Gay Boys Reloaded

Posts written by Brivid0

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    Bello, avvincente
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    Opinioni?
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    A me non è dispiaciuto affatto, se posso permettermi di dire che dai poca importanza al momento in cui entrambe capiscono/decidono di farlo o scoprono che l'altro è gay e viceversa...per il resto aspetterò il capitolo successivo
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    A dir poco eccezionale...adoro come scrivi
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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSUALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    Dopo un'assenza di 4 anni ho buttato giù quattro righe di una storiella inventata,spero che vi piaccia

    Il racconto si svolge in un epoca non definita,storia d'amore tra due piloti di un caccia pesante

    Igor e il protagonista si incontrarono all'età di 13 anni quando il padre (medico) del protagonista tentò invano di salvare la vita alla sorella (unico familiare) del pilota, che non avendo più un posto dove stare fu accolto in famiglia dal medico temporaneamente per poi rimanere con la famiglia in pianta stabile; ora entrambe hanno 24 anni,entrambe arruolati nell'esercito regolare e dopo aver frequentato la scuola militare aeronautica gli venne assegnato il caccia pesante d'elite.

    Buona lettura

    Dentro la mia testa riepilogavo tutte le operazioni per la corretta accensione del motore,controllavo tutti i quadranti che avevo davanti i miei occhi e dico al mio pilota “Senti,la pressione del carburante non è ottimale,è un po’ bassa,procedo comunque all’accensione” lui rispose con tono piatto e deciso “Procedi che tanto va in moto lo stesso,non abbiamo tempo,il resto della flotta è già in volo” e così tenei premuto il pulsante,si udiva un ronzio elettrico e le pale dei due motori iniziavano lentamente a girare finché una fumata bianca dagli scarichi e degli scossoni preannunciavano l’accensione di entrambe i motori,accensione che non tardò ad arrivare con un gran boato.

    Mi voltai verso Igor (il pilota) e dissi “Quando vuoi decolliamo,entrambe i motori sono a regime e i cali di pressione del carburante sembrano risolti” appena finii la frase mi afferrò dietro alla nuca,mi portò verso di lui e mi diede un bacio a stampo e mi disse “Finalmente si torna a casa e con due settimane di meritata licenza” dopo un secondo di silenzio io risposi strizzando l’occhio “Non vedevo l’ora“.

    Dal personale di terra ricevemmo il segnale di decollo così dal fondo della pista,che era particolarmente corta il pilota mandò a manetta i motori che iniziarono gradualmente a ruggire,e pur per quanto fossi abituato a sentire quel frastuono che aveva un certo che di brutale prodotto dai 56 pistoni dei due propulsori,si iniziarono a percepire forti vibrazioni trasmesse al corpo del’aeromobile,il quale in pochi istanti acquistò velocità e ci staccammo da terra. Come ogni volta appena le ruote si staccarono dall’asfalto della pista ebbi una palpitazione nonostante l’abitudine del volo.

    Mentre eravamo in quota ed osservavo il paesaggio che stava sotto di noi e ben presto fui riportato alla realtà che eravamo in guerra e dalla radio “A tutte le unità in volo fare fuoco a vista sul FW-200,prove certe di alto tradimento,non deve raggiungere i Distretti,ripeto fare fuoco a vista” io e Igor ci guardammo negli occhi in un silenzio che non lasciava spazio ai dubbi difatti lui portò alla massima potenza i motori e ci mettemmo all’inseguimento del FW-200 mentre io mi sganciai dalle cinture e iniziai a preparare in assetto da attacco tutte le armi.

    Ero nella parte inferiore della fusoliera mentre caricavo i due cannoni automatici da 30mm,chiusi la culatta e mi misi alla postazione di fuoco,col telemetro iniziai a scrutare il cielo in cerca del nemico e dalle cuffie sentii la sua voce con tono deciso e pacato “Avvistato,ore 12,aspetto ordini” quindi subito dopo gli risposi “Portami sopra di lui,faccio fuori il cannoniere di coda e poi gli fottiamo le ali,tu avrai il controllo delle Browning da 12,7mm e io dei due 30mm automatici” lui replicò “Ricevuto,facciamogli il culo”

