Draco Dormiens Numquam Titillandus - Harry Potter & Hogwarts Gioco di Ruolo

Posts written by Ramona M. V. Sullivan

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    Io vorrei finire gli esami, ma sono loro che finiscono me.
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    Ma io lo dico sempre che il Messico è una tappa molto ambita.
    Quasi quasi vado in Nepal!
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    CITAZIONE (Sophia.Torres @ 4/7/2018, 12:33) 
    A me hanno spostato quello di domani. Così sett prossima ne devo dare tre in tre giorni. Fuuuuck

    ç__ç dai dai dai
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    CITAZIONE (Benjamin Barnes @ 30/6/2018, 14:33) 
    Che barba ho problemi con Internet... Spero di risolvere presto

    Diamo guerra alle compagnie telefonicheeeeeee
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    Io comunque la sagra paesana non la auguro a nessuno, manco per festeggiare il compleanno della nonna.
    Se stasera sono mancata, è questo il motivo -_-"
    PS: sono abbastanza esaurita pure io per gli esami....
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    Ti capisco e ti sono vicina mentre studio due materie impossibili <3
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    Aggiornato tutto!
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    Thunderstruck


    trama: Sono giorni che Eva sente un richiamo che la conduce verso il Lago Nero, ma se si ritrova al molo delle barche è perché la gente dalla stazione di Hogsmeade la spinge lì a seguito di un guasto del treno. Vicini si ritrovano Eva, Mikael e Alexander e insieme sentiranno l'impulso di salire su una delle barche e raggiungere l'altra sponda del lago.
    Ad accoglierli è una tribù di Veela che vive in una delle riserve ministeriali ed Eva conosce per la prima volta sua madre. Grazie a lei e al capo tribù risveglia i suoi poteri sopiti da Mezza Veela e si trasforma anche in Arpia, mentre Alexander fa la conoscenza di quattro belle signorine che provano costantemente a sedurlo e Mikael affronta in maniera molto diplomatica tre Arpie che riconoscono in lui un Soulbrandt.

    partecipanti: Eva, Mikael e Alexander

    px assegnati: 2px ciascuno

    conseguenze:

    Eva - la tua trasformazione e l'utilizzo di due dei tuoi nuovi poteri ti ha spossato, tanto che sei svenuta e le Veela ti hanno offerto riparo per la notte e per riacquistare le forze. Al tuo risveglio, tua madre non c'è proprio per evitare che tu ti trasformi di nuovo in Mezza Arpia, ma ti assicurano dalla tribù che potrai parlarci di nuovo, quando vorrai.
    Al tuo risveglio non sei sola, perché Mikael ha ottenuto il permesso per tornare a trovarti ed è stato con te nelle tue ultime ore di sonno (per giocarla in libertà dopo vi do qualche indizio) e considera che avrai dormito circa 14 ore buone.
    Le Veela si sono offerte di mostrarti i loro poteri in una forma non troppo potenziata per farti capire che cosa potrai fare da sola d'ora in poi, ma ti hanno detto di non esagerare e per la ripresa ti è stato sconsigliata ogni forma di stress, anche perché tu sarai molto più emotiva fino al 03.07 e sarà un po' come essere incinta!

    Mikael - hai fatto terribili sogni stanotte. Procione ti è stato accanto a fissarti in maniera inquietante per tutto il tempo e al risveglio lo hai salutato con un urlo, lui pure. In fin dei conti, la creazione si è affezionata a te per qualche strano motivo e chissà qual è?
    Riguardo al sonno tormentato, i tuoi incubi sono stati tutti concentrati su Eva: lei che viene uccisa da te, lei che viene mangiata da mostri, lei che viene assassinata da Procione e tutto ciò di inquietante che può venirti in mente!
    Hai ottenuto il permesso delle Veela per tornare a trovare Eva ed essere presente al suo risveglio, quindi la tribù non ti vuole soggiogare mai e nessuno usa i suoi poteri contro di te, però ti tengono a vista. Sei comunque un Soulbrandt e a loro la cosa non sta poi benissimo.
    La Veela con cui hai parlato ieri sera si chiama Kalina (lei) e il nome ti è stato detto dalla stessa quando sei tornato, poi ti ha osservato a distanza: "Io sono Kalina e sei sotto la mia protezione".
    Questo ha fatto scattare qualcosa in te, cacciatore, perché la notte diventerai un'altra persona. Non tanto alla dottor Jekyll e mister Hyde, ma fino al 03.07 il tuo istinto di caccia è molto più forte alla notte e qualsiasi cosa sarà la tua preda: lucertole, lumache, volatili, creature del bosco...

