Notes to the Snow

xDeva

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    La possiamo chiamare una fresca mattinata d’inverno, visto che oramai il territorio Londinese, che sia internamente o esternamente alla sua cinta, l’inverno è rimasto perenne su quelle terre, sovrastando di quella candida e farinosa essenza gelida, ogni forma che poteva essere o non essere animata, anche con la presenza di un sole che non riesce minimamente ad abbassare le temperature al di sotto di quei cinque gradi sotto zero come massima temperatura rilevabile quest’oggi. Ma almeno la meteo sembra essere sufficientemente caritatevole, senza troppe nubi a minacciare una tempesta di nevi, ma mantenendo solo una gelida brezza che facilmente riesce penetrare fin dentro le ossa.

    Una premessa non propriamente invidiabile, ma comunque presente e costante. E per chi è oramai abituato a quello status, sicuramente ha anche trovato un modo per affrontare il tutto, per quanto non ci troviamo all’interno della cinta di Londra, dove la tecnologia ha fatto passi da gigante e che la magia come anche le varie altre razze si sono mescolate e creato una certa quotidianità spontanea con quello che prima era solo pura utopia. Ma utopia resta invece per quei territori fuori dalla cinta di Londra, ed è ad una distanza di non pochi chilometri, in un paesino dimenticato da dio a momenti, che questo capitolo di storia della piccola Aarin, deve ancora svilupparsi.

    Chiunque potrebbe tentare in quella landa desolata, di cercare di ritornare almeno ad un nome, a comprendere o cercare di capire, dove ci si trova, ma i risultati sono i meno promettenti, partendo dai quattro lati di quel paesino, dove chiunque che varchi quei confini, si ritroverà confrontato con quello che doveva essere un cartellone stradale ad indicare il nome della località, ma a dipendenza di dove ci si affacci a quella zona, da quale lato si sia arrivati, di quei cartelloni sarà rimasto solo qualche paletto d’acciaio, o in un unico singolare caso, ci si ritroverà si, il cartellone, ma il testo sarà incomprensibile dalla ruggine e dai troppi danni causati da diverse tempeste e avvenimenti più o meno disastrosi, con tanto di segni di proiettili a perforarne quella lamiera.

    Anche il sol chiedere a qualche buon anima, una qualche indicazione sul posto, finirà per ricevere la medesima risposta che quei cartelloni dovevano comunicare, ovvero che nessuno sappia il nome del luogo, nessuno se lo ricorda più oramai e nessuno si è mai interessato a documentarsi, per quanto, sarà una sorta di abitudine, a chiamarla “le rovine dei fiori di ghiaccio”. Qualche vecchina sicuramente azzarderà questo termine sicuramente azzeccato, soprattutto per quei pochi elementi che ancora oggi, resistono alle intemperie, ovvero i cimiteri che non mancano di presentare sulle tombe, vasetti con dei fiori secchi oppure artificiali colorati, per quanto la neve speso minacci di sotterrare il tutto.

    Infatti, non sarà un caso incontrare una marea di palazzine e catapecchie in rovina, altre collassate su se stesse, ma chi più, chi meno, pianta almeno un vaso di fiori resistenti all’inverno, quasi come a voler contrastare la monotonia di grigio e bianco con qualche colore freddo, tra colori violacei e bluastri. Una rivolta che però non ha nulla di tecnologico, ma più virato a qualcosa di vecchio, o per qualcuno ormai direbbe pure antico. Difatti, non c’è da sorprendersi della presenza di animali scuoiati ed appesi fuori, così da lasciare che il sangue della cacciagione si mescoli con la neve, oltre che a conservare le carni con il gelo, altri che usano bidoni dell’olio con della legna da ardere per scaldarsi, e l’assenza quasi totale di mezzi di trasporto per strada, oltre che l’asfalto oramai ha ceduto ad innumerevoli buche e crateri lungo il corso dei anni.

    Ma quello che è certo fin dal primo colpo d’occhio, che sono poche le anime che ancora hanno il coraggio di vivere in un luogo del genere, ma quella poche anime forti, hanno sicuramente trovato rifugio in metodi decisamente sorpassati, come nella caccia, altri invece a rivendere il pellame o tessuti, o chi ancora capace di rivendere quel poco che si possa ricavare dalla grande città londinese, prevalentemente cibo e qualche altra cosa di pura utilità fittizia. Infatti, sono anche pochi i negozietti dove potersi fermare, ma di certo, tra tutti gli edifici li presenti, ce ne sarà uno a spiccare e troneggiare rispetto ad altri.

    Un edificio che dall’esterno risulta praticamente nuovo di zecca, dove il legno sembra essere ancora intatto, le recinzione del stesso materiale pure, ed anche l’illuminazione sembra non aver risentito dei continui inverni. Un miracolo dell’edilizia si potrebbe definire in quel luogo sperduto dell’Inghilterra, per quanto un cartellone posto sul ciglio della strada, renderà sicuramente onore a quello che è la funzione di quella struttura, dovendo solo leggere: “ Sunflower Orphanage “ per capire dove si è finiti.

    Ed è li, nel cortile posto di fronte all’orfanotrofio, che la piccola Aarin semplicemente, si gode un poco di tranquillità in tutta solitudine, divertendosi a farsi ciondolare sull’altalena, mentre altri bambini invece si dedicano a scatenarsi a suon di palle di neve, oppure costruendo sculture dalla dubbia bellezza e origine, per quanto il tutto ad ella sembra importarle poco, se non “monitorare” curiosamente quello che sta accadendo con quei bambini che si e no hanno la sua medesima età, e non vi è ancora la figura di un adulto li a vegliare quelle anime fragili ed indifese, come se la presenza di quella piccola biondina bastasse ed avanzasse a quanto pare.


     
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    Passarono diversi giorni da quando Nael si stabilì a casa di Leon, facendo così iniziare quella nuova esperienza di coinquilini. Sotto sotto Leonhart, senza forse nemmeno rendersene conto, considerava Nael come una sorta di sorellina minore da aiutare ed in un certo senso da proteggere. In fin dei conti i loro passati in qualche modo erano piuttosto simili, ma non solo dato che in quella stramba settimana entrò in contatto con uno strano venditore ambulante che gli regalò un altrettanto strano libro.
    Un libro dall'aspetto vecchio ma comunque ancora tenuto in modo piuttosto buono, che andò ad attivarsi sentendo la ancora debole impronta magica del rosso. Quell'attivazione però permise a Leonhart di entrare in contatto con un demone che gli avrebbe permesso di utilizzare i poteri conferiti da quel libro purchè suggellasse un patto con lui. Un trattato che includeva un amplesso sessuale per suggellare il tutto.


    [...]



    Dopo l'alleanza suggellata con Nael, Leonhart si rese conto che forse in effetti aveva ragione. Doveva trovarsi degli alleati se voleva mettersi alla ricerca di Kun Lan. Alleati che avessero effettivamente le palle di affrontare una possibilissima e potenziale minaccia a livello mondiale. Se quell'uomo possedeva ancora copie di quel gioco sarebbero stati dei problemi belli grossi per tutte le persone del mondo!
    Uhm... ora come ora siamo solo io e Nael, di certo trovare alleati per una missione potenzialmente suicida simile non sarò per nulla facile......
    HEI!!
    ODDIO! CAZZO NON SALTARE FUORI COSI' ALL'IMPROVVISO!
    Lei ci ha fatto entrare in contatto, ma la mia domanda è un'altra rosso.
    Come farai a convincere altri? Con la ragazza la di là ti è andata bene.... Se vuoi posso aiutarti.

