Dragon Cave ITA

Posts written by rikkenergy

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    Kirin Oh si, era proprio pronto a... battere in ritirata alla prima mossa della dragonessa padrona in quell'appezzamento di territorio, invece, sorpresa per lui... la Falconiform ridacchiò al cielo, divertita evidentemente dal suo racconto, e come darle torto!
    "uh? sollevò la testa smontando così quella posizione di guardia che in pochi attimi si stava rivelando sempre più non necessaria, fu con interesse quindi che ascoltò la sua reazione. Per prima cosa gli fu rivolta una domanda, probabilmente retorica... tuttavia lui rispose annuendo in quanto era proprio così che si ricordava fosse andata (certo magari sfumatura più o meno esagerata a seconda della circostanza, suvvia, bisogna anche un pò colorire le proprie avventure no?).
    Successivamente venne la parte interessante, a quanto pareva lei doveva conoscere molto bene quei fiori che lui stava cercando, anche quei golem, di cui confermò lei stessa l'indubbia pericolosità... fino a che non cominciò a parlargli di questo "segreto" che gli avrebbe permesso di avere una marcia in più per capire come non farsi ammazzare, qui fu davvero tutto coscienza ed attento fece anche un paio di passi avanti curiosissimo di sapere di cosa si trattasse, testolina reclinata all'insù per cercare lo sguardo della predatrice.
    ...I Golem attaccano solo chi manifesta l'intenzione di toccare, mangiare o prendere i fiori. Se tu andassi da loro senza queste intenzioni potresti anche dormire ai loro piedi senza che ti arrechino danno. Non pensare di essere abbastanza svelto da prendere il fiore e fuggire prima che ti prendano, il loro profumo per gli essere senzienti è letale. Ti sconsiglio anche di rovinare, provare a distruggere i golem. Sono proprietà di un anticho drago delle isole, il nostro Guardiano Balgor, il Magma che ci governa.
    sbattè le palpebre come per dar l'impressione di aver capito, emozionato effettivamente si trovo a ripensare a ciò che aveva visto in precedenza sorvolando la zona, tutto si spiegava! "ecco perchè hanno attaccato solamente quei cervi! hmm..." la sua mente velocemente (freneticamente a dire il vero) lavorò alla ricerca di implicazioni possibili, scalpitò leggermente nervoso dunque, ma la serietà della sua interlocutrice lo trattenne nel mondo reale. Balgor era quindi il loro guardiano, non si aspettava minimamente però il giovane pigmy che quei golem fossero proprio opera sua, si chiese il perchè...

    Osservò quindi solamente allora ciò che poteva fare la dragonessa di quel luogo con quella specie di cristallo sferico che teneva sotto la zampa, il suo occhio azzurrino vi finì curioso e l'istante dopo si sollevò così come gli si aprì la bocca nell'udire la reazione di quei corvi che fino a quel momento lo fissavano dalle cime degli alberi tutt'attorno.
    Quindi erano davvero sotto il suo controllo, morti, tornò a fissarla, colpito da tutto ciò... gli avrebbe pure offerto di poter restare per riposare, oggi doveva essere il suo giorno fortunato.
    -davvero? oh grazie... ehm, non so come ti chiami, però sappi che ti sono grato per aver mangiato prima, per il tuo consiglio, e l'ospitalità...- nonostante ogni volta aveva un modo di dire le cose un pò strambo parve proprio sincero in ciò che disse, chinò un paio di volte il capo come per rafforzare le sue parole, poi aggiunse -ti riporterò senz'altro il fiore che mi hai chiesto!- tanto doveva comunque andarli a prendere, fare uno strappo anche per lei non era una fatica in più, semmai, tanto da guadagnare c'era per lui nell'avere una sicurezza in più per la traversata in mare.
    Ma... ma c'era ancora qualcosa che gli pungeva al piccolo draghetto coperto di scaglie gialle, qualcosa che sembrava voler ancora dire, almeno da com'era restio ad obbedire e cercarsi un posto dove stendersi, anzi, i suoi occhi tornarono a puntare quella sfera sotto zampa della sua inaspettata benefattrice, alternando lo sguardo verso di lei, infine non si trattenne -...quindi è così che riesci a controllare tutti quei corvi? non l'avevo mai visto prima!- ammirazione? un pò, tuttavia un altrettanto pò rabbrividiva pure al pensiero che quei suoi burattini fossero tutti quanti morti (meno uno) al suo cospetto

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  2. .
    Kirin
    Kirin restò dunque in guardia, senza sapere quale sarebbe stata la mossa migliore a dire il vero, però non poteva correre rischi inutili, perciò la chance migliore che reputò valida fu quella di attendere di scoprire il motivo di tutto quello, anche perchè, se la circostanza fosse stata più semplice come un attacco a sorpresa, non avrebbe di certo esitato sul da farsi.
    Un brivido corse lungo la spina dorsale del draghetto, ed i suoi muscoli si fermarono, anche lui immobile per cogliere ogni suono in quegli attimi di totale silenzio da parte dei corvi, ora anche più preoccupato che qualcosa potesse succedere, nervosamente il suo sguardo schizzò ai lati, ma nulla potè vedere, perfino ampliando la propria coscienza... nulla potè sentire, a parte i corvi, o meglio! "che... cosa...?!" non poteva sbagliarsi, eppure... era impossibile, come poteva non percepire niente da tutti quelle rachin? tranne un unico corvo, gli altri erano... morti, si, non c'era spiegazione, per quanto primitiva, per quanto flebile, ogni essere vivente doveva avere una coscienza con cui i dovarum erano in grado di entrare in contatto, ma quelli no... perfino i golem che in maniera così lampante non erano nulla di naturale, perfino loro avevano una sorta di coscienza. Il solo pensiero lo inorridì, il fatto che qualcosa stesse muovendo quei fantocci altrimenti morti e sepolti, ne restò a bocca aperta per qualche secondo, abbastanza confuso.

