italia metal detecting

Posts written by piermaska

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    Benarrivato a questo forum, per questioni tecniche contatta l’amministratore Roberto Raiti, ma intanto dai un,occhiata a questo forum (vedi anche Facebook)
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    Presso l'Agriturismo CASCINA BARACCA
    si svolgerà, secondo la ormai affermata tradizione di
    Italia Metal Detecting

    per prenotazioni
    Contattate Roberto Raiti
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    Presso l'Agriturismo 20190522_201623
    CASCINA BARACCA

    si svolgerà, secondo la ormai affermata tradizione di
    Italia Metal Detecting
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    da Pier Maska - Mi piacerebbe capire come si è verificato questo sondaggio o votazione.
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    Oggetto smarrito: anello
    Zona di interesse: Brunate (CO)
    Smarrimento avvenuto il: 29/10/2017
    Ora presunta: 19:32
    Tipologia dell'area: terreno boschivo
    Il richiedente: Maurizio N.


    seguire le istruzioni come da precedente segnalazione
    www.imede.it/smarrimenti/recuperi.asp

    saluti piermaska
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    Ci è pervenuta una richiesta di aiuto per tentare il ritrovamento di un oggetto smarrito!

    Il richiedente non è iscritto al nostro forum e nemmeno ad ad I.ME.DE. Club ma fornisce tutti i dati per essere contattato.
    Qui di seguito trovi tutti i dati necessari per l'intervento di emergenza.

    Oggetto smarrito: anello
    Zona di interesse: Bergamo (BG)
    Smarrimento avvenuto il: 16/10/2017
    Ora presunta: 21
    Tipologia dell'area: terreno erboso
    Il richiedente: Federico B.

    Non ci è consentito fornirti altre indicazioni sull'oggetto smarrito.
    Se siete in grado di onorare la richiesta e portare in alto il nome di questo hobby, contattate il richiedente e stabilite un incontro.
    Il richiedente sa bene che il servizio è GRATUITO e sa anche che non deve rimanere con le mani in mano. Offrirà una giusta ricompensa.

    Per ricevere il numero di telefono di Federico B. devi andare
    www.imede.it/smarrimenti/recuperi.asp
    alla pagina Recuperi (nel menù piccolo)

    Ricordatevi di segnalare in caso di recupero, di fare una bella foto ricordo per Noi e per IMEDE.


    Cordiali saluti da piermaska
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    Benvenuto Luca, se vuoi essere informato delle uscite di gruppo chiedi l'inserimento nel gruppo W.app
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    Ciao, azzardo una interpretazione--

    medaglione devozione dedicato a Santa Barnaba

    se l'interpretazione è corretta
    - in origine doveva essere un ciondolo (o medaglia)da collo

    - l'oggetto dovrebbe avere delle parti mancanti sul bordo, dovrebbe raffigurare il classico timone di veliero

    - dovrebbe inoltre essere di fattura veneziana.

    - la parte centrale azzurra dovrebbe essere plastica e contenere una reliquia oppure una icona della santa che si inserisce togliendo il tappo sul retro.

    - la foggia dovrebbe essere piuttosto recente, penso anni 40/50

    - il metallo non è nobile ma nel 1800 l'oggetto veniva realizzato anche in oro e argento.
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    Un benrientrato Raffaele
    e un grande BENVENUTO a quel pasticcione di NONNO
    super perdonato! che dire fra nonni.....
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    20 lire Arg. Vittorio Emanuele III - "elmetto o cappellone"
    Moneta o medaglia.

    portata alla luce da Crype

    Moneta commemorativa emessa per il decennale della fine della Prima Guerra Mondiale il 24 maggio del 1918.
    Dritto:
    Testa del Re volta a sinistra con elmetto, contornato a sinistra da: VITT • EM • III • RE • Sul bordo a destra dietro il collo i nomi dell'incisore (A • MOTTI • INC •) e dell'autore (G • ROMAGNOLI •).
    Verso:
    Particolare di un fascio littorio con parte della scure sormontata da testa leonina. Sulla scure il motto su sette righe: MEGLIO • VIVERE • UN GIORNO • DA • LEONE • CHE • CENTO • ANNI • DA • PECO-RA • Alla sinistra del corpo del fascio littorio su 3 righe l'indicazione del valore e il segno di zecca (L • 20 R).
    Sulle legature del fascio l'indicazione della data di coniazione su due righe (MCMXXVIII e A • VI) e della data di commemorazione (MCMXVIII).