    Nonostante fosse ancora pensieroso sul formulare un possibile e convincente discorso atto a riassumere la sua vicenda in modo più convincente possibile, ma venne interrotto dallo spuntare fuori di un piccolo ma al tempo stesso singolare cagnolino.
    Una palla di pelo che si legò al ragazzo subito dopo aver suggellato il patto con la demonessa, trasformandolo a tutti gli effetti come famiglio di Leonhart. Palla di pelo che però esordendo a gamba tesa rischiò di fargli venire un infarto.

    Aiutarmi? Potresti essere usato come mascotte ma non credo funzionerebbe molto per convincere gli altri.
    Tsk.... Stupidi umani, ti offro il mio aiuto perchè LEI ti ha affidato a me!
    In più muovi il culo, dobbiamo uscire.

    Eh? Da quando un culo peloso può darmi ordini?..... Che palle, va bene arrivo...
    Sbuffò contrariato, anche perchè fin dal primo giorno quella palla di pelo non si dimostrò mai collaborativo nei confronti di Leonhart, anzi se poteva metterlo nei guai lo faceva senza ripensamento.
    Una volta completati i preparativi e massa anche la Moeru dentro la gemma alfa, Leonhart e il cagnolino si incamminarono anche perchè in fin dei conti quel cagnolino doveva scoprire ancora le miravolanti "esperienze" del mondo. In più una camminata che avrebbe potuto aiutare Leonhart a schiarirsi ulteriormente i pensieri.
    A forza di camminare sia Leon che il cagnolino arrivarono ad uno strano e singolare paesino fuori dai sobborghi di Londra. Di certo quel posto sembrava altamente strano e ad occhio sicuramente con delle usanze differenti rispetto a quelle mondane della città, la cosa però che gli fece tirare un sospiro di sollievo fu il sentire gli schiamazzi di alcuni ragazzini intenti evidentemente a giocare.
    Cosa che almeno rendeva meno inquietante quell'atmosfera.

    Leon, quindi quelli sarebbero dei bambini?
    Bhe si, sono delle urla di bambini. Almeno rendono questo posto un pelino meno inquietante.
    Non è quello che intendevo, percepisco una fonte magica provenire da dove vengono quelle urla.
    Leon guardò perplesso il cagnolino nel sentire quel che aveva a dire, era vero che in quel luogo era presente un bambino con una debole impronta magica? Per il ragazzo sembrò altamente impossibile ed iniziò a pensare che forse quel cagnolino aveva beccato effettivamente un granchio.
    Ancora scettico Leonhart seguì il cagnolino fino ad arrivare davanti ad un cartello intitolato: "Sunflower Orphanage" lasciandolo ancora più perplesso, mentre il cagnolino andò a mettersi seduto davanti all'entrata di quel orfanotrofio.

    E' quì, la ragazzina bionda. Sento qualcosa di strano provenire da lei.
    Non mi pare il caso di importunare una ragazzina, sei sicuro che sia lei?
    Certo che sono sicuro, io vado, come hai detto tu prima io posso passare inosservato!
    La palla di pelo fece la linguaccia a Leonhart, prima di correre a tutta forza verso a quella ragazzina sopra all'altalena. Ragazzina che secondo il cagnolino sembrava possedere quell'impronta magica.
    Hei fermo! Non ti azzardare!
    Sbraitò rincorrendo il cane con ben poca eleganza e finezza, in quel momento per Leonhart sembrò che quel cane effettivamente non era in grado di sentire la firma magica. Anzi probabilmente voleva usare quella ragazzina proprio per mettere il rosso ancora nei casini, e rischiava bellamente di riuscirci.
     
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    Tutto poteva succedere in quei territori abbandonati letteralmente da Londra, lasciati alla loro mera sopravvivenza per quanto il tutto, oramai ha trovato la sua regolarità ed il suo equilibrio, anche con quel freddo e devastante gelo che ha colpito tutto quello che ha incontrato a suo tempo.
    Freddo che permane anche oggi, ma non in maniera insistente come saprebbe fare altrimenti, permettendo anche a fanciulli come Aarin e compagnia, di starsene tranquilli la fuori al fresco, scaldandosi con dei semplici giochi di qualsiasi genere di quelli che solo le menti infantili sono in grado di partorire.

    Infatti, nessuno di quei bambini farebbe molto caso a quelle che sono le parole di quel ragazzo a fuori mentre i suoi passi, tracciati sulla neve finiscono lentamente di portarlo nei pressi dell’orfanotrofio, voce coperta prevalentemente dalle grida e dalle urla dei bambini che si divertono come se non ci fosse un domani, con palline di neve che volano a destra e a manca, altri che si divertono ad una sorta di lotta libera sulla neve, cercando di far sprofondare il proprio avversario, ci si diverte con sculture di pupazzi di neve sbilenchi e castelli dalla dubbia estetica, e chi invece si diverte con le poche giostre messe a disposizione.

    Una piacevole visione per chi viene da fuori, questo in maniera insindacabile, rispetto ad una immagine che potrebbe ricordare Silent Hill, ma questi sono dettagli. Ma allo stesso tempo possiamo parlare di improbabilità, visto che è sufficientemente raro che qualcuno si avventuri per quei luoghi, come è raro ammirare un struttura come il Sunflower, che rispetto a tutti li edifici che lo circondano, che sia nell’effettivo l’unico a presentare del materiale in ordine nella sua costruzione, legno che sembra ancora giovane, priva di punti margi, alcuna nota di ruggine, vetri trasparenti e privi di crepe, e per finire la illuminazione apparentemente ancora funzionante alla perfezione come nuova.

    Tutto tranquillo, tutto sereno, almeno finche l’occhio della piccolina non scappa in direzione del cancelletto che delimita l’ingresso al cortile dell’orfanotrofio, sguardo inizialmente incuriosito e confuso, che poi si fa immediatamente severo nel momento stesso che ella connette una singola informazione: Straniero.
    Infatti le manine della piccina andranno portarsi di fronte alla boccuccia a formare un cono, incominciando a richiamare l’attenzione degli altri con tono deciso e soprattutto abbastanza squillante da poter essere udita anche a chilometri di distanza, metaforicamente parlando


    Aarin Clariseul
    KwhgjLS
    << Ragazzi! Stranieri! Chiamate Sorella Vitalis! >>



    Bambini
    KwhgjLS
    << Eh? Ancora? È il secondo in questo mese! >>

    << Sta zitto Billy e muoviti, che se è cattivo finisce male! >>

    << Si salvi chi può! >>

    << Hey aspettatemi idioti, non lasciatemi indietro! >>

    << Chi arriva ultimo è un Maialino Congelato! >>

    << E chi arriva primo è un Asino Congelato! >>

    << Anche io un Gelato! >>


    Non propriamente un allarme, quello che viene lanciato da parte della piccola Aarin, ma una semplice richiesta che viene alla fine fraintesa un poco come un allarme, ma fatto sta che quella mandria di ragazzini, tra battute e scherzi, alla fine prendono tutti in massa ad ascoltare curiosamente quella bambina, indifferentemente dalla differenza d’età, di sesso o di razza, tutti quanti curiosamente non obbiettano alle parole di quella ragazzina che si è no, ha sulle spalle almeno una dozzina d’anni, ritrovandosi in un baleno con la sola compagnia inizialmente di quel cortile, scendendo tranquillamente dall’altalena, in modo da riportare la sua attenzione verso gli sconosciuti ed il suo famiglio.