    CITAZIONE
    - E dunque? Uno squisito pigmy mi appare innanzi proprio quando ho finito di nutrirmi e sono ormai sazia? Che disdetta! Ma del resto se avessi voluto ucciderti lo avrei già fatto... Chi è l'ingenuo drago poco avvezzo di queste isole che osa entrare nel mio territorio senza nemmeno chiedermi il permesso? Dovrei punirlo o magari sfidarlo? Mi incuriosisci pigmy... è un bene per te. Ti fa guadagnare giusto qualche minuto per rispondermi e darti la possibilità di andartene in vita, se la tua storia mi alletterà! -

    fu un grande Dovarum a fare il suo ingresso in scena, dietro di se potè solo udire alcuni fruscii, e voltatosi vedere la sinuosa forma grande e nera di quella viverna, era una grande esemplare dalle scaglie colorate dello stesso nero di quei serpenti che albergano la radura, lucido e che risulta ancora più azzeccato su un corpo così aggraziato e cauto, per quanto di corporatura grande e temibile per quel piccolo pigmy che era Kirin, il sibilare di quella lunga lingua di rettile, blu come le piccole fiammelle che screziavano alcune parti del suo corpo elegante e letale... ma il suo sguardo, quello più di tutti lo inchiodò facendogli istintivamente tremolare la coda ed arretrare di un passo, i muscoli un pò tesi e gli occhi consapevoli del pericolo... riconosceva quello sguardo, non si trattava semplicemente di una gelida occhiata fra draghi, ma più che altro dello sguardo con cui un dovarum guardava una rachin, e le sue parole lo confermarono.

    Ascoltandola però fu forse placato da quella voce così suadente, oppure fu la sorpresa per aver trovato qualcuno anche su quell'isola, magari il trucchetto con i corvi, chissà, semplicemente poteva anche trattarsi della natura variabile ed imprevedibile di Kirin, comunque fu così che rispose:
    -uh... davvero? che fortuna che tu sia già sazia! davvero!... non potrei proprio permettermi di finire Rachin proprio oggi... ehm- esordio un pò emozionato e... teso, con la sua vocetta squillante ed alcuni gesti del corpo un pò agitati, sembrava voler, ma non poter scappare da li, dovendo stare al gioco... -.. oh ma ti chiedo scusa se ho approfittato della tua ospitalità senza nemmeno chiedere...- chinò il capo in segno di rispetto, tirandosi poi su ancora bello agitato -mi chiamo Kirin, e... ecco, pensavo proprio di non incontrare nessun altro dovarum su quest'isola così pericolosa!! ... accidenti... hm, ma forse... forse si!! tu puoi aiutarmi!!- esclamò tutto concitato e gioioso per un nanosecondo, prima di trattenersi e non saltellare o che vista la sua situazione, cercando di riprendere con fare composto e... in maniera il più possibile amichevole mentre provava a salvarsi la vita
    -ehm.. voglio dire... permettimi di raccontarti perchè sono qui! sono sicurissimo che ti alletterà!! almeno un pò...- da notare, non attese che gli si desse risposta su questo, lupo lupo... e prese a raccontare... e con la concitazione, il trasporto, la cadenza, e rivivendo praticamente ogni momento, le avrebbe descritto praticamente tutto il corso della sua avventura, cercando di coinvolgerla partendo dall'inizio, quando era arrivato per la prima volta in quell'arcipelago.. e di come poteva essere strano trovarsi in un posto così, con vulcani e pericoli... raccontando di come si fosse avventurato su quell'isola praticamente prima di tutte le altre, scoprendo poi amaramente sulla propria pelle il pericolo di quei fiori e di quegli orribili golem di pietra, del salvataggio in extremis del grande red di nome Dorum... e di come lo avesse aiutato, consigliandolo. Passò poi a narrare del suo viaggio nell'entroterra, quando per puro caso si era imbattuto in quei piccoli di Ember in pericolo, del suo gesto totalmente irrazionale nel salvarli, non risparmiando affatto di accompagnare tutta quella parte sugli ember con una coscienza carica di profonda paura e terrore (anche più di quella che metteva il Falconiform) parlando poi di Jahara, di come si fosse incredibilmente salvato una volta ripartito il giorno dopo su quella spiaggia, alle prese con il flamingo Wyvern, e trattò molto brevemente poi il tragitto che fece per raggiungere l'altra isola a sud... concentrandosi di più poi in ciò che avvenne finalmente li, della sua cattura da parte dell'essere umano, l'incontro con i suoi compagni di prigionia, Hizara e Jarad, il loro periodo di schiavitù... qui fu chiaramente più triste, e iniziò anche a rilassarsi da un certo punto di vista, un pò come se raccontando la storia si stesse dimenticando di avere davanti a se un predatore naturale, pronto a ucciderlo, prese pure a zampettare nel suo dire... senza badare che avrebbe potuto dar l'impressione di voler fare il furbo, cosa comunque evidentemente non vera. Proseguendo a quel punto le avrebbe raccontato di come il giorno dopo vennero mandati a caccia, come cani, per il loro nuovo padrone, di come nonostante i loro sforzi sembrava impossibile liberarsi dell'influsso del potere di quella gemma che l'umano utilizzava per comandarli, di come quindi dovettero ubbidire, fino all'intervento di Sora...

    Qui tornò vitale ed energico, chi lo fermava più oramai dal suo parlare, forse i suoi minuti erano già scaduti, ma non sembrava porsene il problema e confidava totalmente che la dragonessa fosse rapita... o almeno lui lo era di certo, narrò quindi della crimson flare che lo aiutò incredibilmente a liberarsi dell'incantesimo e a fuggire, le emozioni oramai trasparivano dalla sua coscienza con facilità, insieme a sporadiche immagini della sua avventura nonchè rocambolesca avventura, la fuga, l'inseguimento, il nascondiglio... a quel punto vennero le verità pure su ciò che riguardava la pietra magica, Khalerea, di cui però evitò accuratamente di parlare di ciò che riguardava la parte "personale" sulla pietra stessa, il suo vero nome per la sua razza, ed i fatti personali di Sora, non gli sembrava giusto esagerare... quindi pose l'accento sulla sua missione, tornare sull'isola per recuperare i fiori, e il suo piano per liberare così i suoi amici, nonchè sigillare il suo patto con la Pigmy.
    Da quel momento dunque il racconto era ormai in discesa e fu veloce, le descrisse il suo viaggio per arrivare fin li, di Ocreanos, e della immensa fortuna avuta nello sfuggirgli... infine concluse con il suo arrivo li e...

