Posts written by .Ezekiel.

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    Sospirò una volta di più Ezekiel, quando Jus rispose vagamente alla domanda su quel che pensasse il suo amico della loro situazione. “Pensa sia complicato” Nonostante tutti gli sforzi e i progressi che avevano fatto tra di loro il biondino restava ancora molto chiuso nei suoi confronti. Restio a parlare del suo passato o di quel che realmente provava. Non si sarebbe arreso con lui, mai, ma doveva ammettere a sè stesso che ogni tanto questa cosa lo faceva sentire frustrato. Cos'altro avrebbe potuto fare per far sì che Justin si fidasse completamente di lui? Non lo sapeva, non ne aveva idea. Certo, è complicato. Commentò scuotendo appena la testa. Non insistette, come sempre rispettò la riservatezza del suo compagno. Per lo meno qualcosa di più riguardo il rapporto con suo padre gliela disse ed anche riguardo il rapporto con l'amico gnocco, di cui sapeva davvero pochissimo. Purtroppo niente che glielo facesse sembrare simpatico, almeno sul momento: Gli Auror di adesso e la loro smania di mandare la gente in prigione! Rispose sarcastico. Lo dico sempre io, erano meglio anni fa, quando la giustizia la facevano valere davvero. Che per Ez voleva dire quando la gente la giustiziavano direttamente, senza farsi molti problemi. Le storie riguardanti la "Cella della morte" al MACUSA che sentiva a casa sua in America da bambino non erano cose che si dimenticavano. Lo hai detto anche tu, la sua parola non vale un cazzo contro i vostri genitori, non riuscirà mai a far valere la giustizia come la intende lui. Ez per discendenza e potere capiva molto di più Dravensen e Bachskov, anche perchè al loro posto avrebbe agito allo stesso modo, facendo pesare il suo nome, e nessun Ministero avrebbe mai potuto toccarlo. Era così che funzionavano davvero le cose, checchè ne pensassero gli Auror in proposito. E con certa gente l'unico modo di spuntarla era quello di usare i loro stessi metodi, per questo si era deciso a proporne a Justin l'assassinio. La risposta del biondo però lo spiazzò: “Mio padre mi ha rovinato la vita. Devo essere io ad ucciderlo.” Lo poteva capire, ma Jus si rendeva veramente conto di quello che avrebbe significato per lui uccidere suo padre? Era pronto davvero? Ez aveva ucciso suo fratello per molto meno e si pentiva ogni giorno di non aver fatto fuori anche Ichabod quando ne aveva avuto l'occasione, ma loro due erano diversi. Lui non provava sensi di colpa, uccidere lo esaltava e nutriva alcuni dei suoi più repressi bisogni. Non era una bella cosa lo sapeva, ma era parte di lui per quanto cercasse di nasconderlo persino a sè stesso. Al contrario Justin era arrivato ai ferri corti col padre proprio perchè far del male solo per il gusto di farlo non era nelle sue corde. Certo di motivi per farsi ammazzare suo padre gliene aveva dati parecchi ed era giusto che facesse quella fine, ma Ez riteneva che l'animo in fondo buono di Jus non dovesse macchiarsi in quel modo. Per questo lo avrebbe fatto volentieri lui al suo posto. Ne sei sicuro Jus? Chiese quindi titubante, posando la mano su quella dell'altro che gli carezzava la guancia. Ricambiò il suo bacio leggero ma continuava a sentire che non fosse giusto, tanto da farsi venire il magone. Tentò di non mostrarlo al suo compagno però non si sentiva per nulla tranquillo. “Ma ho bisogno di tempo.” Annuì. Certo. Tutto quello che ti serve. Avrebbe voluto insistere che se ne sarebbe occupato lui ma forse per lasciarsi tutto il passato alle spalle era davvero qualcosa a cui doveva pensare Justin ed Ezekiel poteva fare solo una cosa per lui a quel punto: stargli accanto, supportarlo, aiutarlo come poteva ma senza prevaricarlo. Cosa difficile da fare quest'ultima per uno come il Blackwood, ma per il suo bel biondino avrebbe fatto di tutto. “Come possiamo difenderci intanto?” Bella domanda. Quella parvenza di protezione che gli forniva il suo rapporto con Nystrom non sarebbe durata ancora a lungo. La casa era sicura ma tapparcisi dentro senza più uscire e fare la fine del topo col gatto non era ammissibile. Lascia che ci pensi. Ho qualche favore da chiedere ancora... Ed appena lo ebbe detto sollevò di nuovo lo sguardo sull'altro per chiarire: ...non a Roeim ok? Ma sono comunque un Indicibile, lavoro per la squadra di intelligence magica più potente del Ministero. Un pò di aiuto ce lo daranno di certo. Non aveva dubbi, anche se voleva dire andare a raccontare i fatti suoi ai colleghi che, se pur erano i migliori al mondo nel mantenere segreti vista la natura del proprio lavoro, erano anche i peggiori impiccioni che conoscesse. Stavo pensando anche di chiedere consiglio al Ministro Moon. Aggiunse poi. Anche lui è in una posizione scomoda con i Mangiamorte da quando ha voltato loro le spalle, per questo ora fa una vita molto defilata, chiuso nella villa con la sua famiglia. Un pò come facevano loro in fondo. Non so se conosce tuo padre ma di sicuro so che conosce Bachskov perchè una volta me lo nominò... Solo che non ricordava perchè. Aveva davvero bisogno di pensare Ezekiel perchè le cose in testa gli si stavano decisamente complicando. E non solo per via della sua memoria non lineare. Se l'amico gnocco era figlio di Bachskov però, ed era Auror al Nord, perchè non lo conosceva. O forse l'aveva conosciuto e non lo ricordava? Gli sfuggiva qualcosa in tutta quella faccenda di questo era sicuro, ma più si sforzava di mettere in ordine i ricordi più trovava buchi da riempire. E poi tutto a un tratto gli venne in mente Jerome, come se dovesse ricordarsi qualcosa che lo riguardava, ma non capiva proprio cosa ci azzeccasse in quella brutta storia. “Non voglio ti accada qualcosa di nuovo. Dammi la possibilità di aiutarti. Non nascondermi più nulla. Ma quanto era premuroso il suo uomo? Ricacciò indietro nella testa ricordi e pensieri e tornò a concentrarsi solo su di lui. Perchè in fondo lo meritava no? Lo so che non vuoi che mi accada nulla di male, ma sta tranquillo, non succederà più. Gli si avvicinò ancora, pose le mani sui suoi fianchi stretti e tutt'ossa e lo attirò a sè. Adorava quei fianchi perfetti. Non ti nasconderò mai più nulla te lo prometto. Croce sul cuore, dicevano i suoi occhi. Adesso però devo proprio andare altrimenti perderò il volo. Questa faccenda che il Nord non avesse ancora autorizzato le passaporte dal Regno Unito era scocciante, ma ai viaggi in aereo per Stoccolma si era abituato e ne approfittava per rilassarsi con gli agi della prima classe. Tornerò presto e ti porterò notizie dal Ministero. Tu intanto contatta il tuo amico, organizza un incontro. Mi piacerebbe parlarci direttamente. Se vuoi anche tu certo... Per quanto non nutrisse molta stima nel corpo Auror era pur sempre un caro amico di Jus e sapeva che di lui potevano fidarsi e tanto gli bastava. E adesso però dammi un bacio come si deve. Non di quelli sulla fronte come mi dava mia nonna eh! Voglio imprimermi a mente la sensazione per ripensarci questi giorni, così avrò un motivo per tornare di corsa da te e tutto intero no? Un bacio di quelli che non vedi l'ora di averne altri.
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    Chissà se il Magnifico Rettore avrebbe considerato sconveniente da parte di Ezekiel ridacchiare a una battuta del genere da parte di uno studente: "Sei un insegnante? Si bhè, con insegnanti del genere è facile essere dotati." Magari la malizia ce la vedeva solo lui, in fondo non era mai stato bravo con certi giochetti di parole. Certo era che quel ragazzo sapeva come adulare qualcuno ed Ezekiel in certe trappole ci cascava sempre con tutte le scarpe visto quanto a sua volta certe cose solleticavano la sua vanità. Ahhhhh! Se solo avesse potuto rispondergli per le rime lo avrebbe fatto, ma il suo ruolo lo costringeva ad un minino di contegno. Ed anche il fatto che fosse felicemente accoppiato, certo. Non faceva nulla di male però a crogiolarsi nella piacevole compagnia di Ethan, no?
    Convenne con lui che la sigaretta offerta era un classico per rompere il ghiaccio con qualcuno, condividere qualcosa, anche solo il fumo, metteva più a proprio agio i due interlocutori. Proprio come stavano facendo loro. Lo osservò accendersi la sigaretta, osservò come socchiuse le palpebre aspirando il primo tiro di tabacco. Oh si, era il migliore quello, ancora in grado di dare un pò alla testa prima di assuefarsi al fumo. Non disse nulla ma in qualche modo lo trovò molto sexy.
    Ascoltandolo scoprì che aveva studiato ad Ilvermorny, e pensò che se i suoi non si fossero ritrasferiti in Inghilterra anche lui avrebbe studiato lì e la sua vita di certo sarebbe stata molto diversa. Migliore però? Non ne era sicuro. Sei stato fortunato a trovare buoni amici là. Commentò pensoso. Sono originario degli USA anche se ci ho vissuto poco ma da quel che ricordo ce ne sono parecchi di bacchettoni da quelle parti. E razzisti, e omofobi, e violenti. Non che si possa fare di tutta l'erba un fascio, d'altra parte l'America e vasta e gli americani sono molti ma... Per certi versi preferisco il freddo Nord dove lavoro e vivo di più ora. Trovo gli scandinavi di mentalità molto più aperta.
