Posts written by KungFuTzo

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    Avrei voluto rispondere a tutti uno per uno, ma poi ho pensato che avrebbe solo distratto dal contest quindi ho atteso.
    Per prima cosa vorrei ringraziarvi tutti per i lusinghieri commenti, non sono sicuro di meritare tanta indulgenza da parte vostra, ma sono contento che vi piacciano le mie storie.
    Quindi grazie per i complimenti, ma soprattutto grazie per avermi letto. Negli ultimi tempi purtroppo la parte più difficile è proprio trovare qualcuno disposto a spendere tempo per leggere ciò che scrivo quindi non sapete quanto apprezzi il fatto che abbiate deciso di dedicarmi un quarto d'ora del vostro tempo. Un quarto d'ora in cui sono riuscito a raggiungervi e mostrarvi storie che ho nella mente.

    Passiamo alla storia.
    Tutto si basa su fatti realmente accaduti e ho cercato di legare ciò che ho romanzato per rendere il tutto qualcosa di più di una semplice cronaca, a elementi storicamente descritti. I nomi, i luoghi e alcuni oggetti come il gioiello della contessa sono cose reali e documentate che penso si trovino molto semplicemente anche su Wikipedia. Il diario della contessa Erzsébet esiste e se non erro parla proprio di più di seicento vittime. Il resto è un "dipinto" che ho tracciato io cercando la verosimiglianza, immaginando la storia dal punto di vista della contessa.
    Ci tengo a dire che inizialmente avevo progettato una storia diversa per il contest, un racconto ispirato a dagon di Lovecraft, ma poi una conversazione con amici e in particolare con la buona Dama, mi ha fatto tornare in mente la storia della contessa. E da lì, ecco nata la storia.
    Grazie ancora dei commenti e delle argomentazioni portate per i voti.
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    E al fin riuscii a veder Koh admin! Sono proprio felice mio vecchio ex Padawan!
    Sono certo che farai un bel percorso!
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    Stavo scrivendo una risposta filosofica sulla differenza di personalità tra le divinità descritte nei testamenti, ma poi ho cancellato tutto perché sono arrivato a una conclusione molto più semplice. Gabriella è convinta della volontà di Dio, ma non è scritto da nessuna parte che un angelo non possa fare questo tipo di miracoli. La sua è una paura umana che magari la blocca da fare la vera volontà del Signore. La ragazza era morta e se lei ha potuto riportarla in vita è perché Dio glielo ha permesso, quindi penso che il suo timore fosse solo un ostacolo che il Signore voleva testare per poterla riaccettare in paradiso.
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    Ciao sp3ranza, benvenuta nel forum. Spero che tu voglia condividere le tue storie qui nella sezione di smistamento e so bene quanto possa essere complicato relazionarsi con gli altri anche se aiutati dalla distanza della rete. Sono molto sensibile alla condizione di cui hai parlato e secondo me meriterebbe un post serio in un'altra sezione, qui in welcome andrebbe perso. Sono abbastanza convinto che non troverai un ambiente opprimente qui. Per questo molti utenti scrivono quello per cui hanno passione, per condividere e trovare persone con cui parlarne. Dalla tua presentazione abbiamo colto aspetti profondi di te, ma ci piacerebbe sapere anche qualcuno dei tuoi interessi se volessi condividerlo con noi.
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    Ma dama, così non vivi il momento... Non ti godi la voglia di leggere quel preciso libro ma ti fai una scaletta asettica... Secondo me l'unica risposta corretta a questo sondaggio manca: LEGGI IL LIBRO CHE PIÙ TI VA.
    Detto questo che era la cosa più scontata temo. Direi di cominciare con i più brevi.
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    E dopo la bella notizia mi duole darne una più triste. Ci lasciano tre staffer che si dimettono per problemi di tempo da dedicare al foro. Speriamo di rivederli presto.
    Per adesso salutiamo Shira (la fine di un'epoca per me) che si dimetta dal ruolo di admin. Diciamo arrivederci a Annatar che lascia gli editor e ;Isabel che lascia i redattori.
    Vi auguriamo il meglio e magari un giorno tornerete a gestire il cpf con tutti noi!
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    Benvenuto!
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    Mi fa piacere!
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    Dai, sii comprensivo è un'adolescente in un mondo post apocalittico, essere antipatica è il suo compito :D
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    Scolpire? Che cosa rara ai giorni nostri. Benvenuto, ti invito a condividere con noi anche i tuoi disegni o statue se ti va, sono molto curioso :P
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    Avvicinatevi tutti signori e signore, siamo qui per annunciare la promozione di tre staffer che si sono distinti ultimamente per dedizione e zelo.
    Kohei e Captain Soyuz diventano Moderatori, mentre la nostra DamaXion si è guadagnata il titolo di Supervisore.
    Complimenti a tutti.
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    Io sono sempre stato tendente al grafomane, pensa che a scuola mi avevano messo un numero massimo di fogli che potevo completare durante i temi e si guardavano bene le prof a darmi libertà durante le vacanze estive. Detto questo ho migliorato il mio stile scrivendo e leggendo. Sono un accanito lettore e mi piace prendere in prestito espedienti e stili. Un'altra mia grande ispirazione viene dal cinema e televisione: come mi disse anche il buon vecchio Pisy, descrivo molte cose come fossero scene di un video. Adoro fare riferimenti alla cultura pop e alle vecchie opere in generale.
    Però, ad essere sincero, sono migliorato molto grazie al confronto qui sul CPF e ai consigli di persone del settore come agenzie letterarie e editori pronti a dare consigli di stile e forma.
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    Una porta cigolò e una nuvola di polvere seguì la corsa del buffo tizio con gli occhiali giganti che camminava veloce facendo passi cortissimi
    Voglio provare a partecipare anche io.
    Il vecchio Kung non sapeva se avrebbe mai trovato il tempo di farlo veramente, ma intendeva provarci, non poteva far passare un contest come quello senza presentare nulla. Guardò l'ora e si accorse di aver perso già troppi secondi preziosi, doveva tornare a uno dei suoi molteplici lavori ed era in ritardo di due anni...
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    1. Premessa


    Salve a tutti, amiche e amici del Creepypasta Forum.

    1.1 Prima dichiarazione di intenti


    Pochi mesi fa lo Staff, nella sua interezza, ha cominciato ad industriarsi sentitamente per attuare una proposta nuova, d’immagine e di contenuti, a beneficio del nostro amato CPF; l’obiettivo finale in sé per sé, senza spenderci in molte chiacchiere, è quello di incrementarne le visite.
    Da tempo noi tutti, osservando le mutate tendenze e l’ascesa e affermazione di altri mezzi di comunicazione, abbiamo ripetutamente preso coscienza della situazione.

