ZABUZA

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¦ Nome:Zabuza Momochi
¦ Rango:Genin
¦ Villaggio:Kiri
¦ Abilità Innata:Hyoton - Arte del Ghiaccio
¦ Abilità Speciale:Prodigio
¦ Caratteristica Pg:Genio dell'Omicidio Silenzioso
¦ Condizione Psicofisica: Perfetta
¦ Indice GDR: Parlato , Pensato , Narrato, Parlato da altre persone
¦ Scheda: Zabuza

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<<Niente da dire, continua pure con il tuo allenamento>> disse Shiro, per poi però rimanere fermo nella sua posizione. Mi sarei aspettato che girasse i tacchi e se ne andasse via, lasciandomi libero di allenarmi in pace.
"Cosa vuole fare? Osservarmi? " pensai, per poi decidere di girarmi ed allontanarmi un po'. Una decina di metri insomma, lo spazio necessario affinché io non mi sentissi in soggezione. Allenarsi con un albino che ti osserva da vicino non era decisamente una cosa che adoravo.
In tutto questo mix di pensieri però il mio sguardo non lasciò intuire il mio lievissimo disagio, anzi, sembrava quasi dimostrare una tetra calma, come se fossi uno scappato dal manicomio.
Ripresi il mio allenamento, creando e distruggendo continuamente armi di ghiaccio che si ostinavano a non crescere di dimensione, rimanendo sempre delle misere e merdose spadine. Ad un certo punto mi specchiai in una di esse, per poi ridurla in mille pezzi semplicemente stringendola con la mano.
"Basta, è inutile. Meglio che vada a fare qualche missione, sarebbe sicuramente più utile di creare queste schifezze" per poi girarmi, intenzionato ad andarmene.

ZABUZA

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¦ Nome:Zabuza Momochi
¦ Rango:Genin
¦ Villaggio:Kiri
¦ Abilità Innata:Hyoton - Arte del Ghiaccio
¦ Abilità Speciale:Prodigio
¦ Caratteristica Pg:Genio dell'Omicidio Silenzioso
¦ Condizione Psicofisica: Perfetta
¦ Indice GDR: Parlato , Pensato , Narrato, Parlato da altre persone
¦ Scheda: Zabuza

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<<Niente male>> disse una voce lì nei paraggi, mentre il banco dii nebbia che mi avvolgeva si diradava. Mi girai subito, per vedere chi fosse stato a parlare, e mi resi conto senza troppe sorprese che era stato il ragazzo da me osservato poco prima. Aveva lasciato che la tecnica si sciogliesse, ma non essendo riuscito ad interpretare bene il suo tono di voce, rimasi all'erta. Lo vidi sorridere, per poi creare una katana di ghiaccio. Dedussi che aveva la mia stessa abilità.
<<A quanto pare siamo simili...>> disse poi.
"Questo lo avevo capito, che cosa vuoi? Cerchi rogne?" pensai, socchiudendo le palpebre per squadrarlo meglio, noncurante del fatto che era evidentemente uno shinobi molto abile, essendo in grado di riprodurre un'intera katana.
<<Shiro Yuki. Jonin di Kirikagure no Sato>> continuò poi, salutandomi con la mano.
Gettai via la spadina di ghiaccio che avevo creato, che successivamente si sciolse tornando allo stato liquido.
<<Zabuza Momochi, genin di Kiri>> gli risposi, osservando la sua katana, pura e senza imperfezioni. <<Si, direi che abbiamo la stessa abilità. Oltre a mostrarmi questo hai altro da dire? Starei cercando anch'io di riuscire a creare una katana.>>
Non ero stato certamente molto amichevole, ma quel "non male", insieme al sorrisetto e alla dimostrazione di abilità di quello Yuki mi avevano dato un brutto presentimento, come se il tizio volesse dimostrare di essere superiore. Solo il tempo avrebbe potuto confermare o smentire i miei dubbi, quindi attesi una sua risposta.

ZABUZA

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¦ Nome:Zabuza Momochi
¦ Rango:Genin
¦ Villaggio:Kiri
¦ Abilità Innata:Hyoton - Arte del Ghiaccio
¦ Abilità Speciale:Prodigio
¦ Caratteristica Pg:Genio dell'Omicidio Silenzioso
¦ Condizione Psicofisica: Perfetta
¦ Indice GDR: Parlato , Pensato , Narrato, Parlato da altre persone
¦ Scheda: Zabuza

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Mi alzai quel giorno per via di alcuni schiamazzi provenienti dalla strada.
<<Mamma, mamma! Guarda, c'è la neve!>> disse una voce infantile.
"Che noia i bambini gioiosi… Servono solo a rompere le palle agli adulti… A volte mi verrebbe voglia di tagliargli la lingua." pensai, abbastanza incazzato per l'orario in cui mi ero svegliato. Ero 40 minuti in anticipo rispetto alla mia tabella di marcia, quindi potevo dormire ancora un altro po', ma decisi lo stesso di alzarmi. Andai in cucina e misi l'acqua a bollire, per poi vestirmi e prendere l'equipaggiamento. Quel giorno sarei dovuto andare ad allenarmi e migliorare il controllo della mia abilità innata, poi con quelle condizioni atmosferiche il lavoro mi sarebbe stato indubbiamente facilitato.
Nel mentre l'acqua era diventata calda, quindi misi la bustina di the in infusione, per poi berlo poco dopo. Quella scura bevanda era molto calda, ma non abbastanza da riscaldare il mio cuore, forse ghiacciato proprio dal mio chakra speciale. A volte agli occhi e alle orecchie di alcune persone potevo essere sembrato gentile, ma era una gentilezza "di circostanza", utile solo ad ottenere facilmente ciò che volevo.
Uscii di casa, tra gli sguardi sorpresi dei passanti. Prima i loro occhi erano focalizzati sui timidi fiocchi di neve che si stavano lentamente appropriando del paesaggio, ma ora al centro dell'attenzione di alcuni c'ero io, che mai avevo sofferto il freddo, e che quindi ero uscito di casa come mio solito con abiti leggeri.
Mi avviai verso il campo d'addestramento, noncurante di tutto quello che mi succedeva intorno, ed arrivai lì, notando da lontano un ragazzo albino, forse più piccolo di me a giudicare dall'altezza e dai lineamenti del viso, atto a comporre alcuni sigilli con le mani. Io mi misi abbastanza distante, a circa una cinquantina di metri, ed iniziai a creare diversi oggetti, per vedere fino a che grandezza riuscivo ad arrivare. Il mio massimo fu una spadina. Una via di mezzo tra un kunai e una wakizashi insomma. Non andava bene, non era abbastanza. Lanciai l'arma appena creata contro un albero che avevo davanti. O meglio, avrei voluto lanciarla contro un albero, ma in realtà appena alzai la testa per prendere la mira mi ritrovai immerso in una fitta coltre di nebbia.
"Non può esserci la nebbia con la neve, qualcuno qui sta usando il velo di nebbia…" pensai, mentre il mio chakra iniziava ad accumularsi nel mio narici e nei miei timpani. Impugnai per bene la spadina che stavo per lanciare, per poi impugnare la mia wakizashi con l'altra mano pronto a rispondere a qualsiasi attacco, sperando di anticiparlo grazie ad i miei sensi potenziati.