Posts written by @astro

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    Grazie a tutti per aver letto questo racconto, soprattutto a chi per anni ha atteso questi ultimi capitoli, spero possiate apprezzarli. Vi prego di farmi sapere, anche tramite messaggio privato, cosa ne pensate. Come sempre ho procrastinato fino all'ultimo ma sono soddisfatto del risultato. Grazie ancora a tutti e a presto ;)

    PS: per ulteriori informazioni vi rimando a questo messaggio :)
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    Epilogo - Pride


    29 giugno 2019

    You Need To Calm Down di Taylor Swift riecheggiava per le strade, dai carri piovevano nuvole di colori holo, mentre bandiere dell’orgoglio LGBT+, trans, bisessuale e pansessuale sventolavano fra la folla. A Carlo sembrava che ovunque si voltasse ci fosse una coppia intenta a baciarsi.
    «Sei contento?» Gli disse Alex, che lo aveva accompagnato.
    «Certo, è bellissimo.»
    Nonostante le discussioni e le liti occasionali, Carlo ed Alex erano rimasti insieme per quattro anni. Nell’estate del 2015 avevano sfidato i loro coetanei baciandosi in mezzo alla folla, e da allora non si erano mai lasciati. Era a quella sera che Carlo stava pensando in quel momento, e alla dura scelta che aveva dovuto fare. All’ora si era sentito in colpa per aver lasciato Stefano su due piedi, e per aver subito voltato pagina con Alex, ma con gli anni era diventato chiaro che aveva fatto la scelta giusta.
    Fu proprio in quell’istante che lo vide. Per un attimo pensò che si trattasse di un miraggio, un trucco dell’alcol e dei colori che impregnavano l’aria, ma capì ben presto che non era così. Stefano era di fronte a lui, a qualche metro di distanza, e ora gli stava sorridendo e salutando con la mano. Il cuore gli salì in gola e lì si fermò. Dopo che si erano lasciati Stefano lo aveva evitato per i corridoi per mesi. Seppe che si era fidanzato e che dopo il diploma si era trasferito a Milano. Milano, ecco. Avrebbe dovuto pensare che anche lui sarebbe stato al Milano Pride. Eppure, chi avrebbe pensato che tra tante persone lo avrebbe potuto incontrare? Come già era stato molte volte nella loro storia, il destino aveva in serbo per loro una sorpresa.
    «Ciao,» Gli disse Stefano con una ritrovata confidenza. «Come stai?»
    «Ciao, bene grazie. Tu? Ti trovo bene.»
    «Sì sì, tutto a posto, grazie.»
    Valerio gli si avvicinò e lo salutò. Si scambiarono qualche convenevole e poco dopo lui e Stefano furono raggiunti dai loro amici.
    «Ci becchiamo dopo magari.» Lo salutò Stefano.
    «Ste-». Si lasciò sfuggire Carlo.
    Lui si girò, lo vide, e capì. «Ti raggiungo fra un attimo.» Disse riferendosi a Valerio.
    «Sei sicuro?»
    «Sì, tranquillo, arrivo.»
    «Ok…» Si scambiarono un baciò, Valerio lanciò uno sguardo difensivo verso Carlo e poi si allontanò con gli altri.
    «Dimmi.» Lo incitò Stefano.
    Rifletté un attimo. «Mi dispiace.» Disse poi semplicemente. «Mi dispiace per come è finita. Sono stato uno stronzo. E mi dispiace per non avertelo detto prima.»
    Stefano rimase in silenzio per un po’. «Lo so.» Disse in mezzo ad un sospiro. «Ti ho perdonato. Non subito, affatto. Ti ho odiato per molto tempo. Non mi sono mai sentito così una merda.»
    «Mi dispiace.»
    «Fammi finire. Ho rinunciato a tutto per te. Ho rinunciato alla mia sicurezza. Mi hai fatto fare coming out e dopo tre mesi mi hai abbandonato come un cane per tornare con il tuo ex. E ti ho odiato. Ed ho odiato me stesso, perché la cosa più divertente è che è colpa mia.»
    Carlo lo guardò confuso.
    «Non lo sai?» Gli domandò. «Non lo sa?» Disse poi rivolgendosi a Stefano, che se ne stava in silenzio là accanto.
    «Non gliel’ho mai detto.» Intervenne allora lui.
    «Sapere cosa? Di cosa state parlando.»
    «Ho convinto io Alex a riprovarci con te. Gli ho detto io che se ti amava doveva correre il rischio.»
    «Ma quando?»
    «Il giorno che tuo padre è stato male. La sera tu non sei uscito e io ho trovato lui che piangeva come un disperato per causa tua. È abbastanza ironico che le posizioni si siano invertite qualche settimana dopo.»
    «Perché non me lo hai mai detto?» Domandò Carlo ad Alex.
    «Non volevo che ti sentissi in colpa, ho scoperto che era il tuo ex solo dopo che siamo tornati insieme perché ti avevo bloccato ovunque.»
    «Già, e io non avevo mai visto una sua foto anche se mi avevi parlato fino alla nausea di questo Alex. Avrei dovuto fare due più due… Ad ogni modo. È andata com’è andata. Sono davvero contento per voi. Lo dico sinceramente.»
    «Grazie…» Rispose Carlo. «C’è qualcosa che posso fare per farmi perdonare?»
    «Non serve. Ho già tutto quello di cui ho bisogno.» Si voltò e vide Valerio fra la folla. «Ora dovrei andare da lui.»
    «Certo… Mi ha fatto piacere vederti.»
    «Anche a me. Buon divertimento.» E così dicendo si allontanò.
    Alex abbracciò Carlo.
    «Mi sento più leggero ora, lo sai? E ripensandoci, è andato tutto come doveva andare.»
    Ed aveva ragione. Tutto era andato esattamente come doveva andare…

    Fine

  3. .

    Epilogo - Il Nuovo Stefano


    1 gennaio 2015

    Mentre i fuochi d’artificio coloravano il cielo e i volti della gente per le strade, Stefano si domandava come sarebbe stato per lui l’anno appena cominciato. In passato si era ritrovato già in quella posizione, ad augurarsi che il semplice cambiamento di un numero sul calendario potesse portare nella sua vita novità tanto attese. Il coraggio di accettare se stesso, di fare coming out con la propria famiglia, e chissà, magari anche l’incontro col vero amore. Quest’anno tuttavia era diverso. Nel 2015 Stefano avrebbe ottenuto tutto questo.

    10 giugno 2015

    «Ti ho tradito!» L’urlo di Carlo gli trafisse il cuore.
    Stefano rimase immobile, facendosi sfuggire solo dagli occhi il dolore che stava provando. «Oh.» Disse semplicemente.
    «Mi dispiace. Ti prego, dì qualcosa.»
    «Cosa dovrei dire? Sapevo che era successo qualcosa già dall'altro giorno, ma questo... Non avrei mai pensato che tu...» Non riusciva a trovare le parole. «Ha significato qualcosa?»
    «Come?»
    «Quello che hai fatto, puoi dire che non significava nulla per te?»
    Carlo abbassò lo sguardo, prese la mano di Stefano e fece un respiro profondo. «No.»
    Stefano rimase immobile. I suoi occhi si spensero e lasciò andare la mano di Carlo prima di alzarsi. Corse verso il bar, dove il suo amico stava finendo di preparare i preparativi per la serata.
    «Tutto bene?» Gli domandò vedendolo scosso.
    «Sì.» Rispose senza neanche cercare di essere convincente. Si portò dietro il bancone, verso il frigo dove erano state preparate le bottiglie per i tavoli prenotati nel privee. «Questa inizio a prenderla.» Disse tirando fuori una bottiglia di vodka.
    L’amico lo guardò e, nonostante sapesse che Stefano non potesse comportarsi così, lasciò perdere.