    Alexander - quante bottiglie hai fatto fuori questa notte? Sicuramente tante, perché sei stato sveglio con un sacco di pensieri tristi e quando ti sei presentato al lavoro non eri sveglissimo. Infatti, hai firmato una pratica senza guardare e stai maledicendo la tua segretaria per non essere stata più specifica, perché il tuo ufficio è stato invaso da una serie di secchi trasparenti con delle sostanze gelatinose al loro interno. Sono come dei piccoli Blob multicolore e ti parlano in strane lingue che tu nemmeno conosci, ma il tuo compito è quello di decifrare proprio il loro linguaggio.
    Per aiutarti, la tua segretaria ti fa un nome: Eve Le Querrec.
    In quanto quello successo ieri sera, hai fatto anche amicizia con le quattro Veela, che ti hanno invitato a tornare nella loro casetta nel bosco. Si chiamano Mirna, Dijana, Zora e Radmila: sono tutte sorelle e la prima è quella che ti ha provocato sin dall'inizio.
    Se torni da loro, tenteranno di convincerti all'ammucchiata.

    conoscenze: sapete tutti che quella è una delle riserve ministeriali e se parlate con qualche magizoologo, vi dirà pure che quella è una delle riserve create recentemente dopo il crollo dello Statuto di Segretezza, quindi ha accolto Veela da ogni parte del mondo e ce ne sono tantissime provenienti dalle terre balcaniche, più socievoli, mentre altre che provengono dal nord Europa e sono molto più schive.

    Riguardo alla madre di Eva sappiamo ben poco, perché scompare nella riserva durante la notte, ma quando tornerai a casa ti imbatterai in uno dei vecchi diari di tuo padre dal quale spunta una foto. Raffigura questa donna, un volto che ormai conosci benissimo e trovi una scritta sul retro: Bättre älskat och förlorat än att aldrig ha älskat, Vera.

    Avete fatto anche la conoscenza della tribù, il cui capo risponde al nome di Ailbhe (lei) e avrete contato circa 50 Veela.

    La radura in cui vi siete ritrovati ieri sera è molto piccola: ci si accede dal sentiero che avete percorso ed è circondata dagli alberi. Prendendo strade secondarie, si arriva a piccoli rifugi ricavati tra la vegetazione, fatti di rovi, foglie e fiori. In uno di questi si trova Eva, che questa notte ha dormito nella comodità di un letto fatto interamente di uno strano muschio morbido e confortevole, nonché profumato.
    Più o meno sono tutte così le loro abitazioni e le chiamano stranamente alcove. Alexander, se torni dalle quattro sorelle, finisci in una delle più grandi e decorate da grossi fiori gialli e rosa.

    Ovviamente non potete entrare nella radura con armi magiche, perché non sono gradite. Infatti queste spariscono ogni volta che superate la barriera della riserva.

    off: Che dire? Siete stati tutti molto belli e mi è piaciuto molto razziare Eva, ma Alexander ha troppa fortuna ai dadi (e io volevo farlo accoppiare con le Veela).
    Mikael e Procione sono sempre un'accoppiata avvincente, Alexander e l'alcol pure, ma la più bella è stata Eva, scusate <3
    Spero davvero vi siate divertiti e spero che la quest vi sia piaciuta, nonché gli spunti!
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    master
    «Non faremo loro nulla, se loro non lo faranno a noi» è questa la risposta della Veela capo, che torna sul suo scranno, mentre delle sottoposte le portano in dono dei frutti freschi appena raccolti.
    La madre di Eva, invece, non si allontana poi più di tanto dalla figlia, anche se capisce che cosa sta per accadere e non le risponde. Sa che cos'è quell'ira che le cresce dentro e che la trasforma in Mezza-Arpia con tutte le caratteristiche di questa forma più brutale e ferina della natura di una Veela.
    Il vento si alza, agitato da Eva. Le Veela attorno a lei smettono di danzare e la fissano, mentre sua madre non distoglie lo sguardo dalla figlia. La folata non la smuove, perché con un abilissimo e sinuoso gesto della mano crea un intreccio di rovi possenti a fare da muro tra lei e l'auror. Lo stesso muro, finito di tirare il vento evocato dalla Mezza-Veela, scompare ritirandosi nel terreno.
    «Hai ragione, ti ho abbandonata» glielo dice quasi con freddezza. «Ma non era la mia natura. Hai bisogno di comprendere».
    Queste sono le ultime parole che senti, il volto di tua madre è l'ultimo che vedi, perché la magia usata stasera ti ha spossata e svieni proprio lì, ritornando alla forma di sempre, abbandonando i tratti da Arpia.
    «Non le succederà niente» sono parole che arrivano ad Alexander. «Starà con noi, dobbiamo istruirla».

