Digimon Battle Evolution GDR - Forum Italiano

Posts written by Matthew-kun™

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    Benve :flower: non credo servono abilitazioni particolari, tipo
  2. .
    nome pg: Izumi Murray
    Data prossima estrazione: 12 gennaio
    Numero scelto: 6
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    Pg: Izumi
    Numero vincente: 5
    Premio: 6500digi

    Data prossima estrazione: 7 gennaio
    Numero scelto: 1
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    Narrato - *Pensato* - "Parlato"


    La prima notte non passò affatto velocemente; un sonno abbastanza irrequieto quel di Izumi, contrapposto dal suo compagno digitale che stava beatamente e moderatamente russando già da un bel po', quando si erano rintanati in quella che sarebbe dovuta esser la loro camera da letto. Si girò e rigirò diverse volte nel letto, non riuscendo a prender sonno e limitandosi almeno all'inizio a guardar il soffitto a causa della sua mente che viaggiava in preda a un milioni di informazioni che aveva ricevuto sin dal suo contatto con Kotemon nel suo salone.
    *Digiworld....Digiprescelto...Digimon...Digivice...Digevoluzioni....Obelisci neri. Homestatis. E' davvero tanta roba da gestire. Mi domando se sono stato scelto apposta o frutto di una scelta casuale. Mi domando il perché questo dio ha bisogno del potere scaturito da un legame di un umano e il suo digimon. Mi domandò se avrò la forza necessaria per abbattere questi obelischi e i demon lords....Mi domando se è questa la mia guerra o sono solo una vittima sacrificale messa in mezzo casualmente.* Più ci pensava, più si sentiva confuso; più rifletteva, più riconosceva di essersi messo dentro a una situazione che non capiva, sempre di più cosciente che il suo agire era fortemente in contrapposizione al suo io o a ciò che era sempre stato nel mondo reale. Non trovava una risposta, arrendendosi a quel momento e a una stanchezza sempre più crescente, finì per crollare dal sonno a un certo punto della notte.
    Le prime luci dell'alba digitale colpirlo la finestra di quella camera, che a quanto pare sfociava esternamente a un lato della casa e di fronte a un'altra abitazione di un digiprescelto; il primo ad aprir gli occhi comunque fu Izumi, che stropicciandosi gli occhi realizzò che doveva far discretamente in fretta, dato che era il giorno della partenza verso una nuova zona di quel mondo.
    "mmmm Altri cinque minuti!" Poco importava i tentativi del ragazzo di svegliare Koromon, sembrò che volesse dormir ancora; così la sua carta vincente ovvero il cibo sortì tutt'altro effetto, diventando improvvisamente pimpante e pieno di energie suscitando nel suo digiprescelto un sorriso ironico e divertito. Preparò così la colazione, si preparò lui stesso lavandosi e vestendosi con ciò che avrebbe trovato in quella casa; abiti maschili del tutto casuali e premunendosi anche di portare un po' di pranzo al sacco per tutti considerando che non sapeva se avessero potuto mangiare o meno qualcosa sul posto, dato che nessuno aveva idea di dove sarebbero finiti.
    "Pranzo veloce al sacco per tutti. Se siamo tutti pronti, possiamo andare." Ovviamente tutti i convenevoli vennero fatti al loro rispettivo risveglio, avendo risolto tutto, lasciarono la loro casa, chiusa e sigillata da chiunque tranne che per i proprietari dirigendosi verso a una che somigliasse davvero tanto a una stazione dei treni; denominata stazione Trauilmon. Rimase stupito Izumi e anche un po' Koromon per quel che avevano scoperto tramite Mun. Non credeva possibile il ragazzo che esistesse un principio di sistema di trasporti molto simile a quello umano; ma a quanto pare le similitudini erano parecchie.
    "E' incredibile come esistano le rotaie ed i treni anche qui." Risposte stupito Izumi, osservandosi intorno per la straordinaria similitudine con il loro mondo. Oltre alle case, il sistema economico e di trasporti, cosa c'era di simile al loro mondo? Era curioso da ciò.
    Tralasciò per il momento tutto questo, dato che non volevano nessuno dei quattro perder tempo; koromon in braccio a i Izumi mentre si guardava egli stesso intorno, cercarono indizi o qualche info utile per stabilire da dove cominciare la loro esplorazione di quel mondo. Non avevano indizi, ne un luogo specifico dove andare; sebbene il ragazzo non avesse voglia di girare a vuoto sia Leomon all'inizio, sia Mun avevano ragione, lo sapeva bene, mentre osservò anche lui i vari tabelloni.
    "Lo so; solo che mi piace esser efficiente." RIspose inizialmente; girare a caso forse a vuoto gli sembrò perder tempo, ma era vero che non avendo altro su cui basarsi doveva pur iniziar da qualche parte e considerando tutto ciò, volendo andare incontro ai desideri della ragazza, non ci trovò nulla di male trasgredire per l'ennesima volta alle sue stesse regole.
    "Dai izumi, andiamo andiamo! Magari possiamo divertirci lì!" Anche Koromon era d'accordo con loro tre; essendo una democrazia la loro, perché dire di no? "Va bene va bene, andiamo lì. Magari troveremo qualcosa di utile. " Disse guardando Koromon e accarezzargli la testa, spostando il suo sguardo poi verso Mon. "Ma tipo, come facciamo? Nel senso, dovremmo fare i biglietti o cosa? Non riesco a capire come funzioni qui." Dovevano trovare una biglietteria? Era davvero possibile fare dei biglietti lì, se esistevano? O dovevano parlare con un digimon in particolare?
    "Cerchiamo di capire come fare per andare alla città dei giocatoli."


    DIGIMON
    Koromon ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 1 eh9ksdm

    DIGIMON 2 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 2

    DIGIMON 3 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 3

    DIGIMON 4 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 4

    DIGIMON 5 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 5
    Codice by © per


    Eccomi anche io! Buon 2024 a tutti, direi che possiamo iniziare la nostra mission impossible 45! in teoria gli obbiettivi dei due protagonisti, oltre alle info e sperare di far digevolvere finalmente Koromon in Agumon ds e Far ottenere a Neithy/Imuni un nuovo digimon. Se spera :tunz:
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    Nome PG: Izumi
    Data prossima estrazione: 2 gennaio
    Numero scelto: 5

    e niente quarta o quinta volta che perdo con il cinque, non mi arrendo prima o poi sto cinque risulta vincente; mannaia manco na gioia
  6. .
    Narrato - *Pensato* - "Parlato"



