Posts written by Rias~

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    CITAZIONE (Marcus Von Carstein @ 19/3/2014, 16:45) 
    Ti riferisci a Hex o a HF Hina? Io ricordo che quando sono arrivato su Hex (ere fa) nessuno mi ha minimamente cagato finchè non ho aperto uno scontro 1 vs 1 con exo che è diventato qualcosa tipo 4 vs 1 XD

    E poi da un combattimento è diventato un gangbang \°O°/

    Comunque avete mai visto come TUTTE (o qausi) le serie più belle giapponesi nascono in realtà da Eroge? Tipo Fate/Stay e via dicendo. Tutte cose a cui poi fanno l'anime che esce fuori una schifezza -w- Questo insegna come i giapponesi lavorano meglio se ci mettono il porno nel mezzo ùwù (?)

    Sparata la mia cavolata del giorno e contenta di questo, vi do il buondì scusandomi ulteriormente per la mia non presenza e in particolar modo con Hina visto che a lei dovrei rispondere alle role ;w; Purtroppo in uni abbiamo cominciato un progetto a gruppi che mi tiene sempre lontana da casa =w=
    Vedrò di rispondere oggi e spero di uscire fuori prima o poi da questo inferno personale D:
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    Anche se in ritardo mostruoso ringrazio tutti per gli auguri >3< Anche se il regalo di Exogenesis credo non lo scarterò, è un pacco così bello che mi sembra un peccato :'D
    E no, non sono scomparsa ma semplicemente sequestrata dal mio ragazzo per tutti questi giorni, ma da domani prometto di tornare attiva èwé
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    Son stanca morta ma devo dire che questa giornata me la sono goduta :riot:
    Buonasera people :3
    CITAZIONE (AdolfHINA @ 9/3/2014, 10:34) 
    Ci sono ben 3 pg femminili disponibili e nessuno si fa avanti???? Mi deludete profondamente! Sono una "sorellona" molto delusa.
    Invece di scrivere in chat perché non chiedete a loro direttamente se vogliono giocare per il contest?

    Si vede che han fatto tutti voto di castità fino al giorno delle nozze perchè diventati tutti estremamente cattolici uwu

    CITAZIONE (Grimjow6 @ 9/3/2014, 12:38) 
    Ok avuta la conferma dei miei sospetti da DOOM cara la mia Gatnha ecco la tua compagna per il role contest che all'occorrenza potrebbe assumere una pillola a tua scelta ;)

    Nulla contro di te, ma la Shimakaze non è che penda poi così tanto per quel lato... D':
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    CITAZIONE (AdolfHINA @ 8/3/2014, 17:21) 
    Ragazzi ma per la Role Awards.....non vedo iscrizioni come mai? Ci sarà qualcuno che parteciperà o è un fallimento totale?

    Io ci sono se qualcuno vuole far coppia con me òwò Mi sono creata la seconda pg facendola attualmente non combattente solo per quello D:
    E ora giustamente le faccio pubblicità :zizi:
    Venghino siori e siore, ci sono tette a volontà :oml:

    E buonasera :riot:
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    Non andava affatto bene. Non perchè non fosse riuscita a colpire l'avversario ed evitare d'essere probabilmente strangolata, ma perchè quel che aveva davanti non era affatto uno di quelli con cui normalmente aveva a che fare. Per quanto era una ragazza rissosa e violenta, fino a quel momento le era capitato di combattere con normali persone, prive di poteri o capacità troppo appariscenti e con le quali, la maggior parte delle volte si tratteneva poichè se cominciava a fare sul serio, ne avrebbe ucciso qualcuno. In questo caso però, le sembrava come se la posta in gioco era decisamente più alta del rispetto. L'aveva colpito e sbattuto a terra con un pugno, ma sembrava come se non gli avesse fatto nulla a quella specie di mostro. Doveva quindi tenersi pronta alla prossima mossa del suo avversario cominciando a pensare in fretta a cosa potesse fare per batterlo il prima possibile. Dopotutto c'erano delle persone lì vicino, non capiva ancora perchè non se l'erano date a gambe levate, probabilmente non si erano accorte che il tipo incappucciato avesse poco d'umano nell'aspetto. Però per principio, le toccava proteggerle visto che quello era il ristorante dove lavorava. Dopo tanto tempo, cominciò a sentire il bisogno di non trattenersi e di dar sfogo a tutta la sua forza per trionfare contro quello che sembrava un avversario tosto. Non aveva mai combattuto contro un corpo che teoricamente fosse già morto, quindi non sapeva bene come comportarsi in merito. Stando alla teoria dei film, avrebbe dovuto mozzargli la testa per fermarlo, ma era davvero pronta a tanto? Non era cattiva, per questo uccidere qualsiasi tipo di persona, non rientrava nei suoi principi. Ma avrebbe pensato dopo a cosa fare con quel corpo ambulante, perchè in quel momento doveva concentrarsi di più a trovare almeno un modo per fermarlo. Straordinariamente veloce, si era già alzato in piedi balzando verso Misato. Voleva colpirla nuovamente ma sicuramente, la ragazza non avrebbe mai lasciato alla creatura l'opportunità di riuscirci. Non voleva diventare a sua volta uno zombie visto che pensava, per merito dei film, che se ferita dalla creatura, si sarebbe trasformata a sua volta in uno zombie contagiandosi... Già per lei era troppo complicata la vita da mezzodemone. Senza esitare attivò il suo potere così da ricoprire le braccia con l'esoscheletro demoniaco. Ora anche lei possedeva degli artigli per combattere oltre a tre lame sopra entrambe le braccia. Cercando di spingersi più indietro che poteva, evitando comunque di finire contro tavoli o sedie, voleva evitare d'essere ferita al seno. Tentare di colpirla lì sopra, non era proprio il massimo della nobiltà d'animo. Era chiaro che se l'avesse presa, i vestiti si sarebbero strappati mostrando in parte il suo seno e la cosa, non le andava molto a genio. Ovviamente però la cosa più importante era che non voleva essere ferita. Che fosse riuscita a respingere o meno il colpo, non si sarebbe comunque fermata. Era sicura che se fosse stata ferita, avrebbe stretto i denti, cercato di non pensare troppo al dolore che la ferita le avrebbe potuto causare per dirigersi nuovamente contro il suo avversario. Pronta a colpirlo con le lame che possedeva sulle braccia, che per l'occasione aveva fatto sporgere in avanti così d'avere quegli artigli extra che le davano un leggero vantaggio di portata. L'intento era di ficcarglieli su per le scapole vedendo se almeno con una ferita del genere, avrebbe urlato di dolore. Sicuramente prima bisognava vedere se riusciva a prenderlo o meno.




