Posts written by (re)belle

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    dear universe, i trust you.
    Lisi Selwyn non aveva mai rimpianto una singola decisione presa in vita sua. Non aveva mai dovuto farlo, perché il suo cuore e la sua mente erano sempre andati fin troppo d'accordo, per poter scegliere uno una cosa, ed uno un'altra.
    Quello che il cuore desiderava, la testa accettava; e quello che la testa comandava, il cuore giustificava. Erano sempre andati a braccetto, come i contrasti della sua personalità, così ben bilanciati da essere quasi perfetti. Non avevano mai avuto occasione per non andare d'accordo, e quello era sempre stato uno dei punti di forza della strega; non aveva mai avuto bisogno di rimpiangere nulla, non a sedici anni e non a venti e non a venticinque — e di certo non a trenta.
    Lo aveva saputo nel momento stesso in cui aveva visto Jeanine apparire, che fosse il momento; uno che aveva atteso da tutta la vita pur non rendendosene conto; uno che l'aveva attesa con pazienza, contando i giorni che la dividevano dal sacrificio finale.
    Non solo quelli infiltrati attraverso la spaccatura nella avevano sacrificato qualcosa, quel giorno; lo avevano fatto tutti. Qualcuno con più consapevolezza di altri, certo; qualcuno ad occhi chiusi, senza pensare alle conseguenze; qualcuno solo perché non aveva nulla di meglio da fare; qualcuno per motivi egoisti.
    Non giudicava nessuno di loro, Lisi. Non una singola anima. Avevano tutti avuto un motivo per farlo, che fosse per qualcuno all'interno della Bolla, o per qualcuno fuori; non c'erano motivazioni meno valide di altre. La sua non era meno valida (o stupida, o egoista, o testarda, o impulsiva) di altre.
    Aveva visto Jeanine e aveva capito fosse giunto il momento.
    A lungo aveva saputo che, prima o poi, sarebbe arrivato il giorno in cui non avrebbe più rivisto i suoi genitori (tutti e quattro) o i suoi fratellini (tutti e tre) — solo che per molti, moltissimi, anni, Lisi aveva creduto sarebbe arrivato sottoforma di fulmine a ciel sereno, la notizia della sua prematura dipartita, l'inevitabile fine di una donna che aveva scelto la Resistenza piuttosto che il Regime. Aveva accettato l'idea di deluderli, di saperli devastati e piangenti non per la sua morte, ma per il suo tradimento; di vedere sua mamma asciugare le lacrime con un fazzoletto e domandarsi perché, o suo papà stringere i pugni e guardare lontano domandandosi come avesse potuto.
    Mai, nemmeno una volta, però, aveva immaginato potessero semplicemente non ricordarla.
    Forse era una benedizione, quella lì.
    La dolce concessione di un'entità che faticavano a comprendere, ma che aveva deciso di ricompensarli per la loro difficile scelta.
    Sacrificio.
    E riconoscimento.
    Era stato un po' più facile allontanarsi dalla barriera con un ultimo sguardo a Cherry e Lawrence sapendo che, in qualche modo, qualcuno si sarebbe preso cura di loro e avrebbero dimenticato quegli ultimi giorni; un sollievo sapere che avessero ancora l'un l'altra.
    Ed era stato un po' più facile salutare da lontano i suoi bambini, tutti quanti: Ficus, occhioni tristi rivolti ad alcuni amici, e braccia strette intorno al corpo degli altri; Del, la stessa espressione risoluta e incazzata che le aveva visto il giorno prima quando avevano combattuto fianco a fianco; Paris, devastato da quello che Lisi, ne era certa, fosse il primo grande amore, ma non l'unico — gli avrebbe voluto dire che, a diciassette anni, c'era ancora tutto il tempo del mondo per innamorarsi di nuovo, follemente, perdutamente.
    Guardò persino Row, stupido, impertinente, antipatico Row, e gli sorrise; premette un bacio sul palmo della mano, e lo soffiò verso il polacco, nella speranza che lo colpisse e facesse bene.
    Cercò Raphael, compagno silenzio di fin troppi momenti nel Quartier Generale, dove rimanere da soli non era un'opzione eppure sembrava l'unica cosa che volessero fare; erano sempre stati bravi a sostenersi a vicenda, senza dire troppe parole, semplicemente essendo presenti.
    A Barry, infine, rivolse il più triste degli sguardi: truffato, a pagare le conseguenze di scelte passate e decisioni non del tutto sue; rinnegato pur dopo aver scelto di combattere per la Bolla — a lui, Lisi rivolse lo sguardo più lungo e più dolce di tutti, senza rammarico, ma con una promessa sulle labbra morbide: finiremo quel ballo.
    Aveva continuato a guardarli tutti anche quando la magia della bolla aveva reso tutto invisibile ai loro occhi increduli, e solo quando infine erano stati smaterializzati lontano da lì, Lisi aveva dato le spalle alla barriera e si era incamminata verso la sua nuova vita.

