Posts written by *Elis Black*

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    "Tutti, tutti?" Lo guardo un po' dubbiosa in realtà mentre lascio che prenda il mio mantello con un cenno di ringraziamento nascosto tra le chiacchiere. So che gestire tre gemelli non è facile, ed ogni giorno mi accorgo quanto stiano diventando vivaci man mano che crescono, tanto che a volte mi spaventa perfino. Ma quando dormono, sono proprio degli angioletti: non puoi fare a meno di sorridere e sospirare guardando i loro musetti addormentati e pacifici.

    "A dire il vero sì...ho mangiato al volo prima di tornare a casa" uno spuntino veloce per riempire lo stomaco e non andare a letto con la pancia che brontola. "Ma ti faccio volentieri compagnia, non ho sonno per il momento e berrei qualcosa di caldo!" Gli sorrido mentre mi dirigo verso la cucina a mettere su l'acqua per il tea, ho anche una piccola sorpresa per la colazione dei bambini nella mia borsa. E poi da quando è tornato a casa non abbiamo davvero avuto occasione di passare un po' di tempo insieme... ammetto che un po' la colpa è anche mia, mi sento in colpa per non essere potuta andare anche io a cercarlo e quindi l'ho evitato diciamo, perché sono sicura che se ne renderebbe conto solamente guardandomi, se già non lo ha fatto.

    "Bah, ho dovuto nuovamente fare accompagnare a casa il Signor Cormac...non capisco perché si ostini a voler bere il Sidro di Drago Artico se sa che gli dà alla testa! Avresti dovuto vedere come importunava quelle ragazze…" scuoto la testa contrariata ma ridendo in fondo perché le scenate del vecchio mago erano davvero esilaranti talvolta. Non sono molto brava ad imitarlo ma cerco di mimarne le avventure per descrivere meglio la situazione al vampiro.
    Quando la teiera inizia a fischiare la tolgo dal fuoco recuperando anche una tazza pulita ed è proprio in questo momento che mi scivola l'occhio nuovamente sulla mano bendata e mi rendo conto della gaffe che ho fatto. A proposito di dare alla testa.

    "Per tutti i gufi, scusami non ci ho pensato!" Eppure me lo ha spiegato chiaramente, dove ho la testa? "Se preferisci vado via, posso stare al locale per stanotte, e domani mattina vado da House a farmi medicare" gli sorrido in modo rassicurante, non voglio creargli alcun disagio...se non se la sente, ho sempre la stanza pronta alla Testa di Porco.
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    Questa sera toccava a me chiudere il locale, così quando l'ultimo cliente se n'è andato sono rimasta a riordinare e pulire: so che con la magia ci avrei messo molto meno a farlo, ma ancora non ho accettato l'idea di riprendere possesso della mia bacchetta. A dirla tutta in un certo senso mi sono anche abituata a fare tutto con le mie sole forze, come fanno i babbani...e lo trovo perfino gratificante quando ho finito ed il risultato mi piace. Lo trovate strano?
    Quando attraverso la metropolvere per tornare a casa è davvero tardi, più di quanto immaginassi in realtà! Non mi ero accorta di averci messo così tanto! Per fortuna c'è Elijha con i bambini, e di sicuro li avrà messi a letto già da un bel po': sto immaginando di entrare piano nella loro cameretta per il bacio della buonanotte quando esco dal camino del salotto, e non vedo l'ora sia mattina per poterli abbracciare come si deve.
    Cerco di fare il più silenziosamente possibile mentre nella penombra delle fiamme appoggio la borsa sul fianco della poltrona e mi siedo per togliermi gli stivaletti ed il mantello.

    "Ahi…" quasi dimenticavo della mano. Osservo la fasciatura sul palmo sporca di rosso, ecco, le medicazioni babbane non sono proprio il mio forte…Mi sono tagliata con il vetro di un bicchiere rotto ed ho cercato di tamponare come meglio potevo la ferita finché il sangue non si è fermato. Ma forse ora è meglio dargli un'occhiata prima di andare a letto, di sicuro dovrò cambiare questa benda ormai sporca e casomai domattina chiamerò House per farmela medicare come si deve.
    Stavo per alzarmi quando un movimento attira la mia attenzione.

