ESTEL ~ Evviva Scrivere Trame E Leggere!

Posts written by Nancy Cuomo

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    In seguito ala vostra approvazione per l'iniziativa da me proposta,eccomi ad approfondire gli aspetti di questa nuova "sfida" rivolta a tutto: far intrecciare realtà e fantasia.
    Come si svolgerà la sfida?
    1)Innanzitutto bisogna decidere con quale tipologia iniziare, se con la realtà o la fantasia.
    2) scegliere la categoria di appartenenza
    3) decidere chi dovrà susseguirsi nella scrittura della propria parte della storia, in modo che nessuno venga scavalcato e riusciamo a partecipare un po' tutti.
    4 per il tempo disponibile pensavo che si potesse chiudere la storia entro un mese, ma ovviamente se non saremo pienamente soddisfatti, potremmo chiudere prima o più tardi l'iniziativa.

    Per risolvere questi quesiti aprirò a breve dei sondaggi, di cui metterò il link in tagboard. Spero di riuscire a organizzarci il prima possibile.
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    Elizabeth Swann
    Buona sera. Ti ringrazio per aver dato il tuo parere e rispondo subito alle tue domande:
    1)ognuno sceglie a quale tipo di storia volersi dedicare
    2) chi sceglie di scrivere secondo la tematica fantasy dovrebbe introdurre almeno un elemento di questo genere (per esempio il primo scrittore fantasy del mio esempio introduce la figura della strega, mentre il secondo introduce la sfera di cristallo).

    Diciamo che il "bello" sta proprio nel vedere come fantasy e realtà si possono incastrare e come un racconto da reale può divenire fantastico e viceversa.

    Spero che possa piacerti questa iniziativa e ti ringrazio ancora
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    Elizabeth Swann
    Propongo, in una maniera più comprensibile possibile, la sfida che mi ha ispirato la tua discussione sulla scrittura di storie reali o finzioni.
    Allora pensavo che si potesse iniziare con una divisione fra scrittori di "storie reali" e "storie fantasy" (di qualsiasi genere siano). In seguito si fa una suddivisione per scegliere l'ordine di risposta per partecipare a una storia "a più mani" (un po' come l'iniziativa della storia sul drago), ma in questo caso si devono susseguire uno scrittore di storia "realistica" e uno di storia "fantastica" proseguendo quindi la storia pezzo dopo pezzo (per facilitare a tutti la possibilità di risposta, credo che la cosa migliore sia che ognuno abbia un limite di battute, in modo che sia più veloce la risposta del successivo).

    Vi faccio un esempio:
    Scrittore A: fantasy
    Scrittore B: realistico

    Inizia lo scrittore B:
    In un villaggio alle pendici del Vesuvio viveva una donna con la sua famiglia. Un giorno, dopo così tanto tempo di inattività, si avvertì una scossa che presagiva il risveglio del vulcano....

    Scrittore A:
    La donna, Clara era il suo nome, era in realtà una strega, che voleva vendetta contro la città, dopo che era stata responsabile della morte del suo amato

    Scrittore B:
    La città non riusciva a capire cosa avesse provocato questo evento, ma tutti iniziarono a fuggire con le proprie auto, creando un gran caos.

    Scrittore A:
    Clara sorrideva nell'osservare dalla sua sfera magica la città che tanto l'aveva fatta soffrire andare in fiamme, mentre la sua casa era l'unica a salvarsi dalle fiamme.