    I motori giravano al massimo regime e sputavano fuoco dagli scarichi,diminuendo rapidamente il distacco tra noi e l’aereo nemico assieme a un caccia leggero che ci dava copertura e attraverso la radio dissi “ Bersaglio a 1000 metri,chiedo luce verde per ingaggiare con armi pesanti,all’attacco si è unita anche l’unità 4” dopo alcuni secondi ricevei conferma di quello che pensavo “Obbiettivo pesantemente corazzato,l’unità 4 si terrà a distanza di sicurezza per compiere azioni di disturbo,sarete da soli all’attacco,luce verde per qualunque tipo di munizionamento”

    Sentii dalla postazione di pilotaggio Igor eccitato urlare “650 metri in avvicinamento,attendo istruzioni” io presi tempo perché mi serviva diminuire ancora di poco la distanza e al momento giusto comunicai attraverso l’interfono di posizionarsi più in alto dell’obbiettivo,attraverso le ottiche presi la mira e scaricai una sessantina di colpi in appena 5 secondi danneggiando i motori di destra che si incendiarono producendo una densa nube nera,nel contempo la nostra fusoliera veniva bersagliata dai colpi nemici,e nei punti meno protetta attraversava l’aereo e urlai “Portati sopra che ora lo faccio secco” non avevamo molto tempo prima che il bombardiere raggiungesse il distretto per raderlo al suolo,entrambe lo sapevamo bene e la tragedia poteva esser evitata solo grazie alla nostra coordinazione,se lui non riuscisse a portare l’aereo nel punto che voglio oppure io non fossi riuscito ad abbatterlo sarebbe stata una catastrofe,ma noi eravamo al comando del miglior aereo da caccia della flotta e quindi noi eravamo i più competenti.

    Preparai i cannoni da 30mm al fuoco,regolai l’alzo e l’anticipo di traiettoria,me la presi con relativa calma,potevo vedere tutti i 23 metri della fiancata del nemico e feci fuoco finche le armi non si incepparono abbattendo il velivolo che si schiantò a terra in una enorme palla di fuoco provocata dallo scoppio dei serbatoi e delle bombe che trasportava. Dalla radio il pilota del caccia di supporto si complimentò con noi e appena la linea fu libera comunicammo l’abbattimento di quel FW-200 e ricevemmo luce verde per l’atterraggio e dopo altri 12 minuti di volo finalmente sentii l’aereo fermarsi all’interno dell’hangar.

    In quel momento potei tirare un sospiro di sollievo,mi tolsi di dosso tutti i frammenti della fusoliera,salii nuovamente nella cabina di pilotaggio ed era un disastro,i vetri erano tutti esplosi e il naso dell’aereo era cosparso di fori,andai alla consolle centrale e spensi i motori mi voltai verso di lui,con la mano gli afferrai il mento,sussurrando “Sei il migliore” e poi lo baciai su quelle esili labbra,sentii la sua mano scorrere dietro la mia nuca e trattenermi per qualche secondo,forse uno dei migliori baci per esser scampati dalla morte. Appena mi staccai da quel viso fantastico,affermai “Comunque non sei ferito spero” lui si voltò verso di me,guardandomi con quegli occhi verdi che avevano sempre fatto impazzire e con il suo caratteristico volto impassibile rispose “Solo qualche taglio di superficie,dopo andrò dal medico durante la strada di ritorno a casa”. Mi avvicinai a lui,tirai la leva di sgancio delle cinture,lo presi per una mano e camminando con la schiena curva per il poco spazio all’interno della fusoliera e ci dirigemmo verso la caserma del nostro distretto. Appena varcata la soglia d’entrata gli dissi “Io preparo la nostra roba per la licenza e tu vai a farti cucire come un maglione” e gli diedi una consistente palpata alla chiappa destra,lui senza reazione alcuna si diresse verso l’ala medica e io verso il dormitorio,prima di entrare nella nostra stanza mi scrollai di dosso ancora i pezzi di vetro che mi erano ancora rimasti incastrati sui pantaloni e il giubbotto,mi svestii e rimasi in maglietta e mutande ed iniziai a svuotare gli armadietti sulle rispettive borse,dopo 20 minuti e aver preparato con cura e parsimonia la mia borsa e quella di Igor,mi rivestii e con entrambe le borse e lo aspettai fuori dall’ambulatorio,seduto sulla panchina immerso nei miei pensieri riguardanti quello che era successo e tra me e me pensai “Non è possibile,prima chi ti guardava le spalle come se fossero le proprie ora ti accoltella senza alcuna incertezza...su quel FW200 sono morti bravi soldati,l’aereo più importante della nostra flotta,senza contare che alcuni erano miei grandi amici di vita e di sangue...ma cosa posso farci...nulla”