    Gli sorrise apertamente quando fece la battuta sull'ascendere, gli stava già simpatico quel ragazzo. Così spontaneo ed aperto. Ezekiel non era mai stato così anche se era migliorato molto negli anni nei suoi rapporti con gli altri. Si faceva però di sicuro molte più pippe mentali di Ethan. E un pò forse per questo lo invidiava.
    Un giudice eh? Soppesò il discorso sugli studi intrapresi e pensò che avesse scelto bene. Certo non sarà facile come già sai ma credo anche che solo dall'interno si possa pensare di cambiare qualcosa... quindi sai cosa ti dico? Se ti presenterai al Ministero del Nord metterò di sicuro una buona parola per la tua candidatura! E se ti servono delle referenze comunque... ricordati di questo incontro col Professor Blackwood! Strizzò un occhio a sottolineare la sua proposta disinteressata certo, ma magari non del tutto: Io di sicuro mi ricorderò di te la prossima volta che andrò a fare shopping... E poi ci pensò ancora ed aggiunse: Con il tuo gusto, hai mai pensato di fare il personal shopper? A me non dispiacerebbe averne uno che mi dia qualche consiglio. Per un attimo si rabbuiò pensando alle sue uscite per negozi con Cael. Gli mancava il suo consiglio in fatto di moda. E non solo. Prima vedevo spesso un amico e per rinnovare il guardaroba approfittavo sempre di lui. Purtroppo ora si è trasferito lontano... Sospirò. Senza di lui non c'è gusto nemmeno a comprare la biancheria intima animalier... non è divertente farlo da solo. Che stesse proponendo ad Ethan di essere lui il suo nuovo accompagnatore tra boutique? Forse nemmeno così velatamente.
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    A volte uno non ci pensa, ma parlare con un amico è sempre utile. Ci si sfoga, ci si rilassa, si tirano fuori cose che normalmente non si esternano e solo dopo ci si rende conto di quanto tutto questo faccia bene. Per Ezekiel era decisamente così. Se non avesse raccontato a Cate della faccenda degli amici e di come Jus ne fosse un pò geloso ad esempio non avrebbe mai saputo che anche lei si trovava nella stessa situazione con il marito ed avrebbe pensato che fosse una prerogativa del suo biondone, e invece... mal comune mezzo gaudio. Sollevò una lattina di birra facendo cenno a Cate di imitarlo: Brindiamo ai tipi espansivi con molti amici e con compagni fighi e gelosi allora! Che equivaleva a dire "brindiamo a noi" ma detto così faceva più scena.
    Era così appagante trovarsi con qualcuno che poteva capire veramente cosa si provava, quasi quasi Ez si commosse. E la faccenda della gelosia non era l'unica che la giovane donna potesse comprendere a pieno. Come sta il vecchio vampiro a proposito? Che poi chiamarlo vecchio con quel aspetto che si trovava... Non sai quanto mi farebbe piacere rivederlo. Farei sempre molto volentieri una donazione di sangue per lui. - confessò con l'aria sognante che metteva sempre su quando parlava dell'affascinante genitore di Cate. Lo apprezzava così tanto da non riuscire a non difenderlo almeno un poco mentre la giovane parlava di lui: E' un uomo vecchio stile... Ma proprio vecchio eh, visti gli anni che si portava. Dovresti essere più comprensiva con lui. Anche se pure mandarlo a quel paese quando esagera non mi pare così sbagliato. Insomma un pò e un pò, mica si poteva essere condiscendenti sempre con questi familiari un pò invadenti. Quando Alexander sarà più grande spero di non diventare uno di quei padri rompiballe. Lo so che deve poter fare le sue scelte e tutto, gliele lascerò fare, non lo metterò sotto pressione... Ovviamente se avesse scelto di andare a Durmstrang e se non si fosse messo con una babbana, e... e... perchè in caso contrario col cappero che gli avrebbe lasciato decidere a lui! Oddei Cate... ho paura che non sarei poi tanto meglio del padre di Justin alla fine. Ma come si fa a lasciare che i propri figli scelgano cosa fare per conto proprio se scelgono male??? Panico e ansia da vera checca isterica lo assalirono tutto insieme, tanto che si portò le mano nei capelli. Dovrebbero rimanere sempre piccoli no? Così possiamo scegliere noi per loro. Facendo così però il padre del suo biondo aveva perso suo figlio ed Ezekiel non voleva perdere Alexander, certo che no. Come è complicato fare i genitori... Tu come fai? Sei sempre così sicura tu in certe faccende. E, tornando alle faccende in cui Cate era brava: Quello che ti ho accennato prima che volevo chiederti è... assistermi per il mio testamento in pratica. Meglio pensarci per tempo no? E poi viste come si erano messe le cose... Ho già tutto chiaro sulla divisione del patrimonio ma vista la consistenza dei beni un avvocato è d'obbligo e tu sei la sola a cui affiderei tutto quello che possiedo certo che sia al sicuro. Ed era chiaro che se aveva pensato al Testamento era alquanto preoccupato di come si stessero mettendo le cose. O'Carolan mi è stato molto utile, oltre ad essere sempre un piacere per gli occhi... - fece gomitino all'amica a quelle parole. Era bello parlare con qualcuno che avesse gusti simili ai suoi e scherzare su certe cose! Mi ha confermato che quello con il fulmine non è stato un incidente, cosa che io già temevo, ma una vera e propria maledizione. Stiamo studiando un modo per... curarmi, se esiste. Non era semplice, di solito dalle maledizione molto potenti non si guariva più. In realtà vado molto meglio con la memoria nelle ultime settimane. E pure con la magia, riesco a fare di nuovo gli incantesimi più semplici. Cormack dice che col tempo migliorerò ancora, ma devo sottopormi periodicamente a sedute di contromaledizioni... Non che mi spiaccia starmene lì sdraiato con lui che mi gira intorno sibilando incantesimi. E' persino sexy la cosa! Sai quanto mi ha sempre affascinato la magia oscura no? E i maghi oscuri ovvio, senza bisogno di dirlo espressamente.
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    Erano diversi giorni che pensava a come fare per risollevare un pò l'umore del suo bel biondo. Le cose non andavano benissimo. Le feste di Natale erano trascorse tra alti e bassi distratti dal fatto che Ez avesse insistito per tenere con loro a casa Alexander per le vacanze. Ma poi c'era stato gennaio, freddo e nevoso, in cui avevano vissuto quasi sospesi in un limbo, aspettando da un momento all'altro che la resa dei conti bussasse alla loro porta. E infine era arrivato febbraio, che stava andando più o meno allo stesso modo. Non che la vita di clausura con Jus fosse noiosa, un modo per passare il tempo lo trovavano sempre. Era la casa ad Hogsmeade il problema, non sembrava più così tanto sicura. Proprio un paio di giorni prima Justin si era convinto che ci fosse qualcuno nel giardino a spiarli ed aveva passato tutta la giornata con la bacchetta pronta dietro la finestra. Magari aveva ragione e c'era davvero qualcuno, Ezekiel non poteva negarlo, ma tutta quell'ansia non faceva bene a nessuno dei due. Così gli era venuta un'idea...

    13 febbraio - mattina

    Aveva finto di dormire aspettando che Jus si decidesse ad andare a farsi la doccia. Appena il biondo era uscito dalla camera da letto era saltato su come un grillo e - bacchetta alla mano ma soprattutto con l'aiuto di un paio di elfi domestici che attendevano solo un suo ordine - aveva cominciato a riempire un paio di bauli, con tutto l'occorrente per un lungo viaggio. Con la magia andava un pò meglio, riusciva per lo meno a castare gli incantesimi più semplici. Anche la sua memoria era migliorata: ancora perdeva l'ordine del tempo e dello spazio dei suoi ricordi, ma il suo cervello si stava in qualche maniera adattando ed ora riusciva per lo meno a capire quali fossero ricordi vecchi e quali più attuali. Un inizio promettente, che al Ministero del Nord avevano appreso di buon grado, tanto da comunicargli che se avesse continuato a migliorare per l'estate sarebbe potuto tornare in servizio. A Justin ancora non lo aveva detto, temeva che il suo entusiasmo fosse travisato per voglia di lasciare di nuovo casa e di conseguenza anche lui da solo e non era esattamente così. Anzi quella era la sola cosa che gli dispiaceva... comunque tornando a noi: Ha chiuso l'acqua, tornerà di qua da un momento all'altro quindi sparite su su! Le ultime cose le prendiamo noi. E mi raccomando, appena saremo partiti sigillate tutto, nessuno deve avvicinarsi alla tenuta in nostra assenza! Perchè si, l'idea che gli era venuta era quella di andare via, in un posto dove nessuno li avrebbe potuti rintracciare, come gli aveva chiesto di fare Jus e lui si era così fortemente rifiutato. Forse non aveva avuto torto ed in ogni caso Ez voleva renderlo in qualche modo felice quindi lo avrebbe accontentato.