    Insomma un qualcosa del genere. Ditemi cosa ne pensate e magari date qualche vostro parere
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    Grazie per la tua risposta, credevo di essere l' unica 😂
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    Io credo che per entrambi i generi ci sia una grande difficoltà comune: riuscire a coinvolgere il lettore, permettendogli di provare forti emozioni e sensazioni. Questo è alla base sia del genere realistico che fantasy, che per quanto possano essere diversi, condividono tali sensazioni (i romanzi si rivolgono a lettori che sono esseri umani e che quindi provano in maniera universale il dolore, la gioia, la paura, ecc...). Per questo la fonte di ispirazione può essere tanto nella vita reale (eventi che coinvolgono noi in prima persona o che coinvolgono altri a noi vicini) sia nei libri, film o videogiochi.
    Poi credo anche che per alcuni sia più facile creare un mondo fantastico ( chi non sogna?) piuttosto che parlare di un mondo reale, che spesso vorremmo semplicemente cambiare. Diciamo che ci sono scrittori con una "marcia in più" in questo senso 😊. Grazie per questa fantastica domanda che come sempre invita s riflettere ❤️👍👍
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    Elizabeth Swann
    L'iniziativa è molto interessante e cercherò di partecipare. Quello che mi chiedevo è se non fosse più semplice (almeno per te, intendo) che siamo noi a comunicarti le storie lette e commentate (ovviamente poi potresti controllare). Comunque stai facendo uno splendido lavoro, complimenti <3
  7. .
    Elizabeth Swann
    Per quanto riguarda il tuo commento alla storia, vorrei dirti che sono stata felice di averti come lettore-beta e i tuoi consigli sono stati molto utili (specie riguardo la grammatica e la punteggiatura). Non credo che apporterò ulteriori cambiamenti alla storia, perché il mio intento è proprio quello di lasciare libera interpretazione in alcuni passaggi, ma soprattutto la superficialità della descrizione segue la superficialità dei protagonisti (che per l'appunto sono fin troppo lineari).
    L'iniziativa è sicuramente interessante e da ripetersi e ti ringrazio per l'opportunità di confronto
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    Rue Ryuzaki
    Lo stile di scrittura e il modo di descrivere questa situazione mi hanno affascinato molto, sebbene non sono riuscita a comprendere l'attinenza con la tematica. La lettura è stata molto piacevole e mi ha fatto sorridere l'immaginare le varie scene e il finale sospeso richiama necessariamente un seguito (che vorrei leggere :XP: ). Alla prossima

    -Laura-
    Sebbene non ho concluso la lettura del tuo romanzo dal quale prende piede questa storia (se non sbaglio "Alla ricerca della felicità" ?) lo trovo un seguito interessante e sicuramente lega molto bene con la storia. Certo ha un effetto completamente diverso se si conosce la storia dal leggere semplicemente questa parte. Per ritornare alla tematica dell'amore, mi piace molto il tuo modo di descrivere innanzitutto l'amore per la vita (che non deve essere un sopravvivere, ma un "vivere", riuscendo a godere della vita stessa). Poi molto bella la tua descrizione dell'amore provato da parte di sua madre, che anche se all'inizio si mostra severa, alla fine cede all'amore che prova per la figlia. Ho concluso la lettura e ho avuto modo di approfondire maggiormente l'amore materno e anche paterno (nel suo gesto di lasciare spazio alla madre, credo che abbia fatto ciò che era meglio per Luana). Io credo che il loro atteggiamento possa dimostrare anche il lato "oscuro" dell'amore, sebbene con il finale si ritorni ad apprezzarne il lato bello, grazie a questa riconciliazione e alla forza che da ai protagonisti di parlare tanto liberamente. Una storia bella, sebbene qualche piccolo errore (specie nella parte finale) è ancora presente e (parere puramente personale) in certi punti le descrizioni e gli eventi sono troppo approfonditi. Resta comunque una storia che offre interessanti spunti, specie per l'amore verso se stessi, che scaturisce da tali eventi.

    Edited by Nancy Cuomo - 16/3/2024, 18:34
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    IL FILO ROSSO D'AMORE


    Lo sapeva. Lo aveva sempre saputo, eppure non riusciva ad accettare che fosse quello il suo destino: allontanarsi da lei, dall'unica persona che gli avesse mai fatto battere forte il cuore, l'unica che gli avesse dato uno scopo. Sapeva che doveva farlo, per riuscire a conquistarla, per dimostrarle il suo amore.

