Posts written by Marinov

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    6 PE per L'Oro del Daimyo
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    Madara Uchiha うちはマダラ




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    Nome: Madara | Clan: Uchiha | Villaggio: Kumo | Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato
    Non ci volle molto prima che Leo riuscisse a capire in che tipo di situazione era finito, si trattava in fondo di un semplice genjutsu che alterava la vista e le sensazioni, un espediente abbastanza semplice e di certo non al massimo della potenza esprimibile dall'Uchiha. Quest'ultimo, infatti, aveva lanciato l'illusione abbastanza velocemente e non si era concentrato al punto da renderla più invalidante. Ci sarebbero voluti più tentativi per riuscire a perfezionarla e di certo il compagno che aveva davanti era l'ideale per testare il jutsu senza troppi problemi di effetti secondari. D'altronde, se qualcosa fosse andato per il verso sbagliato ci avrebbe pensato lui a fare in modo di risolvere la situazione.
    Alla prima domanda Madara rispose con un sorriso e scuotendo la testa, divertito dal fatto che l'Hakure pensava fossero le mani il problema. In realtà c'era molto di più dietro e glielo avrebbe detto al momento debito, salvando la risposta in quanto poco dopo ci fu un'altra questione da dirimere. Leo, infatti, pose il dubbio riguardo alla prontezza di risposta dell'Uchiha, il quale aveva per natura uno strumento formidabile nelle sue mani...o per meglio dire nei suoi occhi.

    L'errore non è stato guardare intensamente le mani, quello anzi ti può aiutare a capire per sommi capi se il tuo avversario sta eseguendo una tecnica oppure sta preparando un attacco fisico.

    Fece cenno allo shuriken lanciato tra le sue gambe e alla katana che era puntata ancora contro di lui e così sarebbe rimasta. Non avrebbe abbassato la guardia, sebbene fosse uno scontro amichevole serviva mantenere comunque alta l'attenzione come esercizio in vista di futuri scontri meno leggeri.

    Armi da lancio, spade, rocce, fili d'erba...Ogni cosa può essere usata come arma e le mani sono lo strumento principale che usiamo noi ninja per scagliarle, che siano manifestazioni di chakra o meno. Non puoi prevedere ciò che il tuo avversario farà, per questo devi conoscerlo.

    Fece un respiro, poi fissò intensamente negli occhi Leo assicurandosi che il suo sistema circolatorio del chakra fosse scevro da ogni tipo di condizionamento precedente.

    Se conosci il nemico e conosci te stesso, nemmeno in cento battaglie ti troverai in pericolo.
    Se non conosci il nemico ma conosci te stesso, le tue possibilità di vittoria sono pari a quelle di sconfitta.
    Se non conosci né il nemico né te stesso, ogni battaglia significherà per te sconfitta certa.

    Dovrai sapere chi avrai davanti ma dovrai anche essere consapevole dei tuoi mezzi. Questo significa allenarsi, meditare, migliorarsi continuamente, senza soluzione di continuità.


    A quel punto avrebbe riposto la katana nel fodero, allontanandosi di qualche passo all'indietro da Leo e incrociando le braccia al petto, gli occhi rossi ancora fissi su quelli del compagno.

    Io posso anticiparti, posso contrastarti, posso fare finta di essere sorpreso...ma in realtà vedo tutto già prima che tu riesca anche solo a mettere a segno un singolo colpo. Gli occhi sono la prima cosa che deve allenare un ninja, in questo avrai qualche difficoltà ma siamo ancora all'inizio e abbiamo molta strada ancora da percorrere. Adesso dimmi, hai altre domande o vuoi continuare ?





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    Anri Okita 沖田杏梨




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    Nome: Anri | Clan: Okita | Villaggio: Iwa | Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato
    La stanza cominciò pian piano a riempirsi e in totale ci furono una dozzina di ninja arrivati dopo la convocazione di...Nami ? Anri la guardò molto sorpresa, la bocca si spalancò e il braccio si tese fino a indicarla con l'indice mentre le altre dita si chiusero. Avrebbe voluto dirgliene quattro, non si era più fatta sentire e non l'aveva più seguita in allenamenti o missioni, facendola sentire trascurata. La situazione però sembrò appesantirsi, non c'era spazio per troppa leggerezza in quanto lo sguardo e il tono della jonin erano abbastanza taglienti da poter fendere persino l'aria.

