Titolo: My heart is your
Reating: Giallo
Personaggi: nn hanno un nome..
Lo vedo. E' al bar dell'hotel, come sempre.
Indossa quella T-shirt a righe aperta sul petto abbronzato e muscoloso e quegli short così dannatamente sexy e aderenti... accidenti a lui, quanto è bello!
Ma nn è solo questo. No.
Se mi attraesse solo fisicamente, non soffrirei così tanto. E, soprattutto, non starei per fare questo passo.
Mi tremano le gambe, ho la salivazione azzerata.
Una follia del genere, non l'ho mai fatta. Mai. Ma questo pomeriggio, tra lacrime e sigarette ho capito che lo amo e non posso starmene zitta. No, un tentativo devo pur farlo. Lo devo ai miei sentimenti.
C'è una persona che sta aspettando me in Italia, che mi pensa, che mi ama, ma in questo momento non m'importa.
Sono una strega, forse. Egoista e cattiva.
Ma non posso farne a meno.
Le gambe iniziano a muoversi, scollegate dal cervello. I miei movimenti, li comanda solo il cuore, ormai.
Gli vado incontro e gli busso sulla spalla, chiedendogli cinque minuti del suo tempo.
Sorride, annuisce e mi bacia sulle guancie.
Perfetto! Devo essere diventata rossa come un peperone...
Ci sediamo a parlare su una panchina e, piano piano, le mie parole escono fuori: ma non sono io a parlare... è il mio cuore, che và per conto suo, impulsivo e appassionato, come il mio discorso.
Le mie parole traboccano d'amore, i miei occhi di lacrime.
Tremo, anche solo quando mi sfiora per sbaglio.
Gli dico tutto, ogni minima cosa.
Lui si passa le mani tra i capelli, è impacciato, a disagio.
Poi mi parla di lei, e arriva la pugnalata al cuore.
Ma è strano, non ne parla come dovrebbe, come ci si aspetterebbe. No.
I suoi occhi non brillano, non c'è entusiasmo nelle sue parole, non c'è tenerezza nel suo tono.
A me sembra solo molto confuso.
Su tutto, persino su di me.
A quel punto le lacrime strabordano e lui fa qualcosa che non avrebbe mai dovuto fare, qualcosa che non scorderò mai.
Mi attira a se, mi fa poggiare la testa sulla sua spalla forte, mi accarezza i capelli, mi da piccoli bacetti sul volto.
Ognuno dei suoi gesti è una pugnalata al cuore. Perchè sono i primi, certo, ma saranno anche gli ultimi.
Non c'è speranza, lo sento, ecco perchè non riesco a smettere di piangere.
Mentre lui parla di destino, di fato, di volere divino, di lei che gli fa pena, di lei che non vuole ferire, il mio sguardo si perde nei suoi occhi neri come il cielo senza stelle di quella notte.
Il mio cuore è stretto in una morsa di ghiaccio e continua a urlargli che lo amo. Ma lui non lo sentirà. Mai.
E' tutto inutile.
"L'amore può fare qualsiasi cosa..."
Ho scritto questo una volta, in uno dei miei romanzi...
Ma ora non ci credo più.
"L'amore è sempre bellissimo..."
Mi dice lui.
Certo, come no.
Bel modo di uscirsene.
Ma non posso odiarlo, solo perchè non prova quello che provo io.
Però... però lui mi lascia uno spiraglio aperto...
Perchè? Non ha senso, non serve, non riesco a capire.
E non ci sono ancora riuscita.
Poi mi stringe ancora, sotto quel cielo fosco e straniero, senza luna, e il mio cuore trema, si spacca, và in mille pezzi, mentre io ardo come se avessi la febbre alta.
Vado via in lacrime, mi chiudo nel primo bagno che trovo e mi guardo allo specchio: sono un mostro.
I capelli sono tutti per conto loro, gli occhi gonfi e rossi, il viso macchiato di trucco, quel trucco che avevo messo per lui, per cercare di piacergli...
Che stupida sono! Non si conquista il cuore di un uomo con un pò di mascara e rossetto...
Ci vuole molto di più, ed evidentemente è qualcosa che io non ho.
"Il mio cuore è tuo..."
Continuo a ripetere come un'invasata, fissando l'immagine disfatta di me che mi rimanda lo specchio.
Ma chi è quella?
Non sono io, non posso essere io.
O forse... forse sì.
La vecchia me è rinata e morta in un secondo.
E quello che mi fissa ora è un fantasma dagli occhi vuoti e dal cuore spezzato.
Una bambola senz'anima, e senza cuore...
Sì, perchè quello è suo, ormai.
Me lo ha strappato via dal petto e non me lo ridarà mai più.
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