    Curse giù per le scale e fra la gente, con l’intenzione di uscire dal locale il più velocemente possibile. Si fermò nei parcheggi e si guardò intorno. Alla sua sinistra un gruppo di ragazzi stava bevendo qualcosa prima di entrare, così nella speranza di rimanere solo Stefano si dirise verso destra, percorrendo la deserta strada di periferia su cui dava il locale. Camminò per qualche minuto, finché la musica non si fece lieve. Poi si sedette sul marciapiede, aprì la bottiglia di vodka e lasciò scorrere le lacrime.
    Giù, giù, giù, l’alcol scese lungo la sua gola e piuttosto velocemente Stefano iniziò a perdere coscienza. Faceva fatica a tenere gli occhi aperti, ma sentiva la voce di Carlo vicinò a lui. Pensò fosse tutto nella sua testa, colpa dell’alcol, ma la voce si fece sempre più chiara e distinta, e alla fine Stefano lo vide emerge in lontananza. Gli si volle avvicinare, ma vide che non era solo, così si nascose dietro una macchina e, tenendo stretta la bottiglia ormai più leggera, prego affinché non fosse visto.
    Sentì Carlo professare il suo amore all’altra persona e nel farlo si aggrappò ancora più stretto alla bottiglia. E anche quando poco dopo se ne andarono continuò a bere fino a perdere i sensi.

    Quando si risvegliò la sua faccia era ricoperta di vomito e un ragazzo lo stava percuotendo. «Tutto bene?»
    Stefano si tirò su confuso. «Sì. Credo di sì.» Rispose incerto. «Che ore sono?»
    «Le 6:20.»
    «Come… Le sei? E la festa?»
    «La festa è finita.» Rispose il ragazzo. «Sono andati tutti a casa.»
    Stefano tirò fuori il telefono. Aveva oltre quaranta messaggi e otto chiamate senza risposta.
    «Sicuro di stare bene?» Gli domandò il ragazzo riconoscendo la tristezza sul suo volto.
    «In realtà no.»
    «È successo qualcosa?»
    Stefano lo guardò. Era carino, dagli occhi verdi e i capelli neri, e sorrideva sembrando realmente interessato. «Il mio ragazzo mi ha lasciato.» Gli disse senza distogliere il contatto visivo.
    «Ah…» Rispose lui annuendo. «So di cosa parli. Ci sono passato da poco, i ragazzi sanno essere dei grossi stronzi.» Gli sorrise. «Dai, tirati su.» Gli porse una mano e Stefano la accettò, facendosi trascinare in piedi.
    «Grazie, comunque io sono Stefano.»
    «Piacere, Sebastiano.» La presa fra le loro mani si trasformò in una stretta.
    E forse fu colpa dell’alcol, del desiderio di farla pagare a Carlo, o del fatto che Sebastiano fosse dannatamente affascinante, ma Stefano gli si lanciò addosso portando le proprie labbra sulle sue. Per un paio di istanti i due si baciarono, poi Sebastiano lo respinse.
    «Hai capito male.»
    «Mi dispiace.» Rispose lui correndo via.
    «No, tranquillo.» Lo rincorre il ragazzo. «Tranquillo…»
    «Scusami, credevo stessi parlando di te.»
    «No, no… Il mio migliore amico è gay e da poco ha rotto con il ragazzo. Parlavo di lui…»
    «Scusa, non dovevo saltare alle conclusioni.»
    «Tranquillo. Anzi, forse te lo dovrei presentare…»
    «Mi sembra un po’ presto, ma grazie per il pensiero.»


    14 febbraio 2016

    «Ancora un secondo… Tienili chiusi… Ok, aprili!»
    Aprì gli occhi e vide il letto imbandito di petali.
    «Ta-dà!» Esultò Stefano.
    «Ma che hai fatto?»
    «Hai detto che non volevi fare niente di speciale per san Valentino, quindi ho ordinato due pizze e messo Netflix sulla tv.»
    «E i tuoi genitori?»
    «Sono fuori per il fine settimana e torneranno domattina. Puoi anche dormire qua se ti va.»
    «Avevo altri programmi, ma possiamo dormire se ci avanza tempo.»
    «Interessante…» Stefano gli si avvicinò e lo baciò.
    «Ma le rose?»
    «Sono il fiore di San Valentino.»
    «Ah… pensavo volessi farti perdonare di esserti dimenticato del nostro quarto mesiversario.»
    Stefano finse una risata. «Ancora con questa storia? Ti ho detto che nessuno festeggia il quarto mesiversario.»
    «Io lo festeggio.»
    «È una balla. Sebastiano mi ha detto che non avevi preparato niente.»
    «Sebastiano deve imparare a farsi gli affari suoi.» Disse, e lo spinse sul letto facendo volare in aria i petali.

    20 settembre 2017

    Varcare insieme quella porta significò dare inizio ad una nuova vita. Le valigie e le scatole attentamente impilate ben presto si sarebbero svuotate per andare a colmare e dar vita a quell’appartamento. Una piccola camera con letto matrimoniale, un bagno di mezzo metro quadro e una piccola cucina che erano state pensate per un single, ma che Stefano e Valerio avevano deciso di affittare per andare a viverci insieme. Dopo tutto i prezzi, anche nella zona studentesca di Milano, erano pur sempre elevati.
    «Sei pronto?» Gli disse Valerio.
    «Per cosa?» Domandò lui.
    «Per l’inizio della nostra nuova vita.»
    Stefano sorrise e lo baciò. «Sono pronto.»
    Era il momento di cominciare una nuova avventura. Era il momento di fare posto al nuovo Stefano.

    Fine



    Edited by @astro - 20/6/2019, 23:19
  4. .
    Avrei voluto scrivere qualcosa per dire addio a questo che è stato il mio primo bambino, perché anche se lo ritengo un po' brutto nel mio cuore è sempre stato il preferito, ma la notizia della chiusura mi ha preso alla sprovvista e dopo averci riflettuto a lungo ho deciso di non scrivere niente. Ho già chiuso la storia di questi personaggi l'anno scorso con "Il Matrimonio" e all'epoca avevo deciso che non sarei andato oltre nella timeline di questa storia.
    Come ho detto, pensavo che avrei potuto scrivere alcune parentesi delle vite dei 6 ragazzi: il coming out di Mauro con la famiglia e la sua vita nel nuovo liceo, l'evoluzione della storia di Andrea e Paolo, le avventure da single di Stefano e Federico, e l'accettazione di sé di Simone. Queste storia non vedranno mai la luce del sole. Non su questo forum per lo meno, e non a breve.

