Mondo Ricette

Posts written by nonnaisa

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    Tiziano Ferro, Caparezza - L'Angelo Degli Altri E Di Se Stesso

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    Elemosina


    Un giorno di molto tempo fa, in Inghilterra, una donnetta infagottata in un vestito lacero percorreva le stradine di un villaggio, bussando alle porte delle case e chiedendo l'elemosina. Molti le rivolgevano parole offensive, altri incitavano il cane a farla scappare. Qualcuno le versò in grembo tozzi di pane ammuffito e patate marce. Solo due vecchietti fecero entrare in casa la povera donna.
    «Siediti un po' e scaldati», disse il vecchietto, mentre la moglie preparava una scodella di latte caldo e una grossa fetta di pane. Mentre la donna mangiava, i due vecchietti le regalarono qualche parola e un po' di conforto.
    Il giorno dopo, in quel villaggio, si verificò un evento straordinario. Un messo reale portò in tutte le case un cartoncino che invitava tutte le famiglie al castello del re. L'invito provocò un gran trambusto nel villaggio, e nel pomeriggio tutte le famiglie, agghindate con gli abiti della festa, arrivarono al castello. Furono introdotti in una imponente sala da pranzo e ad ognuno fu assegnato un posto.
    Quando tutti furono seduti, i camerieri cominciarono a servire le portate. Immediatamente si alzarono dei borbottii di disappunto e di collera. I solerti camerieri infatti rovesciavano nei piatti bucce di patata, pietre, tozzi di pane ammuffito. Solo nei piatti dei due vecchietti, seduti in un angolino, venivano deposti con garbo cibi raffinati e pietanze squisite.
    Improvvisamente entrò nella sala la donnetta dai vestiti stracciati. Tutti ammutolirono. «Oggi - disse la donna - avete trovato esattamente ciò che mi avete offerto ieri». Si tolse gli abiti malandati. Sotto indossava un vestito dorato. Era la Regina.
    Bruno Ferrero

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    SAMOSA-1-1


    Samosa




    Ingredienti

    Per l'impasto

    250 g farina 00
    100 ml acqua
    50 g olio di semi
    sale fino q.b.

    Per il ripieno

    4 patate
    ½ cipolle dorate
    1 spicchio aglio
    1 cucchiaino zenzero fresco
    1 cucchiaino cumino
    1 peperoncino
    50 g pisellini
    coriandolo q.b.
    olio d'oliva q.b.
    sale fino q.b.

    Per la cottura

    olio per friggere q.b.

    Per servire

    insalata q.b.





    Preparazione


    Iniziamo preparando l’impasto per i samosa: in una ciotola uniamo farina, acqua, olio di semi e un pizzico di sale, e mescoliamo gli ingredienti con una forchetta per qualche momento.

    Proseguiamo a impastare con le mani prima nella ciotola e poi sul piano di lavoro infarinato.

    Continuiamo fino a ottenere un panetto liscio e omogeneo.

    Mettiamo il panetto in una ciotola, copriamo con il coperchio e lasciamo riposare per 30 minuti.

    Nel frattempo, rer il ripieno, portiamo a bollore abbondante acqua salata e lessiamo le patate sbucciate.

    Tritiamo finemente la mezza cipolla con tagliere e coltello.

    Facciamo lo stesso con il coriandolo e teniamolo da parte.

    Scaldiamo un po’ d’olio in padella e mettiamo a rosolare uno spicchio di aglio tritato finemente e dello zenzero grattugiato.

    Aggiungiamo la cipolla, mescoliamo e facciamo dorare.

    Uniamo il cumino e sminuzziamo il peperoncino, mescolando per fare insaporire.

    Schiacciamo le patate lesse dentro la padella e diamo qualche mescolata man mano.

    Mettiamo in cottura anche i pisellini e infine il coriandolo, amalgamando il tutto per ottenere un composto omogeneo. Poi aggiustiamo si sale e lasciamo cuocere ancora per qualche minuto.

    Spolverizziamo il piano di lavoro di farina e dividiamo il panetto in 8 parti uguali con un tarocco.

    Formiamo delle palline con ogni porzione.

    Stendiamo ciascuna pallina con il mattarello fino a ottenere un disco abbastanza sottile.

    Dividiamo a metà ogni disco con il tarocco o con un coltello e con ogni metà formiamo un cono e premiamo i lembi per chiuderlo.

    Farciamo i coni versando dentro un po’ di ripieno, poi sigilliamo la base di ogni cono pressando la pasta. Procediamo così con tutte le palline di impasto e fino a terminare il ripieno.

