Missione Mark Yotsuki & Ryu Akimichi

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    Missione Mark Yotsuki & Ryu Akimichi
    Missione a Servizio di:Kumogakure No Sato
    Livello:D
    Esecutori della Missione:Mark Yotsuki & Ryu Akimichi
    Luogo d'Incontro:Cancello Sud di Kumogakure no Sato
    Appuntamento Ore:10.00
    La Casata Yoshimitsu possiede un'armatura tra le più antiche di tutta Kumogakure no Sato e come ogni anno, in occasione delle celebrazioni della fondazione del paese, l'armatura verrà portata in mostra da Kumo a Raiden per rievocare il viaggio di Yoshimitsu Mishima, il problema è che i rivali degli Yoshimitsu potrebbero tentare di rubare l'armatura durante questo viaggio.
    Il Vostro compito è fare in modo che l'armatura giunga a Raiden senza intoppi.
    Buon lavoro.

    Inizia Mark Yotsuki.


    Edited by Masterzaga - 17/11/2012, 19:54
     
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  2. _zoro_
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    La mattina del giorno precedente aveva consegnato la richiesta per la sua prima missione da ninja, e nella mattinata di quel giorno, era arrivata a casa Yotsuki una lettera. Erano circa le nove e mezza, la madre aveva chiamato Mark, urlando dal piano di sotto come era solita fare. Il neo shinobi scese le scale di corsa, raggiungendo la mamma all'ingresso. E' davvero per me? Se è davvero la missione sono proprio veloci, ho fatto richiesta solo ieri mattina!
    Certo che son sicura, sopra c'è scritto il tuo nome! Rispose lei consegnandogliela.
    Mark notò subito il simbolo di Kumo che teneva unito le due parti dell'involucro in carta. Emozionato, la aprì senza porsi altre domande, strappando la carta che la rivestiva.

    La Casata Yoshimitsu possiede un'armatura tra le più antiche di tutta Kumogakure no Sato e come ogni anno, in occasione delle celebrazioni della fondazione del paese, l'armatura verrà portata in mostra da Kumo a Raiden per rievocare il viaggio di Yoshimitsu Mishima, il problema è che i rivali degli Yoshimitsu potrebbero tentare di rubare l'armatura durante questo viaggio.
    Il Vostro compito è fare in modo che l'armatura giunga a Raiden senza intoppi.
    Buon lavoro.



    Avevo ragione, è la missione. L'incontro con il mio compagno è previsto per domani alle dieci, alle porte del villaggio. Bene non ho molta strada da fare, anche se manca solo mezz'ora, devo sbrigarmi.
    Senza dare il tempo alla madre di dire nulla corse nuovamente al piano di sopra, nella sua stanza dove si preparò indossando il suo kimono nero e l'haori bianco. Quindi prese anche la borsa dove teneva l'equipaggiamento e scese al piano di sotto. Fu stupito nel vedere il nonno assieme alla madre.
    Tua madre mi ha detto della missione. Mi raccomando ricordati quello che ti ho detto durante i nostri allenamenti. Non usare il vero potere del nostro clan se non è strettamente necessario. E soprattutto torna tutto intero. Disse il vecchio sorridendo.
    Lui rispose al sorriso. Tranquillo, me l'hai già detto un milione di volte. E poi ti ho già detto che sarò colui che ti supererà!
    Aperta la porta di casa, la chiuse dietro di se. Iniziò a incamminarsi per le strade del villaggio, in direzione del cancello sud del villaggio. La missione non sembra molto complicata... E il mio compagno viene da Konoha, ma il nome non mi dice nulla. Chissà che tipo è.
    Arrivò davanti al cancello sud con circa tre minuti di anticipo e non vide ancora nessuno. Speriamo non sia in ritardo, odio aspettare.

    ChakraFisicoMentale
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    Edited by _zoro_ - 18/11/2012, 13:05
     
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    Mentre ritornava a casa strotolò la missiva per leggerne il contenuto:
    CITAZIONE
    Missione a Servizio di: Kumogakure No Sato
    Livello: D
    Esecutori della Missione: Mark Yotsuki & Ryu Akimichi
    Luogo d'Incontro: Cancello Sud di Kumogakure no Sato
    Appuntamento Ore: 10.00

    La Casata Yoshimitsu possiede un'armatura tra le più antiche di tutta Kumogakure no Sato e come ogni anno, in occasione delle celebrazioni della fondazione del paese, l'armatura verrà portata in mostra da Kumo a Raiden per rievocare il viaggio di Yoshimitsu Mishima, il problema è che i rivali degli Yoshimitsu potrebbero tentare di rubare l'armatura durante questo viaggio.
    Il Vostro compito è fare in modo che l'armatura giunga a Raiden senza intoppi.
    Buon lavoro.

    Rilesse il tutto per due volte. Quindi dovrò andare a Kumo... che noia! Il giovane Akimichi non era ancora abituato ai lunghi viaggi, ma dopo tutto la vita dello Shinobi è anche questo! L' appuntamento con il suo compagno di missione, Mark Yotsuki, era fissato per le dieci di due giorni dopo. Lo aspettava un lungo viaggio... Dato che erano già le quattro del pomeriggio, Ryu pensò che avrebbe dovuto partire il prima possibile, in modo da non essere costretto a viaggiare anche di notte, quindi arrivato a casa si dedicò subito ai preparativi. Infilò nella borsa tutto il suo scarno arsenale da guerra: Shuriken e Kunai; indossò i guanti chiodati e dunque gettò la borsa ai piedi della porta d'ingresso. Inserì poi in un grosso zaino tutto ciò che poteva servirgli per il viaggio, tra cui un sacco a pelo e alcune provviste (forse un po troppe). Si cambiò velocemente, indossando un pantalone nero, una camicetta bianca con alcuni motivi floreali di un azzurrino chiaro ricamati sopra e dei sandali neri. Bene, adesso è tutto pronto! Si legò la borsa al fianco destro e si caricò lo zaino sulla schiena, dunque si chiuse la porta di casa alle spalle. Arrivare a Kumo a piedi sarebbe troppo una faticaccia... e poi non ho nessuna intenzione di viaggiare anche di notte. Non mi resta che vedere se alle stalle hanno un cavallo adatto alla mia stazza! Detto fatto: in cinque minuti Ryu fu alle stalle di Konoha, parlando con il proprietario. Era un uomo sulla quarantina piuttosto dolce e gentile: «Ho un cavallo che fa proprio al caso tuo!» Mostrò a Ryu un possente stallone di grandi dimensioni, che sembrava poter portare in groppa persino un gigante. Il manto era grigio chiaro e la criniera grigio cenere, e il cavallo scalpitava dalla voglia di affrontare un nuovo lungo viaggio. «Il suo nome è Impronta, è così possente che quando corre lascia profonde impronte su qualsiasi tipo di terreno! Di cavalli così maestosti ce ne sono pochi, e lo affido a te confidando nella responsabilità del Clan Akimichi! E' uno dei miei cavalli migliori, bada di trattarlo bene!» Ryu annuiva soddisfatto. «Credo sia perfetto! La vostra fiducia verrà ricompensata, il cavallo tornerà qui, se possibile, in condizioni migliori di quando è partito!» Ne pagò il prezzo per il noleggio (naturalmente tutto finanziato da quel buon uomo dell' Hokage) e in pochi minuti si trovava sulla strada principale che da Konoha andava verso Est, in groppa alla maestosa bestia, che sembrava non soffrire del peso dell' Akimichi e del suo carico, e trotterellava felice in direzione Kumo. Il Sole calava lentamente verso Ovest e il cielo diventata sempre più scuro. Il viaggio fu tranquillo e per quando il sole fu completamente immerso dietro le montagne, Ryu si trovava già oltre Hinamoto, quasi ai confini col Paese del Riso. Decise dunque di abbandonare il sentiero principale alla ricerca di un posto più riparato dove passare la notte. In pochi minuti trovò un folto salice piangente le cui fronde ricadevano fino al terreno e si immergevano in un corso d'acqua che scorreva felice affianco al tronco dell' albero. Ryu, che trovava lo scrosciare dell'acqua molto rilassante, decise di "accamparsi" proprio ai piedi del salice, dove le fronde dell'albero lo avrebbero riparato. Legò il cavallo al tronco dell'albero, dunque tirò fuori dallo zaino il sacco a pelo e lo stese a terra. Viaggiare a cavallo non era proprio una cosa comodissima, almeno quando si trattava di lunghi viaggi, e l' Akimichi aveva tutto il didietro indolensito. Mangiò alcune delle provviste che si era portato con sé (della carne essiccata) e dunque si infilò nel soffice sacco a pelo. Si stese di lato, osservando il cavallo intento a brucare l'erba, e ben presto prese sonno... Quando si svegliò l' indomani il Sole era già allo zenit e splendeva alto in cielo. Ma quanto cazzo ho dormito? Senza perder tempo l' Akimichi mangiò ancora qualche boccone di carne e risaltò in groppa al cavallo, che nitriva annoiato e desideroso di ripartire. Il viaggio anche quest' oggi fu piuttosto piacevole. Il paesaggio, entrati nel Paese del Riso, iniziò a cambiare: le sterminate praterie del Paese del Fuoco iniziarono man mano a sparire, lasciando spazio a un terreno piuttosto brullo e quasi sabbioso, dove qua e là piccoli gruppetti di alberi si ergevano felici, dalle foglie verde chiaro. Arrivati poi ai confini con la Repubblica dei Samurai, il terreno iniziò a diventare sempre più pendente. La Repubblica dei Samurai (come anche la stessa Kumo) era un terreno decisamente collinare/montuoso, dove tra le tante colline e montagne qua e là si stendeva una grande valle. Il terreno iniziò a farsi così accidentato che in alcuni tratti Ryu era costretto a smontare e condurre il cavallo per le redini. Dunque la loro andatura rallentò e per quella notte Ryu dovette accamparsi in una sorta di grotta (più che altro un insenatura nella roccia) tra Raiden e Kumo. Ryu iniziava a essere decisamente stanco: non ne poteva più di tutta quella carne essiccata e ramen in scatola e non vedeva l'ora di poter mettere le mani su qualcosa più sostanzioso. L'unica consolazione era il sacco a pelo, che era stata la sua ancora di salvezza. Era comodissimo e caldissimo e l' Akimichi stava seriamente pensando di usarlo in sostituzione del letto anche una volta tornato a casa. Finalmente, l' indomani, il ragazzo giunse alla porta Sud di Kumo... Era stata una sfacchinata assurda e il Genin di Konoha giunse con qualche minuto di ritardo, poiché era dovuto passare alla stalla della città per lasciarvi in affidamento il cavallo. Allo stalliere aveva fatto le dovute raccomandazioni e il cavallo doveva essere trattato come un re nel suo palazzo. Comunque, l' Akimichi prese a guardarsi intorno, alla ricerca del compagno di missione. Mark Yotsuki... Il nome non gli diceva niente di che, sapeva solo che quello degli Yotsuki era forse il clan più prestigioso di Kumo. Lo stesso fondatore del villaggio apparteneva a quel clan. La sua attenzione fu catturata da un ragazzo che non doveva avere più di sedici anni. Era alto sul metro e settantacinque, decisamente bassino rispetto a Ryu, e aveva un portamento piuttosto fiero. Aveva lunghi capelli neri e carnagione rosea. Gli occhi erano marrone scuro, quasi nero. L' Akimichi gli si avvicinò. «Ciao, io sono Ryu Akimichi... Tu sei Mark Yotsuki?» Lo guardò con sguardo interrogativo. «In qualunque caso, piacere di conoscerti!» Gli porse la grossa mano destra.