    "Comprendo; no, hai ragione. Ho errato nel presupporre ti andasse bene tutto quanto." Il che era vero; aveva fatto decisamente un passo troppo grande in preda a una serie di elementi che non aveva mai osato considerare. Elementi, eventi tutto quanto nuovo per uno come lui, rendendolo di fatto impreparato a una serie di cose che fino a quel momento aveva scansato o evitato di considerare nella propria vita. Una convivenza con qualcuno, provare a fidarsi di quel qualcuno, avere dei legami con una ragazza digiprescelta, viaggiare con lei e il suo digimon; tutta una serie di cose che probabilmente nel mondo reale non sarebbe accaduto tanto facilmente, non uno come lui che al suo arrivo nel mondo digitale si era ripromesso di tener fede di non far gruppo con nessuno da perfetto lupo solitario. Eppure lì mentre ultimava la cena, gli eventi erano sfociati in qualcosa che andava parzialmente contro a quel suo stesso principio.
    "Tranquilla, tra non molto sarà pronto." Abbozzò un sorriso, dopo aver sentito lo stomaco di lei brontolare; una tranquillità in quell'ambiente quasi nuovo a dirla tutta per lui; che non comprendesse lezioni dure e spietate di suo padre, l'assenza quasi totalitaria della madre per via dei suoi numerosi lavori o discussioni inutili con i suoi coetanei per via di qualcosa di cui non centrava o aveva colpe. La solitudine era sempre apprezzata da uno come lui eppure parallelamente quella specie di ambiente quasi caotico non gli dispiaceva affatto.
    Chiarito alcuni dubbi e con la cena praticamente servita al tavolo, i due esseri digitali si fiondarono praticamente sul cibo affamati come pochi, come se non avessero mangiato da chissà quanto tempo. Osservò l'interazione tra Hawkmon e Imuni sul cibo, pensò che si trattasse quasi di una dinamica tra madre e figlio, dove Mun nelle parti di una madre sgridasse il proprio figlio per il modo "barbaro" di mangiare la cena.
    "In realtà se sei come gli uccelli del nostro mondo anche tu prima o poi perderai le piume. E no ricrescono ovviamente, le piume vecchie fanno spazio a quelle nuove, più giovani e più forti; un po' come i nostri capelli." Rispose al pennuto, indicando la propria capigliatura e quella di Imuni; "Koromon per favore, non mangiare così, ti sporchi e sporchi tutto quanto, fai con più calma." Sospirò rivolgendosi poi alla palla rosa. "Ma è così buono!!!!"
    "Ti ringrazio, ma cerca di fare con calma, non ti verrà rubato il cibo." Sospirò ancora; "Cielo, cosa devo fare con te."
    Non che sperasse comunque di ricevere qualche aiuto per un particolare motivo; era abituato a far tutto da solo e di sobbarcarsi un po' tutto, motivo per cui aveva semplicemente lanciato una proposta intuendo che quella specie di punto di incontro non ledesse in qualche modo il carattere e i modi di fare di Mun, da solo alla fine avrebbe comunque fatto tutto quanto e lasciato lei riposarsi ulteriormente."Vi ringrazio allora." Abbozzò l'ennesimo sorriso, mentre incrociò lo sguardo di Mun e continuando la cena, praticamente quasi finita considerando il tempo impiegato a mangiare e dal fatto che Koromon praticamente aveva divorato tutto in poco tempo.
    I complimenti erano ciò che lo spiazzarono completamente a fine di quella cena. Non solo Koromon che continuava a complimentarsi sin dall'inizio ma anche la ragazza e il suo digimon fecero altrettanto; una certa sensazione di novità che stava avvertendo, non completamente estrania a dire il vero; ma non ricordava esattamente quando fosse stata l'ultima volta che avesse ricevuto qualcosa di simile a un complimento. Ne da una madre troppo stanca per incoraggiare o interagire con il proprio figlio, ne un padre che l'aveva sempre visto come un progetto finanziario di un suo potenziale impero finanziario, ne di persone con cui più o meno parlava, etichettandole come semplici conoscenze.
    "Grazie io..." Fece un colpo di tosse non abituato a tutto ciò; "non ho fatto nulla di così speciale, ecco." Aggiunse poi, certo che da lì a farlo diventare "il cuoco ufficiale" di quel gruppo, pareva un po' una esagerazione, ma alla fine in termini di impegno non era nulla di così gravoso sulle sue spalle rispetto al resto. "Che? Va bene, come vi pare." Sospirò, alla fine non sarebbe cambiato niente, quindi perché no? Dunque ciò che rimaneva da fare era sparecchiare e sincerarsi che al piano superiore ci fossero tutti i comfort che una casa avrebbe dovuto avere e pianificare ciò che avrebbero dovuto fare il giorno successivo. "Si; però dobbiamo capire bene dove andare, anche se a te risulterà noioso, viaggiare a caso non è esattamente una cosa che mi piacerebbe fare; ma suppongo che sia inevitabile." Si alzò tal tavolo, prendendo tra le proprie braccia Koromon; "Ne approfitterò per assicurarmi che ci sia un bagno con una doccia, fare una doccia a me e a lui e veder se ci sono abiti puliti in questa casa." Una cosa non da scordare a dire il vero; senza vestiti puliti era una difficoltà maggiore; va bene sopravvivere in un mondo ostile, avrebbe preferito presentarsi al mondo digitale in uno stato meno pietoso di quanto non lo fosse già di suo. "Così me ne andrò diritto a dormire e tu potrai fare con calma tutte le tue cose." Abbozzò un sorriso nei confronti della ragazza, che nel mentre si presumeva che si stesse preoccupando di sistemare la cucina come "promesso" all'inizio. "Buonanotte Imuni e Hawkmon." Non disse altro o senza una particolar espressione facciale; abbassò lo sguardo verso il suo digimon per dirli: "Andiamo Koromon dobbiamo darci una ripulita e poi a dormire."
    "Certo!"
    La prima notte in un altro mondo; chissà come Izumi si fosse cacciato in qualcosa di più grande di lui; in un altro mondo appunto, un'altra vita, cambiando sistematicamente e senza accorgersene e a convivere con una ragazza e il suo digimon. Era davvero la cosa giusta o voluta per lui? Stava andando tutto bene? Solo il tempo avrebbe risposto a quesiti che non si poneva in quel momento.

    DIGIMON
    Koromon ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 1 eh9ksdm

    DIGIMON 2 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 2

    DIGIMON 3 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 3

    DIGIMON 4 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 4

    DIGIMON 5 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 5
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    Direi che possiamo spostarci che si, se non sbagli per spostarci alla città dei giocattoli dovremmo andare alla stazione dei treni, tipo. But da gentiluomo paraculo, lascio a te tali dettagli :eroe: :flower:
  7. .
    Narrato - *Pensato* - "Parlato"



    "No." Rispose secco, senza una particolare intonazione o una particolare movimento del proprio corpo. Per quanto magari potesse persino apparir in quella maniera, come una persona permalosa o presunta tale; nelle sue parole o nel modo di ritrarre esse, non c'era alcuna avvisaglia volontaria da parte sua nell'esser permaloso o particolarmente emotivo. Nel suo carattere e nel modo in cui lui si poneva con il mondo probabilmente l'emotività era uno degli ultimi fattori considerati dal ragazzo; non era affatto emotivo, per lui era qualcosa di estremamente inutile nell'equazione mentale della vita. "La stai prendendo più seriamente di quel che è in realtà." Aggiunse poi; drammatico, tipo estremista. Insomma, era facile fraintendere i modi di fare del ragazzo ed era facile scambiar A per B quando magari non si conosceva i modi di fare dell'altro. A conti fatti non cambiava poi molto il suo modo di essere, solo perché qualcuno si era fatto una idea della propria persona o perché avesse frainteso qualcosa. Non provava dispiacere o meno; ma sapeva/riconosceva che almeno in quel con testo il modo suo di esporsi per quanto mirasse ad altro, per un'altra persona più emotiva poteva esser frainteso nonostante le buone presunte intenzioni. "Volevo ... Niente non importa. Hai ragione." Si tacque. Era forse la prima volta che un tipo senza troppi peli sulla lingua, piuttosto che scegliere una verità assoluta e a volte dai tratti brutali, scegliere una via più diplomatica, ammettendo di essere in errore. Non aveva voglia di protrarre un qualcosa che di base non avrebbe portato ad altro se non a perdite di tempo con i due fronti senza muoversi di un millimetro. Errore commesso o meno da parte sua era meglio evitare tutto ciò, lasciando semplicemente che quella ragazza capire o meno se ciò che avrei fatto o meno potesse esser in linea con la sua volontà di essere umano; lasciando almeno da parte sua quella mini discussione o quel che era alle spalle, dato che si era diretto in cucina per preparar per quattro qualcosa di abbastanza decente per riempire il proprio stomaco.
    Avvertendo dei passi alle proprie spalle, inavvertitamente intuì che poteva trattarsi ancora della ragazza; limitandosi a far un sospiro strozzato mentre si apprestava a continuare nel suo processo creativo della cena, sperando che non volesse rincarare la dose; sorprendentemente era molto più morbida dal tono di voce, intuendo che forse quell'irritazione iniziale fosse acqua passata. Si trattava per lui una mera incomprensione, frutto del fatto che non si conoscessero affatto e che ognuno aveva il proprio modo di essere. Se c'era una cosa in cui stava cambiando da quando era in quel mondo e il tutto era accaduto così velocemente da non accorgersene, fu un tratto della sua personalità più morbido di come affrontava le interazioni sociali nel mondo reale.
    " Mi piace aver trovato un amico con cui condividere questa situazione "; più che spiazzato sentendo quelle parole, si limitò a bloccarsi per qualche secondo mentre stava finendo per tagliare un ortaggio, il coltello sospeso, non sapendo come comportarsi, si limito a pronunciare: "Capisco..." Era impreparato a tutto ciò; qualcosa che di norma nella sua vita non accadeva così spesso, non per colpa altrui; no. Semplicemente era lui a non aver legami del genere con qualcuno concentrandosi unicamente su ciò che aveva di fronte, affrontar la vita da solo perché voleva/Doveva contare sulle proprie forze; gli era stato insegnato così.
    Si spostò da quella zona, sottraendosi almeno da quel frangente della vicinanza della ragazza per lavorare sull'altro bancone della cucina altra roba che aveva tirato fuori; tenendo d'occhio la pentola per il riso perché voleva ottener la cottura perfetta di quell'ingrediente, dato che il riso era un alimento importantissimo per la cultura asiatica. Si ritrovò quindi nuovamente lei ad avvicinarsi al giovane Izumi, sporgendosi più in avanti per un incontro di sguardi tra i due, sentendola parlar nuovamente si bloccò per qualche istante.
    "Va bene. " Disse inizialmente, "Non ne era mia intenzione dall'inizio a farti da balia." Aggiunse poi; il che era vero. Onestamente faceva anche un po' fatica a capirsi, non capendo la sua necessità di includerla in quel genere di pensieri, piani o qualsiasi cosa fossero; parlar al plurale era qualcosa che pensandoci, lo sorprese per primo.
    Considerando che era quasi pronto e che Koromon era letteralmente scomparso; bisognava pur cercarlo. Sicuro che si fosse appisolato da qualche parte perché probabilmente annoiato o perché aveva così tanta fame da appisolarsi, pregai Mun o il suo pennuto digitale di andarlo a chiamare, visto che Izumi stava ultimando gli ultimi preparativi prima di metter tutto a tavola. "Grazie. " si limitò a ringraziarla, inespressivo, indaffarato per metter tutto a tavola e iniziar così a cenare, buttando giù qualche boccone.
    "mmmm altri cin-COSAAAAAAA? E' PRONTO?" Nel mentre un mezzo addormentato su un morbido letto di una delle due stanze, stava mormorando qualcosa quando venne chiamato dal suo nuovo amico; svegliandosi tutto d'un tratto con le paroline magiche e un buon odore provenir dal piano inferiore. "ANDIAMO! ARRIVIAMOOOOOOOOOO!" pimpante come non mai, letteralmente precedette Hawkmon, rotolando letteralmente di sotto alla velocità della luce, arrivando e poi in cucina. "si mangia si mangia si mangia si mangia!" In tutto ciò la palla rosa era letteralmente piombato in mezzo ad un potenziale discorso, un altro tra i due digiprescelti. "Esatto. Se le mie teorie sono esatte; il digivice e il d-terminal sono una frazione del potere di Homeostastis concesso agli umani per esser digiprescelti, credo sia quella la chiave per veicolare il potere del nostro legame con digimon. " Replicò, rimarcando ancora quella sua teoria, che probabilmente non semplicemente tale. Da quel che potevano capire o intuire, dovevan esser nati così i digiprescelti. "Lo so. Non è mai stata mia intenzione infilare me stesso e Koromon in situazioni pericolose, senza un buon piano o la certezza di una vittoria. E' pericoloso andare alla ceca, per me è normale far così. " Rispose con naturalezza incrociando il suo sguardo; era il suo piano iniziale. Non immischiarsi in affari che non gli riguardavano era un insegnamento di suo padre e l'aveva fatto suo anche in quella occasione. Una guerra in un altro mondo che non gli riguardava era qualcosa che non si sarebbe mai sognato di immegersi al suo interno. Però tra il dire e il fare c'era di mezzo il mare, cosciente del fatto che probabilmente presto sarebbe stato costretto ad immegersi in qualcosa che non gli riguardasse per forza di cose.
    "Abbiamo interrotto qualcosa?" Intervenne confuso Koromon, quando si era precipitato nella cucina, sentendo che era ora di cena.
    "No, tutt'altro, ti stavamo aspettando per mangiare. Su vieni." Porse ad tutti e quattro i vari piatti per la cena sul tavolo/isolotto della cucina, facendo accomodar tutti quanti prima di iniziare a mangiare; abbozzando un mezzo sorriso all'escamazione positiva di Lei sul cibo che aveva cucinato.
    "Se vuoi, puoi lavare i piatti dopo cena; altrimenti non importa. Riposati pure. " Non era necessario che lei effettivamente facesse qualcosa; era abituato a far tutto da solo in casa, indipendente per natura e per varie ragioni, non ne sentiva affatto la fatica di far altro lavoro. "Buon appetito a tutti. " Dunque non restava altro da fare che mangiare per tutti e quattro; sebbene Koromon voracemente stava già iniziando a finir tutto; abozzando ancora una volta una mezza risatina nel vedere quanto sembrò piacergli la cena.
    "MMMMM che buono che buono!"