    Mikael, le tre Veela non replicano se non con lo sguardo. I loro occhi ti dicono tutto e in un certo senso ti comprendono, nonostante in loro ci sia ancora l'amarezza di chi non ha ottenuto giustizia.
    La vorrebbero, ma come te scelgono i metodi più legali, nonostante siano creature legate alla natura e alla vita selvaggia. Sanno quali sono le regole della società e la rispettano, così come rispettano un cacciatore di mostri che stasera ha mostrato il suo lato umano.
    Ti lasciano passare alla tua richiesta senza battere ciglio, osservandoti in tutti i tuoi movimenti mentre torni alla radura giusto in tempo per vedere Eva trasformarsi in Mezza-Arpia e tentare di combattere sua madre.
    Anche a te arrivano le parole della genitrice dell'auror.
    «Forse dovreste andare alla barca» suggerisce una delle tre Veela che ti hanno rincorso. «Se uscite dalla barriera, potrete riavere le vostre bacchette».

    Alexander, le Veela ballano con te ben volentieri, anche da rifiutate. A loro piaci e si vede, quindi qualsiasi cosa farai, loro ti staranno dietro.
    Per loro è raro trovare qualcuno che riesce a resistere loro nonostante la vicinanza, perciò puoi trattarle da cavia quanto vuoi, dato che in realtà sono loro a trattare da cavia te.
    «Puoi tornare quando vuoi» ti comunica quella a cui stai particolarmente simpatico. «Ora, però, sarebbe meglio che ve ne andaste e tornaste alla barca. Vi accompagniamo noi».
    L'ultima parte la dice quando la situazione si fa più critica e le Veela non lasciano scelta né a te, né a Mikael: siete praticamente costretti a tornare sulla barca e lasciare Eva lì, priva di sensi, in mezzo a tante creature molto simili a lei, che è una mezza umana.

    «Ah, starà benissimo» fa Procione, salendo sulla barca. «E tu» - Alexander - «dentro quella valigetta non è che hai qualcosa da mangiare?»
    indicazioni
    Niente, siete stati bellissimi e spero che la quest vi sia piaciuta. Domani arriva il resoconto con tutte le conseguenze, ma intanto potete fare un'azione di uscita <3
    Buona notte a tutti!

