| E se vi dicessi che tutto quello che segue, ogni parola che state ascoltando, non fosse che un semplice frutto della fantasia? Cosa pensereste se vi dicessi che non c’è nulla di vero in quello che siete venuti ad ascoltare? Sareste più tranquilli stanotte, al buio della vostra camera, al caldo nel vostro giaciglio, in compagnia della persona a voi più cara, se scopriste che i mostri non esistono? Che non possono farvi del male nella realtà, non possono tormentarvi né mordervi i piedi mentre dormite. Tirereste un bel sospiro di sollievo, non è vero? Perché lo sappiamo tutti, miei stimati ascoltatori, che a chiunque piace il brivido, a tutti piace quella sensazione di dolore quasi seducente che ti attorciglia le budella, ti strozza il fiato e che ti spinge il cuore in gola, tanto in alto che ad ogni battito, sempre più forte, la mandibola trema e le orecchie ronzano. Ma tutti, tutti, voi compresi, volete solo udire queste storie fantasiose e mai viverle. Ve la fate sotto al solo pensiero di essere VOI i protagonisti del racconto. Allora ve lo dico io qui ed ora, chiaro e tondo, fuori dai denti: state pur tranquilli, i mostri non esistono… Oh che giubilo! Che sollievo! Siete contenti, non è vero? Sì che lo siete, vedo le vostre facce rilassate, falsamente deluse. Ma queste parole che avete udito, mie signore e miei signori, direi io se io stesso fossi uno sprovveduto, un ciarlatano e un fanfarone ed IO, cari miei, posso essere definito in molti modi ma mai con questi tre aggettivi. I mostri non esistono, lo ripetiamo ancora una volta in coro… Questo, tuttavia, lo diciamo ai bambini e agli allocchi, a chi ha poco sale in zucca e si caca nelle braghe al rumore delle proprie scorregge. No, non è il vostro caso, beninteso, quindi non ci girerò più intorno. Spettabili ascoltatori.. Di mostri. Il mondo. È pieno. È così, che possa morire fulminato se mento! Io li ho visti con questi occhi, li ho toccati e sentiti. Girano tra noi, siamo invasi! Cosa pensate sia successo alla figlia del mugnaio, quella volta che è caduta aiutando il padre e la testolina le si è aperta in due come una mela? Quel sasso, credetemi, sembrava ricoperto di marmellata di fragole e gelatina, davvero un brutto spettacolo. O a quel giovane sempliciotto, quel ragazzino -com’è che si chiamava? Massì avete capito chi, lo scemotto del villaggio. L’hanno trovato in campagna in ginocchio con le braghe calate, con le mani legate ad un palo ed un ramo ben infilato nel deretano, ahi ahi ahi, tanto in profondità che quasi uscivano le foglie dalla bocca. Signori miei, io l’ho vista la scena. E vorrei poterla cancellare dalla memoria. O ancora il macellaio, ve lo ricordate il macellaio? Quello che ha riempito di botte lo sciagurato apprendista senza apparente motivo fino a togliergli la vita e poi, con la mannaia, si è aperto un sorriso che andava da un orecchio all’altro. Cosa credete che abbiano in comune queste persone? I mostri esistono, vi dico. Sono visibili e invisibili, certe volte contemporaneamente, credete a me. Possono somigliare a tuo padre, che ti carica di latte pur sapendo che non potrai mai riuscire a trascinare tutto quel peso. Possono prendere la forma del reverendo, e far sembrare che fissa i bambini con degli strani occhi.. E ancora possono impersonificare tua figlia, ingannandoti e facendoti credere che le sue preziose e giovani grazie sono state colte da quel rozzo del tuo aiutante, quel bifolco… E quelli invisibili, di mostri, ooh, sono poi anche peggio.. Ti spingono a fare cose che non vuoi fare, ti divorano l’anima o le membra dall’interno come un tarlo, ti maciullano con ferocia o ti asciugano la felicità e ti disperano così tanto che non vuoi altro che farla finita. No, amici miei, non siate spaventati! Vi ho solo detto un'ovvietà, qualcosa che tutti noi, nel nostro profondo, già sapevamo. Vi racconterò ora, finalmente, una storia che non conoscete, di cui non avete mai sentito parlare. Mettetevi comodi e respirate l’aria fresca di questa bella e tranquilla sera. Per la missione che sto per narrarvi non servono ninja valorosi, non bastano neanche degli eroi senza paura.. Serve solo un miracolo. È una storia piena di mostri, la nostra, e come ogni storia che si rispetti, parte dall’inizio e da lontano, molto lontano.