    -... anf... e questo è quanto direi! ehe.. allora? spero ti sia piaciuta!!- le chiese quasi scodinzolante, in tutto quel suo raccontare e muoversi, nel suo concentrarsi affinchè le sue parole fossero accompagnate da immagini e emozioni, si era fatto lei più vicino, e si era dimenticato della sua pericolosità, e della paura... all'improvviso però disse a quel punto -uh! ma se no, allora adesso sai che farò di tutto per non morire qui! improvvisamente deciso e buffamente determinato, con un balzetto all'indietro si mise sulla difensiva come misera precauzione, tenendola d'occhio e sbuffando un simpatico nugulo di fumo dalle narici.

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  3. .
    Kirin
    Kirin trovò proprio ciò che cercava, fu davvero lieto di posarsi finalmente sul terreno, per quanto in realtà adorasse il volo e la sensazione di essere leggero fra le correnti d'aria, prima o poi però tutte le creature del cielo si devono posare a terra alla fine, il draghetto giallo puntò ad un sasso leggermente rialzato in quella radura, abbastanza vicino a dove scorreva l'acqua di quel fiumiciattolo, quando vi si posò sopra le sue zampe gli trasmisero la tanto conosciuta sensazione del muschio e del sottobosco, morbido e umido, unitamente all'ambiente più caldo da un certo punto di vista si sentì un pò a casa, se non che qui l'umidità era veramente alta, la vegetazione un pò diversa, eppure la sua mente ripescò l'immagine delle foreste che amava così tanto sorvolare.

    I suoi occhi esplorarono i dintorni, come sua abitudine d'altronde, e così mentre zampettava sgranchendosi gli arti, lasciando riposare le membrane alari richiuse sul dorso fece un giro, le sue iridi azzurre passarono lungo quel muro di alberi e frasche, il suo udito coccolato dal dolce scorrere dell'appetibile acqua di fiume, mentre delle rachin innocue si riparavano da quel che restava del temporale stando sotto alle rocce ed ai tronchi, non c'era ragione di temere quei serpenti però... così con un sorriso si spinse lungo il bordo della roccia su cui stava, abbassando il capo e poi balzando giù sulla riva coperta di foglie e rametti, fatta di terra compatta ma umida, accingendosi così a bere dal ruscello con una certa foga, ignorando il sibilo delle numerose serpi che dovevano abitare quel luogo a motivo di acqua ed esposizione.

    Kirin potè presto godere poi di un bel sole dopo non molto, la pioggia terminò, le nubi si schiarirono illuminandolo con raggi solari ancora sottili, ma che baciando le sue scaglie ed i suoi occhi rivolti al cielo gli diedero una piacevole sensazione -finalmente... cominciavo a stufarmi della pioggia- con questo si trovò un posto su quel macigno di prima, acciambellandosi dopo essersi girato per appianare meglio alcuni ciuffi d'erbetta timida in mezzo al muschio, non che ci fosse bisogno ma, forza dell'abitudine... per poi riposare lasciando che il sole col suo calore tiepido asciugasse il suo manto scaglioso, almeno da recuperare le forze dopo quel lungo volo.

    Un ombra, non che Kirin avesse percepito pericoli, o coscienze ostili, tuttavia riaprì gli occhi e sollevò il muso dalle proprie zampe anteriori, le iridi azzurre guardarono in alto, dove uno sfarfallio nella luce che notava comunque attraverso le palpebre lo aveva disturbato, di certo non c'era di che preoccuparsi delle numerose serpi nere dal colore lucido che erano uscite per scaldarsi al sole... vide un corvo, appollaiato su un ramo, il quale venne poi seguito ed imitato da un suo simile, fino a che lo sbatter d'ali di molti altri non si susseguì facendo aumentare vertiginosamente il numero di questi sui rami degli alberi ai bordi della radura tutt'attorno a lui. Occhi che adesso mostrando maggiore preoccupazione presero a seguire quegli spostamenti tutt'intorno a se, si sollevò sulle zampe, guardingo -ed ora che succede? perchè tutte questi corvi?...- non gli piacevano molto quelle rachin a dire il vero, il loro verso gracchiante lo trovava fastidioso alla lunga, cosa però ben più preoccupante, e di cui si accorse dopo poco, fu che a quanto pareva tutti quei corvi non dovevano essere li a caso, si sentì tutti quegli occhi puntati silenti su di se e... la cosa un pò lo spaventava, tese i muscoli delle zampe un poco, arretrò leggermente, il capo continuò a voltarsi mentre le ali con cautela si allargarono piano, come a renderlo pronto a spiccare subito il volo se fosse successo qualcosa di brutto.
    -Cosa vogliono da me?...- si chiese, corrugò il muso in un'espressione meno rilassata e più concentrata, tutto ciò non aveva granchè senso, così per precauzione estese attorno a se la propria coscienza, scrutando con la mente nell'area in cui si trovava, attorno a se fino a quei volatili color pece, anche oltre se possibile, tanto per capire se ci fosse qualcun altro in zona...