    Dopo alcuni minuti mi decisi ad entrare,bussai alla porta dicendo “Ginevra,sono io,posso entrare?” e ricevei una risposta affermativa,ruotai la maniglia e con rumori assai fastidiosi provenienti dalla porta che chiusi dietro di me e lei esclamò “Che palle,non ne posso più di quella porta del cazzo,ogni volta che la si apre fa rumore,non è possibile” e io con espressione stupita e di approvazione risposi “Vedo che sei di buon umore” con un movimento della testa disse “Dai abbi pazienza ancora altri due minuti che ti rattoppo il tuo principe azzurro e poi vi lascio andare,se vuoi vieni avanti” in quel momento arrossii e mi feci avanti scostando la tenda lei mi fece un gran sorriso,contornato da una capigliatura rosso bordeaux,occhiali e lentiggini ed esclamò con gli aghi da sutura ancora in mano “Ma ciaoo,quando finisco il turno visto che siete in licenza vengo a trovarvi” io guardai Igor a petto nudo,capelli neri un po lunghi,sguardo impassibile,volto scolpito e occhi verdi che catturano l’attenzione,alto appena 1,71 m dalle spalle larghe e ben formate,fisico atletico ma agile. Poggiai la schiena contro la parete mentre rollavo una sigaretta,alzai lo sguardo e notai che il ferito mi stava fulminando con lo sguardo e io risposi ammiccando con l’occhio e mandandogli un bacio e riportai la concentrazione su quello che stavo facendo.

    Dopo alcuni minuti che guardavo in giro per ammazzare il tempo fui colto di sorpresa dalla voce squillante della nostra amica che urlò “Finito!” mi avvicinai a Gin (abbreviazione del suo nome) gli diedi un bacio sulla guancia e dissi “Quindi ti aspettiamo sta sera,grazie mille per averlo rimesso in piedi,e ti dirò che con le piccole ferite e le cuciture è addirittura più sexy” appena finii la frase sentii la sua mano colpire il mio collo e lui affermare “Sei il solito coglione” dopo un istante si rivolte a Gin “Ci vediamo in quel posto di cui ti parlavo”

    Uscimmo dalla caserma e ci dirigemmo verso casa nostra a circa 30 minuti a piedi,entrammo in casa,ci liberammo delle borse,entrammo assieme in bagno e gli sfilai la maglia di dosso e lo baciai in bocca,un bacio molto profondo che durò qualche secondo,la mia mano passò da palpargli il didietro alla sua nuca e gli afferrai i capelli,quando ci staccammo mi disse “Te lo avevo detto che saremmo tornati a casa sani e salvi,questo per merito tuo” e a fine della frase mi fece un sorriso appena accennato ma che significava molto per me,e risposi con un filo di voce prima di tornare a baciarlo “E’ per merito di entrambe,non solo mio”. Dopo altri baci gli fasciai la sutura per evitare che entrasse acqua,ci spogliammo e accesi il rubinetto e ci stendemmo dentro la vasca per un bagno rilassante.

    Lo guardavo mentre mi parlava,rimasi ammaliato come se quando lo vidi nudo per la prima volta,mi incantavano quegli occhi verdi,il suo fisico come quello di un dio greco,l’acqua gli arrivava appena sotto ai pettorali che ai miei occhi erano perfetti,le braccia di penzoloni poggiate sul bordo della vasca e quei capelli neri rasati corti sulla zona bassa mentre il resto erano lunghi con quelle frange che cadevano attorno al suo fantastico viso,notai il suo braccio destro protendersi verso di me,braccio con qualche vena in rilievo e mi schioccava le dita davanti ai miei occhi e disse con insistenza “Ma almeno mi stai ascoltando o stai dormendo?!?” io ritornai alla realtà e gli dissi con aria innocente “Di certo non dormo avendo davanti un bocconcino prelibato come te” strizzai l’occhio e gli mandai un bacio e lui arrossì un pochino e glielo feci notare,subito tornò alla sua solita espressione seria e mi tirò addosso dell’acqua della vasca e io scoppiai a ridere dicendo “Ora fai anche lo stronzetto eh?ricordati che sei irresistibile sempre,ma quando ti emozioni lo sei ancora di più” lui con in broncio mi disse “Non ero emozionato,non dire cazzate” e con sarcasmo risposi “Ok ti credo”.