    Stato Fisico: Illesa
    Staus Psicologico: Preoccupata
    Potere: Attivato
    Tecniche Utilizzate: Gutting!
    In fatto di nomi, Misato non è mai stata una cima e infatti come si può notare, si è limitata a dare il nome a questa tecnica in base a quel che fa. Cioè non che lei sia proprio interessata a sventrare gli avversari, non è poi così cattiva però, nel caso sia costretta in quanto è la sua vita quella in pericolo, non si fermerà di certo. Comunque la tecnica sfrutta le lame che si generano sull'avambraccio quando attiva il suo potere. Avete presente Wolverine? Ecco, accade una cosa di simile, soltanto che gli artigli invece d'uscire dalle nocche, si staccano dall'esoscheletro portandosi in avanti. Così facendo, la ragazza ha a disposizione qualcosa che forse riuscirebbe con più facilità ad aggirare le difese nemiche e inoltre, l'esoscheletro quando riesce a danneggiare l'avversario, rilascia una sostanza incolore e inodore che penetrando nelle ferite lo priva di una parte della sua energia (5 unità). Spostandosi in questo modo, le lame però assumono una lunghezza di 10 cm: più che sufficiente allo scopo per il quale devono essere usate.
    Costo: 5+2 Mantenimento.

    Energia: 40/50
    Note:
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    Ho cambiato radicalmente il bg sperando che ora vada bene ^^
    Ah potete aggiungere al titolo della scheda il cognome della pg? >3<
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    E giustamente quei giorni dove vuoi essere produttiva perchè non hai nulla da fare e stranamente pure l'università ti lascia vivere per grazia divina, cosa deve capitare? Devi dormire fino alle 2 per svegliarti con i capelli che ti fanno somigliare alla gorgone Medusa e più rimbecillita che mai =w=
    Buongiorno! *corre a scrivere tutte le risposte che deve fare e sistemare la scheda*
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    I'm Destroyer Shimakaze. I won't lose to anyone in speed. Swiftly like the island breeze.



    wVrE3Wi



    Tiny Girl


    Nome: Shimakaze
    Cognome: Yokota
    Soprannome: Shichan... Guai a chiamarla così!
    Età: Di aspetto massimo 14, ma in realtà ne ha 20
    Allineamento: Caotica Buona
    Orientamento sessuale: Eterosessuale a sua detta, anche se ha un rapporto di attrazione/odio per i seni prosperosi
    Razza: Cyborg. Per questo il corpo non sviluppa con l'aumento dell'età.