    Volare via poteva essere pericoloso, non sapeva comunque bene se restare fosse saggio, ma per il momento restò dov'era, allarmato e quindi pronto a fuggire se la situazione lo avesse richiesto, coi sensi ben pronti a cogliere ulteriori rumori o movimenti, soprattutto dalla boscaglia li intorno, aveva come la sensazione che i corvi non fossero il problema principale.
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  4. .
    Kirin
    il giovane draghetto dalle scaglie dei caldi colori giallo, arancione, e le tante tonalità che le sfumature nel mezzo potevano dare, poteva benissimo percepire la propria stanchezza, ed anche capire che il suo fisico l'avrebbe assecondato nella sua testardaggine non più per chissà quanto, la fatica era visibile nei suoi movimenti più stanchi, più lenti, così come sull'espressione leggermente tesa sul suo muso... solo se non fosse stato di natura un Pigmy molto diverso dalla norma allora si sarebbe già arreso parecchie settimane prima. Del tutto felice e contento dunque che le condizioni del tempo migliorassero nell'entroterra, Kirin continuò a volare ancora per un pò, cercando di cancellare ancora una volta dalla mente i brutti momenti passati sopra le minacciose acque del mare, territorio ormai nemico per lui, l'ennesimo... così cercando di ignorare anche le avvisaglie dai propri muscoli alari, che tremanti e rigidamente meccanici tentennavano all'ubbidire ai suoi ordini nel continuare a sbattere continuò sorvolando l'incredibile vegetazione di quell'isola, molto più rigogliosa e florida che sulle altre, qui almeno la sua preoccupazione di incontrare altri draghi desiderosi di farne la propria preda era minore, e potè concentrarsi di più sia sull'obiettivo della propria missione, sia su ciò che lo circondava.
    -anf.. che posto strano comunque!- dovette ammettere un pò incredulo nel vedere da una parte foreste così simili a una giungla, e dall'altra steppa bruciata con pochi arbusti e lava fluente... poi vide i golem, la sua espressione si indurì nel riconoscere quelli che anche adesso all'apparenza, sembravano dei semplici sassi molto grossi, ben mimetizzati e immobili nel panorama circostante, anche quei fiori così belli e fragranti sparsi a mucchi nel prato attorno a quelle silenti figure... tutto sarebbe parso normale anche stavolta se non avesse fin troppo chiaro stampato in mente l'orrore a cui era sopravvissuto per una scaglia, provò un brivido nel vedere cosa accadde ad alcuni cervi che ignari si erano andati a cibare di quei fiori... cadendo anch'essi a terra, per poi essere fatti a pezzi dai golem e divorati.

    -uh?...- già, strano, la cosa lo incuriosì tanto da fargli sbattere un paio di volte le palpebre, addirittura modificò leggermente la sua traiettoria, virando un pò facilitato dalla minore intensità della pioggia, così da rallentare e vedere meglio, più che altro il tempo gli servì per pensare "hey! però quei mostri mangiano pure!... ma se sono fatti di pietra dove la mettono la carne?" pensò nella sua vivida fantasia, senza però trattenersi oltre, e così continuando a volare riportando il capo a puntare in avanti.
    Passò mezz'ora più o meno, e sotto di lui comparve un altro spiazzo disseminato di quei mostri di pietra, gli occhi azzurri notarono poi un corvo svolazzare e andare a posarsi proprio sul capo di uno di questi, le sue palpebre lievemente si socchiusero, mostrando nel suo sguardo la consapevolezza della morte che ormai si aspettava attendersi per quella rachin... e si preparò a vedere il tutto all'opera, ma ciò non avvenne, non un solo movimento da parte di quei silenziosi blocchi di roccia... a questo punto Kirin proprio tirò su la testa, incredulo, ed esclamò -hey! ma... accidenti a quel corvo! non l'hanno ucciso!- e così il suo cuore prese a battere più forte, la sua mente a lavorare di fantasia, e l'adrenalina a scorrergli, se davvero c'era una possibilità per eludere quei golem e lui l'avesse scoperta... allora il tutto sarebbe potuto essere facile ed i suoi amici sarebbero stati salvati in un attimo!! un gioco da cuccioli insomma, così emozionato pensò subito a cosa potesse essere a far muovere quegli esseri, ma ciò gli ricordò la stanchezza, la sete, l'irritazione alle vie aeree creata dalla costante coltre cinerea rilasciata nell'atmosfera dai vulcani che su ogni isola deturpavano l'habitat, plasmandolo a loro volta.

    Così il draghetto, con uno spirito rinnovato inclinò il suo corpicino stanco, sbattendo le ali per correggere il volo e cercare di allontanarsi verso un boschetto, o meglio, l'intrico così tropicale di quella vegetazione, che potevano solo suggerirgli la presenza di acqua, e supponeva anche l'assenza di quei fiori letali, e dei loro custodi... "ma certo!!.. dev'essere li il punto!!" forse aveva intuito il problema, ma prima, le cose importanti.
    Librandosi sopra le cime degli alberi che avrebbe incontrato, si sarebbe messo alla ricerca con il suo attento sguardo di un ruscello, o magari di un laghetto, qualcosa che gli desse l'impressione di non essere stagnante e che non emanasse l'odore di uova in putrefazione che mai niente di buono lasciava presagire... così avrebbe trovato un luogo adatto per atterrare a dissetarsi, non vedeva l'ora di richiudere le ali.

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    Edited by Zaphira Serafine - 23/2/2015, 18:35
  5. .


    Un giorno nel cielo comparvero dei numeri che coprirono del tutto l'azzurro terso. Quando si aprirono, allontanandosi come nuvole sospinte dal vento, al posto del cielo c'erano gli scenari di un mondo alla rovescia. Si potevano scorgere vallate, fiumi, montagne, oceani, spiagge, foreste e persino città.
    Al terrore per quello scenario impossibile si unirono presto timori e preoccupazioni legati ad avvistamenti notturni di draghi, dinosauri, orchi e bestie impossibili nei vicoli delle città.

    Ma sono passati due anni da allora. Il mondo è andato avanti.
    Il mondo nel cielo è stato chiamato Digiworld e grazie ai Digimon, quelle creature uscite dai Digimon mini e che si aggiravano per le città di notte, si è cominciato ad esplorarlo.
    Ma non solo, sono nati anche sport che coinvolgono i Digimon.

    Tu sei un Domatore, una persona legata ad un Digimon. Qual'è la vita che scegli?
    La vita di un esploratore, che studia Digiworld e tiene sotto controllo i Digimon selvatici che possono creare problemi?
    La vita di un combattente, che punta a farsi un nome nell'Arena e a diventare sempre più forte?
    La vita di un corridore, che vuole provare l'ebrezza della velocità nel Digimodromo e aspira ad essere il più veloce di tutti?



    Worlds Fragments è un GdR narrativo sui Digimon, dove potrete esplorare Digiworld in lungo e in largo, partecipare a tornei e gare, affrontare immani pericoli e rilassarvi su una calma spiaggia sorseggiando un drink con sempre accanto il vostro fidato Digimon.
    Ma il GdR non è tutto, ovviamente. Ci sono anche sezioni per parlare dell'anime, videogiochi e manga da cui trae spunto questo GdR e altre ancora in cui sbizzarrirvi e divertirsi in compagnia.
    Quindi cliccate sul banner ed immergetevi nel mondo di Worlds Fragments!