    Informazioni:

    Chakra: 70
    Stato Fisico: Fondoschiena indolensito
    Stato Mentale: Stanco del viaggio

    Equipaggiamento:.

    Kunaix10, nella borsa
    Shurikenx20, nella borsa

    Abbigliamento:
    Borsa, legata al fianco destro
    Guanti chiodati, indossati
    Coprifronte, legato al braccio sinistro
     
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  4. _zoro_
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    Le sue previsioni fino a quel momento purtroppo sembravano essere azzeccate, lo shinobi di Konoha era già in ritardo di qualche minuto. Per fortuna anche l'armatura, che sarebbe stata portata da loro da qualche anbu, non era ancora arrivata. E speriamo non arrivi finché non c'è il Konohano, o dovremmo già ritardare la partenza.
    Poco dopo, lo Yotsuki notò da lontano un'imponente figura avvicinarsi. Era alto, a occhio quasi due metri, ed era anche molto largo. Il pizzo nero in tinta con i capelli, che ai lati prendevano un colore grigiastro. Legato al braccio il coprifronte della Foglia. Questo si guardò un po intorno poi lo vide e gli si avvicinò, porgendogli la mano destra. Ciao, io sono Ryu Akimichi... Tu sei Mark Yotsuki? In qualunque caso, piacere di conoscerti!
    Mark rispose mentre stringeva la mano al nuovo arrivato, notando che era grossa quasi due volte tanto la sua. Si sono io, è un piacere anche per me. L'armatura arriverà a momenti, insieme a una piccola delegazione di abitanti di Raiden che faranno il tragitto con noi, ma per ora dobbiamo attendere.
    Detto ciò, osservo con un po più d'attenzione il volto del suo nuovo compagno che indossava dei pantaloni neri con una camicetta bianca, con delle decorazioni floreali. Avrà una decina d'anni in più di me. Comunque è davvero grosso, anche se non ha solo muscoli ma anche un po di grasso, tuttavia la sua statura lo nasconde molto bene. Date le dimensioni, posso ipotizzare che sia un tipo a cui piacciono gli scontri ravvicinati, se è davvero così, andremo sicuramente d'accordo.
    Spero che il viaggio da Konoha a qua non sia stato troppo faticoso, dato che adesso dovremo rimetterci in marcia. Anche se probabilmente ci sposteremo a cavallo, con l'armatura da portare ci muoveremo molto lentamente.
    Mentre i due shinobi scambiavano qualche parola, un gruppo di quattro persone a cavallo li raggiunsero. Due erano donne, ed erano vestite in modo simile. Entrambe indossavano un kimono bianco con delle strane decorazioni di colori molto accese. I capelli erano perfettamente raccolti. I due uomini, erano anch'essi vestiti in maniera elegante, anche se uno dei due, aveva un vestito molto più prezioso e questo si poteva notare dalle pietre preziose incastonate nell'abito.
    Fu proprio quest'ultimo a parlare. Sono Kimimoto Yoshimitsu, sindaco di Raiden e insieme ai miei tre concittadini siamo la delegazione venuta qua per prendere l'armatura. Dai vostri coprifronte, voi due siete coloro che ci scorteranno. Partiremo non appena l'armatura arriverà, dovremo arrivare in serata, e il nostro ingresso al villaggio darà iniziò ai festeggiamenti.
    Capisco. Il mio nome è Mark Yotsuki, e insieme al qui presente mio compagno scorteremo l'armatura, e quindi anche voi, fino a Raiden, anche se spero non ci sarà bisogno del nostro intervento.
    Il cielo era coperto di nuvole bianche che coprivano il sole. Il mese prossimo sarebbe stato inverno, ma a Kumo, che sorgeva in mezzo alle montagne, faceva già abbastanza freddo. Il giovane ninja del tuono si strinse nel suo haori, nella speranza che l'armatura sarebbe arrivata presto: era uno che soffriva particolarmente il freddo.