    DIGIMON
    Koromon ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 1 eh9ksdm

    DIGIMON 2 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 2

    DIGIMON 3 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 3

    DIGIMON 4 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 4

    DIGIMON 5 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 5
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    Mettila così, l'unica cosa che può reggere Koromon è il piatto che sta mangiando ahahah :look:
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    Shhhh dettagli, è tutto calcolato per la gag (?) * popi popi*

    Narrato - *Pensato* - "Parlato"


    Noioso eh ? non era esattamente la prima volta che lo sentiva dire da qualcuno; non che poteva farci poi molto se era cresciuto in un certo modo. Non era il tipo che amava gustare del buon cibo, per lui l'importante era semplicemente nutrirsi a sufficiente per avere buone sostanze nutritive, nulla di più nulla di meno. Le parole di Imuni alla fin fine erano semplicemente le stesse di qualsiasi altra persona che l'aveva sentito parlare in quel modo, non ci dava particolar peso. "Sarà." Rispose facendo spallucce, ma almeno il pennuto rosso digitale concordava con lui, almeno qualcuno che capiva c'era. "Vedi? Lui capisce a pieno ciò che dico." Aggiunse il ragazzo, indicando il compagno digimon di Mun, abozzando un sorriso.
    Era chiaro come il sole che degli attriti o comunque caratteri diversi, si potessero scontrare o quanto meno un principio di dissenso tra due personalità diverse, ma altrettanto forti potessero comunque aver da ridire in qualche modo. Izumi da una parte nemmeno capiva il perché stesse così tanto includere in ciò che diceva la figura della ragazza, non era un qualcosa che di norma faceva parte del ragazzo; dall'altro lato c'era Imuni che aveva la sua dose di ragione nel dire che il primo non dovesse fargli da balia. Non era una situazione critica, non di certo o qualcosa che danneggiasse quella specie di equilibrio appena creato in quel dinamico rapporto tra loro quattro. Tutto faceva parte dell'animo umano nei fantomatici legami che sembravano tanto importanti a digiworld; probabilmente nessuno dei due aveva poi così torto o ragione. D'altro canto Izumi in quel momento non aveva proprio capito del perché avesse ricevuto tale risposta da parte sua.
    "Non ho mai detto che devo tirarti fuori dai guai. Ti sto solo includendo nei miei piani o ragionamento. " Rispose inizialmente, sospirando e alzandosi dalla poltrona; voleva andare a cucinare, giustamente gli altri tre avevano fame e onestamente anche un po' Izumi stesso. "Hai ragione, non lo sono. La prossima volta eviterò di includerti in qualcosa e renderti partecipe. " Aveva poi lì capito, il suo errore. Credere di potersi "elevare" sopra agli altri perché gli era stato insegnato così. Perché gli era stato detto di esser migliore degli altri, in quanto tale dovevi cavartela da solo e chiunque si avvicinasse a te in tal senso, dovevi fare in modo di avere gli strumenti necessari per fare ciò che era necessario per sobbarcarti ogni cosa. Un ragionamento fallace certo e che lo stava portando avanti nella maniera sbagliata; ma lì aveva capito che era stupido tutto ciò e che stava sbagliando forse nel volersi aprire a tal punto da preoccuparsi di Imuni a tal punto da fargli da balia quando non era necessario.
    Diciamo che il cibo era la parte preliminare di tutto quel tardo pomeriggio o quel che era; oramai nemmeno lui aveva propriamente capito in che fascia oraria erano. In ogni caso esplorando ciò che il D-terminal offriva in termini di optional e funzionalità e le loro possibilità; i caratteri dei due vennero a galla molto più in fretta di quel che qualcun potesse credere. "Credo che a me sia spuntato fuori il digivice quasi subito, il D-terminal praticamente dopo, ci eravamo accorti che dopo quel fascio di luce, non era "capitato tra le mani come il digivice ecco". Non so il perché." In effetti era un bel mistero; perché il d-terminal era spuntato chissà dove intorno a lui e non praticamente come il digivice stesso? Uno dei grossi misteri della vita come quelli di Fatima in pratica.
    Si scostò ulteriormente, abbandonato quel salotto per andare giustamente in cucina, valutando diverse cose tra se e se ; si era preoccupato di scoprire la quantità di rifornimenti che avevano. Due settimane erano più che sufficienti e non contava di starci così tanto consecutivamente in quella abitazione a dire il vero. Preso la carne, uova, riso e altre verdure, disposte sul tavolo della cucina, sembrò iniziar a lavorar sui vari elementi che aveva preso per imbastire una sorta di cena/colazione alla Americana, mista a quella giapponese. Omelette con riso, bacon croccante e verdure varie. "Non saprei, suppongo che fino a cinque minuti fa, era sopra con il tuo digimon." Dalla cucina si sentì "chiamare" o meglio lei aveva domandato su dove fosse Koromon e in effetti non era sceso con il pennuto rosso; probabilmente si era appisolato da qualche parte sopra. "Fammi il favore, tra non molto è pronto qui, chiamalo." Dalla cucina rispose ancora; come prima a un tono molto più alto di prima, mentre la preparazione delle pietanze andava avanti.

    DIGIMON
    Koromon ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 1 eh9ksdm

    DIGIMON 2 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 2

    DIGIMON 3 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 3

    DIGIMON 4 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 4

    DIGIMON 5 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 5
    Codice by © per

    [/QUOTE]

    Dato che io e la sfiga oramai siamo BFF :C lascerei volentieri la scelta a te proponendoti :

    - Prenderla alla larga per abbattere il primo obelisco: Stazione Trailmon per andare dove ci pare, topo foresta/montagna sacra o città dei giovattoli per scoprire ancora altro sugli obelisci e eventualmente la loro posizione.

    - Prenderla diretta, rimanere in digicittà per individuare il primo obelisco e affrontar i cattivoni ancora più dopo (?)