    Edited by Alasse - 28/2/2015, 10:18
  6. .
    Kirin
    il draghetto annuì con veemenza mentre seguiva con lo sguardo attento il moto dei draghi ember di cui aveva tanto timore, per quanto sotto la mole ben più grande della viverna ciò gli fosse impossibile, e questo lo tranquillizzò almeno un pò, tuttavia quasi subito dopo alzò la testa scoccandogli un'occhiataccia simile alla precedente uh?.. cucciolo a chi?! sono praticamente adulto io!! mai visto un Pigmy? .. uh ohh... be non proprio adulto al 100% al dire la verità, ma senz'altro il suo comportamento lo avrebbe rivelato, concluse la sua frase però tornando ad abbassarsi nel sentire e notare che quegli ember non erano ancora andati via, ma spiralavano li attorno, forse per cercare di capire che posto fosse, cosa che fece chinare Kirin fino ad adagiarsi sulla sabbia, usando le proprie ali per coprirsi parzialmente il capo, e non mollando affatto l'ombra offerta dal più grande dovarum.
    Venne poi un altro drago, questo di colore grigio e palesemente di una razza diversa dalla viverna, Kirin lo guardò con un misto fra il curioso e il perplesso con quei suoi occhietti azzurri... si presentò loro con il nome di Mijix, e il suo parlare di quello che stava svolgendo prima di essere lì fece riflettere anche il piccolo draghetto sulla stessa cosa "hmmm... anche io stavo facendo qualcosa di importante.. forse... non ricordo..." al chè l'espressione gli divenne pure pensosa e si distrasse dalla minaccia Ember al punto da abbassare le ali e sollevare la testolina, intanto Vahlok rispose.
    uh? accidenti, davvero nessuno di voi sa che ci fa qui?! io pensavo di essere l'unico!! balzò sulle zampe, e scuotendo la testa fece un pò fra se uhn.. stavo facendo una cosa importante... perchè non riesco a ricordare?!... uff, chissà come abbiamo fatto... si ricordò poi di essere l'unico sconosciuto dunque, e con uno scatto nervoso del corpo catapultò di nuovo su la testa, e con una certa concitazione aggiunse con tono squillante oh! io invece mi chiamo Kirin!! è un piacere conoscervi, e sapere che non siete Ember... cordiale ed allegro... non era di certo più un segreto dunque la variabilità fulminea del suo umore, ne la sua strana vivacità.
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  7. .
    è che fa parte del code role :/ va bene se semplicemente lo ignoriamo?

    Kirin
    Kirin notò che a quanto pareva non si trovava ad essere l'unico in quella situazione, a non sapere che cosa stesse succedendo... occhieggiò gruppetti di draghi ed altre creature associarsi fra loro.. provò una certa repulsione per le creature bipedi che dovevano essere umane, facendo una smorfia "humpf... chissà se qualcuno sa cosa sta succedendo qui.." e ci pensò, con la testa girata verso destra a fissare alcuni draghi e mostri marini farsi largo verso l'acqua, poi vide un ombra torreggiarlo, piuttosto grossa e sbattè le palpebre, si voltò di scatto, e si accorse di un drago decisamente grande che a momenti lo stava per schiacciare, così con un verso un pò contrariato balzò di un paio di spanne lontano, guardandolo ora dal basso verso l'alto con i suoi vispi occhi azzurrihey! fa più attenzione a dove posi le zampe piuttosto Dovarum grande! guarda che mica l'ho scelto io il colore delle mie scaglie! humpf... gli rispose irritato mentre lo guardava di storto, sebbene il suo timbro squillante e un pò acuto lo rendesse un pò buffo forse.

    Sembrò quasi volerlo fronteggiare, con tanto di orgoglio draconico compresso nella forma di un draghetto non più grande di un gatto, che pretendeva di farsi valere su una viverna che poteva davvero coprirlo con una zampa sola... il suo sguardo fu però catturato da una sagoma in volo alle spalle del drago con la cicatrice sull'occhio... il quale potè notare il repentino cambiamento nell'espressione del pigmy dalle scaglie gialle e arancio ancora luccicanti per l'immersione di prima... il quale alla vista di quell'ember che volò in alto allontanandosi dalle acque con un verso grave e profondo ecco palesarsi il terrore in quegli occhi azzurri, e subito come una scheggia Kirin saltò sul posto per poi fiondarsi di fianco a quel drago che aveva appena apostrofato, nascondendosi alla meglio sotto la sua ala e di fianco all'enorme zampa tremante ahhh! Ember! aiuto non mi devono vedere!! mhh.... Sostanzialmente gli si spiaccicò addosso mentre timidamente sbirciava per vedere se quei draghi stavano volando via o meno.
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    VEL: 30
  8. .
    Kirin
    e Kirin quella notte si addormentò con il desiderio, nel suo profondo, di scordare tutto quello che era accaduto, del pericolo di morte incombente in cui era incorso nell'arcipelago delle bocche di fuoco, ma soprattutto della sua attuale condizione di schiavitù, ancora non ci credeva che da quella notte in poi avrebbe dormito con una corda legata al collo...
    Kirin sognò, eppure, non nella maniera classica, naturale, fu come compiere un viaggio, volare via libero da ogni realtà, bella o brutta... tutti i suoi pensieri e ricordi, gli obiettivi e propositi parevano svanire sotto l'effetto quasi ipnotico di quelle miriadi luminose che venivano proiettate tutt'intorno a lui, in quella specie di galleria priva di pareti, composta unicamente di una luce bluastra simile all'aurora... Kirin non poteva smettere di percorrere quel tunnel, ma non sembrava neppure che ci fosse bisogno di compiere sforzi per avanzare, batteva lentamente le ali in un volo irreale... fluttuando verso la luce "uh.. sono.. sono morto?" no.