    Staccai la schiena dalla vasca,mi avvicinai verso di lui e lo baciai nuovamente e lui mi chiese “Come mai oggi sei così dolce?” e risposi “Semplicemente non lo so,ma esser qui noi due da soli e tranquilli mi rende felice”. Uscii dalla vasca,mentre mi asciugavo gli feci presente che a meno di un’ora dovevamo incontrarci con la nostra amica e il suo nuovo fidanzato. Di li a qualche minuto usci anche Igor dalla vasca,e ci preparammo assieme. Io già vestito e sistemato gli dissi spazientito “Senti,dato sei ancora in mutande,io ti aspetto fuori che mi fumo una sigaretta” lui concentrato mi cacciò dalla camera gesticolando con la mano e mi disse “Dai non stressarmi,sai che sono lento,poi siamo anche in licenza quindi non abbiamo orari da rispettare” era girato di schiena,con solo dei boxer blu scuro addosso,evidenziavano in maniera perfetta il suo sedere che mi faceva impazzire solo alla vista e gli dissi mentre scendevo le scale “Sei fortunato che siamo in ritardo sennò ti sarei già saltato addosso” arrivai alla fine delle scale,mi infilai gli scarponi e con mio dispiacere constatai che fuori era già buio e iniziava a piovere,ma uscii lo stesso a fumare e lo aspettai per altri 10 minuti finche pure lui venne fuori e ci incamminammo verso il locale dell’incontro che stava a qualche minuto da casa nostra anche se non ci eravamo mai entrati poiché non ispirava molta fiducia.

    Spalancai il pesante portone di legno che dava su un corridoio con alla fine delle scale a chiocciola che portavano nello scantinato,luce fioca,gente che rideva e chiasso infernale,mi voltai abbastanza stupito a mani giunte e gli chiesi “Ma dove cazzo mi hai portato?!?!” lui mi diede una spinta e rispose “non preoccuparti sfiduciato che non sei altro” e iniziai a scendere le scale per poi trovarmi in una taverna,con i muri di sasso e delle travi di legno,un focolare al centro della stanza e i tavoli affollati di gente che rideva e scherzava allegramente,con un sottofondo di musica dell’est Europa dal vivo con qualche inserimento di qualche piccola scenetta comica.

    Cercammo tra i tavoli la nostra amica che sicuramente ci stava già aspettando ma non era così,quindi ci dirigemmo al bancone,ordinai una pinta di birra rossa e Igor un liquore,quando finalmente dopo minuti di attesa arrivarono i nostri ordini finalmente arrivò anche Gin,ma non era accompagnata poiché la sua nuova fiamma era rimasto bloccato in una stazione precedente a quella del nostro distretto,decidemmo comunque di sederci a l’unico tavolo libero in un angolo e così ci accomodammo ed iniziammo a bere tutti allegramente,ascoltando i cabarettisti e chiacchierando soprattutto dei fatti accaduti alla mattina nel mentre i beveraggi scendevano giù nelle nostre gole come l’acqua per chi muore di sete nel deserto finché i pensieri iniziarono ad esser sempre meno chiari così iniziai a smettere di bere,nel mentre Igor si alzò per andar ai servizi quando un tizio non molto lucido lo urtò facendo cadere atterra il suo drink e lui disse con faccia dispiaciuta anche se non fu colpa sua “Ti chiedo scusa,permettimi di offrirtene un’altra” dopo qualche breve istante di silenzio lo sconosciuto urlò “Ma sei stronzo?coglione che non sei altro” e gli diede uno spintone,con voce ferma gli intimò “Fatti offrire il tuo merdoso drink e siediti,ti conviene” in quel momento quando vidi gli amici dell’ubriacone si alzarono con fare minaccioso io decisi di andare in soccorso del mio partner quando volò il primo pungo che abilmente Igor evitò,io arrivai scaricando un destro su quell’ubriacone molesto facendolo cadere atterra,quando un suo amico mise la mano in tasca per estrarre non so cosa,con la coda dell’occhio una canna di una pistola puntare alla tempia di uno di loro e sentii chiaramente la voce di Gin con un tono abbastanza impressionante dire “Ok,ora muovi un solo muscolo ed è la tua fine”,lo sconosciuto e i suoi amici decisero di lasciare il locale,mentre noi ci sedemmo nuovamente per poi qualche minuto dopo abbandonare la taverna in cui avevamo passato parte della serata per dirigerci nel nostro rifugio assieme a Gin,giusto per cambiare aria.