    Ma quello che la piccolina avrà modo di accogliere, sarà la figura del famiglio per primo, abbassando lo sguardo con un rinnovato divertimento, tanto intenerita da piegarsi sulle proprie ginocchia, ed allungando la mandritta per farsela annusare da quell’esserino, emettendo quella radiosa essenza rassicurante ed amorevole, un aura che di certo non si può percepire ad occhio nudo, ma che invece, la propria mente ed il proprio corpo, saprà benissimo tradurre come una sensazione piacevole e ristorante, come una alitata d’aria fresca in una bollente giornata estiva.

    Aarin Clariseul
    KwhgjLS
    << E’ per caso suo questo adorabile cagnolino? Sembra molto carino e giocoso, ma qua fa molto ma molto freddo per lui immagino. >>


    Ed ecco che salta fuori anche la sua premura ed il suo essere accomodante, indipendentemente da chi ha a che fare, partendo sempre da quel preconcetto di positività, mostrandosi bonaria e con un grazioso sorriso sulle labbra, mentre lo sguardo s’alterna tra il cagnolino di lui e Leon
     
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    Era chiaro come alla luce del sole che i guai per Leonhart erano solo all'inizio, però nel sentire una vocina gridare: "Stranieri!" fu una cosa che lo destabilizzò nettamente facendolo fermare sul posto, anche perchè se non lo avesse fatto si sarebbe schiantato contro la piccola mandria di bambini che stava tornando dentro all'orfanotrofio.
    Già stava ribollendo il sangue del rosso e non appena sarebbero tornati a casa avrebbe fatto una bella ramanzina a quel cane, così da evitare di essere sempre messo nei guai o preso per i fondelli.

    Stranieri a chi?
    Commentò a voce alta sperando in una risposta da parte di quella vocina aulica, mentre i bambini si erano completamente dileguati tornando al caldo dentro a quelle mura. Leon percorse gli ultimi metri che lo separavano dal cagnetto e dalla ragazzina dai capelli biondi, con lei che evidentemente stava cercando un modo per giocare e accarezzare quel sedere peloso.
    Uhm, si potremmo dire di si. Freddo? Si in effetti potrebbe essere un problema per un cagnolino normale.
    Com'è luminosa, mi piace la ragazzina
    Sgranò platealmente gli occhi nel sentire il cagnolino proferire parola rivolgendosi alla ragazzina, non ricordava quante volte aveva intimato il cucciolo a non mostrare che era effettivamente in grado di parlare ma ormai che doveva fare? Infatti Leonhart facendo un colossale facepalm si rendeva conto che quel cucciolo non ne voleva proprio sapere ignorando costantemente i suoi comandi.
    Quante volte ti ho detto di non parlare agli sconosciuti?
    Tu non sei mia madre, io faccio quello che voglio.
    LUXIO NON TI PERMETTERE!
    Nonostante quel piccolo ordine dato forse in modo troppo irruento, ancora una volta il cagnolino decise di non ascoltare il proprio padrone avvicinandosi ancora di più alla ragazzina col chiaro intento di farsi coccolare. Una situazione sicuramente strana e probabilmente parecchio imbarazzante, anche perchè Leon non sapeva come avrebbe potuto reagire una ragazzina di quell'età ad un batuffolo peloso che parlava senza nonchalanche.
    Ragazzina, saresti? So che può sembrare strano che un cagnolino abbia parlato, MA sei fai finta di non aver sentito nulla potrai giocare col cagnolino come più ti pare.
    Sul volto di Leonhart si dipinse un'espressione pestifera e maligna, finalmente per certi versi poteva prendersi una piccola vendetta verso quel cagnetto. Una rivincita che però si sarebbe gustato lentamente una volta tornato a casa, alzando però lo sguardo si accorse che oltre alla mandria di bambini e la ragazzina dai capelli dorati quell'orfanotrofio sembrava non esserci nessuno. Una cosa piuttosto singolare e che lo lasciò evidentemente perplesso.
    Siete da soli in questo posto?
    Domandò in modo chiaro e netto, anche perchè l'orfanotrofio vedendolo meglio era veramente di buonissima manifattura segno che chi aveva sponsorizzato per costruirlo doveva essere piuttosto messo bene economicamente. Che fosse proprio quella ragazzina dai capelli dorati l'anima pia che aveva costruito quella struttura?
     
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    Insomma, era chiaro che quel cagnolino, batuffolo di pelo, famiglio, o qualsiasi cosa dovesse essere, con il sol fatto che si sia avvicinato a lei con tutta quella non curanza, e soprattutto, mettendosi a parlare davanti a lei, e con il suo fantomatico padrone, e fortunatamente senza la presenza dei altri bambini di diversa età, razza, e sesso, il tutto si è stabilito in un punto di non ritorno, almeno, per quanto riguarda Aarin, visto che ella a quei due figuri, ha prestato praticamente la massima attenzione possibile, per quanto, in maniera genuina e divertita.

    Infatti, non ci vorrebbe un genio per comprendere la situazione, fare una somma di quello che dovrebbe essere normale, e quello che sorpassa la soglia comune, quindi qualcosa legato sicuramente al mondo della magia, del misticismo, dell’occulto, e via dicendo. Cosa che finirebbe per far restare ferma la bimba ad ascoltare quello scambio tra i due, in quel battibecco tra amici che non sembrano andare per ora d’amore e d’accordo, cosa che non farà altro che divertire lentamente sempre di più la bimba, lasciandosi liberamente al via alle risate. Risate genuine, non esagerate e nemmeno rumorose, ma contenuto in un pacato divertimento, scendendo dal proprio gioco, in modo da portare i propri piedini coperti da un paio di stivaletti, a sprofondare un poco sulla neve, abbassandosi verso quella figura canide a braccia aperte, come se volesse abbracciarlo, per quanto, il suo tentativo sarebbe quello di afferrare delicatamente quella palla di pelo da dietro le zampette anteriori, sollevandolo, o meglio, provando a sollevarlo dalla neve, in modo da poter avere un faccia a faccia piena di quello che si possa definire, affetto infantile.

    Aarin Clariseul
    KwhgjLS
    << Hai sentito il tuo padroncino? Non puoi ignorarlo per sempre, ci tiene a te, sennò rischi di combinare guai seri, o addirittura farti del male. Non è la tua mamma, ma comunque ci tiene a te. Mi prometti che farai il bravo? In cambio tante coccole. >>


    Insomma, si mettere letteralmente a fare trattative con il cagnolino, anche se questo comporta un momento in cui ignorerà le parole del ragazzo, per quanto quelle parole, non soltanto saranno cariche di ingenuità dettate dalla sua tenera età, ma saranno infuse di quella sua essenza energetica che la contraddistingue dai altri suoi coetanei, perché proprio a quella carica che ella farà affidamento inconsciamente, e si ringrazia che sia non sia sera, visto che non ci sarà nulla di visibile almeno in maniera drasticamente evidente, ma al contrario, per chi le stia attorno, e soprattutto con chi è in contatto con lei, incomincerà a sentirsi come avvolto da un tepore piacevole, che nulla ha a che vedere con il caldo di per se, ma un piacevole sentore che attraverserà le membra dei presenti, una sensazione confortante e rilassante, oltre che ristoratrice.