Ma soprattutto, nel nostro caso, comincia dal buio.
Preludio Da qualche parte sul Continente Ninja - ??? DN "Mio Signore, se posso permettermi.." Il messaggero attraversò l'uscio lentamente, con timore reverenziale ed un brivido gelido che gli correva lungo la schiena. Si interruppe, guardando dal basso l'ombra che gli troneggiava dinanzi. La sala era immersa nell'oscurità, solo un fioco raggio sbucava da una crepa sul soffitto e raggiungeva la sagoma di un uomo, illuminando poco più del petto nudo e tonico e lasciando solo intendere i tratti del volto. Il messaggero chinò schiena e capo quando i due sguardi si incontrarono, e riprese il discorso solo dopo un annoiato cenno della mano dell'altro. Deglutì nervosamente prima di continuare. Da quando alcuni prigionieri erano fuggiti, l'umore del capo era molto instabile e si innervosiva per un nonnulla. "Mio Signore, finalmente.." L'oscurità nascose il movimento del sopracciglio destro dell'altro, che si sollevò in segno di improvviso interesse. Il sovrano scollò la schiena dalla pietra fredda dello scranno e si sporse in avanti, curioso di sentire se ciò che il sottoposto aveva da dire corrispondeva a quello che si era immaginato. Il cranio completamente rasato scintillò colpito dalla luce. "..finalmente l'Averla si è svegliato." L'aria nella stanza era fresca ma fastidiosamente umida, e lo scagnozzo iniziò a sudare freddo e tremare come una foglia scossa dal vento. In una situazione del genere, tra tutte le cose che gli potessero venire in mente, si sorprese a pensare a come fosse possibile che dal soffitto entrasse un raggio di luce. ""Il momento è infine giunto." Il sovrano si alzò e iniziò a scendere gli scalini con calma. Sembrava pensieroso. "Averla, hai detto.. Si è scelto il nome da solo?" Un passo dopo l’altro, lentamente, mentre una smorfia gli tirava le labbra. Era possibile definirlo un sorriso, quello? Il subordinato scosse freneticamente la testa. Sembrava avesse altro da aggiungere a riguardo, ma per chissà quale ragione decise di tenersi l’informazione per se stesso ancora per un po’. "..A che numero siamo arrivati?" La cadenza dell’ultima domanda, a differenza dell'altra quasi annoiata, tradì forse un pizzico di curiosità in più. Ha una voce troppo acuta e graffiante, non è degna di un capo, pensò il messaggero prima di replicare. Subito strabuzzò gli occhi e scrutò con attenzione e cautela l’uomo che gli si avvicinava sempre più, cercando di capire se avesse potuto leggere l’offesa direttamente dalla sua mente. Scampato pericolo, sembrava di no. Però. L’aveva fissato con uno strano sguardo. Forse è vero che può leggere nella testa come dicono in molti! Allora mi sta leggendo anche ora?! Chiedo umilmente perdono, Padrone! Ti dirò tutto!"Il nome l’ha scelto il doc, appena ha visto com’era combinata la sala del risveglio. Eravamo quasi al limite di conservazione, comunque.. Un ciclo in più e avremmo dovuto buttare il campione, ha detto il doc. Il processo, ehm, come dire.. Ci è costato l’Ingordo, Capo. Questo dovrebbe essere il cinquantaquattresimo tentati-" "Quanto ci è voluto, stavolta?" "Ventitré giorni." "Molto bene, finalmente il progetto è compiuto.. Possiamo procedere con la fase successiva, allora. Qual è lo stato delle risorse?" "Ehm, ecco.. È arrivato proprio stamattina lo starosta dell’insediamento a Ovest. Dice che il deposito principale è quasi esaurito, probabilmente sarà completamente inutile tra cinque giorni. Forse meno." "Cinque giorni.. L'ultima volta che ho controllato le scorte del magazzino erano a malapena