    Non vorrei essere nei panni di chi l'ha fatta arrabbiare...

    In realtà la concentrazione e la serietà della sensei erano motivate dal fatto che si trattava di un impegno abbastanza grosso, in quanto a nord del villaggio sembrava essersi palesata una creatura a quattro code. Da qualche parte in libri, resoconti o racconti orali Anri aveva sentito parlare vagamente di queste bestie, esseri potentissimi e dal chakra infinito in grado di sovvertire l'ordine e causare persino guerra tra tutti i paesi ninja. Adesso tutto era diventato più chiaro e anche la genin divenne seria, di qualunque cosa si trattasse non bisognava prenderlo alla leggere. Se si fosse trattato di una bestia esageratamente grossa non ci sarebbero dovuti essere troppi problemi, anche se bisognava stare comunque attenti, se invece il mostro fosse stato quello delle leggende...probabilmente avrebbero fatto bene a richiamare persino i ninja in pensione per far fronte a una minaccia di tale portata.
    Qualche istante di riflessione e poi Anri si fece avanti, alzando la mano e facendosi largo tra i presenti fino ad arrivare in prima fila, davanti a Nami.

    I capisquadra chi saranno ? Sarebbe meglio elaborassero una strategia comune da riferire agli altri, così si prendono poche decisioni e anche più velocemente. Sto coso non è un gattino a quanto capisco, quindi meno errori ci saranno più possibilità avremo di tornare a casa con tutti gli arti al proprio posto.

    Si stava candidando per un posto da caposquadra ? Forse sì o forse no, non sapeva se fosse stata in grado di reggere una tale pressione però si sentiva anche un po' la più forte lì in mezzo, peccando magari di superbia.



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    Madara Uchiha うちはマダラ




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    Nome: Madara | Clan: Uchiha | Villaggio: Kumo | Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato
    La strategia di Madara funzionò alla perfezione, anche ben oltre le sue aspettative. L'Uchiha aveva infatti lanciato la sua semplice illusione sfruttando il fatto che Leo stesse attaccando frontalmente e i suoi occhi fossero puntati su di lui. La composizione dei sigilli bastò quindi a stabilire un contatto tra i due e il chakra Inton fece il resto, penetrando nel sistema del compagno e disorientandolo completamente, facendogli apparire una realtà distorta e sdoppiata, non proprio la situazione migliore per riuscire in un attacco.
    Approfittando dell'indietreggiamento dell'Hakure, il genin si liberò con l'ausilio della sua katana dalle trappole lignee che gli avevano bloccato le caviglie, balzando in avanti verso l'ormai ruzzolante compagno.

    L'obiettivo era proprio questo, Leo. Pensa, è una situazione che rientra nella normalità quella che stai vedendo ?

    Nonostante fosse a qualche metro di distanza, rimaneva comunque in guardia con la lama puntata verso il suo avversario, facendo in modo di tenersi pronto per eventuali mosse a sorpresa. Non aveva intenzione di aiutare direttamente Leo, voleva cercare di farlo arrivare da solo alla soluzione.

    Ci vedevi normalmente ed eri partito all'attacco ma d'un tratto la tua vista si è alterata. Pensaci bene, che tipo di tecnica può avere questi effetti ?

    Avrebbe lasciato al giovane qualche istante per pensare e poi rispondere, estraendo infine uno shuriken pronto per essere scagliato nel caso le cose si fossero messe per il verso sbagliato.

    Liberati, liberati da solo. Si tratta di accademia, ce la dovresti fare.

    Avrebbe atteso tutto il tempo necessario affinché Leo riuscisse a capire di dover utilizzare il Kai, quando l'avrebbe eseguito avrebbe poi lanciato la stelletta metallica tra le sue gambe, continuando a tenere la katana puntata su di lui.

    Niente è mai come sembra, niente. Adesso siamo insieme e non ci faremo del male, in una missione puoi dire lo stesso ? Analizza i tuoi errori, dimmi secondo te dove hai sbagliato.

    Si stava arrogando diritti che sarebbero dovuti appartenere a un Jonin forse ma sentiva di dover istruire al meglio il suo parigrado in mancanza di figure adatte e specializzate. Sembrava fragile per certi versi e non gli andava di dover perdere qualcuno per errori banali che sarebbero potuti essere evitati con qualche accorgimento abbastanza semplice.



