✥ Il demone che rispondeva al nome di Koppun aveva falcidiato innumerevoli nemici sul campo di battaglia grazie alle sue rinnovate capacità Doton. La frenesia e la fantasia, quasi fanciullesche, con cui combatteva utilizzando le sue abilità erano tali che l'ex-Santo della Donnabarbuta pareva danzare in un turbinio di ossa e rocce. Il richiamo del Moryou aveva dato i suoi frutti portando l'uomo, una volta conosciuto come Ishui Baitei, a trasformarsi in una vera e propria macchina di ceca morte e distruzione. Il Portatore del Reibi, infatti, era stato raggiunto dalla chiamata alle armi ormai da qualche mese mediante un brusco messaggio che aveva interrotto uno dei solenni riti in onore della sua precedente divinità, la Donnabarbuta. Così l'ex-Special Jounin di Otogakure aveva abbandonato il suo sicuro nascondiglio a Yasaigakure no Sato per tornare alle armi in una veste ben più aggressiva. Nella sua nuova forma Koppun aveva seminato il panico tra i suoi fedeli distruggendo gran parte del tempio nel paese dei Vegetali con la sua furia.
Arrivato all'interno dell'Esercito dei Demoni il Bruno aveva devastato il campo di battaglia con i suoi attacchi ad ampio raggio nella battaglia che aveva conquistato e raso al suolo la città di Teichi. Con le sue abilità elementali il Demone, infatti, riusciva a compiere assalti imprevedibili apparendo dal terreno dietro le linee nemiche per andare ad abbattere in primo luogo le truppe di supporto. Dentro il suo contenitore, infatti, il Manipolatore delle Ossa aveva potuto trovare innumerevoli informazioni estremamente importanti soprattutto sul posizionamento strategico delle fila nemiche. L'ABC del Ninja Medico, ben conosciuto da uno dei membri d’élite dell'equipe medica del vecchio Covo ad Iwagakure no Sato - oggi conosciuto come Hashi -, insegnava che il compito primario di un Ninja votato al supporto era quello di non schierarsi mai in prima linea potendo, in questo modo, salvare e ristorare più vite possibile. Proprio per questo, grazie all'Iwagakure no Jutsu che gli permetteva di infiltrarsi all'interno dei campi nemici senza esser visto il Demone aveva minato irrimediabilmente la resistenza dell'esercito delle cinque grandi nazioni Ninja.
Questo lato estremamente spietato e fanatico si poteva osservare anche nell'accampamento dove l'ex-Shinobi di Otogakure no Sato aveva cominciato a predicare ed inneggiare al Padre in ogni momento di pausa dalle sue attività sul campo. Ogni giorno vi era un rito da dover portare a termine rito che, molto spesso, terminava nell'utilizzo da parte di Koppun della Chika Ton'neru per far apparire un enorme baratro, profondo duecento metri, in cui sacrificare per il bene del suo padrone e di quella che considerava la sua compagna, la Donnabarbuta, innumerevoli prigionieri di guerra.
Dopo un mese di interminabili rituali per saziare l'appetito della Terra ed assicurarsi così l'appoggio da parte della sua precedente divinità alle pretese del Moryou e di azioni al limite dello sconsiderato all'interno delle file nemiche, che si erano concluse quasi sempre con accampamenti distrutti da selve di ossa spuntate dal terreno, da enormi "meteoriti" caduti dal cielo o da infinite voragini, il Padre aveva sentito la necessità di convocarlo nuovamente per prendere parte ad una nuova azione di guerriglia. Stavolta ben più importante e pericolosa. La sua danza fatta di ossa, terra e distruzione, quindi, era stata fermata momentaneamente dal suo Genitore che aveva deciso di affidare al suo figlio più roccioso una missione di fondamentale importanza. Questa constava nell'andare a tagliare una delle teste dell'esercito nemico. La missione che gli era stata affidata era quella di uccidere il comandante della Divisione Logistica dell'Esercito Ninja: cioè l'Ottavo Mizukage, Akira Watanabe. Tale compito, tuttavia, poteva esser svolto solamente in una ben determinata fascia temporale dato che solitamente il Mizukage si trovava quasi sempre rintanato nel caldo ventre del suo palazzo. L'opportunità si era rivelata propizia grazie al lavoro di alcuni cultisti che erano riusciti a catturare un messaggero della coalizione avversaria. Questi fedeli al Moryou erano riusciti a scoprire uno degli spostamenti del loro obiettivo di li a tre giorni quando quest'ultimo doveva presentarsi ad una riunione strategica con l'Hokage e il Raikage.
