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Il significato della notte, Michael Cox

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Sianna*
icon3  view post Posted on 4/12/2006, 15:13     +1   -1




IL SIGNIFICATO DELLA NOTTE
Michael Cox
€ 18.60
pp. 672 Narrativa

In libreria dal: 05/10/2006




Londra, una fredda sera d’ottobre del 1854. Mentre sale la nebbia, in un vicolo un uomo dai capelli rossi muore accoltellato. Un delitto atroce, ma senza altro scopo per l’assassino, Edward Glyver, che mostrare a se stesso di poter compiere qualunque gesto nella sfida che lo attende.
Ma chi è, Edward Glyver, alias Edward Glapthorn? Personaggio sopra le righe, accanito bibliofilo nonché uomo di intelligenza superlativa, sin dall’infanzia ha creduto di essere destinato a grandi cose. Così sembra, almeno fino a quando scopre che quell’assurda sensazione risponde alla verità: una crudele, dissennata ritorsione lo ha privato dell’immensa fortuna cui ha diritto per nascita, ma soprattutto della sua vera identità, della sua stessa esistenza. Sopraffatto da questa scoperta, comprende di essere pronto a tutto pur di riconquistare ogni cosa, ma si trova davanti un ostacolo: Phoebus Rainsford Daunt, antico rivale dai tempi del college e ora acclamato poeta, sta per impadronirsi, per una serie di circostanze beffarde, di quanto invece spetta a Edward, oltre che della donna da lui amata. L’ossessiva, pericolosa impresa di Glyver assume ben presto i toni di un’angosciante lotta per la vita, nella quale i confini fra verità e menzogna si fanno a ogni passo più labili, sfuggenti come le plurime, incerte personalità del protagonista-narratore e di chi lo circonda, inghiottendo quest’ultimo (e il lettore) in un vortice d’odio, vendette e tradimenti che rischia di tramutarsi in una trappola mortale.



"Una volta ucciso l’uomo dai capelli rossi, me ne andai da Quinn a mangiare ostriche.
Era stato sorprendentemente — quasi ridicolmente — facile. Dopo averlo osservato in Threadneedle Street, lo avevo seguito per un lungo tratto. Non so perché decisi che doveva essere lui, e non uno degli altri sui quali il mio sguardo indagatore si era posato quella sera. Da più di un’ora mi aggiravo nei paraggi con un solo intento: trovare qualcuno da uccidere. Poi lo vidi, davanti all’ingresso della banca, in mezzo alla calca di pedoni in attesa che il ragazzino che spazzava l’incrocio finisse il suo lavoro. In un certo qual modo, pareva distinguersi dalla schiera di impiegati e uomini della City tutti vestiti uguali che uscivano in un flusso incessante dall’edificio. Stava lì a contemplare l’andirivieni tutt’intomo a lui, come rimuginando su qualcosa. Per un attimo pensai che intendesse tornare sui propri passi; invece, s’infilò i guanti, si allontanò dall’incrocio, e si avviò a passo spedito. Qualche secondo più tardi, cominciai a seguirlo..."


 
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view post Posted on 5/12/2006, 17:59     +1   -1
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Hanno cercato di convincermi a leggerlo... ma non mi attira fino in fondo.

Aspetterò i primi commenti per farmi un'idea...
 
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1 replies since 4/12/2006, 15:13   132 views
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