coinvolto in quel compito di pulizia a cena finita. E così finalmente il duo potè iniziare a riempirsi lo stomaco e passare una serata quantomeno il più normale possibile, nonostante la presenza di creature digitali al loro fianco. < Ahh, davvero tutto buono! > Si complimentò a sua volta la ragazza verso Izumi, scoccandogli un occhiolino divertito < Mi sa che sarai il cuoco della brigata > ridacchiò, finendo per dare quel ruolo al giovane senza nemmeno aspettare una sua eventuale risposta. Concordo! Se mangio così tutti i giorni niente e nessuno mi troverà impreparato! Avrò sempre energie per combattere aggiunse Hawkmon per rincarare la dose. Ma, a loro modo, oltre che scaricare la responsabilità sul povero Izumi, lo stavano anche complimentando. < Domattina sveglia presto e andiamo ad esplorare altri settori di questo mondo, giusto? > Chiese conferma, iniziando a sparecchiare, decisamente di miglior umore ora che si era riempita lo stomaco. Solo un buon riposo poteva concludere quella deliziosa serata.



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    Hawkmon
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    dopo la tua direi che possiamo spostarci di zona :sisi:
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    Mi piace la prima opzione anche perché avevo intenzione di andare alla Città dei Giocattoli, quindi siamo sulla stessa onda cerebrale :cinque: E poi gli obelischi bisogna distruggerli da soli da quel che so, e non so se Koromon è già in grado di sobbarcarsi tutti i nemici :look:

    Magari andiamo a Santiago a farti benedire prima del 1° obelisco, per un po' di fortuna.


    IMUNI MUN HASE
    » Scheda | Narrato | Parlato
    Inarcò un sopracciglio alla replica senza entusiasmo del ragazzo. Nemmeno criticarlo era servito a smuovere un po' quel suo rigido musone < Mica ti sarai offeso > domandò in tono retorico, ed anche un po' ironico, testando le acque per capire quanto fosse alta la soglia di pazienza e permalosità altrui. La sua, certamente, era la più bassa di cui fosse a conoscenza. E quei semplici commenti che l'avevano ritratta -nella sua testa- come ragazzina da tirare fuori dai guai ne erano la prova concreta. Schietta e permalosa, non sarebbe mai stata zitta di fronte a qualcosa che non le comodasse. Almeno su quel frangente, Izumi avrebbe potuto contare sulla sua piccante onestà. Una compagna di viaggio sincera, per quanto irritante e senza peli sulla lingua. Eppure, il suo musone non durò a lungo, giusto il tempo per far notare al ragazzo che se la fosse presa. < Che drammatico! Sei passato da un estremo all'altro > arricciò il naso e gli mostrò la lingua facendo una silenziosa pernacchia alle sue spalle. Quindi si alzò dal divano per raggiungerlo verso la cucina ed avvicinarsi alle sue spalle. < Mi piace aver trovato un amico con cui condividere questa situazione > aggiunse poco dopo in tono più morbido e gentile, cercando di arruffianarsi nuovamente la premurosità del ragazzo. Si sporse in avanti così da incrociare nuovamente lo sguardo del ragazzo alle prese con la cucina. < Solo... ricordati che anche io sono una persona che può prendere decisioni > disse, facendo spallucce ed abbozzando un piccolo sorriso in volto. Il tono era tranquillo, calmo e con una nota gioiosa. Non se l'era presa, né stava cercando di far valere la sua opinione e voleva che il ragazzo lo capisse.
    Non so di cosa stiate parlando, ma quanto ci vorrà perché si possa mangiare? Si intromise l'aquilotto rosso che di quei discorsi umani ben poco capiva, sostando ancora nell'area del salotto dove la pel di carota aveva lasciato il suo digivice e d-terminal. < Ahah, non credo ci vorrà molto Hawkmon > ridacchiò la ragazza rivolgendosi al suo digimon, prima di annuire alle parole di Izumi. < Vai tu a vedere cosa sta combinando? > Roger! Un rapido saluto militare prima di zompettare rapidamente lungo le scale e raggiungere il piano superiore. Koromoooon, è pronto da mangiare!! Si poté udire dalla cucina, in modo ovattato, il richiamo del Rookie nei confronti dell'In-training, ovunque lui fosse finito. < Digivice e D-Terminal sono strettamente legati ai nostri digimon, da quello che abbiamo capito. Teniamoli sempre vicini, anche se non conosciamo ancora tutto appieno > disse poi verso il ragazzo, ora che avevano un altro momento per sole chiacchiere umane. < Ho visto dei digimon soffrire e combattere nonostante la loro piccola stazza, e il loro dolore è vero quanto il nostro. Non possiamo permettere che si facciano del male a causa nostra, okay? > Non era una vera e propria domanda quella di lei, quanto piuttosto una sorta di promessa che sperava che anche il ragazzo avrebbe provato a mantenere. Aiutare e difendere i loro digimon, senza portarli in situazioni di pericolo quando non necessario. < Che buon profumino! > Annusò l'aria poco dopo, cambiando nuovamente umore. Da appassionata e seria, era nuovamente tempo del suo lato più fanciullesco e innocente. < Posso aiutarti in qualche modo? > Domandò giusto per gentile cortesia, pronta a mettersi in tavola.