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    Kuroumi Arashi 苦労未 嵐




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    Nome: Kuroumi | Clan: Arashi | Villaggio: Suna | Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato
    Il gruppetto di genin sembrò agire per vie completamente diverse, eppure c'era una sorta di sinistra grazia coordinata nei loro movimenti. Akuma sembrò accettare il ruolo di procuratrice di sangue o almeno non obiettò vistosamente, cosa che considerando la sua personalità equivaleva a un assenso. Gli altri due invece iniziarono ad attaccare più direttamente: Guy fece in modo di manovrare il carro, debitamente sprovvisto di cavalli, per scagliarlo verso il nemico, Rei invece sembrò iniziare una sorta di cavalcata frontale con ben poche speranze di successo, secondo i calcoli del biondo. Sarebbe stato tutto perfetto...se il tizio non avesse deciso di circondarsi di una grossa folata di vento che annullò la strategia combinata dei quattro.

    Maledetto figlio di put-

    Il sensei pensò di bene di spronare ancor di più i sottoposti, cercando di far comprendere loro che le tecniche del nemico erano basate soprattutto sull'evocazione e, a giudicare da quanto visto, sapeva anche utilizzare il vento come alterazione elementale. Avrebbe potuto spazzarli via come niente, l'ideale sarebbe stato tenerlo impegnato per molto e dare il tempo a Kaos di farlo fuori in un battito di ciglia. Ancora una volta avrebbe dovuto fare lui la prima mossa ? Pensò rapidamente e l'unico modo per seguire le direttive del jonin era quello di limitargli la vista o i movimenti...e lui aveva preparato la situazione a dovere.

    Copritemi...

    Sopravanzò tutti, andando a raccogliere i tre fumogeni ancora inattivi, giocherellando come se fossero sassolini, mentre un braccio era teso verso il basso. Il passo era relativamente lento all'inizio, ma quando fu davanti al gruppo i suoi movimenti si fecero rapidi e - si sperava - imprevedibili. Avrebbe lanciato le tre pietre-fumogeni verso il nemico e contemporaneamente il suo controllo della sabbia nera gli avrebbe permesso di elevare dal terreno una nube più grossa di quella che abitualmente era solito utilizzare, in virtù della precedente immissione sotterranea per ricavarne una maggiore quantità. Cercò di mantenerla più circoscritta possibile alla sola posizione del nemico in modo tale da essere sicuri che non potesse uscire da lì e avere una buona visuale sui suoi movimenti di eventuale fuga. I fumogeni, sotto l'azione della sabbia ferrifera, sarebbero esplosi, generando una densa nube nera che avrebbe offuscato la vista dell'evocatore.

    Ora !

    Se tutto fosse andato secondo i piani, Kuroumi avrebbe cominciato a correre verso la posizione del nemico brandendo due kunai, nella speranza di essere seguito da qualcuno e soprattutto conscio del fatto che quell'espediente avrebbe potuto dar loro qualche attimo in più per potersi avvicinare "indisturbati". Considerando le abilità del nemico, una folata di vento avrebbe potuto spazzare via la nube di sabbia e veleno ma si sarebbe ritrovato loro più vicini e non avrebbe potuto vedere con chiarezza la loro strategia. Nel caso avesse proceduto ad un attacco frontale, proprio Kuroumi avrebbe avuto meno problemi in quanto la morte non era proprio qualcosa che lo faceva spaventare...anzi il dolore lo avrebbe senz'altro aiutato.