    Cercare i suoi nuovi amichetti era stato naturale, un gesto che Lisi Selwyn avrebbe compiuto a prescindere, anche se non avesse condiviso con quelle sei anime un'esperienza ai limiti della follia.
    Aveva cercato per prima cosa Mood e Toothy, e li aveva osservati a lungo, ciascuno dei due, prendendo nota di ogni capello fuori posto, ogni macchiolina di sangue sul viso, ogni centimetro dei vestiti che fosse fuori posto; solo quando si era sincerata che nessuno di quel sangue fosse loro, li aveva lasciati andare con un buffetto sulla guancia di entrambi e un «poi mi racconti bene di—» come l'aveva chiamato? «baby allen» rivolto a Tooth, il sorriso ancora lì dove era rimasto per tutto il tempo dei saluti.
    Aveva cercato Olga, la donna taciturna ma risoluta che, quando la terra aveva tremato, aveva preso, tra loro, il colpo peggiore; le avevano detto fosse stata presa in cura dagli uomini di Jeanine, e Lisi l'aveva accettata come rassicurazione sufficiente — si fidava ciecamente del suo leader.
    Si era seduta accanto ad Harry per un momento, braccia strette intorno alle ginocchia e sguardo lasciato a vagare sul panorama intorno a loro. «immagino che dovremo allungare la lista, ora» ed era uno scherzo solo in parte: c'erano così tante cose che né lui, né Stan, sapevano riguardo quel mondo.
    Infine, ma non per ultima, aveva cercato Liz e l'aveva ringraziata per il suo aiuto contro il ghoul, asciugando qualche lacrima dagli occhi chiari della bionda con gesti delicati, ma lasciandola a quel fratello che, più di tutti loro, aveva dato se stesso senza nemmeno rendersene conto, o sapere perché.
    A Stan – senza toccarlo perché aveva capito l'antifona, la francese – aveva solo detto che le cose sarebbero andate meglio, e aveva offerto la sua totale disponibilità per qualsiasi cosa; aveva il sospetto che il serbo non l'avrebbe colta così facilmente, ma per sua fortuna Lisi non era una che demordesse, o lasciasse perdere, e sapeva che sarebbe stata lei, alla fine, a cercare il Luna.

    Solo alla fine, riposando il corpo stanco in una stanza d'hotel poco familiare, ripulendolo dalla fatica e dal sangue e dalla terra e dal peso delle decisioni prese, si concesse di pensare ad Hayden.
    Lacrime silenziose a mescolarsi con l'acqua pulita che le rinfrescava il viso, e la consapevolezza che lo avrebbe rivisto prima o poi, pur non sapendo quando.
    Poteva consolarsi con il fatto che lui non la ricordasse, ed era già abituata ad altri fratelli che non sapessero della sua esistenza, non sarebbe stato così difficile, si ripeteva, sopportare anche quello. Ma Hayden, a differenza di Law e Wyatt, Lisi lo aveva visto crescere; lo aveva cresciuto lei stessa, un bambolotto fatto di carne ed ossa e sangue e pianti isterici, che a sei anni lei aveva stretto al petto e impedito ad altri bambini dell'orfanotrofio anche solo di guardare. Era la sua vita, era il suo cuore, e da quel giorno lei non era più nessuno per lui.

