Pay the price for your betrayal.

PRIMA PARTE. Prima volta, tradimento, LavLavLav <3.

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  1. Ciél Valentine
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    Storia vera, tutto ciò risale a qualche anno fa.
    Il titolo fa parte di una canzone dei Bullet for my valentine: Your betrayal-Il tuo tradimento.


    CAPITOLO I

    Metà Luglio, un caldo allucinante, nulla di interessante da fare durante la giornata; credevo seriamente di morir di noia.
    I miei genitori erano già partiti per una mini-vacanza di qualche settimana, lasciandomi a casa come cane da guardia...non che la cosa mi dispiacesse.
    Era un pomeriggio più caldo di altri; con lo sguardo incollato al display del telefono attendevo, impaziente, una chiamata.
    Non una chiamata qualsiasi; una davvero importante.
    Ed il telefono, finalmente, squillò.
    "Cassie? Ciao! Come stai?"
    "D...Daniel? Sei tu?"
    "Certo! Ho cambiato numero, non ho fatto in tempo ad avvertirti... scusa! Indovina un pò? Rimango in Italia per qualche giorno, adesso mi trovo ad Arezzo... sei libera questo week-end?"

    Che domanda stupida-pensai.
    Non ci vediamo da secoli, e credi davvero che potrei rifiutare?
    Mi trattenni dal mostrare tutto il mio entusiasmo, e risposi semplicemente che, sì, ero totalmente libera.
    Fissammo per Sabato sera, alle 19:00, alla Stazione.

    Ero impegnata, a quel tempo, con un ragazzo poco più grande di me; discretamente carino, discretamente simpatico, discretamente interessante, sì, ma la nostra storia non riusciva a coinvolgermi più di tanto.
    Trascorsi Giovedì e Venerdì cercando di trovare una scusa per non vedere il mio ragazzo e per scegliere un vestito adatto all'occasione: non bado molto all'abito, ma a volte è d'obbligo "mettersi in tiro".
    Dissi di avere un appuntamento con un gruppo di amiche, e riuscii a convincerlo senza troppi problemi.

    Arrivai alla stazione un pò in anticipo, circa dieci minuti; la sera prima, rovistando nell'armadio, trovai una maglietta ed un ciondolo che Daniel mi aveva regalato in occasione del mio compleanno; indossai quella t-shirt smanicata dei Maiden, abbinata ad un paio di jeans scuri, ed il pendente a forma di luna ornava il mio decolleté discretamente prosperoso.

    Puntualissimo, come sempre.


    Sentii un gigantesco tuffo al cuore, quando lo vidi arrivare; era cambiato moltissimo, lo ricordavo più basso e meno muscoloso.
    Anche i suoi capelli erano cresciuti moltissimo, fino a metà schiena, e li aveva tinti di rosso: la cosa mi fece sorridere, perché facevano pendant con i miei.

    "C-Cassandra?"
    "Non dirmelo. Sono cresciuta, lo so!"
    Mi squadrò, perplesso, da capo a piedi.
    "N-no, è che... uhm... h-hai ancora quella t-shirt! E... ti trovo cresciuta. Ma stai benissimo così."
    Tentai di rispondere con un "Grazie!", nel modo più spontaneo possibile, ma vedevo già il mio volto totalmente rosso nel riflesso di una vetrina.
    Stetti in silezio per qualche secondo, ma nella mia testa iniziarono a materializzarsi i pensieri più contorti del mondo; iniziai a chiedermi cosa stesse pensando di me, perché mi stesse fissando in quel modo, e, soprattutto, cosa sarebbe successo se il mio ragazzo avesse scoperto che ero qui, da sola, con lui?
    Intuendo il mio imbarazzo, mi prese per il polso ed esclamò, tutto contento:"Voglio fare un giro! Dai, è da tanto che non torno qui! Voglio vedere com'è cambiata la città!"-detto fatto, mi fece girare come una trottola per le strade di Arezzo finché, esausta, gli chiesi di fermare un attimo in nostro tour.
    "Awwwh, sono stanca!"
    "Su, la camera che ho affittato non è molto lontana da qui, possiamo fare un salto lì, e magari ordinare una pizza per dopo... no?"
    Praticamente sentivo il cuore al posto dello stomaco.

    Cioè, LUI sta invitando ME a casa sua?


    "Ma... io dovrei prendere il treno, mi pare che parta tra mezz'ora, altrimenti non posso tornare a casa!"
    "Qual'è il problema? Ti ospito io! Ci sono due letti, puoi dormire da me, e domattina t'accompagno io. Ti va?"

    In fondo, non c'era nessuno ad aspettarmi, a casa.
    Né i miei genitori, né mia sorella, nessuno; volendo, avrei potuto passare l'intera notte con lui, ma qualcosa mi tratteneva.
    E quel qualcosa aveva un nome, un cognome, e anche una faccia... e pensavo proprio al mio ragazzo; era un pensiero fastidioso, quasi, e tentavo di scacciarlo, per non rovinare la serata.
    Dunque annuii, un pò titubante; era come se mi fossi arresa... al suo viso, al suo fascino.