    ChakraFisicoMentale
    70IllesoRilassato


    Edited by _zoro_ - 19/11/2012, 16:28
     
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    Il ragazzo ricambiò la stretta: « Si sono io, è un piacere anche per me. L'armatura arriverà a momenti, insieme a una piccola delegazione di abitanti di Raiden che faranno il tragitto con noi, ma per ora dobbiamo attendere.» Ryu si limitò ad annuire e a ricambiare lo sguardo dello Yotsuki, che sembrava lo stesse analizzando da capo a piedi. Che tipo sarà? Il silenzio fu interrotto ancora dal Kumoniano. «Spero che il viaggio da Konoha a qua non sia stato troppo faticoso, dato che adesso dovremo rimetterci in marcia. Anche se probabilmente ci sposteremo a cavallo, con l'armatura da portare ci muoveremo molto lentamente.» Ryu si grattò la nuca. «In effetti il viaggio è stato leggermente faticoso, ma niente che un ninja di Konoha non possa sopportare! E per quanto riguarda i viaggi a cavallo... ne ho leggermente pieni gli attributi, ma farò quello che mi dicono di fare.» Si esibì in un ampio sorriso. Lo Yotsuki sembrava essere un gran chiacchierone e Ryu era un tipo a cui piaceva chiacchierare. Non passò molto che furono raggiunti da quella che doveva essere la delegazione di Raiden a cui aveva accennato Mark. Erano due uomini e due donne, tutti a cavallo e tutti vestiti degli abiti più eleganti ci si potesse immaginare. Uno di loro, che sembrava essere d'alto liniaggio, e vestito di un abito adornato di gemme preziose e luccicanti, prese parola e si presentò loro come Kimimoto Yoshimitsu, il primo cittadino di Raiden. «... Partiremo non appena l'armatura arriverà, dovremo arrivare in serata...» Ryu attese che il compagno si presentasse, dunque prese egli stesso parola: «Io sono Ryu Akimichi, al vostro servizio!» Si esibì in un goffo inchino. «Come già detto da Mark, saremo vostri compagni di viaggio fino a Raiden, sperando naturalmente che il nostro aiuto non sia necessario.» Fece schioccare le dita. «Perfetto ragazzi, confido in voi. Naturalmente non vi muoverete a piedi, tra poco insieme al carro arriveranno per voi anche due cavalli noleggiati alla stalla del villaggio. Cercheremo di essere il più rapidi possibile, in modo da evitare intoppi di qualsiasi genere.» Ryu annuì silenzioso, mentre osservava il volto del signor Yoshimitsu: aveva lineamenti molto marcati e fronte alta. Portava capelli lunghi fino alle spalle e il pizzetto, entrambi di un colore tra il marrone e il rossiccio. Non doveva avere più di cinquantacinque anni e sembrava piuttosto simpatico. Ryu si accostò a Mark e gli sussurrò: «Sembra simpatico, il vecchio gagliardo.» Non ci fu neanche il tempo di avere una risposta che l'attenzione di tutti fu catturata dal suono di alcune trombe. Dalla porta Sud del villaggio fuoriuscì in gran carriera un carro in legno dalle medie dimensioni. Esso era ornato da scudi dorati e vessilli raffiguranti un cigno argenteo in campo blu. Deve essere il simbolo della città, o forse della Casata Yoshimitsu. Il carro avanzava lentamente, trainato da due grossi stalloni bianchi, che avanzavano elegantemente tra la folla che si divideva in due al cospetto del carro. Ai fianchi di questo, vi erano due Shinobi che tiravano per le redini due cavalli: una giumenta dal manto rossiccio e con una macchia a stella sulla fronte, e un imponente stallone dal pelo grigio chiaro... Impronta! Pensò con un sussulto Ryu, felice di rivedere il suo compagno di viaggio. Quando il carrò arrivò al loro cospetto i due Shinobi che accompagnavano il carro affidarono a Ryu e Mark le redini dei cavalli. «Bene ragazzi, affidiamo il carro a voi... Mi raccomando, tra Kumo e Raiden c'è un'ampia rete di rapporti commerciali, se il Villaggio è in via di sviluppo è anche grazie alle ricche casate che risiedono a Raiden, tra cui i Yoshimitsu... Vedete di non inasprire i rapporti con loro, tenete gli occhi aperti!» L'Anbu che aveva parlato fece loro l'occhiolino, dunque entrambi sparirono in una nube di fumo. Ma che cazz?! Voglio imparare a farlo anche io! Pensò Ryu a occhi sgranati. «Bene ragazzi, direi che possiamo anche partire! Voi rimarrete in retroguardia e camminerete vicini sulla "scia" del carro... Mi raccomando ragazzi, occhi aperti!» Ryu trattenne a stento uno sbuffo di noia. Ok, ho capito, dobbiamo tenere gli occhi aperti... C'è qualcun altro che vuole ricordarmelo? L' Akimichi saltò in groppa a Impronta e gli carezzò il collo. «Ben trovato, vecchio mio... Di nuovo in viaggio, eh?» Il cavallo nitrì, felice di aver ritrovato il suo nuovo amico. La compagnia si mise in marcia. Davanti al carro cavalcavano le due belle dame, ai lati Yoshimitsu e l'altro uomo; in retroguardia, come stabilito, cavalcavano vicini Mark e Ryu, il primo sull' elegante giumenta, il secondo sul possente e quasi goffo stallone. L' Akimichi notò che i due uomini portavano legate al fianco due spade. Prendono in seria considerazione l'idea di essere attaccati, a quanto pare.. Il Genin di Konoha si guardò intorno circospetto. Si trovavano ancora vicini a Kumo, e le porte del villaggio erano ancora visibili all' orizzonte, eppure un leggero stato d'ansia si impadronì del ragazzo. Meglio tenere gli occhi... ben aperti! Pensò, senza riuscire a trattenere uno sbuffo.

    Informazioni:

    Chakra: 70
    Stato Fisico: Ottimale
    Stato Mentale: Leggero stato d'ansia

    Equipaggiamento:.

    Kunaix10, nella borsa
    Shurikenx20, nella borsa

    Abbigliamento:
    Borsa, legata al fianco destro
    Guanti chiodati, indossati
    Coprifronte, legato al braccio sinistro


    Edited by Arathorn - 19/11/2012, 13:22
     
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  6. _zoro_
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    Anche il suo compagno si presentò, poi il sindaco di Raiden riprese a parlare. Perfetto ragazzi, confido in voi. Naturalmente non vi muoverete a piedi, tra poco insieme al carro arriveranno per voi anche due cavalli noleggiati alla stalla del villaggio. Cercheremo di essere il più rapidi possibile, in modo da evitare intoppi di qualsiasi genere.
    Il konohano gli si avvicinò, parlandogli a bassa voce. Sembra simpatico, il vecchio gagliardo.
    Mark non ebbe nemmeno il tempo di rispondere che un rumore di zoccoli e un suonare di trombe li fece voltare, così come tutta le gente che passava di la in quel momento: un carro di legno piuttosto grosso comparì davanti a loro, con un entrata a dir poco plateale. Era ornato d'oro con scudi e vessilli. Tutti raffiguravano una specie di cigno, probabilmente il simbolo della casata degli Yoshimitsu. Due poderosi cavalli bianchi trainavano il carro, guidato da un vecchio signore barbuto. Ai due lati, due anbu tiravano le redini di due cavalli: una giumenta rossa con un disegno a stella sulla fronte che fu affidata allo Yotsuki, e un grosso cavallo grigio che fu dato all'Achimichi. Povero cavallo, non oso immaginare la fatica di avere tutto quel peso sulle spalle!
    Uno dei due ninja che aveva portato il carro fino a loro, fece le dovute raccomandazioni. Bene ragazzi, affidiamo il carro a voi... Mi raccomando, tra Kumo e Raiden c'è un'ampia rete di rapporti commerciali, se il Villaggio è in via di sviluppo è anche grazie alle ricche casate che risiedono a Raiden, tra cui i Yoshimitsu... Vedete di non inasprire i rapporti con loro, tenete gli occhi aperti! Dopo di ché sia lui che il compagno sparirono in una nube di fumo. Con il consenso del sindaco, il gruppo iniziò a muoversi secondo questo schema: i due genin in retroguardia, i due uomini di raiden ai lati, e le due donne davanti.
    In sella al suo animale, lo Yotsuki continuava a guardarsi intorno alla ricerca di possibili pericoli ma dopo un quarto d'ora si era già stancato. Non era un tipo molto paziente e, se non era in combattimento, perdeva facilmente la concentrazione. Così senza accorgersene si ritrovò a pensare agli avvenimenti precedenti alla sua richiesta della missione.

    * Inizio FlashBack*


    Qualche giorno dopo l'esame Genin, nel retro di casa Yotsuki...
    Nonno cosa dici?! So che eri un grande shinobi una volta ma non potrei mai prendermela con qualcuno della tua età!
    Ehi, non è carino dare del vecchio a qualcuno. Aveva replicato Gray Yotsuki. Comunque non avere paura, sei ancora un marmocchio, non mi farai male.
    Marmocchio a chi? E va bene, se proprio ci tieni. Spronato dalle parole di suo nonno aveva attaccato a testa bassa.
    L'aveva raggiunto correndo e aveva tentato di colpirlo con un calcio al petto, cercando di non metterci troppa potenza per non fargli troppo male ma quando stava per colpirlo, una specie di fascio elettrico o comunque energetico aveva circondato il vecchio che era letteralmente scomparso dalla sua vista mandando a vuoto il suo attacco. Quando il giovane si era voltato suo nonno era dietro di lui sorridente e quella specie di rivestimento era sparito. Sto impazzendo o cosa? No ci deve essere per forza sotto qualcosa, è impossibile che sia così veloce alla sua età. Che si tratti di un teletrasporto? Non mi resta altro modo per scoprirlo se non attaccandolo di nuovo.
    Così si era nuovamente lanciato all'attacco che era stato puntualmente di nuovo evitato. Questa volta però non appena si voltò venne colpito al volto e fatto sbalzare indietro di qualche metro. Mark si era massaggiato la guancia dal dolore e poi rialzandosi aveva guardato il nonno stupito: un rivestimento di Chakra Raiton lo stava completamente circondando. Gray lo guardò sorridente. E' giunto il momento che tu apprenda il vero potere di uno Yotsuki.

    * Fine FlashBack*



    Il grido di un aquila nel cielo, lo riportò alla realtà come una secchiata d'acqua fredda sveglia un ubriaco addormentato. Maledizione, mi ero già distratto! Meglio parlare un po, almeno non mi distraggo con i miei pensieri.
    Quindi, dopo aver richiamato l'attenzione del sindaco, che rallentò leggermente per affiancarsi ai due shinobi. Mi scusi se ie lo chiedo, se non vuole rispondere è libero di non farlo, la mia è una domanda esclusivamente personale e per la mia curiosità. Per quale motivo il suo clan si è fatto dei rivali?