    Non c'era più quella tristezza però, quando rivolse le iridi cangianti a Stan. L'aveva chiusa nella stanza del Lotus, e aveva accettato di lasciarla lì, indietro; come tutte le altre cose della sua precedente vita.
    Al serbo mostrò solo il suo sorriso più dolce e rassicurante, e un quaderno ad anelli doveva aveva iniziato a raccogliere i primi disegni di una lunga serie: “creature poco belle ma non chiamiamoli mostri.”
    Disegnare e dipingere era sempre stata la sua passione più grande, e continuava ad essere il modo migliore per esorcizzare i brutti pensieri e trovare un po' di sanità mentale (!) quando tutto sembrava andare a rotoli; farlo con uno scopo era stato liberatorio. E molto utile.
    «spero non capiti più l'occasione, ma in caso dovesse succedere, almeno sarai pronto» gli spiegò, attendendo che aprisse il quaderno e iniziasse a posare lo sguardo sulla serie di creature che Lisi aveva disegnato e descritto per lui; i disegni erano riproduzioni abbastanza fedeli della realtà, ma non troppo spaventosi da dare al babbano materiale per altri incubi, più di quanto l'incontro con le creature di Seth non avesse già fatto. «ne arriveranno altri, un po' alla volta» chiedere matite e colori era stato facile; trovare il tempo di dedicarsi al progetto un po' meno. «prima o poi ne farò anche una su quelle più carine» e, da magizoologa, ne conosceva davvero un sacco!
    Lo osservò per qualche istante, studiando il viso giovane, emaciato, terrorizzato. Avrebbe voluto proteggerlo da tutto quello, ma non era compito suo; poteva solo tendergli la mano e sperare l'accettasse, e le permettesse di camminare al suo fianco. «se hai altre domande, sono qui Stan.» se non poteva essere presente per Hayden, poteva almeno essere presente per lui.
    lisi
    selwyn

    when she talks
    you can hear the revolution
    (re)belle
    “this beauty is a rebel”
    witch
    loyal to the cause
    the victor — 1994, magizoologist, rebelWho's gonna pick you up when you fall?
    Who's gonna hang it up when you call?
    Who's gonna pay attention to your dreams?
    Who's gonna hold you down when you shake?
    drive
    the cars
    moonmaiden, guide us
  2. .
    OMG! Ho trovato la figurina di mis jacksson!
    link role: showing results for: my brother is an idiot please help


    OMG! Ho trovato la figurina di raphael vaughan!
    link role: you know it too, you can't run from your shame
  3. .

