Posts written by { Didi }

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    Le piaceva l'aria fresca della sera. Shana aveva sempre trovato in essa un effetto benefico, distensivo, qualcosa di cui approfittare finché il clima lo concedeva. Non sarebbe durato a lungo: presto il freddo dell'Autunno avrebbe iniziato a farsi sentire, rendendo quelle uscite serali meno invitanti. Certo, non era semplice prevedere quando ciò sarebbe accaduto nei territori dell'accademia.. per il semplice fatto che Shanaya non aveva nemmeno una vaga idea della sua localizzazione. La questione della posizione misteriosa dell'accademia di Arti Magiche l'aveva affascinata fin da subito, stimolando il suo spirito investigativo come sempre facevano i misteri e le verità che le venivano celate. La Rajan immaginava che la natura di tale scelta affondasse le proprie origini in ragioni di sicurezza internazionale, soprattutto considerata la varietà di studenti provenienti da molti Paesi diversi tra cui si potevano contare anche i figli di personalità di spicco del mondo politico. Ciò non toglieva che, in parte, una simile decisione fosse frutto anche dell'effetto "fascino misterioso" che i fondatori di scuole e accademie magiche sembravano voler destinare ai luoghi di studio a cui davano vita. In ogni caso, Shana era determinata ad indagare su tale geolocalizzazione e quella era la seconda ragione che la portava ad avventurarsi nel bosco con una certa frequenza.
    Daisy scorrazzava tra gli alberi mentre la ragazza, accovacciata accanto ad una pianta cespugliosa, ne confrontava i fiori con quelli illustrati in un libro che teneva tra le mani. Era sempre stata abbastanza ferrata in Erbologia, ma in quel bosco le era capitato di individuare piante che non aveva mai visto prima - non nel loro contesto naturale, quantomeno - il che l'aveva spinta a cogliere in tale scoperta una pista non di poco conto. Era immersa nell'osservazione dell'arbusto quanto un guaito straziante destò la sua attenzione mettendola immediatamente in allarme.
    Daisy! Daisy!!
    La sua voce riecheggiò nella vegetazione mentre Shana scattava in piedi e si muoveva nella direzione da cui aveva sentito provenire il lamento della cagnolina. Fece in tempo a compiere solo un paio di passi prima che quest'ultima venisse letteralmente lanciata davanti a lei, terrorizzata e ferita.
    Oddio, Daisy!!
    Una paura improvvisa e violenta la invase, scuotendola dalle viscere e stringendole immediatamente lo stomaco in una morsa. Un ringhio feroce, quasi infernale, si era appena sollevato dal fitto del fogliame e la Rajan sapeva di dover mettere mano alla bacchetta e di doverlo fare al più presto, ma i suoi occhi restavano fissi sulla cocker sofferente. La sua esitazione sarebbe forse risultata fatale per entrambe, se una figura non si fosse materializzata proprio davanti a lei. Shana dischiuse le labbra ma non ebbe nemmeno il tempo di pronunciare il nome che il suo cervello le aveva suggerito: avvertì il familiare strappo all'altezza dello stomaco e si ritrovò spontaneamente a visualizzare le mura interne dell'accademia, certa che la smaterializzazione congiunta li avrebbe condotti lì. Si sbagliava.
    Cosa?! No, perché qui?! Dobbiamo andare in infermeria o... dalla Vidal...?!
    Il suo interrogativo rimase sospeso nel vuoto, senza ottenere risposta. Si accovacciò sulla cocker e frugò, in preda al panico, nella sua borsa alla ricerca di qualcosa di utile per curarla. La magia curativa funzionava sugli animali? E il Dittamo? Andavano trattati come le creature o come i maghi? O forse niente di ciò che curava gli esseri appartenenti al mondo magico poteva funzionare su un semplice cane? Il sottofondo dello scontro in corso a pochi metri da lei non faceva che amplificare la sua angoscia e con essa la sua incapacità di ragionare in modo razionale. Gli ululati e i ringhi, il suono provocato dagli incantesimi, tutto amplificava il senso di pericolo incombente, una paura che Shana sentiva di non aver mai conosciuto né affrontato prima. La vista del sangue che macchiava il pelo lucido di Daisy, i suoi guaiti di dolore, avevano sulla ragazza un effetto quasi paralizzante: trafficava con la borsa ma sentiva che le sue mani si muovevano a vuoto, incapaci di afferrare e stringere qualcosa di utile.