    "Ah ciao! Spero di non avervi disturbato…" so che non è così, il suo udito è molto più sensibile e probabilmente si è accorto del mio arrivo ancora prima che varcassi la soglia. "ho fatto un po' tardi oggi, come è andata la serata?" Sento il viso scaldarsi quando incrocio il suo sguardo, anche se ormai dovrei essere abituata alla sua presenza non è così, non riesco a fare a meno di sentirmi in imbarazzo davanti a lui, mi fa questo effetto! Gli sorrido e nel mentre mi tolgo il mantello.
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    “Figurati, è un piacere! Piuttosto sei sicuro che non sia un problema il fatto che mi sono imbucata?” dopotutto anche se Rya mi conosce non sono un’insegnante, sempre che lo sappia…! Eppure quando Elijah mi ha chiesto di accompagnarlo non me lo sono fatto ripetere due volte, anzi speravo quasi che lo facesse, lo ammetto: allo scorso mondiale non sono riuscita a partecipare e mi sarebbe davvero dispiaciuto non partecipare nemmeno a questo, ma con i gemelli – da sola – è sempre un po’ difficile muoversi. Approfittare del canale diretto di Hogwarts con lo stadio di San Marino invece è stata praticamente una passeggiata, il tempo della partita e saremo a casa senza che nessuno si accorga della nostra presenza! A Judith sembrerà una normale serata di babysitteraggio vedrete.

    “Forza ragazzi muovetevi o resterete indietro, la partita sta per iniziare, non vorrete perdervi la prima azione!” chiudo la fila in modo che altri studenti non rimangano indietro con il passo e quando finalmente arriviamo in postazione aiuto Elijah a distribuire i biglietti per le tribune ed infine entriamo. Aspettiamo che abbiano preso tutti posto prima di prenderlo anche noi.

    “Wow da qui si vede benissimo!” estraggo il mio binocolo incantato dalla borsa e proprio mentre cerco di mettere a fuoco la visuale il vampiro attira la mia attenzione sul Ministro Sanmarinese. Giro un paio di volte la rotella dello strumento per metterlo bene a fuoco e lo osservo: è davvero un bell’uomo ed effettivamente molto più giovane del nostro attuale.

    “Io? Nooooo non fa per me, con i bambini è un conto ma con gli adulti non credo sarei in grado di farmi ascoltare e rispettare...poi avere costantemente i riflettori puntati contro, no no preferisco la tranquillità della mia taverna! Però sono d’accordo, un po’ di freschezza ci vorrebbe anche da noi” da troppi anni ormai siamo fermi sulle stesse convinzioni senza riuscire a progredire realmente come società magica, non sarebbe forse il caso di portare qualche cambiamento?
    Sposto poi lo sguardo sul campo ed osservo le due squadre, ammetto che i giocatori della Bulgaria mi fanno un po’ paura, sembrano così seri e concentrati, determinati a vincere fino all’ultimo: se fossi in campo contro di loro probabilmente starei tremando in questo momento.

    “Credo che tiferò per il San Marino, sarebbe un peccato che la squadra ospitante perdesse al primo round...” mi unisco alle urla del tifo proprio mentre il fischio di inizio invade lo stadio ed il boccino viene liberato nel cielo, provo a seguirlo ma lo perdo dopo pochi istanti mentre fugge lontano dai due cercatori.

    “FORZA SAN MARINO! FACCI VEDERE DI CHE PASTA SEI FATTO!” e a proposito di pasta, mi sta venendo un certo languorino!
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    “Ho lasciato i bambini a casa, non mi va di assentarmi troppo a lungo...” annuisco certa che Ezekiel capirà la mia necessità, non sono preoccupata per Elijah, so che lui se ne occuperà nel migliore dei modo e che gli piace avere l’opportunità di passarci un po’ di tempo insieme, credo che lo facciano sentire più umano, ma con quello che sta accadendo mi sento davvero ansiosa a stare lontano. “Però mi farebbe davvero piacere venire da voi questa sera, non vedo l’ora di conoscere Matthew!” Ez me ne parla così tanto che sono proprio curiosa di incontrarlo di persona e sinceramente speravo proprio di ricevere un invito ufficiale in questa occasione. Il sorriso però mi scomparve dal volto quando nominò il padre dei gemelli.

    “Per fortuna per il momento sembrano aver preso da me!” cerco di risultare ironica ma so bene che il lato artistico di Ares non si limita di certo ai pastelli a cera: senza saperlo Ezekiel ha toccato una delle mie più grandi preoccupazioni. Anche per questo devo tenere i gemelli il più lontano possibile da lui.