    [Pluf!] di colpo piombò come un sasso, e ad accoglierlo fu un bel bagno in acqua, per quanto l'acqua non fosse fredda, fu davvero come se lo fosse per lui, divincolandosi per lo sbigottimento e la sorpresa riemerse di soprassalto, sguazzando un pò alla rinfusa mentre prendeva aria dai polmoni pff.. sbuffò e tossì un pò d'acqua, le alette sbatterono sulla superficie di quella che pareva essere acqua marina, dal sapore almeno, gli occhi azzurri subito schizzarono da tutte le parti e notò molte cose, ovvero di essere a pochi metri da un bagnasciuga, che formazioni rocciose costellavano il luogo, che era giorno e soprattutto non mancavano draghi, animali e... "umani?".
    Lo scroscio di un onda lo ricoprì per un breve istante, trasportandolo praticamente a riva, dove posò le zampe e finalmente iniziò a camminare per conto suo, allontanandosi un pò dall'acqua e guardando tutto e tutti con un bel pò di perplessità hey, e adesso dove sono finito?! fece col suo tono squillante fra se e se, anche abbastanza irritato, dopotutto dormiva così bene... o forse no, non sapeva bene perchè, ma gli sembrava proprio di no. Pazienza! che cavolo succedeva adesso, questo era più importante, senza trascurare però una bella scrollata ad occhi serrati, scattò le membrane alari ai lati per liberarsi della maggior parte dell'acqua salata di dosso, quindi fissò il suo sguardo sui presenti "hey, spero davvero non ci siano Ember da queste parti..."
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    VOL: 10
    ATK F: 32
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    VEL: 30
  9. .
    o.o ow, such a nasty girl you are Alasse u.u, it was so rude... do you want to take lessons with her maybe?!
    eheh anyway, she' s right u_u rudeness apart... you need some more practice, so let's practice :D tell us, What did you eat this evening at dinner?
    o.o ow, sei proprio una ragazza pessima Alasse, era così cattivo (da dire)... vorresti forse prendere lezioni assieme a lei?!
    eheh comunque, ha ragione u_u tolta la cattiveria... hai bisogno di un pò di pratica in più, quindi facciamo pratica :D dicci, cosa hai mangiato questa sera a cena?

    ps fra parentesi stanno aggiunte che esulano dalla traduzione letterale, ma che sono necessaria in italiano perchè si capisca il senso
  10. .
    si capisce abbastanza, ecco, per esempio quel che hai appena detto in inglese farebbe...

    I try, but it's very difficoult/ I try, but i'm finding it hard
  11. .
    ahah i can see XD you are already using this method
    ahah posso vederlo XD stai già usando questa metodica


    e... se posso rispondere anche io in parte magari al tuo spoiler, posso immaginare che senza le giuste dritte e per conto proprio non sia semplice imparare una lingua, non capisco perchè certe persone debbano scaldarsi per eventuali dubbi tuoi o perplessità o.o mi sfugge... tuttavia, per cominciare con la questione che hai messo per ultima "I love this manga" può sembrare un esempio fine a se stesso, ma non è così, in realtà da questo si capisce molto della ragione per cui molti trovano difficile imparare l'inglese, seppur virtualmente non lo sia... ecco, in questo caso, love è corretto come termine per tradurre la tua frase, vero, tu volevi dire che adori questo manga, ma la differenza fra io adoro questo manga, e... io amo questo manga, può esistere in italiano (anche se è molto labile) comunque va considerato che in inglese la parola love non racchiude solo il concetto espresso dalla parola amore, perciò arriva a comprendere anche il significato di "adoro", per questo motivo tu puoi scrivere i love this manga. Questa è una finezza forse, magari non è la prima fra le cose che dovresti concentrarti di assimilare, perchè c'è tutto il tempo per capire i significati multipli di certe parole.
    Per questo motivo, se fossi in te, prima di dedicarmi ad imparare a tradurre i tuoi pensieri da una lingua all'altra, penso che magari potresti perdere un pò di tempo in più a capire bene la grammatica e le meccaniche inglesi, per esempio partendo dai pronomi, il verbo essere, avere, tempi verbali, regole per le domande, do e does, can e could, regolari e (purtroppo) irregolari, e ci sono anche altre cose... ma un passo per volta, perchè se poi trovi il tutto frustrante ti stanchi presto, questo ti servirà anche per saper leggere, fra parentesi u.u


    aand so, dear sakura :) if you care, this is a little (well, not so little thinking about it D:) English chart you could check out, maybe it can help you with the basics
  12. .
    a thought crossed my mind just now, that's a good idea to learn English this way, writing in the language, though, it would be good (in my opinion) and in order, for newbies or those with less lexicon knowledge, to better understand without having to do research on the net to find out what we're saying, to put a nice spoiler such as in this case, where i will put the translation of this message in italian speech, what do you think about it?
    un pensiero ha appena attraversato la mia mente, è una buona idea imparare l'inglese in questo modo, scrivendo nella lingua, comunque, sarebbe buono (secondo me) e in modo che, per novellini o coloro con minori conoscenze lessicali, possano capire meglio senza dover fare ricerche in rete per scoprire cosa stiamo dicendo, mettere un bello spoiler come in questo caso, dove metterò la traduzione di questo messaggio in lingua italiana, che ne pensate?
  13. .
    hola amigos XD

    eh eh, joking... anyway, it's a real surprise to see such a post here, you know? :D it is the very first time i spot something like this in a forum, good point Zaph, i agree with you in this little initiative for the sake of our English, wonderful skills u.u

    Foreign languages are so fascinating :) English in particular is really useful for all sort of stuff, as you said... it seems though that while games, internet, movies, subbed anime stuff exc.. gives you a hand in understanding the meaning of a lot of speeches, the grammar, and so many words... when it comes to actually talk with someone who cannot get what you say in italian... that's quite another story, i've been in trouble some times, more than i expected in explaining myself with foreigners sometimes, even though i could perfectly understand their speaking (not so good when it comes with people from Africa, that's the hardest "English to get" i've ever been hearing D:)
    I don't know weather it is true or not, but they told to me that a good step in order to practice and train speaking skills, the only fastest way is to go there... in place... needing to ask for pizza in that language (or you starve, your choice..). Anyway, i know for sure that for everything else (listening, writing and reading) you can easily improve also on your own here in Italy, i personally found useful having a dictionary (yes, i hate Google Translate, even if it' better now u.u) while being in contact with English stuff, for example i used to play a lot of videogames, in English and without italian subtitles, so i had to check those words i didn't know in order to be able to proceed in the game, and understand the story... watching TV, youtube, movies, dubbed anime, and stuff like that helps a lot instead with your pronunciation, and helps in learning English ways of thinking too (for example we all know that it's said "how old are you?" when we are used in our language to say "how many years do you have?")