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    Anri Okita 沖田杏梨




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    Nome: Anri | Clan: Okita | Villaggio: Iwa | Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato
    Il tempo sembrava passare velocemente in quel di Iwa, più del dovuto in realtà, lasciando che le nevi si sciogliessero e che nuovi venti primaverili prendessero il posto delle gelide lame invernali. Il Villaggio della Pietra era notoriamente un posto montano, il clima non era dei più miti anche nelle stagioni migliori eppure era sempre una gioia poter notare come il paesaggio divenisse via via sempre più luminoso. Il verde brillante cominciava ad adornare le fronde degli alberi e si stava meglio, permettendo anche di poter indossare vesti più leggere senza dover per forza temere un malanno. Anri in realtà non aveva molte remore a scoprire lembi di pelle in inverno ma sicuramente era più piacevole farlo con quel cambio di meteo.
    L'Okita aveva passato quel tempo quasi nella nullafacenza, dividendosi tra noiose guardie e poca azione, se "azione" poteva essere considerato il fatto di dover salvare gattini dispersi. La vita del genin i primi tempi era così, dura e piena di tempi morti, poco a che vedere con la voglia di fare della giovane. La ragazza passava il tempo libero a esercitarsi sul terrazzino di casa, provando a sperimentare nuove tecniche che però le riuscivano veramente male in alcuni casi. Un'altra opzione era quella della meditazione, un processo molto denso di soddisfazioni rispetto ai jutsu in quanto era ben allenata e pian piano riusciva a controllarsi in maniera sempre più ottimale. L'ultima missione svolta con Nami le aveva dato modo di poter sperimentare più volte di essere sul punto di rottura e in previsione di altri momenti difficili aveva fatto in modo di farsi trovare pronta...con la speranza di non dover reprimere nulla. Cominciava ad avere sempre più confidenza con sé stessa e la sua parte malvagia, prima o poi sarebbe riuscita a controllarla del tutto.

    Quel giorno, fortunatamente, aveva la giornata libera e si prese del tempo per fare delle compere. Si diresse di buon mattino verso un negozio di abbigliamento femminile, aveva bisogno di indumenti intimi che però raramente usava o per mancanza di materiale o per noia, preferendo quindi essere nature sotto i comodi pantaloni e i top stringenti. Stava concludendo il suo acquisto, consistente di una sottoveste e qualcosa da indossare per le missioni, quando si sentì bussare su una spalla appena uscita dal negozio. I suoi occhi sarebbero stati furenti, non era particolarmente di buon umore dopo il mancato sconto del negoziante, tuttavia ad attenderla c'era soltanto una nuvola di fumo e ai suoi piedi una missiva con il simbolo di Iwa.

    Una missione...proprio oggi.

    Aprì il plico e non appena lesse il contenuto si avviò a passo svelto e decisamente nervoso verso il Quartier Generale del Villaggio, intonando un motivetto senza parole con la bocca. Non ci mise molto, era abbastanza vicino al luogo delle compere, quando arrivò davanti al portone sbatté violentemente i sacchetti a terra e li indicò con fare plateale a una guardia.

    Se al mio ritorno non li trovo ti mangio le orecchie ! Oggi non è giornata !



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    Benvenuto!
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    Madara Uchiha うちはマダラ




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    Nome: Madara | Clan: Uchiha | Villaggio: Kumo | Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato
    Sai Madara-san, scorsa volta ti avevo detto che era difficile per me usare il legno no? Penso però di starci prendendo un po' la mano!

    Il tempo di finire quella frase e Madara accese il suo Sharingan, consapevole di dover essere pronto a tutto. Cos'aveva escogitato il piccoletto per quell'incontro ? Di certo qualcosa con il legno ma c'erano tanti di quei modi per sfruttare al meglio la sua capacità innata che non sarebbe riuscito ad elencarli tutti in una sola giornata. Le mani stavano fremendo, avrebbe voluto fare in modo di sfruttare al meglio ciò che aveva in mente ma avrebbe comunque dovuto aspettare il momento giusto.
    L'ultimo combattimento era stato un po' sottotono per i suoi gusti, quella volta avrebbe dato sfogo a tutto sé stesso, non c'era modo di crescere e imparare senza impegno profondo. Se avessero riportato ferite sarebbero stati curati ma era un rischio da correre, l'unico accorgimento dell'Uchiha sarebbe stato quello di non carbonizzarlo con una palla di fuoco oppure avrebbe dovuto dare delle spiegazioni non solo alla famiglia Hakure ma anche al villaggio.

    Meglio di no...Tre...

    Il conto alla rovescia mentale si aprì non appena i suoi occhi scarlatti videro l'avversario mettersi in una posa diversa, come se avesse voluto scattare verso di lui, mentre uno sguardo più attento vide un flusso di chakra lasciare il suo corpo per dirigersi dentro il terreno.

    Interessante...due...

    Piantò bene i piedi per terra, iniziando a canalizzare il chakra nelle mani tramite dei sigilli, trasformandolo in quello che poi si sarebbe rivelato il suo asso nella manica.

