| Eravamo amici da molti anni io, Francesca e Gaia. Alcuni dicono che l'amicizia tra ex non sia possibile, che l'attrazione inevitabilmente finisca per rovinare i rapporti tra donne e uomini. Io non la penso così. Con Gaia era finita da tre anni, e, come spesso succede, durante la crisi che aveva preceduto la rottura, avevo legato molto con la sua migliore amica, Francesca, che aveva cercato di aiutarci a risolvere i nostri problemi. Ma la relazione con Gaia non funzionava, dopo un po' era risultato talmente evidente ad entrambi, che lasciarsi era stata una decisione sofferta, ma obbligata. Tornando al presente, dopo un primo periodo di allontanamento, hanno prevalso il bene e l'affetto reciproco che provavamo ed ora abbiamo tutti e tre un bellissimo rapporto, sincero e spontaneo, tanto che a volte andiamo in vacanza insieme.
Quest'anno, ad inizio luglio, abbiamo deciso di concederci un weekend di relax in spiaggia, al Lido di Venezia, dove Francesca ha un appartamento sul lungomare. Arriviamo il venerdì sera, dopo il lavoro, ed essendo tutti stanchi decidiamo di andare a letto presto. L'appartamento non è molto grande, ha solo una camera con un letto matrimoniale dove dormono Gaia e Francesca mentre io, per beneficiare dell'aria condizionata, mi sono organizzato con un materassino che posiziono ai piedi del letto, nell'unico spazio disponibile.
Durante la cena si era pianificato di sfruttare appieno il tempo disponibile e di alzarci presto, per andare a vedere l'alba in spiaggia.
Suona la sveglia.
"Dormito bene nella cuccia?" mi stuzzica Gaia mentre sorseggiamo il caffè. Lei era a conoscenza di alcune delle mie fantasie, sapeva che sentirmi sottomesso mi piaceva, anche se non mi ero mai aperto del tutto. Ogni tanto mi chiedeva ancora di massaggiarle i piedi, in onore dei vecchi tempi. Io rispondo con un grugnito, che suscita l'ilarità di Francesca, poi taglio corto: "Forza ragazze, andiamo, che so che volete fare una storia Instagram dell'alba!".
Dieci minuti di passeggiata ed arriviamo alla spiaggia libera. A parte qualche coraggioso jogger di passaggio è completamente deserta. Posizioniamo i teli, e ci godiamo il sorgere del sole, in silenzio, ancora mezzi addormentati. Caratterialmente non sono capace di stare fermo a lungo, per cui l'idea di stare tutto il giorno disteso ad abbronzarmi non è concepibile per me. Così, mentre le ragazze iniziano a sfruttare i primi raggi del sole appena nato, io inizio a scavare una buca, tanto per fare. Francesca, vedendomi tutto indaffarato, mi prende in giro:"Dopo la cuccia anche le buche ti metti a fare, vuoi che ti lanci anche un bastone, Giacomino?". "Abbiamo controllato che in questa spiaggia siano ammessi i cani?" si aggancia subito Gaia, ed entrambe scoppiano a ridere. Rido anche io, ma in realtà dentro inizio a sentirmi eccitato dalla situazione. Continuo a scavare. Ormai la buca è abbastanza profonda, così, per gioco, mi ci infilo dentro. Gaia e Francesca, che ormai seguivano con interesse i miei progressi ingegneristici, dicono quasi in coro:"Adesso ti copriamo". Iniziano a ricoprirmi, io le lascio fare, sto al gioco. In men che non si dica dalla sabbia emerge solo la mia testa. "Contente adesso? Solo una cosa: potrei avere un po' di acqua?". Gaia prende la bottiglia dallo zaino e si avvicina a me, in lei noto un sorriso per me nuovo. "Apri la bocca" dice in tono stranamente perentorio. Versa un piccolo goccio d'acqua, poi si ferma, ridendo. "Ancora!" chiedo. "Te lo devi meritare!" risponde ridendo insieme a Francesca, e dicendo questo prende il mio telo da mare, e mi copre. "Ecco Giacomo, così stai più fresco e non ti viene sete". Mentre protesto, mantenendo sempre un tono scherzoso, perché tutto sommato la situazione mi divertiva molto e mi intrigava