    1994

    rebel

    magizool.
    not 20 anymore
    bebe rexha
    Non le sembravano le circostanze più adatte per farlo, ma si ritrovò comunque ad alzare un angolo delle labbra verso l’alto al «per un attimo ho sperato che mi stessi offrendo qualcosa di più forte» di Raph, e porgendogli il caffé rispose mestamente «tengo la fiaschetta tascabile nell’altra mise» che era una bugia solo in parte: si era davvero abituata a portare con sé una discreta dose di rifornimenti alcolici per i momenti peggiori, che fosse per berci su o per offrirla come anestetizzante di fortuna nei casi più tragici.
    Prese posto accanto all’uomo, imitandone la posizione — la testa reclinata all’indietro, un braccio stretto attorno alla propria vita, più per conforto che dolore, e l’altra mano a stringere il bicchiere di carta contenente il caffè. Rimase per un attimo a fissare un punto imprecisato sulla parete opposta, con solo la voce del professore a riempire la stanza, e la poca distanza tra loro. Quella fisica, perlomeno; con la testa, sembravano entrambi su due pianeti completamente diversi.
    «dubito che la mia giornata sia stata peggio della tua. se non conti l’essere circondati da adolescenti»
    Sempre fissando la parete, Lisi sollevò appena il sopracciglio e portò il bicchiere alle labbra, soffiando sul caffé. «quando ti stufi, al carrow’s district c’è sempre bisogno di personale.» gli ricordò, per l’ennesima volta. «farebbe comodo uno con la tua esperienza in quanto a bestie.» che fossero quelle animali, o gli studenti, Lisi lo lasciò volutamente imprecisato. Non le sarebbe dispiaciuto averlo ancora più sott’occhio, sempre per quella cosa che doveva controllarlo eccetera eccetera.
    Ruotò appena il capo, senza staccarlo dalla parete, e sussurrò un «pensaci.» direttamente nella bevanda bollente, prima di affogarci dentro i problemi, e ascoltare intanto quelli dell’uomo.
    «sai johnston, il ragazzino?» Annuì, senza parlare: la testa calda che prima o poi si sarebbe fatto saltare per aria, portando con sé altri ribelli? Mais oui, chi non conosceva Johnston? Era quasi più imprevedibile di Wyatt Holland — e quello diceva tutto. «ha attaccato briga con un cacciatore fuori dal pub, non so perché o cosa gli sia passato per la testa» Per come la vedeva Lisi, nulla: nulla gli era passato per la testa, praticamente un martedì qualsiasi della sua vita. Non lo disse a Raph, comunque, perché sapeva riconoscere una domanda retorica quando ne sentiva una, Lisi Selwyn.
    «e la situazione è sfuggita di mano in fretta, abbastanza da tirare fuori le bacchette» La cosa non la sorprendeva affatto, non quando coinvolto c’era Tyler Johnston, e dei cacciatori. «puoi immaginare come sia andato il resto»
    Sì, non faceva fatica a concludere da sé quella storia.
    «non mi serve immaginarlo» indicò con il mento la macchia cremisi sulla camicia dell’uomo, e il modo in cui premeva la mano contro il fianco. Non gli domandò se stesse bene perché era a) un uomo adulto in grado di giudicare da sé le proprie condizioni e prendere le dovute precauzioni; b) erano in un ospedale, se non fosse stato bene avrebbe dovuto chiedere a qualcuno di farsi vedere; c) non avrebbe voluto che qualcuno lo chiedesse a lei; d) erano sopravvissuti a molto peggio, un taglio superficiale sul fianco non lo avrebbe ucciso. «e johnston?» chissà se qualcuno aveva finalmente insegnato al ragazzino una lezione, e se quello l’avesse spinto a maturare una volta per tutte. Lisi ne dubitava, ma poteva essere abbastanza ingenua e ottimista da sperarci. Ah, la visione rosea del mondo ereditata da papi, sempre una certezza.
    Non aggiunse che sperava fosse vivo, anche se lo sperava davvero; era sempre terribile perdere un compagno, giovane o meno che fosse, perché significava avere una persona in meno a combattere la loro battaglia, pure se quella persona era un ragazzino irresponsabile e impulsiva.
    «è il tuo turno»
    Eh già, un patto era un patto.
    Mandò giù un altro sorso di caffé, tirando le labbra in una linea tesa, prima di condividere il suo incredibile pomeriggio con il Vaughan. «siamo stati inviati a newham per aiutare un gruppo tenuto sotto scacco dai pavor da ore,» l’incipit di uno di moltissimi interventi attuati nel corso degli anni: raddoppia le forze, aiuta i ribelli messi alle strette, sparpaglia e rompi i ranghi dei pavor, crea abbastanza disordine da coinvolgere i babbani della zona e fanculo le conseguenze, e riporta a casa i commilitoni. Sulla carta, nulla che Lisi non avesse già fatto e rifatto dozzine di volte. Le labbra curvarono verso il basso, però, al ricordo di com’era andata a finire. «i pavor sapevano che saremmo arrivati. Era un’imboscata, putain strinse involontariamente la presa intorno al bicchiere, accartocciandolo. «è stato un bagno di sangue. io e Shelby–» quello stupido, sempre così dannatamente poco attento alla difesa, preoccupato più ad attaccare che a riflettere, «ci siamo salvati per pura fortuna. e perché sono dannatamente brava a schiantare mangiamorte.» aggiunse, con un mezzo sorriso che non raggiungeva però gli occhi. «il sangue è suo,» si indicò, dai capelli impiastricciati agli abiti impregnati del sangue dell’altro ribelle. «ora è con Cora, ma quando l’ho lasciato non era vigile.» improvvisamente, guardare il soffitto sembrava la sua ancora di salvezza per non tornare in quella via di Newham con il pensiero, in mezzo ai corpi dei compagni che non erano stati altrettanto fortunati da scappare, come aveva fatto lei. «te l’ho detto,» non avrebbe pianto, Lisi; non piangeva da moltissimo tempo. «il mio pomeriggio è stato peggiore del tuo.» avrebbe vinto qualcosa, per quello? Probabilmente no, solo altri incubi a tenerla sveglia la notte.
    the sexual tension
    bewteen me
    && what I'm capable of
    (re)belle
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    → ho ruolato in ogni sezione on gdr: YAS!! qui sotto le prove gngng