    1.2 Consapevolezza e necessità di evoluzione


    Senz’ombra di dubbio, il fenomeno delle Creepypasta non è affatto lo stesso di qualche anno fa - è risaputo a tutti. Sappiamo che no, non lo si può certo dare per estinto, ma rispetto alla sua grandezza e autenticità di allora, quello che rimane adesso appare come vestigia di un momento naufragato, scivolato via e perduto nei momenti di qualche anno fa.
    In parole povere, adesso il termine "Creepypasta" si associa spesso a storie futili, ridicole, note a tutti, di conseguenza lo zoccolo duro di lettori amanti dell'horror non viene più attratto dai nostri contenuti. L'utenza che si avvicina nonostante tutto e che decide di frequentare attivamente il forum è poca, e purtroppo non è sufficiente per garantire longevità al CPF.

    Noi membri, ad oggi, ne conserviamo unicamente la memoria, fasciandoci nel ruolo di protagonisti della sua grande storia, almeno in Italia, e questo Forum, nel meraviglioso intreccio di persone, passioni ed episodi che ha garantito, ha fatto da tramite parallelo.
    Stiamo pianificando qualcosa di più: il possibile per restaurarlo, per evolverlo, col fine di intercettare nuova utenza, i cui interessi vadano oltre il fenomeno delle Creepypasta ma si attengano comunque all’orrore, al paranormale e all’inquietante.
    Abbiamo rimuginato parecchio sulle cause del declino delle Creepypasta da una parte, e dei Forum dall’altra. Abbiamo costruito insieme una consapevolezza forte di dove siamo, e dove siamo stati. Non possiamo dire altrettanto, come è naturale che sia, d’altronde, sul dove saremo.
    Ad oggi, un forum di sole CP è destinato a passare in sordina, ad essere di nicchia. Vista la mole di contenuti prodotta, il modo in cui è prodotta e come è proposta, appare piuttosto avvilente nella nostra situazione appellarsi a un destino di elitarismo.

    È importante intercettare nuova utenza interessata, e abbiamo pensato di dare maggiore enfasi ad altri progetti, collimanti con l’aspetto ad oggi divenuto essenziale per il Foro, la scrittura.

    1.3 Rassicurazioni


    Non abbiamo intenzione di svilire o di stravolgere il Forum, ma di assecondare la naturale piega presa dall’odierna situazione di cui abbiamo tanto discusso per dargli e darci una risoluta spinta verso un nuovo percorso, che comprenderà, e ovviamente non mortificherà, quello precedente.
    Indubbiamente, i provvedimenti che abbiano come finalità una ripresa in senso dinamico e positivo del Foro dovranno tenere conto preferenzialmente dell’oggi.
    Ovvio, ForumCommunity non è più lo stesso: se guardiamo la Top, in effetti, si capisce che gli argomenti "in voga" sono totalmente diversi dai nostri. Proprio per questo, occorre valutare la possibilità di espandersi dalle possibilità di ForumCommunity, che rimarrà il fulcro, le fondamenta del Creepypasta Forum.
    Con ciò si pensa a niente più che collaborazioni, e maggiore dialogo esterno. Allo stesso tempo, è già in atto una graditissima rivisitazione qualitativa dal punto di vista archivistico, come ci è stato giustamente fatto notare, in maniera tale da potere avere maggiore validità come una sorta di blog consultabile - e altre innovazioni che non hanno volontà di inficiare sulle radici che hanno tenuto saldo per anni questo Forum.

    1.4 Perché questo topic


    Questo topic pubblico racchiude in sé un semplice resoconto di quello che è stato già fatto e che faremo.

    Sarebbe folle evitare di avere maggiore dialogo con l'utenza, motivo per cui alcune cose saranno sottoposte a sondaggio preliminare. Per quelle non drastiche, lo Staff si riserva tuttavia di prendere rapide decisioni, come sulle "piccole cose" ha già fatto.
    Si ribadisce la disponibilità dello Staff a ricevere opinioni, critiche costruttive e idee - tramite la sezione Filo diretto con lo Staff - da chiunque abbia qualche cosa da dire dopo avere letto questo Topic già a partire da adesso.

    Queste le dovute premesse.


    2. Idee


    2.1 Idee già applicate


    Fino ad ora, cambiamenti minori e necessari nell'ottica di avere maggiore ordine nelle sezioni sono stati già portati in atto. Le sezioni Deep Web, Creepy Legends e Weird Tales sono infatti state ripulite. Alcuni topic sono stati spostati nel Cestino in attesa di essere rivisti e ampliati, si tratta tendenzialmente di quegli articoli dagli spunti interessanti, ma non ben trattati. Si sarà anche notato che i nomi di alcune sezioni sono stati cambiati e i concept rivisti: ne è un esempio "Legends&Mysteries" diventato "Creepy Legends" e "Real Creepers" diventato "Real Creeps". In quest'ultima sezione, infatti, saranno trattati casi di cronaca nera dallo stampo non sovrannaturale: omicidi, stragi, tutti fatti che prima sarebbero stati esposti in Weird Tales. In quest'ultima sezione saranno invece redatti articoli riguardanti misteri della più diversa risma, poiché si ha intenzione di far assumere a Creepy Legends uno stampo vagamente più folcloristico.

    2.2 Una nuova veste grafica


    Come avrete senz’altro intuito, uno dei nostri obiettivi primari riguarda il miglioramento dell’esperienza utente sul forum. Pertanto, si vede necessaria la progettazione di una nuova veste grafica che migliori ulteriormente la navigazione e permetta di avere tutte le informazioni principali a portata di click.
    La skin attuale purtroppo non si adatta più alle nostre esigenze dal momento che era stata concepita sulla base della precedente con cui ne condivide parzialmente l’impostazione. A quel tempo, infatti, pensavamo che un cambiamento radicale avrebbe potuto spaesare gli utenti, abituati ad una determinata organizzazione dei contenuti. Inoltre, sono state mosse critiche riguardo allo stile che non rispecchia a pieno quello che è il tema del forum e riguardo all’assenza di targhette o alla scelta di utilizzare avatar rotondi. Vogliamo quindi cercare di trarre il meglio dai feedbacks di coloro che utilizzano quotidianamente il forum e allo stesso tempo cercare di portare sul forum qualcosa che rispecchi maggiormente la tematica principale ma che sia allo stesso tempo moderno. Terminata la fase di progettazione, durante la fase di coding, chiederemo ad alcuni di voi di farci da beta testers. Questo significa che avrete la possibilità di vedere in anteprima quella che sarà la nuova veste grafica aiutandoci ad apportare migliorie e a correggere eventuali bug.

