Un cottage in montagna

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    Guardavo da lontano, appoggiata ad un muro, la classica scenetta di quando i famigliari brindano, si abbracciano, si baciano ovunque (tranne che in bocca, sennò me ne sarei già andata a vomitare da qualche parte), si scambiano i regali... Insomma sembrava di essere all'interno di un film natalizio americano.
    Non era da me partecipare a questo tipo di eventi, ma siccome l'alternativa sarebbe stata quella di rimanere sola a casa senza nulla da fare ho preferito approfittare dell'invito e godermi una bella vacanzuola in montagna.
    Improvvisamente sento qualcuno poggiarmi una mano sulla spalla, mi voltai istantaneamente... era mia madre, mi chiese se non mi stessi annoiando, le risposi di no che doveva stare tranquilla e non preoccuparsi di me, mi baciò la fronte e si inserì in quel gruppetto di parenti che sprigionava magia natalizia da tutti i pori.
    Decisi di uscire fuori a fumarmi una sigaretta, ci voleva proprio, era forse uno di quei pochi momenti in cui potevo rilassarmi e non pensare a nulla.
    Faceva freddo, la neve era piuttosto fresca e tirava una leggera brezza, mentre stavo terminando la prima sigaretta qualcuno mi chiamò da lontano
    "Sophie!"
    Riconobbi quella voce, non c'era bisogno che mi voltassi, sapevo benissimo che sarebbe venuto lui da me e mi avrebbe chiesto di passargli una sigaretta.
    Come sospettavo si mise accanto a me, spalla contro spalla appogiati entrambi sulla ringhiera che ci separava da quella candida e fredda neve.
    "Dimmi Lucas, scommetto che vuoi una sigaretta"
    "No, ho smesso" rispose.
    Mi girai di scatto verso di lui
    "Scherzi?! Tu che decidi di smettere di fumare?! Ahahaha questa è bella"
    "Guarda che non fumo da ben un mese"
    "Alla faccia" risposi ironica.
    Si voltò verso di me con uno sguardo serio e pensieroso, mi sembrava diverso dal solito, non era mai stato così, l'ho sempre conosciuto come il burlone della situazione come quello che in mezzo ad un gruppo è il primo a dire cazzate pur di far ridere gli altri. Improvvisamente ruppe il silenzio:
    "Mi sono lasciato con Sara, ormai non si faceva nient'altro che litigare.. Ho bisogno di dimenticarla.. "
    Sapevo sarebbe successo, ogni volta veniva da me a sfogarsi su quanto Sara sia frivola, superficiale e gelosa
    "Mi dispiace.. Vedrai che ne troverai un'altra"
    Feci l'ultimo tiro,
    "Sophie.. "
    Mi prese la mano dolcemente, d'istinto mi allontanai, cosa stava cercando di fare? Siamo amici d'infanzia è vero, ma non ci siamo mai toccati se non quando ci abbracciavamo. Improvvisamente mi saltò addosso spingendomi contro il muro accanto alla portafinestra che conduceva al salotto dove tutti erano riuniti. Eravamo solo io e lui, cercavo in tutti i modi di spingerlo via ma era troppo forte per me, mi prese per i polsi, mi portò le braccia sopra la mia testa, con una mano teneva le mie mani, con l'altra iniziò a tastarmi dalle natiche fino al collo, passando per la pancia poi il seno. Cercavo di chiedere aiuto ma le sue labbra erano incollate alle mie, non avevo via di scampo.
    Dopo poco mi lasciai andare, mi toccò dolcemente le cosce, mi alzò una gamba posizionandola sul suo fianco destro, cominciò a strusciarsi su di me. Mi desiderava. Voleva me in tutti i sensi, cercai di liberare una mano riuscendoci, gliela passai tra i capelli, cominciai ad affondare la mia lingua nella sua bocca, lui aprì gli occhi.. Mi stava fissando come mai prima d'ora.
    Si staccò dalle mie labbra e sussurrò
    "Mi hanno dato una camera singola al piano di sopra, quando vuoi mi trovi lì"
    Annuì senza dire nulla, lo vidi allontanarsi e ritornare dentro con un sorriso che sembrava fosse joker per quanto era grande.
    Io ero rimasta lì, ferma ed impassibile, alzai gli occhi al cielo spaesata. Pensai che quella sarebbe stata una lunga notte.
    ok è il primissimo racconto erotico che scrivo in vita mia, sono aperta ad ogni tipo di consiglio, spero comunque che vi sia piaciuto. Il continuo lo scriverò sicuramente, ma vorrei prima esser certa che vi stia piacendo xD
     
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  2. hania
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    Bella l'introduzione, né troppo lunga né troppo corta.