    Una sensazione che poi andrà a sommarsi invece con qualcosa che però sarà visibile sulla piccina, in quella manifestazione della sua essenza sacra, dove ai occhi dei presenti, per quel breve frangente, per quanto sarà qualcosa di breve, quella bimba dall’atteggiamento dolce, e dai odi di fare che incutono soltanto tenerezza e divertimento, si andrà a sovrapporre quell’immagine di aver la sensazione di aver a che fare con qualcosa di più di una semplice bimba. Una sensazione più unica che rara, ovvero quella di ritrovarsi di fronte ad una manifestazione quasi illusoria, dove i suoi occhi risulteranno più sgargianti, i capelli che sembreranno brillare sotto la luce del sole, e che la sua essenza sia paragonabile ad un incontro ravvicinato e fortuito con una dea, o comunque con una figura angelica e benevola, per quanto impacchettato in un corpicino come il suo.

    Aarin Clariseul
    KwhgjLS
    << Comunque…>>


    E lo sguardo ovviamente tornerà in direzione di Leon ora, in modo da concedere anche a lui la medesima attenzione, per quanto, anche solo quella parola, in aggiunta alle prossime, curiosamente risulteranno auliche, e melodiose, come il canto di una dea ascesa in favore del popolo, a pronunciare il sio decreto, la sua benevolenza, anche se il tutto durerà solo per quel poco, affievolendosi quell’effetto poco alla volta, fino a scomparire come in una folata di vento.

    Aarin Clariseul
    KwhgjLS
    << Io mi chiamo Aarin Clariseul, e no, qui all’orfanotrofio non siamo soli, ma le suore di tanto in tanto mi chiedono di tenere un occhio ai bambini quando giocano, così che possono cucinare il pranzo senza troppe preoccupazioni. Dicono che riesco a essere convincente, e tutti i bambini di solito mi ascoltano. >>


    E non ci sarebbe nemmeno da domandarsi il perché dopo quella manifestazione del suo potere, visto che chiunque rimarrebbe curiosamente ammaliato da quel strano effetto che ella riesce infondere inconsciamente verso il prossimo, quando soprattutto è di buon umore, oppure quando le emozioni si fanno forti.
     
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    Senza porre alcuna resistenza Luxio si lasciò prendere dalla bambina, iniziando anche lui a guardarla dritta negli occhi. Uno scambio probabilmente interessante, dato che l'immagine della ragazzina si stava rispecchiando nelle pupille del cagnolino e viceversa. Con Leonhart che continuò a guardare dubbioso ciò che stava succedendo, sorridendo però soddisfatto quando la ragazzina proferì parola dandogli in un certo senso ragione. Facendo sentire in quel momento il ragazzo dannatamente appagato.
    AH! La bambina ha ragione, dovresti ascoltarmi una volta ogni tanto.
    Ribadì in modo severo ai danni di Luxio, col cagnolino che distolse lo sguardo iniziando a guardarlo male. Era chiaro che il doggo in quel momento non accettò di buon grado l'intromissione di Leonhart.
    Se magari avessi come padrona la ragazzina forse potrei farlo. Tu scordatelo, nisba, col cazzo.
    Ma come ti permett...
    Leon cercò di rispondere a tono al cagnolino ma venne colpito come un fulmine a ciel sereno da una sensazione di beatitudine importante, un sentimento che ormai da anni lo aveva per certi versi abbandonato. La cosa che però lo lasciò perplesso fu la ragazzina stessa, che Luxio ci avesse visto giusto? Evidentemente in parte si, anche perchè in quel momento il ragazzo si trovò davanti a qualcosa che era di gran lunga al di là dall'essere una normale bambina, lasciandolo intrigato ma al tempo stesso sorpreso.
    Uhm...
    Al rosso fu finalmente chiaro che quella bambina doveva avere qualcosa di speciale dentro di se, qualcosa che forse nemmeno lei si era accorta di avere. Come se fosse portatrice di una sorta di "potere" latente ma dall'indole buona, o almeno così sembrava.
    Il ragazzo però portò nuovamente l'attenzione sulla ragazzina che andò a presentarsi rivelando di chiamarsi Aarin e a detta sua di essere molto brava con le parole.

    Ora è tutto più chiaro, comunque è curiosa questa cosa. Sicura di non stare pompando troppo le tue abilità oratorie piccolina?
    Disse con tono scherzoso, mentre si avvicinò alla ragazzina portando la mano destra in avanti. Se Aarin non avesse opposto resistenza si sarebbe trovata il capo accarezzato dalla mano del rosso. Come un fratellone accarezzava il capo delicato della propria sorellina.
    Uno stato d'animo che si risvegliò anche quando conobbe Nael, ma la cosa che lo lasciava comunque perplesso fu proprio quella reazione quasi mistica avuta dalla piccola Aarin.

    Piacere piccola Aarin, io sono Leonhart ma puoi chiamarmi come preferisci. Il piccolino li come già hai visto è Luxio.
    Piacere mio. Visto che avevo ragione?
    Si forse, per essere convincente che intendi? Forse quello stato di prima dove sembravi tutta illuminata per caso?
    Sicuramente la situazione iniziò man mano a diventare più interessante con Leonhart e Luxio, che probabilmente erano entrati in contatto con una ragazzina che forse stava sviluppando qualcosa di speciale.
     
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    Una volta che il cagnolino era tra le sue mani, ella non si farebbe scappare l’occasione di portarselo con se, lasciando che le sue zampette, possano trovare appoggio contro il proprio busto, mentre una mano si limiterà a coccolargli la testolina, in modo da tenersi anche comodamente occupata a viziare quella palla di pelo dai modi sicuramente poco garbati, finendo semplicemente per gonfiare le guanciotte quando le viene dato della ragazzina, cosa che sicuramente non le va molto a genio per il tono usato, anche se la bomba finale sganciata da quella creatura, a fargli perdere immediatamente dei punti i tenerezza, sarà quell’unica parolaccia che si è permesso di far volare in sua presenza, finendo di tirare quel sorriso un poco forzatamente, come se stesse facendo finta di nulla.

    Finta di sicuro, perché nel breve quelle coccole cesseranno di esistere, ricominciando a calare con le ginocchia verso la neve, ma senza lanciare quella bestiolina, ma almeno si limiterà ad adagiarla sulla neve, nello stesso modo come si è presentata, per poi pian piano rialzarsi in piedi, e dare l’attenzione ad entrambi i suoi interlocutori. Anche quell’aura piacevole e solenne finirebbe per cessare di esistere a quella maleducazione, come in un premio che viene ritirato dal vincitore perché ha barato, per quindi squalificarlo di tutti i beni che si sarebbe voluto arraffare.

    Un giocoforza legato prevalentemente dall’umore, e la cosa sarà decisamente palese nel momento che ella incomincerà a smettere di dare quelle attenzioni al cagnolino, o meglio, famiglio di Leonhart, attenzioni legato a quell’istinto affettivo di coccolarlo e viziarlo a più non posso, lasciando invece spazio a quel dialogo che lentamente sta prendendo piede in quel cortile ora lasciato praticamente vuoto e provo di divertimento, se non con le giostre messe a disposizione, ma questi sono piccoli dettagli.