    Quando il biondino tornò dal bagno, con un asciugamano intorno ai fianchi e la pelle ancora umida e profumata di bagnoschiuma, Ez si perse per qualche istante a fissarlo come faceva sempre. Lo aveva in giro tutto il giorno e ancora non si era abituato alla sua bellezza perfetta, era sempre come ricevere uno schiantesimo nel petto. Fu solo perchè l'altro gli chiese che cosa avesse da fissarlo in quel modo che si riprese: C'è che sei illegale, lo sai? Gli rispose avvicinandosi e sollevandosi sui piedi per lasciargli un bacio delicato sulla spalla nuda annusandone il profumo. Ma non è questo il punto... giusto giusto... Hai notato i bauli si? Siamo in partenza io e te! E così detto saltò in piedi sul letto per stargli davanti guardandolo dall'alto in basso e prendere il suo bel viso tra le mani. Ci meritiamo una vacanza! Con lo sguardo indicò una specie di "vaso da notte" con due manici posato sul copriletto e poi tornò al suo bel ragazzo: Consideralo un regalo ok? Non voglio sentire proteste, ho già organizzato tutto. E lo aveva fatto con molta cura. Quella è una passaporta che ci trasporterà direttamente sul posto. Per averla ho chiesto un favore a un collega al Ministero e il mago che l'ha fatta è già stato obliviato in modo che non possa raccontarlo a nessuno e dove andiamo... beh quella è una sorpresa ma i nostri nomi non figurano da nessuna parte. Nessuno potrà trovarci, nessuno potrà contattarci, potremo finalmente rilassarci! Fece tutto il discorso con tanto entusiasmo che quasi non prese fiato, fissando lo sguardo in quello chiaro dell'altro speranzoso di leggerci altrettanta eccitazione. Gli elfi hanno già fatto i tuoi bagagli, ma puoi prendere ancora qualcosa prima di partire. La passaporta è... tra mezz'ora circa. Il tempo di fare una doccia veloce anche io e... Oh vedrai! Ti piacerà dove andiamo! Non vedo l'ora! E *smack* senza nemmeno dargli il tempo di parlare gli tappò le labbra con un bacio. Difficile frenare Ezekiel quando si metteva in testa qualcosa. Zompò giù dal letto e cominciò a spogliarsi lasciando pezzi di pigiama in giro per la stanza per arrivare al bagno già pronto per infilarsi sotto la doccia. Solo prima di sparire dietro la porta si affacciò per tornare a guardare Jus: Hai mai assistito ad un'aurora boreale immerso in una pozza termale bollente? Così, tanto per dargli un'idea di dove stessero andando, visto che era così euforico che non riusciva a resistere dal dirglielo.
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    Si sentiva più leggero dopo aver detto tutto a Jus ma più tranquillo quello no. Vederlo in quel modo lo preoccupava ancora di più. Sopra ogni cosa Ezekiel desiderava che fosse sereno e felice perchè di conseguenza lo sarebbe stato anche lui, ma le cose si stavano complicando parecchio.
    Si lasciò fasciare cercando di non fare un fiato nemmeno quando sentiva dolore per non farlo preoccupare ancora di più. Quando i loro sguardi si incrociavano si sforzava anche di abbozzare un sorriso. Ma non era facile.
    Non aveva risposto a nessuno dei commenti sarcastici su Nystrom fino a quel momento, capiva bene perchè a Jus non piacesse, ma quando gli chiese cosa sarebbe successo a quel punto non potè non rispondere: No, purtroppo no. Tuo padre e i suoi non rispondono certo agli ordini di Roeim, ma è vero pure il contrario. L'idea di Ezekiel era semplice alla fine ed era l'unica via percorribile secondo lui, ovvero estirpare il problema alla radice. E per riuscirci le sue conoscenze e qualche amicizia particolare potevano essere un grande aiuto. “Non conosci mio padre.” No, verissimo. Jus era sempre stato restio a parlargliene anche se Ez avrebbe voluto sapere di più di quella storia dall'inizio. Cosa pensava che quando lo guardava nudo vedeva solo cicatrici sexy? Aveva sempre cercato di convincere il biondo che per lui fossero solo un'altra cosa che gli piacesse di lui, ma lo scopo era riuscire in qualche modo a farle accettare prima di tutto a Jus, a non farlo sentire a disagio. Dentro però Ez scalpitava dal desiderio di ricambiare chi gliele aveva fatte con la stessa grazia e anche peggio, solo che non aveva mai esternato questi suoi pensieri per non far preoccupare l'altro. Arrivati al punto in cui erano però forse si poteva far un conto unico di tutto e presentarglielo una volta per tutte no? Ma come dirlo a Jus? Come dirgli che la soluzione migliore per loro era quella di uccidere suo padre e basta? Come farlo senza sembrare anche peggio di come Jus giudicava Nystrom o gli altri suoi amici? “E se avvertissimo gli auror? Una soffiata anonima in cui gli diciamo che ci sono dei mangiamorte a Londra. Prenderemmo altro tempo.” Appunto. Più Jus parlava più Ezekiel non riusciva a non pensare che il suo compagno fosse intenzionato ad agire solo per vie legali. Sospirò mettendosi di nuovo su la vestaglia visto che aveva finito di medicarlo. Non ho molta fiducia negli auror. Soprattutto in quelli inglesi poi. Se li facciamo interessare alla faccenda poi avremmo le mani legate, non potremmo... non potremmo fare nulla per risolvere per conto nostro... Andiamo era così difficile da capire? Per Ez però era difficile da dire, questo si. E pure tutto quello che sto facendo con Nystrom andrebbe sprecato perchè con gli auror in giro non si fiderebbe più di me... e sarebbe il primo a volermi morto poi. Erano diversi sotto molti aspetti Jus ed Ez, ma il moro aveva sempre pensato che loro due funzionassero anche per quello, che si completassero in qualche modo. Solo che davanti a un problema enorme come quello che si trovavano ad affrontare la loro differenza prendeva aspetti molto più marcati: Ez non aveva minimamente pensato ad interpellare il corpo Auror, istintivamente invece aveva cercato il loro apposto, il lato oscuro, la giustizia fai da te, il combattere il nemico ad armi pari magia oscura contro magia oscura. Il primo pensiero di Jus al contrario era stato proteggersi, scappare e chiamare i protettori della giustizia incaricati, i poliziotti dei maghi. Cosa diceva questo di loro? Ezekiel non riusciva a non chiederselo mentre lo ascoltava e rifletteva su come rispondergli senza preoccuparlo anche di più. “Ho un amico, Nick, lo ricordi? Potrei chiedergli di tenerti d'occhio e di aiutarci.” Ah. L'amico gnocco. Di certo sarebbe stato un piacere per gli occhi averlo nei paraggi. Lui che ne pensa della tua situazione? Ti conosce da prima che ti allontanassi da tuo padre. Non ti ha mai dato consigli al riguardo? Ez voleva capire che tipo fosse prima di metterselo alle calcagna. Un aiuto sarebbe stato utile ma un bastone tra le ruote ai suoi piani no. Ascoltami Jus... Cercò di racimolare tutto il suo coraggio Ez e si riavvicinò al biondo, uno di fronte all'altro, occhi negli occhi. Posò le sue mani sulle sue spalle. Dopo più di due anni insieme ormai conosci molto di me. Sai che cerco di risolvere i problemi in un certo modo, sai chi sono i miei amici e sai che ho abbastanza soldi e potere per far... come dire... "sparire" quello che mi infastidisce. Non sono quel tipo di compagno che ti dirà mai "morirei per te"... Onesto. Alla sua vita ci teneva e poi doveva ancora diventare il mago più potente del mondo ecc. ecc. il finale tragico romantico non faceva dunque per lui. ... ma sono quello che ti dice che ucciderebbe per te, quello si. Tutto ciò che mi serve è solo una tua parola e questo incubo sarà finito per sempre. Sospirò pesantemente, come se avesse trattenuto il fiato fino a quel momento. Non era facile, si rendeva perfettamente conto di quello che aveva appena proposto a Jus. In fondo si trattava pur sempre di suo padre, per questo però lo avrebbe fatto lui se il biondo voleva poteva lavarsene le mani. Ma tutto ciò aveva anche un altro significato per Ez ed era quello che gli faceva tremare le mani: si era appena dichiarato un assassino davanti a Jus, davanti ad un uomo che pur di non esserlo aveva scelto l'esilio. Cosa avrebbe significato questo per loro due? Se hai bisogno di pensarci... lo capisco. E se lo avesse voluto lasciare anche quello avrebbe capito.