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    master
    La natura sembra rivoltarsi contro Eva, che comunque può attingere da essa grazie agli utili consigli di sua madre. Se gli alberi si rivoltano contro di te, animati dal fulmine, non vuol dire che alla fine ti feriranno, perché comunque sono controllati dalle Veela là attorno, che stanno facendo di tutto per vedere i tuoi poteri manifestarsi per la prima volta. In un certo senso, ti stanno provocando.
    Intanto le Veela danzano attorno a loro e sua madre allarga il sorriso vedendo la furia dipingersi sul volto della figlia. La comprende, ma non può farci niente, tanto che le risponde in maniera molto pacata: «Hai ragione, ma le mie scuse non serviranno. Vero?»
    La sua voce melodiosa ti entra nella pelle, ti scuote l'anima. Anche il tocco di quella mano ti conferisce delle strane vibrazioni, che come elettricità si diffondono in tutto il corpo. È come se le due Veela ti stessero donando parte dei loro poteri per risvegliare i tuoi, cosa che accade, perché improvvisamente ti senti nuova e parte di questo nuovo universo.
    Tu sei la natura e la natura è te. Senti il fulmine nel cielo come se fosse tuo, senti i rumori lontani del bosco e degli animali, immagini molte più piante di quelle conosciute crescere in paradisi nascosti agli occhi dell'uomo e non ti sei fatta di qualche droga magica, no. Tu sai che tutto quello può esistere, che fa parte della magia della tua natura. Hai più consapevolezza di te stessa, comprendi molte più cose: perché ogni tanto sei irascibile o perché riesci a difenderti meglio degli altri.
    Anche adesso, stai dando prova che i tuoi poteri sopiti erano da sempre parte di te, facendo crescere quella grossa quercia arcobaleno, che si scaglia contro le cime degli alberi e le afferra, stritolandole, per poi rimetterle al loro posto.
    «Ora sei pronta» ti dice tua madre, osservandoti con orgoglio e lasciandoti la mano. Anche la Veela capo si allontana da te.
    Arretran di un passo perché sanno che cosa sta per arrivare. Tu la senti la rabbia di prima? Quella che nonostante tutto non sei riuscita a riversare su tua madre? Ecco, quella rabbia ora è amplificata, è potentissima e tu non puoi assolutamente controllarla. È un'emozione così forte che non ti permette di ragionare e il tuo corpo cambia. Sì, ma come?

    «E che me ne frega di fermarti?» domanda Procione, annuendo al piano.
    Vi fermate dopo la corsa tra gli alberi, dove le Arpie non sono riuscite a muoversi con l'eleganza che avrebbero da Veela a causa delle ali che impicciano, ma gli artigli hanno aiutato le tre creature a farsi strada tra le fronde più leggere, ma non tra i fusti degli alberi.
    Riescono a raggiungervi pochi secondi dopo che vi fermate e Procione fa uno strano balletto verso di loro, mostrando il gilet, ma anche i mutandoni sculettando. Le Arpie fanno un passo all'indietro, schifate.
    La fortuna di Mikael è essersi ritrovato tre Veela anziane, che sanno controllare molto bene la loro natura di Arpia e perciò tornano al consueto aspetto di belle donne dai capelli argentati. Quella al centro continua a fissare l'obliviatore insistentemente e con un cipiglio furioso, però non è sciocca e capisce che cosa vuoi dire.
    «Non vogliamo problemi con il Ministero» commenta. «Ma hai ragione a dire che ci sono mostri anche tra i maghi. La tua famiglia ha ucciso mia madre».
    Forse come informazione potrebbe non suscitare niente in te, forse nemmeno un minimo di dispiacere, ma improvvisamente il discorso ti riporta alla mente un occhio che viene conficcato da un cacciavite e nella tua testa i volti delle Veela vengono macchiati di sangue.
    Hai ucciso da poco Mikael e non lo hai dimenticato. Il tuo subconscio te lo ricorda costantemente e ti offre una serie di immagini terrificanti.
    «Sì, il piano avrebbe funzionato, comunque» ti comunica Procione, sempre sul pezzo, ma tu stai da un'altra parte proprio con la mente.

    Alexander, tu sei riuscito a scaparla a ben quattro Veela, quindi sei tipo un mito. Te ne rendi conto?
    Certo che sì.
    La tua malinconia, però, viene percepita dagli esseri vicino a te, che si fanno comprensivi e si accerchiano attorno a te con aria imbronciata. Non sono riuscite a tirarti su con i loro sguardi maliziosi carichi di lussuria e hai guadagnato il loro rispetto, nonché la loro amicizia. Improvvisamente, infatti, ti abbracciano e sarà che a una di loro non è proprio andata giù essere rifiutata, ma percepisci una palpata al sedere. Insomma, le fortune tutte a te?
    No, perché l'aria di tristezza è pesante e vedere Eva e sua madre così coese ti fa ritornare alla mente qualche scenario della tua vita, qualcosa che ti ricordi con affetto, nonostante il tuo ultimo addio alla tua genitrice sia stato molto particolare.
    «Sei uno di quelli che preferisce gli uomini?» ti domanda spudoratamente quella che ti ha palpato il sedere e ti costringerà a guardarla negli occhi, ti sorriderà e di nuovo, avvertirai una sensazione strana e quella forte palpitazione di inizio serata. Sta provando di nuovo a persuaderti [e anche a 'sto giro Alexander ha fatto 18 su CD 17 di Volontà, troppo culo ai dadi] e non ci riuscirà.
    Peccato.
    indicazioni
    Il prossimo master è quello di chiusura.
    Uccidete Alex che ha culo ai dadi, grazie.