In questa missione Koppun sarebbe stato affiancato da un suo pari, un altro demone risvegliato dal canto del Padre e da quattro cultisti disposti a dare la vita per riportare il Moryou alla grandezza. L'incontro era stato fissato di li a pochi minuti in modo da poter sfruttare ogni attimo per poter raggiungere il campo di battaglia in largo anticipo. In questo modo il Demone delle Ossa aveva deciso di raggiungere il luogo designato andando a sfruttare l'Iwagakure no Jutsu per potersi muovere indisturbato sul suo stesso lato del campo di battaglia. Il Monaco Demoniaco, era questo il modo in cui alcuni Cultisti avevano cominciato a chiamarlo, aveva raccolto intorno a se e ai suoi brutali rituali un nutrito seguito di fedeli pronti a tutto pur di compiacere il loro signore con le azioni più efferate. Proprio per questo un suo spostamento alla luce del sole avrebbe potuto attirare sguardi indiscreti e porre delle attenzioni indesiderate sulla missione che si apprestava a muovere. Dopo qualche secondo d'attesa il terreno su cui poggiava i piedi aveva, quindi, inglobato interamente la sua figura che si era fusa al suo interno. L'abbraccio della Donnabarbuta, la Madre Terra sposa e concubina del Padre dei Demoni, aveva stretto a se il suo figlio più fedele mentre raggiungeva il luogo dell'incontro.

In questa forma il Manipolatore del Doton viaggiava costantemente a due metri di profondità in modo da poter rimanere quanto più invisibile possibile sia ai suoi alleati sia ai suoi nemici. Allo stesso tempo, grazie alla comunione con il suolo, poteva percepire ciò che avveniva in superficie mediante il contatto dei suoi obiettivi con il terreno. "In quattro sono già li..." Aveva pensato mentre la sua percezione lo informava della presenza dei fedeli Sottoposti che gli erano stati affidati. I quattro ex-Shinobi si trovavano in attesa a qualche trentina di metri a nord dal limitare più esterno del campo base del suo esercito. Quella posizione leggermente decentrata era congeniale per evitare di poter esser osservati o spiati da occhi e orecchie indiscrete. Dopo poco tempo in cui si era spostato in totale comunione con il suo elemento l'ex-Special Jounin di Otogakure si era approcciato alla zona dell'incontro decidendo di rimanere li in agguato, sempre a due metri dalla superficie del terreno, fino all'arrivo dell'ultimo componente della sua squadra.
Dopo qualche ulteriore minuto anche l'ultimo arrivato aveva messo piede nella piccola radura umida che ospitava l'incontro. Quello era il momento per potersi rivelare in tutto il suo appuntito splendore. I pochi secondi necessari per la sua emersione erano stati abbastanza per permettergli di presentarsi al suo contingente. «Sono Koppun... Il Monaco Demoniaco. Veneriamo il Padre e rendiamo alto il suo nome dando compimento alla missione da lui affidataci!» Aveva detto con un ghigno dando il via alle presentazioni mentre i cultisti si prostravano all'apparizione di ben due figli del Moryou. In completa adorazione i quattro ex-Shinobi avevano atteso la presentazione anche del Demone dall'aspetto metallico.
Mentre i suoi compagni parlavano l'ex-Mukenin di Otogakure no Sato aveva sfruttato il suo udito altamente sviluppato, mediante una rapida immissione di Chakra all'interno delle sue orecchie per andare a sfruttare l'Oto no Chokaku, in modo da poter scrutare tutta i suoni che li circondavano. I rumori provenienti dalla zona più esterna del campo si erano fatti chiari nella sua mente proprio mentre Tsubo e Ribou cominciavano la loro presentazione. Presentazione a cui il Demone delle Ossa aveva prestato poca attenzione perché impegnato a scrutare i dintorni ed ascoltare la lontana cantilena di un fedele intento, forse nella sua tenda, a venerare il Padre di tutti i Demoni.