    Ringrazio tutti voi che in questi anni avete letto, commentato ed apprezzato questo racconto.
    Spero, laddove qualcosa dovesse cambiare, di potervi aggiornare, magari modificando questo messaggio. Intanto vi invito a contattarmi in privato per qualunque commento o domanda, o per avere aggiornamenti su eventuali seguiti a questo racconto, o riguardo nuovi racconti. Cercherò anche di aggiornare la mia firma per includere nuovi racconti nel caso dovessi decidere di pubblicare qualcosa su un altro forum o su una nuova piattaforma :)
  5. .
    CITAZIONE (Sissi7 @ 29/5/2019, 11:21) 
    Il racconto mi è piaciuto molto anche se in alcuni punti è un po confuso. E che fine ha fatto Giorgio è sparito nel nulla. Poi nell'addio al celibato sarebbe stato belle vedere tutti fare i passivi e gli attivi vederli tutti in entrambi i ruoli, in un qualcosa di indimenticabile per concludere il racconto in bellezza.

    Grazie per il feedback! Credo di aver scritto quei capitoli basandomi sui personaggio e facendo accadere il tutto nella maniera più naturale possibile. Una conclusione come quella che descrivi tu sarebbe sicuramente stata epica, ma a mio avviso avrebbe stonato con la crescita fatta dai personaggi!
  6. .
    Sono venuto a sapere solo oggi dell'imminente chiusura di Yaoi Fantasy. Sebbene io comprenda la decisione dello staff, questa notizia non può che spezzarmi il cuore. YF, e nello specifico questa sezione, racchiude la maggior parte della mia produzione letteraria (se così posso chiamarla). Negli ultimi mesi stavo lavorando ad un nuovo racconto (più di uno in realtà, ma solo questo si è concretizzato), ma si tratta di una storia complessa e, sebbene io abbia già scritto qualche capitolo, ancora molto lontana dal completamento. Questa storia, che ancora non ha un titolo, non vedrà mai la luce, non fra queste pagine almeno, ma voglio pubblicare qualcosa per dire addio a questa fantastica community di lettori e scrittori: quando nel 2016 ho concluso Il Nuovo Me ho lasciato aperta una porta. Per anni ho pensato che avrei voluto scrivere un epilogo al racconto, ma ho sempre rimandato con la scusa che "ci fosse tempo" per farlo. Ora il tempo non c'è più. La chiusura del forum si avvicina e io intendo mantenere la promessa. Non so ancora darvi delle tempistiche, ma qualcosa uscirà prima di YF vada in pensione!
    Per quanto riguarda Fratelli di Sperma il mio primo e più lungo racconto su questo forum, ho sempre pensato che avrei scritto di questi personaggi per anni e anni. C'è un sacco di storia di cui non ho scritto. Un sacco di avventure che avevo intenzione di raccontare in one-shot, o in brevi parentesi da 4-5 capitoli. Com'è sempre stato con questo racconto, le mie ambizioni non sono raggiunte dalle mie capacità e dai tempi a mia disposizione.

    Aggiunta del 20 giugno 2019: Avrei voluto scrivere qualcosa per dire addio a questo che è stato il mio primo bambino, perché anche se lo ritengo un po' brutto nel mio cuore è sempre stato il preferito, ma la notizia della chiusura mi ha preso alla sprovvista e dopo averci riflettuto a lungo ho deciso di non scrivere niente. Ho già chiuso la storia di questi personaggi l'anno scorso con "Il Matrimonio" e all'epoca avevo deciso che non sarei andato oltre nella timeline di questa storia.
    Come ho detto, pensavo che avrei potuto scrivere alcune parentesi delle vite dei 6 ragazzi: il coming out di Mauro con la famiglia e la sua vita nel nuovo liceo, l'evoluzione della storia di Andrea e Paolo, le avventure da single di Stefano e Federico, e l'accettazione di sé di Simone. Queste storia non vedranno mai la luce del sole. Non su questo forum per lo meno, e non a breve.

    Ringrazio tutti voi che in questi anni avete letto, commentato ed apprezzato questo racconto.
    Spero, laddove qualcosa dovesse cambiare, di potervi aggiornare, magari modificando questo messaggio. Intanto vi invito a contattarmi in privato per qualunque commento o domanda, o per avere aggiornamenti su eventuali seguiti a questo racconto, o riguardo nuovi racconti. Cercherò anche di aggiornare la mia firma per includere nuovi racconti nel caso dovessi decidere di pubblicare qualcosa su un altro forum o su una nuova piattaforma :)

    Edited by @astro - 20/6/2019, 21:34
  7. .
    CITAZIONE (saintseiya85 @ 6/5/2019, 09:45) 
    E' bello che tramite commenti di altri utenti.. si possano riscoprire racconti molto validi anche se vecchi di qualche anno.. questo qui per esempio mi era proprio sfuggito.. fortunatamente ho potuto rimediare.. complimenti all'autore; la storia di un amore giovanile, la scoperta di se sressi.. due anime che si trovano.. si allontanano e poi si riscoprono più unite di prima.. veramente molto bello.

    Grazie mille davvero, sono contento che il racconto continui a piacere dopo anni dalla pubblicazione :)


    Sono venuto a sapere solo oggi dell'imminente chiusura di Yaoi Fantasy. Sebbene io comprenda la decisione dello staff, questa notizia non può che spezzarmi il cuore. YF, e nello specifico questa sezione, racchiude la maggior parte della mia produzione letteraria (se così posso chiamarla). Negli ultimi mesi stavo lavorando ad un nuovo racconto (più di uno in realtà, ma solo questo si è concretizzato), ma si tratta di una storia complessa e, sebbene io abbia già scritto qualche capitolo, ancora molto lontana dal completamento. Questa storia, che ancora non ha un titolo, non vedrà mai la luce, non fra queste pagine almeno, ma voglio pubblicare qualcosa per dire addio a questa fantastica community di lettori e scrittori: quando nel 2016 ho concluso Il Nuovo Me ho lasciato aperta una porta. Il personaggio di Stefano non ha mai avuto un lieto fine. Per anni ho pensato a come concludere la sua storia con un epilogo al racconto ma ho sempre rimandato con la scusa che "ci fosse tempo" per farlo. Ora il tempo non c'è più. La chiusura del forum si avvicina e io intendo mantenere la promessa. Non so ancora darvi delle tempistiche, ma qualcosa uscirà prima di YF vada in pensione!
    Su un altro fronte, vorrei anche pubblicare qualcosa relativo al mio primo e più lungo racconto su questo forum, Fratelli di sperma, ma vi rimando ad un post analogo su quella discussione se avete letto il racconto e siete interessati a qualche capitolo nuovo ;)
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    Mi piange il cuore a leggere questa notizia. Sebbene io non sia mai stato un'utente molto attivo faccio parte di questa community ormai dal 2011. Questo forum mi ha dato una voce e permesso di pubblicare i racconti che mi hanno fatto conoscere tante persone. Mi ha aiutato a comprendere e accettare la mia sessualità e ad allenare un po' la penna.
    Comprendo bene la decisione. Anche io ho iniziato a frequentare il forum da liceale e mi ritrovo ora al quarto anno di università. Gli anni passano e il tempo è sempre meno. E pensare che per qualche mese feci anche parte dello staff, io già all'epoca non avevo tempo ahah.
    Grazie YF, vi porterò sempre nel cuore <3
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    CITAZIONE (Simonyaoi @ 16/8/2017, 00:03)
    A me è arrivata la notifica adesso... comunque non so se sia per la mancanza degli occhiali, per la stanchezza o per il tuo racconto ma una lacrima è scesa!
    Bel capitolo

    Grazie mille, mi fa piacere che ti sia piaciuto :)

    CITAZIONE (Luke_Tyrell @ 17/8/2017, 09:26)
    Una bella fine per questa storia di amore e di amicizia. Un matrimonio che non solo ha unito due persone che si amano, ma ha fatto riavvicinare i "fratelli", Simone si è accettato e ha fatto pace con Federico e, Simone e Mauro, sembrano pronti a ricominciare. Un bel lieto fine

    Grazie Luke :) La storia fra Stefano e Mauro l'ho voluta lasciare per non affrettare troppo le cose. Entrambi vorrebbero riprovarci e penso che lo faranno presto, ma farlo succedere al matrimonio mi sembrava innaturale...