    - Cammino di santiago per farmi benedire rappresenta una valida alternativa :eroe: :flower:

    Altresì se hai altre alternative, è anche meglio, seguirò la tua piena linea milady u.u :hawai:
  9. .
    Nome PG: Izumi
    Data prossima estrazione: 28 dicembre
    Numero scelto: 5

    niente oh magari la quarta volta vinco qualcosa
  10. .
    Narrato - *Pensato* - "Parlato"


    C'erano così tante cose ignote per quei due ragazzi, che ogni istante in cui si erano ritrovati in quel mondo era un qualcosa nuovo da scoprire; nuove entità, una nuova storia, nuove sfide, una casa mutevole, dei dispositivi elettronici unici; più andavano avanti con la giornata, più c'era da venire un forte mal di testa. Insomma, Un D-terminal che conteneva i propri soldi, soldi che non aveva nemmeno capito come aveva fatto ad avere, con una funzione comunicativa con altri digiprescelti e persino una sorta di analizzatore dei digimon. Cos'altro poteva esser in grado di fare? E il digivice? Insomma, c'erano una infinità di cose da fare, da studiare, da pianificare. Se da un lato Izumi non avrebbe voluto star fermo lì a non fare niente, continuando diritto per la propria strada, senza preoccuparsi minimamente di se stesso o di curar se stesso, dall'altro c'era il suo compagno digimon Imuni e il suo digimon.
    Un dualismo che per lui in linea teorica non ci sarebbe nemmeno stato; nemmeno il pensiero di approcciarsi a qualcuno, figuriamoci a convivere in una casa. Non avrebbe fatto tutto ciò, tirando diritti come un buon vecchio lupo solitario, eppure da quando aveva incontrato Koromon tutto iniziò a cambiare, la sua vita stava mutando inavvertitamente e così velocemente che non ci stava dietro, finendo per evitare di pensarci.
    Forse era davvero un musone Izumi, non se ne rendeva conto esattamente, ma quel mondo dava uno strano effetto al ragazzo, ancora di più lì non riusciva a rilassarsi propriamente; non era da biasimare, forse ironicamente parlando Mun era l'unica capace di poterlo fare e trovar della positività in una situazione anche abbastanza gravosa che era sulle loro spalle.
    "Certo, si." Annuì inizialmente, avvertendo quasi un gesto di sfida da parte della ragazza; quando cercò di metter in dubbio le capacità culinarie del ragazzo. Certo, non era uno chef stellare, ma quanto meno evitava di far venire la gastrite a quella povera santa della madre, cucinando adeguatamente ciò che serviva per il sostentamento, ecco.
    "Puoi sempre rifiutarti di mangiare o puoi fidare la sorte, mia cara Miss, sta a te." Rispose con un pizzico di ironia, sbottonandosi un po' di più stavolta, facendo spallucce; almeno Hawkmon sembrava molto più empatico con Izumi accettando pure del riso scotto, facendo abbozzar il sorriso al ragazzo. "L'importante è il valore nutritivo adeguato per il proprio corpo. Una dieta adeguata che comprende tutto, è più che sufficiente. I condimenti sono solo accessori, così come tutto il resto." Rispose al pennuto Rosso, rispondendo a quel tentativi di empatia con una risposta molto più pragmatica del previsto.
    Probabilmente nessun altro sarebbe stato d'accordo con il ragazzo, eppure per lui bastava che un cibo contenesse adeguate sostanze nutritive, a discapito del sapore, della consistenza o di qualsiasi altra cosa; un ragionamento da persona programmatica ed efficiente per così dire.
    "Capisco, è stata dunque una scelta corretta fatti riposare a casa nostra." Faceva strano Izumi parlar al plurare "Casa nostra"; era tutto forse troppo improvviso, ma in qualche modo la scelta che aveva fatto non sembrava averla etichettata come sbagliata anzi; sembrava a suo agio con qualcuno, il che non era una novità certo, eppure nonostante ciò non era un qualcosa che accadeva spessissimo.
    Seduto sul divano non troppo distante dalla ragazza; si ritrovò immerso nei propri pensieri; ignorando senza volerlo ciò che stava facendo o meno la ragazza con il suo D-terminal, determinato a pianificare sin da quel momento le loro prossime mosse. Dovendo considerar anche la ragazza e il suo digimon avrebbe dovuto rimodulare quasi tutti i suoi piani, cosa di cui non gli pesava affatto anzi, potendo contare anche su di lei, per quanto non volesse addossarle molti di quei pesi, un'altra testa in più non avrebbe fatto di certo male nell'andare avanti in quella improbabile avventura; richiamato alla realtà quando lei si avvicinò al ragazzo per parlargli e riferirgli di altre funzionalità scoperte da quella specie di palmare. La vide avvicinarsi, cosa che all'inizio fece inconsciamente lievemente arretrare con il busto il ragazzo; "E' molto interessante, davvero." Esclamò il ragazzo, alcune di quelle funzionalità potevano esser ben sfruttate in qualche occasione. "Magari ha qualche funziona per analizzare i punti di forza e debolezza dei digimon che incontriamo, sarebbe molto utile in battaglia." Sempre senza pensarci ulteriormente, cercando di guardare lo schermo del D-terminal della ragazza, cercò di annullare praticamente quasi tutte le distanze fisiche da lei. Perché non usare il suo? Probabilmente nemmeno ci aveva pensato, visto che era stata lei a farglielo veder sul suo terminale. Incrociò il suo sguardo, prima di dedicarsi qualche istante dopo anche allo schermo del suo terminal, indicando nella mappa (probabilmente un'altra opzione di quel coso); un punto ben specifico, una foresta.
    "Anche io ero finito in una foresta; forse è la stessa. Dove c'erano molte uova di digimon pronte a schiudersi; così ho incontrato Koromon, si era appena schiuso tipo." Raccontò gli istanti successivi del suo arrivo in quel mondo o per meglio dire; alcuni degli eventi accaduti, omettendo in quel momento le discussioni con Kotemon prima dell'arrivo del suo amico.
    Il dubbio infondo era lecito, anche lei come Izumi si era chiesta se tutto ciò fosse un solo sogno collettivo o qualcosa del genere; rimase lì a fissarla per qualche istante prima di prender nuovamente le distanze fisiche da lei, poggiando i gomiti sulle gambe, incurvando un po la schiena e incrociando le dita delle sue mani di fronte a lui prima di parlare. "Ci ho davvero pensato; anche io ero fortemente convinto che fosse un sogno o che avessi avuto un incidente e fossi in coma; ma te ne sei accorta anche tu no? Quelle sensazioni sulla nostra pelle, lungo la spina dorsale così vivide che non sono paragonabili ai sogni più vividi e reali che potessi mai fare. Almeno così è stato per me." Replicò. La casa, il vento che gli si parava contro, il sole; l'odore di polvere e bruciato della biblioteca, la sensazione al tatto del bastone di Kendo di Kotemon; la vista. Tutto ciò per lui era così reale da non sembrar più affatto un sogno.
    Non erano sicuri di niente, l'incertezza sembrò regnare sovrana; aveva intuito che in qualche modo la ragazza cercasse di trovar un modo come un altro non soffermarsi a pensar troppo a tutto ciò, trovar una via di fuga da quelle incertezze. "Anche se è la realtà, non importa, troverò un modo per tirarci fuori da qui quando sarà il momento."
    Continuando ad esplorare le funzionalità di quel coso elettronico Sembrò agli occhi di entrambi di far comparire anche altre cose, come la figura del digimon di Mun ed a quanto pare le forme precedenti che aveva assunto prima di evolversi. Proprio esternando da pare della ragazza il nome di Hawkmon, lui era sceso di sotto. Koromon probabilmente si era rifiutato di scendere per qualche ragione che Izumi avrebbe poi capito un po' dopo; probabilmente aveva scelto una stanza in cui stazionare, senza volersene andare o forse probabilmente si era appisolato da qualche parte sopra.
    "Mi piacerebbe saperlo; magari ci aiuta nel processo evolutivo dei digimon, ci hai fatto casao quando Hawkomon si è doppiamente evoluto?" Chiese; in fondo doveva avere una qualche funzione, anche quella più basilare possibile, ovvero permettere di far evolvere i loro amici digimon con il loro legame, tramite quel mezzo; avrebbe tanto voluto scoprire, così come altro; ma lo stomaco abbastanza rumoroso di entrambi, aveva fatto da interruzione in quel momento di calma ammarente; suscitando un sorriso ironico sul volto di Izumi.
    "Ho capito, vado a cucinare." Si alzò dal posto, mettendo le mani in tasca, dando le spalle a quel duo; "Ma assicuriamoci che queste case ci sia del cibo, altrimenti dovremmo trovar un modo per comprarlo." Aggiunse poi dirigendosi in cucina. Cucina che effettivamente non era troppo piccola, ma nemmeno così troppo grande. Aveva una piccola isola dove elasborar piatti con alcuni sgabelli per mngiare probabilmente; alcuni elettrodomestici basilari e il frigo nell'angolo opposto dell'altrata della cucina sembrava uno di quelli basilari in stile americano; aprendolo fu fortunato c'era abbastanza cibo per tutti e quattro per circa una o due settimane forse, se non esageravano con le porzioni. *C'è abbastanza roba. Meglio se non faccio qualcosa di troppo complicato.* Pensò tra se e se; prendendo elle uovta, alcuni ortaggi e del riso, disponendoli per iniziar a fare qualcosa.