    “Lo so...per questo mi serve il parere di qualcuno che non sia direttamente coinvolto” qualcuno per l’appunto come lui. “Mara mi ha detto che avrei incontrato una persona del mio passato, all’inizio si trattava solamente di questo, poteva essere qualsiasi cosa perciò non mi sono preoccupata più di tanto. Tu ti sei mai fatto leggere il futuro?” ero stata piuttosto scettica al riguardo, la cartomanzia mi pareva un tipo di magia così approssimativo che non credevo realmente avrebbe detto qualcosa di determinate. Poi, più dettagli aggiungeva più mi sono fatta convinta delle sue parole. “Poi però ha aggiunto diversi dettagli: ha parlato di una persona con cui avevo un legame passionale ed istintivo, a causa della quale ho sacrificato molte cose. Ha sottolineato che si trattava di una persona oscura.” lascio alcuni istanti all’indicibile per assorbire le mie parole, a questo punto sarà chiaro anche a lui che può trattarsi solamente di Ares, la descrizione che mi ha fatto Mara è praticamente la sua, ci mancava solo che la carta portasse il suo ritratto. “E’ lui, non ho dubbi. Non so perché dovrebbe tornare, in verità speravo che si dimenticasse della nostra esistenza, ma non credo che sia strettamente legato a me e deve esserci qualcos’altro sotto, io non valgo il rischio della prigione.” e questo mi porta ad un altro argomento di cui vorrei parlargli, non appena avremo trovato una soluzione a questo: quello che è successo a Hogsmeade alcune notti fa ha contribuito ad accrescere le mie preoccupazioni per la situazione. Forse è proprio il contenuto di quella visione ad aver convinto il Marchese a tornare?

    “Sostiene che lui sia un tassello importante del mio passato con cui devo venire a patti per liberarmi del mio...problema. Ovviamente sta a me decidere se affrontarlo o meno, ma sembra che in ogni caso la sfortuna sarà la mia compagna di viaggio. cerco lo sguardo del mago ma ometto appositamente la parte di predizione che riguarda la perdita di controllo che potrebbe venirne da tutta questa faccenda. Per il momento non voglio pensarci. “Non lo so, ho paura Ez. A volte mi sembra di sentire la sua presenza al villaggio, come se fosse già là ma ancora non si palesasse, chiamalo sesto senso o paranoia o quello che vuoi, ma non riesco a togliermi di dosso questa sensazione. A volte invece mi sento osservata anche se non c’è nessuno dei paraggi e ho quasi l’impressioni di trovare le cose fuori posto, quando invece ero convinta di averle messe in altri modi! Mah, forse è tutto l’insieme e sto impazzendo seriamente!” cerco di riderci sopra ma è quello che tempo realmente, il fatto di impazzire. Recupero la borsa da terra e ci frugo dentro fino a recuperare una busta con sopra il logo del San Mungo.

    “C’è anche un altro motivo per cui non voglio che Ares torni” gli porgo il test che ho fatto fare a House qualche tempo fa e che conferma la paternità del mangiamorte “Lui non sapeva che ero incinta quando è scappato alla fine del Ministero Oscuro, e non voglio che lo venga a sapere.” la mia è una tacita richiesta, ma spero che il mago capisca che quello che gli ho rivelato deve restare un segreto, ma avevo bisogno di togliermi almeno in parte questo peso e parlarne con qualcuno, non potevo tenermelo dentro ancora a lungo.

    “Cosa? Sì certo che mi fido di lei, è un’amica e non credo avrebbe motivo di mentirmi” sono sorpresa della domanda su Mara quando del fatto che abbia investigato su di lei, ma sono sincera nel dirgli che mi fido anche se non gli spiegherò che è un sentimento che ho sentito proprio sulla pelle, come quando incontri una persona nuova e capisci subito che ti starà antipatica. Ecco, con la cartomante ho sentito subito una grande sintonia tra di noi.

    “Come mai hai fatto delle ricerche?” inarco le sopracciglia perplessa che Ezekiel non abbia trovato nulla sul suo passato e non capisco nemmeno cosa crede sia accaduto la sera del Mabon, io non ricordo cose particolari di quel giorno. “Deve esserci qualcosa su di lei da qualche parte, non può essere apparsa dal nulla...a quali avvenimenti ti riferisci?”
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    L’incontro con Mara mi ha lasciato molti interrogativi, sono giorni che cerco di venirne a capo ma non riesco proprio a trovare un senso alla sua predizione e sinceramente non so nemmeno se devo prenderla seriamente o se devo considerarla come una sciocchezza, eppure ho paura che se non le do la giusta importanza poi me ne pentirò. Ah, non so proprio cosa fare.
    Ecco perché ho bisogno di parlarne con qualcun altro, magari con un ulteriore punto di vista riusciremo a capirne qualcosa, forse. Non ne voglio parlare con Sarah al momento, preferisco non creare allarmismo su un possibile ritorno di Ares prima ancora di essere certa che accadrà realmente, le causerei solamente delle preoccupazioni in più e non credo che lei e Dell al momento ne abbiano bisogno. E non voglio nemmeno riaprire vecchie ferite a Liv, perciò ho deciso di approfittare del mio viaggio a Stoccolma per incontrarmi con Ezekiel: in realtà non ci avrei mai messo la mano sul fuoco che saremmo diventati amici, eppure ho scoperto in lui una persona sincera ed affidabile, anche sensibile se vogliamo dirla tutta! Mi ci trovo proprio bene! Oltretutto lui ha visto entrambi i miei lati ed anche se non credo abbia ancora capito cosa mi accade ogni tanto, forse è la persona più adatta ad aiutarmi a risolvere questo puzzle. Dopotutto è un Indicibile, il mistero è il suo mestiere, no?
    E’ un po’ che non ci vediamo di persona, tra i vari impegni di ognuno a volte è difficile far coincidere le cose, ma ci sentiamo regolarmente via gufo per tenerci aggiornati sulle varie vicende: l’ho avvisato che sarei passata al Ministero per consegnare dei documenti a Nystrom per il rinnovo delle carte d’identità magiche dei gemelli e che quindi sarei passata a trovarlo in ufficio se avesse avuto un po’ di tempo da dedicarmi.

