Missione Maky Uryuu & Ryu Akimichi

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    Ogni secondo che passava gli animi si facevano più caldi, le due tribù avevano più desiderio di scontrarsi. Ogni secondo che passava ci avvicinavamo al fallimento della missione. Per quanto tentassi di avere una prospettiva ottimistica, dubitai fortemente che io e Ryu, due Genin, avremmo potuto risolvere il conflitto da soli senza far scendere in campo i nomadi. E, di conseguenza, ci sarebbero stati necessariamente dei morti. Il leader del clan delle pietre rotolanti sembrava quello più aggressivo, il più desideroso di combattere. L'altro, sembrava solo desideroso di vendetta e di difendere il proprio onore e la propria tribù. Almeno, questa era stata la mia prima impressione. Mi chiesi cosa poter fare o poter dire per poter far cambiare loro idea. Tentare di ragionare sembrava davvero inutile con loro, forse tentar con una minaccia?
    Farò un'ultimo tentativo, poi passerò alle minacce. Spero solo che funzioni..
    E anche sterminandovi a vicenda che cosa guadagnereste? Niente! Solo morti! Se una tra le vostre tribù prevalesse e anche riuscisse a sconfiggere il nemico, non si tratterebbe certo di una vittoria! Tutti i conflitti sono inutili e privi di significato.. Non c'è proprio niente che possiate fare per evitare questo spargimento inutile di sangue..?
    Abbiamo sempre cercato di evitarlo. prese parola Kizaru Ma con gente come loro- disse indicando il capo della tribù avversaria -non si può ragionare. Sono barbari. Lo spargimento di sangue che tanto predichi, c'è già stato. E per pagarne il prezzo, l'unica cosa che possono fare questi individui.. è morire.
    A differenza dei barbari, i nomadi del deserto sembravano calmi e risoluti. Non davano l'idea di amare la guerra ma bensì che fosse necessaria. In quel momento, mi dissi, mettendomi nei panni di tutti quei fieri guerrieri le cui famiglie erano state sterminate pensai che avrei fatto lo stesso. Chi non cerca vendetta? Evitai dunque di biasimarli, ma in ogni caso dovevo evitare quel conflitto per il bene della missione.
    Il Kazekage non approverà. Sappiate che qualsiasi delle due fazioni vinca, non avrà che brevi giorni di gloria. Se voi barbari sterminate una tribù del deserto state pur certi che vi verremo a cercare e non rimarrà un solo uomo, donna o bambino in vita cosicchè le vostre gesta e le vostre azioni vengano dimenticate. Mentre se voi nomadi, abitanti del paese del vento, disobbedite al Kazekage, il secondo uomo più importante dopo il Damyio del medesimo paese, non la passerete certo liscia.
    finii, cercando l'ultima speranza nella minaccia.
    Così sia. fece Kizaru, il capo dei nomadi. Non dava l'impressione di aver paura o di temere qualcosa. Seguirono lunghi attimi di silenzio, poi prese parola il Capo clan avversario. Mostrò un sadico sorriso.
    E se nessuno ritornasse a casa per riferire al Kazekage quanto è successo?! fece, alzando sempre di più la voce. Il tempo per rendermi conto del significato delle sue parole che già mi caricò con la sua enorme mazza, tentando di uccidere me e probabilmente il cammello. Kizaru intercettò il colpo con la scimitarra prima che potesse rivelarsi un pericolo per me. Al vedere il loro capo incominciare, tutta la tribù di barbari iniziò una feroce corsa in nostra direzione e dunque anche verso i nomadi. Le loro urla mi ferivano i timpani come aghi invisibili. Gli abitanti del deserto rimasero sul posto e sguainarono le spade. I pochi arcieri scagliarono qualche freccia. Smontai dal cammello e lo lasciai libero di far quel che gli pareva, e questi alla sua velocità si allontanò un po dal campo di battaglia.
    Era cominciata.
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    Il dialogo tra Klug, Kizaru e Maky continuò... Ryu poteva vedere ardere negli occhi di Kizaru il fuoco della vendetta. I nomadi avevano una giusta ragione per far guerra ai barbari, eppure il confilitto doveva essere evitato. In più, penso l' Akimichi, la vendetta non può portare che ad altra vendetta, e il tutto non farebbe altro che trasformarsi in susseguirsi di battaglie e spargimenti di sangue. Maky tentò invano di farli ragionare: «...Sappiate che qualsiasi delle due fazioni vinca, non avrà che brevi giorni di gloria...» Kizaru lo osservò con occhi carichi di rammarico e dispiacere, ma non di paura. «Così sia.» Rispose dopo attimi di silenzio. Ci fu una leggera pausa, poi a parlare fu Klurg. «E se nessuno ritornasse a casa per riferire al Kazekage quanto è successo?!» Finalmente le sue mani poterono serrarsi attorno all' impugnatura della mazza ferrata. La alzò alta in cielo, per poi farla cadere su Maky. Ryu, che a differenza del compagno era già smontato da Augusto, si fiondò in avanti per bloccare il colpo... troppo lento. Kizaru aveva estratto la propria scimitarra alla velocità della luce e aveva parato il colpo dell' avversario. E così ha inizio... Il cozzare metallico delle armi diede così inizio alla guerra, così come il suono del campanello dà inizio ad uno scontro di pugilato. I barbari presero a correre in direzione dei nomadi, pronti a caricarli con le proprie mazze. I nomadi, dal canto loro, estrassero scimitarre e armi varie, in attesa degli avversari. I membri del Clan delle Pietre Rotolanti estrassero dalle proprie cintole grossi corni intarsiati d'oro e d'argento. Il rumore dei corni risuonò solitario nel deserto e la loro musica fu pari a tempesta sulle pianure e tuono sulle montagne. I nomadi indietreggiarono, come spaventati dall' assordante rumore, mentre le frecce dei loro arcieri abbattevano alcuni dei nomadi in corsa. Quell'attimo di esitazione costò loro molto, e i barbari si abbatterono sugli avversari come mare tempestoso. Intanto sulle mura in roccia di Satetsu si era affollato un gran numero di persone, che da lì osservavano la battaglia laciando grida di paura o incitando i nomadi alla battaglia. Alcuni di loro, di quelli più coraggiosi, raccoglievano pietre e le lanciavano in direzione dei barbari. In tutto ciò... Ryu non aveva idea di cosa fare! A pochi metri da lui, Kizaru continuava ad evitare agilmente i colpi di clava di Klurg, tentando di infilzarlo con la sua scimitarra, e tutto intorno c'era il caos più assoluto. Bisogna fermare questa pazzia! Pensò mentre davanti ai suoi occhi un nomade avvolto in mantello viola infilzava uno dei barbari come uno spiedino.. Osservò Maky, sperando che avesse qualche idea sul da farsi.