    Aarin Clariseul
    KwhgjLS
    << Non sto facendo nulla di che alla fine. Se si è di buon umore, tutti sono di buon umore. Però Luxio dovrebbe cercare di usare meno le parolacce… non sono belle da sentire, nemmeno per offendere. >>


    E forse sarà per l’ingenuità propria, o con più certezza per il tipo di educazione alla quale è szaza sottoposta, ma alla fine quello che si può capire sono due cose: che ella un certo tipo di dialogo scurrile, lo mal sopporta, e oltre a questo abbiamo anche che quell’aura sembra rispondere solo in caso di un buon umore, visto anche il sorriso ora decisamente più sottile rispetto a quello raggiante che aveva prima.

    Aarin Clariseul
    KwhgjLS
    << E piacere di conoscervi! >>


    E con quello, almeno avrebbe sancito quello che è una sana buona educazione, quanto le basta alla fine per non risultare lei di rimando maleducata, visto che è partita bene con le presentazioni. Ma poi arriva quella domanda da parte del ragazzo a metterle non poca confusione in quel cervelletto bacato che si ritrova, dove Luxio e l’altro incominceranno ad intingerle non pochi dubbi circa ad alcuni termini che non sembrano tornarle alla mente, rimanendo decisamente confusa ad una certa linea, per quanto, almeno fino a dove riesce a capire.

    Aarin Clariseul
    KwhgjLS
    << Ragione per cosa? Comunque, quando arrivano alcune liti con gli altri bambini, quando mi metto io a calmare la situazione, di solito il tutto si risolve subito. Che intendi come tutta illuminata? Come se avessi una illuminazione sulla soluzione giusta? >>


    E questo anche basterà a rendere l’idea che ella quell’aura praticamente invisibile ad occhio nudo di giorno, per lei sia qualcosa di sconosciuto o comunque impossibile da percepire, almeno per il momento.
     
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    Era chiaro e palpabile agli occhi di Leonhart che in quel momento Luxio l'aveva combinata ancora grossa, e il volto di Aarin di certo ne era una prova più che sufficiente.
    Vuoi scusarlo? E' un tipo testardo quando ci si mette, è parecchio insopportabile sai?
    Gli scompigliò i capelli con la mano destra mentre sorridendogli ascoltava interessato il discorso della ragazzina. Forse Aarin era veramente all'oscuro di questo suo particolare potere latente oppure stava semplicemente mentendo per mantenere all'oscuro tutti?
    Un gran bel grattacapo sia per il rosso che per lo stesso Luxio, che ora era seduto a terra guardando la ragazzina.

    Ti pare strano essere speciale? Dai non penso che la cosa sia tanto brutta no?
    La rassicurò in quel momento, mentre cercò di formulare un discorso più sensato possibile proprio degli istanti prima.
    Potrebbe apparirti strano, lo sò.
    Ma da te proveniva come un'aura di benevolenza, non saprei bene come definirtela sinceramente.... Come una specie di tepore, in più i tuoi occhi e i tuoi capelli hanno iniziato ad illuminarsi. Forse e proprio per questo motivo che sei in grado di sedare i guai che succedono fra bambino e bambino?

    La curiosità di Leonhart in quel momento era piuttosto palpabile, infatti voleva proprio constatare come avrebbe reagito Aarin a quelle parole ma soprattutto se gli avesse creduto. Il rosso però dopo quel discorso tolse la mano dal capo della ragazzina tornando nuovamente in posizione eretta. Sicuramente per Aarin sentire quelle parole poteva rappresentare un potenziale grande stress ma soprattutto preoccupazione.
    Lo vuoi sapere un segreto?
    Una domanda semplice ed atta ad attirare l'attenzione della ragazzina, con un Leonhart che in ogni caso avrebbe rivelato quel segreto.
    Anche io ho un potere particolare, bhe non luccicante come il tuo... Ma abbastanza ganzo direi!
    Ed in più come hai potuto constatare Luxio non è un normale cane, ma un cane magico.

    ....Uhm? Che vuoi? Si sono un cane magico e allora?
    Simpatico come al solito eh? In qualità di cane, seppur magico, dovresti essere almeno più... Coccoloso?
    Luxio in quel momento si stava proprio comportando da bestiola pestifera più che da cane coccoloso e che avrebbe senza dubbio potuto approfittare delle cure amorevoli di Aarin, ma fu proprio in quel momento che a Leonhart venne l'illuminazione.
    Aarin, prova a svuotare la mente e a concentrarti.
    Non sapeva se quel metodo avrebbe aiutato Aarin a far riemergere quel potere latente, ma in fin dei conti non costava nulla provarci no?
     
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    Tutto stava accadendo disgraziatamente velocemente, finendo semplicemente per perdere il filo del discorso di quelle due figure così chiacchierone, qualcosa che nell’effettivo la fa rimanere li impalata come un pupazzetto di neve esposto sotto la stecca del sole, pronto a fondersi con il suolo alla vista della primavera. Chiedere perdono per un cagnolino che si voleva puntare come qualcosa di insopportabile, quella non calanche di scompigliarle il capo attraverso una qualche battuta che nemmeno ella riesce a ricollegare a qualcosa di divertente nell’effettivo.

    Ma se una cosa era certa, è che lei semplicemente vedeva il tutto come se della gente ultimamente, stia facendo con lei l’occhio da mercante in risposta al suo essere dotata di quella capacità particolareggiante nel mettere di buon umore, o comunque in una piacevole situazione chiunque rientri a provare quell’energia sacrale di cui è inconsciamente dotata, un qualcosa che la porta semplicemente a portare un primo passo all’indietro, accennando una leggera diffidenza a tanta confidenza da parte di quella persona.

    Aarin Clariseul
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    << Hmn… Strano no, ma la Sorellona Mary mi ha spesso detto che ho la capacità di infondere calma e sorrisi al prossimo quando sono di buon umore… non lo trovo strano, ma semplicemente è qualcosa che potrebbe benissimo fare chiunque. Sorellona Mary ci riesce ad esempio solo con le sue crostate alle mele. >>


    Ed eccola tornare semplicemente a sminuire quella che è la sua capacità, qualcosa che semplicemente non la porta a rimanere sorpresa, esaltata o qualsiasi altra cosa, come se si stesse constatando che al tocco, la neve sia fredda. Non una novità di certo, ma semplicemente qualcosa che non sembri emozionarla minimamente, essendo parte della sua routine. E per quanto l’etichetta sia partita comunque con una strana capacità speciale, per lei una tale etichetta non sembra minimamente smuoverla al momento da quella curiosità insistente dell’altro.

    Ma al tutto, ella semplicemente finirebbe semplicemente per scuotere il capo un paio di volte circa all’aspettativa di quel uomo di farla mettere in uno stato meditabondo, qualcosa che poi viene accompagnato con entrambe le mani che si portano dietro alla schiena, con una manina che va ad afferrare l’altra.

