Posts written by Lato-Tibby

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    Benvenutaaa **
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    Io ragazzi vi guardo e mi dispiace un sacco perché ruolerei con tutti voi, ma no ho personaggi alla Xavier :(
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    Up <3
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    Aggiunti 💪

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    Benvenuto Alessandro! Io sono Tibby, piacere di conoscerti!!!
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    Benvenutaaa! Io sono Tibby, piacere!
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    Metto!
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    Quando la mano della mutante più grande si poggiò sulle mie ginocchia magre non potei evitare di sussultare appena. I contatti tra prigionieri erano proibiti all'interno del Saint Stan, come credo sia da regola in ogni penitenziario di massima sicurezza, ma la verità ancor più cruda era che, anche se ci fossero stati consentiti, molti di noi avrebbero comunque continuato ad evitarli dagli altri e a negarli loro stessi per primi.
    La prigionia di toglieva vita, desiderio di comunicare, ti toglieva gioia. Da molto tempo non conoscevo il significato di una carezza tra i miei capelli, o di un abbraccio. Quasi non ricordavo che sensazione derivasse dal contatto umano, era come se avessi dimenticato di essere imparando invece a non-essere.
    Mi guardai circospetta attorno, allarmata ed impaurita al pensiero che le guardie potessero accorgersi della mano di Deidre, ma nessuno sembrò darci peso, anzi... Sembrava che la mutante dai grandi occhi verdi riuscisse, in un certo modo, a imporre alle guardie di ignorarla, a ricattarle...
    L'Informazione è Potere, ripetei mentalmente e d'un tratto compresi che forse era proprio la capacità persuasiva di Deidre Fitzgerald ad esserle costata l'isolamento.
    "Non permettergli di spezzarti", ero ancora in tempo per questo?

    Io ci proverò, ma... Non è così semplice... Nulla è semplice.

    Le risposi, abbozzando ad un sorriso malinconico. La sicurezza della Fitzgerald mi rincuorava, quel suo affermare che non avrei passato il resto dei miei giorni in quel penitenziario verde acido ed impersonale tanto quanto crudele.
    Ma Kaya Runciter conosceva molto bene come funzionava il futuro, io conoscevo il tempo e, purtroppo, sapevo che nulla all'infuori delle mie visioni poteva esser dato per certo. Da quando mi trovavo in quelle celle non avevo avuto la minima speranza dai miei sogni: non un piccolo indizio che potesse promettermi di nuovo la libertà. Ed una ragazzina eterea ed inevitabile come me, non poteva certo affidarsi alla speranza.
    Non potevo nutrirmene o altrimenti sarei morta davvero, e questa volta nessuno sarebbe stato in grado di salvarmi. Non facevo progetti e semplicemente Stavo: sospesa in quella condizione, non spezzata, ma innegabilmente piegata.
    Sgranai gli occhi attonita dopo aver assistito al siparietto tra la mutante appena conosciuta e la giovane guardia. Mi sporsi in avanti verso di lei guardandola come se fosse un'aliena.

    Tu... hai chiamato per nome una guardia... - commentai ammirata - A nessuno è permesso farlo! - esclamai, sempre in tono basso seppur sorpreso. - S...scusa, è che sono stupita... Comunque io vengo da New York City. Tu?

    Scusa il ritardo!
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    Benvenuto Vincenzo! Io sono Tibby ^^
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    Benvenuto! Come ti chiami? ^^
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    Ciao Temporaneamemoria!
    Sono in imperdonabile ritardo, scusa!
    Me è Tibby, benvenuta (;
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    SCHEDA APPROVATA - SAINT STAN.
    Mi sono INNAMORATA di questa pg. Molto bello il potere ^^
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    Ma che stordita! Non avevo visto la discussione perché ero in vacanza!