    Caratteristiche tecniche:
    Metallo:argento 600
    Diametro 35,5
    Peso 20g
    Bordo rigato
    Allineamento moneta ↑O↓
    Incisore: Attilio Silvio Motti (incisore capo della zecca)
    Autore del disegno: Giuseppe Romagnoli

    tiratura ufficiale 3 536 250 le monete ritirate dalla circolazione sono state ufficialmente 664.000
    ritirate ufficialmente 664.000

    Le monete hanno sempre avuto un fascino che vanno al di là del loro valore economico. Avere fra le mani una moneta del passato e sapere che quella moneta è stata usata per sfamarsi, divertirsi o per vestirsi, ci fa l'effetto di una macchina del tempo tascabile, e ci trasporta a ritroso in un viaggio anche molto lungo o molto breve, ma sempre affascinante e coinvolgente.
    Secondo le disposizioni delle leggi attuali, questo forum non dovrebbe pubblicare monete che abbiano una età superiore ai 50 anni.
    Ma il ritrovamento casuale di questa moneta mi dà lo spunto di parlare un po di numismatica una passione che spesso si intreccia con il nostro hobby. Questa moneta inoltre ha la caratteristica di essere stata emessa per celebrare un anniversario molto caro a noi italiani.

    La fine della Prima Guerra Mondiale il 24 maggio del 1918.[/size][/size]


    Questa moneta commemorativa del decennale della vittoria della Grande Guerra, pur essendo comune è anche molto ricercata e -purtroppo- ne abbondano i falsi.
    Per giudicare correttamente bisognerebbe confrontare con un pezzo "nuovo di zecca" uscito or ora dalla zecca medesima.
    A mio parere veramente difficile. Anche il peso delle monete ritenute vere, varia non poco (19,94 - 19,98 - 20,10 - 20,28 ed anche 20,84) trattandosi di una moneta, e pure il diametro subisce spesso delle variazioni (35,5 - 35, 6 - 35, 9) senza contare le diciture ufficiali di quelle considerate vere e autenticate.
    Purtroppo se noi facciamo una ricerca accurata troveremo che molte case numismatiche rilasciano perizie che messe a confronto risultano seppur in minimi particolari differenti.
    Questo aspetto ha portato anche a riconii che pur essendo originali numismaticamente vengono trattati come "fake". Per il valore poi dobbiamo confrontarci con valori che vanno dai 50 ai 1700 euro secondo il grado di conservazione. Fake o non fake, in ogni caso valgono secondo il valore dell'argento.

    Come nasce questa moneta?
    Dopo la Grande Guerra fu progettata l'emissione di una moneta d'argento da 20 Lire perché era troppa la lacuna fra il pezzo da 10 lire e quello da 50 lire.
    Per ragioni di economia si decise di coniarla con un titolo di 800 (tenere presente che durante il Regno le monete d'argento erano solitamente 835). Inoltre si optò per un grande diametro e uno spessore più sottile per difenderla dalle falsificazioni.
    Venne incaricato Giuseppe Romagnoli di studiare la nuova moneta e vennero approntate delle prove di punzone per "provare" la durezza della pasta ai diversi titoli. Non si voleva ricadere nella sfavorevole accoglienza che avevano avuto i precedenti pezzi da 20 Lire (Littore1927); pezzi che essendo larghi e sottili avevano un suono poco "argentino". Vennero approntate delle prove di punzone per provare la durezza della pasta ai diversi titoli: 800, 718, 600.
    Venne adottato il titolo 600 e portato il peso a 20 g., in questo modo i due pezzi in circolazione (Littorio e Elmetto) avrebbero avuto lo stesso valore intrinseco.


    Moneta o medaglia?
    Abbiamo parlato di questa moneta in argento ma come ho già avuto modo di dire abbondano i fake e non è facile distinguere le varie caratteristiche degli originali.
    Forse l'amico crepe ha fatto stimare la sua e crede di avere fra ile mani un "pezzo" vero anche se di poco valore osservandone lo stato di conservazione.
    Potrei parlarvi di tanti piccoli particolari che la vera moneta dovrebbe avere o non avere. Ma sinceramente occorrerebbe un trattato di diverse pagine.

    Molti numismatici seri per non cadere nella trappola di una certificazione poco veritiera preferiscono chiamarla "MEDAGLIA".
    Guardate questa tratta della mia collezione non sembra proprio vera?
    Eppure è un riconio celebrativo!