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    Non prendertela per Justin... Esordì facendo strada a Cate fino a un grosso tavolo di legno scuro di fronte al caminetto. A dire la verità credo anche che sia un pò geloso. Le fece l'occhiolino a sottolineare quelle parole e si accomodarono su due belle sedie dello stesso legno del tavolo ma ricoperte di morbidi cuscini in stile country. Ma non di te in particolare eh! Specificò veloce per non farle pensare che il suo compagno avesse qualcosa contro di lei. Credo un pò di tutti i miei amici in realtà. Mi rimprovera di essere troppo espansivo e... Secondo lui ne ho troppi. Sollevò le spalle e accennò un mezzo sorriso. Non poteva capire come gli amici potessero essere troppi. Ai tempi della scuola nei primi anni non ne aveva proprio e alla fine con la storia dei V e dei Mangiamorte meno che meno, anche se nel mezzo se ne era fatto qualcuno, Cate compresa. In compenso lui ne ha solo uno ma che fa per dieci. Mi ha fatto vedere delle loro foto eh... sapessi che figo da paura! Ecco, quindi anche Ezekiel poteva essere geloso! Ma forse a Caterina queste chiacchiere non interessavano e infatti... -Non tergiversare okay? Dritto al punto, come piace a me- Le sorrise, la conosceva bene e sapeva che quando fiutava qualcosa di strano era impossibile distrarla con le chiacchiere, anche se a lui faceva sempre piacere stare lì a parlarle anche di cose amene. Abbiamo qualche nemico. Sputò infine il rospo. Justin ha... dei vecchi attriti con la sua famiglia... diciamo così. Problemi rimasti irrisolti che ci aspettiamo bussino alla porta da un momento all'altro. Nel vero senso della parola, ormai finite le feste di Natale nemmeno Nystrom avrebbe potuto fare molto per rallentarli ancora. Come aveva detto giustamente Jus, non era lui a decidere e comunque non avrebbe rischiato più di tanto nemmeno per tutelare Ezekiel. Ad un certo punto se la sarebbero dovuti cavare da soli. Ma non ti preoccupare, siamo preparati a tutto. E poi non è la prima nè l'unica famiglia ad avere dei problemi la sua no? Tutti noi chi più chi meno abbiamo ad un certo punto avuto a che fare con vecchie dispute familiari. Lui aveva ucciso suo fratello per non avere parenti non graditi in giro, anche se ancora si pentiva di non aver fatto fuori allora anche l'altro. Aveva lasciato in vita quello sbagliato. E a questo proposito... Un giorno di questi ti richiederò una tua opinione professionale, ricordamelo visto che la mia memoria è ancora ballerina, ma non stasera. No, quella sera voleva godersi la sorpresa di quella visita. Ce la mangiamo questa pizza prima che si freddi?


    Edited by .Ezekiel. - 15/2/2021, 15:52
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    -Avrai il mio aiuto. Puoi contare su di me- Era tutto quello che Ezekiel aveva bisogno di sentire e lo ringraziò silenziosamente, annuendo con sguardo grato. In fondo se si era rivolto a Cormack non era solo perchè sapeva che il professore era un luminare in materia di arte oscure, ma anche perchè lo considerava un vero amico. Non c'è bisogno di frequentarsi assiduamente e condividere tutto per esserlo, di questo Ez era certo. Al mondo ci sono persone che basta vedere una volta per sentirsi a casa, più che con altri che si incontrano tutti i giorni. E' una questione di alchimia e tra loro ce n'era. Anche troppa a volerla dire tutta, ma per il momento non era il caso di pensarci, visto che le cose erano già belle complicate senza aggiungerci carichi.
    -Hai già pensato a una data?- Quella domanda gli giunse inaspettata, tanto che quasi mandò di traverso il boccone di salmone che aveva appena messo in bocca. Ma non si mostrò certo stupefatto. Anzi, col suo solito modo di fare misurato si pulì prima le labbra passandovi delicatamente sopra il tovagliolo e poi gli sorrise rispondendogli candidamente: Certo. Stanotte. Ecco perchè lo aveva invitato. Ecco perchè si era premurato di assicurarsi che non avesse altri impegni. Sarebbe stata una cosa lunga. Sempre che tu non abbia qualcosa in contrario... Si affrettò poi ad aggiungere. Attese la risposta dell'altro bevendo un altro sorso dal suo bicchiere, e nel contempo scrutandolo. Cormack non era uno da tirarsi indietro ma magari voleva prepararsi in qualche modo, anche se... Ho già approntato tutto quello che può servire. Di là, in camera da letto. Un posto comodo, in cui Ez si sentiva certamente a suo agio. Lo so che è una proposta un pò particolare e inaspettata per te... La proposta di passare la notte insieme nella sua camera da letto tra maledizioni e contromaledizioni? Bizzarra e pericolosa, in molti sensi, questo è certo. Se vuoi ripensarci... non mi offendo. Sarebbe stata la prima volta che un bel uomo rifiutava il suo invito a trascorrere la notte insieme ma c'era sempre una prima volta! Adesso però finiamo la cena ok? Non mi hai detto se il salmone ti piace. E' una ricetta speciale. Un altro boccone e un altro sorriso. Avevano ancora tempo ed Ez voleva sfruttarlo nel modo più normale possibile. Era ovvio che lui stesso anche se si atteggiava in modo tanto sicuro avesse per primo paura di quello che stava proponendo all'amico. Dopotutto era cosa risaputa che l'utilizzo della magia oscura richiedeva sempre un prezzo. L'unica cosa che lo consolava era che sarebbe stato lui stesso in ogni caso a pagarlo, perchè non avrebbe mai voluto arrecare danno a Cormack.
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    Le serate in casa con Justin trascorrevano ormai tutte allo stesso modo. Ezekiel aveva smesso di uscire per non lasciare il compagno solo, pronto al suo fianco per qualsiasi cosa sarebbe successa. Non che fosse spiacevole per lui starsene sul divano in compagnia del biondo a sorseggiare whisky o a leggere un buon libro e discuterne con lui, ma quell'attesa di non si sapeva cosa li stava logorando entrambi. Avevano i nervi a fior di pelle, dormivano male, quasi quasi sarebbe stato meglio che i Mangiamorte si fossero decisi ad attaccare pur di far finire il tormento dell'ignoto.
    Quando quella sera qualcuno suonò alla porta inaspettato per un attimo il pensiero dell'Indicibile fu: Ecco, ci siamo. Ma poi avrebbero mai bussato in effetti? Tipo: "...è permesso? Siamo i Mangiamorte e dovremmo uccidere Blackwood e rapire l'altro... disturbiamo o si può? Se stavate cenando passiamo più tardi..." No, era inverosimile che fosse quello il momento.
    Aspettava qualcuno, signore? Persino gli elfi domestici ormai erano diventati paranoici e quello che stava davanti ad Ezekiel tremava addirittura e lo fissava con quei suoi occhi grandi sperando magari che andasse ad aprire la porta da solo. No, nessuno. Guarda chi è. Intanto Justin era già in piedi accanto a lui, e non c'era bisogno di vedere per sapere che con la mano teneva già stretta la bacchetta. Tranquillo, siamo preparati a tutto, no? E lo erano davvero per tutte le volte che si erano figurati come potesse andare, ma quella sera non sarebbe successo nulla di quello che temevano.
    Ma... è... Scosse la testa nell'udire la voce ben conosciuta e il volto teso di Ezekiel si sciolse in un sorriso. Si diresse ad ampie falcate verso la porta e superò l'elfo ancora indeciso davanti alla loro ospite inaspettata. Cate! La accolse allargando le braccia verso di lei. Che gradita sorpresa! Non aspettavamo nessuno! Non di amichevole almeno.
    Fece cenno all'elfo di prendere il mantello di Caterina e lui stesso l'aiutò con le birre e i cartoni della pizza per poterle dare un paio di baci sulle guance. E che odorino... L'hai presa giù da "Il Mago della Pizza"? La pizzeria magica preferita da Zek. Poi si rivolse a Justin che era rimasto indietro e col volto ancora un pò scosso: Ehi, guarda chi c'è! E' venuta a trovarci Cate e ha portato pizza e birra! Solo "ehi", niente cose smielate tipo "tesoro" o robe del genere. Per quanto fossero una coppia da più di due anni tra loro mancava tutta quella cosa dei vezzeggiativi affettuosi, soprattutto in quel periodo nervoso poi. Una sofferenza per Ezekiel che era un amante delle coccole romantiche più di quanto ci si sarebbe aspettati. Justin si fece avanti a salutare educatamente l'ospite ma subito dopo si congedò, prendendo al volo la prima scusa che gli venne in mente: “Sono un pò stanco. Se non vi spiace vi lascio alle vostre chiacchiere da vecchi amici e ne approfitto per ritirarmi.” Ez lo guardò ed annuì silenziosamente. Anche se da una parte gli dispiaceva capiva il suo compagno e poi ci si sente sempre di troppo insieme a due amici che si conoscono da anni no? Vai pure a riposare... buonanotte Jus... Sapeva che non avrebbe dormito e che lo avrebbe trovato sveglio a letto dopo, era sempre così.
    Allora Cate, che ne dici se ci spostiamo in cucina? E' la stanza più calda della casa e la mia preferita lo ammetto... e c'è un caminetto enorme dove scaldare la pizza e... ti vanno le caldarroste? Lui ne andava ghiotto, da sempre. Sono contento che tu sia passata, è proprio una bella sorpresa! Le disse ancora entusiasta prendendola sottobraccio per scortarla nelle cucine al seminterrato. Non riceviamo molti ospiti ultimamente... E chissà perchè...
  9. .