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    Hawkmon
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    mi fa ridere che non hai ancora azzeccato il nome di Hawkmon in nessun post, ogni volta ha un nome diverso :rofl:


    IMUNI MUN HASE
    » Scheda | Narrato | Parlato
    Inarcò un sopracciglio alla spiegazione proprio a tema "Izumi" che le venne data riguardo l'essenzialità del cibo. < Cielo, sei proprio noioso tu > si accodò alle sue parole assumendo una posizione più adeguata e tornando a sedersi sul divanetto, invece di rimanere stravaccata. Se è quello che ci basta per poter avere le energie necessarie a combattere e diventare forti, non è un ragionamento sbagliato < Dici così solo perché non hai mai provato del cibo decente > lo corresse la ragazza nel notare come stesse prendendo le parti del ragazzo.

    Annuì quando si parlò della foresta vicino alla loro zona di teletrasporto. < Vicino alla Città della Rinascita, esatto > sottolineò, prima di lasciarsi andare ad un grosso sospiro sconsolato. Che quel mondo fosse reale, ormai, non potevano esserci dubbi < Se non fosse una simulazione, l'esistenza di questo mondo renderebbe la vita decisamente meno noiosa e più elettrizzante! > Affermò con impeto, gli occhioni nocciola ad illuminarsi di una vivida luce d'eccitazione, sbatacchiando le palpebre nel notare la serietà nelle parole di Izumi, che ancora una volta si stava sobbarcando di più responsabilità di quanto dovesse assumersi. Inarcò un sopracciglio, arricciando il naso. < Perché parli al plurale ogni volta? Guarda che me la so cavare da sola, non ho bisogno di qualcuno che mi tiri fuori dai guai > puntualizzò andando a sbuffare e scuotere il capo. Nonostante Izumi si sentisse responsabile e avesse detto qualcosa di altruistico, per Imuni quelle parole risultavano semplicemente come una gabbia. La stessa da cui cercava di scappare ogni giorno della sua vita nel mondo reale. < Non sei il mio capi, Izumi... né un mio genitore > mormorò a bassa voce, risentita, scostando lo sguardo altrove e rimuginando su quelle parole tra sé e sé. Solo quando incrociò lo sguardo preoccupato di Hawkmon, che aveva percepito degli attriti, sembrò rilassarsi e ritrovare il buonumore. Abbozzò un sorrisetto più morbido e gentile, prima di schiudere le labbra e prendere parola nuovamente < Potrei stare qui per sempre > Per sempre? Con me? < Per sempre con te! > Confermò la pel di carota allungando le braccia verso il suo aquilotto rosso, che di rimando accetto quel gesto come un invito ad abbracciarla, e così fece. Sii! Restiamo sempre insieme < Eheh >

    Infilò il D-Terminal all'interno della tasca dei pantaloni che indossava, solo per estrasse un secondo oggetto elettronico: il Digivice. Lo schermo era spento, ma con un semplice click riuscì ad accenderlo. < Io ho trovato il digivice solo quando Hawkmon si è evoluto. Come se si fosse materializzato nelle mie mani. C'è stata una luce accecante che ha investito il suo corpo e poi è mutato > spiegò brevemente ricordandosi ciò che accadde al ristorante di Mermaimon, confermando come fosse quell'aggeggio il diretto responsabile della digievoluzione del suo digimon. < Piuttosto, dov'è Koromon? > Chiese infine, percependo l'assenza di quella voce nasale ed esuberante del digimon che era rimasto al piano di sopra.



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    Hawkmon
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    Comunque direi che a breve possiamo decidere in quale sezione andare :sisi:
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    Data prossima estrazione: 28 dicembre
    Numero scelto: 5
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    » Affetti Asuna - Migliore amica, sorella, la persona che ha sempre accettato Imuni fin dal primo momento in cui si sono conosciute. L'ha lasciata nel mondo reale, non sa che anche lei è stata trasportata a Digiworld, ma vuole tornare a casa soprattutto per lei.
    Luna# - Digiprescelta cercata sotto consiglio di Elecmon per scoprire di più del mondo digitale. Si sono incontrate fortuitamente nel ristorante di Mermaimon, dove lei era tenuta prigioniera da tempo assieme alla sua digimon Aruraumon. Si sono aiutate e salvate a vicenda.
    Izumi# - Conosciuto alla biblioteca della città. Hanno deciso di collaborare per conoscere di più di questo mondo. Attualmente vivono sotto lo stesso tetto. Non sa ancora se abbiano lo stesso obiettivo e se tutto filerà liscio. I loro digimon vanno d'accordo.