    Mi piace anche come hai interrotto l'azione sul più bello :)
     
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    CITAZIONE (hania @ 29/12/2016, 11:08) 
    Bella l'introduzione, né troppo lunga né troppo corta.

    Mi piace anche come hai interrotto l'azione sul più bello :)

    Grazie mille, come prima esperienza fanno piacere i complimenti XD
     
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    Mi piacciono quei racconti a capitoli che si interrompono proprio sul più bello e vogliono che tu possa immaginare il seguito scalpitando. Hai scritto anche bene, senza errori grammaticali e verbali. Brava, aspetto il seguito ben volentieri. ^^
     
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    Erano le 23:30 ed erano ancora tutti lì a far baldoria.
    Presi dalla tasca della giacca il mio pacchetto di sigarette che era rimasto ormai vuoto. Rimase soltanto una sigaretta, così la presi e iniziai a fumare.
    Avevo sognato tutto, oppure era successo davvero? A me Lucas non è mai piaciuto, è un ragazzaccio e quel sorriso cosa voleva presagire? Mi stava prendendo in giro? Voleva divertirsi con me e poi scaricarmi il giorno successivo?
    Non ci stavo, non ci sarei mai stata.
    Essere usata e poi gettata come se nulla fosse mi faceva girare non poco le palle.
    Buttai la sigaretta ancora intera a terra, la calpestai, aprii furiosamente la porta che mi era accanto e andai a distrarmi in mezzo a quella folla che si era creata e che non la smetteva di cantare "jingle bell rock".
    Mi sedetti su di un divano accanto a mia madre, presi da bere, ma un sorso di champagne non bastava, avevo bisogno di qualcosa di più forte, almeno per eliminare quelle immagini dalla testa.. seppur temporaneamente.
    Chiesi a mio zio se avesse qualcosa di nascosto tipo vodka o qualcosa del genere, non ero molto esperta.. raramente bevevo super alcolici, ma era giunto il momento di farlo.
    Mi rispose che forse aveva qualcosa nel cassetto della sua stanza e che sarebbe andato a prendermelo. Lo fermai, gli dissi che sarei andata io, bastava che mi desse le chiavi.
    Me le diede.
    Salii al piano di sopra alla ricerca della sua camera, fortuna che c'erano i cartellini con su scritto il nome di ciascun proprietario, sennò non so come sarei riuscita a trovarla (brava zia che hai pensato proprio a tutto).
    La trovai dopo poco, l'aprii e mentre stavo mettendo piede all'interno sentii il suo profumo
    "Cielo no.. Ti prego, non è proprio il momento" pensai..
    "So cosa stai pensando, tranquilla non ti toccherò più promesso"
    Mi voltai verso di lui furiosa
    "Non prenderti gioco di me, non so cosa ti sia preso poco fa, ma non mi è affatto piaciuto"
    "Sicura?" Sogghignò.
    Quel sorriso mi mandò in bestia, entrai velocemente in camera e mi chiusi dentro, appoggiata alla porta mi lasciai cadere a terra.