    In quel attimo in cui Cormack posò una mano aperta sul suo petto Ezekiel smise di respirare. Fu inaspettato e piacevole, in un modo caldo, difficile da descrivere. Però lo capì quel gesto e lo apprezzò. Coprì la mano del mago con la sua e poi la strinse, ringraziandolo per quel modo così particolare di infondergli coraggio non con le parole ma annuendo con lo sguardo, chiudendo le palpebre un momento per poi riaprirle con un sorriso. Era bello sapere di non essere solo e di poter contare su amici come lui. C'era stato un tempo nella sua vita quando era molto giovane che il contatto lo spaventava, ora invece lo cercava, quasi con brama, erano cambiate molte cose. Ez era cambiato. Ma era rimasto però il solito malizioso e quando Cormack gli confermò tanto candidamente che sarebbe stato a sua disposizione per tutta la notte non riuscì a non piegare le labbra nel suo solito sorriso storto ed ammiccare. Dopotutto sentire una frase del genere da un uomo tanto bello non era mica cosa da tutti i giorni! Se vuoi imparare davvero a fare qualche buon cocktail, quando mi libero da un pò di casini potremmo vederci per farne insieme. Sperimentare, mischiare qualche bottiglia, provare sapori diversi... però solo se il giorno dopo sei libero da impegni perchè fare tante prove potrebbe portare delle conseguenze! Chissà se era pratico di cultura babbana spicciola e conosceva la storia di "Una notte da leoni" il bel professore. ...e magari in quell'occasione ti mostrerò anche le mie infinite abilità nel maneggiare cose! Sbottò a ridere, l'innocenza con cui il prof buttava là frasi che potevano fare arrossire anche un disilluso come Ezekiel era incredibile, lo adorava per quel suo modo di fare, oltre che per molte altre cose, ma la cosa senza prezzo era che così riusciva quasi a distrarlo dalle sue ansie ed era una sensazione bellissima. Peccato che Cormack però fosse anche un uomo molto curioso, come tutti gli studiosi d'altronde ed in effetti lo era anche Zek, e così subito dopo il brindisi il discorso tornò sul motivo perno per cui erano lì: E' carino sentire che ti preoccupi per me... Lo dice con un pò di emozione nella voce, abbassando lo sguardo. Ma subito dopo si fa coraggio con un altro sorso di drink e torna a guardare in volto il prof: Sai, ho avuto diversi incidenti negli anni, per alcuni esperimenti in cui mi sono prodigato o per motivi di lavoro... Di cui ovviamente non poteva raccontare nulla. So bene che le magie accidentali sono difficili da guarire ma... quello che è accaduto a me nessun medimago riesce a capirlo pienamente o tanto più a curarlo. E questo per Ezekiel voleva dire solo una cosa: Avrai capito dove voglio arrivare, tu lo sai meglio di me è materia tua... Solo le maledizioni hanno questo effetto, solo i danni da meledizione non possono essere curati. Lo fissò dritto negli occhi, conscio della pesantezza di quello che aveva appena detto e di tutte le implicazioni che portava con sè. Per questo vorrei che tu mi sottoponessi a un particolare incantesimo di magia oscura che conosco ma non posso fare da solo... ci vuole molto tempo e una profonda conoscenza delle forze oscure ma almeno poi avrò la conferma definitiva che è come penso io. E questa conferma sarebbe servita a far combaciare tutte le altre tessere del puzzle e portare a chi aveva cercato di farlo fuori. Lo farai per me, amico mio? Lo guardò intensamente sperando di ricevere la risposta di cui aveva bisogno. Mi aiuterai? E non era certo una richiesta da poco, perchè era vero che O'Carolan era un mago esperto in magia oscura ma era anche vero che praticarla era sempre qualcosa di pericoloso, anche se per fare un favore a un amico.
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    Riconoscere la differenza tra l'avere accanto qualcuno che in un momento di difficoltà ti consola mettendoti una mano sulla spalla e dicendoti "ce la farai" ed avere accanto invece qualcuno che nella stessa situazione ti abbraccia e ti dice "ce la faremo". Era solo questo che Ezekiel chiedeva a Justin, essere una vera coppia, più forti insieme. E questo presupponeva il fidarsi completamente l'uno dell'altro. Ez era pronto a questo. Lo era da quando Jus gli aveva confessato chi fosse e non aveva avuto alcun problema a perdonarlo. Lo era da quando lo aveva scelto come compagno. Ma non era sicuro che il biondo lo fosse. Le sue paranoie lo rendevano sospettoso, ed anche se lo aveva sempre vicino Ez continuava a sentirlo distante. Forse stava diventando paranoico pure lui ma... era giunto il momento di fare un passo avanti in quella loro relazione. O due indietro se così avesse voluto Jus, lo avrebbe accettato. Ma da qualche parte quel loro stare insieme doveva arrivare altrimenti che senso aveva?
    Certo era stato piacevole quando il biondo gli aveva fatto quella battutina gelosina su Cormack, ed il sorrisetto sghembo che gli apparve sul viso lo confermava. Si beh, a parte per alcuni speciali incantesimi oscuri per cui lo sai, bisogna essere completamente nudi per un contatto più diretto con la natura..... no vabè, non sta riuscendo bene come battuta... eh? Scherzavo pure io! Però era bello, sentirsi suo, sapere che non lo voleva dividere con nessun altro. Che poi la cosa era reciproca ma tra i due era Ez quello che usciva quasi tutte le sere, che frequentava uomini ffascinanti e bellissimi per lavoro o altro, e diversi locali notturni anche. Le occasioni per tradirlo certo non gli mancavano e sotto quel punto di vista era Jus quello costretto a fidarsi. A quanto pareva però sembrava non avere dubbi sulla fedeltà di Ez nella loro relazione, ma ne aveva diversi su tutto il resto. Sul suo rapporto con Nystrom in primis: “Che tipo di favori?” Per un attimo si chiese se stava per caso insinuando qualcosa di malizioso anche nel rapporto tra lui e Roeim come aveva fatto prima con Cormy, ma non era quello il caso no? Non sessuali, se stiamo ancora "scherzando" sulla mia fedeltà. Precisò comunque sorridendo al sopracciglio alzato dell'altro. Cerca di capire Jus, avere dalla propria parte il mago che detiene le chiavi di Azkaban e che allo stesso tempo guida la "polizia magica" su a Nord... Così definiva gli Auror da quando era diventato Indicibile, non c'era molto amore tra i due dipartimenti purtroppo. Gli Indicibili, essendo gli unici che non sottostavano alle leggi ministeriali non erano molto ben visti dai colleghi ed il fatto poi che i segreti che scoprivano li tenevano per sè non aiutava alla collaborazione tra uffici. Per fortuna però Nystrom non era il classico Auror, con lui ci si poteva ragionare o almeno trattare. ...e non solo la polizia ufficiale, diciamocelo chiaro... Lo sapeva che era un Mangiamorte no? ... il fatto che non ti stia simpatico non toglie che essere in buoni rapporti con lui è molto utile. Essenziale in realtà e probabilmente l'unico motivo per cui erano entrambi ancora vivi. Quello e l'ostinazione di Ez.
    Quando Jus lo allontanò toccandogli la spalla una fitta di dolore gli fece storcere la bocca ma per fortuna il compagno non ci fece caso, sconvolto come era dalle parole di Zek. Nonostante si fosse sentito meglio dopo aver sfogato i propri pensieri con lui si sentì anche decisamente in colpa per come l'altro reagì. “Per me il mio cognome è solo una condanna.” Lo capiva, ma allo stesso tempo non riuscì a mordersi la lingua e starsene zitto. E allora dovremmo cambiare le cose e fare in modo che non lo sia più. Eliminare la condanna. Dovremmo, noi. Era sempre quello il punto. Nelle parole di Ez era implicito il fatto che se Jus avesse voluto la soluzione per sradicare il problema alla radice lo avrebbero trovato. Non c'era niente che non potevano fare insieme per quanto riguardava il Blackwood.