    CITAZIONE (Porcello04 @ 16/8/2017, 19:17)
    Bel capitolo conclusivo.
    Quindi "Fratelli di sperma" è finito per sempre?

    Grazie! Fratelli di Sperma è finito, nel senso che questo capitolo segna il punto in cui finisce la storia. Nonostante ciò mi piacerebbe esplorare altri periodi della vita di questi personaggi nei 10 anni tra il liceo e il matrimonio, ad esempio trattare la storia fra Stefano e Mauro 3 anni prima del matrimonio, o vedere cosa ha portato al cambiamento di Federico. Ci sono diverse storie che potrebbero essere raccontate, e se dovessi avere la giusta ispirazione (sempre a patto che le storie siano interessanti e attinenti col resto del racconto) allora mi piacerebbe raccontarle.
  10. .

    Capitolo 4 - Una cosa nuova


    Dopo qualche settimana di preparazione il grande giorno era finalmente arrivato. Gli sposi avevano scelto come luogo dove celebrare l’occasione una piccola casa in campagna con un ampio giardino, appartenente alla famiglia di Andrea.
    Avrebbero pronunciato il sì sotto un arco di legno che per la giornata era stato rivestito di fiori bianchi. Di fronte ad esso erano state disposte, su due file, centoventi sedie per far accomodare gli invitati, mentre dietro si sarebbe disposto un quartetto d’archi per accompagnare l’inizio e la fine della cerimonia.
    In realtà Andrea e Paolo sarebbero stati contenti di sbrigare le pratiche in comune in pochi minuti, ma le madri di entrambi avevano insistito per organizzare qualcosa di più memorabile, e loro avevano accettato a condizione che fossero loro ad occuparsi di tutto.
    Così quando arrivò il fatidico giorno, e gli invitati furono seduti ai loro posti, Paolo e Andrea camminarono mano nella mano verso l’arco dove io e Federico li stavamo aspettando in qualità di rispettivi testimoni. La cerimonia fu celebrata dal padre di Paolo in meno di un’ora, fra le risate degli invitati, qualche sussulto di commozione e le lacrime di gioia delle mamme, e fu seguita da un pranzo e dai festeggiamenti sulla pista da ballo dall’altro lato del giardino.
    Al centro della folla gli sposi stavano ballando, eleganti nei loro abiti neri, e gli occhi di tutti cadevano su di loro. «Pensi che sia successo qualcosa fra Federico e Simone, dopo la festa?» Chiese Paolo senza staccarsi da Andrea.
    «Non credo, perché?»
    «Non lo so, lì ho visti parlare appartati da prima e ho pensato fosse accaduto qualcosa.»
    «Non ne ho mai parlato con Federico, ma penso che abbia superato la storia con Simone dopo tutto questo tempo.»
    «Sarà…» rispose Paolo, deluso dalla risposta che aveva ottenuto.
    «Piuttosto, sai a cosa stavo pensando?» Gli domandò Andrea
    «A cosa?»
    «L’altro giorno, all’addio al celibato… beh, pensavo che avremmo ripetuto il rituale.»
    Paolo ci pensò un attimo e poi capì. «Intendi quello del bicchiere!?» Disse ridendo.
    «Cosa c’è di tanto divertente?»
    «Niente,» rispose contenendo la risata, «pensavo fossimo troppo grandi per queste cose.»
    «Forse hai ragione, ma è il modo in cui tutto è iniziato… Immagino che quei tempi siano finiti.»
    Paolo lo guardò negli occhi per qualche secondo. «Mi piace quando fai il nostalgico.» Disse, e gli stampò un bacio sulla bocca.
    «Ti amo.» Gli disse Andrea.
    «Lo so.» Rispose, e lo baciò di nuovo.

    Mauro mi sbucò alle spalle mentre prendevo da bere al bar. «Ti stai facendo coraggio prima di lanciarti in pista?»
    «No,» risposi, «non sono il tipo che balla.»
    «Pensavo di sì.» Disse sorpreso.
    «Diciamo che non lo sono più come un tempo. E non ho nessuno con cui ballare, quindi non mi pongo neanche il problema.»
    «Pensa che caso, neanche io.» Lo prese per un braccio e lo tirò verso la pista.
    «Mauro, no… Davvero.»
    «Dai! Stiamo festeggiando, non fare il noioso.»
    Mi lasciai convincere e così abbandonai il mio drink sul bancone. Presi le mani di Mauro e mi lasciai guidare dai suoi passi. La musica passò ad un lento e il suo corpo si strinse al mio. Eravamo così intimi, eppure i miei passi erano mossi dall’imbarazzo.
    «Mi dispiace, lo sai?» Mi disse.
    «Per cosa?»
    «Per come sono finite le cose fra noi l’ultima volta.»
    «Non…»
    «È vero. Sono stato un idiota e ne ho pagato le conseguenze. Volevo solo che sapessi che l’ho capito.»
    «Non è colpa tua, è il destino che trova sempre un modo per separarci. Forse non siamo semplicemente destinati ad essere come Paolo e Andrea.»
    Per qualche motivo quelle parole gli strapparono un sorriso. «Forse lo siamo, destinati… Mi sembra che ogni strada mi riporti a te.»
    Lo guardai negli occhi. Era cambiato così tanto da quando ci eravamo conosciuti, ma nei suoi occhi vedevo sempre lo stesso Mauro. I nostri visi si avvicinarono per un istante prima di separarsi di colpo quando fummo interrotti dalla madre di Paolo.
    «Ste’!» Mi disse, mettendomi una mano sulla spalla. «È quasi il momento del brindisi dei testimoni!»
    «Arrivo…» Le risposi, staccandomi da Mauro. «Riprendiamo dopo?»