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    Un primo breve tratto fu percorso nel silenzio più totale. A interrompere il silenzio fu proprio Mark, che richiamò l'attenzione del signor Yoshimitsu che si avvicinò loro, rallentando l'andatura. «...Per quale motivo il suo clan si è fatto dei rivali?» Il sindaco rise. «Mio caro, non avrai neanche diciotto anni e hai ancora molto da imparare... Allora fa ben attenzione a quello che ti dico: tutti i potenti hanno dei nemici. C'era famoso ninja che era solito dire "Se quello che fai non dà fastidio a nessuno allora non stai facendo niente che valga la pena di fare". Se vuoi diventare qualcuno, nella vita, probabilmente avrai da calpestare un paio di piedi importanti e inevitabilmente alcune persone ti si inimicheranno! E' il prezzo del successo, figlio mio.» Ryu lo osservò parlare: sembrava molto convinto di quello che diceva, eppure ancora doveva rispondere alla domanda di Mark. «Quindi anche lei ha dovuto pestare dei piedi importanti, immagino...» Per un momento l'uomo si perse nei suoi pensieri, poi rispose: «Oh no, affatto!» Disse quasi come se si stesse scusando. «Quello che vi ho appena detto è tutto vero, ma sinceramente non è un tipo di politica che mi piace adottare... Diciamo che preferisco tenermi fuori dai guai!» Ryu lo osservò con sguardo interrogativo. «E allora perché qualcuno dovrebbe voler rubare l'armatura?» L'uomo rise ancora.
    «Ebbene, IO» - e marcò quell' "io" con forza - «Preferisco tenermi fuori dai guai, ma i miei antenati erano di tutto altro stampo! Purtroppo i conflitti di sangue tendono a protrarsi per anni e anni, soprattutto se i capi delle fazioni avverse sono particolarmente ottusi...» Sospirò. «Risale tutto ai tempi della fondazione di Kumo: Mishima Yoshimitsu fu colui che indossò quest'armatura. Suo cugino era Misato Yoshimaru ed entrambi furono tra i padri fondatori di Kumogakure, insieme al primo Raikage. Insieme formavano un duo praticamente imbattibile e si dice che il Raikage stesso temesse di combattere contro di loro, e per questo badava bene di tenerli dalla sua parte.» Negli occhi gli si accese un bagliore rosso, al ricordo dei grandi antenati della sua stirpe. «Leggenda narra che insieme furono inviati sulla più alta montagna di Kumogakure a combattere il drago Klurg e lì riuscirono dopo sette giorni di battaglia ad abbattere il nemico! Ora, i draghi, si sa, conservano nel loro antro ricchezze da sfamarci l' intero mondo ninja, ed è lì che nacquero le prime divergenze. » Il bagliore negli occhi si spense. «L'uomo è avido per natura ed è schiavo della ricchezza, e i due cugini non facevano eccezione... Mishima reclamava di aver sferrato il colpo di grazia alla mostruosa creatura e dunque di meritare una parte maggiore del bottino. Lo stesso faceva Misato. Insomma, il tutto si concluse con l' omicidio di Misato ed è da lì che nacquero le divergenze tra le due dinastie. L'armatura conservata nel carro qui affianco, è secondo la leggenda l'ultimo pezzo rimasto del bottino di Klurg! » Una fiamma avvampò ancora nei suoi occhi, per poi spegnersi nuovamente. «Certo, le leggende sono leggende, ed è più probabile che i due cugini abbiano affrontato un ninja particolarmente potente, che un drago. Ma, ripeto, le leggende sono leggende e sono belle e avvincenti così come sono!» Lasciò intendere di non aver null'altro da dire. Avanzò l'andatura e si riportò al fianco del carro. Ryu era rimasto estasiato dalla storia narratagli. Era sempre stato affascinato da storie di guerre, draghi, grandi bottini e quant'altro e non vedeva l' ora di vivere un'avventura del genere egli stesso. «La mia simpatia per il signor Yoshimitsu aumenta sempre di più... Kumo sembra un posto interessante, come ti ci trovi?» Disse Ryu a Mark, cercando di intraprendere una conversazione. Tra draghi e tesori l'ansia che lo aveva avvolto era completamente svanita e, a dirla tutta, aveva anche un po abbassato la guardia.


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    Il signor Yoshimitsu iniziò il suo discorso. Mio caro, non avrai neanche diciotto anni e hai ancora molto da imparare...
    In realtà voglio solo evitare di distrarmi, ma meglio lasciarli credere quello che vuole e speriamo che almeno la storia sia interessante.
    Allora fa ben attenzione a quello che ti dico: tutti i potenti hanno dei nemici. C'era famoso ninja che era solito dire "Se quello che fai non dà fastidio a nessuno allora non stai facendo niente che valga la pena di fare". Se vuoi diventare qualcuno, nella vita, probabilmente avrai da calpestare un paio di piedi importanti e inevitabilmente alcune persone ti si inimicheranno! E' il prezzo del successo, figlio mio.
    Del successo di chi? Da quello che mi risulta tu non sei un ninja... Quasi come se il suo compagno gli avesse letto nella mente, questo fece un commento ad alta voce molto simile.
    Quindi anche lei ha dovuto pestare dei piedi importanti, immagino...
    Oh no, affatto! Quello che vi ho appena detto è tutto vero, ma sinceramente non è un tipo di politica che mi piace adottare... Diciamo che preferisco tenermi fuori dai guai!
    Ecco, come non detto ahah. Sarà sicuramente colpa di qualche suo parente, o addirittura antenato, che si è inimicato qualcuno.
    E allora perché qualcuno dovrebbe voler rubare l'armatura? Continuò curioso l'Akimichi.
    Ebbene, IO disse soppesando molto quest'ultima parola, Preferisco tenermi fuori dai guai, ma i miei antenati erano di tutto altro stampo! Purtroppo i conflitti di sangue tendono a protrarsi per anni e anni, soprattutto se i capi delle fazioni avverse sono particolarmente ottusi...» Sospirò. «Risale tutto ai tempi della fondazione di Kumo: Mishima Yoshimitsu fu colui che indossò quest'armatura. Suo cugino era Misato Yoshimaru ed entrambi furono tra i padri fondatori di Kumogakure, insieme al primo Raikage. Insieme formavano un duo praticamente imbattibile e si dice che il Raikage stesso temesse di combattere contro di loro, e per questo badava bene di tenerli dalla sua parte.
    Il primo raikage? Quindi il mio bis bis nonno ho qualcosa di simile. Mio nonno mi ha detto che insieme al terzo e al quarto, sempre membri del nostro clan, è stato sicuramente uno dei ninja più forti che Kumo e l'intero mondo ninja abbiano mai avuto. Se qualcuno di così forte temeva questi due insieme, dovevano essere davvero forti.
    Leggenda narra che insieme furono inviati sulla più alta montagna di Kumogakure a combattere il drago Klurg e lì riuscirono dopo sette giorni di battaglia ad abbattere il nemico! Ora, i draghi, si sa, conservano nel loro antro ricchezze da sfamarci l' intero mondo ninja, ed è lì che nacquero le prime divergenze.
    Lo Yotsuki fu molto scettico su questo ultimo punto, non aveva mai creduto molto alle storie di fantasia, anche se doveva ammettere che avevano un certo fascino. Dubito che i draghi siano davvero esistiti, ma come si dice: le leggende nascondono sempre un fondo di verità!
    L'uomo è avido per natura ed è schiavo della ricchezza, e i due cugini non facevano eccezione... Mishima reclamava di aver sferrato il colpo di grazia alla mostruosa creatura e dunque di meritare una parte maggiore del bottino. Lo stesso faceva Misato. Insomma, il tutto si concluse con l' omicidio di Misato ed è da lì che nacquero le divergenze tra le due dinastie. L'armatura conservata nel carro qui affianco, è secondo la leggenda l'ultimo pezzo rimasto del bottino di Klurg!
    Al trotto sulla sua cavalla, Mark provò a sbirciare con gli occhi attraverso alcune piccole fessure del carro, ma a causa del buio non si vedeva niente. Trasportiamo un oggetto davvero antico e prezioso allora. Speriamo che al nostro arrivo avremo l'occasione di vederlo!
    Certo, le leggende sono leggende, ed è più probabile che i due cugini abbiano affrontato un ninja particolarmente potente, che un drago. Ma, ripeto, le leggende sono leggende e sono belle e avvincenti così come sono! Detto ciò, il sindaco accellerò e riprese la sua posizione.
    La mia simpatia per il signor Yoshimitsu aumenta sempre di più... Kumo sembra un posto interessante, come ti ci trovi?
    E' un bel villaggio, un po freddo a causa delle montagne, ma il calore e l'accoglienza delle persone equilibrano la cosa. I miei genitori sono tornati a Kumo dopo l'ultima Guerra, io da quando mi ricordo sono sempre stato qua e Kumo è la mia casa. Comunque se ti piacciono di queste storie, al nostro villaggio ne abbiamo molte, soprattutto riguardante antichi antefatti e oggetti preziosi. Ma per lo più sono leggende, come lo è anche questa. Concluse tranquillo.
    Il gruppo raggiunse il fianco di una grossa montagna, il cui passaggio si affacciava sulla destra su uno strapiombo, mentre sulla sinistra c'era la parete rocciosa. Per fortuna il percorso era largo circa otto metri, consentendo il passaggio del carro e facendo proseguire lentamente i cavalli, la carrozza non sarebbe finita fuori strada. E poi il sindaco sembrava tranquillo, evidentemente passavano di li ogni anni. Bene, almeno per questo tratto saremo più coperti e sarà più facile proteggere il carro. Dovendo rallentare per non fare deragliare il carro, questo pezzo di tragitto ci porterà via un'oretta buona...