    "Che cosa cazzo gli è successo.. Non è più lo stesso.. Si sarà drogato?" Sorrisi leggermente..
    Mi rimisi in piedi, dovevo trovare quella vodka, cercai in ogni cassetto possibile
    "Eccola! Finalmente, fai che dimentichi tutto" Speravo che con quella bottiglia mezza piena tutto sarebbe sparito, così seduta sul letto mi misi a berla. La cosa più disgustosa che avessi mai bevuto, ma dopo poco mi sentii già meglio.
    Mi alzai dal letto frastornata, non riuscivo a tenermi in piedi.. Forse era meglio se mi stenda pensai, ma essendo la camera di mio zio sarebbe stato non poco imbarazzante farsi trovare sul suo letto mezza ubriaca, così decisi di andarmene e di riportargli le chiavi.
    Fortunatamente non c'era nessuno fuori dalla stanza, mi avvicinai piano piano alle scale appoggiandomi sul muro più vicino.
    Vidi mia madre in lontananza, se mi beccava ubriaca ero morta. Cercai di fare marcia indietro e tornare in camera di zio. Purtroppo per me persi l'equilibrio e caddi a terra.
    Ed ecco fatto, era la situazione perfetta, io priva di sensi, Lucas nei paraggi... sono davvero un'idiota.
    Mi sentii sollevare, qualcuno mi aveva presa in braccio.. chi potrà mai essere.. Sapevo perfettamente essere Lucas, se ne stava approfittando quel bastardo.
    Giurai a me stessa che se mi avesse toccata o fatto qualsiasi cosa, mi sarei vendicata come non mai.
    Mi stese dolcemente su di un letto, cercai di pronunciare qualche parola
    "Ti prego, non farmi nulla"
    La persona che mi era davanti non disse nulla, si limitò a stendersi vicino a me e a coprirmi con le lenzuola del letto.
    Forse era ritornato in se? Mi voltai dall'altra parte, avevo bisogno di dormire, ero stremata.
    Sentivo di sottofondo i miei parenti cantare.
    Mi stava toccando, era palese mi stesse toccando, sentivo pressione a livello delle natiche. Porca miseria non poteva farlo, non gliel'avrei permesso, mi voltai di scatto quando improvvisamente mi sentii tirare dalle mani.
    Mi aveva forse legata?!
    Provai a muovere anche le gambe ma niente, mi aveva immobilizzata a dovere. A quel punto cercai di urlare, mi mise immediatamente un panno davanti alla bocca.
    Cominciai a piangere, era un vero e proprio stupro.
    Si mise sopra di me, cominciò a sbottonarmi la camicia bottone dopo bottone, poggiò le mani sul mio seno cominciando a palparle prima dolcemente, poi sempre più forte strizzandomi anche i capezzoli.
    Strusciò le mani sul mio addome, si chinò con il busto poggiando la sua bagnata e calda lingua su di me, leccandomi come se fossi un gelato, salì su fino al collo.
    Cominciò a baciarmi e a quel punto notai qualcosa di strano
    O Lucas si era lavato i denti o quello non era lui, dopo averlo baciato qualche ora fa sapevo riconoscere il suo alito, la sua saliva e quella non era la sua.
    Chi cazzo era?!