    annnd... this is it :D i want to get on board of this ship eheh ever thought about roling in English? me yes XD
  14. .
    Kirin
    la traversata era godibile, Kirin silenziosamente poteva sfruttare le correnti d'aria per sorvolare il mare increspato da onde leggere, ed anche se monotono, non era poi un cattivo panorama, riguardo ad ognuna delle cose straordinarie che aveva visto nelle isole di fuoco, chissà che avrebbero detto Keredav ed i suoi fratelli all'udire i suoi racconti... ah, e l'avventura era appena cominciata poi, sicuramente non avrebbe smesso di capitargli cose strane, la sua mente viaggiò, si increspò un sorriso sul suo musetto giallo, pensando a casa e al muso che avrebbero fatto ad un suo eventuale ritorno, quando anche solo gli avrebbe detto della vicenda con gli Ember -brr..- subito un brivido lo fece fremere in volo, e dando due colpi d'ala ripristinò la planata, ripensare a quei draghi spaventosi, gentili... ma che paura.
    Un improvviso fulmine in cielo, dalla sua sinistra lo colse distratto, facendolo sbigottire per la cosa improvvisa -wah!- guardò verso nord, e notò le nubi, cariche di tempesta e scure -di nuovo?- di domandò sorpreso, e non positivamente, sbuffò percependo l'odore di tempesta, e sentire anche un certo tendersi da parte del vento, che in breve capì stesse portando a lui quel temporale... unica cosa, c'era da non molto stata una tempesta, ed ora che si era calmata, ne arrivava un'altra?! era quanto mai strano.
    Presto Kirin dovette far fronte alle condizioni avverse, il vento si rafforzò, cercando di buttarlo verso sud, così che doveva procedere facendo più sforzo, non più planando comodo, ma dovendo sbattere le ali piegato in virata per continuare a volare dritto, sobbalzando comunque a motivo dell'imprevedibilità dei colpi di vento, intorno a lui i bagliori di fulmini e rombi lontani facevano da sfondo, assieme all'immancabile agitarsi del mare, che riempiva col suo rumore fragoroso il paesaggio, che ora era più ricco di spuma. Mentre si premurava di tenersi in quota vista l'altezza delle onde, ecco potè vedere una grande figura serpentiforme muoversi nelle acque, la distinse poichè perfino più scura delle acque profonde al di sotto, restò a bocca aperta constatando le spire draconiche maestosamente affiorare dal mare, sapendo chi fosse, ed avendone conferma quando comparve il drago marino, raggelò sapendo che l'aveva notato, un'altra maledizione, era furioso, e con la sua furia il mare ed il cielo peggiorarono -Ocreanos!... ugh, è lui a far questo?!- esclamò allarmato, se la tempesta era opera sua c'era da preoccuparsi, non c'era altra spiegazione, proprio in quel momento la pioggia cadde dal cielo come poche volte aveva visto in vita sua, divenne ancor più difficile stare su, e traballando a causa dei forti venti fu anche costretto a scendere di quota per subire meno la loro furia, tuttavia, anche di sotto, non era sicuro stare troppo vicini al mare ed alle sue alte onde minacciose, che in un attimo avrebbero potuto inghiottirlo se non fosse stato attento -gnn.. cavolo questo è un problema!- si stava preoccupando in effetti... meno male però, nonostante gli occhi semichiusi e costantemente innaffiati da bruciante acqua salmastra, sotto il costante brillio da parte di quell'orchestra di fulmini tonanti e paurosi, riuscì ad accorgersi dell'unica macchia scura ed immobile nel paesaggio dietro a quel muro di pioggia -anf.. uh uh! terra! finalmente, dai ci sono quasi! con una certa fretta sbattè ancora le ali, che comunque dolevano e sentiva stanche, come anche il resto, se non si fosse riposato Ocreanos l'avrebbe probabilmente ucciso, ed il timore di essere ancora in tempo per lasciarci le scaglie lo spinse a sforzarsi vincendo la fatica, ignorando il fastidio che presto cominciò a sentire quando la pioggia cambiò consistenza, imbrattandolo di quella melma più densa dovuta alle ceneri del vulcano presente sull'isola "uh.. perchè è così a nord... accidenti a lui, non sono dove dovrei essere.." constatò la rotta deviata, e poi cercò da subito di scendere una volta raggiunto l'entroterra, era salvo... almeno per quanto riguardava il mare.
    Ma non voleva ancora scendere a terra, si tenne a qualche decina di metri, cambiando rotta leggermente virò verso nord, doveva dirigersi verso il centro dell'isola se voleva trovare quel che gli serviva, era stanco, ma non se la sentiva di atterrare con quei golem in giro, forse quando quella tempesta sarebbe cessata, e la visibilità sarebbe stata migliore, intanto si concentrò con lo sguardo per guardare sotto di se, la presenza di fiori, golem, o altre creature, alzando gli occhi di tanto in tanto verso il rosso bagliore del vulcano che faceva da ottimo punto di riferimento, solo una volta girò la testa, verso il mare da cui era arrivato "Ocreanos.. mi spiace, forse me lo meritavo tutto questo..." ed assumendo un'espressione dispiaciuta, guardando giù per un momento, ritornò a guardare avanti a se
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    Kirin
    forse Kirin si aspettava una coscienza più forte, poichè il suo attacco mentale fece crollare a terra la capra in preda ai tremori e totalmente in balia sua ed impossibilitata a reagire, il draghetto giallo non si scompose nel vederla soffrire e dibattersi o dallo scalpitio degli altri suoi simili in fuga, lasciò perdere le altre capre, anche perchè aveva ciò che voleva, ma l'ariete non l'aveva minimamente calcolato, voltò la testa di scatto nel vederlo caricare... ma come vide le fattezze di Kirin si spaventò evidentemente, rampando e scalciando mentre emetteva i suoi versi come per scacciarlo, solo per quell'attimo Kirin si era preoccupato di essere attaccato, subito dopo aver visto la reazione altrui non esitò a reagire a tono -vai con le altre Rachin!- rispondendo con i propri versi, ringhiando e soffiando contro il maschio in maniera minacciosa, così da spaventarlo, stando basso e proteso in avanti si mosse lentamente verso di lui facendo attenzione a stare a distanza dagli zoccoli, sentiva l'odore della sua paura, lo vedeva nel suo sguardo, ma era coraggiosa per essere Rachin... perciò non l'avrebbe uccisa inutilmente, l'unica cosa che gli serviva era spavantarla... perciò snudando i denti inspirò, scattando poi con il capo per lanciare prima un soffio infuocato, basso e non tanto grande, ma improvviso, lambendo l'erba a terra e facendo indietreggiare l'ariete di alcuni zoccoli, al successivo passo deciso da parte sua, con annessa fiammata l'animale perse la sua ostinazione e si decise a dar ascolto a ciò che la paura gli suggeriva e così a fuggire, andando nella stessa direzione dove aveva visto correre le altre capre... Kirin smorzò dunque il suo atteggiamento ostile, e tornò indietro, sollevando il capo mentre pensava "questa dovrebbe bastarmi... mi aspetta un viaggio stancante" fissò lo sguardo sulla capra che ancora era a terra, confusa e sofferente nella sua coscienza, Kirin facendo attenzione a non farsi colpire dai suoi zoccoli visto che ancora si contorceva si affrettò a porre fine alle sue sofferenze... al momento giusto scattò in avanti schiudendo le piccole (si fa per dire) fauci e serrandole sul collo della vittima, facendo presa con le zampe anteriori sul fianco e sul lato della testa della stessa, facendo forza... e sebbene la Rachin sussultò per resistere, il draghetto giallo con uno scatto deciso e stringendo i denti con forza spezzò il collo della Rachin... ed essa cessò di muoversi, le sue membra si rilassarono, e lui, dopo essersi guardato intorno, ed essersi assicurato che nessun predatore fosse in agguato anche per lui, allora iniziò a nutrirsi.