    DIGIMON
    Koromon ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 1 eh9ksdm

    DIGIMON 2 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 2

    DIGIMON 3 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 3

    DIGIMON 4 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 4

    DIGIMON 5 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 5
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    Narrato - *Pensato* - "Parlato"


    "Non volevo nemmeno correre... Anf..." Disse con un sospiro Izumi; riprendendosi poco dopo, punzecchiando lievemente la palla rosa che aveva tra le braccia. "E' colpa di questo." aggiunse indicandolo.
    "Ehi non chiamarmi questo, chiamami come si deve!"
    "Ok ok, Koromon!" Decise volutamente di ignorare quella presa in giro sulla conoscenza; si trattava di un semplice scherzo, decidendo invece di entrar praticamente per primo dentro casa, venendo poi seguito dalla ovvia Imuni e dal suo digimon partner, ammirando la parte iniziale della casa e lo stupore generare del gruppo era evidente. Insomma una casa decisamente carina, gli interni più o meno moderni e soprattutto abbastanza grande per loro quattro o forse anche di più; era facile intuire soprattutto per i due compagni di Izumi e Koromon quanto fossero sorpresi e contenti di ciò che si erano ritrovati intorno.
    Si girò intorno su se stesso; osservando tutti i dettagli di quel salone iniziale, posando lo sguardo più in là in quel pezzo di cucina che si intravvedeva più in là.
    "Forse quelle due porte chiuse sono uno sgabuzzino e un bagno di servizio." Affermò Inzumi, indicando le porte in questioni e avanzando di qualche passo; prima di girarsi e osservar l'espressione contenta di lei, rimase in silenzio per qualche ragione a lui sconosciuta, limitandosi poi ad ascoltarla nel giudicare l'arredamento.
    "Come vuoi, a me va bene tutto; se piace a te, mi sta bene." Non aveva preferenze; per lui era sufficiente sapere che fosse un posto sicuro, poteva pure non esser arredata, lo spirito di adattamento di Izumi era tale che avrebbe dormito pure per terra; quello che gli importava era la sicurezza, il resto era solo accessorio superfluo; quindi non avrebbe di certo sindacato su ciò che avesse fatto o meno la ragazza; rimanendo però curioso dalle sue affermazioni successive. "In che senso scusa? basta davvero l'immaginazione per cambiare gli elementi della casa? E' davvero possibile?" La risposta era ovvia; dato che dopo poco si mise all'opera cambiando alcuni elementi già del salone, una cosa certamente sorprendente, abbastanza da sorprendere un tipo imperturbabile come Izumi, che aprendo gli occhi vide d'innanzi a lui il cambiamento avvenire. "Certo che questo mondo è pieno di sorprese." Affermò Quasi ironico. "Stanca?" Domandò, osservando il suo sbadiglio; probabilmente aveva fatto molte cose e quel combattimento che aveva parlato, doveva averla provata. "Tranquilla, cucinerò io, se sei stanca." Si propose. Anche se non si direbbe o forse nessuno l'aveva mai notato; izumi era un tipo gentile, abbastanza da fare queste cose, abbastanza di farsi carico del fardello anche di digiworld e di Mun.
    "Vedi Izumi? Abbiamo taaaaaaanto fame." Continuò a lamentarsi con Hawkon, il nippo-americano stava cercando di farli calmare, ma intervenne prontamente la ragazza a dire praticamente ciò che stava per dire Izumi stesso, limitandosi ad abbozzar un sorriso nei suoi confronti.
    "OH SISISISISISI! Andiamo a vedere sopra, magari possiamo sceglierci un posto dove dormire!" A ruota e carico a mille Koromon decise di seguire Hawkmon mentre Mun si era praticamente spaparanzata sul divano, trafficando con quel suo D-terminal.
    "Ehi ma sono io! Come ci sei riuscita?" Chiese Koromon prima di seguire l'amico pennuto; Izumi anch'egli interessato gli porse la stessa domanda. "Già come hai fatto?" Spiegato o meno quella cosa, sembrò decisamente poco interessata a fare altro; probabilmente era abbastanza stanca o forse voleva prendere le cose con maggior calma, un qualcosa che in principio andava contro la modo frenetico di fare di Izumi stesso, sempre in costante movimento, sempre nel suo principio di massima di seguire tutti gli step per completare la lista dei propri obbiettivi.
    *Va bene, questo implica che mi devo occupare della cena. Chissà se c'è da mangiare in quel frigo.* Penso tra se e se; iniziando a scorgersi le maniche per provare a mettersi all'opera, iniziando a dirigersi verso la cucina, ma venne fermato dalla ragazza vocalmente. "Va bene va bene." Sospirò; il dubbio però gli era parso, perché decisamente stava dando così tanto corda a quella ragazza? Avrebbe potuto rifiutarsi e andare a cucinare per tutti eppure non lo fece; anzi sospirò e si sedette sul divano, stendendo le braccia lungo la cornice superiore dello schienale, osservando il soffitto; limitandosi a riflettere su tutto ciò che sapeva.
    *Homeostatis è una divinità digimon di questo mondo; non ha potuto contrastare le forze del male, rappresentato dal capo dei demon lords e dai demon lords stessi, quindi ha usato e frammentato il suo potere per chiamare in questo mondo chi poteva avere il potere per farlo i digiprescelti. Tramite il suo potere ha donato la capacità ai digiprescelti di avere un digivice e crear un legame con i digimon e sempre con il suo potere è possibile farlo diventar nostro e far digevolvere i nostri compagni digimon e creare portali. Probabilmente ha scommesso sui digiprescelti usando il suo potere. ma non tutti hanno rispettato il suo volere, molti umani si sono rivelati cattivi e quindi la nascita di varie fazioni di digiprescelti, un classico.* Si mentalmente stava ancora lavorando; ignorando almeno inizialmente ciò che avrebbe potuto dire la ragazza e di fatto ignorando ciò che stava chiedendo la ragazza. Non poteva farci nulla, era fatto così, era da sempre stato cresciuto/addestrato così, doveva farlo per un'ossessione sviscerare dentro di sé, perché non voleva sentirsi inerme e inutile di fronte a quella mole si informazioni.

    DIGIMON
    Koromon ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 1 eh9ksdm

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    DIGIMON 3 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 3

    DIGIMON 4 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 4

    DIGIMON 5 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 5
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    Narrato - *Pensato* - "Parlato"