    CITAZIONE (Shirosaki Ogihci™ @ 29/12/2016, 21:45) 
    Mi piacciono quei racconti a capitoli che si interrompono proprio sul più bello e vogliono che tu possa immaginare il seguito scalpitando. Hai scritto anche bene, senza errori grammaticali e verbali. Brava, aspetto il seguito ben volentieri. ^^

    Grazie mille! Comunque ho appena scritto il seguito e spero sia di vostro gradimento ^^

    Edited by Eru~ - 30/12/2016, 01:57
     
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    Molto intrigante anche questo capitolo, complimenti.
     
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    Molto bello come racconto. Aspetto di leggere i suoi sviluppi, già promette bene :asd:
     
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    Ero ancora a letto distesa, i polsi mi facevano male, le caviglie anche. Avrei voluto che quella tortura finisse il prima possibile, ma sapevo che prima del suo orgasmo non saremmo andati da nessuna parte.
    Continuava a baciarmi, con quelle labbra sottili, quella lingua che sapeva di caffè.
    Era vicino, piano piano la sbornia stava finendo, divenni più lucida, riuscivo a distinguere i lineamenti di quel viso, aveva una frangia davanti gli occhi, e delle guance rossastre, sembrava appena uscito da una sauna per quanto stesse sudando.
    Io ormai ero diventata impassibile ad ogni suo movimento, ad ogni sua azione.
    Mi aveva denudata completamente, faceva davvero freddo ma pareva che lui non sentisse niente.
    Si stese su di me, mi annusò il collo, me lo baciò.
    Sembrava quasi fosse innamorato di me per quanto erano dolci e delicati i suoi tocchi.
    Non era Lucas ormai l'avevo capito, ma non riuscivo a ricordare nessuno della famiglia che avesse quel taglio di capelli.
    Sentii le caviglie libere da quella stretta che aveva bloccato per troppo tempo il flusso sanguigno.
    Potevo muovere le gambe, ne fui felice.
    Ovviamente me le liberò per un motivo, aprirmele.
    Come sospettavo le spalancò come se fossi una cozza, una di quelle resistenti.
    Mi vergognai, ne era passato di tempo da l'ultimo ragazzo che mi vide le cosiddette "parti intime".
    Liberatami da quel panno che sapeva di muffa gli chiesi di dirmi il nome.
    Non mi rispose, rimase in silenzio a godere del mio liquido che ormai aveva bagnato le lenzuola del letto. Sentì una leggera pressione sul clitoride, vi aveva poggiato la lingua.
    Cominciò a stimolarlo, non riuscii a trattenere le labbra, così mi scappò un grido di piacere.
    Si sentiva che ne fu felice, era soddisfatto, ne ero certa. Decise di aumentare la velocità e la pressione di quella lingua che sembrò essere diventata un "trapano". Era più forte di me, stavo godendo e non mento mai a me stessa, dovevo accettare il fatto che fosse bravo.
    Dopo poco smise, si alzò di scatto facendo traballare il letto. Si sentivano dei passi pesanti in lontananza
    "AHAHA Non mi dire?! E poi? Non ci credo! Mike mi fai morire ogni volta dalle risate, ora però andiamo a dormire che è tardi, sicuro non sia rimasto nessuno sotto?"
    "Sisi, ho aiutato la nonna a ripulire tutto, sono andati tutti a letto"
    "Perfetto allora ci vediamo domani mattina per la colazione!"
    Erano mia zia e mio cugino, li riconobbi subito, probabilmente la festa era finita.
    Mi chiesi se la stanza in cui eravamo fosse la loro. Passarono davanti la porta superandola.
    Allora se sono tutti andati a dormire e nessuno è entrato in questa camera vuol dire che.. Feci 2+2
    Doveva essere sicuramente un invitato, forse un parente.
    Sentii un peso sopra di me, si era poggiato sul mio addome, mi slegò velocemente i polsi. Sembrava fosse spaventato, o eccitato? Non saprei dire..
    Mi bendò, ed è stato a quel punto che sentì la sua voce.
    "Se vuoi godere allora devi rimanere muta e stare al gioco."
    Era la voce di un uomo, un uomo adulto.. era una voce calda, strano a dirsi ma mi fece bagnare ancor di più. Mi dissi "Tanto peggio di così non può andare, almeno stiamo godendo perchè non continuare?" Decisi quindi di rimanere in silenzio e di assecondare i suoi ordini.
    Mi prese di forza in braccio, cercò di coprirmi con il lenzuolo. Aprì la porta, eravamo fuori dalla stanza.
    Ero in preda ad una tempesta di emozioni: euforia, paura, eccitazione, curiosità.
    Non sapevo più cosa stesse succedendo.
    "Stai in piedi" Mi sussurrò all'orecchio mentre mi stava appoggiando a terra.
    "Appoggiati al muro di faccia, voglio vederti da dietro" Continuò a darmi ordini.
    Lo stavamo veramente facendo in mezzo al corridoio che portava a tutte le stanze degli ospiti?!
    Sentivo freddo, cominciai a tremare, se ne accorse per questo motivo si avvicinò a me abbracciandomi da dietro, mi leccò nuovamente il collo, scese percorrendo tutta la schiena, si mise in ginocchio per potermela leccare da sotto.
    Era dannatamente bravo. Continuò per molto, mentre mi contorcevo per l'eccitazione e la goduria. Mi infilò pian piano un dito all'interno, ne aggiunse un altro, poi un altro ancora fino ad inserirvi 4 dita.
    Smisi di vivere, avevo bisogno di esternare tutto il piacere che il mio fisico stava provando in quell'istante, quando non resistetti più e venni.
    Gli bagnai completamente la mano. Lo sentii alzarsi, utilizzò quella mano per inumidirmi l'ano, vi poggiò sopra qualcosa di caldo e maledettamente duro.
    "Finalmente.." pensai.
    Si sentì improvvisamente una voce "Sophie?!"
    "Ma porca miseria, proprio ora?!" dissi
    Era Lucas, ci aveva visti, aveva visto l'uomo che mi stava portando in un mondo ultraterreno.
    Improvvisamente sentii qualcosa penetrarmi con violenza.
     
