I soliti innominabili e l'informazione con i piedi

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view post Posted on 14/11/2023, 06:53
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CITAZIONE (Mufasa3 @ 13/11/2023, 14:33) 
me sono ricordato questo articolo perchè Armi e Uniformi è una rivista che mi ha insegnato tante cose, a cui devo molto del poco che so sulla Militaria, soprattutto prima di internet e i forum, ma me lo sono ricordato benissimo perchè (erano i numeri 188/189/190/191 e poco dopo la rivista avrebbe cessato le pubblicazioni) mi sono proprio chiesto mentre guardavo queste 4 puntate "ma cosa stai leggendo (e pagando!) Oriano?

Uguale per me.
Ho un mucchio di riviste (centinaia di numeri, catalogati). Ad esempio, l'intera collezione di Diana Armi dal primo all'ultimo numero. Non c'è confronto. Certo, belle foto a colori. Ma per il resto, bestialità da ogni punto di vista: grammaticale, sintattico, storico, tecnico... Di fronte a cose del genere, i Direttori di un po' di anni prima avrebbero (metaforicamente) fucilato i redattori e dato fuoco a tutte le copie stampate.

CITAZIONE (meino67 @ 13/11/2023, 14:33) 
Che tradurre da una lingua all'altra sia difficile è noto. Tant'è vero che il mestiere di traduttore è tra i più complicati. Arduo è rendere le espressioni tipiche di una lingua in un'altra lingua. Si rischiano frasi ridicole o incomprensibili. Esempio banale: in inglese si dice: it's raining cats and dogs che in italiano significa piove a dirotto o come Dio la manda. Provate a tradurre letteralmente e poi vedete che risate. E di esempi ce ne sono in ogni riga di ogni testo in lingua straniera. Per questo, per fortuna, esistono ancora i traduttori... che però oltre che la lingua devono conoscere la cultura del paese la cui lingua traducono e poi un po' di materia specifica. Sono più chiaro. Un traduttore di testi medici non sarà necessariamente lo stesso traduttore di un romanzo o di un testo di economia, perché diversa è la cultura scientifica della materia specifica che deve conoscere e che lo aiuta non poco nel rendere i concetti in un'altra lingua.

Ho una discreta esperienza di traduttore. Condivido pienamente.
Ma sembra che la cosa interessi sempre meno...
 
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view post Posted on 14/11/2023, 10:42

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Il lessico uniformologico e oplologico è ovviamente alquanto particolare e richiede da parte di un eventuale traduttore delle conoscenze specifiche che pochi possiedono. Per questo una volta gli editori più seri provvedevano ad affiancare all'opera del traduttore quello di un esperto in storia militare, il quale effettuava una revisione "tecnica" del testo prima della bozza definitiva di stampa. Ovviamente in questo modo i tempi di pubblicazione si allungavano (i costi forse meno...) ma per lo meno ne usciva un'opera ben fatta. Oggi il mondo fa dannatamente di fretta e impera un pauroso pressapochismo. Ho letto proprio di recente alcuni libri scritti da autori noti e importanti (Ambrose, Hastings, Atkinson) i cui volumi sono stati ripubblicati in Italia da editori di primissimo piano e il cui testo è stato letteralmente massacrato da traduzioni ridicole e approssimative... Un tempo queste cose non succedevano, o per lo meno succedevano molto più di rado, e mi chiedo cosa succederà quando i traduttori saranno sostituiti in modo definitivo dalla cosidetta "intelligenza artificiale", che mi sembra esponenzialmente più dannosa di quella naturale... In letteratura anche la traduzione è un'arte: molti sono stati gli scrittori italiani che al lavoro di autore hanno frequentemente affiancato quello di traduttore, basti pensare al grande contributo dato da Cesare Pavese nella diffusione della letteratura inglese e americana in Italia grazie ad alcune traduzioni veramente memorabili ("Moby Dick" di Herman Melville, "Dedalus" di James Joyce, "Uomini e topi" di John Steinbeck), ma si potrebbe poi citare i nomi di dozzine di altri grandi scrittori e intellettuali italiani che si sono dedicati al lavoro di traduttore con esiti altissimi: Elio Vittorini, Eugenio Montale, Natalia Ginzburg, Giovanni Raboni, Riccardo Bacchelli, Massimo Bontempelli, Umberto Eco, Fernanda Pivano...