    “Ciao Ez!” busso appena alla porta semiaperta prima di entrare nel suo ufficio. “Grazie per aver trovato un po’ di tempo da dedicarmi, domani devo già tornare a casa! Sono proprio di toccata e fuga!” per fortuna Elijah ha acconsentito a tenere i bambini a casa con i suoi, così ho potuto viaggiare leggera, altrimenti ogni volta che mi devo muovere sembra un trasloco! Non scherzo! Ci scambiamo un abbraccio quando mi si avvicina e gli rivolgo un bel sorriso raggiante, gli ho già accennato qualcosa nella mia lettera, ma non voglio farlo preoccupare immediatamente.

    “Ti ho portato un dolce, spero che ti piaccia! E i gemelli invece ti mandano questi” frugo nella borsa fino a tirare fuori il manicaretto che gli ho preparato per ringraziarlo ed i disegni che hanno fatto i bambini per salutare lo “zio Ez”. “Uff, devi proprio aiutarmi Ez, non so più da che parte sbattere il cervello.” mi lascio scivolare su una delle poltrone “Se quello che dice Mara è vero e Ares dovesse tornare… io non so davvero cosa fare. Mi odiava già prima, ora che ho anche testimoniato al processo contro di lui non oso immaginare a che livello sia arrivato, anzi mi sembra quasi di sentirlo addosso. Credo di star diventando paranoica, a volte mi pare perfino di vedere la sua ombra dietro l’angolo! Mi sento quasi osservata, forse mi sto lasciando condizionare da questa cosa...tu cosa ne pensi?” devo sentirmi dire che sto esagerando, sarebbe la spiegazione più logica.
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    “Grazie” è bello saper di poter contare su qualcuno, io e Mara non ci conosciamo ancora molto ma fino dal primo momento in cui ci siamo incontrate ho sentito di potermi fidare di lei. Non so perché, ma è una cosa che mi viene proprio spontanea nei suoi confronti ed in cuor mio spero che sia lo stesso anche per lei.
    Forse mi sento un po’ in soggezione perché stiamo parlando di lui ma in alcune parole della veggente ritrovo quasi il modo di fare di Ares, in questo momento il modo che ha di spiegarmi le cose me lo ricorda parecchio, anche con il piccolo gesto di mostrarmi l’incanto. E’ strano? Cerco di scacciare il pensiero, convincendomi che sono solamente io a vedere fantasmi ovunque, un po’ come quando ti dicono che c’è l’influenza in paese e tu sei già convinto di averla presa. La mente fa strani scherzi delle volte.

    “Quale altra possibilità?” il sospiro di sollievo che prendo dura davvero poco perché lo sguardo pensieroso che mi rivolge non piace per nulla, perché il futuro è così incerto? Non può dirmi semplicemente cosa accadrà e basta? Cosa vuol dire che possono rappresentare entrambe il mio futuro?

    “Cosa significa?” lascio che mi prenda la mano per spostarla sulle carte, il contatto mi provoca un piccolo formicolio sulla pelle facendomi trasalire appena, più per la sorpresa che per altro: Mara sembra completamente assorbita dalla predizione, quasi come se le parole arrivassero da qualche altra parte e non da lei stessa. Per questo la ascolto con la massima attenzione cercando di non perdermi nemmeno una virgola, con il risultato di sentirmi ancora più confusa di prima. Come se non lo fossi già abbastanza!
    Capisco che possa confondere anche lei perciò annuisco in silenzio, dopotutto Mara non conosce tutta la mia storia, e purtroppo non posso dirle nulla di più preciso per il momento: forse più avanti capirà quello che ho cercato di dirle poco fa, o troverò il modo di dirglielo.

    “Lo so, credimi è davvero difficile per me parlartene ora e nemmeno io riesco a gestirlo, pensavo di poterlo fare ma...forse non posso. Voglio solo avere la certezza che i bambini saranno al sicuro da tutta questa oscurità.” Ares primo fra tutti. Quindi sceglierò la strada che mi permetterà di farlo, ma quale delle due? Tre? Non lo so, ho bisogno di rifletterci sopra e Mara sembra assorta nuovamente nei suoi pensieri mentre mi chiedo cos’abbia e sussulto per la sua esplosione spazientita: ha questa capacità di cambiare umore da un secondo all’altro.