    Una volta una persona gli aveva detto che si amava veramente una donna solo se si riusciva a capire il suo mondo, ma soprattutto se si riusciva a farlo proprio.
    "Perché dovrei essere io a rinunciare a tutto quello che sono e ad annullarmi per lei?" aveva pensato Salvo.


    Era trascorso molto tempo dall'ultima volta che aveva sentito quella frase e, anno dopo anno, aveva cercato di dimostrare a sé stesso che l'amore non significava cedere, né significava smettere di coltivare le proprie ambizioni.
    Aveva avuto varie avventure, varie storie che lo avevano reso felice, ma non lo avevano mai soddisfatto completamente.
    La sua storia con Laura sembrava essere destinata alla stessa fine: lui si comportava in maniera dispotica, pretendendo il potere di decidere del futuro del loro rapporto come se fosse l'unico responsabile.
    Laura era una ragazza così dolce, sensibile, in grado di provare un amore tanto grande da non essere capace di odiare neanche le persone che l'avevano ferita di più, così come avevano fatto i suoi genitori, che l'avevano abbandonata alla nascita. Tutta la sua famiglia era sua sorella minore, che aveva conosciuto solo al compimento dei 18 anni ricevendo una lettera dalla direttrice.
    Lei voleva che anche Salvo potesse accettare questo legame con quella adolescente, che potesse accettare di prendersi cura di lei, dopo che un catastrofico incidente aveva ucciso entrambi i suoi genitori.
    Salvo non amava prendere alcun genere di responsabilità, specie quando il "problema" era stato creato da altri e non aveva mai accettato questo legame "morboso" che sembrava aver travolto Laura, quasi una sorta di filo sottile che le legava in maniera inspiegabile.
    -Si chiama amore!-
    esclamava Laura, ogni volta che Salvo cercava di farle notare a cosa stava rinunciando per aiutare sua sorella, che era testarda e amava mettersi nei guai.
    -Spera solo di non essere mai trascinata in qualcosa di più grande di te-
    le disse, prima di salutarla in maniera definitiva.

    Laura lo aveva salutato con un sorriso, ma in realtà il suo cuore era scosso da un sentimento che non si poteva spiegare e un'emozione simile alla nostalgia, ma a cui andava mescolata anche un po' di rabbia.

    Salvo pensava che, salutandola, si sarebbe finalmente sentito libero, che avrebbe perso ogni responsabilità. Eppure un sentimento che non aveva mai provato prima non lo lasciava respirare.

    Laura era riuscita a rimediare quasi sempre ai suoi piccoli errori, sebbene non fosse riuscita ad allontanare sua sorella da alcune persone che avevano un certo ascendente negativo su di lei.
    -Laura, ho bisogno di aiuto!-.
    -Se me lo chiedi, deve essere una situazione seria... cosa hai fatto questa volta?-.
    Alice abbassò lo sguardo con le lacrime agli occhi, sapendo che questa volta sua sorella non l'avrebbe potuta aiutare e forse non avrebbe neanche voluto farlo. Laura la osservò attentamente e si rese subito conto che quella non era certamente una "ragazzata".
    -Sì...io...- iniziò a balbettare Alice.
    Laura attese che lei proseguisse il racconto. In silenzio, con le mani intrecciate in grembo e il principio di un sorriso d’incoraggiamento sulle labbra, guardò con occhi pieni di amore quella ragazza che, per la prima volta dopo tanto tempo, stava cercando di confidare un suo grave errore.
    -Sai che ho da poco preso la patente. Oggi c'è stato un piccolo incidente... credo di aver ucciso un mio amico-.