    No, ti prego, ti prego, ti prego.. non mi puoi lasciare..
    Farneticava ancora quando Augie riapparve al suo fianco, a sua volta ferito ma apparentemente più tranquillo, padrone della situazione. Più o meno come si sentiva la stessa Shana, quando qualche settimana prima aveva aiutato e medicato la recluta auror in questione. Ora, invece, di fronte alla piccola cocker sanguinante era ben lontana da qualsiasi parvenza di autocontrollo.
    No! No, non a me! A Daisy.. ha ferito Daisy!
    Le lacrime le annebbiarono la vista mentre sollevava lo sguardo verso l'uomo. Si sentiva piccola.. una bambina improvvisamente schiacciata dalla consapevolezza del pericolo, della morte. Le sue mani ora estraevano oggetti dalla borsa in modo quasi casuale, frenetico e privo di logica, disperdendoli sul manto erboso. La ferita sanguinante dell'animale aveva ormai assunto ai suoi occhi dimensioni e gravità amplificate rispetto alla realtà dei fatti.
    È tutta colpa mia! Non posso.. non posso perdere anche Daisy..
  2. .
    Bram sembrava felice e soddisfatto del cambiamento che la vita accademica aveva portato nel suo stile di vita. Se dal canto suo Shana non aveva mai avuto problemi di socializzazione, era comunque positivamente colpita nell'apprendere quanto l'ambiente in cui avrebbe trascorso gli anni a venire fosse accogliente e pronto ad offrirle molte nuove esperienze. Era così che si era sempre immaginata la sua esperienza all'interno di un campus, ma recentemente si era chiesta se qualche commedia babbana di troppo non avesse alzato il suo livello di aspettative, spingendola ad aspettarsi divertimento e nuove amicizie in un luogo in cui, al contrario, era previsto di dedicarsi solo allo studio.
    Secondo me dipende dal fatto che sei di origine francese. sorrise I francesi sono accusati di avere un accento snob persino più di noi..
    Condivise quella considerazione senza timore di risultare offensiva: era chiaro che ormai stessero scherzando sui luoghi comuni legati a nazionalità e lingue. Bram Dubois sembrava la persona più modesta del mondo, il che era reso evidente anche dal modo in cui parlava dei suoi studi e del suo percorso accademico. Non faceva lo sbruffone, come avrebbe potuto fare qualunque studente navigato con una matricola - in particolar modo uno studente di Medimagia, poi - ma anzi si stava mostrando disponibile e capace di metterla a proprio agio.
    Lo è eccome. Anzi, in alcune occasioni l'ho trovato indispensabile. Non si tratta solo di conforto ma di.. una diversa prospettiva su ciò che ti accade.
    Non era semplice spiegare la fede, la consapevolezza di un senso profondo, di un intimo sentimento di comunione con la vita e l'universo. Credere per lei era tutto questo e molto altro, ma non si trattava di un sapere che si potesse esplicare in poche parole. Tuttavia le faceva piacere che qualcuno mostrasse interesse verso la sua religione e per estensione la sua cultura, senza approcciarvisi con il frivolo entusiasmo che spesso l'occidente riversava sui culti orientali.
    Le successive parole del ragazzo - evidentemente il frutto di un forte impulso alla sincerità più assoluta - le fecero cambiare espressione, lasciandola interdetta per un attimo prima di strapparle una leggera risata.
    Uh.. ci sei andato leggero, eh?