    Uno...

    Dal terreno sotto i suoi piedi uscirono dei tralcetti che gli bloccarono le caviglie, mentre il giovane partì all'attacco frontalmente, per sua sfortuna proprio la direzione che Madara voleva. Terminò la composizione dei sigilli proprio davanti a Leo, espandendo il suo chakra Inton in modo tale da attivare la sua nuova tecnica. Procedendo frontalmente, il piccoletto avrebbe visto la composizione dei segni manuali e sarebbe caduto nella trappola, cominciando a subire una visione distorta della realtà, non riuscendo a mettere a fuoco le immagini, vedendo tutto attorno a sè sdoppiarsi.

    Ora...

    Visto il colpo che sarebbe arrivato, probabilmente molto confuso e forse non a segno, Madara si sarebbe preparato a intercettarlo estraendo la wakizashi dal fodero, pronto a bloccare eventuali colpi di mazze di legno.



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    Kuroumi Arashi 苦労未 嵐




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    Nome: Kuroumi | Clan: Arashi | Villaggio: Suna | Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato
    L'attacco del genin andò a buon fine, le due armi infatti penetrarono nelle carni dell'anfibio e sentì il calore dell'eccitazione dovuta all'uccisione invadergli tutto il corpo. La sua azione era riuscita e non poteva essere più contento, sebbene fosse consapevole del fatto che non poteva certo paragonarsi a un omicidio vero e proprio. Gli animali erano roba da seconda se non terza categoria e non amava particolarmente farli fuori, a parte quelli che lo attaccavano ovviamente. Andava matto per fare del male alle persone, soprattutto chi gli mancava di rispetto e lo denigrava, credendolo forse troppo inesperto, cosa che avrebbero imparato presto non era corrispondente alla realtà. Al posto di quegli animali avrebbe preferito il loro domatore ma forse ci sarebbe stato tempo e luogo anche per quello...

    Qualcosa mi dice che anche loro hanno avuto lo stesso incontro...

    Rimessosi in volo sulla sua nube, si accorse che anche i suoi compagni avevano avuto a che fare con gli stessi animali, stranamente nessuno aveva avuto ferite o chissà che altro. Un peccato, avrebbe potuto sfruttare quel dettaglio a suo vantaggio.
    Un urlo del sensei si levò in aria e Kuroumi eseguì l'ordine, stazionando in aria sulla sua nuvola di sabbia nera. Da lontano si stava avvicinando una figura, evidentemente percepita molto prima da Kaos, il quale sembrò riconoscerla e attaccò una piccola discussione iniziale. Il genin si concentrò sul suo volto, su quelle cicatrici e sul fatto che forse forse gli somigliava in parte. Stava quasi per empatizzare con il tizio quando si sentì definire palla al piede e a freno trattenne i due kunai ancora pieni del sangue della salamandra precedente. La sua mano destra cominciò a giocherellare con tre palle di veleno nella tasca, li avrebbe tirati al momento giusto...che non era sicuramente quello, visto che il jonin uscì allo scoperto tenendo sotto un braccio deforme il pesante scrigno dei tributi. Il loro sensei aveva un'abilità veramente portentosa, qualcosa che però sfregiava un po' troppo il fisico per i suoi gusti.
    Le parole successive furono un monito, Kuroumi non aveva intenzione di fallire, di morire poi non aveva certo paura, non poteva...

    Mi raccomando, fate i geni e parlate a voce alta, così ci ammazza tutti.

    Scese di quota fino ad arrivare a portata di orecchio con Akuma, la biondina con cui aveva avuto qualche piccolo diverbio. Le sue parole furono molto basse di volume, il necessario per farsi ascoltare soltanto da lei.

    Fammi avere il suo sangue, so che puoi farlo.

    A quel punto scese dietro a tutti, disperdendo la sabbia nel terreno in modo da ricavarne ancora di più, dirigendola sottoterra nella zona del nemico, poi lasciò rotolare i fumogeni dalla mano verso l'avanguardia dei genin, da lì sarebbe stato facile farli esplodere con l'utilizzo della sua arte. Fino al momento clou, infatti, sarebbero apparse come tre piccole pietre nere, nulla di più comune. Se da un lato la sua strategia era quella di bloccare vista e sensi del ladro, dall'altro serviva qualcuno che potesse efficacemente dargli anche solo una goccia del sangue del tizio in questione. Se Akuma fosse riuscita nell'impresa, Kuroumi avrebbe abbandonato i fumogeni per attuare la sua tecnica principe, tracciando un triangolo inscritto in un cerchio per dare inizio al rituale del Controllo della Morte.