    2.3 Riordinamento delle sezioni


    Come si sarà già letto alla voce "Idee già Applicate", si ha intenzione di riportare ordine nel forum, proposito già in parte portato a buon fine, sebbene ci sia ancora molto lavoro da fare. Prima di tutto, si sta valutando la possibilità di inserire targhette per distinguere le più diverse tipologie di Topic, soprattutto per quanto riguarda alcune sezioni come Creepy Legends. Sarà infatti reintrodotta la possibilità di inventare leggende da inserita nella suddetta, iniziativa che in passato portò alla redazione di articoli ben congegnati come "Ring Around the Rosie". Per il resto, è chiaramente da completare la ripulitura e scrematura delle altre sezioni, con "Horror Stories" che ci preme in particolar modo. Infatti, solo dopo che avremo finito ciò potremo rimpolpare le sezioni con articoli di vario interesse, con particolare attenzione a "Deep Web", che verrà quasi del tutto reinventata, persino nelle modalità di accesso.
    Inoltre, diverse sezioni del forum saranno rimpolpate e si cercherà di attenersi di più alle novità e alle festività, naturalmente aggiornandosi rispetto al mondo del creepy.

    2.4 Nuova campagna promozionale


    Come si sarà intuito, un nome rinomato non è più quel che basta a tenere in piedi un forum e, molto spesso, persino i più blasonati finiscono per passare in secondo piano.
    Una campagna di SPAM ben gestita può essere utile alla promozione del forum, soprattutto nel momento in cui include pubblicità legata ai Contest che, persino nei maggiori periodi di magra, sono stati capaci di rimpolpare l'utenza.
    Questo, chiaramente, comporta il fatto che un Contest dovrà comportare maggiori vantaggi e premi e che lo Staff dovrà impegnarsi a fare in modo che gli scrittori vincenti vengano promossi in miglior modo: nell'ultimo periodo, infatti, ci si sta impegnando per trovare idee che possano permetterci di andare in questa direzione.

    Siamo in un'epoca Social, in cui è molto importante riuscire ad ampliarsi su più piattaforme possibile. Tempo fa, il Forum era affiliato alla pagina "Creepypasta&Stuffs", che è stata poi abbandonata in favore di altri progetti. Si vuole tuttavia provare a riprenderla e ad aggiornarla.
    Si pensa inoltre all'apertura di una pagina Instagram, con lo scopo di invitare utenti artisti a mandarci i loro disegni horror e dare avvio ad una campagna di pubblicità reciproca. Al di fuori di quest'ambito, inoltre, una collaborazione con fumettisti stranieri, traducendo in italiano i loro lavori e postandoli sul forum.
    Come ben sa chi è sul forum da qualche anno, fino a qualche tempo fa veniva indetta una votazione mensile per la storia più bella. L'intento è quello di ripristinare un meccanismo del genere, nonché di riaprire una sorta di Albo d'Oro del forum, da indicizzare anche in altre piattaforme.

    2.5 Global CPF


    Una sezione in inglese, nella quale sarà possibile registrarsi e presentarsi anche ad utenti stranieri. I contenuti saranno in inglese: discussioni, articoli tradotti.
    Il forum non diventerà internazionale del tutto, solo in quella sezione sarà possibile scrivere agli utenti stranieri e si farà in modo che questo venga rispettato. Da questo può nascere un progetto di scambio culturale.


    3. Conclusioni


    In conclusione, l’intento di questo Topic è di informare sulla linea dello Staff nel merito del rilancio del Forum, evitando di entrare morbosamente nello specifico di tutti i più piccoli provvedimenti: abbiamo esposto una serie di piste, di soluzioni distinte e discusse, che andranno aggiornandosi in corso d’opera.
    Pertanto, il contributo di tutti non è affatto negato da questa Discussione, ma è assolutamente ben accetto.
    Rinnoviamo la disponibilità dello Staff nella sezione Filo diretto con lo Staff.
    Questa proposta non è altro che un tentativo mosso dall’affetto dello Staff per provare a smuovere le acque dell’attuale bonaccia, che le cose vadano o non vadano per come vorremmo.
    Se non altro, il Forum godrà di un rinnovamento quanto più ampio possibile.