    Apprezzava la sincerità, per quanto l'affermazione di Bram fosse ai limiti del terrorismo psicologico, ma non poteva fare a meno di considerare che ciò che era vero per qualcuno.. non era necessariamente vero per qualcun altro. Non che Shana pensasse di avere più risorse e capacità del suo neo-tutor, ma era possibile che vi fosse tra loro una sostanziale differenza nelle modalità di valutazione di sfide e limiti, nell'approccio agli eventi. Il Dubois le sembrava un tipo decisamente più ansioso di lei, più insicuro magari, il che forse rendeva ai suoi occhi un "suicidio programmato" quello che a Shana sembrava piuttosto un grande sforzo, una vera sfida.. qualcosa in cui era determinata a dare il massimo.
    La vostra amicizia è sopravvissuta a questa tua ribellione?
    Si soffermò per un momento sul racconto circa l'infanzia di Bram, intenerita da quella dinamica infantile che lo vedeva succube della sua amichetta dell'epoca. La loro conversazione, tuttavia, rimaneva concentrata soprattutto sul percorso di studi che la Rajan si preparava ad intraprendere e che l'americano aveva intrapreso da tempo.
    Quindi il tirocinio è riuscito a confermarti che avevi fatto la scelta giusta. Buono a sapersi..
    Se il tirocinio era la prova del nove per valutare la propria vocazione, Shana era pronta ripromettersi di non farsi scoraggiare da ciò che sarebbe venuto prima, a prescindere dalla possibilità che comportasse esami piuttosto noiosi e distanti dall'aspetto più stimolante della Medimagia. Aveva già messo in conto che sarebbe stato così e Bram gliene stava dando conferma.
    Ma tu credi che sia sbagliato.. voler dimostrare qualcosa a sé stessi?
    Era un po' sorpresa dalle considerazioni del moro. Certo, era ovvio che non si dovesse intraprendere un percorso simile solo per dimostrare qualcosa a sé stessi, ma Bram parlava di tale esigenza come se vi fosse in essa qualcosa di sbagliato. Lei stessa si sentiva un po' chiamata in causa, perché trovava gratificante dimostrare qualcosa a sé stessa - molto più che agli altri in effetti - sebbene la cosa non l'avesse mai ossessionata, né l'avesse spinta a dedicare la propria quotidianità a tale scopo. Bram non prendeva questa faccenda della modestia un po' troppo sul serio? Sembrava aver bisogno di sciogliersi un po'.
    Mh.. non sembra affatto divertente, no.
    Inclinò la testa facendo una piccola smorfia e rivolgendo al ragazzo uno sguardo carico di comprensione. Conosceva la sofferenza, soprattutto quella legata alla salute degli altri e a tutto ciò che poteva avvenire tra le mura di un ospedale, dunque immaginava quanto potesse essere pesante vivere tutto sulla propria pelle e sentirsi molto coinvolti anche quando tali eventi non ti riguardavano direttamente.
    C'è da dire, però, che probabilmente tanta emotività ti rende molto empatico: una caratteristica davvero importante per un medimago. osservò tuttavia, desiderosa di spingerlo a guardare il lato positivo di ciò che lui sembrava leggere solo in chiave negativa So che alcuni pensano che per questa figura professionale l'unico aspetto davvero importante sia la "competenza", ma io non sono d'accordo. Si lavora a stretto contatto con esseri umani che possono provare paura, confusione, rabbia.. posso immaginare quanto debba essere difficile a volte, ma tu hai una risorsa che non devi sottovalutare.
    Era molto convinta di quel che affermava. Sapeva che per Kamala il supporto empatico del personale medico e infermieristico era stato fondamentale per affrontare il primo parto, così faticoso e carico di rischi, così come per affrontare l'ultimo periodo della sua seconda gravidanza. Era stato il padre a raccontare a Shanaya di come non si potesse rimproverare niente a chi aveva assistito sua madre, anzi: il supporto umano che Kamala aveva ricevuto era stato importante quanto quello medico anche se poi, purtroppo, nessuno dei due era stato sufficiente a tenerla in vita. Dunque, forse Bram aveva già avuto modo di costatare l'importanza delle sue risorse psicologiche ed empatiche, ma se così non fosse stato, o se tendeva comunque a sottovalutarne il peso, Shana sentiva di doverglielo far notare. Sorrise di nuovo e gli occhi le si illuminarono mentre immaginava il momento in cui il tirocinio sarebbe iniziato anche per lei.