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    Kuroumi Arashi 苦労未 嵐




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    Nome: Kuroumi | Clan: Arashi | Villaggio: Suna | Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato
    Il putiferio della battaglia si scatenò e in men che non si dica la nube ottenne il suo effetto, anche se probabilmente il colpo finale lo diede realmente il sensei con il suo intervento. Gli altri non avevano fatto altro che propagare esplosioni a casaccio o stare a guardare, lui invece era riuscito a porre un serio ostacolo a quegli attaccanti. Un rimpianto però ce l'aveva e cioè non aver potuto attaccare attivamente, prendere quelle belve e farle a pezzi o ferirle gravemente ma d'altronde non aveva ancora raggiunto un livello tale per potersi permettere di fare tutto da solo. Avrebbe ancora dovuto lavorare...anche se meno degli altri per raggiungere il picco delle sue potenzialità.
    Immerso in quei pensieri quasi non si accorse di Akuma che gli si avvicinò per redarguirlo...a titolo di cosa non lo capì e forse nemmeno perchè si stesse agitando tanto. Sembrò, infatti, una bambina a cui avevano tolto il giocattolo preferito, diceva che doveva essere lei a decidere ma da quanto aveva intuito il jonin, nonché capomissione, era dentro il convoglio e nessuno lì aveva il comando assoluto. Cosa poteva saperne lei di come avrebbe potuto attaccare ? Volentieri le avrebbe dato un ceffone per farla riprendere ma non gli sembrava il caso di ripetere la stessa situazione occorsa durante l'esame, avrebbe sicuramente fatto fallire la missione e come primo incarico sul suo personale registro non voleva veder scritto "Fallimento".
    Dopo lo sfogo della piccoletta, alquanto strana per i suoi parametri, si attenne a quanto deciso in precedenza, librandosi in volo su una nube di sabbia per riuscire a individuare meglio delle fonti di legna. I suoi occhi caddero proprio verso un gruppo di alberi presso i quali si era recata la biondina, verso i quali Kuroumi si diresse per cercare poi di sezionar dopo che i frutti furono raccolti. Di lì a poco però la situazione sembrò iniziare a precipitare, un suo urlo gli fece drizzare le antenne e infatti qualcosa sbucò a poca distanza dal manipolatore di sabbia ferrifera. Si trattava di...una salamandra a giudicare da un primo fugace sguardo, non poté infatti soffermarsi più di tanto in quanto fu costretto a effettuare una manovra evasiva a zig zag per evitare un attacco di sfere d'acqua diretto proprio contro di lui. La velocità non era il massimo ma la precisione non umana dell'animale lo avrebbe aiutato, riuscì a schivarne un paio e per fortuna vide l'ultima in tempo per lasciarsi cadere dal supporto aereo di sabbia. Avrebbe quindi sfruttato la situazione per dirigere la nube verso la testa dell'animale, bloccandogli la vista e per quanto possibile le vie respiratorie. Nella fase di atterraggio, il genin estrasse due kunai e li tenne con una mano, dirigendosi verso il dorso di quell'anfibio per piantarglieli sulla schiena e metterlo fuori causa per quanto più tempo possibile, in seguito avrebbe raggiunto i suoi compagni, essendo rimasto leggermente indietro...



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    Madara Uchiha うちはマダラ




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    Nome: Madara | Clan: Uchiha | Villaggio: Kumo | Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato
    Alla risposta di Leo un sorriso gli uscì naturale sulla bocca, era una risposta talmente semplice quanto corretta, spiazzante forse per certi versi. Di sicuro Madara non aveva nulla da ridire, il compagno in effetti aveva dalla sua la capacità di usare il legno come arma secondaria, o per meglio dire primaria visto che non sembrava molto portato in quel momento con la katana.
    I due avrebbero continuato a portarsi sempre più al centro, in una zona delimitata da un cerchio inciso nella pietra che somigliava a un grande bassorilievo di una sfera divisa in quattro secondo i punti cardinali. Sulla circonferenza di ogni quadrante, alla metà esatta, c'erano alcune pietre miliari alte circa mezzo metro e completamente lisce, si trovavano quasi in una rosa dei venti a voler essere precisi, solo molto più rudimentale. Da punto a punto c'erano circa venti metri di diametro, una distanza ampia se presa per il verso giusto ma terribilmente ridotta in alcune fasi che sarebbero potute essere concitate.

