Wo bist du? Ich bin da., NC17

« Older   Newer »
  Share  
LianaGrindcore
view post Posted on 26/1/2014, 18:05




Titolo: Wo bist du? Ich bin da.
Autore: LianaGrindcore
Rating: NC17.
Genere: AU, Twincest not realed, Violence, Language,Romance.
Disclaimers: Non possiedo né i Kaulitz e né i Tokio Hotel. Tutto ciò che ho scritto non è reale e non è a scopo di lucro.

Riassunto: Quando la tua vita ti viene strappata via, cosa ti resta?


Wo bist du? Ich bin da.








Non ho mai capito perché le persone siano così felici di trasferirsi.
Sì, insomma... avete presente tutti quei film in cui iniziando a saltellare come canguri, felici di essere in un nuovo posto, in una nuova casa e cazzate varie? Ecco.
Io non lo sono.
Non ero d'accordo di partire e non sono d'accordo di restare a vivere qui. Stiamo parlando di Berlino, Berlino è una città ed io odio le città. C'è troppo caus, troppi rumorie zero tranquillità.
E' vero, non sono un ragazzo tranquillo ma questo non vuol dire che non voglia un po' di pace, ogni tanto. Giusto ogni tanto.
Ero il teppista di Magdeburgo e tutti avevano paura di me. Mi ero fatto un nome lì ed ero il capo di una delle bande più temute. Lo ero diventato per un motivo, ci sono rimasto per quel motivo e dopo tutti questi anni nemmeno me lo ricordo quel cazzo di motivo.
O forse non voglio ricordarmelo ma va bene così.

Ed adesso eccomi qui.
In una nuova città in cui nemmeno voglio stare a dover sopportare quella squilibrata di mia madre con il suo fottutissimo nuovo marito straricco.
Sì, proprio così. Ecco perché adesso ci troviamo a Berlino in uno dei quartieri più ricchi con una bella casa a tre piani ma... ehy! Abbiamo anche il giardino con piscina.
Li affogherei in quella dannata piscina.
Cosa ci fa un ragazzo come me in uno dei posti più ricchi della Germania?
Forse mia madre non mi ha guardato bene!
Un teppista che gode solo fottento stupide ragazze senza cervello e picchiando ragazzi più grandi di lui. Con i miei jeans larghi due taglie più del dovuto, senza parlare delle magliette e dei miei capelli rasta biondi.
Mia madre s'è proprio fottuta il cervello, letteralmente.

Inutile dire che questa è sempre stata la casa del marito di mia madre, Gordon.
Un fottuto musicista straricco che pensa di poter avere tutto ciò che vuole solo scoccando le dita. Forse dovrebbe imparare che per avere tutto ciò che si desidera basta essere un po come me.
Cattivo.
E come può un ragazzo di 17 anni essere cattivo se gli togliete tutto il divertimento?
Mi domando solo dove io possa trovare una banda qui nei paraggi. Adesso dovrò ricominciare tutto da capo, trovare persone abbastanza inutile e forti per formare una nuova banda.
Dannazione! Tiro un calcio alla sedia.
Perché diavolo la mia nuova stanza ha le pareti arancioni e dei fiori sulla scrivania? Gli sembro forse una fottuta ragazzina senza cervello?

-Tomi, guardami!- esclami scoppiando a ridere.
Volto lo sguardo verso di te, sento la tua risata rimbombare in tutta la stanza mentre con le mani sporche di vernice arancio le posi sul tuo viso.
-Bill! La vernice va sulle pareti non su di te.- prendo un fazzoletto avvicinandomi a te, cervo di pulirti il viso ma senza risultato.
Continui a ridere guardandomi dritto negli occhi, mi soffermo a guardarti. Conosco quello sguardo e capisco che un'idea è appena balenata nella tua folle testa. Poggi le mani sul mio viso ed adesso sì che siamo identici, caro gemellino.
Sgrano gli occhi. La mamma ci ucciderà, anzi mi ucciderà! E' sempre colpa mia.
Mi abbracci. Non vuoi che mi arrabbi, come ti conosco.
-Ti voglio bene, non mi lasciare mai.- sussurri.
Sbuffo -Bill, ho capito che abbiamo solo 5 anni, ma io non faccio il bambino come te. Adesso mamma mi ucciderà e tu stai solo cercando di farmi essere colpevole!- esclamò staccandometi di dosso.
Mi guardi con il broncio sul viso. E no... non vincerai tu stavolta.
Prendo il barattolo di vernice e te lo butto addosso.
Urli.
Poi ridi.
Hai sempre amato l'arancione, è il tuo colore preferito e averlo addosso ti dona.
-Tom!-
Mi volto. La faccia di mamma non mi dice niente di buono.
E' di nuovo colpa mia, vero?