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    master
    Arrivate ad una piccola radura e le tre Veela di prima non sono niente in confronto a tutta la tribù. Sorpresa!
    Sono dappertutto e vi fissano insistentemente e sguardi arcigni vengono rivolti ai due maghi, mentre più tolleranti ad Eva.
    Da una specie di scranno fatto di rami e foglie si alza una tra le Veela più alte e con molte treccine e molti più fiori delle altre. A piedi nudi, raggiunge Eva lentamente e poi le si ferma ad un palmo dal naso.
    «Ti assomiglia molto» asserisce, ma non sembra stia parlando con l'Auror. «Ma le serve una spinta».
    Fino a che non smette di parlare, non si capisce con chi stia dialogando, quando dalla prima fila del cerchio che si è creato attorno ai tre visitatori si fa avanti una donna molto bella dagli occhi verde sottobosco e i capelli d'argento raccolti in una mezza coda. Nonostante la sua vetustà, è una tra le Veela più belle, ma anche quella più simile all'Auror.
    «Eva» ti chiama.
    A parlare è la stessa voce che hai sentito per tutta la settimana e oggi con più chiarezza.
    «Bambina mia» aggiunge, allargando un sorriso dolce. «Non mi conosci, ma io ti ho osservato a lungo. Ti ho lasciato sola per troppo tempo. Capirai che la mia vita non era fatta per essere vissuta tra gli uomini».
    Infatti, le Veela preferiscono stare in posti non troppo contaminati dall'uomo e dalla tecnologia, dal caos delle grandi città. Quella radura nella foresta è un piccolo habitat creato apposta per queste bellissime creature e loro sembrano davvero a loro agio lì.
    «Sono tua madre, Eva» continua, tendendoti la mano. «E oggi tu capirai cosa significa essere come noi».
    A porgerti la mano è anche la Veela che ti si è avvicinata dallo scranno e il segnale è chiaro: devi stringere le mani ad entrambe, ma è una tua scelta.
    In questo bellissimo momento madre-figlia, tranquilli, non ci siamo dimenticati degli ometti, che si sono come svegliati dall'incanto. Infatti, mentre le donne parlano, voi non siete graditi nel cerchio, ma ad ognuno di voi viene riservato un trattamento molto diverso.
    «Soulbrandt» è una Veela anziana, ti riconosce per qualche motivo che non puoi cogliere al momento, ma il tuo cognome fa drizzare le orecchie di molte. Addosso, ti si accaniscono un gruppo di Veela formato da tre creature di una certa età. Nei loro occhi luccica la tempesta prima che si trasformino in Arpie e... be' scappa! Tra gli alberi sarà molto difficile che ti raggiungano alla svelta per colpa delle ali e avrai modo di recuperare qualche ramo spezzato per usarlo come arma eventualmente. Le altre Veela non concentrate su Eva e su Alexander, se ne restano a guardare lo spettacolino in disparte con un sorrisino sinistro.
    Alexander a te va un po' meglio... forse... perché le Veela che si stringono attorno a te sono quattro e non sembrano avere delle buone intenzioni. Volevi la seduzione? Eccola. Il loro sguardo si accende i loro visi vengono tagliati da dei sorrisi sinistri prima che intonino una specie di canzoncina in una lingua sconosciuta o antica dal suono melodioso. L'istinto ti dice che non promettono niente di buono e stanno provando a persuaderti a seguirle in una parte di bosco che loro conoscono benissimo, una specie di rifugio tra gli alberi e i fiori. Puoi resistere al loro attacco mentale o andarci con le tue gambe e la tua valigetta [Volontà CD 17 - ho lanciato e hai fatto 20 (controlla sul sito), perciò puoi tranquillamente seguire l'invito di tua sponte].
    Se vi avanza del tempo, guardate sopra le vostre teste, oltre le cime degli alberi. Dense nuvole nere hanno coperto il cielo e lampi e fulmini, di tanto in tanto, lo illuminano.
    Eva, tu ci guardi per forza, perché le due Veela accanto a te e quelle accerchiate attorno a voi lo stanno facendo. Qualcosa sta cominciando a cambiare dentro di te e avverti delle piccole scosse lungo il tuo corpo, animato da un'intensa elettricità. Forse non trattieni nemmeno quel brivido mentre il cerchio di Veela comincia a muoversi in una strana danza.
    «Non sei una cacciatrice» ti dice tua madre. «Sei una protettrice».
    Ti ha guardato bene da lontano e lo ha notato che sei brava negli incantesimi di difesa.
    «La natura ti aiuterà sempre a proteggerti, richiamala e falla tua. Immagina fiori come scudi, rami come armature. È tutto dentro e fuori di te: tu sei un tutt'uno col mondo che ti circonda. Difenditi».
    E poco dopo aver terminato la frase ecco che il bosco si anima dopo un fulmine, il tuono risuona e le cime degli alberi sembrano ritorcersi contro di te come mille spade. Il cielo si fa bianco e il fulmine sembra dare vita alla natura, che si accanisce contro di te.
    Tua madre è sempre lì e non si muove, così come l'altra. È chiaro che non ti aiuteranno e tu hai solo la natura con te.
    indicazioni
    EVA = Per aiutarti è la tua prima manifestazione di Nympha Arboris, ma sarà potentissimo e non avrai bisogno di lanciare alcun dado o superare CD. Vai di Fantasia!