    » Cronologia Capitolo I - Arrivederci, mondo
    Capitolo II - Incontri grotteschi
    Capitolo III - Fiamme, evoluzioni e addii
    Capitolo IV - Scoprire per conoscere
    Capitolo V - Convivenza
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    IMUNI MUN HASE
    » Scheda | Narrato | Parlato
    Osservò distrattamente la figura di Izumi mentre ipotizzava cosa le stanze della casa potessero nascondere, continuando a trafficare con il D-terminal tra le mani. Buttò indietro il capo, la zazzera color arancio ad adagiarsi contro il morbido tessuto del divanetto su cui già si era distesa. < Così pare! > Confermò la perplessità altrui facendo spallucce e mordicchiandosi l'interno guancia, forse cominciando a sentire un certo languorino farsi spazio nel suo stomaco. < Lo faresti davvero? > Cucinare, intende. Il tono era un misto tra la sorpresa e il dubbio. Evidentemente scettica sulle abilità culinarie del ragazzo. < E qual è il tuo piatto forte? Non è che ci cucini un risotto scondito e basta? > Lo stuzzicò con un pizzico di divertimento, all'apparenza ingrata nei confronti di chi si è offerto di cucinare per lei, ma dal tono canzonatorio della voce si poteva intuire come il suo fosse solo un modo di scherzare probabilmente poco carino. L'importante è mangiare! Scommetto che anche un riso scondito sazierà a sufficienza! Almeno Hawkmon pareva grato di poter avere qualcuno che cucinasse al posto suo. < É il primo momento che posso rilassarmi senza dover pensare a scappare, nascondermi o combattere da quando sono finita qua. Penso che l'adrenalina mi stia abbandonando e il corpo stia sprofondando nella più completa stanchezza > lo scherzo durò poco, perché decise di essere onesta e confermare come effettivamente si sentisse esausta dopo tutte le peripezie affrontate assieme ad Hawkmon. < Bè, almeno stanotte dormirò come un bijoux! > Ridacchiò, vedendo il lato positivo della cosa.

    Alla curiosità di Koromon e Izumi si mise a sorridere, giusto poco prima che i due digimon scomparissero al secondo piano per qualche minuto. Ora, per un po', le chiacchiere sarebbero state solo tra i due umani, proprio come nel loro mondo. < Guarda, sto scoprendo altre funzioni di questo D-terminal > disse al ragazzo rialzandosi giusto quanto bastava per poter allungarsi verso il digiprescelto. Si spinse con il busto verso di lui mostrandogli lo schermo dell'aggeggio elettronico. < É utile per scoprire se i digimon che ci troveremo davanti hanno un compagno umano > poi, con un paio di click rapidi attraverso i pulsanti, ecco che lo schermo va a materializzare scorsi di mappa di quel mondo ancora incolto e sconosciuto. < Oh, questo punto mi ricorda la foresta che abbiamo attraversato io e Hawkmon quando sono arrivata qui > sbatacchiò le palpebre di fronte alla digitalizzazione delle zone di Digiworld che era già riuscita a scoprire. Una funzione terribilmente utile, assieme a tutte le altre, in realtà. < Pazzesco che siamo stati catapultati qui ed ognuno di noi possieda dei simili oggetti. Una tecnologia simile nel nostro mondo l'ho vista solo nei film > ammise ridacchiando verso il ragazzo, osservando come finalmente sembrasse essersi preso qualche minuto di pausa per rilassarsi < Pensi che sia tutto vero... o stiamo solo facendo tutti lo stesso sogno? > Chiese, infine, genuinamente curiosa di conoscere il pensiero del ragazzo che aveva conosciuto solo poche ore prima. A dirla tutta, era assurdo pensare che aveva deciso di convivere con qualcuno che era ancora uno sconosciuto.

    Con il capo chinato verso lo schermo del D-Terminal, ancora erano troppe le funzioni da poter scoprire, tuttavia, in qualche modo, riuscì a raggiungere una schermata particolarmente interessante. Davanti ai suoi occhi, e quelli di Izumi se ancora le stava prestando attenzione, apparve la figura di Hawkmon assieme a numerose scritte ed immagini < Non ci credo... guarda qua. Pururumon e... Poromon? Questi due sono le forme precedenti che aveva Hawkmon > sbatacchiò le palpebre con stupore, constatando come tramite quella nuova funzione potesse studiare ed osservare tutte le digievoluzioni già scoperte, e ancora misteriose, del suo digimon. Mi stavi chiamando? L'aquilotto rosso scese le scale giusto in tempo per sentirsi al centro della conversazione, incuriosito dallo stupore che poteva notare sul volto della sua digiprescelta. < Guarda cos'ho scoperto > Vedere, vedere Pigolò, raggiungendo il divano e poggiando gli artigli affilati sulle gambe di Imuni, così da sporgersi in avanti per osservare a sua volta lo schermo del D-Terminal. Ma sono io! < Sì! E posso anche controllare che tu sia in forma > aggiunse, elettrizzata all'idea di avere quell'oggetto tanto prezioso tra le mani. Voltò il capo verso Izumi solo per vedere se anche lui stava condividendo la sua stessa eccitazione. < Chissà quante altre cose possiamo fare con questo... e con il digivice > borbottò, prima di venir interrotta da un doppio gorgoglio di stomaco, suo e di Hawkmon < Oh > Ho sempre più fame, sento le forze svanire < forse è meglio metter qualcosa nello stomaco. Si pensa meglio a stomaco pieno > propose, infine, aspettando di sentire se Izumi avesse qualcos'altro da dire.