    Laura non riusciva a credere a ciò che sua sorella stava dicendo e cercò di trattenersi, astenendosi così dal dare voce ai suoi pensieri. Scese quindi un silenzio assurdo, che fece sentire Alice ancora più preoccupata.
    -Di' qualcosa: arrabbiati, dimmi che sono una criminale, ma non restare così- riprese Alice, mentre Laura cercava di trovare le giuste parole e per riuscire a prendere la decisione più corretta.

    -Tesoro mio, io sarò al tuo fianco e questo lo sai. Ora raccontami tutto e vedremo cosa fare-.
    Alice la guardò dritta negli occhi e iniziò a parlarle di come quel suo amico volesse costringerla a spingere il loro rapporto di amicizia verso qualcosa di più e come lei, dopo averlo respinto, si fosse messa alla guida.
    -Io volevo andare via, ma lui si è lanciato davanti la macchina e io non sono riuscita a frenare. Ho avuto paura e...-
    concluse, lasciandosi andare a un pianto dirompente e lanciandosi fra le braccia di Laura.
    — Dobbiamo assicurarci che lui sia ancora vivo e che starà bene. Ma dov’è successo tutto ciò?
    Alice la guardò con le lacrime che ancora permeavano i suoi occhi e, dopo qualche momento, chiese:
    -Finirò in prigione?-.
    Laura la strinse nuovamente a sé, dopodiché le rispose:
    -No, non lo permetterò-.
    -Neanch' io-
    Laura si voltò di scatto al suono della voce di Salvo. Lo vide avanzare verso di lei, e le balzò il cuore nel petto per la gioia quando lo sentì parlare di nuovo:
    -Io non voglio lasciarti sola, non potrei permettere che ti capiti qualcosa-
    Quelle parole furono suggellate dal bacio più tenero che Laura avesse mai ricevuto, coronato da un abbraccio commosso che la univa sia alla sorella che a Salvo.

    La polizia bussò qualche minuto più tardi alla porta, dicendo che alcuni testimoni avevano visto un pick-up nero di targa CT-805-SU che aveva investito un ragazzo e che era stato guidato in quella direzione.
    Laura restò per un attimo interdetta, dopodiché trovo il coraggio di rispondere:
    -Certo, quella è la mia auto-.
    -Allora, signorina, la dichiaro in arresto!-
    esclamò uno degli agenti.
    Laura non oppose resistenza e, mentre l'agente stava leggendo i suoi diritti, Salvo guardò negli occhi Alice e lì comprese il significato delle parole di sua madre: doveva proteggere entrambe da quella situazione e sebbene sembrasse paradossale, ora doveva allontanarsi da lei proprio perché l'amava.
    -Scusate, ma devo confessare che sono stato io-
    disse poi, attirando l'attenzione degli agenti.
    -Io ho preso in prestito l'auto e posso solo dire che si è trattato di un incidente-.
    Gli agenti si scambiarono uno sguardo, dopodiché procedettero all'arresto di Salvo, intimando comunque a Laura e ad Alice di restare a disposizione finché le indagini non si fossero concluse.
    Per portare a termine le indagini ci volle appena una settimana, dato che Salvo si era autoproclamato colpevole e dopo aver parlato con Laura e sua sorella, le aveva convinte a sostenere la sua versione.
    Alla fine fu condannato per omissione di soccorso e quindi a 4 mesi di reclusione, anche perché il ragazzo si era ripreso ed era sulla via della guarigione. Salvo ricevette la visita di Laura in prigione e comprese che l'amore, nonostante la distanza, stava crescendo. Anzi, proprio grazie all'amore lui aveva superato i suoi limiti.
    Laura aveva trovato un uomo che per la prima volta aveva mostrato un amore incondizionato, fatto di sacrifici e di responsabilità.
    -Ti aspetterò e farò il possibile per farti stare meglio. Ti devo anche ringraziare perché per la prima volta mia sorella mi ha dato ascolto- disse Laura, con una voce dolce e sommessa, che lasciava trasparire il suo senso di colpa nel sapere che una persona innocente si sarebbe trovata a pagare per un errore fatto da una persona a lei così vicina.
    Laura in quel momento desiderava solo che a separarli non ci fosse quel vetro, ma non potendo realizzare tale desiderio si allontanò, pensando a come l'amore aveva salvato non solo la sua vita, ma anche quella della sorella e aveva ridato una luce nuova a Salvo.