    In un angolo della pista Federico e Simone se ne stavano seduti sorseggiando dello champagne. Erano in silenzio da un po’ quando Federico parlò. «È dall’altro giorno che te lo voglio chiedere… Come mai hai ancora al polso quel braccialetto?»
    Simone si guardò il polso. «Mi piace, mi ricorda dei vecchi tempi.»
    Federico annuì. «Pensavo non ti piacesse ricordarti di quel periodo.»
    «Perché pensi una cosa simile?»
    «Sai, considerando il fatto che hai cambiato classe e non ci hai più rivolto la parola dopo quell’estate…»
    Simone abbassò lo sguardo in cerca delle parole. «Ero così spaventato ed insicuro che la cosa migliore sembrò reprimere quello che provavo e lasciarmelo alle spalle.»
    «Ed è stato facile?» Gli domandò Federico.
    Simone lo guardò dritto negli occhi. «È stata la cosa più difficile che abbia mai fatto.» Portò il bicchiere alla bocca e lo svuotò. «Ho vissuto gli ultimi dieci anni cercando di rinnegare me stesso, finché qualche mese fa ad una festa non mi sono ubriacato e il mattino dopo mi sono risvegliato nel letto di un altro uomo. Immagino che alla fine non fossi più in grado di reprimere la verità… Ad ogni modo, la mia ragazza mi ha lasciato, per ovvie ragioni, e quando ho ricevuto il messaggio di Stefano ho pensato fosse un segno, ed eccomi qui.»
    «Mi dispiace non aver capito niente all’epoca.»
    «Mi dispiace essermi comportato da coglione. Non te lo meritavi.» Mauro si sfilò il braccialetto. «Immagino che questo fosse un modo per rimanere in qualche modo in contatto con me stesso. Ti ho sempre portato con me… Ma dovresti averlo tu.» Allungò la mano verso quella di Federico e lo lasciò cadere nel suo pungo.
    «Non posso accettarlo…» Disse lui.
    «Non c’è niente da accettare, è tuo e te lo sto restituendo. E dopo tutto ora non mi serve più.»
    «Sei sicuro?»
    «Sì… Penso di essere finalmente in pace.»
    «Scusate.» Li interruppi io. «Fede, dobbiamo fare il discorso.»
    «Arrivo.»

    Prendemmo posizione accanto al dj, che fermò la musica e ci passò un microfono. Federico tirò fuori dalla tasca della giacca un foglio di carta ripiegato più volte su se stesso e iniziò ad aprirlo. Attirò l’attenzione dei presenti con un classico “Signori e signore, posso avere la vostra attenzione per un attimo?” e poi cominciò a leggere quello che si era preparato a casa. Non avevo dubbi che avesse preparato un discorso lungo e particolarmente rifinito. Gli anni dell’università lo avevano cambiato profondamente, e dal timido ragazzino che era si era trasformato in un uomo con una certa passione per la retorica. Nel suo discorso accennò al primo ricordo che aveva di Andrea al primo anno di liceo, alla prima sbronza che si erano presi insieme all’università, e ad volta in cui Andrea si era confidato con lui. Infine concluse con un augurio agli sposi e mi passò il microfono fra gli applausi degli invitati.
    «Non sono molto bravo con i discorsi.» Dissi con voce leggermente tremante. Il silenzio del pubblico in risposta. «Conosco Paolo da quando avevamo quattordici anni. Ad essere onesto vedo ancora nella mia mente le immagini del nostro primo giorno di scuola. Siamo stati compagni di banco per cinque anni, dal primo giorno di scuola. Ricordo che all’inizio non mi piaceva, aveva l’aria spocchiosa che ha tutt’ora, ma che col tempo ho imparato ad apprezzare.» Il pubblico finalmente si lasciò scappare una risata, e questo mi diede un po’ di sicurezza. «Ho avuto il piacere di vedere nascere la tua storia con Andrea. Vi ho visti ridere e divertirvi insieme, e piangere e litigare, e ogni volta ne siete venuti fuori più forti di prima. Standoti acconto nel corso degli anni ho capito, forse prima di voi, che siete destinati a stare insieme. Siete per me la dimostrazione che il vero amore esiste, e che forse il destino ha piani per tutti noi.» Cercai lo sguardo di Mauro e gli sorrisi. «Quindi propongo un brindisi per festeggiare l’inizio di questo nuovo capitolo delle vostre vite.» Mi asciugai una lacrima con il dito, prima che mi percorresse il viso, e alzai il bicchiere insieme al resto della sala.
    Paolo e Andrea ci si avvicinarono e ci abbracciammo.

    «Grazie.» Mi disse stringendomi.
    «E di cosa… Dopotutto siamo o no migliori amici?»
    «No,» mi corresse «siamo fratelli.»

    Fine



    Chiedo scusa a tutti per l'ennesimo ritardo. Purtroppo dei ripensamenti dell'ultimo minuto mi hanno portato a riscrivere il capito da zero e ciò a richiesto del tempo, ma spero che alla fine il risultato sia migliore della prima versione. Avendo fatto tutto questo lavoro per dare una degna conclusione al racconto, mi sembrava imperdonabile pubblicare un capitolo di cui non fossi convinto, e sebbene anche ora abbia qualche dubbio, sono certo di aver fatto del mio meglio per mettere definitivamente la parola fine a questa storia.

    Spero che il racconto vi sia piaciuto e aspetto di sapere le vostre opinioni nei commenti :)

    Edited by Koh - 2/10/2017, 17:29
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    Capitolo 3 - Una cosa prestata