    SPOILER (click to view)
    [ diagon alley ][ hogwarts ][ hogsmeade ][ mondo ]
    inferius: nate ft. fake
    red velvet: lupe ft. jane
    quo vadi town: idys ft. niamh
    lilum: law ft. cherry
    avis: maddox ft. hyde
    new hovel: hans ft. tai
    sala grande: turo ft. costas
    biblioteca: nice ft. costas
    infermeria: nice ft. dom
    piano infestato: maddox ft. ficus
    stanza delle necessità: festa lollo
    sala torture: nathan ft. hugo
    grifondoro: theo ft. mis
    serpeverde: turo ft. mort
    corvonero: theo ft. paris
    tassorosso: dylan ft. joni
    different lodge: hans ft. harper
    corpo a corpo: nelia ft. freddie
    incantesimi: turo ft. maeve
    armeria: law ft. sin
    scherma e strategia: mona ft. dara
    trasfigurazione lupe ft. check
    arti oscure: lollo ft. ben
    storia della magia: nathan ft. fake
    pozioni: nelia ft. anje
    controllo dei poteri: dylan ft. kaz
    sala duelli: theo, libera
    torre di astronomia: wren ft. eddie
    torre dell'orologio: lollo ft. lilac
    serre si erbologia: dylan ft. joey
    lago nero: turo ft. willow
    foresta proibita: nathan ft. drew
    corridoi e cortili: theo ft. paris
    campo da quidditch: piz ft. joni
    high street: hold ft. mood
    dark street: turo ft. ams
    wicked park: lollo ft. eri
    carrow's district: mona ft. ben
    testa di porco: nelia ft. ake
    tre manici di scopa: wren ft. dak
    madama piediburro: java ft. poor
    amortentia: piz ft. penn
    fiendfyre: maddox ft. shiloh
    aetas: reese ft. isaac
    stamberga strillante: lollo ft. perv
    wizburger: kyle ft. hunter
    atrium ministero: nice ft. bertie
    1° livello: hold, libera
    2° livello: resse, libera
    3° livello: elias, libera
    4° livello: nice ft. renée
    5° livello: hans ft. kul
    mondo: mona ft. ben10
    laboratori: clod ft. lydia
    londra: bash ft. kiel
    qg resistenza: wren ft. al
    sala consiglio: nelia ft. cj
    sala addestramenti: nelia ft. jade
    ricerca e sviluppo: kyle ft. jd
    st. mungo: lita ft. wind
    fifth floor: lisi ft. raph