    Benvenutaaa! Io sono un'AMANTE dei gdr a sezioni chiuse *pecoranera* AHAH
    Conunque spero ti troverai bene qui (:
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    Ripropongo:

    NOME PG: Scar Jones (Jared Leto)
    TIPOLOGIA DI RICHIESTA: vorrei trovare la sua "Harley" (MARGOT ROBBIE). In pratica, come lui, sarebbe una mutante che lavora per il Saint Stan e cattura i suoi simili al posto che aiutarli.
    COSE DA SAPERE: Entrambi saranno un po' pazzoidi, estremamente potenti e crudeli, in un modo perverso saranno il compagno l"uno dell'altra. Vengono ovviamente guardati con disprezzo dagli stessi uomini del Saint Stan, ma allo stesso tempo sono utili perché Scar manipola la realtà e lei (nome vacante) me la immaginavo col potere di percepire la presenza dei mutanti in una zona e assorbire i loro poteri (se di attacco) per pochi istanti.
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    "A casa tua o a casa mia?" Aku inarcò scettico un sopracciglio scuro e lineare, ricambiando le occhiate della vecchia che gli parlava. Strano, fino ad un momento prima non gli pareva nemmeno fosse presente nel vagone, ma non poteva dire se questo dipendesse dalla sua distrazione o dal fatto che l'anziana fosse stata creata in un secondo momento dall'Entità mutante che lo inseguiva. Di certo non era reale, questo gli parve piuttosto ovvio dal tono meccanico ed inespressivo con cui si beffava di lui.

    Capisco, vuoi continuare a nasconderti

    Rispose. Non si credeva superiore agli altri Aku e, come ogni essere umano, anche lui temeva. Provava emozioni, ansie e paure. Il kung fu lo aveva però aiutato anche in questo: nell'autocontrollo di se stessi, nel reprimere l'istinto del terrore. Nel cercare sempre di trovare l'equilibrio e razionalizzare, specialmente quando la situazione era in proprio svantaggio.
    Si alzò allora dal sedile, notando la prossimità della sua fermata e finse di guardare dritto davanti a sè, ma nella mente rifletteva: si nasconde dalla mia vista e cerca di distrarmi con delle illusioni. Ciò mi fa ipotizzare che si trovi esattamente in posizione opposta ad esse. Non ne aveva certezza alcuna, Aku, ma scelse di proposito le porte scorrevoli che si stanziavano proprio in contrapposizione alla vecchia gracchiante. Allungò una mano verso una sbarra e incurvò leggermente il capo verso il basso. Ebbe la sensazione di essere all'entità vicino, molto vicino. Ma poteva benissimo essere anche quella un'illusione, non sapeva nulla della realtà di quel vagone imbrattato all'esterno da graffiti e cartelloni pubblicitari sbiaditi.
    Eppure, se solo fosse riuscito a stabilire un contatto vero, anche solo per un secondo... Le porte si aprirono, Aku indugiò un istante all'interno del vagone dando l'eventuale possibilità alla mutante di precederlo sulla banchina. Poi, sempre mantenendo la sua calma matematica, scese a sua volta.

    Solo un uomo armato di fucile sceglie volontariamente di andare nella tana del mostro - mormorò quasi in un sussurro - Ed io non sono un cacciatore. Ma dammi un motivo per cui crederti reale, affrontami per ciò che sei e forse in me avrai trovato un alleato al posto che un nemico.

    Quello era il prezzo per la contrattazione: Vedere con chi aveva a che fare, permettere ai propri neri ed intelligenti occhi di percorrere la figura del ricattatore, sia che fosse stato il profilo acre di fumo di un uomo dalla barba rubiconda, sia che si trattassero di più sinuose curve femminili. Aku si era stufato di parlare con menzogne ed illusioni, lui stesso era capace di modificare la realtà intrinseca degli oggetti per deviarne traiettorie od elasticità. Quei giochetti non lo deliziavano, anzi, lo riportavano dolorosamente alla sua natura di mutante.
    Ed il signor Walker, dopotutto, era solo un uomo che aveva scelto l'eremo per non dover più soffrire.
    Questo post è stato un parto D:
    Aku desidera un contatto, qualcosa di vero che lo spinga ad ascoltare/fidarsi di Intrigo. Altrimenti rimarrà lì come un sasso inutile AHAH
169 replies since 28/10/2008
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