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    IMUNI MUN HASE
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    < Cooosa? > Sgranò gli occhioni nocciola di fronte al racconto surreale del ragazzo < Ma che figata! Guarda che il tuo modo di arrivare qui è stato meglio del mio > gli fece notare, come se esser definita "strana" significhi anche inevitabilmente "migliore", nella sua testa. < Avrei voluto io combattere un digimon samurai > mormorò infine arricciando il nasetto ed increspando le labbra. Un leggero sbuffo per quell'avventura adrenalinica a cui non ha potuto partecipare, incrociando le braccia al petto ed incassando il capo tra le spalle. Hai preso a pugni dei Goburimon però, Mun < Vero! Ho anche rubato una loro clava > dichiarò trionfante, riprendendo il buon umore in pochi istanti. Forse non avrà combattuto contro un digimon samurai e sarà arrivata a Digiworld attraverso un semplice microonde, ma sicuramente l'avventura è iniziata non appena ha messo piede su quel suolo digitale.

    Accantonati temporaneamente i discorsi obelischi, il simpatico quartetto arrivò ufficialmente nella loro nuova proprietà. Frenò la corsa non appena mise piede nel cortile della loro nuovissima villetta, poggiando le mani sui fianchi e ridacchiando a pieni polmoni. < Sei lento Hawkmon! Quelle ali le usi solo per bellezza? > Chiese con fare dispettoso, pungolando in modo irritante l'aquilotto rosso che, di tutta risposta, si avventò sulla ragazza per pizzicarle le guance e disturbarla a sua volta. Sono ottime per fare questo < Eshmettila dai- > bofonchiò biascicando parole che uscivano dalla sua boccuccia tutta storta a causa delle gote pizzicate. E comunque sei partita per prima! Sottolineò il digimon, lasciando le guance della ragazza e tornando con le zampe per terra, in tempo per voltarsi e vedere Izumi e Koromon raggiungerli a loro volta. Imuni si massaggiò la faccia dolorante, ruotò il busto verso il duo appena arrivato e tornò prontamente a ridere sguaiatamente. < Lo sapevo che la saggezza ti rallenta e basta > affermò, riversando la colpa interamente sul cervellone del ragazzo e, in quel caso, anche l'ulteriore peso del libro che si stava portando appresso assieme a Koromon. Allungò le braccia verso l'alto, sgranchendosi i muscoli e il collo, piena di adrenalina ed energia dopo quella breve corsa improvvisata, quindi raggiunse l'interno della casa subito dopo il ragazzo. < Waa! Fantastica! > Ed è tutta nostra? Si accodò Hawkmon, retorico, affiancando la ragazza ed esplorando quel posto nuovo. < Ma questo è l'arredamento di base, e quella poltrona non mi piace. Facciamola nostra in tutto e per tutto, eh, Izumi? > Si lamentò la pel di carota, ruotando il capo verso il ragazzo per osservare la sua possibile reazione. < L'arredamento cambia in base alla nostra volontà! Se vogliamo una griglia, per esempio, basta che la immaginiamo e apparirà nella stanza > spiegò al digiprescelto, condividendo le informazioni che sapeva a riguardo di quella strana villetta digitale. Potevano avere la casa dei loro sogni, se solo sapevano immaginarla. Quindi sbadigliò, stanca, probabilmente provata da quelle pericolose avventure che avevano affrontato fin dal momento in cui avevano messo piede in quel mondo, prima di infilare la mano all'interno della tasca dei pantaloni ed estrarre il proprio D-Terminal. Io ho SEMPRE fame, Koromon! Dopo il viaggio che abbiamo fatto, vorrei troppo mangiare qualcosa di grande... si lamentò l'aquilotto rosso portando gli artigli sullo stomaco brontolante ed abbassando il musetto con fare speranzoso, spostando lo sguardo sui due umani che dovevano occuparsi di loro e del cibo. < Sisì, ho fame anche io ma aspettate un attimo > mormorò la pel di carota dopo aver aggiunto un comodissimo e morbido divano color prugna al soggiorno, stravaccandosi su di esso senza troppi problemi. Continuò a pigiare bottoni sul D-Terminal scoprendo sempre più funzioni ora che non doveva preoccuparsi di altro se non di rilassarsi. Andiamo a vedere com'è sopra, Koromon propose infine Hawkmon verso la palletta rosa al suo fianco, attendendo una sua risposta prima di avviarsi verso il secondo piano della villetta. < Ah, Koromon guarda qui prima di andartene > si intromise la ragazza, ormai distesa sul divano e con il D-terminal appiccicato alla faccia. Quell'oggetto che, in quel momento, verrebbe puntato proprio contro la figura di Koromon. Un piccolo scanner dovrebbe dunque facilmente analizzare Koromon e riportare sullo schermo le informazioni che riguardano il suo Tamer, compresa la sua appartenenza ad Izumi. < Figata > ormai, per lei, non esisteva altro che il divano e il suo aggeggio elettronico. < Rilassati un po' Izumi, penseremo dopo a come muoverci > borbottò sottovoce, non dimenticandosi dell'esistenza del ragazzo.