    Paolo lo guardava stupito. Davvero non pensava che sarebbe venuto. «Prego,» gli disse facendogli strada con la mano «accomodati».
    Paolo fece passare Simone per la cucina con la scusa di offrirgli da bere. «Cosa posso offrirti?» Gli disse aprendo il frigo. «Abbiamo birra, vino rosso, bianco…»
    «Va benissimo una birra.» Lo interruppe Simone. Paolo la stappo e gliela porse. «Grazie.» Simone ne bevette un sorso guardandosi intorno.
    «Devo essere onesto…» Disse Paolo. Forse era l’alcol a parlare, o forse voleva davvero dire la verità. «Non pensavo che saresti venuto.»
    «Devo essere onesto,» ribatté lui «non lo pensavo neanche io.»
    «Cosa ti ha fatto cambiare idea?»
    Simone ci pensò un attimo prima di rispondere «Diciamo che mi sembrava di avere delle questioni in sospeso. Mi è sembrato l’occasione giusta per sistemare le cose.» Paolo non rispose e si limitò ad annuire. Prese una birra anche per sé e la portò alla bocca. «Allora, dove sono gli altri? Non sarò mica il primo, vero?»
    «No, no… Sono di là in soggiorno. Diciamo che hanno bevuto già un po’ e sono fuori controllo.» Disse con un tono che non assicurava certo sobrietà. Simone non fece in tempo a chiedere chiarimenti che io e Mauro entrammo in cucina traballando abbracciati e mezzi nudi. «Simone!» Gridammo per lo stupore, e ci lanciammo verso di lui per abbracciarlo.
    «Ehi!» Ci salutò lui, chiaramente fuori luogo. Probabilmente in quel momento avrebbe voluto avere qualcosa più forte da bere, e considerando che praticamente non ci parlavamo da dieci anni la sua reazione non era immotivata.
    «Dai, venite di là!» Io e Mauro lo prendemmo per le braccia uno per lato e lo portammo con noi in soggiorno. Quando entrammo Andrea si stava ancora scopando Federico su per il culo.
    «Vedo che non stavate perdendo tempo ad aspettarmi.» Commentò Simone. Quando lo videro i due si fermarono. Federico recuperò le mutande mentre Andrea si avvicinò a salutarlo così com’era.
    «Ehi,» lo salutò Federico «non pensavo che saresti venuto.»
    «Già, non eri l’unico.» Rispose lui sorridendogli, e si scambiarono una stretta di mano.
    Federico notò qualcosa al suo polso. «Ehi, hai ancora in braccialetto che ti avevo dato quando avevamo 15 anni?»
    «Già…» Rispose lui, ma Andrea lo interruppe prima che potesse dire altro.
    «Se lo avessimo saputo ti avremmo aspettato per festeggiare…»
    «Non preoccuparti, posso unirmi adesso alla festa.» Disse, e lo baciò sorprendendo tutti.
    «Beh, questa sì che è una sorpresa.» Commentò Paolo tra un sorso di birra e un altro.
    «Cosa pensavi che intendessi quando ti ho detto che avevo dei conti in sospeso con voi?» Rispose Simone, e in un attimo si calò i pantaloni. «Quindi..?» Domandò.
    Andrea gli si avvicinò e lo baciò di nuovo. «Quindi così.» Disse, strizzandogli il cazzo da sopra le mutande, e lo trascinò con sé prima di farlo cadere sul divano. Poi gli tirò via le mutande. «Girati.» Gli disse.
    «Veramente io voglio f-»
    «Girati,» ripeté Andrea «veloce.»
    Simone non se lo fece ripetere e si girò. Aveva il culo perfettamente rasato, quasi come se si fosse preparato per l’occasione. «Cerca di far piano, per favore.» Chiese, e in quel momento mi venne in mente che, a meno che Simone non avesse fatto altre esperienze negli ultimi anni (cosa che mi sembrò poco probabile visto quello che aveva detto), quella era la prima volta che lo prendeva in culo. Di suo conto Andrea non lo ascoltò neanche, e glielo buttò dentro come se avesse ancora il cazzo caldo dalla scopata interrotta con Federico. «Cazzo ti ho detto piano!» Gridò, e continuò a strillare mentre Andrea gli trapanava il culo.
    «Fai piano.» Gli disse lui, fermandosi un attimo.
    «E come cazzo faccio,» Gli rispose lui, tenendo sempre un tono di voce alto «mi stai facendo un male cane.»
    «Devi solo prenderci l’abitudine.» Disse Federico con tono tutt’altro che rassicurante.
    «Facile per te parlare…» Continuò Simone, e subito dopo tirò un grido come Andrea riprese a scopargli il culo.
    «Insomma fattelo stare zitto,» intervenne Paolo «altrimenti i vicini verranno a lamentarsi.»
    Andrea cercò invano di attenuare le sue urla mettendogli una mano davanti alla bocca, così alla fine dovette intervenire Federico. «Vediamo se con questo stai zitto.» Disse, e tirato fuori il cazzo glielo infilò in bocca. «E vedi di non mordere.»
    In un primo momento Simone si limitò ad emettere qualche gemito succhiando il cazzo di Federico, poi quello gli mise le mani fra i capelli e iniziò a scoparlo come Simone tante volte si era scopato lui anni prima.
    Nel frattempo io, Mauro e Paolo ci eravamo seduti sul divano di fronte e stavamo osservando divertiti la scena, sorseggiando chi la birra chi il vino. «Fra tutte le cose che pensavo sarebbero successe oggi,» commentò Paolo «questa non era neanche contemplata.»
    «Chi pensate che verra per primo?» Domandò Mauro.
    «Di sicuro Andrea.» Disse Paolo.
    «No, secondo me Federico,» dissi «è già tanto se ha resistito fino ad ora.»
    «Fidati, conosco il mio fidanzato. Si sta trattenendo da un po’. Probabilmente solo per il gusto di scoparsi Simone.»
    «Guarda che ti sento.» Commentò Andrea.
    «Ti amo.» Disse Paolo, schioccando un bacio in aria verso di lui.
    Andrea rispose con un semplice occhiolino e poi riprese a scoparsi Simone ancora più velocemente finché non venne.
    «Te lo avevo detto.» Disse Paolo, sussurrando questa volta.
    Come Andrea si spostò, anche Simone cercò di alzarsi dal divano, ma Federico non aveva ancora finito con lui. Gli afferrò la testa con ancora più forza e gli buttò il cazzo dentro con sempre più forza. Quando ebbe finito lo tirò fuori lentamente. Simone rimase immobile sul divano. Federico raccolse con il pollice destro il rivolo di sperma che gli colava dal labbro inferiore e se lo portò alla bocca. Era un gesto che ricordava di avergli visto fare decine e decine di volte. «Dai, alzati.» Gli disse, tirandogli due leggeri schiaffati sulla guancia. «Abbiamo finito.»

    Simone si sollevò, mettendosi a sedere sul divano. Si portò una mano al sedere, come se così potesse alleviarsi il dolore. Paolo sollevò la bottiglia di birra in avanti. «Alle prime volte!»

    Continua...



    Edited by Koh - 2/10/2017, 17:28
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    Capitolo 2 - Una cosa blu