    Come sempre, 10 minuti dall'azione precedente. Se ve ne servono più, vi posso capire <3

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    master
    «Sì, certo che lo so» fa Procione a Mikael, salendo sulla barca. «Ma non voglio dirtelo. Ah, l'alcova è scomoda» fa, invece, ad Alexander. «Quindi tanti auguri».
    La barca è piccola, ma potrebbe contenere altre persone tranquillamente e voi ci state abbastanza comodi, se non fosse che stasera le acque del lago sembrano un po' mosse e vi dovete attaccare con forza al bordo dell'imbarcazione.
    Il problema è che continuate a sentire quegli impulsi e la curiosità, ormai, sarà alle stelle e se non c'è... be' siete parecchio storditi, perché c'è come una calamita oltre quelle fronde a cui vi state avvicinando.
    Avete superato la metà del lago da un po' e le acque sembrano quietarsi, quando venite accolti da una specie di piccolissima-issima-issima onda d'urto. Urtino, dai. La sensazione è la stessa di quando si oltrepassa una barriera invisibile e non siete stupidi, perché ve ne siete accorti.
    Benvenuti agli Hunger Games? No.
    O forse sì...
    Se vi guardate intorno, vi sembrerà di vedere una natura più selvaggia rispetto a quella solita attorno al lago, ma più quieta e a dir poco inquietante. Infatti, non c'è alcun rumore, nessun guizzo dei pesci dall'acqua, nessun volatile che arruffa le ali in cima ad un albero, neanche un bruco che cammina su una foglia.
    Bellissima la natura, vero? Peccato che forse dovreste stare attenti ad un'altra cosa: le vostre bacchette!
    Queste scompaiono appena superate la barriera assieme ai foderi, dissolte nell'aria come dei pezzetti di cenere. Pufff!! Ed è chiaro che non potete usare la magia, ma perché?
    Presto detto – in realtà no, ma capirete. Ad accogliervi sulla sponda del lago ci sono tre donne, di cui una sta più indietro e in disparte, mentre le altre due hanno un'aria da guerrafondaie e vi scrutano a lungo prima di tentare a persuadervi. Quando parlano, quando si muovono, quando sbattono le ciglia non potete fare a meno che fissarle, infatti.
    Sono donne bellissime, alte e longilinee. Il loro corpo sembra quello di ballerine di danza classica, i loro capelli sono del colore della luna e scendono lunghi e ondulati fino ai fianchi. Sono quasi del tutto nude e sono coperte – per modo di dire – da un abito fatto di una stoffa leggera e chiarissima, decorato con dei fiori secchi qua e là a coprire... i punti strategici, diciamo.
    Sì, sono Veela. Veela purissime allo stato brado.
    «Andiamo, stanno aspettando» dice la Veela dietro le altre due, che si accostano subito ad Alexander e Mikael.
    «Loro non erano previsti» dice quella che si affianca all'indicibile, fissandolo con sfida.
    «Lo eravamo eccome, bella» commenta Procione, ricevendo un brutto sguardo dalla creatura.
    Intanto, non avete scelta. Dovete seguirle all'interno della foresta, seguendo un sentiero tortuoso e pieno di piccoli ostacoli come radici e foglie. Le Veela che vi conducono tengono gli occhi incantati su di voi di tanto in tanto e si muovono sinuosamente e totalmente a loro agio, esattamente come se fossero a casa loro.
    «Non son i magizoologi del Ministero» dice quella accanto a Mikael. «Dobbiamo portarli da lei?»
    Le altre due annuiscono e vi fissano negli occhi: è impossibile resisterle e perciò andate con loro.
    indicazioni
    Come prima, mandate ogni 10 minuti e i turni sempre uguali: Eva, Mikael e Alexander.
    PS: nonostante siete persuasi ad andare, potete benissimo capire cosa vi sta succedendo e dialogare!