    Grazie per aver letto.
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    I tre ragazzi corsero per le scale e Mattia saltò gli ultimi quattro scalini, si lanciò contro la porta che li separava dalla salvezza, ma non riusciva ad aprirla. L’avevano barricata per impedire ai cinque ragazzi di sfuggire al loro destino, ma era stato Mattia a chiuderla quando ero andato alle macchine con la scusa di prendere delle cose che avevano lasciato. Aveva la chiave con sè e sorrise tirandola fuori dalla tasca.
    Quella chiave luccicante era sicuramente la cosa più bella che tutti e tre avessero mai visto, rappresentava la speranza di sopravvivere e l’idea di libertà. Quella chiave racchiudeva tutti loro sogni. Un oggetto tanto piccolo e semplice, ma tuttavia tanto potente.
    Aprì la serratura chiedendosi perché non erano scesi fin dal principio e ricordò la risposta quando si ritrovò una lastra di ghiaccio spessa parecchi centimetri davanti. Kadreal aveva chiuso la loro via di fuga per tenerli nel castello
    «La torre.» disse Giulio ammiccando verso sinistra e chiudendo la fila dietro ai suoi amici. Dalle scale arrivavano i rumori dei tre zombie che stavano scendendo. Come aveva già detto, se volevano aver anche solo una speranza, dovevano stare almeno sempre un passo avanti a loro.
    Entrarono all’interno della stanza sulla sinistra della cucina e raggiunsero la torre chiudendosi la porta alle spalle, provarono a sbarrarla con la trave di legno che era appoggiata al muro da chissà quanto, ma sapevano che non avrebbe bloccato quei mostri a lungo. Presero a salire le scale a chiocciola, ignorarono le prime porte ed entrarono nella seconda, avrebbero voluto provare a raggiungere il tetto, purtroppo solo una delle torri aveva ancora un accesso al tetto, ma erano crollate le scale che la collegavano al pian terreno quindi non avevano avuto scelta. Si ritrovarono nello studio del divinatore di Aburius e barricarono la porta della torre mettendoci contro il tavolo centrale con l’alambicco alchemico.
    Chiusero anche l’altra porta e si misero a sedere per qualche minuto, non erano ancora al sicuro, probabilmente non esisteva un posto sicuro all’interno di quel rudere, ma Alina aveva bisogno di riposarsi.
    «Che hai fatto a Kadreal?» le chiese Giulio mettendosi vicino a lei.
    «Cosa vuoi dire?»
    «Mentre stavamo scendendo le scale del sottotetto ci siamo trovati davanti Amanda che ci ha sbarrato la strada, siamo rimasti in scacco per qualche minuto e dopo poco Luigi e Rebecca hanno iniziato a scendere. Eravamo in trappola.»
    «Già, poi però abbiamo sentito il grido di Kadreal e quei tre fottuti mostri si sono accasciati urlando da dolore.»
    «Ci hai salvato la vita Alina.»
    La ragazza abbassò lo sguardo arrossendo, non era un’impresa facile far arrossire una ragazza come Alina, ma la riconoscenza di Giulio e di Mattia era altrettanto rara.
    «Cosa gli hai fatto?»
    «Gli ho dato fuoco! L’unica cosa che riesce a rallentare un elementale del ghiaccio siderale come lui è il fuoco di una stella. Non avevano una stella a portata di mano e mi sono arrangiata con quello che avevo, ho dato fondo a tutta la nostra riserva di alcool.»
    «Grazie Alina.»
    Rimasero in silenzio per diversi minuti, poi Mattia si alzò in piedi.
    «Forse ci conviene separarci.»
    «Come hai detto? Mi sembra proprio una pessima idea.»
    «Dobbiamo prendere in considerazione l’idea che non riusciremo a battere quei mostri. Però dobbiamo assicurarci che Kadreal non rimanga in questo piano di esistenza, altrimenti saremo i responsabili della fine della vita nell’universo.»
    «Lo so, proprio per questo dobbiamo rimanere uniti. Abbiamo una possibilità solo se stiamo tutti insieme.»
    «Non ne sono convinto Alina. Ora Riccardo si è chiuso nella biblioteca e noi siamo in giro. Se rimaniamo in un unico punto, non devono fa altro che concentrare le loro energie lì e abbattere le nostre difese. No, dobbiamo tornare al gioco che ha dato inizio a tutto.»
    «Di cosa stai parlando?» chiese Giulio che era rimasto in silenzio ad ascoltare le parole dell’amico.
    «Nascondino. Stiamo ancora giocando a nascondino ragazzi, solo che la bomba non è un luogo, ma un momento: il sorgere del sole.»
    «Quindi cosa suggerisci?»
    «Dobbiamo dividerci e trovare dei nascondigli che siano perfetti, dobbiamo fare in modo che quegli zombie del cazzo non ci trovino, ma se invece dovessero trovare qualcuno, dobbiamo essere sicuri che non trovino tutti e tre insieme. Uno di noi deve arrivare vivo all’alba, non abbiamo altre possibilità.»
    I tre si guardarono negli occhi a lungo, nessuno osava dire nulla ma tutti sapevano che Mattia aveva ragione, dovevano trovare un nascondiglio e sperare di riuscire a resistere fino all’alba o non ci sarebbe più stato scampo. Per nessuno.
    «Ok, allora è deciso. Da ora in poi siamo da soli.» disse Alina guardando l’orologio. «Sono le quattro, dobbiamo resistere altre quattro ore e poi avremo vinto. Buona fortuna ragazzi.»
    «Stai attenta.»
    Giulio aprì leggermente la porta e guardò se ci fosse qualche zombie in vista, la strada era pulita e fece cenno ad Alina di andare.
    «Ci vediamo fuori da questo castello, in un modo o in un altro.»
    I due osservarono la ragazza che scivolava fuori dalla stanza come se fosse stata fatta di pura ombra, si muoveva silenziosa e corse via nascondendosi nell’oscurità.
    «Una è andata, ora tocca a te.»
    Mattia sapeva che probabilmente non avrebbe mai più rivisto il suo migliore amico, era da quando si erano presi a pugni in prima media che non si separavano mai, quindi non avevano bisogno di parole. Giulio annuì e abbracciò stretto l’amico chiudendo gli occhi e trattenendo le lacrime.
    «Non fare cazzate Giulio. Quando usciamo da questa storia voglio prendere a calci il tuo culo e quello secco di Alina, sappiate che è solo colpa vostra.»
    Il ragazzo sorrise all’amico e sentì l’aria fredda che gli dava fastidio agli occhi umidi. Aprì la porta cercando di allontanare i pensieri tristi e osservò il giovane che usciva silenziosamente esattamente come aveva fatto Alina poco prima. Ormai erano da soli.
    «Allora ragazzo mio.» iniziò a dirsi Giulio cercando di fare il punto della situazione. «Devi trovare un nascondiglio e uno bello anche.»
    Dove poteva nascondersi per quattro ore in modo che nessuno potesse riuscire a trovarlo? Quel castello era pieno di passaggi segreti e improvvisamente un’idea gli si formò nella mente.
    «La grotta di Kadreal.»
    Non erano mai riusciti a trovare quel passaggio segreto, ma era vero anche che non l’avevano mai cercato troppo seriamente, una volta saputo dell’esistenza della grotta, l’avevano raggiunta facilmente dal mare con una barca, quindi non avevano avuto la necessità di trovare l’accesso dal castello. Sapeva che era nella torre a sud quindi doveva solo uscire e raggiungerla. Appoggiò l’orecchio alla porta che immetteva sulle scale a chiocciola da cui erano arrivati e ascoltò per sentire se si stava avvicinando qualcuno. In tutta risposta, Amanda provò ad aprire e appena capì che era stata chiusa, iniziò a tirare spallate sempre più forti.
    «Cambio di programma amico mio.»
    Si allontanò dalla porta che vibrava ai colpi violenti della ragazza e raggiunse l’altra che immetteva nel corridoio davanti ai vari appartamenti. Fortunatamente non c’era nessuno in vista e corse stando attento a non far rumore raggiungendo le scale. Decise di salire, voleva provare ad arrivare al tetto. Quando arrivò agli alloggi della servitù si ritrovò davanti il corpo senza vita di Caterina e rimase immobile, non aveva pensato al fatto che fosse ancora lì, il sangue non si era del tutto coagulato e brillava alla poca luce che c’era. Il terrore che aveva provato prima di morire era rimasto cristallizzato nei suoi occhi sbarrati che avevano perso ormai ogni segno di vita. Il suo golf era squarciato dove Luigi l’aveva colpita e il suo cuore giaceva vicino a lei. Era tutto così sbagliato. Giulio aveva organizzato quel rito convinto di poter salvare il mondo, e invece probabilmente lo aveva condannato.
    Si accovacciò e mise una mano sulla testa di Caterina, i suoi capelli erano ancora morbidi nei punti in cui erano puliti dal sangue, chiuse gli occhi e sospirò. Nella mente risentiva la sua stessa voce mentre stava leggendo agli amici il diario di Aburius in cui era descritto quel dannato rituale di evocazione. Non avevano mai avuto nemmeno il minimo dubbio, nessuna esitazione o ripensamento. L’unica paura che avevano avuto era di non riuscire a mettere in pratica tutte le istruzioni, nessuno aveva mai nemmeno pensato che Kadreal potesse non essere amichevole. Avevano sbagliato tutto fin dall’inizio. Aburius aveva sbagliato tutto fin dall’inizio e loro avevano seguito le sue orme ciecamente. La cosa più semplice sarebbe stata abbandonarsi all’inevitabile e lasciare che Kadreal e i suoi scagnozzi lo uccidessero, sperando che facessero in fretta.
    «No.» disse alzandosi e scuotendo la testa.
    Non era il momento di piangersi addosso, doveva rimboccarsi le maniche e combattere per il bene di tutti. Doveva sopravvivere insieme al resto dei suoi amici per impedire a quei mostri di distruggere tutto quindi non poteva permettersi il lusso di mollare, nemmeno quello di pensare di mollare.
    Riprese a camminare e cercò una via d’accesso al tetto, purtroppo da lì non era rimasto nessuna scala agibile, doveva decidere se usare il passaggio segreto e andare a nascondersi in qualche stanza, rimanere lì da qualche parte, o scendere da dove era venuto. Guardò tutta la sala e i suoi occhi si fermarono sul grande camino davanti cui erano stati ammassati i letti che lo nascondevano alla vista, a una prima occhiata non ci facevi caso, dovevi fermarti e guardarci per bene per riuscire a distinguerne i contorni. Decise di aver trovato il suo nascondiglio, doveva solo capire se poteva rimanere nel braciere o se gli conveniva arrampicarsi per la canna fumaria. Sarebbe stato sicuramente più al sicuro, ma non sapeva se sarebbe riuscito a rimanere in tensione nella canna per quattro ore. Camminò lungo la stanza fino a raggiungere il camino, doveva stare attento a non fare rumore o rischiava di rivelare il suo nascondiglio, non sapeva dove fossero gli zombie in quel momento, ma non voleva attirare attenzioni indesiderate. Si mise a quattro zampe e riuscì a sgattaiolare sotto ai letti arrivando fino al braciere. La fuliggine gli sporcò subito i vestiti, ma da quella posizione poteva guardare la sala senza essere visto, di lato trovò perfino un pezzo di tessuto annerito dal tempo e con quello sarebbe potuto diventare praticamente invisibile.