    “Quindi ho ragione, giusto? Sta succedendo qualcosa, no?” Annuì. Sta succedendo qualcosa, si. A quel punto non poteva più tenergli nascosto quanto aveva scoperto, era inutile ed era anche controproducente. Ma se non te l'ho detto prima è solo perchè volevo essere sicuro di come stessero le cose prima di farlo. Non voleva spaventarlo senza motivo più di quanto fosse, voleva solo proteggerlo in fondo. Era così sbagliato? Hai ragione. Tu non sei me. Ho sbagliato a decidere questa cosa al posto tuo, ma io... Non gli diede il tempo di finire la frase, era chiaro che non era quello che voleva sentire. “Fanculo! Vuoi dirmi cosa sai o devo scoprirlo da solo?” Ezekiel sospirò e tornò a sedersi sullo sgabello, sentendosi piccolo e sciocco davanti alla rabbia di Justin. Voleva tanto che fossero una vera coppia ed aveva fallito sulla cosa più basilare: per esserlo bisognava essere in due a decidere, non avrebbe mai dovuto arrogarsi il diritto di farlo per l'altro, anche se a fin di bene. Forse tutto sommato, quel suo sentirsi pronto ad essere un vero duo era un'altra delle sue illusioni. A quanto pare la tua famiglia ha scoperto dove sei. Come abbia fatto non lo so, siamo stati sempre molto attenti, ed io non ho mai parlato a nessuno di chi sei... Non del tutto vero. Ne aveva parlato un pò con McAdams in realtà, ma ci avrebbe messo la mano sul fuoco che non era stato lui a tradirli. Abel era il fratello che avrebbe voluto al posto di Ichabod, era più che un amico. Evitò però di dire a Jus di questo particolare perchè McAdams era anche un Mangiamorte e non si sarebbe mai fidato. Quindi andò semplicemente avanti col resto su cui era sicuro: Ad ogni modo sanno che sei con me. E questo ha fatto di me il loro bersaglio, forse per farti uscire allo scoperto o solo per punirmi per averti tenuto nascosto... chi può dirlo? Ma è stata una maledizione quella che mi ha fottuto la memoria non un fulmine. O'Carolan me lo ha confermato. Nystrom mi ha fatto capire il resto quando è stato qui ed altro sono riuscito a tirarglielo fuori proponendogli un affare per lui molto vantaggioso. I tuoi stanno facendo pressioni per avere me morto mentre te... a te vogliono prenderti vivo. Non che fosse una consolazione in realtà, perchè presupponeva che volessero torturarlo ancora, cosa che non faceva dormire la notte Ezekiel da parecchi giorni. A quanto ho capito questo sta creando un pò di dissensi perchè essendo tu agli occhi dei Mangiamorte un traditore la maggior parte vorrebbe ucciderti e basta. Per questo motivo ancora non si sono mossi e anche perchè senza che sia d'accordo Roeim non muoveranno un dito e lui... prima lo abbiamo tenuto occupato con Halloween. Fra poco c'è Natale e lui adora le feste no? Insomma, ho comprato del tempo per noi con quei favori di cui chiedevi prima, ok? Ora lo sai. Ma non era ancora tutto. Il punto dove lo aveva poco più che sfiorato prima gli doleva ancora e così Ez si fece scivolare di dosso la vestaglia restando a busto scoperto davanti al compagno. A quel punto Jus non poteva non accorgersi dei lividi e delle ecchimosi che aveva sulla spalla, sulla schiena e sulla parte sinistra del costato. Segni chiari che qualcuno gliele aveva date di brutto. Non ti preoccupare, sembra peggio di quel che è. Davvero. E poi aveva preso un pò di pozione antidolorifica appena prima di scendere il cucina. Un bel pò a dire il vero. Tutte le notti di questa settimana, quelle che ti ho detto di aver passato in qualche locale a bere per distrarmi con qualche amico, in realtà sto cercando di chiudere un accordo con dei maghi abbastanza loschi per rilevare la loro attività... una specie di fight club in pratica. Esattamente un fight club ma non solo, una specie di club per soli uomini con tutte le attività da loro preferite tra cui duelli e lotte alla babbana. Nystrom ci aveva messo su gli occhi ma è in mano a un gruppo di maghi oscuri che non sono Mangiamorte ma che non è nemmeno il caso di inimicarsi perchè hanno le mani in pasta in parecchie cose... aveva fatto loro un offerta ma l'affare non è andato in porto. Allora ho pensato di chiuderlo io e rioffrirlo a lui, sai, per quello che ti ho detto prima, per guadagnarci altro tempo per capire cosa fare. Mentre parlava aprì un cassetto della cucina e ne tirò fuori una specie di kit di pronto soccorso. Prese delle bende e le porse a Jus: Mi aiuteresti? Dovresti stringere bello forte. Io non riesco nemmeno più a castare un Ferula decente... Ed era anche quello il motivo per cui le aveva prese la sera prima, se avesse potuto usare la bacchetta i due stronzi che lo avevano spinto contro un tavolo e poi a terra non sarebbero ancora vivi per raccontarlo. Mi hanno avvicinato in un momento in cui mi sono trovato solo che uscivo dal bagno, erano lì solo per rompere le balle altrimenti mi avrebbero fatto di peggio. Lo avevano poco gentilmente invitato a "consegnare il traditore" altrimenti sarebbero venuto a prenderselo. Non era sicuro fossero stati mandati dalla famiglia di Jus, forse erano solo dei Mangiamorte più solerti di Roeim. Ad ogni modo non era la prima volta che qualcuno lo seguiva nelle sue uscite serali, anche per questo stava tornando in Svezia, voleva trovarsi un paio di guardie del corpo. Se solo avesse potuto avrebbe chiamato Nick ma lui aveva la bambina a cui pensare, non voleva metterlo in mezzo nei suoi casini. Ora sai tutto. Ed Ezekiel non aveva più nulla da rimproverarsi certo, ma non era affatto certo che sapere ogni cosa avrebbe fatto sentire meglio Jus e questo era il suo più grosso dispiacere.

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    Mia cara Caterina
    in questo periodo in cui i miei ricordi tornano alla mente come onde spinte dalla risacca, ho ripensato a quella volta in cui il tuo compleanno fu motivo di incomprensioni e litigio fra noi e me ne sono dispiaciuto come se fosse accaduto oggi.
    Non doveva succedere allora e non dovrà succedere mai più.
    Per questo mi sono appuntato con attenzione la data per non fallire nel mandarti i miei auguri in questo giorno.
    Ti voglio bene, te ne ho sempre voluto e sempre te ne vorrò.
    Buon compleanno Cate.
    Tuo Ezekiel
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    Persino una casa grande come la loro villa ad Hogsmeade poteva sembrare troppo piccola quando si aveva il bisogno di evitare lo sguardo inquisitore del proprio compagno ed Ezekiel in quel momento ne aveva proprio la necessità. Per questo si era fermato alla Testa di Porco per bere una burrobirra in santa pace e riflettere prima di mettere piede nella magione e dover dare più spiegazioni a Justin di quante ne avesse di buone da dargli. Cazzo... che palle... - si lamentò da solo sfiorandosi con le dita il lato destro del viso, gonfio e dolorante. ... e questo come glielo spiego ora? Ne aveva dovute dare parecchie di spiegazioni negli ultimi mesi, era quello il vero problema. Spiegargli come mai aveva così tanto da fare la notte lontano da casa, come mai quando tornava puzzava sempre di alcool e fumo da impestare la villa o come mai sempre più spesso si ritrovava addosso ematomi viola, tagli ed altre ferite che non combaciavano affatto con l'essere andato a firmare un contratto per una nuova acquisizione delle Industrie Blackwood o cose così. In realtà la risposta era semplice e riguardava tutto il difficile barcamenarsi del Blackwood tra l'uomo che era e il giovane che era stato, colpa dell'accavallarsi continuo dei suoi ricordi e di sensazioni che doveva aver superato anni prima ma che tornavano a farsi prepotenti un giorno sì e l'altro pure. Come poteva vivere una vita normale quando la sua testa era tutta incasinata?
    Perso in queste sue personali preoccupazioni nemmeno si accorse sulle prime di essersi seduto proprio alla destra di qualcuno che conosceva bene. Oh merda. - sussurrò a sè stesso mettendosi una mano sulla bocca e voltandosi di nuovo a guardare il proprio bicchiere ormai vuoto prima che l'altro potesse accorgersi che lo stava fissando. E no, troppo tardi per quello purtroppo... "Che cazzo guardi?" Diceva a lui? Pensò sulle prime di ignorarlo, ma era difficile dato che ora era l'altro a fissarlo di rimando. Proprio nulla. Proprio proprio nulla... - rispose con la voce impastata di chi di bicchieri prima di quello ne aveva buttati giù già parecchi. Non si voltò però di nuovo verso quello che aveva riconosciuto fosse Ioan, non tanto per continuare a fare il vago quanto per non dovergli mostrare il lato del viso gonfio di botte che nascondeva al suo sguardo. E a quanto parve la sua tattica di voler passare inosservato funzionò in qualche modo: "Jay, versa qualcosa da bere a questo stronzo, magari si concentra sul fondo del bicchiere e non sulle mie orecchie." Quando mai in passato gli aveva offerto da bere? Forse una volta ma... più probabile mai. Grazie, il prossimo giro lo offro io... Certo, perchè non aveva nessuna intenzione di smettere di bere almeno per il momento. Non fino a che non gli fosse venuta in mente una storiella plausibile da raccontare a Jus. ...amico. Ecco, magari quel "amico" come intercalare non avrebbe dovuto aggiungerlo, era stato troppo, avrebbe dovuto rimanere più indifferente, perchè dopo Ioan cominciò a sbirciare lui con fin troppa insistenza, come se cercasse di capire chi fosse. Forse è meglio che mi cerchi un tavolo, questo sgabello inizia a traballare troppo... O era la sua testa da ubriaco a traballare? Nel tentativo di sfuggire a Ioan però, come se la sfiga quella notte non fosse abbastanza, fece più casino che altro. Infatti saltando giù dallo sgabello inciampò ed il primo istinto per non cadere fu proprio quello di aggrapparsi al braccio dell'altro finendo così per guardarlo dritto in faccia, la cosa che più di tutte voleva evitare. Così invece mostrò il suo occhio nero quasi del tutto chiuso, il sangue che colava lentamente dallo zigomo tumefatto e tutta la sua vergogna nel dover ammettere che ce le aveva prese di brutto. Scusa. - biascicò con l'orgoglio sotto i piedi davanti a una delle persone davanti alla quale più di tutto avrebbe volentieri evitato di mostrarsi in qualche modo debole - ...mi basta arrivare al tavolo e sto a posto. Giuro. E invece no, non stava a posto per niente. Ma perchè la cosa avrebbe dovuto riguardare Vasilyev? Appunto.
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    Era rientrato a casa che già albeggiava e, dopo una veloce doccia per togliersi di dosso gli odori tipici dell'ennesima nottata di stravizi, si era finalmente steso accanto a Justin giusto il tempo per sentirlo alzarsi poco dopo, non appena sorto il sole. Era da Halloween che andava avanti così: il biondo dormiva poco e male, Ez dal canto suo non dormiva quasi affatto. Di parlarne però sembrava che nessuno dei due avesse voglia ed entrambi continuavano imperterriti nella loro routine quotidiana ormai rodata, fingendo una tranquillità inesistente e una felicità effimera. Tutto quello che una relazione sana non dovrebbe essere ma, detto onestamente, cosa c'era di sano in quella casa? Sicuramente non la testa di Ezekiel.