    Descrizione fisica: Shimakaze è una ragazza minuta, sia esile che bassa di statura raggiunge appena il metro e cinquanta d'altezza per un peso complessivo di trentotto chilogrammi. Ha dei lunghi capelli biondo cenere che tendono a scurirsi verso l'estremità. Sono lisci e questo le permette di lasciarli acconciati in una chioma che arriva fino all'altezza dei glutei. Sopra una ciocca destra sporgente in avanti, tiene un buffo gingillo dalla forma di ancora. Sopra la testa, un fiocco nero annodato in modo da far sembrare che abbia due orecchie da coniglio. Stratagemma che usa per sembrare più alta. Gli occhi sono di un colore misto tra il bronzo e l'oro. Infatti non si riesce a capire bene quale sia il vero colore poichè a differenza dei riflessi dovuti al sole, spicca maggiormente una colorazione o un'altra. Ovviamente avendo un grande gusto estetico di se stessa, ciglia e sopracciglia sono ben curate, specialmente le ultime visto che se le lascia sempre molto corte e pulite. Fisicamente appare come una bambina di quattordici anni e quindi il suo seno, è tutto meno che sviluppato. Ha una prima scarsissima di cui non ne va molto orgogliosa. Infatti il suo punto di forza, almeno secondo lei, è il suo sederino perfetto, liscio e con le giuste curve senza carne in eccesso. Le piace vestirsi con una divisa da marinara molto particolare. Dei colori tipici della marina, ovvero bianco e blu, è decisamente striminzita, infatti copre ben poco del suo corpo. E' composta da una maglia con tanto di colletto blu con fiocco da marinaretta che le tiene scoperta le spalle e la vita e una porzione del busto. Porta dei lunghi guanti di colore bianco su entrambe le braccia. Indossa anche una minigonna blu veramente corta che a malapena copre quel che è necessario coprire. Difatti spesso accade che con movimenti troppo bruschi, mostri il proprio corpo "involontariamente". Visto come è vestita, con grande facilità si nota come indossi come intimo un perizoma nero dai lunghi lacci. Per quanto riguarda le gambe, aodra mettersi delle lunghissime calze a righe bianche e rosse e scarpe dotate di tacco. Di sicuro per la sua età, risulta una ragazza molto graziosa e carina, ma decisamente troppo provocante. Ma dopotutto capitela, la natura le ha donato delle tette così piccole, dovrà pur in qualche modo riuscire ad attirare l'interesse degli altri no?
    Descrizione psicologica: Per vivere in pace e armonia con Shimakaza ci sono delle precise regole da seguire. La prima è mai dirle che ha un seno piccolo. Perchè per quello che dice è perfetto, adatto al suo fisico e quindi più che adeguato per farla risplendere nella sua infinita bellezza. Quindi quella parte del corpo deve essere elogiata e mai considerata troppo piccola. La realtà è che invece invidia tutte le ragazze che al contrario di lei hanno un bel seno grosso e farebbe qualsiasi cosa pur di averne uno grosso anche lei senza dover ricorrere a quelle specifiche pillole dalla durata momentanea. La seconda regola è di non trattarla come una bambina riguardo a qualsiasi argomento dal tema maturo. Lei è un'adulta nonostante il corpo e non le piace sentirsi trattare come una poppante inesperta, insieme a sentirsi dire che ha un seno piccolo, è la cosa che la fa veramente infuriare. Le piace curare molto il suo aspetto fisico e non si vergogna affatto nel metterlo in mostra. Infatti le piace stuzzicare i ragazzi e sentirsi elogiata o ricercata. Come si può intuire, è maliziosa per natura, non in senso cattivo ma comunque non si può considerare per nulla una puritana. Di carattere è allegra, solare e un pochino narcisista. Iperattiva difficilmente rimane zitta o ferma, dimostrando d'essere un vero e proprio vulcano o come preferisce dire lei, veloce come la brezza. Le piacciono gli scherzi e prendersi gioco delle persone, ma non con intenzione di fare loro del male o creare conseguenze negative. Adora il mare, fosse per lei ci resterebbe a vita. Alcune volte però anche se non le piace venir considerata una bambina, si comporta proprio come se lo fosse. Impuntandosi o facendo capricci fino al punto di diventare anche un po' tirannica. Non le piace lasciarsi comandare troppo dagli altri considerandosi uno spirito libero e spesso, prende anche dei semplici consigli come delle imposizioni. Spesso si comporta come una reginetta che vuole essere servita e riverita. Va molto soddisfatta del suo sedere e le piace giocare all'innocente che mostra la propria mercanzia per semplice sbaglio.