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    «...Kumo sembra un posto interessante, come ti ci trovi?» Disse Ryu a Mark, cercando di intraprendere una conversazione. «E' un bel villaggio, un po freddo a causa delle montagne, ma il calore e l'accoglienza delle persone equilibrano la cosa...» La schiena di Ryu fu percossa da un brivido di freddo. Forse per il fatto che gli era stato fatto notare, il ragazzo iniziò a sentire un po di freddo. Per fortuna aveva pensato anche a quello e dallo zaino che aveva portato con sé estrasse un lungo mantello color cuoio, che si avvolse attorno alle spalle. Intanto Mark continuava a parlare: «Comunque se ti piacciono di queste storie, al nostro villaggio ne abbiamo molte...» Ryu si perse per un momento nei suoi pensieri, tra grandi ninja, dragh, giganti e simili, poi ritornò sul pianeta terra. «Oh, a Konoha non si sente molto parlare di queste cose... Diciamo che i Konohaniani sono gente a cui piace stare, ehm, diciamo con i piedi per terra.» Sperò di essersi spiegato. Intanto il sentiero che stavano seguendo si stava inerpicando sul fianco di una montagna. Sulla sinistra avevano un'alta parete rocciosa che si perdeva in alto nelle nuvole. Alla loro destra, invece, una parete a strapiombo alle cui pendici cresceva una folta vegetazione di alberi. Il percorso era in salita, dunque stavano salendo di quota e Ryu pensò fosse questo il motivo per cui aveva cominciato a sentire freddo. Erano in marcia da una quarantina di minuti e di strada da percorrere ce n'era ancora tanta. «Qui è completamente diverso, da Konoha...» Disse l' Akimichi sempre rivolto allo Yotsuki. «Non so se sei mai stato nel Paese del Fuoco... Il villaggio della Foglia potrebbe definirsi come immerso in un immenso mare di verde. Tutto intorno al villaggio ci sono delle infinite praterie, qua e là interrotte da colline di bassa quota... Qui invece, bhè, è tutto così...» Si guardò intorno. «E' tutto così... ALTO!» Non era abituato a quel tipo di paesaggio, ma una cosa era certa: la montagna gli piaceva. Ryu comunque stava man mano riprendendo la concetrazione e stava dimenticando draghi e giganti. Il sentiero prese a scendere e ben presto si ritrovarono in un'ampia valle verdeggiante, racchiusa tra quattro alte montagne le cui vette si perdevano tra le bianche nuvole. Vedere quei colossi di roccia metteva quasi in soggezione il giovane Akimichi, che si rendeva conto di quanto piccoli fossero nel mondo, persino lui che tanto "piccolo" non era. Eppure quelle montagne che all'inizio gli erano sembrate amiche, cominciavano a sembrargli ostili, come se nascondessero qualche pericolo di cui loro erano ignari. Ryu si mise all'erta, drizzandosi sul cavallo, e iniziò a guardarsi intorno con sospetto. Ora che si trovavano in una valle, il loro sentiero si tuffava in una fitta foresta, e quale posto migliore per un'imboscata, se non una fitta foresta? «Mark... occhi ben aperti!» Pronunciò le ultime tre parole quasi disgustato.

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    Edited by Arathorn - 20/11/2012, 08:53
     
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    Qui è completamente diverso, da Konoha... disse il suo compagno iniziando un discorso. Non so se sei mai stato nel Paese del Fuoco... Il villaggio della Foglia potrebbe definirsi come immerso in un immenso mare di verde. Tutto intorno al villaggio ci sono delle infinite praterie, qua e là interrotte da colline di bassa quota... Qui invece, bhè, è tutto così... E' tutto così... ALTO!
    Non ho mai avuto il piacere di lasciare questo Paese, ma sono un Genin da poco e sicuramente in futuro mi capiterà l'occasione. Comunque le montagne non sono così male come sembrano, e te lo dico io che sono uno che soffre particolarmente il freddo. Senza contare che le montagne sono più facilmente difendibili dei boschi... Rispose sorridente Mark.
    Il gruppo era ormai in cammino da un paio d'ore, e finalmente quel tratto di montagna con lo strapiombò finì. Si addentrarono quindi in una valle chiusa da quattro grosse montagne, al cui centro vi era un fitto bosco. Loro presero il sentiero principale che lo attraversava, e che permetteva al carro di passare. Mark... occhi ben aperti!
    Lo Yotsuki condusse la sua cavalla tra gli alberi, seguendo la scia del carro.
    Da quel che mi hai detto il paesaggio a Konoha è così ovunque no? Dovresti sentirti più a tuo agio. Rispose lui con un sorrisetto.
    Tuttavia battute a parte sapeva che gli alberi erano un ottimo nascondiglio per i possibili assalitori.
    Nonostante ciò, il viaggio sembrò procedere tranquillo, erano dentro la foresta già da un'oretta e non era successo niente. Poi improvvisamente furono costretti a fermarsi, a causa di un grosso tronco che ostruiva il passaggio. I due shinobi smontarono da cavallo, così come i due uomini. Si avvicinarono all'albero caduto, Ryu e il sindaco pronti a sollevarlo da sinistra dalla parte della chioma, Mark e l'altro uomo da destra.
    Il ninja di Kumo stava per iniziare a sollevarlo, quando notò ché il taglio dell'albero era abbastanza netto. Come se l'avessero tagliato con una sega.
    Dopo aver formulato quel pensiero, ne seguì un'altro che lo fece arrestare. Voltò la testa verso il carro e vide che due uomini si stavano avvicinando furtivamente agli ingressi laterali di esso. Merda!
    Mollò immediatamente il tronco, senza curarsi se questo sarebbe stato un problema degli altri e scattò verso il bandito dal suo lato. Quest'ultimo, aveva un passamontagna nero, un giubbotto marrone e dei pantaloncini scuri. Quando si accorse di essere stato scoperto, tirò fuori un pugnale, con cui cercò di ferire lo shinobi.
    Mark fu abbastanza veloce da mettere il piede destro in avanti e ruotare di 180° gradi per schivarlo. Quindi, ormai fuori dalla portata del nemico, lo afferrò per il polso del braccio con cui questo aveva attaccato in modo da impedirgli di scappare, dopo di ché fece la prima cosa che li venne in mente e lo colpì con un pugnò sul volto. Dato il giubbotto piuttosto spesso, aveva preferito non mirare allo stomaco ed era andato direttamente sul volto, facendo cadere l'avversario.
    Ovviamente non mollò la presa dal polso, ma ruotandolo costrinse il nemico a ruotare anch'esso per il dolore, facendolo finire con la faccia rivolta verso terra. Quindi gli girò anche il braccio afferrandolo con l'altra mano, e si sedette sulla sua schiena. E uno è andato...
    Guardando dietro di se, ma tenendo sempre la sua presa, vide che Ryu non era più vicino al tronco, quindi probabilmente si stava occupando del secondo bandito...