    Buongiorno. Esordì varcando la soglia della cucina eletta da un paio di mesi a cuore pulsante dell'immensa villa. Praticamente era la sola stanza che vivevano, sia per mangiare che per passare il tempo davanti al caminetto sempre scoppiettante che per... molte oltre cose. A quanto pareva in cucina si poteva fare di tutto per buona pace degli elfi domestici ormai rassegnati ad essere quasi esiliati dal loro spazio preferito.
    Con lo sguardo ancora appannato dal sonno non goduto seguì i movimenti del biondo che gli si avvicinò con una tazza di caffè fumante in mano tutta per lui. Non si era ancora vestito, indossava solo la vestaglia del pigiama di seta chiusa malamente sul petto e i pantaloni dello stesso elegante completo notturno. Grazie... Accennò afferrando la tazza e nel mentre voltando leggermente il viso per intercettare il bacio dell'altro con le labbra: non ci riuscì e si dovette accontentare del tenero bacio sulla guancia che gli concesse. Era proprio quello di cui avevo bisogno... Il bacio o il caffè? Difficile a dirlo visto che prima di sedersi accanto a Jus allungò una mano sotto la dispensa per prendere la sua bottiglia di Incendiario preferita e correggere così la scura bevanda. Niente ramanzina ti prego. Lo so che è presto ma è proprio questo il punto. Ne ho bisogno per svegliarmi. E non solo per quello. Negli ultimi tempi dopo l'incidente ne aveva avuto bisogno un pò troppo a dirla tutta, sempre di più e per i più disparati motivi. Solo il suo estremo controllo in tutto gli impediva di diventare un vero alcolizzato ma il passo da lì era breve.
    “Parti di nuovo?” Spinse lo sgabello della cucina più vicino a lui per stargli seduto accanto e non rispose subito a quella domanda. Preferì prima schiarirsi le idee sorseggiando il suo caffè "forte". Hai visto le valige e il trasportino di Gatto vicino alla porta immagino. La risposta era dunque un sì. Ho un'altra visita di controllo al Ministero su a Stoccolma e dato che mi trovo là... ho ancora qualcosa in sospeso da discutere con O'Carolan. Quindi mi fermerò qualche giorno credo. Evitò il suo sguardo mentre gli spiegava i suoi piani di partenza, per evitare di sentirsi in colpa lasciandolo là da solo. In un altro momento ci avrebbe scherzato su, gli avrebbe chiesto se gli sarebbe mancato solo per sentirselo dire, o gli avrebbe chiesto di non lasciarlo partire come l'ultima volta... ma quella mattina non voleva essere fermato, aveva bisogno di allontanarsi dalla prigione dorata che lui stesso aveva costruito intorno a loro. Aveva bisogno di evadere.
    Per qualche minuto restarono in silenzio. Zek sbocconcellò mezzo pancake ma non aveva appetito. Gatto - che in qualche modo riusciva sempre a capire quando c'era qualcosa di sospeso tra loro e ne approfittava per mettersi in mezzo illudendosi di spodestare Jus - dopo aver sfilato lungo tutta la dispensa con un elegante balzo andò ad appallottolarsi sul grembo di Ezekiel in cerca di grattini. Sembrava proprio volesse vendicarsi col biondo per tutte le volte che il suo padrone preferiva coccolare lui. Un atteggiamento fin troppo umano per un felino. Sei proprio una prima donna per essere un gatto. - lo sfottè prima di concedergli le attenzioni che reclamava.
    “Come conosci Nystrom? Cioè... che tipo di rapporto avete?” Quella domanda arrivò come un fulmine a ciel sereno completamente inaspettata. O magari solo fuori tempo, visto che Ez se la sarebbe aspettata diversi giorni prima. Sarebbe bello dirti che siamo amici ma non sarebbe esatto. Anzi dubitava proprio che uno come Roeim potesse averne ma lo lasciò sottinteso. Lo conosco perchè lavoriamo entrambi al Ministero e... ogni tanto è capitato di scambiarci dei favori. Ecco si, questo era il modo più cauto di metterla. Non è uno che ne fa di solito, a meno che non abbia un suo tornaconto, ma proprio per questo mi fido di lui. Se non ci guadagna nulla a tirarmi un brutto tiro non ha motivo di farlo. Semplice e lineare per il modo di pensare di Ezekiel. D'altra parte quale Blackwood, con il suo potere ed i suoi soldi, non era solo con Nystrom che aveva un intendimento del genere. Gli affari sono affari e poi: ...e poi mi sta simpatico. Non avevo mai conosciuto qualcuno che amasse Halloween più di me. Sa essere divertente quando vuole e soprattutto... sa divertirsi. Il che mi piace in una persona. E che per Ez chiudeva il discorso, anche se capiva bene perchè Justin fosse ansioso davanti a lui, in fondo Roeim era prima di tutto un Mangiamorte e il suo bel biondo, a detta loro, un "traditore". “Non mi sento al sicuro.” Sospirò tristemente a quelle parole ma si sforzò comunque di voltarsi verso di lui con l'espressione più serena che riuscisse a mettere su. Lo sei. Sei completamente al sicuro qui. Sei al sicuro con me. Cercò di convincerlo calcando la voce sull'ultima frase. Non avrebbe mai permesso a nessuno di torcergli un capello, si sarebbe messo persino contro Roeim se costretto anche se avrebbe preferito non farlo mai. Ma per Justin era pronto a tutto. “Da quando lo hai invitato qui... cioè hai visto come mi guardava? E la sua amichetta?” Si sforzò di soffocare una risata soprattutto alle sue ultime parole. Sarebbe stato irriverente verso il suo compagno che stava così sinceramente aprendogli il proprio cuore confessando le sue paure. Per tanto tempo aveva solo desiderato che Jus lo facesse, che gli dicesse tutto quello che passava in quella testolina bionda, e nel momento che lo stava finalmente facendo non poteva farlo sentire un idiota. Sarebbe stavo veramente da stronzo. Magari ti guardavano in un modo strano per flirtare! Vallo a capire come flirtano i sadomasochisti come quei due... Ok, si rese conto da solo che non reggeva ma non aveva proprio cuore di confermargli i suoi timori in quel momento, non quando stava per partire e lasciarlo là da solo. Dunque doppiamente stronzo. “E poi in giro si dicono delle cose...” E niente, non ce la faceva proprio più. Era stato zitto tutto quel tempo, aveva lasciato i giorni passare e Jus cuocere nel proprio brodo fatto di paure e inquietudini ma la loro relazione ne stava pagando un prezzo troppo alto e non era giusto. Non poteva continuare a far finta di niente. “Forse dovremmo trovare un posto in cui stare fino a quando non si calmano le acque.” A quel punto sbottò: No. Non ci nasconderemo cazzo! Nè da Nystrom nè da nessun altro. - quasi urlò saltando giù dallo sgabello e facendo spaventare Gatto che balzò via e si andò a nascondere sotto il tavolo. E' colpa mia? Ti ho fatto nascondere qui con me così a lungo che ora non sai fare altro?? Troppa bambagia, troppo lusso, troppe coccole? Un ex Mangiamorte trasformato in un cagasotto? Dimentichi chi sono io? Sono Ezekiel Blackwood! La voce del moro sottolineò tutto l'orgoglio che provava nel ricordare all'altro e al mondo chi fosse e cosa rappresentasse essere Ezekiel Blackwood. Ma soprattutto anche a sè stesso, perchè in un qualche momento della sua vita era stato il primo a dimenticarsene lasciando impunito chi non gli aveva dimostrato il dovuto rispetto. Cosa che non sarebbe successa mai più. Ma forse... forse non è questo il punto... giusto? Il tono della voce tornò normale, basso e melodioso come era sempre quello di Ez. Non è che non ti fidi di me tu... tu non ti vuoi fidare di te stesso. Gli si avvicinò ancora, fino a posare la fronte contro la sua. Zek in piedi, Jus ancora seduto sullo sgabello. Gli prese il volto tra le mani: Per quanto tu detesti le tue cicatrici e quello che rappresentano non cambiano quello che sei. E tu sei un Dravensen. Mezzo Nord trema a sentire questo nome. Anche a me fa schifo la mia famiglia, anche io voglio solo cancellare il mio retaggio e costruirne uno nuovo, ma sono e rimango un Blackwood. E finchè avrò vita mai e poi mai si dirà che un Blackwood e un Dravensen insieme si sono nascosti o sono scappati davanti a chi che sia. Ecco tutto, l'aveva detto. Si era liberato del peso che si portava sullo stomaco da giorni. Se Justin avesse voluto scappare lo avrebbe dovuto fare da solo. Per quanto gli volesse bene era ora che mostrasse di avere le palle funzionanti anche fuori dal loro letto.
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    Non potè che annuire quando Cormack gli confessò che forse il suo cuore si era indurito a seguito di troppe delusioni. Anche Ezekiel era rimasto deluso fin troppe volte nella sua ricerca dell'amore perfetto, ma il punto per quanto riguardava la propria situazione era proprio quello: forse in amore la perfezione non esisteva affatto.