    Ormai mancava solo una settimana al matrimonio. I preparativi non erano ancora del tutto completati, ma per una sera i futuri sposi potevano lasciarsi ogni preoccupazione alle spalle. Per rendergli la serata il meno impegnativa possibile, avevo organizzato l’addio al celibato nel mio appartamento, dopo essermi assicurato che il mio coinquilino fosse fuori per il weekend.
    I festeggiati furono i primi ad arrivare, puntualissimi, mentre Federico e Simone giunsero poco dopo. L’aria era tesa. Sapevamo tutti perché eravamo lì, avevamo tutti accettato di essere lì, eppure una volta che ci trovammo seduti sul divano, affianco a persone che non sentivamo da anni, rimanemmo come congelati.
    «Allora, volete qualcosa da bere? Abbiamo vino, bianco e rosso, e birra.» Chiesi cercando di sciogliere il ghiaccio.
    «Per me va bene una birra, grazie.» Disse Paolo.
    «Anche per me.» Lo seguì Mauro.
    «Io vorrei del bianco.» Disse Andrea.
    Federico ci pensò sù per un attimo. «Va bene il bianco anche per me, grazie.»
    Portai prima le birre a Paolo e Mauro, e dopo versai tre bicchieri di vino per me, Andrea e Federico. L’alcol lentamente iniziò a scaldarci gli animi e così iniziammo a chiacchierare. Federico e Andrea raccontarono dei lavori che stavano facendo per la stessa azienda, ma in settori diversi. Paolo chiese a Mauro dei consigli per la palestra (da quanto aveva iniziato l’università aveva lentamente abbandonato lo sport e il suo fisico ne aveva risentito), così anche lui ne approfittò per raccontarci un po’ del suo lavoro. Io raccontai un aneddoto su Paolo che credevo essere recente, ma Mauro ammise di esserne già a conoscenza, dovevo averglielo raccontato quando eravamo tornati insieme tre anni prima, così deviai la conversazione verso episodi del liceo, e nello specifico di quando eravamo tutti ancora nella stessa classe.
    Riportare alla mente quelle vicende ci fece tornare ad essere i giovani ragazzi di un tempo. Gli ultimi dieci anni sembrarono svanire, e noi eravamo di nuovi gli amici che passavano ogni secondo insieme e non riuscivano a togliersi le mani di dosso.
    Un semplice bacio fra Paolo e Andrea fu ciò che fece sciogliere il ghiaccio. Ben presto anche Mauro e Federico si stavano baciando e io mi stavo unendo a loro.
    Paolo e Andrea si avvicinarono a noi, ci scambiammo qualche bacio ed i vestiti iniziarono a volare via. Mi sbottonai la camicia e poi mi lanciai sulla cintura di Mauro, desiderando sfilargliela con tutto me stesso. Riuscii solo ad aprire la cinghia prima che lui stesso prese l’iniziativa e si abbassò i pantaloni. Mi spinse sul divano e si sdraiò su di me, iniziando a baciarmi.
    Nel frattempo Federico si era attaccato alla bottiglia di vino e sembrava intenzionato a svuotarla. Paolo ed Andrea gli erano accanto e cercavano di spogliarlo. Paolo gli si inginocchiò davanti e iniziò a maneggiare col suo uccello. Quel cazzo un tempo bianco, glabro e tanto esile, ora apparteneva ad un uomo. Era coperto di peluria e sulla sua superficie pulsavano le vene. Paolo lo prese in bocca, mentre Andrea da dietro aiutava Federico nel movimento del bacino. Finalmente Federico mise giù la bottiglia e porto indietro la testa per abbandonarsi ad un bacio appassionato con Andrea. «Aspetta un attimo» gli disse questo, e si allontanò un momento verso la camera da letto.
    Sul divano io e Mauro stavamo amoreggiando. Lui mi palpava il pacco da sopra le mutande, mentre mi morsicava l’orecchio sussurrandoci qualche parola di tanto in tanto. «Ti ho pensato…» mi disse un paio di volte, «Avevo dimenticato il tuo odore». «Ti voglio». Si sollevo di colpo mi sfilò le mutande di colpa e mi fece piegare le gambe, spingendomele sul petto. Si avvicinò al mio cazzo con il viso e io aspettavo di sentire le sue labbra poggiarsi sul mio glande. Mauro invece utilizzò la lingua per sollevarmi le palle con una leccata e si diverti a giocarci per qualche secondo. Poi si spostò di qualche centimetro e mi sputò nell’ano. Con la lingua iniziò un movimento vorticoso per inumidirlo tutto, e il mio cazzo si rizzò al solo pensiero e averlo di nuovo dentro di me. Recuperò i pantaloni, estrasse il portafoglio dalla tasca posteriore e ne tirò fuori un preservativo che si srotolò attorno cazzo, dopo averne strappato la buccia con un morso. Io cercai di assumere una posizione comoda, e dopo un paio di secondi sentii Mauro penetrarmi dentro con un gentile movimento di bacino.
    Andrea tornò dalla camera da letto con una leggera corsa. Era completamente nudo, se non per il preservativo blu che gli avvolgeva il cazzo. «Dov’eri finito?» Domandò Federico, ormai palesemente il più ubriaco dei cinque.
    «Non trovavo i preservativi,» disse «alla fine ho dovuto prendere uno di quelli alla frutta.»
    «Hai controllato nel mio comodino?» Gli chiese Paolo staccandosi per un secondo dal cazzo di Federico.
    «Sì, non c’erano.»
    «Sono sicuro di averli comprati… Pazienza.» Disse, prima di riprendere a succhiare.
    Andrea decise di lasciar perdere e si avvicinò nuovamente a Federico. Lo fece piegare leggermente in avanti con la schiena e gli infilò il cazzo dentro con un colpo secco. In seguito iniziò a muovere il bacino con un ritmo sempre più veloce, facendo sì che Federico scopasse la bocca di Paolo con lo stesso tempo.

    All’improvviso suonarono al campanello. Andrea e Paolo si cambiarono uno sguardo per decidere chi sarebbe dovuto andare ad aprire. «Tu sei vestito…» Fece notare Andrea. Paolo, un po’ contro voglia, fu costretto a concordare e si alzò, mentre Andrea fece piegare Federico in avanti e se lo scopò a novanta. «Chi è?» Domandò Paolo prima di aprire.
    «Simone.» Rispose la voce dall’altro lato. Paolo aprì la porta e se lo ritrovò davanti con un sorriso stampato in viso e una bottiglia di spumante fra le mani. «Spero di non essere troppo in ritardo.»

    Continua...



    Edited by Koh - 2/10/2017, 17:27
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    CITAZIONE (Luke_Tyrell @ 3/7/2017, 11:26)
    Ben tornato intanto. Non capisco perché tutti lo trovino assurdo, dopo tutto stanno insieme da tanto :omg: , quindi si ritroveranno tutti insieme, chissà cosa succederà nel rivedersi come un tempo :hah:

    Grazie Luke :) All'inizio Stefano è sorpreso perché pur essendo insieme da tempo sono comunque giovani. Nell'ultima parte del capitolo lo stupore si riferisce alla serata di addio al celibato che Paolo e Andrea vogliono organizzare!

    CITAZIONE (Porcello04 @ 4/7/2017, 10:54)
    astro il racconto è bellissimo l' avevi già letto ma l' ho riletto tutto e l' ho trovato più scorrevole di prima.
    Una cosa sola ma Stefano dopo dieci Anni si è lasciato con Serena? Non ho capito solo questo.

    Grazie mille, mi fa piacere che la revisione del racconto sia tornata utile dopo tutto il tempo che mi ha richiesto eheh. Per quanto riguarda la tua domanda, sì Stefano e Serena si sono lasciati dopo due anni dalla fine del racconto originale, gli unici ad essere rimasti insieme sono Paolo e Andrea :)
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    Iniziamo male, ieri sera ho avuto problemi con la linea e nn ho potuto pubblicare, ora per fortuna è tutto risolto, eccovi il capitolo :)