    Background: Nata a Kurayami, Shimakaze diventò orfana di un genitore lo stesso giorno in cui venne data alla luce. La madre, a causa di una complicazione durante il parto, non riuscì a sopravvivere ma prima di esalare l'ultimo respiro, la diete alla vita. Il padre, un uomo dalla mente brillante ed esperto sia nel campo della genetica che dell'ingegneria, si ritrovò quindi a dover prendersi cura dell'ancora infante Shimakaze, divenuta ormai per l'uomo, l'ultimo dono della donna amata. Per questo, il padre sviluppò un estremo istinto protettivo verso la figlia, arrivando a rinunciare alla possibilità di una quasi certa carriera brillante con conseguenti riconoscimenti degni di nota, per prendersi cura della sua figliola. Nonostante l'assenza della madre, Shimakaze visse comunque un'infanzia normale alternata sia da gioie che da dolori. Purtroppo la piccola, era cagionevole di saluta contraendo fin dalla nascita una rara patologia che non le permetteva di sviluppare un decente sistema immunitario, oltre che gravi problemi di respirazione lì dove nell'aria, era presente un determinato tasso d'inquinamento. Questo non fece altro che aumentare l'istinto di protezione che il padre provava verso di lei, ma nonostante tutto la piccola Shimakaze non si arrese mai, mostrando fin da piccola di possedere una straordinaria forza di volontà. Sua madre era morta per darla alla luce e sapendo che il padre la vedeva ormai quasi come un'unica ragione di vita, non voleva arrendersi, ma trovare la gioia di vivere anche se a causa della sua cagionevole salute, molte delle più normali e banali attività le erano precluse. Voleva essere la brava bambina di papà, e dopotutto per come veniva coccolata e viziata, non risultava neanche troppo difficile. Poichè vivere in città, con tutto lo smog delle macchine e quindi un discreto inquinamento dell'aria, poteva in qualche modo peggiorare la sua salute, padre e figlia si trasferirono lungo la costa comprando un piccolo villino vicino al mare. Nonostante questo portò la bambina a vivere quasi isolata dal mondo, si rivelò una scelta apprezzata anche da Shimakaze in quanto con il tempo, sviluppò una grandissima ammirazione per il vasto oceano. Adorava respirare quell'aria pulita, sentire i brividi della brezza mattutina e poi c'era il profumo della salsedine. In quell'angolo di pace -almeno per Shimakaze- il padre, Eiji Yokota, continuò comunque a lavorare ai suoi progetti e specialmente, a trovare una possibile cura per la figlia. L'uomo avendo già perso la moglie, non voleva sicuramente perdere anche la figlia, decise che avrebbe trovato un modo per curarla.
    Con il tempo però la sola compagnia del padre cominciò a non bastare per la piccola Shimakaze. La bambina voleva dei compagni di giochi e per quanto il padre era presente nella sua vita, anche troppo alcune volte, non poteva tralasciare le sue ricerche in quanto collegate comunque alla figlia e per questo, creò dei piccoli robot particolari. Buffi d'aspetto, simili a delle torrette e con tanto di faccia buffa, vennero subito apprezzati dalla bambina che diete loro il nome di Rensouhou-chan. Divenuti gli schiavetti di Shimakaze, in quanto fedeli solo a lei, la bambina trovò i suoi compagni di gioco e il padre, riuscì a tenersela buona ancora per un po' di tempo. La bambina infatti cresceva, si avviava a diventare un'adolescente e come qualsiasi ragazza della sua età, avrebbe attraversato la fase della disobbedienza. Nonostante era al corrente del suo stato di salute, non concepiva più perchè era costretta a vivere quasi in isolamento e per quale motivo, le venivano imposti molti divieti. Lei voleva divertirsi come tutti i bambini della sua età. Giocare, litigare e cominciare ad avere le prime cotte da bambina. Tutte cose che in un certo senso le sembravano vietate dal padre. Era stufa di comportarsi da bambina ubbidiente e non appena il padre si distraeva un attimo, lei ne approfittava per scappare. C'erano volte in cui andava nel paese vicino, altre ancora in cui insieme ai Rensouhou-chan, si rifugiava nel suo posto segreto, un'insenatura di spiaggia isolata e attraversabile solo passando per degli scogli scivolosi. Sapeva che nessuno osava andare in quel posto perchè gli scogli erano troppo scivolosi e cadere lì finendo in mare, poteva essere molto pericoloso. Ma lei era brava, sapeva come si doveva camminare sopra gli scogli e quindi, non aveva paura. Ovviamente il padre, non sapeva nulla di questo suo posto segreto e così doveva restare. Se mai avrebbe scoperto una cosa del genere, come minimo avrebbe vietato alla figlia di andarci e lei non lo voleva fare. A quattordici anni, Shimakaze era diventata ormai una vera furia pestifera. Nel paese tutti la conoscevano e non erano rari i casi in cui qualcuno andava a bussare alla porta del padre perchè la bambina, ne aveva combinata una delle sue. E tutte le volte, finiva per essere sgridata. Nonostante come diceva il padre, era ormai diventata una signorina e quindi doveva comportarsi in modo rispettabile, la piccola Shimakaze era sempre disposta a fare il contrario, quasi come se voleva ottenere tutto quello che a causa della sua cagionevole salute, le era stato vietato in passato. Cosa che le costò quasi la vita. Nonostante quel giorno è ancora