    Hai detto bene, useresti il tuo legno. Quella è la tua arma principale, non la katana.

    L'Uchiha si sarebbe portato a metà raggio della circonferenza, a cinque metri esatti dal centro segnato sulla dura roccia, giungendo le mani a mo' di preghiera. Non aveva un vero e proprio motivo per collegarsi con qualcosa di divino, piuttosto aveva a che fare con qualcosa di molto più pratico che però non avrebbe mostrato subito in quel momento. Voleva prima vedere cos'era in grado di fare il piccoletto, cos'aveva escogitato in quel tempo passato dal loro ultimo incontro.

    Sai solo produrre legna dal tuo corpo o sai fare anche altro ?

    Sorrise beffardamente, il tono era volutamente di sfida per spronare il giovane Hakure a fare del suo meglio. Poteva nascere qualcosa di molto forte da quegli incontri, non solo un amico con cui passare del tempo ma qualcuno con cui condividere i propri risultati fino a giungere a essere quasi una sola entità.

    Stupiscimi.

    Si sarebbe tenuto pronto a ogni evenienza, i muscoli già tesi per fuggire da pericoli sconosciuti da dietro, avanti, destra o sinistra. Era un allenamento ma non gli avrebbe reso facili le cose.



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    Anri Okita 沖田杏梨




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    Nome: Anri | Clan: Okita | Villaggio: Iwa | Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato
    Fortunatamente l'atterraggio andò a buon fine, cosa che non si poté dire per il lancio precedente dei due kunai. Le armi, infatti, non ottennero l'effetto sperato di limitare i movimenti dell'avversaria a causa della destabilizzazione ottenuta dalla tecnica, fallendo miseramente il tentativo di bloccarla. Nonostante ciò, Anri era riuscita a sopravanzarla e a tirare i successivi tre shuriken, questa volta riuscendo nel suo scopo.

    Eccoci.

    Nello stesso momento in cui lanciò le tre stellette, Satomi contrattaccò con un altro kunai. I proiettili di entrambe non si scontrarono ma riuscirono a oltrepassare la linea mediana che le divideva e a raggiungere il rispettivo obiettivo. Due delle armi dell'Okita si conficcarono nel corpo dell'avversaria, uno in mezzo al seno e l'altro nell'ombelico, il terzo invece rischiò di sfregiarla in viso, qualcosa che l'avrebbe segnata forse per sempre. Di contro, il kunai dell'albina passò radente sulla spalla destra della genin, causando una ferita di striscio che nel breve non le avrebbe causato più di tanto impedimento grazie alle abilità potenziate che la stavano caratterizzando in quel momento. Forse avrebbe sofferto di più dopo quello scontro ma l'adrenalina e tutte le altre sostanze che le invadevano il corpo in quel momento stavano facendo l'effetto desiderato.
    Nel momento immediatamente successivo al ferimento, Anri sentì di dover aumentare il controllo da cedere alla sua parte malvagia, qualcosa che però avrebbe dovuto fare con molta cautela. Consapevole di non poter impazzire completamente, fece sì che il tatuaggio a fiammelle lasciasse spazio a qualcosa di più grottesco, come avvenuto durante l'esame. Fu come se metà del suo corpo tornasse normale, precisamente quella sinistra, mentre il resto dei segni neri si concentrò nella parte destra, proprio nella parte ferita. Il braccio si tramutò in qualcosa di anormale, cambiando la colorazione della pelle e perfino quella di metà del viso, con l'occhio interessato che cambiò l'aspetto della sclera e della pupilla, nera e gialla rispettivamente. In quelle condizioni sentì un potenziamento fisico che le avrebbe permesso di coprire la breve distanza tra le due in poche frazioni di secondo. L'intento era quello di sfoderare un portentoso gancio destro al fianco di Satomi, infierendo con l'estroflessione di due lunghi spuntoni organici. Qualora ci fosse riuscita, avrebbe incalzato l'albina con un montante sinistro al mento per romperle l'osso del collo. Sembrava essere cambiata totalmente in quel frangente, la violenza che la permeava sarebbe stata rilasciata senza preoccupazioni...la compagna era immortale dopotutto.



