Quasi non riuscivo a starci dietro. Finivo due drink e già ne avevo tre in lista da preparare. Certo che a Stoccolma bevevano come delle spugne! Come avevo fatto a dimenticarlo?
Forse era il freddo che li invitava a bere di più… Ma cosa dico! Era scritto nella loro storia e nella loro cultura - e avrei dovuto tenere il passo, o una volta o l’altra avrei corso il rischio di beccarmi una maledizione da uno di quei vichinghi, per la troppa attesa!
«I due Green Devil e l’aphrodisiacal, a voi, buona serata!»
I bicchieri fluttuano dritto nelle mani dei maghi che con un mezzo grugnito ringraziano e si allontanano prendendo la direzione della pista.
Lo straccetto incantato fa appena in tempo a passare sulla mia zona di lavoro per asciugare le gocce e io a recuperare altri bicchieri dal mobile dietro di me, che ho altro lavoro da preparare.
Ehi tu! Un LIQUID LUXURY se non ti spiace. Senza ghiaccio.
Li conosco a memoria tutti quei drink. Devo solo ri-abituarmi ai musi lunghi dei nordici. Per fortuna non sembra essere quello il caso: la voce è familiare, quasi mi chiedo se Liv ha voglia di bere veramente oppure se intente altro, tipo parola segreta!
«Subito Miss!»
Mi volto con un sorriso raggiante, recupero vodka e rum bianco che sono subito alla mia portata e rimango lì, con le bottiglie capovolte proprio sopra al bicchiere. L’alcol scende abbondantemente e prende rapidamente la forma tondeggiate del suo nuovo contenitore – nel frattempo mi rendo conto fissandola in quei grandi occhi chiari che non è Liv ma è uguale a lei.
Aspetta… Ma era...
«Erica!»
Per tutti i perizomi di Morgana! Per quante forme, cloni, gemelle, particelle, figlie sparse per il mondo avesse Liv, io avrei avuto un debole per ognuna di loro.
«E io ho finalmente l'onore di approfondire con te...»
Il mio criceto - e non solo - avevano già pensato al dopo.
Il fatto che Liv si facesse remore sul lasciarsi andare per via del suo caro e assente Bill, mi faceva incaponire la pelle, ma se ci avessi provato con Erica, Liv non avrebbe tradito e io sarei stato comunque felicissimo. Quindi... perché no?
Drizzai le bottiglie di alcolici e feci cambio, afferrando gli altri ingredienti due a due, per poi terminare con il succo alla fragola e una fragolona ricca di polpa che sembrava pulsare e dire mangiami, proprio incastrata sul bordo del bicchiere.
«Ovviamente è offerto.»
Lo avrei detto io a Liv. O Forse no... Mi era sembrato di capire e ricordare che il rapporto tra le due non fosse proprio rosa e fiori.
Erica era una scaltra, non so se aveva combinato anche qualcosa di illegale, e a volte Liv aveva dovuto pagarne lo scotto solo perché erano praticamente uguali. Capelli a parte.
Comunque le cose potevano anche essere cambiate...
*O forse no...*
«In effetti cammina un po' storto...»
Il tizio segnalato dalla strega si era avvicinato in poco tempo e pareva proprio averla puntata.
Quando un tizio ubriaco punta una ragazza non va mai a finire bene. Erica mi fa segno impercettibile e si sporge. Faccio lo stesso e la ascolto. Purtroppo conferma le mie paure.
Non è giusto che una ragazza viva queste esperienze e che abbia così paura.
«Tu goditi il tuo drink. A lui ci penso io.»
Le metto il bicchiere di fronte e risoluto con uno sguardo crucciato che lascia poco all'immaginazione faccio velocemente il giro del bancone.
Tuuuuu! Me l'hai preso tu!
Eccolo all'attacco. Subito.
Mi metto in mezzo e nel frattempo - che ho recuperato la bacchetta - do l'armoallarme. Entro pochi, pochissimi secondi tre armature animate verranno a portare via il tizio, che accompagneranno all'uscita, senza possibilità di ribattere.
«Hey tranquillo amico. Piacerebbe a tutti gli uomini che lo prendesse lei... Anche a me!
Ma purtroppo non è così. Se ti dice no, è no. Capito?»
Gli metto la mano sulla spalla e con un'espressione rassicurante gli sorrido complice. Ovviamente sto solo aspettando che arrivino le ferruginose guardie. Lui intanto sbiascica parole che non mi sembra abbiano un senso - è ubriaco - e indica Erica ripetutamente.
«Certo amico, certo.
Ah eccovi! Per il ragazzo la serata è finita. Vorrebbe tanto andare fuori per rinfrescarsi le idee... e restarci.»
Non appena lo dico lui viene afferrato per le spalle, bloccato e alzato letteralmente da terra. Poi scortato verso l'esterno.
I miei soldiiiiiiiiiiii! LADR..
Aveva continuato a sbraitare fin fuori la nostra portata d'orecchio e aveva attirato anche un po' l'attenzione.
Cerco di calmare la situazione e rassicurare tutti. Non è successo nulla.
«Ma guarda questo. Per qualche galeone all'ingresso ci da dei ladri... Se si fosse comportato bene non sarei stato costretto a sbatterlo fuori! Ah ma lo so che è colpa tua Erica...»
Sono serio. Ma anche innocente ed ignaro. Di fronte ho un piccola Lupin e non me ne rendo conto, ignorando i segnali! Mi sciolgo in un sorriso ironico e completo;
«Anche io darei così di matto se una bella ragazza come te mi desse due di picche. Solo che la prenderei con filosofia... Ne cercherei un'altra per consolarmi!»
Rido e vado a sedermi accanto a lei. Decido che per qualche minuto i drink possono aspettare. Basta ubriaconi! Facciamo 15 minuti di sobrietà.
«...è un po' alcolico, vero? Se è troppo te lo rifaccio.»
Lo ammetto, alludendo al suo drink, sono stato preso alla sprovvista e ho abbondato con le quantità. Spero non le dispiaccia.
«Comunque... se ho imparato qualcosa da Durmstrang è che qualsiasi cosa ha un prezzo. Funziona ancora così, no?»
Eccomi che ci riprovo. Lasciandole intendere che qualcosa su lei la so. Frequenta quell'Istituto che ho in parte odiato, ma che mi ha insegnato tanto. Anche e soprattutto a come non essere.
«Anche l'averti salvata. Quindi... cosa potrei essermi meritato?»
Sono così cavaliere da fare decidere a lei. Ce ne fossero di Randy!