    Non mi spaventa affatto, in realtà.. mi elettrizza. Il carico di studio invece è parecchio minaccioso, lo ammetto, ma sento di potercela fare.
    Oh sì, la teoria un po' le incuteva timore: non perché non fosse abituata a studiare, ma perché sapeva di non aver mai dovuto affrontare un carico tanto gravoso. La prospettiva della pratica, invece, aveva un effetto esclusivamente attrattivo e stimolante per lei.
    I tuoi genitori lavorano in questo campo? Non è comune che un bambino si senta attratto dalla professione medica, mi viene da pensare che tu debba aver ricevuto degli stimoli..
  3. .
    Bram aveva ragione: l'esperienza in accademia, da quel punto di vista, si presentava come molto simile a quello che gli anni ad Hogwarts avevano rappresentato per lei e per molti altri studenti. Anche il campus sarebbe diventato una seconda casa per Shanaya, il che avrebbe comportato molte esperienze, un legame emotivo con quel luogo, ma anche qualche familiare senso di colpa. Questa volta Neela era più grande rispetto a quando la maggiore aveva iniziato a frequentare Hogwarts, ma era pur sempre una bambina che bramava un riferimento femminile, una figura materna che aveva ormai individuato nella sorella più grande. La Rajan si era ripromessa di non permettere che il suo ruolo in famiglia e le sue aspirazioni per il futuro si pestassero i piedi a vicenda: sarebbe tornata a casa spesso, si sarebbe precipitata ogni volta che le fosse capitato di leggere un po' troppa nostalgia in quel "Cara Didi" con cui la sorellina apriva le lettere che le scriveva. Ma non avrebbe rinunciato a quell'esperienza e avrebbe alloggiato al campus - seguendo due corsi sarebbe stato anche un po' troppo complicato organizzarsi diversamente - anche perché era fermamente convinta che troppe rinunce portassero a ripensamenti, rimpianti e persino rancori.. e lei non voleva associare niente di tutto questo al rapporto speciale e meraviglioso che aveva con la piccola Neela.
    Vero? Così cristallina che è davvero invitante. Convincerò qualcuno a farsi un tuffo con me, un giorno.
    Si rese conto solo un istante dopo che quella suonava un po' come una minaccia. Della serie: "Tu potresti essere una delle mie vittime". Ed effettivamente al momento Shana non conosceva molte persone al campus, quindi Bram avrebbe potuto rappresentare una valida opzione, se con il tempo fossero entrati un po' più in confidenza. Era più probabile che fosse la leggiadra e misteriosa Sigyn ad assecondarla, ma comunque qualcuno alla fine avrebbe ceduto.. ci contava.
    Oh beh, a questo sono abituata. Gli idioti sono ovunque, non sono così ottimista da sperare che il corso di Medimagia faccia eccezione..
    Si strinse nelle spalle, ben lontana dal farsi scoraggiare. Ad Hogwarts aveva avuto la sua buona dose di bulletti, razzisti e quant'altro con cui avere a che fare, ma si era sempre svicolata dal possibile ruolo di vittima a causa del suo carattere volitivo e sarcastico. In quel caso forse il Dubois si riferiva anche a studenti che non prendevano sul serio il corso di Medimagia, totalmente privi di interesse o vocazione, ma in quanto a quello a Shana importava poco.. era sostanzialmente della scuola "vivi e lascia vivere". Se nessuno le creava problemi, chiaro.
    E questa nuova versione di te ti piace di più della precedente? chiese, rivolgendo al moro uno sguardo curioso Perché infondo credo che sia questa l'unica cosa che conta.
    Bram sembrava essere stato un adolescente molto diverso da quella ragazzina tutto pepe che era stata Shana - e che, per inciso, ancora sentiva di essere - ma evidentemente la sua esperienza lontano da scuola, in quel nuovo microcosmo rappresentato dall'accademia, l'aveva aiutato a liberarsi da certi blocchi che avevano sempre interferito nella sua relazione con il mondo. Ad occhio e croce ora sembrava un ragazzo più tranquillo, sereno. Ma la Rajan era consapevole di come, per ora, le venisse offerta solo una panoramica superficiale su quella nuova conoscenza.