    Aarin Clariseul
    KwhgjLS
    <<e’ strano signor Leonhart… ha detto di essere capace di un potere particolare… ma non mi ha fatto vedere nulla, mentre lei ha visto la mia di far venire il sorriso… è un po’ ingiusto. E poi, è come se dicessi ora che sono capace di grandissimo cose che non può nemmeno immaginare… ed intanto non faccio nulla…>>


    E qui la sua pazienza sembra aver raggiunto un primo limite di sopportazione, tra il cagnolino pestifero che non accenna minimamente ad un comportamento più educato, un padrone che non sembra esser capace di riparare alla situazione, per poi arrivare all’improvviso a farle fare dei sperimenti che…

    Aarin Clariseul
    KwhgjLS
    [color=#D1AD92]<<e poi… è inutile chiedere di farmi fare uso della mia capacità… se funziona solo quando sono molto contenta o molto molto triste… [color]


     
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    Forse fu troppo irruento con quella ragazzina? Senza ombra di dubbio si, ma a conti fatti sperava solo di dare una mano ad Aarin nel cercare dei risultati che però sembrarono non arrivare affatto.
    Era evidente che doveva cambiare tipo di approccio oppure quella sarebbe stato un lento di numerosi insuccessi uno dietro l'alto.

    Cos'è una crostata alle mele?
    Luxio esordì a gamba tesa con una domanda tremendamente innocente e forse per certi versi infantile, fu immediatamente chiaro negli occhi di quella palla di pelo l'enorme curiosità di scoprire cosa fosse quella torta di mele.
    ...Bhe è un dolce tipico umano, e chi lo sa fare è pure parecchio buono. Vero Aarin?
    Cercò di spiegare a Luxio cercando inoltre il supporto morale di Aarin nel dire quelle parole, curioso se effettivamente questa sorella Mary fosse così brava nella preparazione di una pietanza simile. Scosse per un attimo la testa il rosso cercando di tornare alle cose serie e soprattutto per trovare un modo per sbloccare Aarin.
    Eh va bene ti farò vedere che intendo con il concentrari e provare ad usare i tuoi poteri!
    Tirando un enorme sospiro avrebbe preso la gemma alfa dalla tasca della giacca, facendo uscire una katana che andò ad impugnare con la mano sinistra.
    Adesso ti mostro un trucchetto di magia.
    Ikari no gōon

    Nel sentire quelle parole la spada si avvolse completamente di fuoco, facendo intravedere solo la mano di Leonhart. Una lenta ed inesorabile trasformazione che fece trasformare la katana in una chitarra dall'aspetto demoniaco.
    Aarin ti presento Moeru, lei è la mia compagna di viaggio da quando mi è successa una cosa in particolare.
    E' una chitarra in grado non solo di suonare ma di generare pure esplosioni!

    Fu tremendamente curioso di scoprire come avrebbe reagito Aarin dopo aver visto una cosa simile. Per confermare ulteriormente ciò che stava dicendo però, andò a creare un piccolo globo di energia facendolo esplodere non appena toccate le corde della chitarra.
    Visto? In più da qualche giorno sono anche in grado di evocare, quelli che si potrebbero definire delle creature simili ai mostri delle carte da gioco. Ma quelli forse è meglio evitarli.
     
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    Le palpebre non mancano di certo si sbatacchiare un paio di volte a quell’assurda domanda riguardo ad una semplice crostata di mele, qualcosa che di certo la rende decisamente perplessa sulla natura di quel famiglio, conscio dell’esistenza della magia, che sappia tracciarne l’esistenza, ma che non sappia dell’esistenza di alcuni dei dolci più amati si sempre. Il tutto finendo semplicemente per inclinare appena un poco a lato il capo all’affermazione del ragazzo.

    Aarin Clariseul
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    << Beh, che sia un dolce tipico e di origine umana, questo di certo non ci piove, ma così non rende di certo l’idea se il tuo amico non ha la ben che minima idea di cosa sia… Insomma, è si, un dolce da forno, una spece di torta per intenderci, ma al posto di essere morbida e molle, ha una crosta un pochino durina che l’avvolge, tenendo insieme un piano di fettine di mele, che con la cottura ed una spennellata di confettura all’albicocca, risultano tremendamente dolci e buonissime. Poi Sorella Mary è la numero uno con i dolci! >>


    E questa sarebbe la spiegazione bene o male completa da parte della piccola Aarin, cercando di rendere onore a quella pietanza con un vanto che pare pure tangibile, da quanta enfasi ci metta per descrivere l’importanza di quel dolce, arrivando ad agitare pure le mani, gesticolando per dare una forma almeno alle sue descrizioni. Descrizioni che poi perdono d’importanza nel momento in cui il ragazzo sembra intenzionato a mostrarle di rimando la propria di magia.

    E di certo ella non si sarebbe messa in mezzo per intralciarlo, ma avrebbe compiuto giusto un qualche passetto in disparte per poter permettere all’altro di avere tutto lo spazio che necessitava per quel rito, partendo dall’osservare quella gemma che viene fatta sfilare da una delle tasche della sua giacca, dove, senza alcun se e senza alcun ma, quella curiosa gemma fini per far comparire davanti ai suoi occhi e poi in mano al ragazzo, una di quelle spade lievemente ricurve dalle tipiche origini nipponiche, osservandone quel fodero e quella impugnatura che ricordano l’oro nella sua cromia, per poi passare a fiamme cremisine che non mancheranno di sciogliere attorno ad essa la neve con quel forte calore generato di fattura arcana. Il tutto per consumare quell’arma, senza bruciare le carni del padrone, logorando, fondendo e trasformando in una confusa alchimia quell’arma in uno strumento musicale dalle fattezze che ricordano le bestie di Satana, con la cromatura di rosso, nero, e dove il volto del maligno signore si farà artefice anche di comporre la piastra che trattiene le corde dello strumento musicale.

    Qualcosa che di certo, a suo modo la lascia di stucco, ma allo stesso tempo molto titubante dalla natura che quell’oggetto esercito, quanto basta per mostrare una espressione decisamente guardinga ora, passando da una aperta ragazzina pronta al dialogo, a qualcosa dei decisamente più attento e poco convinto.

    Aarin Clariseul
    KwhgjLS
    << Sicuro… è qualcosa di inaspettato quello che mi hai mostrato…Leo… ma, ammetto anche che quel che vedo, non mi piace affatto. E’ bruttissimo e assomiglia tutto e per tutto ad uno strumento cattivissimo. Sembra come se l’abbia costruito un qualche demonio… e poi… che generi delle esplosioni… qualcuno si potrebbe fare del male con un potere del genere… >>


    E qui poco alla volta, quella piccola stessa incomincerà ad abbozzare altri passi indietro, come se quella persona ora incominciasse letteralmente a metterla in difficoltà, abbozzando una leggera nota di timore, per quanto si dimostri ancora temeraria ad affrontare con tutta calma quella presenza dei due.

    Aarin Clariseul
    KwhgjLS
    << E poi evocare dei mostri… forse e meglio che lasciamo le cose così come stanno… non vorrei avere problemi con nessuno, e soprattutto con la Sorella Mary…>>
     
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    Luxio ascoltò le parole della ragazzina piegando però la sua testolina verso destra innegabilmente sorpreso. L'animaletto non ne capiva ancora molto delle pietanze umane ma si chiedeva come mai questa Sorella Mary mettesse della albiqualcosa in una torta di mele. Non riusciva proprio a capirlo.
    Non conosco le vostre pietanze o le vostre usanze, sono in questo mondo da pochi giorni.
    La cosa però Aarin che non capisco è il perchè diamine mettere la confettura all'albitrotta con le mele.
    Cosa sarebbe questa albicosa?