Non ero sicuro di come fosse potuto succedere, ma al momento giusto e nell'istante giusto, proprio mentre cominciavo ad ambientarmi nella mia "nuova" postazione di lavoro, avevo cominciato a fare zapping con la radio magica e dopo un paio di stazioni anonime che avevo saltato dopo i canonici e fatali dieci secondi mi ero sintonizzato su radio rospo.
Ero rimasto interdetto perché non mi ero aspettato di sentire proprio quella radio, da Stoccolma, eppure, doveva essere un'edizione speciale, o chissà, un potenziamento della diffusione.
Ero rimasto ad ascoltare, sorridendo da solo come un ebete e riconoscendo anche qualche voce.
Ahhhh, che cosa bella l'amore.
A volte era sfiancante, ma quando raggiungeva quei livelli, si poteva dire che non era più amore.
L'amore fa bene, sempre.
Indipendentemente dal tipo di amore e ce n'erano tante, di tipologie d'amore.
Secondo me alcune ancora da scoprire.
Così, sentimentalmente e per colpa grazie a quella trasmissione erano ripassate nella mia memoria tutti i battiti di cuore più intensi, insieme ad un impietoso trenino di malinconia e anche qualche rimpianto.
*Ahhh, se quella volta...
...e se quel giorno...
Invece, con quella ragazza...
...Forse era l'altra quella giusta.*
Scacciai i pensieri cominciando a shakerare alcuni alcolici fondamentali nella mia dieta antiripensamenti e cominciai a canticchiare in testa una canzone.
Lo step successivo fu quello di approfittare di uno dei gufi di Liv, che teneva al locale e inviare quel pensiero musicale proprio alla radio.
Chissà se fosse arrivato in tempo!
Mi avrebbe trovato intento a mandare giù il mio cocktail che per l'occasione battezzai "amore liquido".

- Direttamente dal freddo Nord di Stoccolma porto il mio pensiero per ogni amore che sta nascendo,
che si sta consumando o che si sta spegnendo.
L'amore non è mai sprecato, l'amore è la culla di ogni vostro passo nella vita.
Che sia avanti per proseguire insieme,
che sia indietro per prendere le distanze e riavvicinarsi a sé stessi,
o che sia per prendere la rincorsa per amare altrove,
più profondamente.

Non vi fermate,
dove non potete amare.

Con amore, a tutti gli amanti.
Lo zio Randy -