impresso bene nella sua memoria, non ricorda più per quale motivo aveva litigato con il padre, sicuramente si trattava dell'ennesima marachella compiuta. Ricorda solo che come sempre, se l'era presa troppo, travisando le parole del padre per poi scappare arrabbiata nel suo angolo di pace. O almeno voleva provarci. Troppo arrabbiata o semplicemente non così esperta come credeva d'essere, finì per scivolare dagli scogli cadendo direttamente in mare. Nella caduta, finì per urtare con la gamba uno scoglio. Ricorda che le fece molto male e che quindi urlò di un dolore straziante visto che la gamba non solo si era spezzata, ma tagliandosi con l'osso stesso, aveva cominciato a perdere molto sangue. In quelle condizioni le era impossibile nuotare per quel che ricorda, non ci provò neanche per quanto era in preda alla disperazione. Chiuse solo gli occhi sentendosi sprofondare nel suo amato mare finchè non arrivarono le tenebre e poi il nulla.
    Si risvegliò dopo due lunghe settimane trovandosi nel proprio letto. Suo padre seduto su di una sedia vicino al letto, sembrava dormire e a giudicare dall'aspetto trasandato e dall'odore che aveva addosso, non doveva essersi mosso di lì da molti giorni. Non capiva come poteva essere viva, era sicurissima che a causa della sua salute, non avrebbe mai potuto sopravvivere ad un incidente del genere. Anche se potevano salvarla dall'annegamento, sarebbe comunque morta o per dissanguamento o per via della prima infezione banale che potesse colpirla. Eppure era viva e osservando la gamba, notò con stupore come non ci fosse la minima traccia del taglio. Era sicurissima che il suo osso si era spezzato, che prima di guarire come minimo sarebbero dovuti passare mesi e che per quanto non potesse sapere quanto fosse stata in quello stato d'incoscienza, non potevano sicuramente essere passati i giorni necessari per guarire completamente. Ma lasciò perdere tutto, quello che le importava era d'essere viva e senza pensarci due volte, si fiondò nelle braccia del padre piangendo e singhiozzando come la bambina che alla fine era. Non riusciva a far altro che ripetere la parola scusa, in continuo e senza sosta mentre il padre svegliatosi dal sonno ritrovato solo per sfinimento, ricambiò l'abbraccio piangendo a sua volta di gioia poichè per lui, era accaduto il miracolo.
    Dopo la riconciliazione tra padre e figlia, l'uomo le spiego, poichè era giustamente curiosa, com'era possibile che si fosse salvata. Furono i Rensouhou-chan a soccorrerla salvandola dall'affogamento trasportandola in fretta a casa. Lì il padre dopo essersi ripreso dalla crisi di panico non appena la vide morente, decise di ricorrere all'ultima delle speranze pur di non perderla. Nonostante la cura a cui stava lavorando era ancora in fase di progettazione e quindi incompleta, difronte ad una situazione del genere, non poteva assolutamente tirarsi indietro e quindi, la portò subito nel suo laboratorio per sottoporla ad un lungo intervento che durò un giorno intero. Tramite nanomacchine iniettate direttamente nel corpo di Shimikaze attraverso complessi macchinari che servivano a mantenerla in vita e far sì che il suo corpo potesse reggere un trattamento così estenuante e invasivo, il padre puntava a compensare alla mancanza immunitaria della figlia ed effettivamente, era sul punto di finalizzare al massimo la cura. In pratica Shimakaze era divenuto un Cyborg, non in modo appariscente visto che non possedeva particolari innesti meccanici e che il suo corpo, le permetteva comunque di svolgere tutte le normali funzioni di una persona qualsiasi. Di fatto però, le nanomacchine circolavano nel suo sangue, si erano fuse al sistema del suo corpo curandola quindi dal male che aveva e salvandola anche dalla morte in quanto in qualche modo, accelerarono le cure effettuate dal padre. C'era solo una piccola conseguenza, la sua crescita si era bloccata, da quel momento in poi, il suo corpo non avrebbe sviluppato ulteriormente, restando fermo all'età che aveva. Considerando che l'alternativa fosse la morte, a Shimakaze andò comunque più che bene e da allora, tornò ad essere una bambina più obbediente verso il padre... Almeno per un paio d'anni. Perchè si sa, giunti ad una certà età ognuno vuole la proprio indipendenza e per quanto lei dimostrava d'avere sempre quattordici anni, era con il tempo divenuta prima un'adolescente e poi un'adulta... O almeno le piaceva pensarla così. Anche se non era più malata, continuò comunque a vivere con il padre in quella casa, vicino al mare che non aveva comunque smesso d'amare e ammirare. E nonostante per il padre continuasse ad essere la sua bambina, cosa che la faceva imbarazzare, con il tempo la giovane Shimakaze ormai ragazza, riuscì a prendersi le sue libertà. Attualmente un po' stanca della monotonia della sua vita, progetta di diventare una specie di paladina della giustizia.