    “Perdonami se ti ho riempita di domande e rovesciato addosso i miei problemi, forse ho bisogno anche io di rifletterci un po’ su, insistere ora non credo risolva la situazione” le dico alzandomi dalla sedia e dando uno sguardo fuori dalla finestra. “Ti lascio andare, il temporale è anche passato ormai!” non voglio stancarla più di quanto lo sia già. “Niente! Sono di nuovo io ad essere in debito con te, perciò vai tranquilla...magari, se ti va, qualche volta possiamo uscire a fare altro oltre alla lettura delle carte.” Le sorrido sinceramente sperando che la proposta le faccia piacere, dopotutto non è scritto da nessuna parte che dobbiamo solamente parlare di visioni del futuro, mi piacerebbe seriamente uscire semplicemente da amiche qualche volta. Attendo che finisca di raccogliere le sue cose prima di stringerla a me in un abbraccio e posarle un bacio su entrambe le guance. “Ci vediamo presto allora!” Avrò molto su cui riflettere nei prossimi giorni.
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    Resto con il fiato sospeso mentre giro le due carte sul tavolo, lo osservo attentamente e non posso che lasciarmi scappare un sorriso quasi sollevato: la fortuna e il conforto non mi sembrano per nulla due carte negative, forse qualsiasi cosa io decida di fare non sarà poi così negativa. Cerco conferma nello sguardo di Mara che però non mi da altrettanta sicurezza.

    “Cosa? N-non vanno bene?” torno a guardare le due carte sentendo di nuovo l’ansia farsi strada dentro di me. Perchè non dice nulla? “Mara, dì qualcosa!” la incito a rispondere perché non posso stare un altro secondo in silenzio senza sapere cosa abbia visto di così brutto. Eppure quando finalmente mi sorride mi sento quasi rincuorata, tanto che le sorrido a mia volta.

    “E’ una cosa positiva allora, no?” lo ha detto lei stessa che si tratta di un futuro roseo! Mi sembra proprio di sentirmi più tranquilla ora, appoggio la schiena sulla sedia con fare rilassato mentre le porgo la mia ultima domanda sulla prima carta. “Secondo te cosa può significare esercitare l’apertura mentale?” questa è l’unica cosa che mi lascia un po’ perplessa, se davvero ho la prospettiva di nuove opportunità da prendere al volo voglio essere pronta, e non lasciarle scappare. E giusto la fortuna potrebbe aiutarmi con questo...oppure no. Lo sguardo della strega che ho di fronte torna di nuovo serio, e sembra quasi volermi sfuggire per paura di rivelare qualcosa, certo, deve ancora parlarmi della seconda carta ma, cosa volete che sia? La fortuna non può certo portare cattive notizie!
    Scatto di nuovo in avanti come a voler vedere bene la carta da vicino. Come sarebbe a dire capovolta? Anche questa? E’ solo una mia impressione o stanno uscendo tutte capovolte le carte? Mi prendono in giro?
    Sbianco visibilmente quando la sento affermare che si tratta della carta peggiore di tutte e penso che probabilmente è il destino che mi attende se decido di affrontare Ares, cos’altro può essere altrimenti? Il portatore di sfortuna è lui di certo.

    “Questo è quello che accadrà se resto ad affrontare l’ingiustizia?” ho bisogno della conferma, Mara non mi ha specificato quale delle due carte è legata alle scelte che ho a disposizione. Se è come dico io, sono pronta a partire in questo stesso istante. Io non voglio perdere il controllo, e lui non mi porterà ad essere ciò che non voglio.

    “Io...” sono maledetta. Questo però non posso dirglielo. “No, aspetta!” mi allungo in avanti per afferrarle il polso e fermarla dal mettere via le carte, al contrario di quello che pensavo ora sento la necessità di terminare questa lettura, ho bisogno di sapere come andrà a finire. Eppure anche dopo che si è fermata non riesco a lasciarle andare il braccio, ho bisogno di sentire la tranquillità che riesce a trasmettermi per ritrovare la calma. Mi mordo il labbro inferiore mentre cerco i suoi occhi, sento il bisogno di dirle ciò che mi accade, ma non posso farlo direttamente senza violare il patto.