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    Infine la cosa peggiore che potesse capitare ha avuto luogo comunque..
    Mi diedi rapidamente un'occhiata intorno. Regnava il caos più assoluto, nonostante in totale la guerriglia poteva contare una sessantina di uomini al massimo. Clangore di asce, spade e scimitarre fendeva l'aria e impediva di sentire qualsiasi altro tipo di rumore.
    Il modo migliore per concludere il conflitto sarebbe uccidere il loro capo.. Anche se non posso esser sicuro che ciò basti per farli fuggire, è sicuramente il modo più veloce e più probabile..
    dissi tra me e me. Non persi tempo. Scattai in direzione dell'omone, il capo del Clan delle pietre rotolanti, pronto a farlo fuori. Due uomini però si frapposero tra me e l'obbiettivo, facendomi arrestare la corsa. Erano tutti e due di grossa corporatura, vogliosi di sangue e combattimento e bramosi di uccidere un ninja. Uno sfoderò un'enorme spada, molto simile alla Zanbatou che avevo visto in armeria. Un'altro era armato come gli altri di una "semplice mazza ferrata. Lanciai un'occhiata a Ryu per vedere che cos'avesse intenzione di fare o se fosse impegnato in un combattimento. Se così non fosse stato, il compito di sconfiggere il capo-tribù sarebbe stato suo visto che a me erano toccate le sue due guardie armate di tutto puntino. Cercai di rilassare i muscoli e concentrarmi solo sul combattimento. Inspirai ed espirai profondamente una, due, tre volte. I soldati non davano cenno di muoversi. Erano tesi come due corde di violino ma allo stesso tempo sicuri di loro. Nonostante non fossero ninja, ero convinto che mi avrebbero dato del filo da torcere: Non erano guerrieri o banditi qualunque. Scrocchiai le nocche delle mani l'una sull'altra, gesto che però li fece leggermente sorridere e presero a sbeffeggiarmi.
    Se voglio concludere questo combattimento in fretta devo sperare che mi abbiano sottovalutato. Se così fosse potrei con un colpo di fortuna metterli K.O oppure quantomeno spiazzarli.
    Senza pensarci due volte e senza alcun apparente preavviso, scattai in loro direzione.
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    Osservò Maky, sperando che avesse qualche idea sul da farsi. Lo vide dirigersi spedito verso Klurg... Vuole abbatterlo per far disperdere i suoi uomini! Ma la strada gli fu bloccata da due grossi energumeni. Ryu fece per andare ad aiutare il compagno, ma questo gli rivolse un'occhiata come a dire "occupati tu di Klurg". L' Akimichi fece segno di assenso. Si voltò in direzione di Klurg... appena in tempo! Grazie ai suoi riflessi da Shinobi piegò le ginocchia, schivando l'enorme ascia bipenne di uno dei barbari, che aveva cercato di mozzargli la testa mentre era di spalle. «Figlio di puttana!» Cercò di spaccargli il muso con un poderoso pugno, ma l'avversario riuscì ad intercettare il colpo con la lama della propria ascia. «Appenderò la tua testa fuori la mia caverna!» Gli urlò mentre tentava per una seconda volta di tranciargli il collo. Ryu schivò ancora una volta l'ascia dell' avversario e gli sferrò una poderosa ginocchiata al fianco destro. Sentì le costole dell' avversario incrinarsi. «Scusa ma non ho tempo per te!» Con un calcio alla schiena Ryu lo fece finire faccia a terra. Si voltò in direzione di Klurg... rimase a bocca spalancata. Il fottuto bastardo maneggiava un'arma dalle dimensioni assurde, un'ascia di sì e no due metri di lunghezza. Dio bono.. Nonostante la grandezza dell'arma, il Capoclan delle Pietre Rotolanti sembrava maneggiarla con estrema naturalezza, mentre cercava di dividere in due parti specularmente uguali Kizaru, che schizzava a destra e sinistra agile come un'ombra, cercando di trovare spiragli nella difesa dell'avversario per colpirlo con la spada ricurva. Tutt'intorno era il caos totale... fortunatamente non c'erano ancora stati molti morti, circa due o tre unità a testa. Devo fermare tutto questo! Fermò giusto in tempo un nomade dal mantello turchese che stava per tagliare la gola di un barbaro che giaceva a terra inerme, poi corse verso Klurg che continuava a dimenare a destra e manca la sua Ascia Gigante. La battaglia non sembrava stancarlo... anzi, sembrava che più combattesse più riprendesse le forze! L' Akimichi cominciava a sentire l'adrenalina scorrergli nelle vene... era anch'egli pronto alla battaglia! Afferrò da terra un grosso martello chiodato che in principio apparteneva a uno dei barbari che adesso giaceva a terra sanguinante, con la testa a un paio di metri di distanza dal collo... A noi due! Pensò digrignando i denti.