    hey, look ma I made it!
    badge sbloccato!
    el conquistaroler
  5. .
    OMG! Ho trovato la figurina di yejun mun!
    link role: are my prophetic visions a joke to you?
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    lisi selwyn
    girls just want to have fun
    cyndi lauper
    the phone rings in the middle of the night
    && my father yells, "whatcha gonna do with your life?"
    Oh daddy dear, you know you're still number one
    but girls, they wanna have fun.
    Lisi Selwyn non si mai infilata in situazioni scomode, o troppo più grandi di lei, dalle quali non fosse capace di uscire, perché in dono da madre natura aveva ricevuto, oltre la bellezza di mamma, il dono dell’improvvisazione di papà. E quello dello spirito di adattamento di entrambi. Era sveglia, veloce a pensare, e con una fantasia davvero senza fondo: trovare il modo, o la scusa, per portare a suo favore una situazione iniziata scomoda, le veniva quasi naturale.
    Perciò non batté ciglio quando si ritrovò a dover pensare velocemente ad un modo per sostituire Ivan la Scimmia Veggente che fosse plausibile, e magari anche convincente abbastanza da farsi una nomea: le sarebbe piaciuto, pensò distrattamente circa tre secondi dopo aver messo il sedere sulla sedia di Ivan, tornare ancora al Wicked e presenziare come Lady Hawke, la sensitiva. Si vedeva già nella parte!
    E, per dimostrare – a se stessa, in primis – che ne fosse in grado, rivolse un sorriso smagliante al ragazzo che prese posto sulla sedia libera di fronte a lei, unendo entrambe le mani sulla tovaglia viola e attendendo che l’altro si mettesse a proprio agio.
    A giudicare dalla parlantina, lo era già.
    Perfetto!
    Le persone spigliate e chiacchierone, di solito, erano quelle più facili con cui inventare bugie perché davano loro stessi gli appigli a cui aggrapparsi in una conversazione; al contrario, persone più silenziose e introverse bisognava convincerle in maniera più subdola e fine.
    A quanto pareva quel giorno Lisi era stata graziata dagli astri.
    Il sorriso che rivolse al ragazzo avrebbe potuto illuminare tutta New York, per quanto abbagliante.
    «paura? chi ha paura. aspettavo questo momento DA TUTTA LA MIA VITA.»
    «ed eccoti qui!» esclamò, allargando le braccia per indicare il banchetto e… beh, loro; la fila aveva perso un po’ di numeri quando si era capito che Ivan non fosse più disponibile, e il resto del parco non stava prestando poi molta attenzione a loro, ma Lisi era felice che almeno una singola persona avesse scelto di sedersi davvero, e darle un’occasione. Ora che stava impersonando Lady Hawke, e si accingeva a leggere il futuro di qualcuno, non poteva credere di non averlo mai fatto prima. «il momento è giunto.»
    «finalmente direi. ciao, sono yejun mun ma questo tu devi già saperlo vero? ma lo sai che da noi sono le zingare a fare le veggenti?»
    Ok, il ragazzo parlava davvero tanto. A Lisi piaceva già. «piacere, yejun,» allungò una mano per prendere quella del ragazzo — non per stringerla in gesto di presentazione, ma per iniziare a studiarla. Da adolescente aveva avuto anche lei la sua fase “impariamo a leggere la mano”, ma a distanza di anni ricordava solo poche cose, tipo che la linea della vita era quella che partiva dal polso e andava a finire nello spazio tra pollice e indice.
    Forse.
    Gesticolò con le dita per invitarlo a prestarle la mano cosicché potesse studiarla, e una volta presa la rigirò tra le sue, fingendo di sapere ciò che stava facendo, quando in realtà stava solo prendendo tempo e lasciando che le chiacchiere del ragazzo la accompagnassero.
    «so un sacco di cose, in effetti» non c’era bisogno di aggiungere “non necessariamente riguardo te”, sembrava una cosa superflua (e fuori luogo.) da dire in quel caso, e poi rimanere sul vago era una prerogativa delle cartomanti, no?
    «l'ho sempre detto a ma' che volevo farmi leggere il futuro»
    Il sorriso di Lisi si ammorbidì, a quella confessione, e restituì la mano a Yejun.
    Negli anni – vuoi per indole o vuoi per necessità, in quanto ribelle – aveva imparato a leggere molto bene le altre persone, e da quel commento quasi casuale di Yejun trasse la sua personale conclusione: era un ragazzo fortemente legato alla famiglia, magari persino un fratello maggiore, e chiaramente (il ricordo di?) sua mamma era una figura importante nella sua vita. Era stata?
    Tornò ad unire le mani, affidando il peso allo schienale in legno, e studiando il viso simpatico e solare del ragazzo. «però non so come funziona il tutto oddio... devo... dire qualcosa? porti domande? ti devo chiamare veggente? oracolo? portatrice del fato...? scusa» Cercare una fessura in quel fiume di parole, dove potersi insinuare, sembrava uno spreco di energie: meglio lasciarlo fare e intanto capire come procedere. Tarocchi, magari? Chissà se Ivan ne aveva un mazzo, da qualche parte. «non l'ho mai fatto» Annuì, distratta, cercando con lo sguardo qualcosa che potesse assomigliare ad un mazzo di tarocchi, e commentando fra sé e sé con un nemmeno io che la fece sorridere.
    Espressione che l’altro dovette fraintendere per qualcosa di diverso, perché lo sentì subito chiarire: «cioè... questa cosa. la mia situazione sessuale va a gonfie vele»
    A quel punto, Lisi rise davvero: primo, perché aveva trovato i tarocchi; secondo, perché Yejun le piaceva davvero tanto.
    Divertente come proprio quel commento sembrò sancire la fine del monologo, e allora la strega ne approfittò per iniziare il suo.
    «ci credo bisbigliò come prima cosa, facendo un occhiolino a Yejun, «ricorda che non è a me che devi dirlo, la linea delle relazioni parla chiaro» o era quella dei soldi? Chissà, nel dubbio era abbastanza sicura che Yejun non avesse idea di cosa stava parlando, perciò era salva; indicò comunque con un indice la mano del ragazzo, come per fargli intuire che l’avesse letto lì. «scommetto che lei è una ragazza interessante, e sa come tenerti in riga» sentì di dover aggiungere, senza sapersi spiegare il perché.
    «e… “il tutto”,» usò le sue stesse parole, «funziona nella maniera che preferisci. quello che hai detto è tutto buono e valido, scegli tu. se hai una domanda per loro,» agitò il mazzo di tarocchi che nel frattempo aveva iniziato a mescolare, «saranno ben lieti di darti la risposta. altrimenti possiamo fare una lettura più classica, passato presente e futuro. oppure l’alternativa, amore carriera e salute.» bastava scegliere una qualunque tripletta, e funzionava comunque — anche kiss marry kill. «e puoi chiamarmi semplicemente Hawke, se ti fa sentire più a tuo agio.»
    ammit420
    in order to lead a happy life im gonna have to disappoint my parents a bit

    gifs: disneychannelrps.tumblr.com
    i panic! at (a lot of places besides) the disco
    i see it, i like it, i want it, i got it
  7. .
    lisi selwyn
    my kink is when people
    admit i was right

    livello pe: matricola

    1994 ✧ ribelle ✧ magizoologa
    hayden selwyn: fratello minore
    lance matheson & wyatt holland: (2043) fratelli
    nathan shine & cherry benshaw: (2043) genitori
    mona benshaw, cassie turner & maddy hopper: (2043) zie
    nome_pg: relazione
    nome_pg: relazione

    I give it all my oxygen,
    so let the flames begin ©


    Edited by ad[is]agio - 15/12/2023, 12:05
  8. .