ancora di più, sento che le due ragazze si sono alzate e bisbigliano. Non vedo nulla, ma dopo poco sento che la pressione della sabbia che copre le mie gambe ed il mio addome aumenta sensibilmente. Avevano spostato i loro asciugamani, ora erano sopra di me! "Bene Giacomino, io e Francesca ci siamo consultate, e la presenza di un ragazzo, secondo noi, potrebbe scoraggiare eventuali pretendenti, per cui rimarrai lì sotto!" Protesto, ma sto allo scherzo, loro ridono e intanto spostano gli zaini vicino a me, per coprirmi ancora di più dagli sguardi delle altre persone, che avevano iniziato ad affollare la spiaggia. Sento che si distendono di nuovo, avverto la pressione sul mio corpo sepolto. "Tanto sappiamo che non sei il tipo da farsi i bagni di sole" aggiunge Francesca, e via altre risate complici. Dal suono della voce mi rendo conto che sono distese con i piedi rivolti verso di me, dall'eccitazione la replica mi rimane in bocca. Segue qualche minuto di silenzio, non so quanto, forse dieci o quindici, non so bene come comportarmi, non voglio che capiscano che la situazione mi eccita, per cui, combattendo l'istinto che mi spingerebbe a godermi il momento, provo a protestare. "Ragazze, dura ancor..." Non riesco a finire la frase che un piede di Gaia in un attimo fa capolino dal telo che mi copre la testa preme sulla mia bocca. "SSSHHHH". Ammutolisco. Poi cambia posizione e sento la sua voce più vicina: "Ci sono due ragazzi che si sono stesi qui di fianco a noi, ci hanno già guardate, non farti sentire, sai che figuraccia vederti sbucare da lì sotto?" mi dice poi bisbigliando. Sento Francesca ridere, Gaia si distende nuovamente. Non so cosa fare, mi sembra di sognare, mai avrei immaginato di trovarmi in una situazione così. Mentre pensavo all'assurditá del momento, improvvisamente filtra un po' di luce, vedo dello smalto nero. I piedi di Gaia. Avanzano lentamente. Sono ad un centimetro dal mio viso, vedo i granelli di sabbia sulle piante. Io resto immobile. In passato, quando stavamo insieme qualche volta le avevo chiesto di poterle baciare i piedi, ma, per l'appunto, si era sempre trattata di una mia richiesta, assecondata da Gaia più per farmi piacere che per altro. Ma si parla di anni fa. Ora i suoi piedi erano lì, la tentazione era fortissima, ma non volevo prendere iniziative. Non riesco a pensare, non mi muovo. I suoi piedi invece continuano ad avvicinarsi lentamente, lentamente. Sento il contatto. Ora entrambi i suoi piedi premono sul mio viso, io ancora non mi muovo. Mi chiedo se Francesca si sia accorta di quello che sta accadendo. Non so davvero cosa fare. Gaia inizia a strisciare i piedi sul mio viso, la sabbia inizia a cadere, mi rimane nella barba, un po' mi graffia la pelle. Rimango immobile, anche se sono eccitatissimo. Poi Gaia plantiflette il piede sinistro, con l'alluce mi tocca la punta del naso, mi stuzzica un po', poi scende sulle labbra. La mia bocca rimane chiusa, ma sento che la pressione della punta del suo piede aumenta. Aumenta sempre di più, al che io non resisto più, schiudo leggermente le labbra. In un attimo il piede di Gaia si infila nella mia bocca, prima la punta dell'alluce, poi si fa largo, quasi prepotentemente Gaia spinge il suo piede nella mia bocca, ormai aperta del tutto. Sono in estasi. Rimane fuori solo il mignolo e la cosa, a quanto pare, la infastidisce, per cui inizia a muovere il piede all'interno della mia bocca finché anche l'ultimo dito non entra. Terminata l'operazione, come a dimostrarmi la sua soddisfazione, con l'altro piede mi accarezza la guancia. Da parte mia, ogni pensiero razionale se n'è andato. Nella mia bocca sento il sapore della sabbia, ma non mi importa.
Edited by Carpetoilet - 25/7/2020, 10:06
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