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    Madara Uchiha うちはマダラ




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    Nome: Madara | Clan: Uchiha | Villaggio: Kumo | Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato
    Il piccolo Leo, come prevedibile, non riuscì a schivare il fendente portato dall'Uchiha, quest'ultimo infatti lo fermò appena sopra la sua spalla. Era caduto all'indietro, sedendosi sul terreno e guardandolo quasi terrorizzato, persino la sua voce cominciò a tremare e la lingua non poté fare a meno di balbettare. Era abbastanza scosso, non si aspettava una mossa del genere ed era comprensibile, fino a quel momento Madara si era comportato come un maestro e un amico al contempo, non c'era nessun segnale che potesse far presagire un attacco.

    Mai abbassare la guardia.

    Il tono ferreo e perentorio accompagnò la disattivazione degli occhi rossi, oltre al rinfodero delle armi, non era ancora giunto il momento di lottare seriamente. Per distendere un po' la situazione si sedette a fianco a Leo, puntellandosi all'indietro con le braccia e guardandola con un'espressione totalmente diversa da quella dell'attacco. I muscoli del viso erano distesi e c'era anche un accenno di sorriso a cercare di far capire al compagno che tutto era ok.

    Vedi Leo...Non volevo ucciderti né farti del male. Volevo solo prenderti di sorpresa, farti capire che in missione e in battaglia non troverai manichini...o amici.

    Uno sguardo al cielo, poi ai resti distrutti di legno e sabbia per poi ritornare agli occhi ancora impauriti del ragazzo.

    Non ci sono regole, solo tanta cattiveria ed è meglio essere pronti, non credi ? Oggi vedremo di fare qualcosa su sto genere di cose, che ne dici ?

    L'Uchiha si alzò e avrebbe teso la mano al compagno per farlo alzare, dopodiché si sarebbe diretto verso il centro del campo di addestramento, facendogli cenno di seguirlo.

    Vediamo come può essere uno scontro impari. Anche per questo ti ho detto di non portare armi, cosa faresti se perdessi la tua katana o diventasse inservibile ?



  14. .

    Anri Okita 沖田杏梨




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    Nome: Anri | Clan: Okita | Villaggio: Iwa | Grado: Genin


    Narrato - Pensato - Parlato
    Sguardo fisso verso l'obiettivo, occhi spiritati e ghigno malefico, l'espressione della genin non era cambiata per nulla durante il suo avvicinamento. Altri si sarebbero spaventati anche solo alla vista del maquillage che le adornava il corpo ma Satomi sembrava immune a quelle provocazioni, chissà cosa l'avrebbe potuta smuovere. Sangue ? Amava la sua vista forse. Cadaveri ? Li ricercava. Avrebbe fatto di tutto per scoprire cosa la terrorizzava, se mai ci fosse stato qualcosa che le avrebbe messo anche lontanamente un briciolo di paura lei lo avrebbe scoperto e sfruttato...non era quello però il momento di impelagarsi in una tale ricerca.

    Siamo pronti, siamo pronti...

    Ancora un po'...

    Arrivata a circa dieci metri di distanza l'albina prese un kunai e un metro più tardi se lo conficcò nel ventre, causando la reazione di Anri la quale scattò contro di lei, trovandosi però poco dopo quasi faccia a faccia con l'avversaria, pronta a scagliare i suoi due kunai alle ginocchia per cercare di ledere i suoi movimenti. Tuttavia, nel momento in cui lanciò le armi, un urlo simile a quello ascoltato durante il loro esame la fece vacillare, causando un non ottimale lancio dei kunai. Non si aspettava di certo tanta velocità, qualcosa doveva essere cambiato immediatamente nel suo corpo, facendole fare domande su qualche altra probabile abilità di cui non aveva parlato.

    Sta bastarda...

    Dopo aver lanciato malamente le armi, avrebbe provato a saltare in alto per superare l'avversaria e compagna e atterrare dietro di lei. Qualora ci fosse riuscita, avrebbe tirato tre shuriken alle sue spalle, cercando di riprendere il controllo del suo orientamento.



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    5 PE e 800 ryo per Bodyguards
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