    Arrivai alla porta di casa,lanciai le chiavi a Igor e indicando la mia sigaretta appena accesa dissi “Io finisco questa e vi raggiungo” così poggiai la schiena al muro di fronte alla porta di casa,il buio della sera,la distanza dalle mura perimetrali sembrava che il crepitio delle armi non era così invadente che quasi faceva dimenticare il fatto che eravamo in guerra e in men che non si dica gettai il mozzicone a terra e lo pestai col mio scarpone,spalancai la porta e chiusi dietro di me,slacciai gli scarponi e andai a sedermi in cucina,l’odore di quella prelibata bevanda,così rara e costosa che il caffè divenne un vero e proprio lusso difatti nella stanza regnava il silenzio,si udiva solo il rumore della moka e tutti eravamo inebriati dal profumo che inondava la stanza,e quando quell’estratto fu finalmente equamente diviso in tre tazze ci trovammo ad assaporarle con una pace irreale,ci sentivamo bene.

    Dopo un po’ Gin afferrò il braccio di Igor e lo tirò con forza verso di lei,gli fece togliere il giubbotto scamosciato con il logo della divisione di appartenenza e gli disse “Suvvia non opporre resistenza che devo controllare l’operato” e lui si fece fare,ad un certo punto io me ne saltai fuori parlando con Gin ed esclamai “Attenta a come maneggi questa merce preziosa,e sappi che non la condivido con nessuno” subito mi voltai verso il ferito per notare la sua espressione e l’unico feedback che ricevei fu il suo dito medio,subito dopo gli disse alla nostra amica “Lascialo perdere,quando uno è stupido non ci puoi far niente” così con la mano destra afferrai i suoi capelli e li strinsi nel mio pungo e gli diedi un bacio su quelle sottili labbra e lui questa volta non si trattenne e diede libero sfogo alla sua arte del bacio finché Gin per attirare la nostra attenzione e forse per farci smettere si chiarì la voce così io mi staccai,voltai la testa e gli chiesi “Sei invidiosa?” e con velocità ci rispose “No,solo che la ferita non sembra che stia facendo infezione e i punti di sutura tengono alla grande” così lei si alzò in piedi e continuò “Comunque cari i miei due piccioncini ora vi lascio,che domani ho molte cose da fare,mi raccomando fate i bravi e non fate i porcellini a letto” e Igor questa volta mi stupii rispondendo in maniera sarcastica “Contaci” e gli strizzò l’occhio e io replicai alzando le mani e con fare da innocente “Beh,il capo comanda e io sono ben felice di eseguire ciò che mi viene detto” così accompagnammo Gin alla porta,una volta che andò via io e il mio ragazzo andammo di sopra e ci svestimmo,io rimasi in maglia e mutande mentre Igor restò solo con la biancheria addosso e fu impossibile non notare la sporgenza del suo pene coperto dalla trama blu scuro dei suoi boxer,io rimasi fermo mentre lui avanzò verso di me,mi diede un bacio e mi abbracciò con la sua bocca vicino al mio orecchio disse con flebile voce “Questa sarà la nostra sera dopo un anno senza gente che corre per i corridoi e cose del genere...in poche parole siamo tranquilli” così ci infilammo sotto le coperte abbastanza provati dallo stress mentale e dalla stanchezza fisica,spensi la luce e rimanemmo in silenzio per qualche minuti finché con un tono di voce delicato mi strinse la mano e chiese “Sei ancora sveglio?” e io gli risposi “Effettivamente si,non riesco a dormire” e così lui si portò sopra di me,col buio sapevo che eravamo faccia a faccia poiché percepivo il suo respiro sula mia pelle e poi sentii le sue labbra sulle mie e iniziò a baciarmi mettendoci anche la lingua e io mi lasciai fare,rimasi inerme in balia del suo momento di focosa passione e anche per godermi il momento,dopo i primi baci iniziai ad accarezzargli la schiena e dopo l’ennesimo bacio,che fu diverso dagli altri lui tornò disteso al suo posto e mi disse “Grazie di tutto,per avermi salvato quella volta,sicuramente non ce l’avrei fatta senza il tuo intervento e tutto l’impegno di Gin per rimettermi in piedi dopo quello che successe...invece ora guardami” mi strinse la mano ancora più forte “Hai fatto in modo che io entrassi a far parte di un prestigioso corpo militare,piloto il miglior caccia di tutti i distretti,sto con una persona che mi fa sentire un principe e mi ama,una persona che mi è stata vicina anche nei momenti più brutti della mia vita” in quel momento lo fermai stringendolo a me e gli dissi “Senti,tu ora sei qui con me,e questo ha ripagato ogni mio sforzo e fatica,se non mi fosse interessato di te ora non sarei qui,e ora cerca di dormire che domani mattina dobbiamo allenarci e abbiamo molte cose da fare” e crollai in un sonno profondo con le sue ultime parole che riuscii ad udire “Buonanotte amore mio”.

