Affari e scaglie

x Neko

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  1. MidoriNoBakeneko
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    Esattamente come avevano fatto i suoi dipendenti quando Shagaru ostentava quei suoi grugniti tanto furiosi quanto veri, Juri trattenne una risatina sorridendo sotto i baffi, tanto che dovette coprirsi le belle labbra con la mano e fingere di doversi grattare. Ormai imparava a conoscere quell'enorme armadio formato drago e più questo succedeva, più non poteva fare a meno di vederlo come un enorme orsacchiotto con cui giocare: per nulla minaccioso. Certo, in verità andando a scavare non era chiaro chi dei due giocasse con l'altro, ma questo dipendeva dai punti di vista.
    La giovane lo seguì diligentemente, ancheggiando appena sui tacchi vertiginosi pieni di borchie decisamente non richieste per fare bene il proprio lavoro e quando giunsero nella stanza, percepì chiaramente che qualcosa frullava nella testa del suo "Capo". Stava giusto per riempire il silenzio con una qualunque delle sue provocazioni, quando lui parlò facendola zittire. Al "avrò bisogno di te" il sorrisetto costante di Juri si era intensificato, per poi spegnersi al suo ironizzare sugli abbracci che tanto odiava fornire ai clienti. Purtroppo non era brava come lui a empatizzare con gli altri: l'unico modo che aveva per fingere che gliene fregasse qualcosa era lasciarsi andare in effusioni sdolcinate, anche quelle che le davano l'orticaria. Certo, non avrebbe mai ammesso che il calore che cercava di ostentare in quegli abbracci finiva, ogni tanto, per penetrare anche il suo freddo cuore. Né tanto meno avrebbe mai concesso a Shagaru di ammettere che forse non le dispiaceva quando i suoi tentativi di consolare quegli sfigati dei suoi clienti servivano a qualcosa. Questa volta fu lei a grugnire, nascondendo l'imbarazzo in una risatina forzata e borbottando qualcosa.
    Molto divertente Shaggy. Davvero. Ah. Ah. Ah.
    Tornò seria immediatamente nel vedere la coda di Shagaru che iniziava ad agitarsi. Vederlo irrequieto non era un buon segno, per cui aguzzò i sensi per prestargli attenzione, sforzandosi di ignorare i pensieri peccaminosi che la coglievano ogni singola volta in cui indossava quel suo stupido completo umano e i suoi altrettanto decisamente stupidi occhiali. La camicia su quel drago sarebbe potuta essere considerata illegale. La prima volta lo aveva preso in giro... che idiota.
    Alla sua richiesta le sopracciglia curate di Juri si aggrottarono, mentre gli occhi si spalancavano leggermente nell'espressione di chi pensa di non aver capito bene. Sbatté le lunghe ciglia ricoperte da un voluminoso strato di mascara. Più volte. Shagaru che chiedeva una mano in qualcosa di tanto importante era un po' come... non sapeva dirlo; il dannato Superman che cercava aiuto? O Batman in persona (ebbene sì, da quando restava per tanto tempo ad annoiarsi da sola nell'enorme appartamento del drago aveva iniziato a coltivare passatempi un po'... beh, da sfigata). Avrebbe voluto ironizzare, fare una delle sue solite battute sarcastiche e prendersi gioco di lui, ma ciò che invece fece sorprese persino lei: si avvicinò alla scrivania, la aggirò, e recuperò al volo una sedia per mettersi al fianco del suo Capo e iniziare a guardare con attenzione i documenti che stava studiando, concedendogli non solo la sua completa attenzione ma anche tutta la sua disponibilità, senza fare battute né argomentare oltre. Fu così sconvolta quando si rese conto di star davvero sbirciando i documenti che lui teneva in mano, cercando di capirci qualcosa persino, che si voltò a guardarlo con la faccia di chi invece aveva tutto sotto controllo e non stava facendo assolutamente niente di male. Fece spallucce... ma era decisamente più rossa del solito in viso.
    Se me la sento? Lo sai che l'unica cosa al mondo che può spaventarmi è la tua fame a colazione... A volte sembra che mangeresti persino me! Fortunatamente non aveva ancora recuperato i ricordi di qualcuno che invece smentiva pesantemente quella constatazione. Su, dimmi di che cosa si tratta. Sono a tua completa disposizione.
    Per una volta non c'era malizia nelle sue parole. E proprio come lui non avrebbe mai ammesso che quella velata richiesta d'aiuto era in verità una specie di dichiarazione d'affetto, lei non avrebbe mai detto in altro modo che la cosa era assolutamente reciproca: per una volta nella sua vita, Juri iniziava a sentirsi parte di qualcosa. Fosse anche lo stupido team di un avvocato troppo buono per essere vero.
     
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12 replies since 25/3/2023, 18:05   223 views
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