buon pomeriggio a tutti. in questo giorno di primavera (sul calendario) che sembra inverno (nella realtà), cominciamo questa nuova avventura.
come premesso, i protagonisti saranno shiho e shinichi. torneremo quindi agli inizi, impicciandoci degli affari di coloro che hanno dato il via a tutto ciò....
UNA VACANZA IN GIALLO
Prima Parte
“Ecco a lei, signor Kudo. Buona permanenza.”
Il giovane uomo sorrise all’impiegato della reception, prese la tessera magnetica che gli porgeva e tornò lentamente verso la sala che si apriva sulla hall del resort in cui avrebbe soggiornato per la settimana seguente.
Seduta su una poltroncina accanto alle ampie vetrate che davano su un magnifico giardino, la giovane donna dai capelli rossi lo accolse con un sorriso, sollevando gli occhiali da sole che le celavano le iridi verde-azzurro.
“Scommetto che adesso non sei più pentito di aver accettato il regalo di tua madre.”
“Direi di no.” Shinichi sorrise, guardando il panorama oltre le grandi finestre. “Lo ammetto. Dopo tanto lavoro, questa piccola vacanza sarà piacevole.”
“A Shiho-chan questo posto sarebbe piaciuto.”
“Si divertirà di più con i gemelli Takagi. E scommetto che mia madre la porterà ovunque lei voglia.”
Shiho sollevò un sopracciglio, con espressione ironica. “Non ci ritroveremo un diavoletto viziato al nostro ritorno?”
Shinichi scoppiò a ridere. “Non mi meraviglierei! Fortuna che Akemi è ancora piccola!”
“Non ci giurerei. Yukiko si piegherà a tutti i suoi desideri. Ha solo un anno, ma sa bene come farsi valere.”
Shinichi sospirò.
“Beh, ce ne occuperemo al nostro ritorno.” Le prese la mano, aiutandola ad alzarsi. “Piuttosto, tu, come ti senti? Ancora problemi?”
“Mi sento ancora sottosopra. Credo mi abbia fatto male l’aereo.” La giovane donna si accigliò. “Strano, però. Non mi era mai successo.”
“Forse stai invecchiando, tesoro.” commentò Shinichi, stringendole la mano con affetto. “Ma non preoccuparti, sarai sempre la mia adorata moglie.”
“Per fortuna.” replicò lei, rivolgendogli quello sguardo obliquo che gli piaceva tanto. Sorridendo, lui si chinò a baciarla sulla testa.
“Andiamo in camera, così potrai riposarti un po’.”
L’ascensore li lasciò a pochi metri dalla porta della loro camera. Shinichi strisciò la tessera magnetica, e questa si aprì silenziosamente, rivelando un piccolo ingresso, un bel salotto con le finestre che davano sulla piscina, una camera da letto luminosa, e un bagno con vasca idromassaggio.
“Però, che lusso.” commentò Shinichi, con leggera ironia.
“Hai cambiato idea?”
“No.” Le strinse la mano. “Ci meritiamo una vacanza, e un po’ di riposo. Perché non ti fai una doccia? Io intanto telefono a mia madre e sento come stanno le bambine.”
“Ti mancano?” gli chiese Shiho, appoggiando la fronte contro la sua spalla.
“A te no?”
La giovane donna gli sorrise, si sollevò sulle punte dei piedi e gli sfiorò le labbra con un bacio. “Un po’ si. Ma ci sei tu.”
Lui ricambiò il sorriso e il bacio. “Forza, vai. Prima che mi vengano strane idee in testa.”
“Che sporcaccione, detective Kudo.” mormorò lei, maliziosa, ancheggiando di proposito mentre raggiungeva il bagno.
Una settimana da solo con mia moglie. Da quanto tempo non succede? Adoro le mie figlie, ma ogni tanto è bello stare da solo con la mia dolce Shiho...Yukiko e le bambine lo tennero al telefono per venti minuti buoni, raccontandogli di come erano stati in piscina con i gemelli Takagi e Yuri, la migliore amica della piccola Shiho, di come nonno Yusaku aveva cucinato loro hamburger e patatine sul barbecue, e di come sarebbero andati tutti al cinema con la zia Miwako per vedere l’ultimo film d’animazione per bambini tanto in voga in quel momento.
Shinichi si raccomandò di obbedire ai nonni e alla zia Sato, raccomandò alla nonna di non viziare troppo le nipoti, poi chiuse il telefono e si rese conto che sua moglie era ancora in bagno. Preoccupato, si alzò e andò a bussare alla porta.
“Tesoro, tutto bene? Non ti sarai addormentata nella vasca?”
Non ricevette risposta, perciò afferrò la maniglia e spalancò la porta, allarmato. Shiho era avvolta in un candido asciugamano bianco, seduta sul water, i capelli umidi e l’aria infelice.
“Ehi, tesoro.” Corse a inginocchiarsi accanto a lei, prendendole le mani e stringendole. “Che succede? Sei pallidissima.”
“Ho avuto un giramento di testa.” mormorò lei, appoggiando la fronte contro il suo petto. “Ma ora sto meglio.”
“Accidenti, perché non mi hai chiamato?” la rimproverò dolcemente lui, stringendola a sé. “Potevi svenire, e farti male.”
“È stato solo un momento.”
“Chiamerò il dottore.”
“No. Non serve.” Shiho si raddrizzò, sorridendo davanti alla sua espressione accigliata. “È passato, ormai. Ho solo bisogno di stendermi e riposarmi un po’.”
Senza dire altro, Shinichi la prese in braccio e la trasportò fino in camera da letto, adagiandola con delicatezza sul materasso. Lei non protestò, sospirando e chiudendo gli occhi.
“Sicura che non vuoi un dottore?”
“No, tesoro.” mormorò lei, accarezzandogli la guancia. “E non fare quella faccia, o ti verranno le rughe.”
“Resto con te.”
“Non serve.”
“Non mi farai cambiare idea.”
“D’accordo.” si arrese la giovane donna, con un sospiro, ben lieta delle premure del marito.
Shinichi si sedette accanto a lei, accarezzandole i capelli finchè non sentì il suo respiro farsi regolare.
Dormi pure, tesoro mio. Mi occupo io di te.come avrete capito da questa prima parte, la famiglia kudo è ancora ristretta a due bimbe kudo. le piccole sono rimaste con i nonni (voglio troppo vederlo yusaku col grembiule che cucina hamburger) e i due innamorati si sono presi una meritata vacanza....ma sarà proprio così?
dal titolo, e vista la presenza del kudo, c'è da scommettere che la sfiga colpirà presto. dunque, vi aspetto a domenica prossima per la seconda parte, in cui faremo qualche incontro......