    Mi svegliai con uno spiraglio di sole che illuminava la stanza,stirai ogni parte del mio corpo e notai di esser l’unico ad occupare il letto e ne approfittai per regalarmi qualche minuto di relax,cosa che in caserma non potevo concedermi. Sentii i passi familiari del mio amato salire la scala ed entrare nella stanza,si sedette sul bordo del letto,io mi voltai e lo guardai negli occhi,lui mi accarezzò il viso e disse “Finalmente il mio dormiglione di è svegliato” e io con la voce ancora strozzata dal recente risveglio e risposi “Hey,com’è andato l’allenamento?” lui rispose con ancora il fiato spezzato allo sforzo fisico “Bene,ma ho pagato pegno della serata a base di alcolici” in quel momento passai in posizione seduta con la schiena contro il muro,e dissi “Beh,sei bagnato come se tu fossi stato sotto la pioggia” e lui mi sorrise, a quel punto tentai di alzarmi ma Igor mi spinse di nuovo sul letto si tolse l’asciugamani dal collo e lo gettò a terra e così fece anche con la maglia che indossava,lanciò le coperte da sopra il letto per aver spazio senza impedimento alcuno,io mi ritrovavo disteso sul letto,lui poggiò la sua mano affianco alla mia testa mentre l’altra la usò per sollevarmi e portarmi a se per poi baciarmi,non era un bacio normale,lo potevo capire da quanta foga ci metteva nel farlo,così presi in mano e lo scaraventai di schiena a sua volta sul materasso,mi trovai in men che non si dica sopra di lui che rimase solo con dei pantaloni corti e le fasciature sulle mani,mi sfilai la maglia con cui avevo dormito e mi fermai un istante ad osservarlo,osservai ogni centimetro del suo corpo,notai tutta la muscolatura perfetta,messa in risalto dall’allenamento,pelle leggermente bagnata dal sudore,una mite peluria che formava una linea della quale l’inizio era l’ombelico e scendeva verso il basso,la zona alta del tronco un pelo più larga mentre quella inferiore andava leggermente a stringersi verso la parte inferiore dell’addome,vene in rilievo sugli avambracci,quelle spalle larghe e massicce e poi c’era quello sguardo che non lasciava spazio a nessun fraintendimento,sguardo caratterizzato da quei occhi verdi ammalianti e i capelli neri che facevano da cornice a quel incantevole viso.

    Lui mi tolse la maglia di dosso e io iniziai a esplorare il suo corpo come la prima volta,le mie mani setacciavano il suo corpo,arrivai all’elastico dei pantaloncini glieli afferrai e pian piano iniziai a togliere l’unico indumento che copriva il suo corpo e finalmente arrivai al punto cruciale e me lo trovai davanti di me completamente nudo,aveva un sorriso compiaciuto mentre osservavo.....

    Dovrete attendere la seconda parte
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    Ho voglia di tanti cavalli sotto il culo,il pieno nel serbatoio e andare a tavoletta....sarebbe assai liberatorio e rigenerante per me
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    Il tuo mi ispira sesso tranne per il dilatatore,sennò..... ehehehe
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    forse dovrei concentrarmi di più a continuare io mio racconto,lol :)
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    Molto bene,a me so solo che (ovviamente) il personaggio non esiste ma mi manda in estasi
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    Vi piace il mio nuovo avatar?
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185 replies since 22/8/2012
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