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    «Da quel che mi hai detto il paesaggio a Konoha è così ovunque no? Dovresti sentirti più a tuo agio.» Lo Yotsuki era evidentemente sarcastico, ma Ryu non ci fece caso e rispose alla "frecciatina" del compagno. «Confondi prateria con boscaglia, amico. Stare all'aria aperta è decisamente meglio che stare in una fitta foresta, credimi. Certo, gli alberi mi piacciono e tutto, ma mi sento fottutamente osservato...» Si guardò ancora una volta intorno con circospezione. Improvvisamente il signor Yoshimitsu gli fece segno di rallentare l'andatura. Il sentiero era interrotto dal tronco di una giovane quercia che tagliava la strada. La fortuna non è dalla nostra. Pensò Ryu, che poi alla fortuna e alla sfortuna tanto nemmeno ci credeva. I quattro uomini smontarono da cavallo per tentare di spostare il tronco. L'impresa sarebbe stata ardua, ma comunque in quattro potevano benissimo riuscirci. Si posizionarono a due diversi lati del tronco pronti ad alzarlo, quando l'attenzione di Ryu fu catturata da un grido di una delle due dame. L'Akimichi volse meccanicamente lo sguardo verso la carrozza, ma non c'era bisogno degli occhi per capire cosa fosse successo. Ci siamo cascati in pieno, che idioti! Ai due lati della carrozzata si stavano avvicinando due uomini dal volto coperto. Ryu vide Mark scattare verso uno di loro e immediatamente scattò a sua volta verso quello rimanente. Era un uomo sulla trentina, aveva il capo coperto da un lungo cappuccio che teneva il volto in ombra e da cui fuoriusciva solo una lunga barba color paglia che arrivava fino all'altezza del petto. Era avvolto in un lungo mantello verde scuro ed era armato di una semplice Wakizashi, arma per eccellenza più a scopo difensivo che offensivo. Non sembra niente di che. Ryu gli si avvicinò cautamente, osservando il volto nascosto dal cappuccio. «Non farmi usare le maniere forti, posa l'arma a terra.» L'uomo di tutta risposta rise e gli si scagliò contro. L' Akimichi sogghignò ed evitò facilmente l'affondo della wakizashi sposantosi lateralmente verso destra. Dunque stese la gamba destra e fece ruzzolare il bandito a terra. Più rapido che potè si scagliò ancora su di lui e gli assesto un paio di cazzottoni dritti nello stomaco, con le punte dei guanti chiodati che affondarono superficialmente nelle carni dell' avversario. L'uomo sembrava saper incassare bene e si rimise in piedi. Si sfilò il mantello e lo lanciò per terra: indossava una pettorina in cuoio su cui erano presenti dei buchi all'altezza dei punti che erano stati colpiti da Ryu. Ora che si era tolto il mantello e insieme il cappuccio, il volto dell'uomo era ben visibile: aveva zigomi alti e fronte ampia, e due profondi occhi azzurri sembravano incavati nel volto. I capelli erano lunghi fino alle spalle e del colore della barba. L'uomo partì di nuovo alla carica e tentò di colpire Ryu con un fendente portato dall'alto verso il basso. Il ragazzo indietreggiò e dunque sferrò un rapido pugno alla spalla destra dell'avversario, che non era coperta dalla pettorina. Del sangue cominciò a fuoriuscire dai vari tagli e l'uomo emise un gemito di dolore. A quel punto lasciò cadere la wakizashi e si fiondò su Ryu tentando di colpirlo con una rapida serie di pugni in successione, che lo Shinobi riuscì facilmente a evitare o incassare grazie alla sua esperienza nell'arte del Taijutsu. Quando l'avversario sembrava essere allo stremo delle forze, gli sferrò un calcio ben assestato al fianco sinistro, smorzandogli il fiato. L'uomo cadde in ginocchio respirando affannosamente. «Direi che se non opponi più resistenza fai un favore ad entrambi.» Anche l' Akimichi era relativamente stanco. Non era abituato a tutta quell'attività fisica ed era anche una bella palla di lardo. E poi i pugni di quel tipo non erano neanche tanto leggeri. Che brutto lavoro, ma qualcuno deve pur farlo. L'uomo rimase in ginocchio, sempre respirando affannosamente. Ryu se lo caricò sulle spalle quasi come un sacco di patate e andò a parlare con Mark. L'Akimichi trovò lo Yotsuki seduto sul suo uomo e scoppiò a ridere. «Com'è, comodo?» Depose il suo "sacco di patate" affianco all'altro povero bandito. Il signor Yoshimitsu e l'altro uomo della delegazione si posero alla sua destra. «Che ne facciam-?» Le sue parole furono interrotte dal bandito biondo: «Vi prego lasciateci liberi, facciamo solo quello che ci viene detto di fare!» Il sindaco di Raiden li osservò, dunque sussurrò qualcosa a Ryu. «Spremili un po, vediamo di ottenere qualche informazione vantaggiosa...» Ryu sogghingnò. «E chi è che vi ha detto di assalire il nostro carro, allora?» «Ti diremo tutto quello che vuoi, ma per favore lasciaci liberi! Se faccio questo mestiere è solo per sfamare i miei bambini...» Stava quasi per piagnucolare. Ryu non vedeva menzogna negli occhi dell'uomo, dunque decise di dargli fiducia, mantenendo comunque un'espressione dura. «Se sarete liberi o meno dipende da quello che ci direte.» Il biondo sospirò, ma non avendo altra via di salvezza decise di parlare. «Vabbane, allora... Siamo parte di una sorta di gruppo di, ehm, diciamo "mercenari", ma non siamo nulla di davvero serio... Diciamo che facciamo lavoretti su commissione, infrangendo anche le leggi quando ci viene richiesto. Non siamo solo noi due, ci sono altri sei di noi... E questo è tutto. Siamo stati pagati per rubare il contenuto di questo carro ed è quello che avevamo intenzione di fare.» Ryu ascoltò attentamente l'uomo. «Avete detto che ce ne sono altri sei... Perché non sono qui con voi?» Il bandito sembrò combattere con il rimorso, ma alla fine parlò. «Vi è stata posta un'altra imboscata più avanti, ma intendo MOLTO più avanti... E' stato abbattuto un ponte in modo da cotringervi a percorrere un altro sentiero che passa per una gola tra le montagne, lì verrete assaliti.» Ryu provò un po di disprezzo per quell'uomo che stava praticamente vendendo i suoi compagni per la propria salvezza. L'Akimichi era uno Shinobi dai buoni ideali e aveva sempre creduto che l'amicizia venisse prima di tutto, ma a quanto pare quel tipo non la pensava nello stesso modo. «Ci lascerete andare, adesso?» A quel punto intervenne il signor Yoshimitsu: «Certo, teniamo fede agli accordi presi... Ma per ovvie ragioni non possiamo lasciarvi andare subito! Nulla impedisce che ritorniate dai vostri compagni e li informiate di quanto accaduto... Siederete a mani legate vicino al condottiero del carro, fino a quando non saremo assaltati dai vostri compagni. A quel punto sarete liberi, e loro con voi se riuscirete a convincerli a deporre le armi senza combattere.» Dunque tutti insieme (banditi compresi), spostarono il tronco dal sentiero che stavano seguendo, dunque ai due assalitori fuorono legati mani e piedi e si riprese il viaggio. Ancora una volta Ryu si ritrovò a seguire la coda del carro al fianco di Mark. «A quanto pare ci sarà da divertirsi, eh? » Intanto fuoriuscirono dal bosco e su di loro riprese a battere la luce del Sole. Lo stomaco di Ryu brontolò rumorosamente. Spero tanto che ci sia la pausa pranzo...

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    Dopo qualche secondo, anche l'Akimichi lo raggiunse, con l'altro bandito sulla spalla, che gettò a terra a fianco a lui. Com'è, comodo? chiese lui ridendo.
    Si non c'è male. Rispose lui.
    Che ne facciam-? Il konohano fu interrotto dal pianisteo di uno dei banditi.
    Vi prego lasciateci liberi, facciamo solo quello che ci viene detto di fare!
    Sopraggiunse allora il sindaco di Raiden. Spremili un po, vediamo di ottenere qualche informazione vantaggiosa...
    E chi è che vi ha detto di assalire il nostro carro, allora? Insistette Ryu.
    Ci tocca pure fare un interrogatorio adesso?
    Ti diremo tutto quello che vuoi, ma per favore lasciaci liberi! Se faccio questo mestiere è solo per sfamare i miei bambini...
    Ok, come non detto, fortunatamente è un tipo senza un minimo di dignità e onore. O forse ha semplicemente un po di sale in zucca...
    Siamo parte di una sorta di gruppo di, ehm, diciamo "mercenari", ma non siamo nulla di davvero serio... Diciamo che facciamo lavoretti su commissione, infrangendo anche le leggi quando ci viene richiesto. Non siamo solo noi due, ci sono altri sei di noi... E questo è tutto. Siamo stati pagati per rubare il contenuto di questo carro ed è quello che avevamo intenzione di fare.
    Che senso ha venire ad attaccarci in due da soli se ci sono altri uomini? Qualcosa non torna...
    Anche il compagno sembrava aver pensato alla stessa cosa. Avete detto che ce ne sono altri sei... Perché non sono qui con voi?
    Vi è stata posta un'altra imboscata più avanti, ma intendo MOLTO più avanti... E' stato abbattuto un ponte in modo da cotringervi a percorrere un altro sentiero che passa per una gola tra le montagne, lì verrete assaliti.
    Ora le cose sembrano un po più chiare anche se i dubbi rimangono: che senso ha venire ad attaccarci in due da soli? Stando con gli altri avrebbero avuto molta più probabilità di successo. O sono degli idioti o c'è qualcos'altro che ci sfugge. Tuttavia non abbiamo tempo di indagare, dobbiamo muoverci.
    Ci lascerete andare, adesso? Chiese speranzoso il bandito.
    A rispondere fu il signor Yoshimitsu. Certo, teniamo fede agli accordi presi... Ma per ovvie ragioni non possiamo lasciarvi andare subito! Nulla impedisce che ritorniate dai vostri compagni e li informiate di quanto accaduto... Siederete a mani legate vicino al condottiero del carro, fino a quando non saremo assaltati dai vostri compagni. A quel punto sarete liberi, e loro con voi se riuscirete a convincerli a deporre le armi senza combattere.
    Già, la cosa sembra essere ragionevole. Adesso però, meglio metterci in marcia.
    Così, dopo aver spostato il tronco, il gruppo si rimise in marcia, sempre con i due shinobi al fondo. A quanto pare ci sarà da divertirsi, eh?
    Se gli altri nemici sono tutti come loro, più che divertimento lo chiamerei riscaldamento...
    La compagnia si era rimessa in movimento da un'oretta, quando le donne che guidavano il gruppo si fermarono. Che succede adesso? Chiese arrivando dal fondo Mark.
    Pausa pranzo. Rispose sorridente il signor Yoshimitsu.
    Pausa pranzo? Con un carico così prezioso ci fermiamo per la pausa pranzo? Lo Yotsuki non aveva molta fame, inoltre non si era portato niente da mangiare. Così si appoggiò sul tronco di un'albero, in attesa che i compagni finissero...