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    Alina si muoveva come se fosse un gatto in punta di piedi, non faceva alcun tipo di rumore e si spostava velocemente per le camere del castello. Non aveva alcuna idea di dove andare a nascondersi, aveva pensato alla possibilità di travestirsi da armatura e mettersi in bella vista insieme alle altre, ma sarebbe stato troppo macchinoso da realizzare. Stava continuando a camminare andando verso la camera della signora quando Lina le apparve davanti e le sorrise.
    «Eccoti qui, amore mio. Smetti di scappare.»
    Alina reagì immediatamente e si voltò iniziando a correre, purtroppo fu immediata anche la risposta di Lina che partì all’inseguimento. Non sapeva dove andare, non c’era un solo posto sicuro in quel dannato castello e aveva paura che dietro ad ogni angolo ci potesse essere un’altro di quegli zombie pronto a colpirla a morte. D’altro canto non poteva fermarsi, non poteva sperare di sopravvivere a uno scontro fisico diretto, quindi continuò a correre praticamente a caso. Alla fine le sue maggiori paure si concretizzarono e si ritrovò in un vicolo cieco, si voltò per provare a tornare sui suoi passi, ma Lina era proprio dietro di lei e l’aveva già raggiunta.
    «Fine della corsa Alina.»
    La ragazza si guardò attorno alla ricerca di una qualsiasi speranza, ma non c’era niente, era arrivata veramente alla fine, ma non si sarebbe certo arresa senza combattere, aveva ancora un’ultima carta da giocare e tutto dipendeva da quanta umanità fosse rimasta nella sua avversaria.
    Fissò Lina negli occhi e sorrise abbassando lo sguardo per meno di un secondo, si mise una ciocca di capelli dietro all’orecchio e spostò il peso da una gamba all’altra.
    «Ok, mi hai presa.» disse alla fine rendendo il suono come una carezza di seta, aveva sempre saputo che quella ragazza aveva avuto un debole per lei in vita e sperava di poter continuare a sfruttare quel suo ascendendte anche ora che era morta. Alzò la temperatura tra di loro e fece un passo avanti inarcando leggermente la schiena per mettere in mostra i suoi seni praticamente perfetti.
    «So cosa stai cercando di fare.»
    «Davvero? E cosa sto cercando di fare?»
    «Un disperato tentativo di seduzione. Sarebbe stato tutto molto più convincente se avessi provato a farlo qualche ora fa, ma adesso non hai più nessun potere.»
    «Il bacio che mi hai dato in biblioteca dice il contrario. Una passione come quella non può spegnersi con una cosa tanto semplice come la morte. Kadreal non ha mai compreso gli aspetti più umani, non sa di cosa siamo capaci.»
    Fece un altro passo e allungò la mano verso la ragazza concentrando una piccola quantità di energia sulle dita per darle la scossa appena la sfiorò, fu un contatto veloce e Lina rimase ferma per qualche secondo. La piccola scarica le aveva intorpidito il braccio e sentì che una parte di lei voleva tornare al giorno prima per potersi abbandonare a quelle sensazioni. Alina era veramente brava, non si poteva negare, ma Kadreal aveva mostrato loro molto più della conoscenza, aveva rivelato la verità. Fece anche lei un passo in avanti e baciò Alina stringendole un braccio con passione, si scostò sorridendo e lanciò la ragazza lungo il corridoio mandandola in terra. Alina cadde sul pavimento e rotolò per diversi metri, aveva previsto quella reazione, ma era comunque un modo per riuscire a togliersi dal vicolo cieco. Si rialzò e riprese a correre tentando d’ignorare il dolore al ginocchio. Entrò dentro una stanza e chiuse la porta dietro di sé, ci mise una sedia, ma sapeva che non avrebbe fermato a lungo il mostro che la stava inseguendo, stava veramente arrivando al capolinea e sentiva che la terra le si stava sgretolando sotto i piedi. Si guardò attorno alla ricerca di una via di fuga, ma purtroppo era una stanza con un solo ingresso, avrebbe potuto vedere se trovava un passaggio segreto, ma era solo un gesto disperato più che una reale speranza. Se non c’era modo di uscire da lì, doveva assicurarsi che nessuno entrasse, quindi doveva barricare la porta molto meglio di come aveva fatto, cercò di spostare un vecchio canterano che era vicino alla porta, ma era troppo pesante per lei, posizionò le mani sul legno e spinse con tutte le sue forze. Il mobile si spostò di meno di un centimetro e i piedi di Alina slittarono sul pavimento, si spostò dall’altra parte per provare a tirarlo invece che spingerlo e si avvicinò all’uscita. Lina arrivò e tirò un calcio alla porta riuscendo a rompere la maniglia e spalancarla in un solo colpo. L’anta si aprì a ventaglio colpendo la ragazza che si era accovacciata vicina nel tentativo di spostare il canterano, la prese sul fianco mandandola contro il letto. Sbatté la faccia contro la colonna del baldacchino e rimase intontita per diversi secondi con del sangue che le colava da una piccola ferita che si era fatta sulla fronte. La zombie entrò nella stanza facendo passi lenti e raggiunse la ragazza che stava cercando di rialzarsi nonostante le girasse la testa, aveva una mano sopra il letto e una sul pavimento. Lina le mise un piede sulle dita e spinse facendo urlare la giovane.
    «Ma come? Nessuna battuta tagliente? Nessun gesto sexy?» chiese il mostro chinandosi per esserle a pochi centimetri dall’orecchio. Lasciò la presa e rise spostandosi con passo sicuro, mise una mano sopra il mobile di legno vicino alla porta e lo accarezzò passandoci il dorso, chiuse l’anta e con un movimento fluido spostò il mobile con facilità. Alina non era riuscita a smuoverlo per riuscire a bloccare l’ingresso, sicuramente non sarebbe riuscita a farlo per liberare l’uscita.
    La ragazza si rimise in piedi e si guardò attorno. Era in trappola e lo sapevano tutte e due.
    «Cosa vuoi fare adesso? Qual è il tuo piano Alina?» chiese Lina.
    Non poteva scappare, era chiaro, quindi doveva trovare qualcosa per difendersi. Sostenne lo sguardo della zombie e non lasciò trapelare la paura che stava provando, sicuramente non sarebbe riuscita a sopraffare quel mostro, ma di certo non si sarebbe arresa facilmente. Avrebbe combattuto finché avesse avuto fiato in corpo.