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    Non mi dilungo troppo per la prima parte che riprende il discorso alla biblioteca, così ci concentriamo sull'abitazione e uso la cosa anche per equipaggiare/rendermi conto in ON che possiedo degli oggetti :hawai:



    IMUNI MUN HASE
    » Scheda | Narrato | Parlato
    Le chiacchiere fin troppo logiche e razionali di Izumi stavano iniziando a smorzare seriamente l'entusiasmo della pel di carota, tant'è che si ritrovò ad aggrottare la fronte ed allungare la mano destra per assestare una leggera pacca sulla spalla del ragazzo. Un tentativo manesco, ma non violento, di farlo stare zitto e tornare con i piedi per terra. <guarda che secondo quello che dici allora non dovrei fidarmi nemmeno di te. Mi volterai le spalle quando la situazione sarà a tuo vantaggio?> Domandò inarcando un sopracciglio, guardinga e sospettosa, senza distogliere gli occhioni nocciola da quelli più chiari di lui. Come se solo il fissarlo intensamente potesse farle percepire le sue reali intenzioni, ottenere una risposta alla sua domanda ancor prima che lui possa aprire bocca. Anche lui sarebbe stata una di quelle persone da cui tenersi alla larga?
    Poi fece spallucce, scrollando la zazzera arancione che si ritrovava per capelli quando venne definita "strana". Non che quell'aggettivo la scalfisse in qualche modo, almeno apparentemente, ma ogni occasione era buona per perdersi in chiacchiere e dettagli inutili e non richiesti. <ero tornata a casa dopo aver finito di fare arrampicata. Stavo cucinando le lasagne di nonna e il microonde si è trasformato in un portale per questo mondo, risucchiandomi al suo interno> spiegò con assoluta nonchalance, come se quell'incidente fosse la cosa più normale del mondo. Forse di quello digitale, ma certamente non di quello reale. Allungò poi le mani in avanti, mostrando meglio quelle stringhe di tessuto viola a stelline arancioni che fasciavano polsi e palmi, a segnalare come non avesse avuto nemmeno tempo di cambiarsi prima di essere catapultata in quel posto. <perché tu, come sei venuto qui?> Ricambiò la curiosità, nonostante quella di lui non fosse stata una vera e propria domanda.

    Quando il discorso virò su obelischi e digievoluzioni, Imuni tacque per permettere al ragazzo di parlare, prendendo parola solo alla fine. <prima dobbiamo capire dove si trovano questi cosi. Probabilmente dovremo solo esplorare questo mondo finché non ci imbattiamo casualmente davanti al primo> fece spallucce, recependo di buon grado quella sorta di rassicurazione improvvisa che il ragazzo le aveva concesso. Sorpresa, a dir poco, che le labbra le si schiusero in un'espressione di genuina confusione. Stava cominciando a percepire diverse sfaccettature di quel ragazzo, lentamente si stava infilando sotto quella che presumeva essere la sua spessa corazza superficiale. <in effetti pensare credo sia più il tuo campo> non aveva tutti i torti e non si riteneva affatto offesa da quella precisazione, che confermò lei stessa. Quindi strinse il pugno destro e lo sollevò con audacia verso l'alto, ghignando con spavalderia <ma se si parla di entrare in azione e fare a botte, lascia fare a me> irremovibile da quella affermazione, sembrava tremendamente convinta di poter riuscire a fare tutto ciò che riguardava lo sforzo fisico. Decisi, infine, a proseguire lo studio una volta trovata casa, Imuni e Hawkmon si preoccuparono di riporre i libri sui rispettivi scaffali, limitandosi a portarsi appresso quello che riguardava la storia di quel mondo, sempre che fosse loro concesso di prenderlo in prestito. Ovviamente, il compito di trasportare il peso della sapienza sarebbe ricaduto su Izumi. Lei, di certo, non avrebbe avuto voglia di girare per la città con un libro tra le mani.

    <sei già stato alla zona abitativa?>
    Chiese infine, precedendo di qualche metro il ragazzo mentre faceva strada lungo le vie della città digitale, dopo essersi ufficialmente allontanata dalla Biblioteca. Al suo fianco il fidato Hawkmon che, se possibile, avrebbe chiacchierato e giocato con il più piccolo Koromon, giusto per fare ulteriore conoscenza tra futuri compagni di squadra. <luna mi ha mostrato un po' i dintorni, mi ricordo di aver già visto una casa libera nel suo quartiere> commentò verso il giovane, premunendosi di non percorrere la via della Digi Piazza per evitare di imbattersi nuovamente in Mermaimon e nei suoi sgherri. Non era ancora passato abbastanza tempo per poter passeggiare come se nulla fosse vicino al suo ristorante. E, dopo decine di minuti, l'improvvisato quartetto ebbe modo di ritrovarsi proprio nel quartiere delle case messe a disposizione dei digiprescelti. Villette esteticamente tutte uguali, almeno all'esterno, delimitate da una recinzione e da quelle targhette identificative. <guarda quanti digiprescelti già abitano questo posto> allungò il braccio destro ad additare i diversi nomi dei proprietari di alcune di quelle case, emozionata ed eccitata all'idea di possedere una sua vera e propria villetta. <ne vedo una senza nome!> Affermò a gran voce poco dopo, con l'indice della mano destra ad indicare un'abitazione poco distante. Gli occhi si illuminarono di una vivida luce e le labbra si spalancarono in un sorrisone divertito <l'ultimo che arriva si mette a pulire tutto!!> Così, su due piedi, era riuscita a rendere anche quella una sfida fisica. E ancor prima di sentire se gli altri erano d'accordo, si era messa a correre. Ah! Non vale!! Guarda che ti raggiungo si lamentò giocosamente Hawkmon che perse solamente un attimo, prima di mettersi a correre a sua volta dietro la digiprescelta. E, così, dopo una breve corsa, finì per calpestare quel terreno ancora libero, sancendo ufficialmente quella casa come propria e di Izumi. La targhetta esterna già l'aveva identificata come proprietaria. <ahah, prima!>