    “All’inizio ero piuttosto scettica sul credere o meno a questa cosa delle carte, ma ora quelle che mi stai indicando non mi sembrano più delle coincidenze e ci sono notti in cui anche io mi sento capovolta come le carte” la fortuna diventa sfortuna come il bene può diventare il male. “Devi aiutarmi a capire come raddrizzare le cose, per favore continua” la stringo più forte per farle capire la mia necessità di non essere piantata in asso proprio adesso, e qualcosa mi dice che non lo farà.
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    Ahaha qui in linea di massima siamo abbastanza coetanei si **!
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    Benvenuta Elisa!! :)
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    Ciao Sandro e benvenuto!! :) Anch'io sono una giocatrice di gdr da tavolo ed amo i gdr live anche se sfortunatamente non ho mai avuto occasione di prendervi parte 😍
    Spero che ti troverai bene qui da noi :)
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    Benvenuto!! :)
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    La mia era una domanda che in realtà non si aspettava una risposta, fatta come la giusta conseguenza di un ragionamento con me stessa, eppure mi lascio trascinare in questa cosa, inizialmente più per non deludere l’entusiasmo di Mara di fronte ad una lettura più approfondita, che per saperne di più. Osservo le carte aperte a ventaglio sul tavolo e ne prendo una, quella che a prima vista mi ispira maggiormente, e la volto restando allibita immediatamente dopo: il diavolo, raffigurato da Lord Voldemort. Sento un brivido lungo la schiena immaginando che non si tratti affatto di un buon segno, o mi sbaglio? Cerco la conferma nello sguardo di Mara che abbozza un sorriso, ma non riesco a capire se stia cercando di rassicurarmi o se la cosa la diverta.
    A questo punto non so se voglio davvero sentire cosa sta per dirmi...mi guardo attorno, forse dovrei trovare una scusa per alzarmi e interrompere la nostra conversazione, sì, sarebbe scortese nei suoi confronti ma mi eviterebbe davvero di ricevere notizie di cui non voglio sentire parlare. Sto ancora meditando sul fatto di andarmene quando la mano della strega afferra la mia ed immediatamente mi sento più calma, di nuovo trovo che la sua vicinanza mi trasmetta sensazioni familiari, quasi nostalgiche.

    “Beh sicuramente era passionale ed anche un po’ egoistico” annuisco senza pensarci troppo sopra lieta del fatto che forse avevo temuto per nulla. “...ma non lo definirei istintivo, io e lui eravamo tutt’altro che istintivi” no, non è proprio un aggettivo che avrei utilizzato per descrivere me e Paul, noi ci fermavamo troppo a pensare prima di compiere una qualsiasi azione. L’istintività l’ho piuttosto imparata da qualcun altro, ma lo scaccio immediatamente dalla mia testa.

    “Ho abbandonato molte cose sì, ma se devo essere sincera non mi sento più libera di prima anzi, talvolta non mi fido nemmeno di me stessa” lo dico con leggerezza ma in realtà è il motivo per cui ho rinunciato alla magia da ormai cinque anni e mi sono praticamente chiusa in casa. La libertà ce l’avevo prima, quando ero completamente sicura di sapere chi fossi. Ed è proprio questo il punto, la persona di cui sta parlando la cartomante non credo coincida con il mio pensiero: insiste sul fatto che io mi sia in un qualche modo realizzata e non riesco a comprendere cosa intende finché il suo sguardo non si posa di nuovo sulla carta pronunciando due semplici parole che per me sono piene di significato: persona oscura.
    Ora vorrei proprio scappare, sento il cuore accelerare i suoi battiti e cerco di ritrarmi dal tavolo, ma la sua mano mi stringe forte costringendomi a restare fino in fondo.

    “C-come puoi dire tutto questo solamente guardando una carta? E se ti sbagliassi Mara?” io devo credere che si sbagli, stavamo parlando di Paul, non di lui, era Paul quello che doveva tornare.

    “Sei proprio sicura? Non può trattarsi di Ares” il suo nome mi scivola sulla lingua con timore sì, ma anche come se fosse sempre stato lì ad aspettare di essere pronunciato, e sentirlo aleggiare nell’aria mi mette ancora più inquietudine, tanto che stringo forte la mano della strega in cerca di sostegno. So che è un tassello fuori posto del mio passato, le cose tra noi sono rimaste in sospeso quando mi ha rinchiusa ad Azkaban, successivamente ho fatto in modo che venisse nuovamente incriminato, gli ho nascosto la verità sulla maledizione, gli ho tenuto nascosti i bambini, ed in ultimo i miei sentimenti che io non sono ancora riuscita a comprendere: tutte cose che speravo di riuscire a portare il più in là possibile. Forse…