-Fanculo!- do un altro calcio alla sedia -L'hanno fatto apposta. Fottuti bastardi!-
-Tom?!- mia madre bussa alla porta -Posso entrare?- chiede.
Non rispondo.
Non voglio nemmeno guardarla in faccia, è una fottuta traditrice. Non voglio parlarle, non voglio continuare ad urlare addosso, non...
La porta si apre, fanculo di nuovo!
-Tesoro, ti piace la tua camera? E' una delle stanzi più grandi, abbiamo pensato che avevi bisogno di spazio e quindi...-
-E quindi avete deciso di soffocarmi?- la interrompo -Cosa mi signica questo, mamma?!- indico la parete arancione -Cosa mi significa che questa è l'unica stanza di questo dannato colore? Sai che odio questo colore, lo sai benissimo!- urlo infuriato.
Mia mamma mi guard perplessa -Tom... noi...- non sa cosa dire.
-Voi un bel niente! Io non ci dormo qui dentro, mi fa schifo! Mi fa schifo questa stanza, mi fa schifo questa casa, mi fa schifo Berlino e la gente di Berlino! Io non voglio vivere qui. Stavamo bene lì dov'eravamo e se volevi dimenticare Bill allora non avresti messo questo fottuto colore! Non dirmi che ce ne siamo andati via per questo, non provare a dirlo! Hai riempito questa casa di foto sue, sembra un cimitero dentro casa, mamma! Te ne rendi conto?- mi avvicino pericolosaente a lei -Bill non c'è più riesci a capirlo? Riesci a capire che non tornerà più?- abbasso il tono di voce -Non lo farà. Bill non tornerà mai a casa, Bill non c'è, mamma. Non è qui, non è nelle fotografie, non è in questo colore. Non c'è.- concludo.
Mi allontano da lei. Voglio uscire da quest'inferno.
-Non tornerà più.- ripeto.
La lascio pietrificata, non riesco a leggere la sua espressione ma non mi importa.
Non dovevano fare tutto questo.
Scendo velocemente le scale, apro la porta e la sbatto alle mie spalle. Ho solo bisogno d'aria, ho solo bisogno di calmarmi.

Ho bisogno di tranquillità.

Perché tu non ci sei.
Sei andato via dalla mia vita, mi hai lasciato con un vuoto dentro che non riesco a riempire.
Perché sono diventato il capo di una banda? Perché era il tuo sogno.
Ricordo quando da bambini ci divertivamo a picchiare gli altri e tu... ti sentivi forte. Li picchiavi e mi dicevi Tomi, un giorno lo faremo davvero. Conquisteremo Magdeburgo e tutti avranno paura di noi! e tutti hanno paura di me, Bill.
Ho esaudito il nostro sogno, saresti fiero di me.
Invece tu no.
Tu hai deciso di mollare tutto, di non esserci più accanto a me.
Hai deciso che non era più abbastanza intrufolarsi nel mio letto di notte, quando avevi paura di qualcosa.
Hai deciso che non era più abbastanza avere un gemello.
Hai deciso che non era più abbastanza picchiare tutti.
Hai deciso che non era più abbastanza la mia compagnia.
Hai deciso che non era più abbastanza avere solo me.
Hai deciso tu per entrambi. Ed io non l'ho accettato. Perché noi eravamo due corpi ma una sola persona. Noi eravamo due gemelli e due gemelli non si separano mai.
Noi non eravamo fratelli, eravamo gemelli, dannazione!
E non riesco a perdonarti per ciò che hai fatto.
Mi dispiace, Bill.
Io non ci riesco, è più forte di me.
Ma c'è una cosa che non cambierà mai...

Ti voglio bene, Bì.
Ed aspetterò sempre un tuo ritorno.

Anche se tu non dovessi più tornare.



Note finali: Allora... inizio col dire che questa è la mia prima twincest, quindi siate gentili c___c
Il capitolo è un po piccolo ma prometto che i prossimi saranno più lunghi.
 
Top
view post Posted on 1/2/2014, 14:20
Avatar

Obsessed Twincester
†††††††

Group:
Membro
Posts:
9,212
Location:
Shinigami's World

Status:


Questo forum, oramai, è desolato.. ricordo, tempo addietro, quanti commenti e visualizzazione le twincest, ricevevano.. mi manca tantissimo ):
 
Top
1 replies since 26/1/2014, 18:05   119 views
  Share