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    «A quanto pare ci sarà da divertirsi, eh?» «Se gli altri nemici sono tutti come loro, più che divertimento lo chiamerei riscaldamento...» Ryu lo osservò divertito. Ha ragione... Però sei uomini sono sempre sei uomini, ma almeno non disporranno dell'effetto sorpresa. Improvvisamente rallentarono l'andatura e poi si fermarono. Che cosa c'è adesso? Mark chiese informazioni. «Pausa pranzo.» Ryu non voleva credere a quello che aveva sentito e non si mosse fino a quando non vide tutti i membri della delegazione (compreso l'uomo che portava il carro) smontare e mangiare qualche provvisa estratta da un grosso borsone caricato sopra il carro. «Non adagiatevi, si tratta di pochi minuti di pausa, giusto il tempo di mettere qualcosa sotto i denti e sgranchirsi un po le ossa.» Ryu vide Mark appoggiarsi al tronco di un albero leggermente in disparte e lo raggiunse. Si sedette a terra alla sua destra, poggiando delicatamente il fondoschiena ormai pieno di lividi a causa del viaggio a cavallo. L'Akimichi estrasse dal suo zaino parte delle provviste che aveva portato con sé, tra cui carne essiccata e ramen in scatola. Per educazione ne offrì anche al compagno di missione: «Non so se hai cibo con te, ma comunque se vuoi qualcosa prendi quello che vuoi.» Dunque attaccò un paio di scatole di ramen freddo e quando ebbe finito dovette soffocare un poderoso rutto. Meglio lasciare provviste per dopo. Del cibo fu offerto anche ai due banditi che siedevano ancora sul carro, ma rifiutarono e furono lasciati in disparte. Se qualcuno fosse stato vicino a loro avrebbe avuto modo di sentire quello che stavano dicendo. «Tutto sta filando come previsto...» «Già! Ma nessuno di loro si è chiesto perché, se siamo in otto, abbiamo "attaccato" solo in due? Che idioti.» «Lasciali perdere, l'importante è che si siano bevuti la storiella che ho raccontato, il punto debole di questi tipi è l'ingenuità. Cercano sempre di trovare del buono nelle persone... Comunque dobbiamo stare attenti, quei due sono dei ninja niente male, vedi il coprifronte? Non ci era stato detto che la delegazione sarebbe stata accompagnata da due Shinobi!» «Penso che dovremo trovarci degli informatori migliori... Zitto, stanno tornando!» Il Signor Yoshimitsu era rimontato a cavallo insieme agli altri: «Forza ragazzi, è ora di andare, rapidi!» Ryu montò nuovamente in maniera piuttosto goffa su Impronta e spronò il cavallo, che prese a seguire la lenta andatura del carro. Erano in viaggio già da un po e a giudicare dalla posizione del sole e dai raggi che picchiavano con forza sulle loro nuche doveva essere poco più tardi della mezza. «Stavo ripensando alle parole del biondino,» esordì Ryu rivolto sempre a Mark, «E' vero che si tratta di banditi di basso livello, ma sei contro due - quattro se proprio vogliamo considerare il Signor Yoshimitsu e il suo amico - sono sempre molti!» Si grattò il capo. «E comunque io direi di fare attenzione... Le parole di quel tipo non mi convincono, non ci si può mai fidare di gente del genere... E se le informazioni che ci hanno dato sono vere, ci sarà da aspettarsi che ci tradiscano tanto facilmente come hanno fatto con gli "amici".» Intanto stavano percorrendo un sentiero che si inerpicava per il fianco di una montagna di bassa quota. Dalle montagne vicine era possibile vedere dei corsi d'acqua che fluivano verso valle, probabilmente pronti a convergere in un unico, grande corso d'acqua. Speriamo che finisca tutto senza intoppi... Non vedo l'ora di tornare a casa!

    Informazioni:

    Chakra: 70
    Stato Fisico: Lividi sparsi qua e là sul corpo
    Stato Mentale: Annoiato

    Equipaggiamento:.

    Kunaix10, nella borsa
    Shurikenx20, nella borsa

    Abbigliamento:
    Borsa, legata al fianco destro
    Guanti chiodati, indossati
    Coprifronte, legato al braccio sinistro


    Edited by Arathorn - 22/11/2012, 20:58
     
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  14. _zoro_
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    LegendaNarrato
    Pensato
    Parlato
    Parlato Ryu
    Parlato Altri
    Parlato Altri 2


    L'Akimichi si sedette vicino all'albero dove lui si stava appoggiando, e Mark finalmente capì come mai lo zaino dietro la sua schiena era così grosso: era pieno di roba da mangiare. Con tutta quella roba vivrei per giorni!
    Il ninja di Konoha iniziò a mangiare della carne essiccata e del ramen. Giusto per stare leggeri insomma. Ma scommetto che con quel fisico che si ritrova se non mangia tanto non avrebbe energie per spostare tutto quel peso.
    Non so se hai cibo con te, ma comunque se vuoi qualcosa prendi quello che vuoi.
    Mark, come già detto, non aveva molta fame, ma non voleva rifiutare la gentile offerta del compagno. Così, prese dal suo zaino una mela, che iniziò a mangiare a piccoli morsi. Grazie mille, questa mela mi va più che bene!
    La delegazione, offrì del cibo anche ai banditi, ma questi lo rifiutarono. Strano, dovrebbero essere affamati, che motivo hanno di rifiutare? O sono dei tipi come me, abituati a mangiare poco a pranzo e rimpinzarsi la sera, oppure come penso già da prima, vogliono rimanere isolati perché hanno in mente qualcosa. Comunque se mi mettessi ad approfondire la faccenda adesso, rischierei di far capire a loro che ho dei sospetti. Meglio lasciarli agire e coglierli con le mani nel sacco una volta per tutte. L'importante è che non mi allontani dal carro, poi se si tratta di combattere con gente come loro non sarà un problema.
    Dopo una mezz'oretta, in cui tutti finirono di mangiare, il gruppo era di nuovo pronto a rimettersi in viaggio.
    Forza ragazzi, è ora di andare, rapidi! Li spronò il sindaco.
    Mark, che aveva finito la sua mela da un pezzo, montò a cavallo e si mise in coda al carro. Stavo ripensando alle parole del biondino. E' vero che si tratta di banditi di basso livello, ma sei contro due - quattro se proprio vogliamo considerare il Signor Yoshimitsu e il suo amico - sono sempre molti! E comunque io direi di fare attenzione... Le parole di quel tipo non mi convincono, non ci si può mai fidare di gente del genere... E se le informazioni che ci hanno dato sono vere, ci sarà da aspettarsi che ci tradiscano tanto facilmente come hanno fatto con gli "amici"
    Mark sorrise. E' proprio per questo che ho già pronto un piano. Quando saremo vicini al punto dell'imboscata, e non dovrebbe mancare molto, ti dirò cosa fare.
    Infatti, dopo un po, si iniziò a vedere in lontananza una gola. Mark fece fermare il gruppo con un grido, smontò da cavallo e chiese ai banditi se il punto dell'imboscata fosse effettivamente quello. Ricevuta la conferma, si avvicinò al konohano, e chiamò il sindaco e l'amico per spiegare ai tre il piano. Da quel che ci han detto i due banditi, loro sanno che a protezione del carro ci sono due ninja, ovvero io e Ryu. Se hanno davvero intenzione di compiere un imboscata, saremo i primi a essere attaccati. Adesso io e Ryu useremo la tecnica della moltiplicazione e creeremo un clone di noi stessi. Questi si muoveranno a cavallo, mentre io e Ryu ci nasconderemo dentro il carro. Quando i banditi usciranno allo scoperto attaccando le nostre false copie, io e Ryu usciremo dal carro per combattere con voi due, mentre le due donne entreranno nel carro al posto nostro, almeno saranno al sicuro. Voi avvertite loro due, io e Ryu intanto prepariamo la cosa.
    I due usarono quindi la tecnica della moltiplicazione, e i cloni presero il loro posto a cavallo.
    Bunshin No Jutsu - Tecnica della Clonazione
    BunshinNoJutsuArtedellaClonazione
    Villaggio: Tutti
    Livello: E
    Tipo: Ninjutsu
    La Bunshin No Jutsu è uno dei primi Jutsu insegnati agli studenti di ogni accademia. La tecnica permette all'utilizzatore di creare diverse copie di se stessi, ma saranno semplici ologrammi poiché non di consistenza fisica. Quando si muoveranno dunque non lascieranno impronte, non potranno sferrare attacchi d'alcun genere e non possono parlare ne esprimersi in alcun modo. Se vengono sfiorati da qualunque soggetto si dissolvono in una nuvoletta bianca.
    Numeri di cloni ricreabili: Studente: 2; Genin: 4; Chuunin: 8; Sp Jounin: 12; Jounin: 16; Kage: 20
    Consumo: 1

    Loro entrarono quindi nel carro, che nonostante ospitasse anche l'armatura era abbastanza largo. Mark non riuscì a vedere l'armatura bene a causa del buio, ma dalle piccole fessure notò che scintillava. Il carro si mise in marcia verso la gola, lo Yotsuki era con i nervi tesi, pronto a scattare fuori dal carro, ma non sapeva che tutta quella, sarebbe stata fatica inutile...