    Trascorso quel periodo, Salvo tornò da lei, facendole la proposta di matrimonio più semplice ma più bella di tutte. Lei accettò, gettandogli le braccia al collo.

    Salvo decise che non sarebbe più scappato dinanzi alle sue responsabilità e scoprì anche che l'amore, se diviso, si moltiplica, cosa che insegnò al suo piccolo Mattia e alla sua dolce Linda. Laura aveva finalmente coronato il suo sogno: sapere di essere amata e poter condividere quell'amore.
    Trascorsero tutta la vita insieme e insieme si ritrovarono nel momento della morte, osservando felici da lassù coloro che restavano e che, sulla scia di quell'amore, conducevano le proprie vite portandone ancora il frutto.
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    Elizabeth Swann
    Veramente un'iniziativa interessante, che forse riuscirà a darmi qualche ispirazione :b: . Farò il possibile per pubblicare una storia per la data prevista, ma vorrei capire come fare (cioè aprirai una nuova sezione per la scrittura della storia?). Spero di riuscire a partecipare (sia come scrittrice che come lettrice ovviamente) e allo stesso modo mi chiedevo se tu parteciperai.
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    "Avete il diritto di seguire il vostro cuore"
    Ho scelto questa frase perché credo sempre che ognuno deve scegliere cosa fare nella propria vita, ma questa non è una scelta che deve essere fatta seguendo il cervello (quindi la "razionalità"), perché per quanto possa sembrare più facile e ovvio, non sempre è la strada per la felicità
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    Elizabeth Swann
    Ti ringrazio per i tuoi consigli, come sempre molto utili. Cercherò di correggere alcune cose, probabilmente domani sera, anche se in parte ci tengo a sottolineare (giusto per correttezza e per farti comprendere il motivo di alcune cose che ho scritto) che molte ripetizioni sono presenti in quanto sono elementi importanti al fine di capire i concetti fondamentali e quindi come rafforzativi (sebbene questo in qualche punto tu lo hai riportato). Farò il prima possibile nell'aggiustare tutto e ti ringrazio ancora 3_3 <3
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    IL FILO ROSSO D'AMORE
    Lo sapeva. Lo aveva sempre saputo, eppure non riusciva ad accettare che fosse quello il suo destino: allontanarsi da lei, dall'unica persona che gli avesse mai fatto battere forte il cuore, l'unica che gli avesse dato uno scopo. Sapeva che doveva farlo, che doveva allontanarsi da lei per riuscire a conquistarla, per riuscire a dimostrarle il suo amore. Una volta una persona gli aveva detto che si amava veramente una donna solo se si riusciva a capire il suo mondo, ma soprattutto se si riusciva a farlo proprio.
    "Perché dovrei essere io a rinunciare a tutto quello che sono e ad annullarmi per lei?" aveva pensato.
    Era trascorso molto tempo dall'ultima volta che aveva sentito quella frase e anno dopo anno, aveva cercato di dimostrare a sé stesso che l'amore non significava cedere, né significava smettere di coltivare le proprie ambizioni.
    Aveva avuto varie avventure, varie storie che lo avevano reso felice, ma non lo avevano mai soddisfatto completamente.
    La sua storia con Laura sembrava essere destinata alla stessa fine: lui si comportava in maniera dispotica, pretendendo il potere di decidere del futuro della loro storia come se fosse l'unico responsabile.
    Laura era una ragazza così dolce, sensibile, capace di un amore così grande che non era capace di odiare neanche le persone che l'avevano ferita di più, così come avevano fatto i suoi genitori, che l'avevano abbandonata alla nascita. Tutta la sua famiglia era sua sorella minore, che aveva conosciuto solo al compimento dei 18 anni, quando ebbe la lettera dalla direttrice dell'orfanotrofio.
    Lei voleva che anche Salvo potesse accettare questo legame con quella adolescente, che potesse accettare di prendersi cura di lei, dopo che un catastrofico incidente aveva uccisi entrambi i suoi genitori.
    Salvo non amava prendere alcun genere di responsabilità, specie quando il "problema" era stato creato da altri e non aveva mai accettato questo legame "morboso" che sembrava aver travolto Laura, quasi una sorta di filo sottile che le legava in maniera inspiegabile.
    -Si chiama amore!-
    esclamava Laura, ogni volta che Salvo cercava di farle notare a cosa stava rinunciando per aiutare sua sorella, che era testarda e amava mettersi nei guai.
    -Spera solo di non essere mai trascinata nei suoi guai-
    le disse, prima di salutarla in maniera definitiva.