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    Hawkmon
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    LV: 21
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    IMUNI MUN HASE
    » Scheda | Narrato | Parlato
    Alla precisazione del ragazzo, Imuni dovette confermare la cosa osservando con più attenzione i due numeri di riferimento. < Oh, è vero! Che fosse destino che ci incontrassimo? > Chiese sbatacchiando un paio di volte le palpebre e fissando i suoi occhioni color nocciola su quelli più chiari del ragazzo. Non si capiva se fosse seria nella domanda o stesse solo giocando, perché la sua espressione era perennemente solare e vivace, affatto preoccupata e, anzi, piuttosto beota. < Magari vuol dire che sei il primo digiprescelto arrivato in questo mondo dopo di me > fece spallucce nel comunicare quella teoria che, seppur potesse avere un filo logico, non poteva certo corrispondere alla realtà. Non erano sicuramente solo quattro i digiprescelti presenti in quel mondo digitale.

    Sia Imuni che Hawkmon sorrisero quando Koromon saltellò sul posto confermando come anche lui considerasse il suo compagno umano come il suo migliore amico. Certo! Mun è la mia partner e lo sarà sempre! < Ahah smettila, ora sei tu che mi metti in imbarazzo! > Affermò la pel di carota, tutt'altro che avvezza a ricevere complimenti. Allungò le mani per afferrare il corpo piumato del suo aquilotto rosso e se lo strinse al petto in un abbraccio soffocante, spettinandogli le piume bianche che caratterizzavano il suo muso. Così provi quello che ho provato io replicò Hawkmon immerso in quello stritolante abbraccio, allungando a sua volta gli artigli scuri per pizzicare le guance della sua umana. Ad occhi esterni, forse, non si capiva se quello fosse uno scambio di affettuose effusioni o se si stavano teneramente aggredendo e infastidendo a vicenda. Ormai era chiaro come, a differenza di Koromon e Izumi che rappresentavano il giorno e la notte, Hawkmon e Imuni condividevano le stesse braincells ed erano la stessa faccia di una medaglia. < Dettagli? Pensi che non dovrei fidarmi di Luna? > Chiese poi, scorrendo tra le pagine dei libri.

    < Ah, scusa, non la conosci. Asuna è la mia migliore amica > rivelò senza tanti fronzoli, allungando la mano destra verso la tasca dei pantaloncini viola che indossava, estraendo il suo digivice arancio-viola e impugnandolo con cura. Osservò lo schermo spento di quello strano dispositivo, ritrovandosi ad abbozzare un sorrisetto malinconico. < L'unico motivo per cui tornerei a casa... > ammise in un bisbiglio poco chiaro, forse un ammissione più a sé stessa che al ragazzo al suo fianco che, dopotutto, aveva appena conosciuto. < E le lasagne di nonna! Cavolo, chissà se il microonde è rimasto alla Città della Rinascita > borbottò riponendo il digivice nella tasca e voltandosi verso Hawkmon, che già aveva preso parola Dovremmo tornare lì per controllare! Quel profumo non mi esce più dalla testa. Non vedo l'ora di assaggiarle < Bè, quelle sicuramente saranno immangiabili ora > ridacchiò la ragazza smorzando l'entusiasmo del suo digimon, prima di riprendere a leggere il capitolo successivo del libro. < Oh, Izumi, guarda > sgranò gli occhioni e fece scivolare il libro verso il ragazzo, ben aperto sul piccolo capitoletto che riguardava dei cosiddetti "Obelischi". < Sembra che sia necessario rompere queste cose per sbloccare il potere latente dei nostri digimon > disse riassumendo in poche parole ciò di cui quel trafiletto stava parlando, lasciando fosse lui ad immergersi in quella lettura profonda. Afferrò il secondo libro che aveva richiesto al bibliotecario, picchiettando con l'indice la copertina smussata dello stesso. < Inquietante... > mugolò deglutendo nell'osservare come si presentava il libro che parlava dei Demon Lords. < Qua c'è già scritto qualcosa che li riguarda... > avvertì il ragazzo, mentre la sua espressione da vivace e giocosa che era, si fece improvvisamente più cupa e seriosa. Aperto il libro, aveva cominciato a leggere l'introduzione. < Sono proprio i digimon che Luna mi ha detto che vogliono conquistare Digiworld assieme alle altre fazioni... sono spaventosi > disse, ma il suo tono non era troppo preoccupato, piuttosto sembrava vagamente irritata. Hawkmon si sporse in avanti appoggiandosi al suo braccio per osservare le figure descritte nel libro. I digimon demoni che rappresentavano i sette peccati capitali e che stavano terrorizzando il suo mondo. < Hawkmon... voi, potete morire? > Chiese al suo partner digitale, titubante e, forse, realizzando solo in quel momento la pericolosità di affrontare senza troppa razionalità quel mondo, esattamente come avevano fatto loro due fino a quel momento. Cosa vuol dire morire? < É quando smetti di esistere > Noi non smettiamo mai di esistere! Vero, Koromon? Siamo fatti di dati! chiese l'aquilotto rivolgendosi al suo compagno più piccolo, ignaro di quello che Imuni stava leggendo nel libro riguardante i Demon Lords. Alla Città della Rinascita ci sono sempre nuove uova ogni giorno! Semplicemente, torniamo nella nostra forma più piccola! Imuni deglutì, abbozzando un sorrisetto titubante che voleva solo rassicurare l'ingenuità solare del suo digimon ma, al contempo, additò una frase nel capitolo che stava leggendo, mostrandola ad Izumi e senza pronunciarla. Sarebbe stato meglio che i due piccoli digimon non venissero a conoscenza di quella cruda possibilità: "sono anche in grado di sovvertire il ciclo della reincarnazione presieduta da Anubismon: invece di avere la possibilità di rinascere, i dati delle loro vittime diventano la loro stessa carne e sangue".