    Aveva perso l'amore folle e senza limiti di Layla cercando qualcosa che sentiva mancargli quando stava con lei. Aveva perso l'amore più calmo, profondo e rasserenante di Caterina deluso dal non poter essere il suo unico pensiero nella vita. Aveva inseguito poi quello malsano verso ragazzi che non cercavano affatto quello che desiderava lui e alla fine si era arreso finendo per accontentarsi di una relazione stabile con Justin, che non lo avrebbe mai desiderato con la passione di Lay o con l'appagante fedeltà di Caterina, ma che era semplicemente lì accanto a lui, dove doveva essere. Alla luce di tanta consapevolezza come poteva rispondere sinceramente a Cormack? Il solo farlo sarebbe stato un tradimento nei confronti del suo compagno, perchè tradire non era solo desiderare qualcun altro... Hai ragione. L'impossibile ha molto fascino. Si limitò a concordare studiando i lineamenti regolari e così nordici dell'altro con uno sguardo indagatore. Ma fin dove ti spingeresti per ottenerlo? Una domanda non semplice e che in quel momento per il Blackwood assumeva dei connotati misteriosi, qualcosa che covava dentro e che non avrebbe rivelato subito o forse mai, tutto dipendeva da quel che avrebbe deciso di essere ora che con la sua mente sconvolta e i ricordi accavallati poteva essere ancora un uomo diverso.
    Per il resto il discorso virò proprio sulla sua delicata e alquanto anomala situazione mentale e fu davvero gratificante per Ez sapere quanto il bel professore fosse disposto ad aiutarlo. Ci speravo sai? Parlandotene intendo... ci speravo che ti proponessi di aiutarmi... E nel dirlo lo fissò dritto negli occhi e non solo quello. Allungò anche una mano verso di lui, così di istinto, senza pensarci troppo, e la posò sul suo braccio dove la lasciò in una delicata stretta che poteva voler dire molte cose o niente. Era tutto un divenire come nei suoi ricordi passati così nel presente e lui non voleva altro che lasciarsi andare ma la scusa del "non ricordo" avrebbe retto troppo poco per poterne abusare. Si ne sono sicuro. Non è stato un incidente e tu, mio caro Cormack, puoi aiutarmi a provarlo. Ma il come te lo spiegherò solo dopo cena. Perchè far rovinare quello splendido salmone che li attendeva quando c'era tutto il tempo? Spero che tu non abbia preso altri impegni per oggi, ho intenzione di tenerti con me anche tutta la notte se ce ne sarà bisogno. E confessandoglielo strizzò un occhio. Non che volesse metterlo in imbarazzo ma erano anni che aveva un certo dubbio che lo solleticava riguardo l'affascinante prof ed era arrivato il momento di grattarsi quel prurito in un modo o nell'altro.
    Bevi un altro sorso dai. E' sul finale che scatena meglio le sue note agrumate questo cocktail. E un pò più di alcool a sciogliere un pò del ghiaccio nordico che O'Carolan si portava dentro non avrebbe fatto male, no? Ho imparato per necessità. Il mio compagno non ama particolarmente uscire la sera e quindi non potendo andare a prendere i miei cocktail preferiti in qualche locale ho imparato a prepararmeli da solo a casa. Spiegò candidamente prima di scolarsi del tutto il suo e posare il flute sul tavolo fra loro. E comunque lo shaker non è la sola cosa che sono molto bravo a maneggiare... Forse dopo tanto tempo è arrivato il momento di conoscerci meglio non credi? La buttò là prima di riempirgli di nuovo il bicchiere con l'aperitivo. Era curioso di vedere Cormack sotto una luce meno professionale e più personale. I loro rapporti erano sempre stati cortesi ed amichevoli ma non si erano mai spinti troppo su tematiche personali. Ad esempio fino a quel momento non aveva idea di come avrebbe reagito ad un certo tipo di provocazioni... e voleva proprio saperlo.
    Intanto arrivato l'orario stabilito per la cena le pietanze sul bancone della cucina iniziarono a muoversi da sole magicamente ed impiattarsi in modo elegante per due fino a giungere calde sul tavolo. Smaklig måltid!
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    E no, non era innamorato. Ezekiel fece un'espressione strana ascoltando la risposta di Cormack, difficile da decifrare per chi non si fosse trovato nella sua testa ancora più bacata del solito. Sembrava stesse elaborando l'informazione in modo più profondo. Non ho mai capito come mai un uomo affascinante come te fosse ancora single... - commentò mentre si andava a posizionare dietro il bancone della cucina tirando fuori tutto il necessario per preparare uno dei suoi cocktail preferiti per l'ospite. E questo dovrebbe provarti che mi ricordo benissimo di te no? Mi ricordo che sei affascinante e single, cose essenziali! Ovviamente stava scherzando, di essenziale c'era ben altro, la sua intelligenza per esempio, la sua grande cultura, il modo pacato e sempre cortese con cui si rapportava agli altri che tutto insieme lo rendevano una persona molto piacevole da frequentare. Comunque, tornando al discorso principale... forse nella tua risposta c'è la spiegazione. Non è che hai uno standard un pò troppo elevato? Difficile così trovare qualcuno con cui stare bene perchè la persona perfetta non esiste. Lo aveva imparato lo stesso Ezekiel a sue spese, finendo sempre per soffrire. Da quando aveva iniziato la sua relazione con Justin invece aveva capito che per stare bene insieme bisognava scendere ad alcuni compromessi, passare sopra ad alcune cose, contentarsi di altre. Credo che sarebbe interessante intavolare una conversazione sull'amore con te che sembri così pragmatico rispetto all'argomento. Non come me che sono una pazza isterica quando si tratta d'amore! Usò appositamente il termine al femminile. Ormai non era più un segreto per nessuno il suo coming out ma per sentirsi veramente accettato aveva bisogno di sapere che gli altri fossero a proprio agio con la sua natura. Per questo a volte enfatizzava alcuni piccoli atteggiamenti, a mò di prova. Senza mai esagerare però, restava comunque un uomo di buon gusto.
    Finì di spremere un paio di limoni ma invece di terminare i cocktails tornò ad avvicinarsi a Cormack, trotterellando sul parquet fino a lui. Prese al volo lo stesso tipo di tartina che aveva assaggiato l'altro e la provò a sua volta. Humm.... hai ragione, davvero buone. - commentò leccandosi i baffi. Purtroppo no, non le ho preparate io. L'arte culinaria non fa per me, mi manca l'estro. Come per le pozioni, preferisco comprarle già fatte o le faccio fare da chi invece l'estro ce l'ha. Ho sempre pensato che chi è bravo in una cosa lo sia anche nell'altra, non credi? Si tratta in entrambi i casi di mischiare gli ingredienti giusti e di cuocerli per il tempo giusto. Cose per le quali personalmente ho poca pazienza. Ad ognuno la sua specialità insomma. Anche se non era mai andato male in pozioni non era nemmeno la sua materia preferita. Ezekiel era sempre stato più da bacchetta.
    Prese un'altra tartina e come si era avvicinato tornò alla sua postazione da barman per inserire nel mixer le giuste dosi di limone, gin, sciroppo di zucchero e ghiaccio. Spero che ti piaccia. C'è molto limone ma ha anche un retrogusto dolce... Lo avevo scelto non solo perchè gli riusciva bene ma anche perchè gli ricordava il carattere di Cormack, un pò aspro all'apparenza ma molto piacevole al gusto. Per quanto mi riguarda di qualcosa di dolce sento proprio il bisogno oggi perchè, per rispondere alla tua domanda, purtroppo no, non è andata bene la visita di controllo. Bocciato, senza se e senza ma. Ci vorrà del tempo fino a che potrò tornare in servizio... La delusione nel suo tono di voce era evidente. Senza il suo lavoro di Indicibile si sentiva menomato di qualcosa di essenziale. Per fortuna ho la cattedra all'Accademia, almeno non mi sento totalmente inutile... ma non è la stessa cosa. Tu magari hai sempre voluto fare l'insegnante ma io no... Insegnare gli piaceva e ci si impegnava pure, ma solo facendo il lavoro che tanto amava si sentiva pienamente soddisfatto. Una cosa normale no? Il problema è che l'incidente mi ha causato una forma di dislessia o qualcosa di simile. Soffro di disorientamento temporale, ricordo tutto ma non riesco a mettere i ricordi in fila in ordine cronologico. Se mi chiedessi quando ci siamo visti l'ultima volta anche sforzandomi non saprei dirti con sicurezza se è successo la settimana scorsa o dieci anni fa. Alla fine ci posso arrivare, considerando l'aspetto cambiato, i posti ma... è un vero casino. Pure da spiegare... se vuoi chiedermi dei particolari fa pure. Sospirò affranto ma durò solo quel frangente. Non voleva sembrare più lamentoso di quanto fosse e soprattutto non voleva fare pena a nessuno. Dicono che ci voglia del tempo, che il trauma è stato pesante... devo farmene una ragione. E non era facile per uno come Ezekiel che non riusciva a stare in ozio per troppo tempo, che aveva il bisogno pressante di sentirsi impegnato. Quando capirò chi è stato farmi questo... Strinse con forza le dita intorno allo shaker pronunciando quella frase. Le nocche gli diventarono bianche per lo sforzo. Quando cominciò a mischiare i cocktails lo fece con talmente tanta foga che rischiò che gli sfuggisse di mano, ma per fortuna non accadde. Ecco qua. Versò il risultato in due flute e tornò dall'amico per porgergliene uno. French 75, un classico degli anni 20. Assaggia e dimmi che ne pensi. Un cin cin appena accennato e via al primo drink della serata. Allora?
960 replies since 11/9/2010
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