    1994

    rebel

    magizool.
    not 20 anymore
    bebe rexha
    Lisi Selwyn aveva visto molta più azione di quanto il suo giovane, e solare, volto non dimostrasse.
    C’erano tragedie ben impresse dietro le palpebre, ogni volta che chiudeva gli occhi, e sapore di sangue appiccicato al palato che macchiava qualsiasi altro gusto da fin troppo tempo; e c’erano amici persi troppo presto, vittorie e sconfitte, successi, morte, rabbia e sacrificio.
    La sua vita avrebbe potuto essere serena e senza pensieri, facile, ed invece Lisi aveva scelto di fare qualcosa della propria esistenza e dedicarla ad una causa più grande.
    Non rimpiangeva nulla.
    Tutto il sangue versato, le lacrime che avevano rigato le guance, i denti stretti e le unghie conficcate nei palmi, le ferite e le ossa rotte; la stanchezza, e il pensiero, ogni tanto, di non potercela fare — erano ciò che spingeva Lisi, giorno dopo giorno, a continuare. Perché non era da lei abbattersi, o lasciarsi scoraggiare; perché credeva in quello che la resistenza faceva e sapeva che prima o poi avrebbero avuto successo. Non le importava troppo il come, purché lo realizzassero; era persino disposta a non vederlo mai, se il destino avesse demandato un suo sacrificio, ma ovviamente avrebbe preferito esserci alla fine di tutto. Se l’era guadagnata. Con le bugie raccontate alla sua famiglia, i segreti tenuti ad amici e parenti, le notti in bianco e gli incubi; quella guerra era anche sua. Aveva sempre avuto fiducia in Jeanine, e sempre ne avrebbe avuto.
    Non le piaceva troppo la resistenza britannica, non ne sposava completamente i modi o i mezzi, ma era capace di adattarsi, Lisi, e di dare il giusto apporto a modo suo, in qualunque situazione.
    Quindi no: l’azione non la spaventava, aveva calpestato molti più campi di battaglia di quanti non riuscisse a ricordare, e ogni volta aveva potuto raccontare di esserci stata; molti commilitoni non erano stati così fortunati.
    Ma non la sceglieva mai.
    Le piaceva agire dietro le quinte, reclutare e far riflettere i cittadini, o quelli che, almeno secondo lei, potevano avere in sé una scintilla di ribellione da alimentare e sfruttare. Era brava, dopotutto, a capire le persone. A piacere, e a dimostrarsi affidabile, sicura, persuasiva. Non attraverso le menzogne (ciao mamma) né per necessità di essere buona con tutti (ciao papà); a modo suo, in una maniera che forse aveva in sé un po’ di entrambe le cose, Lisi era la reclutatrice perfetta.
    Sapeva anche essere letale in battaglia, però. Non aveva pietà dei nemici — perché loro non ne avevano nei confronti dei sovversivi. Era una lotta di sopravvivenza, la loro, e solo il più forte avrebbe trionfato: non c’era tempo per la paura, o per i sensi di colpa. E sapeva proteggere, perché non era mai la sopravvivenza del singolo, ma quella di tutto il gruppo.
    Strinse a sé la figura che aveva al suo fianco, sostenendola il più possibile con il proprio – esile – corpo, stremata ma decisa; con la mano libera bussò di nuovo sulla porta del magazzino, lasciando una scia di sangue. Suo? Era quasi certa di no. Nell’attesa, abbassò gli occhi sul compagno semi incosciente. «rimani sveglio» Cora dove sei «ci siamo quasi» spero.
    Come evocata da quei pensieri, ecco che la figura della custode fece la sua apparizione, invitandoli ad entrare nel retro dell’edificio e guidandoli poi attraverso il passaggio segreto per raggiungere il quindi piano del San Mungo, quello non così in disuso come i maghi credevano.
    «ci hanno riferito di stare pronti, cosa è successo?»
    Strinse le spalle, con meno risposte della bionda col camice. «intel sbagliato, presumo» avrebbe dovuto essere facile, o così gli avevano detto. E invece erano quasi morti tutti quanti. A poche settimane dall’incidente ad Hogsmeade, per di più; di quei tempi, non gliene andava bene una.
    Abbandonò la figura sempre meno coerente di Shelby su uno dei lettini quando la guaritrice gli mostrò dove, e poi si accasciò a sua volta contro la parete. Quando Cora, preoccupata, fece per avvicinarsi, Lisi alzò prontamente la mano. «sto bene, pensa a lui» Il guerrigliere si era beccato gli attacchi peggiori, troppo impegnato a pensare all’attacco per concentrarsi sulle difese, mentre lei era stata abbastanza furba da evitare gli incantesimi dei pavor; si era beccata giusto qualche graffio, nulla a cui non fosse abituata.
    «vado a prendermi un caffè» in che senso non avevano almeno un thermos di caffé caldo su quel piano, impossibile.
    Non guardò Cora, mentre si alzava e si allontanava da medico e paziente, trascinandosi lungo il corridoio con passo pesante e aria stremata. Si passò una mano tra i capelli, togliendo la maschera alzata sulla fronte, senza preoccuparsi del sangue a macchiare le ciocche bionde: voleva il suo appartamento, un bel bagno caldo e una confezione intera di gelato.
    «la tua giornata non può essere peggiore della mia, courage» a quanto pareva, l’ospedale era affollato quella sera. «qualsiasi cosa sia, ricorda che ci si può sempre bere su.» Avvicinò l’altro ribelle, e dopo aver preso una tazza di caffè, prese posto su una delle sediole di plastica, testa reclinata all’indietro contro il muro. «ti racconto il mio se mi racconti il tuo,» il sorriso che rivolse al Vaughan era sincero, seppur velano da una leggera tristezza mista a stanchezza. Tutto sommato, l’americano le piaceva — e non lo stava affatto tenendo d’occhio perché le era giunta voce avesse approcciato (o fosse stato approcciato da) suo fratello minore al matrimonio di Barrow, no. Assolutamente.
    the sexual tension
    bewteen me
    && what I'm capable of
    (re)belle