    Chiese cosa fosse quella strana pietanza con un fare tremendamente innocente e curioso, iniziando però a grattarsi il fianco sinistro con la medesima zampina.
    Leonhart sgranò gli occhi nel sentire la ragazzina definire la Moeru brutta e dall'aspetto demoniaco. Ma come dargli torto in fin dei conti? Quel potere particolare fu donato a Leonhart proprio quando fece il suo primo patto con un demone, pur di ottenere vendetta verso colore che gli avevano strappato un padre e rovinato la vita. Parole che in quel momento risuonarono alle orecchie di Leonhart come quasi di disprezzo.

    Pensavi fosse per caso un bastone di zucchero e che creasse marshmallow?
    Si trovò interdetto e con la pazienza che stava via via scemando, anche perchè per certi versi venire deriso da qualcuno che non era in grado di controllare nemmeno il proprio potenziale lo stava facendo irritare.
    ....Ti pare sia così idiota da non riuscire a tenere sotto controllo i miei poteri?
    Fece un enorme facepalm prima di sciogliere la trasformazione della Moeru andandola ad inserire nuovamente nella gemma alfa. Era sicuramente incuriosito da che tipo di potere potesse essere dotata Aarin, ma il modo di fare della ragazzina non lo stava minimamente aiutando. Anche perchè se già aveva paura di una semplice chitarra sicuramente per lei sarebbe stato difficile riuscire a mostrare il suo potenziale. Tanto che Leonhart dandole le spalle iniziò ad incamminarsi verso l'uscita dell'orfanotrofio.
    Temo tu lo abbia fatto arrabbiare, sai?
    E' molto suscettibile su questo fatto, ha compiuto azioni che altri suoi coetanei non avrebbero fatto per paura di rischiare la vita.... Nonostante lo tratti male è più forte di quanto sembri.

    Il cagnolino iniziò a parlare rivolgendosi direttamente ad Aarin e mostrando evidentemente per la prima volta sentimenti di affetto verso un padrone che aveva abbondantemente preso per i fondelli sino a quel momento.
    Rivelando però al tempo stesso delle piccole informazioni sul passato burrascoso del rosso. Una situazione che peggiorò drasticamente con un Leonhart che probabilmente fraintese le parole di Aarin, ma con la stessa ragazzina che dopo aver sentito le parole di Luxio che avrebbe fatto?
     
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    La curiosità di Luxio e la sua ingenuità la porta senz’altro a voler poco alla volta approfondire un poco di più la conoscenza con quella creatura ultraterrena, una curiosità che però viene colmata dalle stesse parole di quest’ultimo, limitandosi a reclinare appena un poco il capo a lato, con quelle distanze già prese.


    Aarin Clariseul
    KwhgjLS
    << L’albicocca è un frutto dal colore dell’alba, è buonissimo ed ha un gusto più dolce rispetto alla mela, è come aggiungerci dello zucchero ma più sano. >>


    Insomma, semplicemente spiega l’effettiva utilità dell’albicocca, come ulteriore dolcificante per quel dolce già di per se particolarmente fruttato, aggiungendo una nota diversa nel carattere di quella crostata, oltre che evitarle la sua totale solidità.
    Solidità che viene invece quasi immediatamente infranta da un animo particolarmente suscettibile, quando il ragazzo non va a ricevere delle lodi per quell’arma musicale che ha estratto, ma anzi, ricevendo commenti completamente negativi.
    Ma basterebbe anche solo guardarsi attorno per comprendere come il tutto poteva facilmente venir mal visto, partendo già dal concetto stesso di trovarsi di fronte ad un Orfanotrofio, un luogo dove le serve di Dio si prodigano come pastori per quelle anime sperdute che non sono altro che i bambini.

    Parlare poi di esplosioni, quanto basta per ricordare il passato di quel villaggio che di esplosioni ne ha vissute a bizzeffe, tra le conseguenze di collisioni di poteri e magie di vario genere, dove a rimetterci le penne è stato lo sfondo di quelle battaglie, ed ovviamente chi in quello sfondo ci abitava, ed ora seppellito sotto le macerie di una qualche casa o palazzina oramai priva della sua forma originaria, mentre fuori da queste, gli altri ricordano amaramente quei eventi.


    Aarin Clariseul
    KwhgjLS
    << Una persona malvagia e corrotta dal male è la prima ad essere capace di controllare i poteri più spregevoli. Sono i primi a sperimentarli contro le persone dall’animo buono proprio per migliorarsi e non temere di fare danni. >>


    E se l’altro ha incominciato ad irritarsi o forse intimorire pure una ragazzina, lei diversamente si è semplicemente allontanata per ricercare una distanza di sicurezza. Ma doveva anche mettere ben in chiaro che non significava nulla l’essere capace di controllare un potere blasfemo, ma blasfemia era fin dal principio palesare un energia o un potere derivante dal mondo degl’inferi di fronte ad un luogo circoscritto dal puro bene.
    Luxio di certo ha avuto fiuto che in quel luogo qualcuno era capace di esprimere anche in maniera primordiale una forma di potere, ma quel che il suo compare ha peccato, è di non avere il giusto tatto, nel comprendere dove egli sia e dove un qualcosa del genere, per quanto usato in altre maniere, sarebbe finito di esser visto malissimo, al pari di leggere e reclamare riti di Lucifero in una cattedrale.


    Aarin Clariseul
    KwhgjLS
    << Il signor Leonhart può essere fortissimo… ma è una persona che non conosco, ed ha dei poteri legati al peggior nemico delle persone buone. E non so che azioni abbia fatto… ma la verità è la verità. Quel potere è cattivo. >>


    E che il cagnolino abbia rivelato un passato burrascoso alla piccolina, la cosa potrebbe anche solo un minimo aiutato da un lato, ma anche messo in cattiva luce dell’altra, non raccontando di azioni eroiche ma di azioni che altri non oserebbero fare, rendendo tale racconto ulteriormente ambiguo e dalla facile lettura negativa. Tutte informazioni che non davano garanzie, se non che quella persona poteva essere potenzialmente pericolosa, e il suo essere suscettibile con una bambina, non era altro che un altro motivo in più, per avere più dubbi e meno rassicurazioni.

    Ma al tutto ella non corse via, semplicemente rimane li ferma a frapporsi tra quel uomo intento ad andarsene, e l’orfanotrofio alle sue spalle, pronta nell’eventualità di dover essere lei lo scudo a proteggere la propria casa.
     
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    Ascoltando le parole di Aarin, Luxio si fece una migliore idea di quell'albiqualcosa. Infatti albicocca era il suo nome, ed era un frutto piuttosto dolce almeno secondo le parole della ragazzina, cosa che indubbiamente fece incuriosire Luxio.
    Infatti se quel frutto era veramente così buono forse valeva la pena assaggiarlo, per vedere se la ragazzina avesse ragione o meno. Il cagnolino però in quel momento si mise a fantasticare su quale forma potesse mai avere quello strano frutto venendo interrotto però dal pensiero di Aarin.
    Perchè considerava Leonhart così cattivo? La ragazzina stava dipingendo il rosso come una sorta di anticristo o comunque cattivone da quattro soldi, sbagliando evidentemente la sua esamina.