    Edited by piermaska - 4/6/2015, 12:03
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    La Porziuncola e San Francesco d'Assisi.
    Portata alla luce da Furetto

    Medaglietta in alluminio ricordo di San Francesco e della sua Chiesa originale.
    Tonda con allegorie barocche perlinate
    Sulla facciata principale è rappresentata la Porziuncola diciture RICORDO / PORZIUNCOLA
    Sull'altra facciata e rappresentato San Francesco con Crocefisso da San Damiano
    diciture S. FRANCESCO / D'ASSISI


    La Porziuncola
    E' una piccola chiesa situata all'interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli, presso Assisi. A questa chiesa di altissimo valore storico, artistico e spirituale, si deve il nome della città statunitense di Los Angeles, chiamata dagli spagnoli che la fondarono "El Pueblo de Nuestra Señora la Reina de los Angeles del Río de Porciúncula".
    La chiesa è costruita con pietra cavata dal monte Subasio. Negli anni ha subito diversi restauri e trasformazioni.

    La tradizione
    L'edificazione della Porziuncola, all'epoca chiamata con il nome latino "Portiuncola", si fa risalire al IV secolo, ad opera di eremiti provenienti dalla Palestina.
    Nel 516 ne avrebbe preso possesso San Benedetto, per i suoi monaci. La Porziuncola fu la terza chiesa riparata da San Francesco dopo la sua vocazione: mentre egli pregava di fronte al crocifisso di San Damiano, sentì una voce che diceva: "Va' e ripara la mia chiesa". L'edificio dipendeva all'epoca dal monastero di San Benedetto al Subasio.
    La Porziuncola divenne per Francesco un luogo particolare, dove sostava spesso in preghiera; qui capì che doveva vivere "secondo il Santo Vangelo".
    Proprio dalla Porziuncola Francesco inviò i primi frati ad annunciare la pace. Nel 1205 scelse questo luogo, allora tra le selve, come dimora e vi fondò l'Ordine francescano il 2 agosto 1216.
    Alla presenza di sette vescovi umbri (Guido di Assisi, Giovanni di Perugia, Egidio di Foligno, Benedetto di Spoleto, Villano di Gubbio, Rinaldo di Nocera e Bonifacio di Todi), il piccolo edificio fu consacrato e vi fu proclamato il cosiddetto Perdono d'Assisi. Qui si tenne anche il "Capitolo delle stuoie".

    La Porziuncola fu anche il luogo dove Santa Chiara, fuggita dalla sua famiglia, venne accolta e abbracciò sorella povertà in occasione della sua conversione.
    Sempre nella Porziuncola San Francesco morì la sera del 3 ottobre 1226.
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    Nostra Signora del Buon Consiglio
    Portata alla luce da Furetto (?)

    Medaglietta rotonda in metallo
    diametro 12 circa
    Rappresenta nella facciata principale il quadro della Madonna detta "di Scutari"
    nella facciata posteriore è rappresentato il Cristo con busto uscente da nuvola e
    benedicente con sacro cuore in mano.


    Detta anche Madre del Buon Consiglio (in latino Mater Boni Consilii) questo è uno dei titoli con cui viene invocata.
    Di origine antica, divenne particolarmente popolare dopo il ritrovamento dell'immagine nel santuario di Genazzano, piccola cittadina del Lazio.
    La tradizione attribuisce l'introduzione del titolo mariano di Mater Boni Consilii a papa Marco, al quale sarebbe da ascrivere l'evangelizzazione del territorio di Genazzano; l'erezione a Genazzano di una chiesa dedicata a Maria Mater Boni Consilii risalirebbe invece al pontificato di papa Sisto III e sarebbe da ricollegare all'atto del 27 dicembre 1356
    in cui il principe Piero Giordano Colonna, affida ai frati eremitani di sant'Agostino la cura e la custodia della chiesa e del dipinto.

    La venerazione
    Il 25 aprile 1467, festa di san Marco, patrono di Genazzano, su una parete della chiesa fu scoperto (o riscoperto) un dipinto, raffigurante la Vergine con il bambino Gesù, esso era dipinto un sottile strato di intonaco, l'immagine divenne presto oggetto di grande devozione popolare e si diffusero leggende secondo cui il dipinto sarebbe stato trasportato dagli angeli da Scutari per sottrarlo ai turchi che stavano invadendo l'Albania.