    Laura lo aveva salutato con un sorriso, ma in realtà il suo cuore era scosso da un sentimento che non si poteva spiegare e un'emozione simile alla nostalgia, ma a cui andava mescolata anche un po' di rabbia.

    Salvo pensava che salutandola, si sarebbe finalmente sentito libero, che avrebbe perso ogni responsabilità. Eppure un sentimento che non aveva mai provato prima non lo lasciava respirare.

    Laura era riuscita a rimediare quasi sempre ai suoi piccoli errori, sebbene non fosse riuscita ad allontanare sua sorella da alcune persone che avevano un certo ascendente negativo su di lei.
    -Laura, ho bisogno di aiuto!-.
    -Se me lo chiedi, deve essere una cosa seria.... cosa hai fatto questa volta?-.
    Alice abbassò lo sguardo con le lacrime agli occhi, sapendo che questa volta sua sorella non l'avrebbe potuta aiutare e forse non avrebbe neanche voluto farlo. Laura la osservò attentamente e si rese subito conto che questa volta non si trattava certamente di una "ragazzata".
    -Sì....io...- iniziò a balbettare Alice.
    Laura attese con pazienza che lei potesse proseguire il suo racconto, senza giudicarla, ma guardando con occhi pieni di amore quella ragazza che stava cercando per la prima volta dopo tanto tempo di confidare un suo grave errore.

    -Sai che ho da poco preso la patente e oggi c'è stato un piccolo incidente... credo di aver ucciso un mio amico-.

    Laura non riusciva a credere a ciò che sua sorella stava dicendo e cercò di trattenersi, astenendosi così dal dare voce ai suoi pensieri. Scese quindi un silenzio assurdo, che fece sentire Alice ancora più preoccupata.
    -Dì qualcosa: arrabbiati, dimmi che sono una criminale, ma non restare così- riprese Alice, mentre Laura cercava di trovare le giuste parole e riuscire a prendere la giusta decisione.