La zona più limitrofa, tuttavia, gli era parsa sgombera da ogni possibile minaccia dato che per ben venti metri gli unici suoni che poteva percepire erano i respiri e i cuori degli appartenenti al suo gruppo. Quando anche Kansaro e Minobu avevano terminato la loro presentazione il Monaco Demoniaco aveva atteso qualche momento prima di prendere parola. «Chi di voi è colui che ha interrogato ed ottenuto informazioni riguardante la nostra missione?» Aveva chiesto rivolgendosi ai sottoposti con voce autorevole. Tra questi un individuo dai lunghi capelli rossi acconciati in un'alta coda di cavallo si era fatto avanti. Dopo aver ripetuto il suo nome, cioè Tsubo, quest'ultimo aveva raccontato dell'interrogatorio sul messaggero di Kiri che aveva svolto e dell'ordine che aveva imposto su quest'ultimo. Subito dopo era intervenuto Ribou, uomo basso e robusto dai corti capelli scuri con un pizzetto a coprirgli il mento, che aveva estratto una pergamena su cui era riportata la mappa del Paese dell'Acqua. Quest'ultimo insieme a Minobu, un ragazzo sulla ventina agile e scattante dai capelli biondi acconciati in un disordinato caschetto, avevano cominciato ad illustrare rispettivamente il percorso che il Mitsukage avrebbe dovuto compiere e la zona in cui il gruppetto del Kage doveva arrivare. Secondo Minobu la soluzione migliore era quella di intercettare il loro obiettivo ben prima dell'arrivo nella zona meglio controllata sfruttando, quindi, l'eventuale apertura fornita dal tragitto. Ribou, invece, proponeva di attaccare nella radura meglio controllata sfruttando una distrazione per allontanare una parte degli ANBU.
Grattandosi le scaglie rocciose il Manipolatore del Doton aveva osservato la discussione tra i due Cultisti indecisi sul da farsi. Per bloccare gli animi quest'ultimo aveva cominciato a parlare a sua volta. «Elemento fondamentale per la buona riuscita della missione sarà la tempestività e la rapidità con cui potremmo intercettare il convoglio...» Aveva detto prima di aggiungere: «Sono convinto che tuffarci all'interno della fossa dei leoni maggiormente controllata sia una scelta poco oculata quindi propenderei per intercettare il gruppo del Mizukage...» Aveva detto quasi sputando il nome del capo del Villaggio di Kirigakure no Sato. «Proprio a metà strada dal villaggio alla radura o, in alternativa, provare a mandarli fuori strada modificando il sentiero e direzionandoli mediante dei sotterfugi in una qualche trappola.» Con quelle parole si era fermato un secondo per lasciar penetrare il messaggio in attesa di un'eventuale riscontro da parte del suo compagno prima di continuare a proporre una strategia semplice ma efficace per cominciare il loro piano. «Suppongo che tutti conosciate l'Henge No Jutsu, giusto?» Aveva chiesto lasciando ai suoi compari lo spazio per annuire o rispondere prima di continuare sulla loro strategia di approccio. Espediente che aveva scovato nella fantasiosa mente del suo contenitore e che Ishui Baitei aveva già messo in pratica più volte soprattutto durante la sua fuga dalla sua terra natia. «Potremmo utilizzare quel Jutsu per trasformarci in uccelli per poi librarci nel cielo grazie alle abilità di cui io sono dotato. In questo modo potremmo muoversi in maniera molto più veloce e raggiungere la zona prescelta in breve tempo. Ed ora cerchiamo di comprendere quale potrebbe essere il luogo migliore per il nostro agguato.» Così dicendo aveva lasciato nuovamente la parola ai suoi Sottoposti ed al suo compagno limitandosi ad ascoltare ed osservare la mappa per provare ad individuare una possibile apertura.