    In quella stanza c’era ancora abbastanza energia, la sentiva tutta intorno che la circondava. I flussi dorati le premevano contro la mente chiedendole come potessero esserle utili e la ragazza sorrise.
    «Ovviamente qualcosa di spettacolare brutta stronza.» rispose lei modulando la voce per farla essere tagliente e fredda. La temperatura calò di colpo e la luce iniziò a diminuire. Alina stava raccogliendo l’energia che c’era; il buio coprì ogni oggetto e Lina si ritrovò completamente cieca.
    «Sempre trucchi. Non è vero Alina?» chiese il mostro spostandosi a scatti nella camera oscura, allargò le braccia e le mosse a destra e a sinistra cercando la sua preda, ma non incontrò nulla. «Non puoi scappare da qui. È solo una questione di tempo.»
    Stava punzecchiando la ragazza sperando di farle fare un passo falso. Le bastava che Alina dicesse una sola parola, che facesse un suono, qualcosa, e l’avrebbe trovata. La giovane capì subito qual era il piano di quell’essere che una volta era stata una giovane dolce e buona, e decise di poterlo sfruttare contro di lei. Chiuse gli occhi e respirò, sfruttò una parte dell’energia che aveva preso dalla stanza e aprì la bocca per parlare, ma il suono non uscì. Si concentrò pensando solo a quello che doveva fare e fece in modo che la sua voce “apparisse” da un altro punto della camera, come se lei fosse da un’altra parte. Fu strano sentire le sue parole arrivare da metri di distanza, ma era felice di essere riuscita nel suo piano.
    «Lasciami stare, ti prego Lina. Non capisci che se ci uccidete tutti, finirà ogni forma di vita in tutto il creato?»
    «Eccola.» sussurrò il mostro sorridendo nel buio.
    La zombie camminò lentamente nella stanza andando verso il punto in cui era partito il suono. Era un angolo della stanza e Lina pensava che la ragazza si fosse messa da sola con le spalle al muro.
    «Non è importante. La vita non va bene così com’è. Kadreal ce lo ha mostrato fin troppo chiaramente. Lo posso sentire nella mia testa anche adesso e vedo la sua verità come se ce l’avessi davanti agli occhi. Il creato è sbagliato proprio per come è stata concepita la vita.» disse continuando a camminare. «Sei tu che non capisci. Avete voluto evocare Kadreal? Lo avete chiamato per darvi una risposta. Ci avete perfino ucciso a sangue freddo, cazzo. Adesso non potete piangere perché avete avuto esattamente quello che avete chiesto.» Ormai era vicina e sorrise ancora. «Non potete frignare se la risposta alle vostre domande non era proprio quella che speravate.»
    Con un gesto brutale tirò un calcio verso l’oscurità convinta di trovarci la ragazza, ma il suo piede colpì il muro scalfendo la roccia.
    «Furba.» disse capendo di essere stata ingannata.
    «E non hai ancora visto nulla!» gridò Alina spuntando dal buio con un pezzo di legno che stava brandendo come arma. Usò lo stesso trucco di prima e caricò il colpo con tutta l’energia che le era rimasta mandando il mostro a tappeto. Aveva sperato di riuscire a spedirla contro la porta per farle rompere il mobile e l’anta dietro, ma Lina finì contro la parete di pietra e poi cadde in terra.
    Non poteva scappare e decise di continuare a colpire quella maledetta, quindi le si accanì contro senza smettere di urlare. Ogni colpo che tirava era un nuovo grido.
    L’energia che aveva preso dalla stanza era finita e la luce della luna riprese ad illuminare la camera dalle feritoie che si aprivano in alto vicino al soffitto. Lina era ancora in terra, ma gli attacchi della giovane si erano fatti sempre più deboli e all’ennesima mazzata, con uno scatto felino, il mostro riuscì ad afferrare il bastone.
    Alina sbiancò e mollò subito la presa per correre verso la porta. Si voltò, ma Lina fendette l’aria con il pezzo di legno che mandò un fischio acuto come il suono di un flauto. La colpì alla gamba all’altezza del ginocchio e il rumore sordo dell’osso che si rompeva saturò tutta la stanza seguito dal grido di dolore della giovane strega.
    Alina cadde in terra, ma continuò a tirarsi avanti con le mani strisciando sul pavimento. Non si sarebbe mai arresa, mai.
    «Nonostante tutto non ti odio. Lo sai?» disse Lina che si era rialzata in piedi. «Oddio, nemmeno mi piaci più ad essere sincera.» si chinò per afferrarla dal collo e strinse abbastanza da farle male, poi la sollevò di peso facendola stare a quasi cinque centimetri da terra. Se l’avvicinò al viso e chiuse gli occhi respirando il suo profumo inebriante. «Hai fatto quello che hai fatto perché credevi in qualcosa di più grande e non ti biasimo per questo. Sei un essere forte e anche Kadreal si è stupito di questa tua caratteristica. Ma adesso è arrivato il momento di andarsene. Arrenditi Alina.»
    La strega aveva le lacrime che le scorrevano sul viso, sentiva un fuoco dentro gli occhi e la gola le bruciava come se fosse stata inondata di acido: la presa di quel mostro era ferrea e il buio stava arrivando. Non aveva più nessuna carta da giocare, non c’era nessun trucco, nessun sotterfugio, nessuna scorciatoia. Stava per morire.
    Lina la lasciò adagiandola lentamente in terra, le si mise dietro facendole mettere la testa appoggiata alla sua spalla e le accarezzò il volto con entrambe le mani. «Non ti preoccupare amore mio. Presto sarà tutto finito.»
    Le passò un dito lungo la linea della guancia portandole via una lacrima e arrivò al contorno delle labbra. Quelle labbra rosse rubino, morbide come la seta e calde come i carboni ardenti.
    Scorse con l’indice sinistro il labbro superiore e con il pollice destro quello inferiore. La costrinse a dischiuderle e le scivolò dentro la bocca iniziando a fare forza. La ragazza urlò per il dolore quando la carne cominciò a strapparsi e il sangue le scorse lungo la gola. La mandibola le si disarticolò e la sensazione la fece quasi svenire. Il mostro emise una sorta di ruggito e con uno scatto strappò tutto quello che rimaneva lasciando cadere in terra il corpo che si stava dissanguando di Alina e si rialzò stringendo ancora la sua mandibola inferiore.
    Guardò la ragazza morire in poco tempo e sorrise buttando l’osso sanguinolento contro il cadavere e si passò il dorso della mano sul viso strofinandosi il naso. Si macchiò di rosso il viso e sorrise alzando lo sguardo.
    «Due andate, ne restano tre.»