    Poteri: Il potere di Shimikaze, le consente ti parlare telepaticamente con i robot costruiti per lei da suo padre e normalmente chiamati Rensouhou-chan. Sono alti più o meno quaranta centimetri e nonostante l'aspetto bonario, sono pestiferi quanto lei. Shimakaze è in grado di parlare con loro e anche se si comportano in maniera autonoma, non trasgrediscono a nessun ordine impartito da lei. La venerano come una sorta di padrona.





    VSmS7cG



    I'm ready to fight!
    (questa parte sarà compilata al livello 3 della mia prima pg. Quindi per il momento risulta come una pg noncombattente)



    Strada:
    Elemento:
    Esperienza:
    Livello:
    Energia:
    Soul Point:
    Potere speciale:
    Abilità fisiche:
    Tecniche:
    Armi:
    Poteri Extra:
    Equipaggiamento:
    Stile di combattimento:
    Anime Fiere:
    Combattimenti:
    Missioni e Operazioni Svolte:


    7v4eG39



    Dati Personali



    Soldi: 250
    Karma: 0
    Nazione di appartenenza: Kurayami
    Mestiere:
    Taglia:
    Organizzazione:
    Inventario: Un paio d'occhiali che raramente indossa.



    ai7rKqA







    Do you want to play with me big bro?
    FTD0wsL

    Cronologia




    05/03/2014: Scheda Creata




    Edited by Gatnha - 7/3/2014, 19:04
  9. .
    Come sempre, le questioni non erano così facili come Misato le immaginava. Era abituata a pensare in maniera molto schematica, saltando spesso alle conclusioni più affrettate e semplici visto che non era quel tipo di persona capace di perdersi troppo nei suoi pensieri. Specialmente quando si parlava di argomenti dove per lei c'era una sola cosa da fare, starsene alla larga. Era sicura che Niniel avesse provato sul serio a far cambiare idea al fratello, era sincera. Ma sembrava che nulla avesse potuto arrestare la sua impaziente ricerca per quella ragazza. E per quanto Misato poteva trovarsi contraria verso le intenzione di Eloy, perché secondo lei sarebbe stato più semplice dimenticare e andare avanti, non poteva fare a meno di provare una curiosità enorme. Perchè doveva comportarsi così quando un sentimento come l'amore non esisteva? Non capiva perchè illudersi così tanto quando la realtà dei fatti era chiarissima agli occhi di tutti, anche ad una persona esterna come lei. Non sapeva neanche cosa dire a Niniel, per lei era semplice dire qualsiasi cosa a parole, ma la realtà che contava veramente si faceva con i fatti, e a giudicare da come le cose erano andate, per Misato c'era solo l'ennesima conferma che quel sentimento chiamato amore, fosse fasullo, privo di senso. Ma cosa ne poteva realmente sapere una persona che mai aveva ricevuto affetto?
    Questione troppo complicata per lei, quindi si limitò a lasciar parlare la ragazza sentendola e lasciandola perchè no sfogare un po'. Magari voleva levarsi qualche sassolino dalla scarpa visto che sembrava non proprio contenta di dover cercare Seeu, anzi preferiva che il fratello si dimenticasse di lei. Non era poi così sbagliato pensarlo, almeno per Misato. Anche perchè una volta trovata, non c'era nessuna sicurezza che lei avrebbe deciso di cambiare gli stessi sentimenti che il ragazzo nutriva per lei. Ma forse alla fine anche per Eloy si trattava di un semplice capriccio. Magari non gli era andato a genio sentirsi rifiutato e per questo si era messo a darle la caccia senza sosta per cambiare le cose. Per quanto ne sapeva Misato anche questa poteva essere la realtà.
    E lei? Era mai stata innamorata? Una domanda a bruciapelo che le era appena stata fatta. Poteva sembrare assurdo visto l'età di Misato, eppure in tutta la sua vita non aveva mai provato nulla del genere, neanche quella che si potesse definire una semplice cotta.

    Mai. L'amore rende deboli ed è una cosa di cui io non ho bisogno.

    Amare qualcuno significa doversi fidare di una persona fino al punto di mettere la propria vita a disposizione di quella persona. Ma lei non aveva bisogno di questo. Da sola riusciva a cavarsela benissimo. Forse Niniel non avrebbe condiviso lo stesso pensiero di lei riguardo ciò, ma Misato sapeva d'aver le sue ragioni per dire una cosa del genere e sicuramente, non le avrebbe spiegate a lei o almeno non per il momento.

    Ho visto soffrire troppe persone per quello che viene definito amore.

    E lei non voleva fare la fine di quelle persone, specialmente di sua madre. Intanto ancora a passi veloci, stava guidando i due fratelli verso la casa dell'uomo che dovevano costringere a parlare, quello che doveva avere delle informazioni su Seeu.

    Oh sono sicurissima che lo farà. Alla fine queste persone sono tute uguali, basta alzare un po' la voce, far vedere quanto si è minacciosi e subito cominciano a cantare come uccellini.

    Rispose soddisfatta Misato, facendo intendere d'aver più di una volta fatto una cosa del genere. Era il suo concetto di divertimento. Comunque dopo circa una ventina di minuti passati a camminare, Misato si fermò davanti ad una semplice abitazione tradizionale. La casa aveva solo un piano ed un piccolissimo giardino intorno. Non era chiusa da alcun cancello.

    Eccoci qui.

    Era quella l'abitazione dell'uomo che stavano cercando. L'unico problema era accettarsi se si trovava veramente in casa.
  10. .
    Ormai ne era convintissima. Qualcuno lì sopra l'odiava veramente con tutto il suo cuore e si stava per giunta impegnando a renderle la vita, una bella gatta da pelare. Il tizio seduto al tavolo, sembrava più morto che vivo. Quasi come se avesse davanti un zombie. Pelle di un colorito grigio chiaro e unghie per nulla lucide le davano da pensare che si trovasse davanti a qualcuno di strano e già per questo, si era un po' allarmata. Non appena sollevò il viso verso di lei, si rese conto dell'assenza delle pupille. Gli occhi erano completamente avvolti da una patina bianca e questo la rendeva ancora più sospettosa e pronta a doversi difendere. Non era il classico drogato completamente assuefatto o contrariamente, in astinenza. A giudicare da quel che vedeva sembrava proprio che avesse di fronte un cadavere ambulante. Si tirò indietro di un passo e quando lo vide aprire bocca per parlare, non riuscì a capire nulla di cosa diceva. Prese ad urlare come se stesse soffrendo, però nel viso non c'era la minima espressione di sofferenza, quasi come se non provasse emozioni. Che diavoleria si era trovata davanti? Non era umano ed era riuscita a capirlo, ma giusto per confermare la sua ipotesi, lo strano essere vomitò una strana sostanza nera e densa proprio sul tavolo. Faceva decisamente schifo, e peggio d'ogni altra cosa a Misato non dava per nulla sicurezza quel che aveva vomitato quel "cadavere". Temeva che da un momento all'altro quella massa nera avrebbe preso vita. Ma almeno per il momento non era quella l'unica cosa di cui si doveva preoccupare visto che il presunto ragazzo dopo aver vomitato quella roba subito saettò contro di lei cercando di afferrarle il collo. Non era questo il modo in cui voleva allontanarsi da quella tremenda giornata lavorativa... Decisamente no.
    Doveva anticipare il suo avversario se non voleva trovarsi una mano a stringerle il collo. D'istinto, tentò di bloccare la mano che si stava avvicinando allungando a sua volta il proprio arto nel tentativo di bloccare l'avanzata e afferrargli il polso quel poco che bastava per strattonarlo pesantemente verso il basso. L'idea era di spezzare una possibile guardia mettendolo in una posizione di svantaggio per poi colpire rapida, mostrando di non essere una frana nel fare a pugni. Infatti se sarebbe riuscita ad evitare d'essere presa al collo, avrebbe subito colpito il suo aggressore con un violento pugno sul volto usando l'altra mano.