    Fortunatamente, l'ingenuità e il buonumore dei due digimon spostò la conversazione su qualcosa di più leggero e decisamente meno tetro < Così grande da far paura? > Gli fece eco Imuni quando Koromon espresse il suo desiderio di digievolvere in qualcosa di enorme < Ma no! Sei così carino ora > Ridacchiò lei allungando l'indice della mano destra per cercare di dare un tenero buffetto sulla testolina di quella esuberante palla rosa. Palla rosa che, nel giro di pochi, attimi le saltò tra le braccia. Sorpresa da quell'improvviso gesto, spalancò la bocca finendo per ridere così a squarciagola da venire ben presto ripresa dallo stesso Hawkmon Shh! Pigolò lui dopo aver allungato le zampe piumate davanti la bocca della ragazza, così da soffocare quelle risate che stavano già cominciando a disturbare tutti. < Stiamo tutti assieme da ora in poi, sì > confermò in una rassicurazione verso Koromon, accogliendolo in grembo fin tanto che lui avrebbe voluto. < Eddai Izumi, guarda quanto è contento Koromon > borbottò arricciando il nasetto quando venne ripresa dalla stoicità del ragazzo. Alzò gli occhi al cielo e sbuffò < Lasciati andare un po'. Questo mondo è un sogno, goditelo! > Esclamò strizzando l'occhio e mostrandogli la lingua con fare dispettoso, ma pur sempre giocoso. Non preoccuparti, Izumi si intromise Hawkmon che, al momento, sembrava aver assunto un lato più serio, proprio come lui Io e Mun abbiamo già sconfitto molti nemici. E ora c'è anche Koromon, vi proteggeremo disse verso l'umano, gonfiando il petto con strafottenza ed assoluta convinzione, sistemandosi la piuma sul capo.

    < Portiamoci via questo libro. "Una canzone di Dati e Virus" >
    disse la pel di carota dopo aver chiuso tutti gli altri. < Possiamo leggerlo con calma dopo aver trovato la nostra casa > propose, consapevole che avrebbero altrimenti perso tutto il resto del giorno cercando di leggere quel tomo così spesso e antico, probabilmente il più completo di tutti quelli che erano riusciti a trovare. Quindi abbassò lo sguardo verso Koromon, poi verso Hawkmon e solo infine verso Izumi. < E magari per inaugurare la casa, posso provare a cucinare delle lasagne per tutti questa sera! > Siii! Lasagne, lasagne! Concluse, pronta ad uscire ufficialmente dalla biblioteca.


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    Hawkmon
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    IMUNI MUN HASE
    » Scheda | Narrato | Parlato
    Si sporse verso Izumi, non troppo più alto di lei, gettando l'occhio sullo schermo del D-terminal che il ragazzo aveva tra le mani. Spalla contro spalla, quasi, non si fece problemi a prendersi libertà e spazi con quel digiprescelto che aveva giusto appena conosciuto. Insomma, non sembrava affatto una ragazza sospettosa o diffidente, piuttosto non rifletteva nemmeno un secondo nel prendere confidenza con chiunque le capitasse a tiro e le andasse a genio. Certo è che non si sarebbe lamentata se Izumi si fosse, giustamente, scansato da quella presenza opprimente. < Ecco guarda, se vai lì ti mostra i soldi che possiedi in questo mondo > additò con l'indice un riquadro sullo schermo del suo D-terminal, giusto per mostrargli una delle tante funzioni di cui quell'aggeggio era munito. Annuì, afferrando il D-Terminal altrui con la mancina e afferrando il proprio con la destra. Digitò un paio di pulsanti immettendo il proprio contatto nel terminale del ragazzo < 967 II 003. Puoi contattarmi con questo numero da ora in poi, eheh! > Sorrise dopo aver salvato anche l'identità di Izumi nel proprio D-Terminal, riconsegnandolo infine al suo proprietario. Ascoltò le riflessioni del ragazzo limitandosi a spostare lo sguardo da lui ai due digimon che li accompagnavano di tanto in tanto. < Oh, sono sicura di sì! Anche Hawkmon era una tenerissima pallina rosa prima di diventare così > Smettila di definirmi così... ero Pururumon < Ma dai, ti ho messo in imbarazzo? > Se la rise da sola all'intervento del suo aquilotto digitale, il cui piumaggio bianco sembrò proprio assumere un colorito un po' più rosato, segno che ci aveva colto nel segno. Si stava vergognando e lei si stava divertendo a farglielo notare.