    La mistica Storia
    Nelle terre dell'Albania, oltre il Mare Adriatico, si trova la piccola città di Scutari. Edificata su una collina scoscesa, già nel XIII secolo alla cittadina apparteneva un prezioso tesoro: un bellissimo affresco di "Santa Maria di Scutari". Il Santuario che la custodiva si era trasformato nel centro di pellegrinaggio più frequentato del paese ed era per gli albanesi un importante punto di riferimento in materia di grazie e conforto spirituale.
    Questo affresco sacro è avvolto nella penombra del mistero e del miracolo: si ignora quando e da chi fu dipinto. Si tratta di un dipinto su di un sottile strato di intonaco, che misura 31 cm di larghezza e 42,5 cm di altezza.

    Avvolta in luminosa nuvola
    I turchi stavano per conquistare l'Albania e il valoroso condottiero "Scanderbeg" non era più in grado di difenderla. la Vergine con bambino raffigurata nell'affresco posto nella chiesa di Scutari, comparve in sogno a due valorosi soldati che difendevano la città: Georgis e De Sclavis. Ordinò loro di seguirla perché aveva intenzione di fare un lungo viaggio. Poiché erano molto devoti si recarono alla chiesa. e ivi giunti videro il dipinto staccarsi dalla parete e sospeso da una nuvola muoversi verso l'uscita.
    I due bravi fedeli, attoniti, seguono l'immagine che si muove nei cieli di Scutari. Percorsi diversi chilometri, si resero conto di essere giunti al mare. Sempre avvolta in una candida nuvola, la miracolosa immagine avanza dentro il mare. Perplessi, Georgis e De Sclavis non vogliono lasciarla per nessun motivo; verificano, allora, stupefatti, che sotto i loro piedi le acque si trasformano in solido terreno vitreo, tornando allo stato liquido appena dopo il loro passaggio.
    Senza saper dire per quanto tempo camminarono, i bravi devoti si trovano sulla Penisola Italica! Qui giunti, sentono parlare un'altra lingua, sentono un ambiente diverso dalla loro Albania... ma sanno che devono seguire l'immagine e proteggerla.

    In quella stessa epoca, nella piccola città di Genazzano, non lontano da Roma, viveva una pietosa vedova chiamata Petruccia. Devota all'Ordine Agostiniano, viveva modestamente nella devozione della Madonna. Questa signora ricevette durante una preghiera una rivelazione: "Maria Santissima, nella sua immagine di Scutari, desidera lasciare l'Albania. Dovrai edificare un piccolo tempio per accogliere il suo affresco".
    Petruccia accolse con devozione questo pesante incarico ed iniziò la costruzione di una piccola cappella, impiegando tutte le risorse che poteva ottenere. Ella diventò oggetto di scherno e di sarcasmi da parte degli scettici abitanti della piccola città, che la chiamavano pazza e visionaria. Ciononostante riuscì a costruire le pareti laterali della sua cappella.
    Il 25 aprile del1467, festa di San Marco, patrono di Genazzano. Petruccia si incammina verso la chiesa, passando per il movimentato mercato; improvvisamente al suo passaggio in mezzo a questo tumulto, il popolo sente una melodia proveniente dal cielo. Si fa silenzio e tutti notano che quella musica proveniva da una nuvoletta bianca e luminosa. Essa scende gradualmente e si dirige verso la parete incompiuta della cappella. La folla vi accorre stupefatta vede la nuvola dissolversi lasciando sospeso in aria a pochi centimetri dalla parete il sacro affresco della Madonna di Scutari. "Un miracolo! Un miracolo!" gridano tutti con grande gioia per Petruccia e conforto per Georgis e De Sclavis appena poterono arrivarvi!... Da quel momento saputa, dai due albanesi la storia, La Madonna venne chiamata "Nostra Signora del buon consiglio". Ebbe inizio, quindi, a Genazzano, un lungo e ininterrotto susseguirsi di miracoli e di grazie che la Madonna concedette in quel luogo.
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    Santa Croce di San Benedetto

    Portata alla luce da Puzzetta78

    metallo parrebbe lega di ottone
    misure: 15 mm circa

    Descrizione:
    Tipica Medaglia piena di acrostici che sanno molto di esoterico e di cabala.
    La medaglia porta sulla faccia principale l’immagine eretta del Santo, che ha la croce nella mano destra che simboleggia la devozione che il santo aveva in vita per questo segno e la pergamena delle regole nella sinistra.
    A destra della sua figura una coppa da cui fugge un serpente (vipera) ricordo si dice del vino avvelenato a cui egli miracolosamente sfuggì; a sinistra della figura un corvo che porta via anche il presunto pane avvelenato.
    Sotto i piedi si leggono le diciture: Ex S.M. Casinum MDCCCLXXX (dal Sacro Monte Cassino 1880).
    Ai due lati CRUX SANCTI / PATRIS BENEDICTI (Croce del Santo Padre Benedetto). Nella cornice tutt'attorno all’immagine: EIUS IN OBITU NOSTRO PRAE / SENTIA MUNIAMUR (ci difenda nella nostra morte con la sua presenza).