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    Un istante prima che mi prendesse da dietro, mi mise una mano davanti alla bocca.
    Nel frattempo la benda che avevo sugli occhi cadde a terra.
    Gemetti per lunghi secondi.
    Mi ero girata a guardare Lucas che sembrava impaurito, notai con la striscia dell'occhio che l'uomo dietro di me gli fece cenno di stare in silenzio e di avvicinarsi a noi.
    Lucas obbedì come se fosse un piccolo cagnolino perso nel nulla. Sembrava smarrito.
    L'uomo mi prese per le braccia e mi posizionò davanti a Lucas.
    Ero piegata a 90 con Lucas davanti e l'uomo del mistero dietro che mi stava montando come nessuno aveva mai fatto prima d'ora.
    Chiusi gli occhi, avevo bisogno di concentrarmi su quei movimenti, così veloci e violenti. Avanti e indietro, avanti e indietro. Non perdeva il ritmo. Sentii le sue mani sopra il mio seno, le stava stringendo con forza, cominciò a stuzzicare i capezzoli.
    Cercavo di trattenermi, di non gridare, sennò avrei svegliato tutta la casa.
    Lucas continuava a starmi davanti, alzai lo sguardo verso di lui, mi guardava con occhi colmi di desiderio, un desiderio sessuale. Mi voleva anche lui, notai che qualcosa si era alzato al di sotto dei pantaloni.
    Decisi di godermi quel momento, di renderlo unico.
    Liberai un braccio dalla forte stretta di quell'uomo, avvicinai una mano sul pacco di Lucas, lui rimase impassibile.
    Mi leccai la mano per inumidirla, gliela rimisi sul pacco bagnandogli i pantaloni.
    Lucas mi poggiò una mano tra i capelli, cominciò ad accarezzarmi il volto.
    L'uomo nel frattempo non aveva smesso di incularmi, anzi aveva aumentato la velocità di affondo.
    Stavo godendo, volevo andare in un luogo appartato dove poter urlare, gemere e ansimare quanto volevo.
    L'uomo mi prese dal busto, la mia schiena era ora appiccicata al suo addome.
    Mi sollevò prendendomi per le gambe e mantenendo il suo membro duro dentro di me.
    Avevo la vagina completamente scoperta.
    Lucas cominciò a fissarmela.
    "Cavoli che imbarazzo.." pensai.
    Improvvisamente tirò fuori il suo membro, aveva bisogno di mettermelo dentro, mi corse incontro affondando il suo Cazzo duro dentro di me.
    Ero in paradiso.
    Avevo due uomini che mi stavano montando.
    Il mio orgoglio, la mia dignità erano ormai spariti per dar spazio alla mia immensa perversione.
    Lucas cominciò a leccarmi il seno, passò poi a succhiarmi i capezzoli mentre continuava a sbattermelo dentro.
    Io avvolsi le braccia attorno al suo collo.
    Sentì dopo poco un getto di liquido caldo trapassarmi l'ano. L'uomo che era dietro di me era venuto.
    Mi poggiò dolcemente a terra.
    Lucas continuava a starmi attaccato come una sanguisuga.
    Eravamo ora stesi sul parquet, sentivo il suo cazzo dentro di me diventare sempre più duro.
    Mi scostai con il viso oltre quello di Lucas e finalmente potei vedere e riconoscere il volto di chi aveva dato inizio a quell'idillio.
    Era Jackson, il cameriere che per anni ha lavorato sotto il servizio della famiglia di mia nonna.
    "Non ci posso credere.."
    Contemporaneamente Lucas tirò fuori in tempo il suo membro e mi venne sul seno.
    Dopo poco me lo appoggiò davanti il viso, probabilmente voleva che glielo pulissi con la lingua. Senza indugiare lo feci, glielo leccai da cima a fondo. Lui soddisfatto si alzò, infilò il Cazzo nei boxer e se ne andò lasciandomi distesa a terra, ricoperta di sperma a contemplare il soffitto.
    "Soddisfatta?"
    Jackson mi stava guardando dall'alto.
    "No, non lo sono, affatto"
    "Ne vuoi ancora?"
    "Ti ricordo che non sono ancora venuta, perciò si. Ne voglio ancora".