    Alla perplessità di Koromon, Imuni alzò gli occhi verso il soffitto con fare pensieroso. "Cos'è un migliore amico?" non si era mai posta quella domanda e, così, su due piedi, non aveva mai pensato ad una precisa definizione. < Mmhh.... > mugolò qualcosa tra sé e sé per cercare di trovare le parole giuste. < Qualcuno di cui ti puoi fidare davvero molto. A cui puoi dire tutto senza paura che si allontani. Qualcuno che ti vuole, e vuoi, aiutare in ogni occasione possibile. Con cui vuoi condividere il miglior cibo di questo mondo > bisbigliò subito dopo annuendo con decisione a quella breve definizione di "migliore amico". Imuni, allora tu sei la mia migliore amica si intromise l'aquilotto rosso affiancando la sua digiprescelta. < Sono contenta che la pensi così, Hawkmon. Io penso lo stesso di te! > Esclamò allungando la mano sopra il musetto piumato del digimon, stropicciandogli le piume per dargli un tenero buffetto affettuoso. Riportò l'attenzione su Koromon solo alla fine, annuendo in una promessa silenziosa quando Izumi venne ufficialmente consegnato nelle sue mani, figurativamente parlando. < Lo farò >.

    Continuando a sfogliare il libro che parlava delle fantomatiche digievoluzioni e del digivice, Imuni si trovò davanti ad un'altra domanda verso cui non sapeva come rispondere. O, piuttosto, a cui non aveva mai pensato. < Se mi fido di lei? > Sbatacchiò un paio di volte le palpebre, scambiandosi un'occhiata dubbiosa con Hawkmon al suo fianco, che si limitò a fare spallucce. < L'ho salvata e lei ha salvato noi... credo di sì. Se fosse stata una cattiva persona non l'avrebbe fatto, no? > Chiese quasi come una conferma, ingenuamente fiduciosa nella bontà della digiprescelta che aveva lasciato poche ore prima. E Aruraumon è stata molto gentile aggiunse Hawkmon in merito alla partner di Luna. Si lasciò avvicinare da Izumi senza problemi, allungando il capitolo del libro verso di lui così che potesse leggere meglio. Rimase in silenzio ad ascoltare le sue riflessioni ritrovandosi ad annuire spontaneamente quando comprendeva il filo logico che legava quelle ipotesi. < Oh wow, sei pure un secchione come lei > borbottò a voce alta, riferendosi alla fantomatica migliore amica che aveva accennato a Koromon poco prima. < Scommetto che prendevi ottimi voti a scuola > ridacchiò tanto per interrompere quel suo filo di pensiero, prima di annuire < comunque sì, non fa una piega. Ci sono molte cose ancora che non sappiamo, ma sembra che i nostri digimon debbano sentirsi "pronti" per digievolvere. E posso dirti già che Hawkmon può digievolvere ancora... o almeno così mi ha detto Luna > Sì, ma ancora non ci sono riuscito < Non è emozionante? Sono così curiosa di vedere come diventerà la prossima volta! > Un guizzo d'entusiasmo le illuminò lo sguardo, rivolgendosi poi verso Koromon < Secondo te come diventerai, tu? > Chiese direttamente alla palla esuberante digitale, conscia che avrebbe trovato una risposta più divertente in lui, piuttosto che in Izumi, fin troppo serio e logico. Lei, al momento, aveva perso la concentrazione ed era interessata ad altro, piuttosto che continuare a leggere quei libri.

    Mermaimon è terribile. Ti rapisce e ti tiene nelle cucine a sgobbare al posto suo! Esclamò Hawkmon verso Koromon, con più foga del previsto, forse ancora risentendo della brutta avventura che avevano affrontato < E il suo menù non è niente di che > aggiunse Imuni sfogliando nuovamente le pagine del libro ed ascoltando le ultime dichiarazioni di Izumi. < Ah sì, me ne ha parlato Luna > sempre lei < anche noi avevamo intenzione di cercarne una vuota dopo essere usciti dalla Biblioteca > ammise sorridendo con genuina eccitazione. Abitare insieme? < Come coinquilini? Ti ho appena conosciuto... e sei un ragazzo > lo squadrò da capo a piedi per la prima volta da quando lo aveva incontrato. Fino a pochi attimi prima era solo "una persona", in quel caso, invece, era un "ragazzo" fatto e finito. < I miei mi ammazzerebbero se lo venissero a sapere > borbottò aggrottando la fronte, prima di scoppiare in una risata < Ma non li vedo in questo mondo, quindi perché no! Che ne pensi, Hawkmon? > Insomma, non aveva nulla in contrario a condividere una villetta assieme ad Izumi, almeno per il momento. Questo mondo è pieno di pericoli. Koromon mi sta simpatico e se possiamo proteggerci a vicenda, meglio così! < Che emozione, non vedo l'ora di scoprire di più di questo mondo! > Ehi, Koromon. Se abitiamo assieme sarà più facile allenarci assieme! E devi provare le "lasagne" di Izumi! Non so cosa siano, ma profumano di buono


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    Hawkmon
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