    Sulla facciata del verso è rappresentata una Croce. Ai quattro lati della croce le sigle circoscritte C S P B identificative del santo. L’asta verticale della croce porta le iniziali C S S M L (pentametro): CRUX SANCTA SIT MIHI LUX (La Croce Sacra Sia la Mia Luce); mell’asta orizzontale le iniziali della seconda metà: NON DRACO SIT MIHI DUX (Non Mi Sia Guida il Demonio).
    Sulla fascia circolare sono le iniziali delle parole del seguente distico: S.M.Q.L.I.V.B. / V.R.S.N.S.M.V. Vade Retro Satana, Numquam Suade Mihi Vana; Sunt Mala Quae Libas, Ipse Venena Bibas - Vade Retro Satana, Numquam Suade Mihi Vana; (E’ Nociva La Tua Bevanda; Bevi Tu Stesso Il Tuo Veleno) ( Vai Indietro Satana, Non Mi Indurre In Cose Vane). Sopra la croce è scritto PAX: motto della congregazione cassinese e poi di tutto l’Ordine benedettino.
    Secondo qualche studioso, eccetto quella della SS.Vergine, nessuna medaglia è così diffusa come quella di s. Benedetto. Le forme della medaglia sono varie: la più comune è proprio la cosiddetta medaglia giubilare fatta coniare a Montecassino, nel 1880, per il XIV centenario della nascita di S.Benedetto. Interessante la dizione usata da Benedetto per indicare le forze ostili alla Luce e alla Verità: DRACO. E’ l’espressione usata in Apocalisse, è la traduzione del termine THLI, utilizzato dai cabalisti


    Altra identica medaglietta



    Portata alla luce da Furetto

    Metallo: Alluminio
    diametro 15 mm

    Edited by piermaska - 26/5/2015, 16:48
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    ANNO SANTO 1950 PAPA PIO XII
    Portata alla luce da Furetto

    (Medaglietta piuttosto logora e forse un po' rovinata dalla pulizia)
    rotonda con doppio bordo, diametro mm 19 circa
    Metallo rame?
    Trattasi di medaglietta commemorativa dell'anno santo 1950

    Facciata principale:
    In uno schema crociato sono rappresentate le quattro basiliche
    diciture: in alto a sinistra ANNO, in alto a destra SANTO, in basso a sinistra ROMA, in basso a destra 1950
    Al centro l'effige di Papa Pio XII volta a destra. scritte: PIUS XII/ PONT MAX
    Facciata posteriore:
    Portale colonnato con capitello e porta crociata, ai lati le figure di due angeli contrapposti, volanti, in preghiera




    Inserisco qui anche il mio ritrovamento
    Portato alla luce da piermaska

    Essendo in migliori condizioni può far comprendere meglio quella postata da furetto
    Metallo a mio parere lega di ottone
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    Targa di Associazione T.C.I.
    recuperata da piermaska

    Placca automobilistica in stile Liberty distribuita ai soci dal Turing Club.
    Produzione Johnson Medaglie; scultore Landi
    misura cm 6,5 x 8,5

    Il Turing Club fu fondato a Milano l'8 novembre 1894 come libera associazione da Luigi Bertarelli e Federico Johnson e un gruppo di intraprendenti ciclisti appassionati di viaggio, di conoscenza, di progresso.
    L'anno successivo fu pubblicata anche la prima guida stradale.
    La targa fu distribuita in occasione della festa Turistica della Nazione in occasione del decennale della fondazione
    La placca è costruita in metallo, con il logo del TCI e lo stemma di Milano in smalto, è in ottimo stato e oggi si può considerare molto rara. Il disegno, creato in stile Liberty, rappresenta il Club nella sua essenza. I colori sono brillanti a smalto e le scritte interne i disegni e i loghi sono totalmente a rilievo, tecnica di lavorazione di assoluto pregio.
    Queste targhe o placche erano molto gradite agli automobilisti di un tempo e facevano bella mostra applicate sulle mascherine dei radiatori.
365 replies since 9/5/2012
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