    Piccola Aarin permetti un appunto?
    Indipendentemente se avesse risposto o meno, Luxio sembrò intento a voler chiarire quella situazione caotica.
    Non sò come voi umani vi comportiate in queste situazioni, ma giudicare qualcuno perchè magari è fuori dall'ordinario mi sembra sbagliato...
    Hai definito subito Leonhart come una delle persone più cattive del pianeta, solo perchè ha un potere che va oltre le tue idee.

    Avrebbe dato il tempo ad Aarin di assimilare gran parte del suo discorso, mettendosi seduto come un normalissimo cagnetto davanti alla bimba. Fu in quel momento che lo sguardo della bestiolina si fece più serio.
    Era ancora un ragazzino, non che ora sia chissà quanto adulto, quando gli fu strappata dalle spalle una delle due figure più importanti per qualsiasi essere vivente.
    Il padre di Leonhart iniziò a lavorare come musicista in un locale abbastanza rinomato. Il capo di quel locale si chiamava Pete, e dentro quell'uomo iniziò a covare un sentimento d'invidia sempre più grande.
    Il padre di Leonhart era dotato di uno strano potere chiamato Song Of Life, potere che si rilevò importante per il superiore di Pete....

    Si interruppe voltando lo sguardo verso Leonhart, col ragazzo che invece iniziò a fargli numerosi gesti così da muoversi e tornare a casa.
    Il nome del superiore di Pete era Kun Lan, un'uomo dai pochi scrupoli che ingannò il padre di Leonhart e un programmatore di videogiochi per creare un videogioco dagli scopi poco benevoli.
    Un gioco che messo sul mercato avrebbe tolto la vita ad innumerevoli persone strappandogli l'anima, secondo quello che mi ha raccontato Leonhart il ragazzo che collaborò col padre sembrò entrare in possesso di quel gioco ma come dice il ragazzo nessuno sa se Kun Lan ha mantenuto ancora delle copie, e se lo ha fatto di certo nulla esclude che le altre cop...

    Luxio interruppe il suo discorso nel sentire dei passi che si stavano avvicinando ancora una volta a quella zona, passi che conosceva bene.
    Copie possano essere messe sul mercato, questo stavi dicendo no?
    ....Si.
    E' una ragazzina, perchè gli hai detto questa storia?
    Il ragazzo si voltò guardando la ragazzina, seppur fosse ancora irritato dalle sue parole.
    E' una mia responsabilità. Alla fine tocca sempre ai figli rimediare agli errori dei propri genitori no?
    Forse prima siamo partiti col piede sbagliato. Ma dato che Luxio ha vuotato il sacco beh.... Se per rimediare agli errori di mio padre e per salvare il mondo dovessi rischiare la mia vita... Non avrei problemi nel farlo.

    Si grattò poi la nuca rimanendo enormemente sorpreso dalla presa di posizione di Luxio, per la prima volta quel cagnolino sembrò fare un gesto quasi carino verso il suo padrone.
    Alla fine è questo che fanno gli eroi.
    Furono le ultime parole di Leonhart, prima di rimettersi le mani in tasca. Era evidente che fosse il momento di tornare a casa, anche perchè ora che Luxio aveva vuotato il sacco sicuro sarebbero arrivati ulteriori paragoni al demonio ai danni del rosso.
    Con però Luxio che iniziò ad intervallare sguardi fra Aarin e lo stesso Leonhart, che iniziò a dirigersi ancora una volta verso l'uscita dell'orfanotrofio.
     
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    Che ella sia passata dalla parte di chi accusa con tutta la facilità del mondo, questo se ne sorprende pure lei circa al contenuto di ciò che effettivamente ha detto. Soprattutto nel momento in cui Luxio si ferma di fronte a lei, cosa che semplicemente finisce inevitabilmente con altri errori su errori, sommando non solo la mal comprensione del rosso, ma anche Luxio a quanto pare a comparato il suo indicare le armi demoniache in paragone alla persona. Cosa che semplicemente si è estesa nell’effettivo, mettendo dubbi su di lei, dubbi che però, verranno collimati di nuovi dubbi altrettanto complessi.

    Aarin Clariseul
    KwhgjLS
    << Ammetto che ci ho capito veramente poco di questa storia confusissima… >>


    Infatti, al tutto, mentre uno parla, arriva anche Leonhart a mettere il tutto su un piano decisamente confusionario, parlando di essere un eroe e di mettere a posto gli errori di un genitore, come se si trattasse di un criminale. Una situazione assurda e priva di qualsivoglia logica, oltre che con alcuni fili conduttori che finiscono semplicemente nell’oblio, senza la ben che minima spiegazione, facendo spazientire pure la piccolina, ma per una buona ragione.

    Aarin Clariseul
    KwhgjLS
    << C’era il padre di Leon che lavorava in un locale come musicista, ed il suo capo era il signor Pete, che covava gelosia perché il padre di Leon aveva un potere particolare… ma cosa faceva sto potere prima di tutto? >>


    E qui ella incominciò a far ciondolare a destra e a manca il capo per mettere assieme i pezzi di quella storia.

    Aarin Clariseul
    KwhgjLS
    << Poi abbiamo il Capo di Pete, che si chiama Kun Lan, ma non capisco… se Pete era il proprietario del Locale, perché avere un capo sopra di lui? Che senso ha? E poi c’è un ragazzo che collaborò con il padre… ma non si sa chi é… mentre sto capo ha ingannato il padre ed un creatore di giochi… quindi… il locale era anche una fabbrica per creare giochi… insomma non ha senso… non si capisce niente… e in tutto questo… chi gioca al gioco muore. Unica cosa che ho capito di questa storia… >>


    E qui, per quanto la sua testolina stia incominciando letteralmente a fumare, talmente si è sforzata a mettere assieme tutti quei pezzi di un puzzle che secondo quella logica, ovviamente nulla aveva un nesso ed un senso, finendo semplicemente per sospirare.

    Aarin Clariseul
    KwhgjLS
    << E si finisce per non parlare più di Pete… ha fatto qualcosa di male? E perché Kun Lan doveva voler del male al papà di Leon, se il problema era Pete?...Non ha senso. >>


    E qui le braccina andrebbero a incrociarsi contro quel proprio petto, indispettendosi totalmente circa a quel racconto che alla fine, anche con l’aggiunta di Leon, raccontava tutto e niente.

    Aarin Clariseul
    KwhgjLS
    << Però in tutto questo non ho capito una cosa importante… ti fai chiamare Eroe… e questo è molto nobile. Ma hai fatto sicuramente un contratto con il demonio per avere quei poteri… perché scegliere il lato del male per fare l’eroe? Questo non è qualcosa che farebbe un eroe, e fortuna che non ci non qui gli altri, o rischierebbero di prendere un cattivo esempio. Non si diventa eroi chiedendo aiuto ai malvagi. E’ sbagliato. >>


    Ed è qui il punto, ella non si schioderebbe minimamente da quel punto di vista proprio. Nessuno che le da una spiegazione, ma l’unica cosa che sa nell’effettivo, che il ragazzo abbia scelto quella via rispetto a qualsiasi altra. Una preferenza, o meno, questo non le è dato sapere, come troppi dettagli di quella storia confusa. Ma una cosa è certa. Lei a suo modo ha irritato Leonhart, ma non andrà di certo a fermare qualcuno che le volta le spalle, soprattutto in quella verità scottante che non le è stata spiegata di nuovo.
     
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