    Scusate se questo capitolo risulta più corto degli altri, ma scrivendo dal cellulare non mi regolo mai con la lunghezza dei testi >< spero via sia piaciuto comunque, a domani per il prossimo capitolo (;

    Edited by Eru~ - 1/1/2017, 13:33
     
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    Davvero bello, hai scritto in modo come sempre semplice diretto e chiaro, hai reso bene l'idea delle scene. Brava! :fior:
     
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    CITAZIONE (Shirosaki Ogihci™ @ 1/1/2017, 09:27) 
    Davvero bello, hai scritto in modo come sempre semplice diretto e chiaro, hai reso bene l'idea delle scene. Brava! :fior:

    Grazie! Mi fa piacere che ti stia piacendo :riot:
     
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    Sentii dei passi lontani avvicinarsi a noi, mi alzai immediatamente prendendo di corsa il lenzuolo e la benda che erano stesi a terra.
    Jackson corse nella sua stanza ed io nella mia.
    Mi buttai dritta dritta sotto la doccia. Un getto di acqua calda mi tolse di dosso tutto quel liquido spermatico che tanto mi aveva fatta eccitare.
    Mi lavai i capelli, presi un bagnoschiuma qualunque e lo versai sulla spugna insaponandomi tutta. Cominciai a lavarmi il seno. Era ancora sensibile a causa delle continue palpate.
    La spugna mi cadde di mano. Avevo cominciato a toccarmi, a giochicchiare con i capezzoli. Alzai il capo verso l'acqua, lasciando che il getto mi colpisse dritto sul viso.
    Abbassai una mano verso il clitoride, cominciai a stimolarlo muovendivi velocemente l'indice e il medio. Non soddisfatta infilai 2 dita della mano sinistra su per la fregna.
    "Aah.." Cominciai a gemere di piacere.
    Mi piaceva essere cullata dal calore emanato dall'acqua calda.
    Dopo poco venni. Decisi di terminare la doccia. Mi buttai addosso un asciugamano e mi stesi sul letto.
    Ero davvero stremata. Avrei voluto continuare, ma non potevo rischiare di essere sorpresa.
    Mi addormentai mezza nuda sul letto.
    Era mattina, i raggi del sole colpivano il mio viso. Mi svegliai lentamente, rimanendo per qualche minuto distesa sul letto a fissare quell'immensa stella che era sorta e aveva riempito di luce ogni angolo della stanza.
    Qualcuno bussò alla porta.
    "Signorina è pronta la colazione"
    Riconobbi quella voce, era Jackson.
    "Entra pure" risposi.
    "Vedo che è mattiniera che ne dice di vestirsi e di mangiare queste deliziose frittelle ai mirtilli preparate con amore dal nostro mitico Chef Tony?"
    "Suvvia.. Non essere così professionale. Dimmi la verità: da quanto tempo ho cominciato a piacerti?"
    Necessitavo di spiegazioni, non ho mai conosciuto Jackson personalmente, la nonna cercava sempre di fargli fare qualsiasi cosa pur di non farlo restare con le mani in mano.
    "Da quando eri piccola così" posizionò una mano all'altezza del suo fianco sinistro.
    "Eddai! Non scherzare, non ricordo affatto di averti mai visto a quell'età"
    Mentre chiacchieravamo Jackson poggiò il vassoio su di un ripiano, cercò di mettere in ordine la stanza, di pulire il bagno che avevo lasciato stra bagnato dopo la doccia. Infine si sedette accanto a me sul letto.
    "Lo vedi questo?" Indicò con l'indice della mano destra il suo pacco.
    "Non ti ha ancora esplorata completamente"
    Mi misi a ridere.
    Decisi di alzarmi dal letto e di andare a chiudere la stanza da dentro,poggiai la chiave sul comò accanto alla porta e mi avviai verso di lui.
    Mi sedetti a terra davanti alle sue gambe. Lui le aprì, come se fosse la donna.