    “Me ne sarei dovuta andare via da Hogsmeade a Settembre, quando ero intenzionata a farlo. Non posso venire di nuovo a patti con lui, Mara, h-ho sacrificato tanto per farlo l’ultima volta e non credo sarà più facile ora che ci sono cose di cui non deve venire a conoscenza...” quando mi lascia la mano sento tutto il peso della situazione cadermi addosso e non sono sicura di poterlo sopportare. Dovrei andarmene ora? Scappare a nascondermi nella speranza che non ci trovi? E dovrei continuare a farlo ogni volta che sento la sua vicinanza? Che vita sarebbe? Che vita darei ai miei figli?
    Lancio uno sguardo fuori dalla finestra dove il temporale sembra essersi fatto più violento rispecchiando quello che sento dentro, non so davvero cosa fare. Prendo un respiro profondo annuendo e cercando di farmi forza afferro altre due carte voltandole sul tavolo, affidandomi all’inevitabilità dei fatti.
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    Ascolto la strega con attenzione mentre riprendo un po’ di contegno, non immaginavo che perfino rimpiazzare un mazzo di carte fosse così complicato: l’altra me inizialmente ha provato a cercare un’altra bacchetta che potesse sostituire quella che ho nascosto, ma ha capito a sue spese che non è poi così facile da trovare. La bacchetta è unica per il mago che la possiede e per fortuna alla fine vi ha rinunciato. Per il momento almeno, trovo sempre più difficile prevedere le sue intenzioni.

    “Ne parli quasi come di una persona in carne ed ossa” asserisco, ed infatti poco dopo mi da ragione facendomi sentire quasi sollevata di aver creato parte della storia di quella particolare carta. La divinazione dopotutto non è mai stata il mio forte, è un mondo inesplorato per me ed a sentirne parlare da Mara me ne sento ora incuriosita, ma a sentire parlare di cicatrici sulla pelle non posso fare a meno di abbassare lo sguardo in cerca del marchio del voto infrangibile sul palmo della mano, è solamente uno dei segni che ho sul corpo, visibili e non...il più recente è proprio il morso di lupo sulla spalla. E come dice lei, tutto questo fa parte di me, di come sono ora e se me ne liberassi resterei vuota.
    Improvvisamente mi rendo conto di essermi incanta quando sento pronunciare il mio nome, mi riscuoto fingendo di lisciarmi la gonna per giustificare la frettolosità con cui ho nascosto le mani da tavolo.

    “Sì, cioè NO!” in realtà non so perché mi sono affrettata a correggermi con così tanta enfasi, forse perché quella di Mara è stata una domanda troppo diretta su un argomento di cui non parlo. Paul e Ares sono diventati quasi un tabù e non pronuncio i loro nomi a voce alta da ormai tanto tempo. E poi perché dovrebbero venirmi in mente entrambi?
    Lascio che il silenzio si faccia spazio tra di noi ancora per qualche istante prima di rispondere alla domanda.

    “In realtà sì, quando ci siamo viste l’ultima volta speravo che la tua predizione parlasse di lui, sai? Ma ormai è passato così tanto tempo che non sono sicura di volerci sperare ancora, forse dovrei decidermi ad accettare che non tornerà” è un sorriso amaro quello che le rivolgo ma in fondo è la verità, devo decidermi a mettere la parola fine a tutto questo, per quanto doloroso possa essere.

    “E poi...anche se tornasse non credo che entrambi potremmo far finta che non sia successo nulla, io per prima non sono più la persona che ha conosciuto e di cui si era innamorato, oltre ad altre complicazioni che ci possono essere...” in realtà non saprei nemmeno se riuscirebbe ad accettare l’esistenza dei gemelli, ho paura che non riuscirebbe a passare sopra nemmeno a questo.
    A questo punto mi è chiaro che il torto di cui parla non sono io ad averlo subito, ma piuttosto Paul e non solo, anche a qualcun altro sto nascondendo la verità.

    “E se fossi io invece ad aver fatto un torto a qualcuno?”


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    Le do qualche minuto per decidere cosa prendere e nel frattempo mi occupo di un tavolo vicino a cui si sono seduti degli studenti del castello, quando poi torno verso Mara faccio appena in tempo a chiederle se ha scelto che la sua reazione mi lascia alquanto sorpresa e perplessa: cosa le è preso? Faccio mezzo passo indietro, quasi a volermi allontanare per darle spazio, non credo realmente di aver fatto qualcosa per infastidirla ma non si sa mai, Mara sembra una di quelle persone che non amano stare in mezzo agli altri e non averla vista molto in giro per il villaggio questi mesi mi fa pensare che forse preferisce stare da sola con le due carte. E’ un po’ triste, non trovate? A stare troppo tempo soli si rischia di ammattire, e ve lo dico per esperienza! I mesi che ho passato rinchiusa ad Azkaban...se non fosse stato per la presenza di House e Kostia, credo che avrei fatto proprio quella fine. Quindi sorrido alla strega con accondiscendenza.

