La reazione di Tyler non mi sorprese più di tanto. Era palese dal primo momento in cui ci aveva visti che non nutrisse alcuna fiducia nei nostri riguardi, e che non avesse idea alcuna dela situazione in cui si trovava.

Una scintilla cremisi accese il mio sistema nervoso. In tutta quella situazione noi stavamo rischiando grosso, per colpa sua. E lei piuttosto che facilitarci il compito, si metteva di traverso a creare altri problemi. Benche fossi solitamente una persona educata e riflessiva, percepii un istinto violento affiorare. Un impulso strano, ben diverso dalla bestia che avevo iniziato a conoscere e gestire.

Vedendola correre, mi voltai per un istante verso Morris per assicurarmi che fosse consapevole della situazione.

Potevamo restare li, affrontare l'asiatico per cercare di convincerlo che non fossimo un problema, e poi brancolare nel buio senza aver preso Tyler. Oppure, potevamo rincorrere Tyler ignorando il cinese, cosa che forse poteva costarci anche più cara.

Morris era alle prese col cinese, mentre io mi stavo occupando di Tyler. Decisi che ormai i nostri ruoli fossero delineati, e che se volevamo chiudere li la questione, allora avrei dovuto attenermi a portare a termine la mia parte, ovvero convincere la bastarda a seguirci.

Senza badare ulteriormente a Morris, convinto che si sarebbe occupato lui di "pacificare" la situazione col nuovo arrivato, mi concentrai totalmente su Tyler, lanciandomi all'inseguimento, completmente concentrato sul raggiungerla.

Siamo le prime persone che ti vogliono aiutare e scappi?!?

Esclamai verso di lei sorpreso ed amareggiato, mentre iniziavo a rincorrerla.

Rimasi per qualche istante immobile scrutando la donna per cercare di cogliere le sue reazioni alla nsotra presenza. Quale che fosse il motivo, non fu affatto complicato realizzare che avesse intenzione di darsi alla fuga. Sicuramente aveva capito che eravamo li per lei ed aveva iniziato a temere il peggio.

Nel mentre la porta si aprì ancora alle nostre spalle, ed a sbucare dall'uscio stavolta fu proprio il tizio che ci aveva seguito e tenuti d'occhio da quando eravamo arrivati nel quartiere. Il primo sospetto fu che fosse li per noi, per quanto venirci da solo contro fosse piuttosto strano... La seconda cosa che pensai fu che fosse li per Tyler, magari ci aveva seguiti per trovarla... In ogni caso non mi sembrava proprio una grande idea rimanere li a scoprirlo, per cui bisognava agire, ed in fretta.

Lanciai uno sguardo veloce a Morris, richiamando la sua attenzione verso la porta da cui era appena entrato il cinese. Seguì un gesto del capo come a dire "occupatene tu".

A quel punto tornai con tutta la mia attenzione sulla giovane ragazza spaventata.

Tyler, aspetta!

Esclamai verso di lei senza alzare troppo la voce, cercando di catturare la sua attenzione.

Siamo venuti per aiutarti, qui sei in pericolo.. Questo non è territorio per gente come noi...
Forza, SEGUICI per favore.. Parleremo meglio poi..

La situazione era delicata ed in rapida evoluzione, non potevamo perderci ulteriore tempo. Decisi quindi di fare ricorso ai poteri del sangue per evitare discussioni e rimostranze in quel frangente.

Non avevo idea di cosa potessimo aspettarci, almeno finche non arrivammo finalmente all'interno del locale. Era evidente che il posto estremamente spartano fosse pesato per massimizzare la capienza più che la comodità o la riservatezza. Più o meno comunque il nostro arrivo non sembrò destare particolari attenzioni, e fortuna volle che quello che pareva essere proprio il nostro obiettivo si trovasse proprio li, a pochi metri da noi.

Lo sguardo volse verso Morris, come a voler valutare un piano d'azione.
Questi però confermò i miei sospetti circa l'identità del nostro bersaglio, e dopo un cenno d'assenso prese l'iniziativa ed andò a cercare dis tabilire un contatto.

Mi sforzai di evitare di incrociare troppi sguardi mentre la raggiungevamo e improvvisavamo un approccio. Non era mia intenzione far sentire a disagio o insinuare sospetti in nessuno dei presenti.

Tyler doveva venire con noi, su questo non c'erano dubbi. Ogni istante perso in quel posto poteva costarci molto caro, e viste le sue esperienze precedenti, avremmo potuto incontrare resistenza da parte sua nel seguirci. Specie se non era minimamente al corrente dei rischi che stava correndo a starsene in quel posto ed in quello stato.

In tal senso avrei preferito di certo essere io a tentare l'approccio, ma Morris come suo solito non riusciva proprio ad evitare di mettersi in prima linea e prendere l'iniziativa.

Mi limitai ad osservarla con amichevole curiosità cercando di non apparirle ostile, mentre scrutavo le sue reazioni cercando di capire se le sue eventuali risposte e reazioni fossero genuine o meno.

L'accesso all'area successiva ci era stato accordato, quantomeno fin li era andato tutto bene.

Non avevo idea di cosa ci aspettasse dentro, ma di certo non aveva senso tergiversare oltre a quel punto, quindi presi l'iniziativa, e dopo un sorriso di circostanza alla donna a guardia dell'ingresso imboccai la via verso l'ignoto.

Una volta dentro, lo sguardo sarebbe subito andato ad ispezionare il posto in cerca del nostro obiettivo in primis, e di eventuali pericoli poi.