    Probabilmente avrebbe detto a lei di non fidarsi di lui, non perché cattivo, ma perché le aspettative molto spesso venivano spezzate da una immagine troppo grande di quella persona. Fidarsi ciecamente di qualcuno per via delle aspettative troppo alte, avrebbe fatto cadere rovinosamente chiunque, non per forza derivato solo da azione maligne o per preservare loro stessi; preferì ammortizzare la risposta non per un motivo particolare, non voleva semplicemente impantanarsi in qualcosa che era un semplice punto di vista del ragazzo, decisamente non la massima priorità in quel frangente.
    "Nel tuo caso sei un caso a se stante, so valutare bene le persone a prima vista. Sei libera di fidarti o meno di me, questo non cambia il modo in cui ti vedo ora." Rispose con semplicità. Una risposta un po' come dire criptica, ma era fatto così. "E no, non ne vedo il motivo di abbandonarti." Aggiunse poi.
    La definizione di "strana" con un eccezione positiva probabilmente, era perfettamente calzante alla persona di nome Mun, proprio per l'ilarità di come fosse finita a Digiworld attraverso un microonde. Era strano, ma persino uno come Izumi stava trattenendo a stento una risatina.
    "Un digimon samurai è entrato nel salone di casa mia, mentre cercavo di preparare la cena a mia madre. Mi ha sfidato a duello, ha vinto e volendo la rivincita l'ho seguito, attraverso la televisione, dietro suo suggerimento. Poi è scappato via dopo un po', ma conto di risfidarlo un giorno." Non è che la storia di Izumi fosse tanto normale; mettersi a batibeccare con quel digimon samurai con il bastone da Kendo, sfidarlo e ritrovarsi attraverso la Tv dentro in un altro mondo. Sembrò davvero folle tutto ciò, tutto ciò che successe a entrambi, eppure era la realtà dei fatti. La realtà dei fatti che era molto più dura di quel che sembrava dopo quel breve (non tanto) studio su quel mondo stesso, sbattendo in faccia a loro cosa si nascondesse dietro alla richiesta d'aiuto fatta agli umani che qui venivano chiamati digiprescelti. DEmon lords, chi era a capo di questi digimon cattivi, gli obelisci e i vari digprescelti con la loro fazione; sembrò una guerra a tutto tondo e che stava decisamente spaventando la giovane digiprescelta impegnata a pensar troppo alle catastrofiche conseguenze; un po' troppo per lei ed era motivo per cui decise di far lui stesso passi in avanti, addossandosi anche se non proprio volutamente il peso degli eventi per non fargli addossar a quella persona, non a lei.
    "Non è che mi piaccia fare le cose a casaccio, ma a prescindere dovremmo viaggiare. Comunque costruzioni imponenti e maligne come obelischi sono facilmente individuabili, soprattutto se sono in questo mondo da tanto tempo. Non credo il fattore "trovarli" sia così impossibile, basta cercare le informazioni giuste dai digimon giusti. " Si espresse inizialmente; il problema per lui non era trovarli, ma il dopo. "Il problema sta che cose del genere, sono quasi sicuramente difesi dai Demon lords o dal loro capo o chi per loro, qualche loro surbordinato o qualcosa del genere. Nessuno con più di due neuroni in testa, lascerebbe qualcosa in bella vista e che tutti possono vedere e abbattere." Aggiunse. Il problema stava lì. Se era una cosa minuscola il problema sarebbe di una entità minore, ma se ipoteticamente si trattavano di obelischi, costruzioni mostruose, erano facilmente individuabili e potenzialmente abbattibili. Lasciarli incustoditi era tanto stupido quanto folle per il potenziale nemico; quell'equazione era semplice. Ma almeno quel tentativo inconscio di Izumi di rassicurar la ragazza per non farle distruggere la psiche dietro a un potenziale pericolo stava funzionando, sembrò che le stesse tornando il buon'umore con quel pugno così agitato a mo di cartone animato. "Vedremo, vedremo. Magari risolverò tutto, prima che ti metta a fare a botte con qualche digimon." Scrollò le spalle. Era inevitabile combattere, tanto per lui quanto per lei; ciò che voleva fare senza il domandarsi del perché era farsi carico il più possibile delle cose e ridurre al minimo il potenziale carico su di lei.
    Decisi di cercare una casa, misero al loro posto quasi tutti i libri, arraffando quello utile e che voleva Imuni stessa porta via in prestito per leggerlo con tutta calma, lasciato nelle mani del nippo-americano lasciando così alle proprie spalle l'edificio per andar nella zona residenziale dei digiprescelti. Non aveva molta dimestichezza con quel luogo, aveva ricevuto solo delle iniziali indicazioni da quelle uova digitali; almeno fu fortunato che Mun avesse molta più dimestichezza con quella zona, potendo così affidarsi a lei nella circa della loro ipotetica casa nuova, certamente anche un po' curioso di vedere come potevano esser le strutture abitative di quel mondo.
    "Purtroppo no, mi avevano dato solo indicazioni sommarie, perché tu sai muoverti?" Chiese; la risposta fu ovvia, dato che questa fantomatica Luna sembrò averle spiegato molte cose; domandandosi che tipo di persona fosse, se potesse quanto meno ritenerla non una minaccia o se doveva non fidarsi di lei. Quanto meno Mun si fidava di lei, quindi poteva quanto meno tenerla d'occhio e assicurarsi che non avrebbe giocato brutti tiri nei confronti della ragazza pel di carota.
    "Siamo arrivati, siamo arrivati?" Un in spazientito Koromon, saltellava affianco al giovane Izumi e che a sua volta ovviamente camminava affianco alla ragazza, tra la strada residenziale dove era praticamente circondate da varie abitazioni su due piani, in stile quartiere americano di periferia, non sembrò male come ambiente.
    "Ancora no, cerca di portare pazienza!" Rispose al suo digimon partner, venendo poi attirato dalla voce della ragazza, faendo notare che molte di quelle abitazioni che passarono alle loro spalle sembravano già occupate. "In effetti si, a quanto pare questo dio-digimon sta chiamando a se un gran numero di Digiprescelti, mi domando del perché ne continui a chiamare così tanti." Un dubbio certamente lecito, ma che al momento probabilmente non avrebbe trovato una risposta certa.
    Sembrava una distesa di case infinite, il ragazzo si domandò se effettivamente ci fosse una casa libera per loro; non era però un cruccio fondamentale per lui, abituato ad arrangiarsi alla meno peggio, il problema restava forse per la ragazza. Non era saggio che lei facesse le stesse cose sue, accamparsi alla meno peggio, per una ragazza non era sicuro, tanto meno in un mondo del genere. Però forse la fortuna sembrò baciare il duo, quest'ultima sembrò trovar qualcosa di libero, indicandola platealmente una abitazione non troppo lontana da loro.
    "Oh, finalm-" E niente, aveva preso la tangente lei; mettendo su in piedi una specie di competizione? "ehi asp-" niente, pur estendendo il braccio e la mano verso di lei per fermarla, praticamente si era lanciata contro quella casa correndo; Hawkmon di certo non se ne stava fermo inseguendo la sua partner. *In che cosa mi sono cacciato?* Sospirò, "Ehi Izumi non possiamo farci lasciare indietro
    !"

    Facile parlarlare per la palla rosa; non avrebbe corso lui, saltellando sarebbe arrivato l'anno in cui Izumi avrebbe guadagnato la sua prima ipotetica pensione; quest'ultimo avrebbe dovuto correre con in braccio Koromon, non una cosa facilissima, tipo. "ARGH... Va bene, muoviamoci!" Afferrò la palla rosa, ma era ovvio che fosse con quel distacco già iniziale e la palla rosa come peso aggiuntivo, era ovvio che arrivasse lei per prima e l'ipotetica casa settasse la proprietà iniziale a nome suo.
    "Anf...anf..Anf questo è scorretto, non lo fare più." Piegato dal fiatone e da quella mini fatica, varcò la soglia anche lui del giardino di fronte, settando forse (non ne aveva idea), anche come sua proprietà. Non ne era certo, ma non gli importava più di tanto.
    "Non guardarmi così, ho capito. Pulirò la casa." Sospirò, prendendo l'iniziativa iniziando ad entrare al suo interno; rimanendo sorpreso per lo stile della casa; sembrò un misto tra quello americano e quello giapponese. Già tutto arredato, due piani, quello giorno quello cui era netrato con l'entrata, un mini ripostiglio sulla destra, un salone, un paio di porte chiuse e ciò che doveva esser la cucina.
    "Non sembra malaccio; non è nemmeno sporco. Chissà com'è sopra. "
    "FINALMENTE! Hawkmon hai fame? IO TANTISSIMISSIMA!"


    DIGIMON
    Koromon ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 1 eh9ksdm

    DIGIMON 2 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 2

    DIGIMON 3 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 3

    DIGIMON 4 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 4

    DIGIMON 5 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 5
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    Narrato - *Pensato* - "Parlato"