    16

    La morte di Alina fu qualcosa che tutti percepirono. Giulio era rannicchiato tra la fuliggine del grosso camino e avvertì come qualcosa che si rompeva all'interno. Quando avevano iniziato a fare i loro rituali avevano stretto tra di loro un legame molto forte, qualcosa che andava oltre il mondo del tangibile, e ogni volta che uno di quei mostri toglieva la vita a uno del gruppo, tutti gli altri lo sentivano come se morisse una parte di loro stessi. Caterina e Alina erano morte e i tre rimasti erano braccato come bestie. Riccardo era davanti al fuoco e stava dondolando in terra stringendosi le ginocchia sempre più strette. Continuava a fissare le fiamme che lo stavano riscaldando, ma non le vedeva; il suo sguardo era perso in vecchi ricordi della cugina. Stava ripensando a quando avevano rubato i soldi dalla borsa di loro nonna per comprare di nascosto delle sigarette.
    Sul viso aveva i segni del pianto, le rigate sulle guance di dove si erano seccate le lacrime e gli occhi rossi. Ormai non singhiozzava più, era in una sorta di stato catatonico e gli unici movimenti erano dati dal suo ossessivo ondeggiare avanti e indietro davanti al fuoco scoppiettante. Era al sicuro dentro a quella libreria, sapeva che aveva abbandonato i suoi amici a morte certa, ma non poteva affrontare più niente. Non era rimasto nulla del ragazzo scherzoso sempre allegro. Tutto di lui era scomparso quando aveva visto Caterina cadere a terra e aveva sentito la sua energia smettere di esistere. Quando era caduta Alina, avvertì qualcosa, ma la sua mente era talmente lontana da lì che non se ne accorse quasi.
    Mattia stava ancora cercando un nascondiglio adatto, non gli piaceva per niente l’idea di doversi mettere in un angolo sperando che arrivasse in fretta l’alba, non era abituato ad essere dalla parte sbagliata del coltello e la situazione lo stava logorando. Camminava lentamente nella penombra con il timore di poter incontrare uno di quei fottutissimi zombie da un momento all’altro.
    Passò per il corridoio del secondo piano e sfiorò una delle armature, sentì un movimento alla sua destra e vide che stava cascando la spada che era stata appoggiata sul piedistallo. Fece uno scatto in avanti e riuscì ad afferrarla prima che arrivasse a terra e trattenne il respiro convinto di essere stato sentito da ogni mostro presente nel raggio di un chilometro.
    Quando notò che non stava arrivando nessuno, sorrise e fece per rimette la spada al suo posto, ma si fermò improvvisamente e strinse l’elsa pensando che forse aveva trovato qualcosa per difendersi.
    «Questa dovrebbe funzionare meglio di un coltellino.» disse in un sussurro tirando verso di sé la sua nuova arma. Purtroppo non si accorse che il guanto sinistro che sbucava dalla cotta di maglia era legato alla base della lama e quando si portò la spada davanti, l’armatura si sbilanciò in avanti rovinando sul pavimento di pietra. Il frastuono fu fortissimo e rimbombò in ogni parte del castello.
    «Cazzo, Mattia.» imprecò sottovoce voltandosi per iniziare a correre subito e lasciò la spada ancora legata all’armatura in terra. Sapeva che non sarebbe passato tanto tempo prima che uno dei mostruosi figlioletti di Kadreal arrivasse lì per spaccargli il culo, quindi non si fermò nemmeno a decidere una direzione, ne prese una a caso e partì.
    Stava andando verso gli appartamenti centrali quando girò un angolo trovandosi Lina davanti. Aveva un volto quasi ferino sporcato dal sangue di Alina e il suo ghigno ricordava quello dell’antico. Anche il mostro fu molto sorpreso di quell’incontro, aveva sentito il rumore e stava andando a controllare la zona delle armature, ma non si aspettava di trovarsi uno di quei punk davanti. Mattia si riprese prima dello zombie e quel secondo gli regalò un vantaggio che non poteva permettersi di perdere.
    Portò il peso indietro e caricò un calcio frontale, alzò la gamba e colpì la ragazza al viso con il piede mandandola a terra. Le tirò subito una ginocchiata al naso e le spinse la testa contro la parete di roccia. Una volta, due volte. Tre volte.
    Quando si accorse che aveva materiale cerebrale tra le dita, si fermò e si allontanò di un passo. Aveva il fiatone e il cuore gli batteva nelle orecchie premendo sui timpani.
    «Ti ho ucciso una volta, puttana. Posso rifarlo ancora e ancora.» disse sputando contro Lina che era in terra.
    La zombie sembrava morta e il ragazzo pensò di aver trovato il modo per fermare quei mostri per sempre, ma mentre si stava chinando per controllare, vide le sue palpebre riaprirsi.
    «No Mattia.» ruggì il mostro alzandosi con uno scatto innaturale. «Questa volta non sarò io a cercare rifugio in un’allucinazione. Non sarò io a dover dire addio a mia madre. Non sarò io a sentire una mano dentro al mio corpo che mi strappa via la vita.»
    Con un movimento fulmineo tirò un manrovescio al ragazzo mandandolo contro la parete. Mattia sbatté addosso al muro e poi sul pavimento, sentì un dolore acuto al costato, ma per fortuna non era nulla di grave; aveva commesso uno degli errori più grandi che potesse fare, aveva sottovalutato il suo avversario. Non lo avrebbe più fatto.
    Si mise in piedi togliendosi un fiotto di sangue dal labbro spaccato e iniziò a correre verso destra per raggiungere una delle camere della signora. Lina si era ripresa abbastanza in fretta e lo rincorse subito; si era stancata di quel teatrino: com’era possibile che quei ragazzi non capissero che ormai per loro era finita?
    Mattia raggiunse una stanza e chiuse la porta, di lato vide un grosso armadio di legno massello e lo spinse con tutte le sue forze finché non riuscì a ribaltarlo davanti all’ingresso, bloccandolo.
    Lina iniziò a colpire la porta con violenza, stava cercando di entrare in tutti i modi e non voleva permettere a una lastra di legno di impedirle di raggiungere la sua preda. Aveva ucciso Alina ed era un’avversaria molto più scaltra di quello stupido spaccone, non poteva perdere contro di lui. Voleva solo stringergli le mani attorno al collo e guardare tranquillamente la vita che lo abbandonava.
    «Apri questa fottuta porta.» urlò il mostro continuando a tirare spallate.
    Da dentro Mattia vedeva le assi che continuavano a vibrare sotto i colpi della ragazza, non sarebbe riuscita a sfondarla velocemente, ma di certo non avrebbe resistito all’infinito. Doveva trovare una via di fuga o un modo per ucciderla, definitivamente quella volta.