    Gli abbassai la zip dei jeans, lui alzò di poco le natiche in modo da poter abbassare i pantaloni ed i boxer. Eccolo lì, alto, ritto e duro. Non resistetti, gli saltai immediatamente addosso con la lingua.
    "Aah.. Sei troppo brava, hai frequentato qualche corso?"
    "No, questa è tutta bravura"
    Gli leccai inizialmente la cappella, passando poi per il busto e scendendo giù fino alle palle. Cominciai a succhiarle mentre con la mano destra lo masturbavo.
    "Continua.. Mettilo tutto dentro". Poggiò le sue mani sulla mia nuca cercando di indirizzarla verso il suo cazzo. Voleva ad ogni costo che me lo infilassi in gola.
    Non feci resistenza, mi riempì la bocca del suo meraviglioso membro.
    Cominciai ad andare su e giù con la testa. Lui ansimava sempre più, finché non alzò il fondoschiena e con un colpo secco me lo calò giù per la gola venendo successivamente.
    Mi tolsi dopo poco per non rischiare di soffocare.
    Mi leccai le labbra davanti a lui.
    "Ora manca una sola meta" mi disse con un filo di voce.
    Era stanco, si notava dallo sguardo, per questo motivo decise di andarsene.
    Ne approfittai per andarmi a preparare.
    Era il giorno della partenza, avremmo dovuto sistemare tutte le valigie e portarle al piano di sotto.
    Era da un po' che non vedevo Lucas, dopo ieri notte non si è più fatto vivo.
    Decisi quindi di cercarlo, chiesi a mia madre se lo avesse visto da qualche parte. Mi rispose di no e di chiedere a zia Caterina, la madre di Lucas.
    Non la trovai da nessuna parte. Mi avviai verso la camera di Lucas.
    Bussai 3 volte prima che qualcuno decidesse ad aprirmi.
    "Alla buon ora, lo sai vero che oggi si parte?"
    Sembrava fosse stordito.
    "Ah... Non mi ricordavo.."
    "Come no?! Dai che ti aiuto nel preparare i bagagli"
    "Nono tranquilla faccio da solo"
    "Dobbiamo sbrigarci!! " decisi di entrare comunque nella stanza. Era completamente in disordine, sapevo che non era un tipo ordinato, ma nemmeno che fosse così tanto disordinato!
    Cercai di addentrarmi nel fulcro della stanza, ma con tutti quei vestiti a terra risultava difficile.
    Lucas mi era dietro. Improvvisamente sentii qualcuno spingermi. Persi l'equilibrio e caddi a terra, fortuna che c'erano delle felpe che avevano attutito il colpo.
    "Ma che cazzo stai facendo?" Gli urlai contro mentre cercavo di rialzarmi.
    Dopo poco sentii qualcuno sopra di me.
    Stava cercando di bloccarmi a terra?
    "Lucas cosa credi di fare.. Almeno chiudi la porta!"
    "Non me ne frega un cazzo, voglio scoparti ora. Che ci vedano pure. Almeno sapranno che donna sei realmente. Ovvero una puttana"
    Quell'insulto mi fece venire i brividi. Nessuno mai aveva osato chiamarmi in quel modo, ma come potevo difendermi? In effetti non aveva tutti i torti.. Mi ero comportata come avrebbe fatto una comune puttana.
    Decisi quindi di rimanere in silenzio e di lasciare a lui le redini, ignara di quello che sarebbe poi successo.

    Edited by Eru~ - 13/1/2017, 19:50
     
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    good good job
     
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    Ma che ti frega ùwù

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    CITAZIONE (Naruto_Kage<3_Sakura @ 2/1/2017, 04:09) 
    good good job

    thanks :cvc:
     
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    Appaio per un po', scompaio per molto...

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    Ottimo seguito, ormai se la stanno scopando tutti. :asd:
     
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32 replies since 29/12/2016, 01:12   1670 views
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