    "Dunque? Ti va? Davvero?"
    Feci un accenno con la testa ed abbassai lo sguardo, che tenni fisso al suolo durante l'intero tragitto, fino alla pensione dove alloggiava.
    Prima di infilare la chiave nella serratura del suo appartamento, mi fissò negli occhi, come per cercare una sorta di sicurezza, o per dirmi "So cosa provi, ti sentirai in colpa per ciò che sto per farti."

    CAPITOLO II

    L'appartamento era delizioso, un locale con cinque stanze: cucina, bagno, due camere da letto ed un soggiorno; peccato che fosse dannatamente caldo, perché situato nella parte più soleggiata del complesso.
    Accorgendosi della mia faccia paonazza, Daniel si precipitò verso il condizionatore ed impostò la temperatura più bassa che potesse raggiungere.
    "Clima da pinguini!"-esclamò, voltandosi verso di me, che ero rimasta ferma sull'uscio.
    Feci per chiudere la porta, ma appena mi girai per chiedere dove potessi appoggiare la borsa, lo trovai senza la maglietta, e con la schiena grondante di sudore.
    "I...io la rimetterei, se fossi in te!"-dissi, balbettando, coprendomi il viso con le mani.
    "Non hai mai visto un ragazzo nudo?"-replicò, con un'espressione ch'era una via di mezzo fra scandalizzata e stupita.
    "No! Cioè, certo, ho visto altri ragazzi senza maglietta... ovvio! Ma... sei zuppo di sudore, a contatto con l'aria fredda ti prenderai un malanno!"
    "Owh, che carina, si preoccupa per la mia salute..."-mi stropicciò le guance e sorrise, sorrise in una maniera tanto gentile e priva di malizia, che mi fece sciogliere; e non per il caldo.

    Mi fece accomodare in quel salotto in miniatura, accese la televisione e si fiondò in cucina, chiedendomi se volessi qualcosa da bere; risposi di sì, che avrei gradito un bicchier d'acqua.
    Si sedette vicino a me e mi porse una bottiglia d'acqua, mentre sorseggiava una birra scura; chiacchierammo piacevolmente del più e del meno per una buona mezz'ora, quando mi accorsi del fatto che il mio telefono stesse squillando, e risposi, nonostante la faccia di Dan fosse un pò interdetta, come se volesse silenziosamente supplicarmi di non farlo.

    "Cassie? Come va lo shopping?"-esordì, quella voce.
    La roconobbi senza leggere il nome nel display.
    In una frazione di secondo, pensai a cosa fare, non fare, cosa dire e non dire; ma, soprattutto, tentai disperatamente di trovare il coraggio per mentire, per mentirgli, ancora.
    Deglutii, feci un respiro profondo, cercai di mantenere un tono di voce, il più naturale possibile.
    "Hey. Tutto bene, ti ringrazio. Non ho trovato nulla di carino, ma almeno mi sono divertita! E... ehm... tu, invece, cosa hai fatto di bello?"
    "Nulla di che, amore. Mi mancavi, volevo sentirti! Torni col treno? Vuoi che ti venga a prendere? Possiamo mangiare qualcosa fuori, poi, niente, avrei le prove col gruppo, mi chiedevo se la nostra fan numero uno volesse partecipare!"

    Stavo scoppiando, sentivo tremare la voce, gli occhi erano lucidi.


    "Owh... che carino... mi piacerebbe molto, ma probabilmente farò tardi, e non voglio che tu rimanga ad attendermi. P-possiamo vederci domani, che ne dici?"
    "Ottimo, non preoccuparti! Allora divertitevi! Mi manchi, tantissimo. A domani, ti amo."
    "A-anche io..."
    Riuscii a terminare la chiamata prima che succedesse l'irreparabile.
    Sentivo il respiro caldo di Daniel sul collo, e le sue mani mi cingevano i fianchi; immobile, pietrificata, non osai dire nulla.

    Il respiro si fece più intenso, ed i nostri corpi si avvicinarono sempre più, in modo improvviso, inatteso, e la sua lingua iniziò a sfiorare il mio collo; le sue mani, tramando leggermente, come se stessero violando un'aura di sacralità, scivolarono nei miei jeans, per accarezzare il mio fondoschiena.
    Irritata, basita, ma travolta da una strana sensazione di piacere, gli ordinai di fermarsi e di lasciarmi andare, cosa che non fece.
    "Hai paura? Cosa c'è? Ti sto facendo del male?"
    "Non toccarmi, non voglio!"
    "Puoi mentire a quell'idiota del tuo ragazzo, ma con me non funziona"-e, cingendomi la vita con forza, mi voltò verso uno specchio, collocato nella stanza-"...guardati! Guarda! Non voltarti! Non stai aspettando altro, non mentirmi!"
    "N-non è vero! Io... io... non avrei mai pensato che saresti arrivato fino a questo punto..."
    Conoscevo quello sguardo.
    L'avevo visto molte volte, negli occhi di persone che bramavano il mio corpo; mi spaventava, ma ne ero attratta.
    Il calore delle sue mani iniziò ad essere piacevole, mi rilassai un pò, pensando che, ormai, era tutto finito.
    Non riuscendo più a capire nulla di quel che stava succedendo, Dan mi prese in braccio e mi portò, di peso, sino alla sua camera da letto.
    Mi stese sulla coperta celeste, mi spogliò, lasciandomi in intimo, e lui fece altrettanto; non avendo previsto-e come avrei potuto?-nulla del genere, indossai un completino abbastanza anonimo, nero, il cui unico particolare erano i bordi in pizzo, rossi, sui quali cadde il suo sguardo.