    Lungo la parete opposta all’ingresso c’era una grande finestra e il giovane la raggiunse, i vetri erano andati da tempo, ma c’erano ancora delle vecchie assi di legno che proteggevano l’interno della stanza dalle intemperie del mare; provò a spingerle, ma erano inchiodate saldamente. La porta continuava a sussultare e Mattia avvertiva l’ansia crescere, si voltò di scatto quando sentì il mobile strisciare di qualche centimetro sul pavimento.
    «Sto arrivando Mattia, preparati a morire.» ruggì il mostro che non smetteva di tirare colpi per entrare; era instancabile, inarrestabile e presto o tardi avrebbe avuto quello che voleva. Il ragazzo iniziò a tirare calci per sfondare il legno, ma erano assi molto spesse e il sudore gli imperlò la fronte più per la paura che per la fatica.
    «Da cazzo, apriti!» gridò continuando a scalciare come un mulo. Dopo qualche secondo i chiodi cedettero e tre assi finirono giù dalla scogliera in blocco, l’aria del mare entrò prepotente e fredda, ma per Mattia fu come un balsamo. Sorrise sentendosi un poco rincuorato. «Sì!»
    L’apertura era piccola, ma gli permetteva comunque di uscire. Il problema era che non sapeva dove andare e se ci fosse una sporgenza per fuggire da quella stanza maledetta. Si affacciò stando attento a non scivolare nello strapiombo, il vento gli arrivò dal basso e gli sollevò i capelli come se fossero stati vivi.
    Nel momento in cui vide che il terrazzo della camera a fianco non era troppo lontano, la porta si scardinò completamente e il mobile finì a un metro di distanza permettendo alla zombie di entrare. Il suo ghigno aveva una luce malata, il sangue, un misto tra quello di Alina e il suo, le imbrattava il volto rendendolo una macabra maschera di terrore da cui spuntavano i denti bianchissimi. I suoi occhi brillavano e i pezzetti di osso pendevano dalle fratture esposte al cranio. Il mostro che una volta era stata una dolce e timida ragazza, urlò e fu come il ruggito di una pantera. Poi si scagliò contro il ragazzo che era rimasto pietrificato per qualche secondo. Mattia fece per saltare fregandosene del pericolo di poter cadere e sfracellarsi sugli scogli, ma Lina lo afferrò per un piede e lo tirò a sé. Mattia gridò e le tirò un calcio nel tentativo di allontanarla, era a terra con la ragazza sopra e non riusciva a liberarsi da quella situazione. Provò a tirarle un pugno, ma Lina gli prese la mano bloccandolo. Aveva una forza sovrumana e il ragazzo si ritrovò presto a trattenere il respiro tentando di fare qualsiasi cosa potesse salvargli la vita.
    «Adesso basta Mattia, è venuto il momento di morire. Morirete tutti e Kadreal potrà finalmente mettere fine a questa ridicola farsa che chiamiamo vita. Ormai gli aveva preso entrambi i polsi e gli aveva inchiodato le braccia a terra, gli si mise cavalcioni sull’addome e si chinò per annusargli il petto e il collo. L’odore dell’olio di argàn che usava per i capelli era ancora forte e in un’altra occasione sarebbe stato inebriante.
    «Non mi sono mai interessati molto i ragazzi, ma devo ammettere che questa posizione, in questa situazione, ha il suo perché.» con un gesto lento gli si accostò di più al viso mentre lui cercava di divincolarsi senza successo e tirò fuori la lingua passandogliela sulla guancia. Sembrava un serpente che assaggia l’aria vicino alla preda.
    Con un movimento improvviso e brutale gli tirò una testata spaccandogli il naso e lasciandolo intontito. La visione la fece scoppiare a ridere e inarcò la schiena alzando lo sguardo al soffitto mandando la testa indietro. Poi sospirò e gli lasciò i polsi accarezzandogli gli avambracci, poi i bicipiti, le clavicole e gli posò le mani sul collo. Le sue dita sembravano quasi le zampe di un ragno.
    Lina sorrideva, le incrociò per poi serrarle in una morsa ferrea.
    Mattia sentì subito un fuoco dove il mostro stava facendo pressione, gli vennero dei colpi di tosse, ma l’aria non entrava né usciva. Il calore gli arrivò al viso facendolo diventare scarlatto e la ragazza si godette ogni secondo della scena. Si avvicinò per potersi gustare al meglio tutto e lo fissò negli occhi. Le lacrime li bagnarono e dopo pochi secondi delle minuscole crepe rosse venarono il bianco.
    Mattia prova a dimenarsi per allontanarla, ma non aveva nessuna possibilità di contrastarla; cercò di allentarle la presa, ma le sue mani sembravano di metallo. Stava morendo e non riusciva a fare nulla per salvarsi.
    Arrivò a metterle un piede sul ventre e provò a spingerla via, ma senza aria non aveva forza.
    Quando tutto ormai sembrava perduto, si ricordò di avere ancora il suo liscio coltello nero, lo cercò con la mano mentre il mondo stava perdendo colori a poco a poco. Appena lo raggiunse lo strinse e fu la sensazione più bella del mondo.
    Con un gesto veloce infilò la lama direttamente nel viso del mostro che iniziò a urlare. Sembrava che quel coltello potesse ferirla, o comunque farle male, e Lina lasciò la presa permettendo al ragazzo di respirare, finalmente. L’aria fu come un acido nei polmoni, ma Mattia continuò a respirare avido e a tossire con dei colpi che sembravano l’abbaiare dei cani. Aveva il viso umido di lacrime, ma era vivo. Il mostro era ancora sopra di lui e stava tentando di togliersi il pugnale dalla fronte quando Mattia trovò la forza di respingerla con il piede che era ancora poggiato sul suo ventre. Urlò per lo sforzo e la zombie fu scagliata dall’altra parte della stanza. Andò contro la finestra e perse l’equilibrio. Tentò di aggrapparsi a qualcosa, ma lo slancio era troppo e il mostro sfondò le assi cadendo nel vuoto.
    Il ruggito del mare portò via l’urlo di Lina che scomparve nell’acqua a centinaia di metri più sotto.
    Mattia rimase diversi secondi immobile a respirare, era come se dovesse imparare di nuovo a farlo, gli faceva male tutto e si sentiva stordito. Aveva un cerchio alla testa che gli rendeva difficile pensare, ma alla fine riuscì ad alzarsi.
    Si massaggiò il collo e camminò fino alla finestra per guardare di sotto.
    Purtroppo non ebbe troppo tempo per riposarsi perché un altro di quei mostri stava arrivando e il ragazzo vide l’ombra che si avvicinava alla porta.
    Sapeva che non sarebbe stato fortunato una seconda volta e si lanciò fuori dalla finestra verso la terrazza senza pensarci riuscendo a sfuggire da quella trappola mortale.

    Edited by Captain Soyuz - 28/2/2019, 20:51
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