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    5x cartebomba
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    Mark sorrise alle sue parole. «E' proprio per questo che ho già pronto un piano. Quando saremo vicini al punto dell'imboscata, e non dovrebbe mancare molto, ti dirò cosa fare.» L' Akimichi fece un segno d'assenso. Cosa avrà in mente? Intanto il loro cammino continuava: il sentiero che stavano seguendo prese lentamente a scendere, diretto in un'altra ampia valle ricca di alberi e vegetazione. Come Ryu aveva già indovinato, tutti i corsi d'acqua che scendevano lungo i fianchi delle montagne vicine, creatisi grazie allo scioglimento delle nevi e dei ghiacciai in alta quota, scendevano a valle per convergersi in un unico grande fiume dal letto ampio e apparentemente profondo. Ben presto raggiunsero l'ampio corso d'acqua e, come previsto il ponte che avrebbe dovuto esserci, era distrutto. Doveva essere una solida struttura in legno, di cui però erano rimasti ben pochi resti, o meglio qualche trave sparsa qua e là. Il resto doveva esserselo portato via la corrente. «Subito dopo la cerimonia di stasera dovrò organizzare un gruppo di lavoro per ricostruire il ponte.» Ryu osservò il signor Yoshimitsu. Sembrava avere molto a cuore il proprio ruolo di sindaco. «Tutto come previsto...» «Ne dubitavi?» Il genin di Konoha cominciò a considerare l'assurda possibilità che i banditi li stessero realmente aiutando (anche se non per scelta). Dunque furono costretti a voltare a destra, seguendo un sentiero che ben presto iniziò a salire, segno che ancora una volta si stavano inerpicando lungo il fianco di una montagna. Il signor Yoshimitsu rallentò l'andatura e si portò alla destra dei due Shinobi. «Percorrendo questo sentiero siamo costretti a "costeggiare" le montagne che altrimenti avremmo tagliato attraverso la valle... Insomma, seguire questo sentiero implica una maggiore durata del viaggio, purtroppo. Sempre tralasciando eventuali inconvenient.» Ammiccò ai due criminali. «Purtroppo non c'è modo di abbreviare, quindi arriveremo a Raiden un po più tardi del previsto... Volevo solo avvisarvi.» Gli sorrise e riprese la sua posizione. Ben presto alla loro destra e alla loro sinistra iniziarono a ergersi minacciose alte pareti rocciose. Mi sa proprio che siamo vicini. Mark chiese ai due banditi se il luogo dell'imboscata fosse effettivamente quello. Quando ebbe ricevuto una risposta positiva, fece fermare il gruppo e spiegò brevemente quello che aveva in mente: «...io e Ryu useremo la tecnica della moltiplicazione e creeremo un clone di noi stessi...» L'Akimichi intuì quello che il genin di Kumo doveva avere in mente. «Questi si muoveranno a cavallo, mentre io e Ryu ci nasconderemo dentro il carro.» Non servì ripetere il tutto una seconda volta. Ryu seguì le indicazioni, tralasciando però di proposito di informare Mark della piccola (anche se ininfluente modifica) che egli aveva apportato alla propria parte del piano. Non mi limiterò a creare un semplice ologramma... Eseguì una serie di sigilli:
    Doro Bunshin no Jutsu - Tecnica del Clone Fangoso
    IwaBunshinnoJutsu
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    La natura di questo clone è totalmente differente dagli altri; infatti ha capacità motorie fortemente limitate e risulta essere un'alternativa alla classica tecnica della sostituzione. Questo clone può muoversi solo parzialmente e camminare, risultando totalmente inutile in fase offensiva. Viene quindi utilizzato per lasciarlo come bersaglio, per quanto possibile, mobile ed eludere l'avversario che potrà così sferrare il proprio attacco convinto d'avere un bersaglio vero di fronte. Differentemente dagli altri cloni, lo scopo è che venga colpito, poiché se il nemico lo affonda con una lama o gli sferra un pugno; si troverà con l'arma / l'arto incastrato in una sagoma che si rivelerà essere fangosa, rendendosi così bersaglio dell'utilizzatore per un turno. Non può usare alcun Jutsu e le armi raffigurate sul corpo del clone non sono ovviamente utilizzabili.
    Consumo: 2 (A Clone)

    Ryu smontò dal cavallo e il suo clone lo sostituì, seppur muovendosi piuttosto lentamente a causa della sua natura. Lo Yotsuki e l' Akimichi entrarono quindi nel carro, che ,per dover ospitare una semplice armatura, era piuttosto spazioso. Il preioso cimelio si trovava esattamente al centro del vano del carro ed era contenuta in una teca di vetro ricoperta da un panno semi trasparente. Il genin di Konoha non prestò grande attenzione all'oggetto, non certo per mancanza di interesse, ma perché era impegnato a cercare di vedere ciò che succedeva fuori sbirciando dalle finestre del carro. La comitiva aveva ripreso la marcia, i nervi di Ryu erano tesi al massimo. I banditi potevano attaccare da un momento all'altro, nascosti dietro qualche grosso masso o in qualche piccola insenatura nella roccia. Gli unici rumori che si sentivano erano quelli delle ruote del carro e degli zoccoli dei cavalli. Ecco, adesso ci attaccano... Niente. Manca poco! Niente. Questa è la volta buona.. Niente. Dal vetro l' Akimichi notò che ormai avevano oltrepassato la gola e il sentiero prendeva a scendere verso l'ennesima valle. Impaziente, il ragazzo uscì dal carro e ne fece arrestare la corsa. Tutti gli altri erano tranquilli e il signor Yoshimitsu tirò più di un sospiro di sollievo. Ma a Ryu qualcosa non quadrava. «Come mai nessuno ci ha attaccati? Avevate detto che il luogo dell'imboscata era quello!» Disse rivolto ai due "prigionieri". «Infatti il luogo prestabilito era quello...» «Credo proprio di no, visto che nessuno ci ha attaccati!» «Ti dico che il luogo era quello, non siamo mica idioti!» Ryu iniziava a perdere le staffe. «E allora perché cazzo nessuno ci ha attaccati?» «E noi come facciamo a saperlo se siamo qui legati come dei sacchi di patate?» In effetti aveva ragione. «L' unica spiegazione è... » L' Akimichi guardò il secondo bandito con sguardo interrogativo. «Insomma, l'unica soluzione è che non vedendoci di ritorno dalla nostra missione di "ricognizione" abbiano deciso di lasciar perdere!» «Senza nemmeno controllare che fine avessimo fatto... bastardi! Sono felice di averli traditi, mi dispiace solo che non siano qui per essere pestati a sangue!» I due sembravano profondamente convinti di quello che stavano dicendo, e sinceramente Ryu non vedeva altre soluzioni. Ma comunque fece silenzio, aspettando che a parlare fosse il signor Yoshimitsu, che non si fece attendere. «Potrebbe essere così, ma potrebbe anche non esserlo. Noi comunque dobbiamo proseguire, già abbiamo un ritardo sulla tabella di marcia a causa della deviazione che siamo stati costretti a prendere, meglio non perdere altro tempo prezioso.» Detto questo, fece segno di proseguire e tutti si rimisero in marcia, compreso il dubbioso Ryu che prima fece dissolvere il proprio clone fangoso. Ancora una volta Yoshimitisu si avvicinò ai due Shinobi. «Voi continuate a stare all'erta... Ho un brutto presentimento.»

    Informazioni:

    Chakra: 70 - 2 = 68
    Stato Fisico: Lividi sparsi qua e là sul corpo
    Stato Mentale: Dubbioso

    Equipaggiamento:.

    Kunaix10, nella borsa
    Shurikenx20, nella borsa

    Abbigliamento:
    Borsa, legata al fianco destro
    Guanti chiodati, indossati
    Coprifronte, legato al braccio sinistro


    Edited by Arathorn - 24/11/2012, 09:16
     
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25 replies since 17/11/2012, 15:57   413 views
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