sufficienti. Ne servono ancora! Devo parlare con Sarutobi, portalo subito da me." "Ma mio Signore, il dottore si è raccomandato di non disturbarlo, si sta preparando per tornare alla base il prima possibile.. E poi c'è l'Averla.." "A Sarutobi, ci penso io. Stai forse obiettando ad un mio ordine?" La stanza tremò. In realtà muri, pavimento, soffitto e perfino il trono erano immobili; era il messaggero stesso a vibrare con forza, battendo i denti come un poppante terrorizzato. Non riuscì a spiegarsi quella reazione. Il capo non era un tizio imponente, anzi sembrava piuttosto mingherlino e quasi malnutrito, troppo asciutto. Sembrava un lungo ramo secco. Anche la voce, come già detto, non aveva un timbro potente, autoritario. Eppure tutti tremavano, tutti lo rispettavano e soprattutto, lo seguivano con devozione cieca. Qualcuno aveva messo in giro una diceria: guardarlo negli occhi per più di cinque secondi avrebbe provocato in qualche modo lo squagliamento del cervello, che sarebbe poi colato giù dalle narici. Chi avrebbe mai creduto ad una storia simile?! Nel dubbio.. meglio guardarlo poco negli occhi, comunque. "Ecco, appunto. Ora va e sbrigatevi, abbiamo molte cose ancora da fare, ora che finalmente questa faccenda infinita si è chiusa. Possiamo passare alla fase successiva." Si avvicinò al messaggero, gli afferrò il bavero del colletto della blusa e lo alzò di peso da terra usando un solo braccio e senza mostrare la minima fatica. Le vene gonfie partivano dalla mano, si arrotolavano intorno all’avambraccio per poi salire e perdersi nel bicipite tonico. Mingherlino -scusate il termine- un beato cazzo! Avvicinò il brutto muso dell’altro al suo, le fronti a contatto e gli occhi grigi come il ghiaccio fissi nelle pupille. Parlò lentamente, con un tono così calmo da essere incredibilmente minaccioso. "E voglio che qualcuno mi spieghi bene cos’è successo all’Ingordo. Avevo intenzione di sfruttarlo ancora e non di sacrificarlo!" Lasciò la presa ed il corpo cadde a terra come un sacco di patate. Fece per allontanarsi e tornare sul trono, ma si fermò dopo un paio di passi. "Ah, un'ultima cosa: sfama l'Averla, più tardi andrò a trovarlo." CITAZIONE Benvenuti, signore e signori, in questa nuova missione! L'idea è quella di andare a chiudere una trama che arriva da altre missioni e situazioni, ma sapete già tutto Questo è un post di apertura generico, in modo da poter continuare da dove eravate rimasti e sviluppare l'inizio come più vi aggrada. Voi siete il gruppo del "Continente", ma non me la sento di mettervi dei paletti sul cosa dover fare, potete quindi farmi conoscere il vostro piano direttamente ingame. La missione sarà a tutti gli effetti di difficoltà S (S e B invece a livello di compensi), mentre eventuali combattimenti saranno bilanciati il più possibile per essere affrontati in modo equo da tutti i partecipanti.. Si spera, almeno. Avrete sempre massima libertà di role con le solite regole (che già conoscete, siete tutti BIG qui dentro), quindi direi che non resta altro da dire se non Buon Divertimento! Sono commosso.. Non faccio il Master da parecchio, abbiate pietà. Per non penalizzare gli altri partecipanti e non tirare il tutto troooppo per le lunghe, direi di lasciare come linea di condotta generale un tempo di risposta al mio post di 10 giorni. È chiaro che in caso di situazioni particolari, ne parliamo e concordiamo delle tempistiche alternative. Se avete bisogno di qualcosa, non esitate a contattarmi Diamo quindi inizio alle danze! Divertiamoci
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