    In un tegame capiente scaldiamo l’olio fino a 170 °C e friggiamo pochi samosa per volta fino a che non saranno dorati.

    Preleviamoli con un mestolo forato e poggiamoli man mano su carta assorbente per far colare via l’olio in eccesso.

    Serviamo i nostri samosa su un letto di insalata verde e portiamoli in tavola!

    Consigli

    Un’alternativa a questa ricetta vegetariana sono i samosa di carne che si preparano con la carne macinata rosolata insieme alle verdure.

    Le spezie sono un “must” nella cucina indiana, ma ci possiamo sentire liberi di seguire il nostro gusto, usando solo quelle che ci piacciono e nella quantità che preferiamo.

    Conservazione dei samosa

    Gustiamo ogni samosa vegetariano appena fatto: la frittura li rende così croccanti e irresistibili che sarebbe un peccato non mangiarli subito. Evitiamo quindi di lasciare avanzi.


    Fonte
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    Assurdo ;_; ;_; ;_;
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    Cozze allo zafferano



    Ingredienti

    Cozze 5 kg
    Cipolle 1
    Prezzemolo 1 mazzetto
    Alloro 1 foglia
    Vino bianco 1 bicchiere
    Olio EVO 50 ml
    Zafferano in polvere qb

    Preparazione

    Quando volete realizzare la ricetta delle cozze allo zafferano, innanzitutto pulite le cozze, caso mai aiutandovi con uno spazzolino metallico e lavatele più volte.
    In una pentola mettete le cozze insieme agli odori, incoperchiate e fate che si aprano (buttate quelle che restano chiuse).
    Ora, eliminate i gusci senza mollusco, gli altri disponeteli nei grandi piatti da portata.
    Passate al colino il brodo di cottura poi portatelo a bollore, emulsionatelo con l'olio, aggiungete lo zafferano e mescolate ancora.
    Versate la salsa sulle cozze e servite la vivanda ancora fumante.
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    La ballata delle madri


    Mi domando che madri avete avuto.
    Se ora vi vedessero al lavoro
    in un mondo a loro sconosciuto,
    presi in un giro mai compiuto
    d'esperienze così diverse dalle loro,
    che sguardo avrebbero negli occhi?
    Se fossero lì, mentre voi scrivete
    il vostro pezzo, conformisti e barocchi,
    o lo passate, a redattori rotti
    a ogni compromesso, capirebbero chi siete?

    Madri vili, con nel viso il timore
    antico, quello che come un male
    deforma i lineamenti in un biancore
    che li annebbia, li allontana dal cuore,
    li chiude nel vecchio rifiuto morale.
    Madri vili, poverine, preoccupate
    che i figli conoscano la viltà
    per chiedere un posto, per essere pratici,
    per non offendere anime privilegiate,
    per difendersi da ogni pietà.

    Madri mediocri, che hanno imparato
    con umiltà di bambine, di noi,
    un unico, nudo significato,
    con anime in cui il mondo è dannato
    a non dare né dolore né gioia.
    Madri mediocri, che non hanno avuto
    per voi mai una parola d'amore,
    se non d'un amore sordidamente muto
    di bestia, e in esso v'hanno cresciuto,
    impotenti ai reali richiami del cuore.

    Madri servili, abituate da secoli
    a chinare senza amore la testa,
    a trasmettere al loro feto
    l'antico, vergognoso segreto
    d'accontentarsi dei resti della festa.
    Madri servili, che vi hanno insegnato
    come il servo può essere felice
    odiando chi è, come lui, legato,
    come può essere, tradendo, beato,
    e sicuro, facendo ciò che non dice.

    Madri feroci, intente a difendere
    quel poco che, borghesi, possiedono,
    la normalità e lo stipendio,
    quasi con rabbia di chi si vendichi
    o sia stretto da un assurdo assedio.
    Madri feroci, che vi hanno detto:
    Sopravvivete! Pensate a voi!
    Non provate mai pietà o rispetto
    per nessuno, covate nel petto
    la vostra integrità di avvoltoi!

    Ecco, vili, mediocri, servi,
    feroci, le vostre povere madri!
    Che non hanno vergogna a sapervi
    - nel vostro odio - addirittura superbi,
    se non è questa che una valle di lacrime.
    E' così che vi appartiene questo mondo:
    fatti fratelli nelle opposte passioni,
    o le patrie nemiche, dal rifiuto profondo
    a essere diversi: a rispondere
    del selvaggio dolore di esser uomini

    Pier Paolo Pasolini

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    Claudio Villa "Tutte le mamme del mondo"

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6478 replies since 16/3/2012
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