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    Il tizio con la zambatou sferrò un fendente, più rapido di quanto mi aspettassi, che mi impedì di proseguire la corsa. Per fortuna i miei riflessi erano buoni e riuscii ad incurvare la schiena all'indietro all'ultimo momento, eseguendo una sorta di scivolata improvvisata. Vidi il piatto della lama passarmi a pochi centimetri dal naso. Percorso un metro e mezzo, piantai saldamente le braccia a terra e mi issai su di esse tenendo le gambe alzate a mo di calcio unico. M'infilai dunque nella difesa avversaria, approfittando del fatto che era impegnato a completare l'arco tracciato con la zambatou, e gli sferrai un poderoso doppio calcio sotto il mento. La forza del colpo fu tale che l'uomo, Zambatou e corazza inclusa, si alzò da terra di quasi un metro e poi ricadde con un pesante tonfo, K.O.
    Meno uno.
    Scattai in piedi e guardai l'altro nemico che si trovava a si e no due metri e mezzo di distanza, scrutandomi leggermente esterrefatto. Sapevo di esser stato fortunato ad averne messo fuori combattimento uno con così poco, ma attribuii il risultato al fatto che mi avessero sottovalutato.


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    Chiusa. Chiedete il +1 e 30 Ryo. Buon esame ^^
     
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