    “Magari ha solo bisogno di essere intrattenuta più spesso...” accenno con leggerezza mentre cerco di capire cosa potrebbe piacerle “Ho dell’ottimo Sidro delle Highlands, frizzante al punto giusto, vedrai ti piacerà!” le faccio l’occhiolino prima di scivolare via verso il bancone a recuperare la bevanda: prendo il flute dalla mensola in alto e mi incanto qualche istante a guardare la donna, non capisco perché ma già la scorsa volta avevo pensato che qualcosa in lei mi fosse familiare eppure i suoi lineamenti non riesco a collegarli a nessuno. Sposto lo sguardo velocemente quanto mi si rivolge per avere anche un dolce nella speranza che non si sia accorta che la stavo fissando.

    “Ecco qui, Sidro e una bella fetta di Cheescake ai frutti di bosco” mi affianco a lei ed appoggio sul tavolo prima il calice e poi il piattino del dolce, nel farlo però devo aver preso male le misure perché inavvertitamente le sfioro il braccio con il mio, un gesto che non avrebbe comportato alcun problema normalmente, ma che in questo caso ha avuto una reazione strana e quasi familiare: ho sentito come una forte scossa attraversarmi il corpo, dalla testa fino alla punta dei piedi, talmente forte che ho di colpo mollato tutto spostandomi indietro e lasciando quasi cadere tutto a terra.

    “P-perdonami, tu, cioè io...devo averti dato la scossa, a volte sono elettrica sai...” mi scuso cercando di essere il meno imbarazzata possibile ma sento già le guance imporporarsi mentre mi chino a terra per raccogliere la forchetta e di nuovo urto altri oggetti sul tavolo, cercando di fermarli in qualche maniera. “Per tutti i gufi, sono un disastro! Davvero perdonami! Di solito non sono così maldestra non so che mi prenda...” lo sguardo cade poi sulla carta a terra raffigurante una donna seduta su un trono con in mano una spada e una bilancia, cerco di leggerne il nome anche se è capovolta: la Giustizia. Non ho idea di cosa significhi, ma a me questa parola in particolare fa tornare alla mente ricordi indesiderati che cerco di reprimere con tutte le mie forze.
    Quando mi rialzo da terra faccio cambiare la forchetta da Cooper senza mai però distogliere lo sguardo da quella donna raffigurata che mi fissa con tanta severità da farmi sentire tutto il peso dei miei fardelli sulle spalle.

    “Ti spiace se mi siedo un po’?” ho bisogno di fermarmi un attimo e spero che a Mara non dia fastidio un po’ di compagnia. “Cosa significa questa carta? Per fortuna è l’unica ad essere caduta, spero non si sia rovinata, altrimenti ti comprerò un mazzo nuovo, promesso!”

  15. .

    Ultimamente il tempo sembra scorrere lento e tranquillo qui a Hogsmeade, a parte il tempo un po’ più pazzo del solito non sembra esserci altro all’orizzonte in grado di disturbare la vita della cittadina e dei suoi abitanti. Da un lato questo mi rassicura e dall’altro invece mi preoccupa, sento che gli eventi accaduti nei mesi scorsi non sono casuali e che quello che ho visto nella radura quasi un anno fa non è stato frutto della mia immaginazione: qualcos’altro si nasconde nell’ombra e temo il momento in cui scopriremo di cosa si tratta, ma per il momento ho scelto di non pensarci, e di preoccuparmi solamente dei miei casini.
    Guardo fuori dalla finestra quando improvvisamente si fa buio. Merlino, sta di nuovo piovendo! Mi precipito verso di essa per chiuderla prima che l’acqua entri bagnando tutto il pavimento, prendo la maniglia con entrambe le mani e spingo forte verso il battente finché on è ben chiusa: ormai la vecchiaia del locale si fa sentire e avrebbe davvero bisogno di un po’ di manutenzione, a cominciare proprio da qui. Con un gesto della mano mi passo la fronte spostando i capelli che sono caduti in avanti prima di girarmi verso la voce che mi ha chiamata.

    “Mara?!” mi avvicino a lei con sorpresa, ma contenta di rivederla in verità, non abbiamo più avuto occasione di incontrarci dopo la fiera.

    “Ah, sì ho sempre lavorato qui fin da prima di prenderlo in gestione! Sono rimasta a casa dopo aver avuto i gemelli, ma ora che sono un po’ più grandi ho deciso di riprendere a seguire il locale personalmente!” le sorrido seguendola verso il tavolo, non so perché ma sembra avere davvero fretta di raggiungerlo e sedersi!

    “Hai fatto bene” annuisco “Anzi, sono contenta che sei entrata, non ti ho più vista in paese e pensavo quasi che te ne fossi andata! Ti va qualcosa da bere mentre aspetti che finisca il temporale? Offro io ovviamente, sono in debito con la lettura dell’ultima volta...” accenno alle carte che ha poggiato sul tavolo, alla fiera non mi ha lasciata pagare, perciò devo sdebitarmi in qualche maniera, e prima che possa rifiutare le passo il menù in modo che lo legga.



    Mmmh...non so quanto sia un bene u.u
2926 replies since 23/8/2005
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