    Era da un pò che non mangiava Kirin, e le gemme per quanto ridessero parte delle energie spese non potevano sostituire il cibo fisico, le Rachin... il draghetto giallo dopo aver aperto il ventre della capra sfortunata iniziò a sventrarla, e cercando di fare abbastanza in fretta cominciò a sbranare le parti muscolari che interessavano la cassa toracica, allargando mano a mano l'apertura insanguinata da cui strappava la carne... ovviamente le zampe anteriori ed il muso si imbrattarono di sangue, come naturale che avvenga, non che provasse piacere nell'uccisione della propria preda in se, semplicemente gli serviva, e perciò lo faceva come qualcosa di perfettamente normale, esulava poi, il discorso del piacere dato dall'adrenalina dell'andare a caccia, ovviamente.
    Kirin da subito si sentì meglio nel masticare la carne fresca, infatti fu con gusto che la divorò, anche grato di averne trovata, poichè aveva capito che none era un ambiente in cui era semplice procacciarsi il cibo quello... e la competizione era molta, perciò quando percepì un cambiamento nell'aria, una leggera folata risollevò la testa, facendo saettare lo sguardo delle iridi azzurre a destra e a sinistra, non scorgendo alcun pericolo comunque, meglio fare attenzione, la carcassa avrebbe di certo attirato qualcuno prima o poi, ed era anche meglio fare in fretta, dunque tornò rapidamente a staccare altre fasce muscolari dalla capra morta.

    Una volta che si sentì rifocillato a sufficienza per un pò si separò dall'animale, ormai divelto e consumato, anche se non completamente, aveva fame comunque, e sarebbe potuto sembrare benissimo l'attacco di un lupo -ah, ci voleva davvero! ora posso ripartire- fece piuttosto di buon umore... e sporco di sangue fin sotto gli occhi, trottò fino alla sporgenza della collinetta, dove vedeva e sentiva il mare infrangersi con le sue onde sugli scogli e sulle colate solidificate, la brezza costante accarezzava le sue scaglie e lui senza fermarsi svolazzò giù dal pendio così da raggiungere l'acqua, per quanto gli piacesse la carne di capra e delle sue prede, il gusto del sangue ed il suo odore non li gradiva addosso a fine pasto -ma prima...-... e non essendo sprovveduto, sapeva bene quanto fosse meglio liberarsi dell'odore di una Rachin così invitante da addosso, perciò avvicinatosi all'acqua vi immerse le zampe, avanzando solo un pò per sciacquarsi, immergendo anche più volte la testa, non bevve per ovvie ragioni, ma almeno le sue scaglie tornarono gialle splendenti.

    A quel punto fu il momento di mettersi in viaggio -bene, non preoccupatevi Hizara, Jarad, tornerò a liberarvi, resistete ancora un pò...- disse ammirando l'orizzonte che si stendeva nella direzione in cui sapeva trovarsi l'isola dove abitava Sora, e quell'umano... sembrava deciso, poi spostò gli occhi sulla prossima meta, e spingendosi dalla ghiaia del fondale aprì le ali tendendole e prendendo velocemente quota mentre si spingeva rapidamente oltre i primi metri di costa... diretto verso est.
    Una volta salito a cento... duecento metri di altezza la spiaggia se l'era lasciata alle spalle, e sotto di lui si stagliava il maestoso mare, nel posarvi lo sguardo pensoso riflettè su cosa sarebbe accaduto se avesse reincontrato Ocreanos, o peggio, il suo nemico... non voleva dedicarvi più dell'attenzione dovuta, anche perchè non aveva una missione facile, perciò si costrinse alla fine dopo aver scosso il capo a guardare l'orizzonte, mentre pur andando ad una buona velocità, non spinse oltre il necessario per non sprecare troppe energie, gli sarebbero servite per il ritorno... passarono i minuti, si accumularono, fino a che intorno a lui non vedeva che acqua, sapeva che doveva essere a buon punto, e che presto avrebbe avvistato l'isola vulcanica... come la prima volta, tranne che ora era preparato, o meglio, sperava che oltre ai golem e quei fiori velenosi non si celassero altri pericoli... lo sperava proprio.

    grazie :) bella mappa

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