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    Quest aperta quiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
    Vi ricordo di tenere sottomano il regolamento quest, il sistema scontri pvp e il tiradadi online!
    I dadi li lancerò prevalentemente io e risponderanno quasi tutti a #dradont_gdr e altre indicazioni.

    Voi, come sempre, spoiler a fondo azione di statistiche ed equipaggiamenti!
    <3 Siete belli <3
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    master
    L'ultimo treno proveniente dal Ministero della Magia si ferma ad Hogsmeade dopo un ritardo di dieci minuti dovuti ad un guasto. Strano. Appena scendete alla stazione, uno strano fumo viola spunta fuori da sotto ai vagoni e vi costringe ad allontanarvi da lì e la calca di persone che tossicchiano assieme a voi vi fanno imboccare una specie di sentiero.
    Non vedete niente finché non arrivate sulle rive del Lago Nero, esattamente nel punto in cui c'è un piccolo molo dove sono attraccate delle barche. Per chi ha frequentato Hogwarts dal primo anno, conosce il luogo e il percorso attorno al castello prima di entrare per la Cerimonia dello Smistamento, ma voi siete troppo cresciuti e il molo non è lì solo per condurre i ragazzi il primo settembre a scuola.
    Da lì, vedete ancora il denso nuvolone viola scendere sulle acque e chi vi ha seguito nel percorso prova pure a tornare indietro per cercare di capire chi ha combinato tutto quel pastrocchio. Forse anche voi lo fareste, forse vi piacerebbe pure tornarvene a casa, ma nel trambusto siete finiti proprio vicino ad Eva. Peccato.
    Cari Alexander e Mikael, cuginetti, entrambi la conoscete e non ci sarà bisogno di presentazioni, specie per il secondo, che se la sarà sognata durante qualche brutta nottata e gli incubi del nostro caro Obliviatore riguardavano spesso l'assassinio della Mezza Veela.
    «Eva».
    Questa voce voi due maschietti non la sentite, ma l'Auror Cooper sì! È la stessa voce che ti ha chiamato insistentemente per tutta la settimana, Eva, è la stessa che oggi ti ha detto «è tempo» e ti ha spinto fino al Lago Nero, quindi tu potresti essere l'unica che non è lì per caso o perché c'è un guasto alla stazione di Hogsmeade. In realtà, anche i due maghi accanto a te potrebbero essere lì per uno scherzo del destino. Chissà?
    Alexander e Mikael non sentono la voce, però sentono comunque qualcosa: è una specie di impulso che li muove verso la riva opposta del lago e fa battere forte il cuore ad ritmo sempre maggiore. Vi viene istintivo puntare gli occhi su una porzione di quella vegetazione che lambisce le acque scure e quasi ci si immerge. Ed Eva, anche tu provi queste sensazioni molto strane, oltre ad udire perfettamente quella voce calda e suadente.
    «Vieni, Eva».
    In quel momento, si avvicina una barca e voi non potete proprio farci niente. Dovete salire e andare dall'altra parte.
    Intanto, ad ovest, il sole tramonta e il castello getta su di voi ombre nere che si perdono nell'oscurità del lago.
    indicazioni
    Buonasera bimbi! Abbiamo dei turni e dei tempi stasera. Concedo a tutti 10 minuti dall'azione precedente e turni sono: Eva, Mikael e Alexander. Per dubbi, sapete dove contattarmi!