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view post Posted on 16/11/2023, 20:34
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Sono andato a cercare il libro di cui parlavo prima: ho trovato solo la versione italiana e non quella in inglese e quindi vi trascrivo solo un brano.

Successivamente ricevemmo dal comando alleato un gran numero di sten. Questa sorta di mitraglia leggera inglese fu il più efficiente pezzo di artiglieria automatica che avevamo a disposizione. Questa, con le meno efficienti mitraglie leggere tedesche, erano le armi migliori per l'uso partigiano.

Lascio a voi il divertimento di leggere e capire questo brano.
 
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view post Posted on 17/11/2023, 08:43

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Lo Sten definito un"pezzo di artiglieria automatica" è davvero il massimo... :lol: :lol: :lol:

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view post Posted on 18/11/2023, 09:14


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Un Bofors praticamente ..... :lol: :lol: :lol:
 
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view post Posted on 18/11/2023, 09:37
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Ho ritrovato degli appunti che avevo preso all'epoca.
Il bello è che l'autore usa correttamente l'acronimo SMG (sub machine gun), come in uso negli Stati Uniti: dove avrà preso la traduttrice la sua definizione?
 
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view post Posted on 18/11/2023, 16:13
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CITAZIONE (kanister @ 18/11/2023, 09:37) 
Ho ritrovato degli appunti che avevo preso all'epoca.
Il bello è che l'autore usa correttamente l'acronimo SMG (sub machine gun), come in uso negli Stati Uniti: dove avrà preso la traduttrice la sua definizione?

in effetti SMG (appunto submachine gun) è molto, molto insidioso per un traduttore che voglia usare vocabolari on line o di carta e che non conosca la materia.... SMG stà in inglese per arma a raffica che spara cartucce da pistola, quindi dovrebbe essere mitra o pistola mitragliatrice.... ho guardato nei vari traduttori e in quasi tutti da prevalente o possibile, fucile mitragliatore o mitragliatrice che sono si la stessa cosa ma che sparano cartucce da fucile....
 
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view post Posted on 18/11/2023, 16:54
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Vabbè ma questo sarebbe stato un peccato veniale, perdonabile. Non facciamo troppi tecnicismi, sennò non si salva nessuno. La traduzione citata da kanister invece è fatta coi piedi, altro che...
 
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view post Posted on 28/12/2023, 19:41
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Tanto per restare in tema sulle castronerie che scrivono i giornalisti.
Letto ora sul Giornale: "A fine novembre scorso, la polizia boliviana aveva trovato artiglieria e munizioni nella casa in cui la giovane viveva insieme al fidanzato."

https://www.ilgiornale.it/news/cronaca-int...mi-2261056.html
 
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view post Posted on 28/12/2023, 20:43
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"artiglieria" ... certo , va d'accordo con l'arsenale che trovano sempre.
 
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view post Posted on 28/12/2023, 22:20
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È la solita pessima traduzione
 
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view post Posted on 30/12/2023, 15:03
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... un ufficiale tedesco con una mitraglietta pesante ...

di primo acchitto mi chiederei se non sia una contraddizione in termini, ma poi la perdono visto che sono parole messe in bocca ad un ultracentennario che assistè alla liberazione di Mussolini al Gran Sasso.

Ciò non toglie che una piccola correzione ci poteva anche stare.
 
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view post Posted on 1/1/2024, 13:27
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Calibro 380 su tutte le agenzie…. Molto atipico per l Italia o l Europa la dizione in pollici (lasciando perdere le virgole ma ormai è così anche nella dizione americana) stavolta se è veramente un 9 corto e più che accettabile….


https://www.lastampa.it/cronaca/2024/01/01..._casa-13966374/
 
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view post Posted on 4/1/2024, 14:02
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Troppo divertente la descrizione di come funziona un normalissimo revolver (mini o maxi) in singola azione…..


https://www.open.online/2024/01/03/caso-po...giorgia-meloni/
 
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view post Posted on 4/1/2024, 14:09
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Certo che non ho mai sentito che bisogna "innestare" una pistola per poter sparare. Sicuramente una lacuna mia......
 
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45 replies since 27/10/2023, 14:34   2186 views
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