    Capitolo 1 - Una cosa vecchia


    Erano passati dieci anni dalla gita che cambiò tutto. Ogni tanto mi sono ritrovato a pensare a quei tempi bui, in cui ero in lotta con me stesso e con il mondo, e in cui il rapporto con i miei amici sembravano essere la cosa più importante. Col passare del tempo il nostro gruppo si era sfaldato, ognuno aveva accettato o rifiutato la propria sessualità in modo diverso, e la fase della sperimentazione era finita presto.
    Mauro fu il primo ad andarsene, a causa della bocciatura. Qualche mese dopo, a settembre, fu il turno di Simone, che lasciò Federico e si trasferì in un’altra classe. Fu sempre poco chiaro cosa fosse successo fra di loro, ma Simone sembrò volersi lasciare tutto alle spalle, e Federico non ne volle mai parlare. L’anno successivo la nostra classe venne scomposta per via dell’alto numero di bocciati, e il resto del gruppo fu ufficialmente frantumato.
    Dopo tutto quel tempo, l’unico con cui avevo mantenuto i rapporti era Paolo (la sua relazione con Andrea era l’unica che aveva resistito alla prova del tempo). Anche se ormai avevamo sviluppato dei circoli sociali differenti, cercavamo di vederci ogni volta che ne avevamo l’occasione, solitamente per chiacchierare davanti ad una birra.
    Quando quel giorno arrivai al bar, trovai Paolo seduto al solito posto. Mi aveva chiesto di vederci con urgenza, nonostante ci fossimo incontrati da poco, perché aveva qualcosa di urgente da dirmi.
    Mi sedetti e ordinammo da bere. «Allora, di cosa mi volevi parlare?» Chiesi impaziente.
    «Vai dritto al solo, vedo.»
    «Preferisci aspettare?»
    «No, hai ragione…» Disse lui. Ci portarono da bere, e Paolo iniziò a giocare col bicchiere come era solito fare in un momento di nervosismo. Passammo quasi un minuto in silenzio, poi lo disse. «Andrea mi ha chiesto di sposarlo.»
    Ora ero io quello in silenzio. Mi sarei aspettato tutto tranne che questo. «Stai scherzando?»
    «No.»
    «Wow…» Risposi, sentendomi un idiota per la mia reazione iniziale. «Congratulazioni!»
    «Grazie, e non è tutto.»
    «Non è tutto?» Ripetei io.
    «Ci sposiamo fra due settimane.»
    «Tra due settimane?»
    «Puoi per favore smettere di ripetere tutto quello che dico?»
    «Scusami.» Dissi imbarazzato. «E come mai fra due settimane?»
    «Volevamo farlo prima dell’estate, ma abbiamo comunque scelto la data più lontana per poterlo organizzare con meno fretta.»
    «In effetti…» Non avevo pensato a tutte le cose che bisogna preparare prima del grande giorno. «Siete sicuri di riuscire a fare tutto in tempo? Se serve una mano sai che sono disponibile ad aiutare.»
    «È proprio di questo che ti volevo parlare…»
    «Spara.»
    «Abbiamo tutto sotto controllo, le nostre famiglie ci stanno dando una mano ad organizzare. C’è solo una cosa che non possiamo chiedergli.»
    «E sarebbe?»
    «L’addio al celibato.»
    «Vuoi che mi occupi del tuo addio al celibato?»
    «Sì. Mio e di Andrea.»
    «Ok… Volete fare una festa unica o due cose separate?»
    «Una unica, e avevamo già in mente una cosa. Vorremmo passare una serata tranquilla con i ragazzi.»
    Per un attimo non capii a chi si stesse riferendo. “I ragazzi” poteva riferirsi solo a… no, non era possibile. «Vuoi dire Simone, Mauro e Federico?»
    «Sì.» Rispose.«So che sembra stupido.»
    «Perché lo è.» Lo interruppi io. «Ti aspetti davvero che vengano?»
    «Andrea ha già parlato con Federico e lui ci sta.» Dopo essersi separati durante il liceo, Andrea e Federico si erano ritrovati all’università. «Tu dovresti chiederlo solo a Mauro e Simone… Per favore.»
    Paolo mi rendeva sempre difficile dirgli di no. «Va bene.» Dissi rassegnato. «E giusto per essere chiari, cosa vuoi dire quando dici che volte una serata tranquilla?»
    «Voglio dire una serata come quelle che organizzavamo quando eravamo al liceo.»
    «Quindi vuoi organizzare un’orgia?»
    «Mi sembrava chiaro, è un addio al celibato dopo tutto.»
    Presi a ridere, una parte di me pensava ancora che stesse scherzando. «Sei sicuro?»
    «Lo siamo.» Rispose, e il suo tono lo confermava.
    «Va bene allora.» Mi rassegnai all’idea e nei giorni successivi iniziai la ricerca dei miei perduti compagni di classe.
    Simone fu il più difficile da contattare. Si era trasferito in un’altra città per lavoro, così fui costretto a scrivergli su Facebook, ma non ricevetti nessuna risposta. Per Mauro invece fu più facile, sapevo benissimo dove lo avrei trovato. Lavorava sempre nella stessa palestra dove lo avevo ritrovato qualche anno prima, ma non lo avevo rivisto da quando ci eravamo lasciati per la seconda volta.
    Qualche giorno dopo avevo visto Paolo al bar, trovai il coraggio per varcare nuovamente la soglia di quella palestra. Dissi al ragazzo all’ingresso che stavo cercando Mauro, e mi indicò dove lo avrei trovato.
    Era diverso rispetto a quando lo avevo visto l’ultima volta. Aveva i capelli lunghi solo qualche millimetro e la barba folta. Sulle braccia mostrava qualche tatuaggio in più, e se possibile sembrava essere ancora più muscoloso.
    «Ehi.» Gli dissi, sbucandogli alle spalle.
    Lui si voltò per squadrarmi dall’alto al basso e poi si voltò di nuovo. «Ehi.» Stava lavorando con un cliente.
    «Posso parlarti per un minuto?»
    Mauro sospirò. «Ti dispiace se mi allontano un attimo?» Disse al cliente che nel frattempo stava utilizzando un attrezzo. «Intanto fai altre due serie.» Camminò verso di me e mi indicò di seguirlo. Finimmo nello spogliatoio del personale. «Allora, cosa volevi dirmi?»
    Gli spiegai in breve quello che Paolo mi aveva chiesto di riferirgli, e lui ebbe la mia stessa reazione. «Stai scherzando?»
    «No… Lo so che sembra folle, ma…»
    «È assurdo.» Rispose, dandomi le spalle e portandosi le mani sul volto.
    «Lo so.» Dissi, e lui rimase in silenzio. «Scusa se ti ho fatto perdere tempo.» Mi girai e aprì la porta.

    «Ci sarò.»
    Mi girai e gli sorrisi. «Ci vediamo là allora.»

    Continua...



    Edited by Koh - 2/10/2017, 17:26
  15. .
    Eccomi di nuovo qua dopo mesi e mesi. No, non sono sparito di nuovo, né ho cambiato idea su questo tanto atteso (ma da chi?) seguito.
    In tutta onestà, quando ho annunciato di voler continuare la storia lo scorso ottobre, speravo di poter pubblicare i nuovi capitoli da gennaio. Mi sembrava, al tempo, un arco di tempo sufficiente per revisionare i 24 capitoli già pubblicati e scrivere i 4 nuovi. Come al solito avevo sopravvalutato le mie capacità. Purtroppo ho trovato infelici alcuni decisioni fatte anni fa, e l'intento di correggere buchi di trama ed errori formali si è rivelato assai più complesso di quanto avevo immaginato. A gennaio ero ancora in alto mare con la revisione, e anche se avevo già in mente come articolare i nuovi capitoli, sapevo di dover finire prima la revisione. Febbraio fu decisamente più proficuo, e così a marzo sono riuscito a finire la revisione. In quei giorni mi fissai una nuova data: maggio. Mi sembrava fattibile, ma mi sbagliavo ancora. Gli impegni accademici e privati mi hanno tenuto lontano dalla scrittura, e così si è fatto giugno. Purtroppo, oggi come 5 anni fa, ci son giorni in cui riesco a buttare giù capitoli interi, e mesi in cui non riesco ad aggiungere una sola parola al file.

    Tutto questo per...? Beh, due motivi: il primo è che mi sembra corretto giustificare questo ritardo nel caso in cui qualcuno si fosse chiesto che fine avesse fatto questo racconto; il secondo è che finalmente ci siamo. No, non ho ancora del tutto finito, ma vedo il traguardo molto vicino, tanto da potervi comunicare una data: il primo dei nuovi capitoli sarà infatti pubblicato il 2 luglio, con gli altri a seguire ogni domenica.

    Spero che qualcuno sia effettivamente interessato alla loro lettura, e che chi non lo abbia ancora fatto trovi il tempo di leggere i vecchi (e revisionati) capitoli, in vista della pubblicazione dei nuovi ;)
267 replies since 22/9/2011
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