    Edited by (re)belle - 16/3/2024, 18:41
  9. .
    nickname: (re)belle
    gruppo: ribelle
    link in firma? non penso proprio magari un giorno forse
  10. .
    HTML
    [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=62871138]Lisi Selwyn[/URL]

    - magizoologa
  11. .
    personaggio:
    HTML
    [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=62871138]Lisi Selwyn[/URL]

    scuola: beauxbatons
    casata: liberailes
    ripetente? no
    anno di nascita: 1994
    nato dopo settembre? no
  12. .
    nome personaggio + scheda:
    HTML
    [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=62871138]Lisi Selwyn[/URL]

    risultato del test: 95/100
    ruolo nella resistenza: rebel scout ignoreremo il fatto che l'unica domanda sbaliata sia proprio quella su cosa fanno gli scout, e so anche che nessuno se ne sarebbe accorto ma sono una persona onesta e fa molto ridere dovevo dirlo
  13. .
    HTML
    </li><li>[URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=62871138]Lisi Selwyn[/URL]

    RIBELLE
  14. .
    HTML
    <span class="pv-f">Madison Iseman</span> Lisi Selwyn [URL=https://oblivion-hp-gdr.forumcommunity.net/?t=62871138][color=#572A45] scheda pg[/color][/URL]



    HTML
    <span class="pv-n">will poulter prenotato da pandi</span>
  15. .
    buongiornissimo

    ↳ prima utenza: peetzah!
    ↳ NUOVA UTENZA: (re)belle
    ↳ PRESENTAZIONE: dopo la cerco (non l'ho più cercata)
    ↳ ROLE ATTIVE:
    - MORLEY: 31/08
    - ARTURO: 22/08
    - NICE: 03/09
    - HANS: 27/08
    - DYLAN: 24/08
    - NATHAN: 24/08
    - WREN: 24/08
    - LOLLO: 23/08
    - MADDOX: 25/08
    - LUPE: 04/09
    - KYLE: 27/08
    - GREY: 02/09
    - CLOUD: 01/09
    - NELIA: 25/08
    - HOLD: 25/08 (bonus irma)
    - REESE: 07/09/
    - MONA: 28/08
    - IDYS: 23/08
    - BASH: 25/08
    - WILLA: 22/08
    - LANCE: 29/08
    - JAVA: 23/08
    - TYLER: 29/08
    - LITA: 02/09
    - THEO: 23/08
    - ELIAS: 24/08
    ↳ ULTIMA SCHEDA CREATA: Elias (21/08)

    Edited by ad[is]agio - 11/9/2023, 09:11
17 replies since 7/9/2023
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