    Che diavolo aspettate ad allontanarvi da qui?

    La prima a rompere il silenzio che si era creato, fu lei. Mentre si preparava a contrattaccare, le sembrò più che opportuno avvisare i clienti del locale. Non voleva coinvolgerli visto che quella sostanza nera, era molto sospetta per lei.




    Stato Fisico: Illesa
    Staus Psicologico: Preoccupata
    Potere: Non Attivo
    Tecniche Utilizzate: //
    Energia: 50/50
    Note: Tenta di spezzare una possibile guardia avversaria anticipando la sua mossa, per poi colpire la faccia con un pugno.
  11. .
    Sembrava come se per la povera Misato non ci fosse un attimo di pace. Era lì per prendersi semplicemente una bella razione di alcol per poi uscire soddisfatta e sbronza dal locale. Questa era la sua idea perfetta di serata in quel momento, ma perchè invece doveva sempre andarle tutto storto? Neanche il tempo di cominciare a bere il primo sorso di qualunque cosa potesse portargli il barman che l'altra cliente si era già messa a farle la predica. Misato l'aveva fissata solo per quei pochi secondi necessari ad andare dall'entrata al bancone principale del locale. Non era realmente interessata a lei, ma comunque trovandosela davanti non poteva sicuramente voltare lo sguardo chissà dove senza vedere dove camminava. Era quella bambina a trovarsi in mezzo, quindi a poco serviva prendersela in maniera così assurda. Per questo inarcando un sopracciglio la guardò da prima perplessa e subito dopo infastidita per una reazione così esagerata. Ci mancava solo che una bambina si mettesse a sgridarla, cos'altro poteva capitarle? Magari dal nulla un pachiderma le sarebbe caduto addosso.

    Un bel niente. Piuttosto cos'hai da rompere ragazzina? Qualcuno si è dimenticato di portarti il latte?

    Commentò ironicamente per poi voltare lo sguardo e ignorarla completamente. Non le piaceva essere trattata in quel modo. Non aveva fatto nulla di male; in quei posti era normale amministrazione rivolgersi alle persone in maniera così rude. Forse era l'altra sgradita -per Misato- cliente del locale che doveva semplicemente alzare i tacchi e andarsene. Se cercava luoghi dove si teneva conto dell'etichetta o altre scemenze del genere, aveva sicuramente sbagliato posto.




    Stato Fisico: Illesa
    Staus Psicologico: Spazientita
    Potere: Non Attivo
    Tecniche Utilizzate: //
    Energia: 50/50
    Note: //
  12. .
    Quel giorno le era capitato il turno di pranzo. Forse il più odiato visto che era sempre pieno di gente e che avrebbe preferito stare al posto loro a mangiare. Purtroppo però i soldi non crescevano sopra gli alberi, le sarebbe piaciuto anche questo, almeno si sarebbe risparmiata parecchie grane come ad esempio dover lavorare, invece le toccava sgobbare nell'unica cosa che fino ad ora aveva trovato, la cameriera. Era quindi un correre a destra e sinistra tra ordinazioni, piatti da portare sul tavolo e infine sparecchiare. Uno di quei giorni che avrebbe dato qualsiasi cosa pur di potersene andare via da lì. Un conto era lavorare quando c'era poco da fare, un altro invece beccarsi gli orari di punta, quello più difficili da sopportare per una sfaticata come lei. Purtroppo poteva fare ben poco se non annuire e andare avanti mostrandosi cordiale e gentile con tutti anche se la realtà era tutt'altra. Indaffarata com'era, finì per accorgersi con leggero ritardo di un tavolo a cui nessuno si era ancora avvicinato per chiedere al cliente cosa voleva ordinare. Non che avesse tutte le intenzioni di andare lì, ma era in dovere in quanto suo mestiere. Per questo cordialmente si avvicinò al tavolo dove era seduto il ragazzo pronta a prendere le ordinazioni. Più si avvicinava, più si rendeva però conto come qualcosa non le quadrava del tutto. Il tizio anche se in un locale, se ne stava con il cappuccio alzato così da coprire parte del viso, con la testa china a massaggiarsi un braccio. Lì sul momento pensò che si trattasse dell'ennesimo drogato in cerca di riparo. Se era veramente così, le sarebbe toccato allontanarlo con le buone o con le cattive. Dopotutto era lei l'addetta al lancio dei clienti molesti, una campionessa in piena regola.

    Buongiorno, per caso vuole ordinare qualcosa?