    Non credeva esattamente al destino; qualcosa di astratto come il destino l'aveva sempre etichettato come inutile; addestrato per esser una persona meticolosa o pragmatica, ciò che per lui era "tangibile e concreto" erano le casualità, variabili casuali che non potevano esser controllati; motivo per cui cercava di scartarle dalle sue equazioni il più possibile, dato che erano di difficile controllo e non voleva impantanarsi sistematicamente nell'ossessione di controllar l'incontrollabile.
    "Non lo chiamerei destino, ma più un evento casuale. Numeri generati a caso, codici generati autonomamente. " Si, anche a costo di sembrar sempre serioso o troppo "musone" come avrebbe poi potuto dire lei; non era il tempo da addolcire le cose per evitare di appesantire una situazione. Forse avrebbe dovuto imparar da lei a mitigare certe cose, proprio per evitare di ottener l'effetto contrario che si prefissava quando si poneva in quel certo modo.
    Izumi stesso non stava capendo cosa si stessero dicendo da quella distanza, quando ancora non si erano seduti al tavolo per fare ricerche; l'unica cosa che poteva vedere prima di richiamarli all'ordine erano la felicità e spensieratezza del duo con cui si stava legando e Koromon il suo digimon partner; abbozzando un sorriso difficilmente notabile dagli altri.
    Non che volesse ovviamente insinuare dei dubbi alla poveretta; di per sé era già Izumi quello guardingo nei confronti del genere umano nella norma; sapeva bene quanto fosse difficile essere se stesso, di certo non voleva che anche gli altri vedessero le cose come lui le vedeva, anche se solo in parte voleva all'inizio farle capire che andava bene esser come lei, ma che avrebbe dovuto aver uno spiraglio di attenzione nei loro confronti.
    "Gli esseri umani nella scala gerarchica degli animali, sono i più crudeli; in situazioni di pericolo tendono a preservar se stessi anche al costo di sacrificare i loro affetti. Digiworld ne è un esempio. Chiamati qui per salvare questo mondo, si sono rivoltati contro il loro compito, perché il potere e quel genere di situazioni rivela quasi sempre la vera natura delle persone." Un insegnamento forse o forse una visione delle persone che aveva Izumi, nella quale vedeva non si fidava di nessuno, tranne che sua madre e forse appunto un po' anche Imuni stessa. "Non dico che non devi fidarti, non cambiare ciò che sei. Dico solo di prestare attenzione." Aggiunse poi. Una Mezza verità insomma; avrebbe voluto dirgli altro, ma inconsciamente scelse una strada mediamente diplomatica per una qualche ragione che non ben comprese.
    Capì poi a chi si stesse riferendo con que "lei", una sua amica con il quale da quel che poteva percepire poteva nutrire un profondo legame; un qualcosa che non poteva capire a pieno, ma comprendeva che allo stesso tempo la natura umana era anche questo, la ricerca di legami e di interazioni, la ricerca dell'amore che poteva esser nel vero senso della parola, l'amore familiare o di amicizia, poco importava; l'essere umano era in costante ricerca di quelle cose.
    "Io ho mia madre che mi aspetta. Suppongo che si sia posto il problema di dove sia finito." Affermò poi, ascoltando ciò che era da dire; poco importava se stesse parlando con se stessa o con lui, era sufficientemente vicino per ascoltarla.
    "Sei venuta con un microonde?" Chiese perplesso; lui era venuto di certo con una mazza da Kendo di quel digimon, ma un elettrodomestico del loro mondo, era qualcosa fuori dall'ordinario. "Certo che sei proprio strana." Commentò poi con ironia, ovviamente positiva.
    Tra una chiacchiera e l'altra, osservando i vari libri, sembrò che Mun avesse visto qualcosa di decisamente interessante, collegandosi a quei dieci demon lords e alle evoluzioni; si incollò praticamente addosso a lei, decisamente interessato alla lettura, focalizzandosi con lo sguardo lì sopra, mentre ascoltava lei.
    "Questa è l'informazione di cui necessitavo, fatti concreti!" Stranamente entusiasta, lo sguardo e quel sorriso di Izumi sembrava tutt'altro che di felicità, quanto più pregustava l'adrenalina che avrebbe voluto provare in quel genere di situazioni, quasi come se volesse sentirsi finalmente vivo; diciamo che le rotelle non erano tutte al loro posto, ecco. "Decisamente è ciò che ci serve per permettere ad Hawkmon e Koromon per continuare a evolversi. Ecco cosa dobbiamo fare; trovare il primo obelisco ed abbatterlo." Aggiunse poi, rielaborando quindi tutta la sua lista di priorità, mettendo quasi in cima ciò che avevano scoperto in quel frangente.
    "Gia', decisamente hanno l'aria di esser molto forti. Ma dubito che siano il bosso finale di questa storia."
    "Che cos'è il boss finale?" Koromon che stranamente a un certo punto rimase in silenzio, rimase incuriosito dalla scelta lessicale del suo digiprescelto, desideroso di saperlo mentre era appoggiato praticamente sull'altra digiprescelta.
    "Cos- ehmn, Il nemico più forte. Un po come se avessimo combattuto contro quelle due uova e leomon. In quel caso leomon era il nemico più forte ecco."
    "oh capisco capisco, quindi credi che possa battere qualcuno come leomon?" Chiese quasi ingenuamente Koromon.
    "Non saprei, tutto dipende da te e me, quanto riusciamo a far progressi allenandoci."
    Tornarono poi al discorso sugli obelisci e sui demon lord; osservando lo sguardo di Mun stessa e dalle sue parole successiva, era evidente che quel modo di fare quasi burlesco venne soppiantato da un momento di serietà. Era sorpreso di veder che fino a quel momento ciò che gli trasmetteva quella ragazza era una calda sensazione di gioia calma e perenne, venendo soppiantata da qualcosa che lui stesso poteva capire: tensione e serietà. Era lecito pensare che anche loro essendo creature "viventi" di quel mondo, potessero morire, come ogni forma di vita vivene e cosciente. Rimase invece stupito dalle parole del pennuto rosso e dalle poi successive parole di Koromon, stranamente cosciente almeno in parte della sua stessa natura.
    "Mmm non saprei Hawkomon, ma credo che tu abbia ragione. Credo che alla fine noi torniamo a essere delle uova e tornare a ciò che eravamo all'inizio. Non so con certezza, ma so che è così...mmm Che cosa complicata!" Oddio non che ne avesse una reale coscienza di sé, in fondo era ancora un "neonato"; eppure sapeva con certezza certe cose, come il fatto che stesse aspettando all'inizio l'arrivo di Izumi stesso.
    "Capisco. Meglio evitare di fare in ogni caso stupidaggini e metterci in pericoli inutili." Rispose poi; sempre e solo quello fu il suo piano, sin dal primo arrivo in quel mondo. Evitare di cacciarsi in stupidi casini che non avrebbe potuto superare in alcun modo; così lo stava rinconfermando in quella bibblioteca.
    L'attenzione del ragazzo, mentre i due digimon stavano chiacchierando tra di loro; venne attirata dalla ragazza stessa, indicando uno specifico passaggio, rimanendo incuriosito nel vedere che non lo stesse leggendo, scegliendo invece appositamente di farglielo leggere ad Izumi stesso.
    Era chiaro il perché non voleva dirlo ad alta voce; osservò Mun un po' preoccupata, poi i due digimon che stavano interagento tra di loro; i demon lords potevano anichilire i digimon senza la possibilità che potessero reincarnarsi. Fece un grosso sospiro; doveva evitare che accadesse e ciò avrebbe di conseguenza messo Izumi in una posizione di farsi carico per l'ennesima volta di tutto.
    "Ci stai pensando troppo." Disse poi ad alta voce; mettendosi entrambe le braccia dietro la nuca, icrociandole tra di loro. "Non credo ti si addica pensar troppo. Preoccupati solo di fare ciò che ti riesce meglio; mi occuperò io di tutto il resto, compreso l'abbattere gli obelisci. Ci penserò io in qualche modo." Aggiunse poi. Non che volesse fare il gradasso o altro, era abituato a far tutte le cose da solo, senza appoggiarsi agli altri; in quella casistica non avrebbe fatto eccezione, anche se per motivi diversi: Lui stesso si sarebbe fatto carico di tutto, lasciando a lei di non addossarsi troppi pesi.
    Non sapeva se ciò che avesse detto in precedenza fosse servito a smorzarle il tutto; ma sembrò cercare lei stessa di riprender in mano la situazione per rallegrare nuovamente l'ambiente, inutile continuare ad addossarsi pesi emotivi già da quei primi istanti.
    "HHIHIHI dai non fare così!" Una smorfia giocosa comparve sul volto della palla rosa, spazzando via quella specie di confusione che aveva pochi attimi prima. "Si, che devo diventare così, se no, non posso proteggervi!" Cercò di rafforzar il suo desiderio, una creaturina davvero determinata a raggiungere ciò che desiderava.
    Izumi abbozzò un sorriso quando la sentì parlare, dicendo " Stiamo tutti assieme da ora in poi, sì"; non sapeva con certezza il perché di quella sua reazione, ma mutò quell'espressione al sentir parlare specificamente alla sua persona, venendo etichettato come "musone", diventando di nuovo serioso e con quel broncio che era tipicamente dipinto sul suo volto, "Non so di che cosa stai parlando." Si voltò distogliendo lo sguardo e mostraando la capigliatura folta raccolta in una specie di coda confusionaria e casuale. "Va bene va bene, conto si di te allora Hawkmon." Si rivoltò, stavolta volgendo lo sguardo verso il digimon di Mun, non che desiderasse di esser protetto, ma era cosciente allo stesso tempo che essendo un semplice umano non avrebbe avuto chance contro quelle creature digitali.

    "Va bene, conviene avviarci allora." Disse, leggermente sbuffando, alzandosi dal suo posto e cercando di stiraccharsi. Se fosse dipeso da lui e fosse stato da solo, ci avrebbe passato tante altre ore lì dentro, per avere con meticolosità quasi ossessiva tutte le informazionidi cui necessitava, anche a costo di sacrificare tutto il resto; purtroppo non era da solo e doveva tener conto degli altri. *Nostra eh?* Pensò inizialmente, ascoltando la ragazza. Sorrise sinceramente e pienamente in volto per la prima volta da quando era arrivato a digiworld, qualcosa di inaspettato a dire vero, ma tutto ciò che era di quel mondo e che gli era capitato era privo di logicità e di certezza. *Per una volta, non è così male, avere un legame...forse.*
    "SIIII CIBO CIBO CIBO CIBO!" Saltellò da dosso di Imuni saltellando qua e là gioiso perché finalmente avrebbe potuto mangiar qualcosa; finalmente si sarebbe potuto abbuffare concretamente.
    "Hai ragione, ci conviene restar fino a domani mattina a casa, poi capiremo come muoverci. " Disse avviandosi per primo verso l'uscita, fermandosi ed estendendo il braccio e la sua mano in direzione di mun e gli altri. "Vogliamo andare?"

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    A lei gentil donzella di scegliere cosa fare, se proseguire qui per un altro post e lasciare a me l'eventuale apertura nella sezione abitativa o lasciar a lei stessa l'occasione di occuparsi dell'apertura nel topic nuovo u.u :flower:
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    Narrato - *Pensato* - "Parlato"


    "Oh ok, inizio a capire come funziona."
    Imuni sembrò abbastanza pratica con certe cose e certi atteggiamenti, il che poteva rappresentar un evidente aiuto, vantaggio per un tipo come Izumi, l'osservava con quella smisurata sicurezza si addentrava nel mondo digitale e nel mondo della socialità/interazioni umane. Per certi versi per quanto restava impassibile a certe cose, poteva quanto meno provar una certa ammirazione nei suoi confronti. Ammirazione per una potenziale conosciuta certo, ma c'era qualcosa in particolare in cui sentiva ciò; non ponendosi dubbi o domande in merito a certe cose in cambiamento dentro di sé, non ci pensò più di tanto a tutto ciò. Quanto meno però stava capendo un po' come funziona il D-terminal, osservando il fatidico "codice amico" della ragazza, annuendo mentre smanettava a sua volta con quel terminale.
    "Che coincidenza..." Osservò il codice amico della ragazza, inserito tra i propri contatti e poi osservar il proprio. "Il mio codice è 967, II, 004; praticamente le mie ultime cifre sono praticamente consecutivo al tuo, è zero quattro, mentre il tuo è zero tre." Che bizzarra la vita.
    Si limitò ad abbozzar un sorriso al siparietto di lei con il suo digimon; erano molto curioso il loro legame; era lo stesso tra Izumi stesso con Koromon? Non che ci capisse molto di legami profondi o quant'altro, però per certi versi voleva capire cosa significasse tutto ciò e cosa rappresentava il legame tra Imuni e Hawkmon.
    *Cos'è il potere dietro al legame?*