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    Ramona è sempre stata appassionata di Quidditch, forse perché è stata gettata sopra un manico di scopa per accontentare papà sin dall'infanzia, oppure perché proprio le piace. È un cruccio a cui non troveremo mai risposta, però se veramente si interessa ancora alle partite e si ricorda i nomi e i volti dei giocatori più famosi, vuol dire che un minimo la appassiona questo sport.
    Se non fosse stato per odiosi eventi della sua vita, probabilmente avrebbe continuato a giocare a Quiddicth pure ad Hogwarts, ma ha preferito la tranquillità e dedicarsi allo studio di materie molto più affini alla sua personalità e al suo carattere. Ad oggi, preferisce nettamente essere una magizoologa che un battitore a Quidditch.
    L'infierire su Benjamin finisce presto, quando la strega gli regala un sorriso sghembo e si mette a fissare il corvo. Anche lei ne ha uno, ma preferisce non la segua ovunque, giusto per fargli credere che abbia un minimo di libertà.
    Il sorriso si amplia quando l'altro parla di combattimenti tra elefanti e babbani, paragonando questi ultimi a bestie, indirettamente. Ramona, invece non si esprime, se non con una battuta: «Prepara i galeoni, magari dopo potremmo andare ad istigare una gang di strada».
    Ne ha viste quando stava a New York, da bambina. Sua madre e suo padre non avevano paura a passare tra le peggiori strade di Brooklyn e nemmeno nel Bronx. Da loro, Ramona ha appreso che quei brutti posti non sono niente per chi è un mago, che può difendersi facilmente con la magia ad un improvviso attacco da un omone alto con un coltellino in mano e in corpo una grossa dose di stupefacienti.
    «Mi offendi» dice a Benjamin alla fine del suo bel discorso, inclinando appena la testa e facendo scomparire parte dell'espressione avuta fino a quel momento. «Mi offendi se dici di non rispettare mio padre...»
    Ecco, da quest'ultima frase si nota un tono quasi sarcastico e molto teatrale, perché in realtà si capisce perfettamente quanto a Ramona non importi proprio nulla del rispetto che gli altri danno a suo padre. Fanno bene a non darglielo, tra l'altro.
    «Tralasciando queste stronzate» continua la Sullivan, «non mi importa se hai lavorato per mio padre o se lo rispetti o quante scope ti ha ficcato sotto al culo. Voglio circondarmi di gente che si rispetta, almeno nel tempo libero, visto che al lavoro sono costretta a mantenere buoni rapporti con tutti».
    Fa qualche passo silenzioso verso la casa in ombra, dando la schiena a Benjamin e guardandolo da sopra una delle proprie spalle una volta fermata.
    «Non mi interessa sapere cosa fai della tua triste vita. È facile capire quanto tu sia perduto senza il tuo lavoro, ma non c'è bisogno di essere schivi con tutti quanti. Te l'ho detto, voglio capire di chi devo fidarmi e se dovessi lavorare per il Ministero, non avrei assunto nemmeno la mia identità».
    Il corvo riappare e Ramona lo fissa con aria quasi sognante.
    «Hai un bellissimo esemplare. Potrebbe andare d'accordo col mio».
    Dopodiché, riprende a camminare verso la casa e fa cenno a Benjamin di seguirla.
    «Ho bisogno di qualcuno con i miei stessi riflessi, Barnes. I riflessi di un giocatore di Quidditch, perché devo consegnare alle autorità gli stronzi qua dentro e non voglio scappino. Il mio elfo ha chiamato la pollizia» - lo ha detto sbagliato, sì - «e quando loro si accorgeranno che qualcosa si sta avvicinando, faranno di tutto pur di andarsene».
    Indica l'auto fuori dall'abitazione, un po' coperta da una specie di telo. Quello è l'unico mezzo per i babbani di scappare.
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