    Come sempre abbozzò un sorriso cercando di non apparire minacciosa o rozza verso la clientela. Non le era permesso se si trattavano di persone normali giunte fino a lì solo per mangiare e di conseguenza pagare. Solo nel momento in cui si era avvicinata ulteriormente si rese conto che il ragazzo stava tremando.

    Qualcosa la turba?

    Altra domanda di rito detta solo per circostanza. Intanto si stava chiedendo se per caso qualcuno lì sopra aveva sentito i suoi commenti riguardo la giornata di lavoro e per caso, si stava prodigando per fare in modo che avesse rimpianto la richiesta fatta.




    Stato Fisico: Illesa
    Staus Psicologico: Qualcuno lì sopra mi odia?
    Potere: Non Attivo
    Tecniche Utilizzate: //
    Energia: 50/50
    Note: //
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    CITAZIONE (ExXxO The King of Porno @ 26/2/2014, 17:36) 
    E' un film d'animazione giampignotto bellissimo, si chiama Paprika. :ahse: vedetelo, ve lo consiglio.

    Lo consoglio anche io, però resta sempre inquietante \°w°/
    Infatti la prima volta che l'ho visto mi sono messa paura xD
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    Non sapeva se le sue parole erano servite a qualcosa o meno, francamente pensava di no. Ma per fortuna grazie anche all'intervento di Niniel, sembrava che Eloy si fosse calmato almeno apparentemente. Aveva lasciato andare l'informatore gettandogli anche qualche moneta per l'informazione data. Ma era troppo spaventato per restare più di quanto doveva. Gli si leggeva in faccia il terrore per la brusca reazione di Eloy e quindi balbettando un grazie se ne andò via rapido sparendo chissà dove. A Misato la cosa andava più che bene, avrebbe potuto sfruttare l'occasione fingendo che in qualche modo gli avesse salvato la vita. Anche se sicuramente quel ragazzo l'avrebbe odiata ancora di più dopo quello che era successo.
    Mostrando chiari segni d'agitazione, Eoly si era allontanato di qualche metro cominciando a prendere a calci quel che gli capitava sotto i piedi. Non si era ancora calmato e Misato sinceramente non aveva idea se conveniva trascinarselo dietro. Vai a capire cosa poteva fare uno in preda a quei sentimenti. Non poteva realmente saperlo visto che non poteva entrare nella testa del ragazzo e soprattutto certe emozioni era difficile per lei da capire. Per curiosità si sarebbe volentieri fermata a chiedergli come si sentiva quando provava quei sentimenti. Non che avesse voglia di provarli, piuttosto preferiva bere una bottiglia di acido, era solo curiosa. Niniel che sembrava essersi ripresa dall'accaduto, le si era avvicinata per parlarle. Si capiva quanto era protettiva verso i confronti del fratello e in quel momento, c'era da chiedersi chi dei due era veramente quello maturo. Niniel seppur bambina, mostrava d'avere i piedi per terra o comunque, ragionava in un modo che a Misato piaceva.

    Dovrebbe chiedersi se pure per Seeu è così. Perchè se la state cercando sarà sparita senza dire nulla.

    Nei panni di Eloy, lei non si sarebbe mai messa alla ricerca di una persona che spontaneamente era sparita senza dire nulla... O almeno la pensava così. Non avendo mai amato realmente qualcuno, erano solo i ricordi della sua infanzia a darle queste idee riguardo l'amore.

    Se le persone spariscono, è perchè non vogliono essere trovate... E sinceramente, neanche io credo nell'amore.

    Per qualche aspetto, questa situazione le ricordava la relazione tra sua madre e il suo presunto padre. Era stato uno sbaglio quel che era capitato tra i due e da quello sbaglio, era uscita fuori lei. Come doveva considerarsi quindi?
    Meglio non pensarci, faceva meglio a rassicurare il bell'imbusto prima che mettesse a ferro e fuoco l'intera Kurayami pur di ritrovare la sua bionda donzella viva e vegeta... Sempre se la trovava.

    Comunque è inutile preoccuparsi troppo. La persona in questione è un professionista nel suo campo... O almeno dice d'essere così. Di solito non si sporca le mani per uccidere qualcuno, si limita solo a spiare... Definiamolo come un investigatore privato. Quello che non mi piace di lui, è il segreto professionale o come gli piace chiamarlo. Non parla dei casi a cui sta lavorando a meno che non ne ha motivo per farlo e non fa mai nomi dei clienti.

    Stavolta parlava in maniera che anche Eloy potesse sentirla.

    Ci conviene andare direttamente a casa sua e aspettare che torna. Chissà, magari se siamo fortunati lo troviamo direttamente lì.

    Era convinta delle sue supposizioni. L'unica cosa che a Misato restava da fare, era scoprire qual'era il nesso tra l'uomo e Seeu. Per quale motivo la cercava e cosa voleva da lei chi l'aveva messo alle sue calcagna. Solo una cosa era sicura, ne avrebbero avuto per un bel po' visto che la casa dell'uomo, non era affatto vicina.
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    Cattivi tentatori! Premi troppo gustosi per non voler partecipare xD
    Peccato che la mia prima pg non è proprio la più adatta per via della sua storia. Quindi penso anticiperò i tempi creandomi la seconda pg facendola al momento non combattente D:
128 replies since 1/9/2013
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