    La noncuranza delle cose che faceva o del fatto che non badasse a certe cose era comunque evidente, sia fuori dalla biblioteca, sia dentro. Non che non gli importasse di qualcosa in particolare; semplicemente tendeva a selezionare ciò che poteva aver un impatto maggiore nella sua testa e quali no. Gli atteggiamenti di lei ad esempio non avevano un impatto significativo o almeno abbastanza da ritrarsi o sottrarsi da certe cose; lo trovava però comunque curioso quel modo di fare, forse era sufficientemente sorpreso da non farsi domande, ma al col tempo stesso incuriosirsi alla figura.
    Koromon aveva ascoltato la spiegazione della ragazza; rimanendo in religioso silenzio, una novità assoluta, annuendo alle sue parole, capendo probabilmente (cosa rara), un discorso sufficientemente complesso e/o filosofico, ma in linea di massima aveva comunque compreso.
    "Oh Allora Izumi è il mio migliore amico! " Rispose entusiasto, saltellando sul posto. "Lo siete anche voi ?" Aggiunse poi, osservando la digiprescelta e il suo digimon nel'ennesimo loro siparietto; osservando anche il suo digiprescelto, ovvero Izumi, intento a far i fatti propri.
    Con la promessa suggellata tra la palla rosa e "mun"; Koromon poteva tirar un mini sospiro di sollievo. Non conosceva il Nippo-Americano così tanto da capire cosa provava o pensava; ciò che sentiva, ciò che faceva era derivato da una coscienza che lo faceva agire senza una particolare cognizione di causa; quello stesso istinto che lo portava sin dai primi istanti a considerarsi il digimon del digiprescelto di nome Izumi Murray, lo stesso intinto che l'aveva spinto a dire che lo stava aspettando, lo stesso istinto che lo considerava un amico da proteggere. Il dualismo tra Izumi stesso e Koromon era questo; Coscienza e Istinto. Uno era mosso quasi sempre dalla ponderazione della coscienza l'altro dal mero istinto e per certi versi forse poteva essere esteso quel dualismo anche tra i due umani: lui e Mun.
    La fiducia per il primo non era qualcosa da regalar a cuor leggero; la sua educazione e modo di vivere gli imponeva quasi al livello del sub-conscio di non fidarsi del primo che capitava; cosa che però andava in contraddizione con l'incontro con la ragazza con cui stava spalla a spalla in bibliteca in cerca in di informazioni. Fiducia che aveva appena accennato a dare a lei, dato che si era quanto meno sincerato la mancata ostilità da parte sua, ma questo non valeva di certo per quella fantomatica "Luna". Non la conosceva, non sapeva cosa era in grado di fare o meno; però aveva quanto meno salvato Imuni e Hawkmon a quanto pare. Era si, sollevato da quel punto di vista, quindi optò di non metter in dubbio ciò che credeva; non voleva "Rovinar" Imuni stessa con i propri difetti/devianze.
    "Capisco; si hai ragione. Se ti fidi di lei non c'è problema, ma cerca di prestare più attenzione. A volte i dettagli fanno la differenza." Distolse lo sguardo dai libri, incrociando quello di lei per pochi istanti e tornar poi a concentrarsi sui libri, il suo vero e reale obbiettivo, pronto a ricevere ogni tipo di informazione possibile su quel mondo.


    "Come lei?" Chiese confuso; non sapendo a cosa si riferisse, continuava a non perder la concentrazione per tirar fuori una teoria o comunque qualcosa di vagamente simile per dar senso a quella mole di informazioni sconnesse. Doveva capire visceralmente tutto ciò, per trovarsi pronto al cento percento quando la situazione l'avrebbe richiesto. "Si, ovvio." Doveva esser perfetto; impegno costante duro, anche a costo di farsi male. Era ciò che il padre gli aveva insegnato. Fidarsi di pochi, lavorar da solo, farcela da solo; senza dipendere mai da nessuno perché era un segno di debolezza; perpetrare i propri obbiettivi in maniera ossessiva. Tutto ciò erano i massimali, dogmi di suo padre, trasmessi al figlio fino allo sfinimento e che quest'ultimo seguiva ossessivamente a discapito di tutto il resto.
    "Esattamente questo il punto!" Sottolineo Izumi; "esser pronti" era un concetto troppo astratto, troppo personale e soggettivo. Che significava esser pronti? Tutto e niente. "Per quanto possa esser un concetto astratto; l'esser pronti qui potrebbe essere, esser pronti nella mente, nel corpo e nel nostro legame. Leomon mi disse di viaggiare per questo mondo per capire. Forse significa questo; viaggiare per rafforzare il potere del nostro legame, renderci pronti per veicolare questo potere in nuove forme." Aggiunse poi. Tutto ciò quindi assunse un significato ben specifico; la spiegazione più logica dietro alla teoria delle ripetute evoluzioni dei digimon partner dei digiprescelti. Viaggiare per diventar forti ed evolversi in qualcosa di più potente; divenne quindi la priorità dopo prima di molto altro. "Suppongo che dovremmo viaggiare per avere informazioni anche sui Demon lords anche." Una missione secondaria per intenderci; una missione aggiuntiva, prima di renderla prioritaria.
    "UHMN... Qualcosa di talmente grande da far paura a tutti e proteggervi tutti!" Maestoso Koromon, si gonfiò il petto inorgoglito dalla sua stessa affermazione, in risposta alla domanda dell'umana.
    Anche se era comunque un ragazzino Izumi, faceva le cose senza pensarci; la noncuranza di certi dettagli tipici di lui e di un ragazzino di sedici anni come tutti gli altri. Si traduceva come richieste del genere, non per particolari secondi fini; una questione di praticità e quella fiducia che stava iniziando a fornire alla ragazza. Praticità di interazione con lei e il suo digimon, ottimizzare la sicurezza da minacce umane e digitali, non ci era minimamente arrivato al fatto che un ragazzo e una ragazza avrebbero condiviso per chissà quanto tempo dello spazio "privato"; una cosa che inconsciamente aveva eliminato, dettagli che riteneva superflui in virtù di altro.
    "Parlavo in termini pratici, è più comodo." Si, giustifico o meglio le diede la risposta che lui ritenne la verità più oggettiva possibile; soffermandosi sulla figura di Imuni, la ragazza squadrandola incosciamente dalla testa ai piedi. "Non importa, era solo una opzione." Fece spallucce; non c'era modo per lui di fidarsi degli altri, la sua proposta o l'opzione che aveva buttato in avanti era quanto più vicino possibile ad un attestato di iniziale fiducia da parte sua; non che facesse la differenza, da solo se la sarebbe cavata benissimo come sempre. A quanto pare però senza sapere come o perché, aveva cambiato idea nel giro di pochi minuti. Non ne capiva il perché di tutto ciò, ma comunque alla fine era intenzionata a vivere con lui e Koromon quindi per una volta accantontò l'idea della sua ossessione di viscerare le motivazioni dietro ad una azione o un pensiero.
    "Vi prego, vi prego, vi prego vi prego, vi prego, si si si si!" Un supplicevole Koromon si era letteralmente gettato addosso a Mun, implorandola, "Stiamo tutti insieme, sii!" Decisamente Koromon tra le presunte braccia della ragazza era il più entusiasta del gruppo a quanto pare; ma almeno avevano fatto passi in avanti in quel nuovo mondo che per loro era a conti fatti sconosciuto.
    "Imuni non ti esaltar troppo. I pericoli sono dietro l'angolo, bisogna esser cauti." Cercò di abbassar le aspettative della ragazza. Agire incatuamente poteva condurli in una direzione pericolosa, prepararsi mentalmente e fisicamente era l'opzione migliore per non trovarsi in situazioni più grandi di loro; riveder le loro priorità e valutar cosa fare con attenzione. "Per ora, non c'è altro che possiamo ottenere qui, no? Cercare una casa per noi, una base sicura è la priorità, poi valuteremo cosa fare da qui in avanti. Sei d'accordo Imuni?" Il fatto che parlasse al plurare era altrettanto sorprendente. Era un lupo solitario lui, abituato a far le cose da solo, senza dipendere da nessuno; fisicamente o emotivamente. Includere lei nella priopria vita e nelle scelte era qualcosa di non contemplato, una cosa incoscia e che nessuno probabilmente aveva realizzato l'importanza di quel plurare.
    "Oh si che bello! alleniamoci assieme! Ah cosa sono le lasagne, izumi?" Rispose sia entusiasta che confuso, addosso ad "Mun", domandò confuso al suo digiprescelto cosa fossero le lasagne. "E' una pietanza del nostro mondo, un piatto di origine italiana."
    "Ora ho ancora più fame! Voglio assaggiare queste lasagne ora!"

    DIGIMON
    Koromon ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 1 eh9ksdm

    DIGIMON 2 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 2

    DIGIMON 3 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 3

    DIGIMON 4 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 4

    DIGIMON 5 ¤ "Parlato" ¤ Oggetto 5
    Codice by © per
  15. .
    Nome PG: Izumi
    Data prossima estrazione: 23 dicembre
    Numero scelto: 5


    e niente continuo a perdere
83 replies since 22/7/2019
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