    -Tesoro mio, io sarò al tuo fianco e questo lo sai. Ora raccontami tutto e vedremo cosa fare-.
    Alice la guardò dritta negli occhi e iniziò a raccontare di come quel suo amico voleva costringerla a spingere il loro rapporto di amicizia verso qualcosa di più e come lei, dopo averlo respinto, si era messa alla guida.
    -Io volevo andare via, ma lui si è lanciato davanti la macchina e io non sono riuscita a frenare. Ho avuto paura e...-
    concluse, lasciandosi andare a un pianto dirompente e lanciandosi fra le braccia di Laura.
    -Dove è successo tutto ciò? Dobbiamo assicurarci prima di tutto che il tuo amico stia bene e per il resto vedremo-.
    Alice la guardò con le lacrime che ancora permeavano i suoi occhi e dopo qualche momento, chiese:
    -Finirò in prigione?-.
    Laura la strinse nuovamente a sé, dopodiché le rispose:
    -No, non lo permetterò-.
    -Neanch' io-
    aggiunse poi una voce alle loro spalle.
    Laura si voltò e osservò come Salvo avanzava lentamente verso di lei.
    -Io non voglio lasciarti sola, non potrei permettere che ti capiti qualcosa-
    disse Salvo, baciando Laura e unendosi a quell'abbraccio.
    La polizia bussò qualche minuto più tardi alla porta, dicendo che alcuni testimoni avevano visto un pick-up nero di targa CT-805-SU che aveva investito un ragazzo e che era stata guidata in direzione della casa.
    Laura restò per un attimo interdetta, dopodiché trovo il coraggio di rispondere:
    -Certo quella è la mia auto-.
    -Allora signorina, la dichiaro in arresto!-
    esclamò uno degli agenti.
    Laura non oppose resistenza e mentre l'agente stava leggendo i suoi diritti, Salvo guardò negli occhi Alice e lì comprese il significato delle parole di sua madre: doveva proteggere entrambe da quella situazione e sebbene sembrasse paradossale, ora doveva allontanarsi da lei proprio perché l'amava.
    -Scusate, ma devo confessare che sono stato io-
    disse poi, attirando l'attenzione degli agenti.
    -Io ho preso in prestito l'auto e posso solo dire che si è trattato di un incidente-.
    Gli agenti si scambiarono uno sguardo, dopodiché procedettero all'arresto di Salvo, intimando comunque a Laura e ad Alice di restare a disposizione finché le indagini non si fossero concluse.
    Per portare a termine le indagini, ci volle appena una settimana, dato che Salvo si era autoproclamato colpevole e dopo aver parlato con Laura e sua sorella, le aveva convinte a sostenere la sua versione.
    Alla fine fu condannato per omissione di soccorso e quindi a 4 mesi di reclusione, anche perché il ragazzo si era ripreso ed era in via di guarigione. Salvo ricevette la visita di Laura in prigione e comprese che l'amore, nonostante la distanza, stava crescendo e inoltre che grazie all'amore aveva superato i suoi stessi limiti.
    Laura aveva trovato un uomo che per la prima volta aveva mostrato un amore incondizionato, fatto di sacrifici e di responsabilità.
    -Ti aspetterò e farò il possibile per farti stare meglio. Ti devo anche ringraziare perché per la prima volta mia sorella mi ha dato ascolto-.
    Laura si allontanò, pensando a come l'amore aveva salvato non solo la sua vita, ma anche quella della sorella e aveva ridato una luce nuova a Salvo.

    Trascorso quel periodo, Salvo tornò da lei, facendole la proposta di matrimonio più semplice, ma più bella di tutte e lei accettò, gettandogli le braccia al collo.

    Salvo decise che non sarebbe più scappato dinanzi alle sue responsabilità e scoprì anche che l'amore se diviso, si moltiplica, cosa che insegnò al suo piccolo Mattia e alla dolce Linda. Laura aveva finalmente coronato il suo sogno: sapere di essere amata e poter condividere quell'amore.
    Trascorsero tutta la vita insieme e insieme si ritrovarono nel momento della morte, osservando felici da lassù, coloro che restavano e che sulla scia di quell'amore, conducevano le proprie vite portandone ancora il frutto.


    Elizabeth Swann
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    Elizabeth Swann
    Non vedo l'ora.... so che lo fai con passione e questo mi piace <3
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    Elizabeth Swann
    Sono felice che ti sia proposta come lettrice beta. Appena darai il via ufficialmente all'iniziativa, sarò felice di prenderne parte (ma ti prego di spiegarmi come dovrà funzionare :P ).... comunque sono felice che tu abbia scelto di metterti in gioco in questo modo
278 replies since 29/4/2022
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