    Accorgendosi delle due grosse lacrime che avevano macchiato il cuscino, si sedette accanto a me e mi sollevò, mi strinse forte a lui e mi baciò teneramente.
    Fu il primo bacio che mi diede, ma non riuscii ad assaporare il momento; lo guardai negli occhi, e riuscii soltanto a spiccicare poche parole.
    "E'... la prima volta. Non l'ho mai fatto, ho paura."
    Quello stesso sguardo, prima carico di passione, desiderio, diventò dolce, apprensivo; si stese accanto a me e, slacciandomi il reggiseno, mi promise di rendere quel momento indimenticabile.

    Non conservavo la mia verginità nella speranza che la prendesse l'uomo della mia vita, no, attendevo il momento in cui una persona a cui volevo bene se ne appropiasse, che fosse il mio ragazzo o il mio migliore amico, poco importava.



    -CONTINUA-



    Edited by Ciél Valentine - 22/6/2012, 21:25
     
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  2. †_†yun yun †_†
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    mi piace! e mi piace molto come scrivi...xD
     
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  3. Ciél Valentine
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    Grazie. Non è il primo racconto che scrivo, ma forse è il primo di tipo erotico. Ho già fatto pratica scrivendo roba di altro genere. :3
     
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  4. Rocky_Mars
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    CITAZIONE (Ciél Valentine @ 21/6/2012, 14:37) 
    Il titolo fa parte di una canzone dei Bullet for my valentine: Your betrayal-Il tuo tradimento.

    già per questo è da leggere :zizi:
    comunque carino aspetto di leggere il seguito :oml:
     
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    Bad boys, bad boys! Whatcha gonna do? Whatcha gonna do, when they come for you?


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    CITAZIONE (Ciél Valentine @ 21/6/2012, 15:06) 
    Grazie. Non è il primo racconto che scrivo, ma forse è il primo di tipo erotico. Ho già fatto pratica scrivendo roba di altro genere. :3

    Partiamo dal presupposto che già il fatto che il titolo sia tratto da una canzone dei Bullet For My Valentine, ti propongo di sposarmi (pedofilia a parte). :sisi: Essendoci andato l'estate scorsa al loro concerto, non posso mica dimenticarmeli. :asd:
    Anche se, in tutta onestà, non mi piace molto il tradimento, da un punto di vista morale. A meno che non sia per una persona per la quale valga davvero la pena fare le corna alla Giuseppe. :ahse:

     
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  6. Ciél Valentine
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    Ne è valsa la pena, eccome, e capirete perché... nel prossimo capitolo. lol
     
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    CITAZIONE (Ciél Valentine @ 21/6/2012, 15:22) 
    Ne è valsa la pena, eccome, e capirete perché... nel prossimo capitolo. lol

    Sposami ugualmente. :asd:

     
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  8. Ciél Valentine
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    Oh sì. *ç*
    Forse stasera riesco ad ultimare il secondo capitolo, ne ho previsti 3. :'3
     
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  9. Kenichi_
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    E' ancora l'inizio ma promette molto bene! Mi sta piacendo la storia e mi piace molto il tuo modo di scrivere, rende la lettura un vero piacere.
     
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  10. Ciél Valentine
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    Grazie.**
     
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    Quo usque tandem abutere, Catilina, patienta nostra?

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    Storia vera, tutto ciò risale a qualche anno fa.

    Fa uno strano effetto, leggere qualcosa di reale...

    CITAZIONE
    Forse stasera riesco ad ultimare il secondo capitolo, ne ho previsti 3. :'3

    Dov'è? :tittomg:
     
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    CITAZIONE (MegaWatt @ 22/6/2012, 12:47) 
    CITAZIONE
    Storia vera, tutto ciò risale a qualche anno fa.

    Fa uno strano effetto, leggere qualcosa di reale...

    CITAZIONE
    Forse stasera riesco ad ultimare il secondo capitolo, ne ho previsti 3. :'3

    Dov'è? :tittomg:

    Mi hai ricordato che devo continuare il mio.

     
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  13. Ciél Valentine
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    Un pò di suspance ! :'P
     
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    Quo usque tandem abutere, Catilina, patienta nostra?

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    Ma non troppa :P
     
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  15. Ciél Valentine
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    Ho postato la seconda parte!
     
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