| Eccoci qua, finalmente dopo un anno mi faccio vivo e mi scuso tantissimo sopratutto con le persone che avevano apprezzato l'introduzione del mio racconto, in teoria è stato l'inizio di una lunga storia d'amore che dura ormai da quasi 5 anni e vi assicuro che ne avrei cose da raccontare, ma purtroppo per mancanza di tempo faccio fatica a dedicare anche un'oretta ogni tanto al mio racconto. Intanto per chi si fosse perso la prima parte consiglio di leggerla in modo da comprendere meglio il seguito.
Quindi ci troviamo al secondo giorno di lezione, ore 8:00, quando molti ragazzi iniziano ad entrare in aula e mentre qualcuno inizia a chiedermi la lezione del giorno io sono perso nel vuoto, immaginando che scarpe da capogiro potesse indossare Rossella. Risposi ai ragazzi che oggi avremmo studiato il ritratto, prima come tecnica di illuminazione e poi in pratica, vedendo il risultato già in fase di scatto. Erano già le 8:15, avrei dovuto iniziare con la lezione, ma Rossella e qualcun altro non era ancora arrivato, quindi decisi di perdere tempo parlando del più e del meno con i ragazzi presenti, quando iniziai a sentire dei passi in avvicinamento all'aula, e non erano passi da uomo, erano scarpe con tacco, passo regolare, non accelerato pur essendo in ritardo alla lezione, entra dalla porta, era lei "buongiorno prof", "bu buongiorno a te esclamai", notando con la coda dell'occhio che indossava delle decoltè rosse tacco 12 e da li pensai che sarebbe stato meglio non fissarla più di tanto, se non volevo dimostrare palesemente la mia attrazione.
"allora oggi parleremo del ritratto"...mentre spiegavo la teoria che solitamente è la parte più noiosa della lezione, lei era l'unica che mostrava attenzione, mentre un paio di ragazzi stavano conversare a bassa voce, altri con il cell in mano a mandare sms, ma la cosa non mi importava più di tanto, avevo l'attenzione della mia allieva preferita. Questo da una parte mi faceva piacere, dall'altra temevo di annullare tutto il resto e focalizzare l'attenzione solo su di lei e sinceramente stava succedendo, per un attimo non sentii più le chiacchierate a voce bassa degli allievi che bisbigliavano tra di loro, come un vuoto, solo io e lei. Mentre la fissavo spiegando l'illuminazione Rembrandt, lei abbassò gli occhi per scrivere l'appunto ed io ne approfittai per abbassare gli occhi e notare le sue meravigliose calzature, aveva le gambe accavallate e mentre ne dondolava una iniziò con un dangling da capogiro. Mi fermai un attimo osservando quello spettacolo gratuito, di scatto lei alzò la testa chiedendomi: "prof mi faresti lo spelling di Rembrandt?" Andai in confusione, aveva notato che fissavo i suoi piedi e per riprendermi dissi subito di passare alla pratica, considerando che molti si stavano addormentando, quindi dissi: "c'è un volontario? La sala posa era stata preparata con lo schema di illuminazione che stavamo studiando, al centro si trovava uno sgabello che serviva a mettere comodo il modello/a. Dopo 3 secondi alla mia domanda sentii "io prof, basta che mi pagano i diritti" era Rossella, con un tono di voce sicuro di se, come se volesse scoprire i miei limiti, volesse conoscermi meglio, non si era fatta avanti per mettersi in mostra, ma quasi in segno di sfida per scoprire qualcos'altro di me. Dirigendosi verso lo sgabello, mi passò davanti quasi, sfiorandomi con i capelli...profumavano di agrumi, una piacevolissima e sensuale fragranza mai sentita prima. Incrociò il mio sguardo prima di accomodarsi, come per dire (adesso sono cazzi tuoi), la seguii con gli occhi fino a quando si mise comoda, dopo essersi seduta, accavallò una gamba, mise le braccia conserte e fissandomi disse "scusa prof. ma nel ritratto si vedrà solamente il primo piano? " "si" risposi "per questa prima lezione faremo solo dei primi piani" ribattendo disse "ah perfetto, posso mettermi comoda allora!" non volevo credere ai miei occhi, curva una prima gamba e con la mano sfila una decoltè poi passa all'altra e prima di appoggiarle a terra mi guarda dicendomi "posso affidartele?" mi precipitai a prendere quelle meraviglie laccate di rosso e li appoggiai accanto i suoi piedi dicendole che potevo metterle anche li, tanto non si sarebbero viste, i suoi piedi erano perfetti, smaltati di rosso come per la prima lezione quando la conobbi, ma vederli da vicino mi facevano un certo effetto, iniziai a fantasticare cosa gli avrei fatto se al posto di quell'aula di 20 allievi, fossimo stati solo io e lei, ma purtroppo non era così.
Uno dei ragazzi più spiritosi a modo suo fa una battuta dicendo " ppuahh!! la puzza dei suoi piedi si sente da qui!!" non passò un attimo che Rossella esclamò "bello ci puoi mangiare sui miei piedi" alzando un piedino verso di me disse "prof. diglielo tu che i miei piedi profumano" eh già, stava capitando proprio a me...il sangue mi bolliva in testa...cosa potevo fare? Cercai di stare al suo gioco, mi misi in ginocchio e le baciai il dorso del piede, davanti a tutti i ragazzi, da li partì un applauso da parte di qualcuno che ad oggi non so chi fosse, ero immerso in un momento che avrei potuto solamente sognare, ma per evitare di farmi ridere dai ragazzi continuai a giocare, presi una scarpa e portandola verso il simpaticone dissi: "annusa se sei uomo" da quel momento partì un coro verso il ragazzo: mezza sega, mezza sega, mezza sega, seguita da una risata collettiva. Una delle ragazze: "il prof. conosce bene i modi eleganti, sà come fare esaltare una donna" e girandomi verso Rossella ribattei: " il mio omaggio per ringraziarla di essersi prestata come modella del giorno" da quel momento due ragazze cominciarono a dire: la prossima sono io, sono io!!" e sorridendo mi girai verso Rossella: questo trattamento vale solo per la prima. Lei mi sorrise e disse: "prof che ne dici di iniziare? Sono curiosa di vederti all'opera, voglio avere l'onore di essere fotografata per prima. Mi composi e iniziai a fare una serie di scatti, in seguito passarono anche gli altri dal mio obiettivo e sorridendo ad ogni scatto, immaginavo che sarebbe stato un corso pieno di sorprese.
Edited by schiavo81 - 17/3/2014, 14:52
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