    Passeggiò insieme a Bram sotto la luce di un sole quasi al massimo della sua intensità. Era una bella giornata, il genere di giornata in cui era davvero facile immaginare di programmare al più presto un viaggio itinerante, in Francia o in qualsiasi altro incantevole Paese che Shana non aveva mai avuto occasione di visitare.
    Vedila così: almeno a voi nessuno vi dà degli snob per via del modo in cui pronunciate le parole. osservò con un sorriso, prima di assumere un'espressione più assorta Mh.. beh diciamo che Doncaster, il Regno Unito in generale, per me rappresenta la vita che mi costruisco da sola, le esperienze che faccio, gli eventi in cui inciampo. La comunità indiana è qualcosa di diverso: ha a che fare con la mia famiglia, le mie radici. Frequentarla mi permette di connettermi con una parte di me più profonda, spirituale. Ed è stata una grande rete di salvataggio per la mia famiglia, quando ci siamo trovati in difficoltà.
    Sperava di aver reso l'idea. In effetti le faceva piacere che qualcuno avesse mostrato interesse per una compresenza culturale che segnava la sua vita e che aveva sempre avuto una certa importanza per lei. In molti non mostravano curiosità al riguardo, altri ancora davano alcune loro ipotesi per scontate: come il fatto che un suo ipotetico futuro matrimoniale sarebbe stato senz'altro definito da suo padre, senza che Shana avesse voce in capitolo. Da sempre, Shanaya preferiva le domande alle "deduzioni" prive di fondamenta.
    Direi che appartenere a due culture diverse è davvero fantastico. Mi sento una ragazza fortunata.
    La sua conclusione era sempre stata quella, sin da quando era piccola. Aveva imparato a vedere le sue due culture non come una fonte di conflitti interiori e confusione, ma come una risorsa: i suoi genitori l'avevano sempre aiutata in questo, ma in parte era stata una sua iniziativa a portarla ad abbracciare ugualmente entrambe le sue anime. Suo padre, per esempio, restava logicamente più legato alla cultura indiana che a quella inglese, essendosi traferito in età ben più avanzata rispetto alla figlia.
    Mi stai guardando come se fossi una specie di kamikaze.
    Non poté fare a meno di scoppiare a ridere di fronte all'evidente sbigottimento di Bram. L'intenzione dell'inglese di seguire due corsi contemporaneamente lo aveva a dir poco spiazzato e se aveva provato a nasconderlo.. beh, non ci era riuscito. Quella reazione di certo non la offendeva, né la scoraggiava, ma piuttosto la divertiva al punto da spingerla a pensare che, a suo modo, anche Bram aveva un che di buffo - e quindi decisamente simpatico - proprio come il suo piccolo amico a quattro zampe.
    Okay, tranquillo.. lo capisco. Potrebbe sembrare un'impresa folle, ma io mi sento pronta. Anzi, non vedo l'ora!
    Il suo entusiasmo era sempre travolgente quando si affacciava a nuove imprese o possibilità. Il problema in genere si presentava dopo: quando le sue aspettative finivano per scontrarsi "di faccia" contro la dura realtà, lasciandola spaesata e anche un po' frustrata. Era allora che entrava in gioco lo scoraggiamento, il malumore e tutte le sfumature più cupe del suo temperamento umorale. Nella fase attuale, tuttavia, Shana non era assolutamente incline a prendere in considerazione simili derive, se solo si fosse fermata a riflettere sulla situazione con più onestà sarebbe stata di certo in grado di comprendere e prevedere le conseguenze più negative della sua scelta azzardata, ma abbracciare il suo entusiasmo e la sua carica le risultava decisamente più semplice e naturale in quella fase iniziale.
    Ascoltò quel breve tuffo nell'infanzia del suo tutor avvertendo un'inevitabile vibrazione di tenerezza di fronte a quel racconto che vedeva protagonisti una bambino con una spiccata vocazione medica e una bambina decisamente contrariata dalla cosa.
    Scommetto che ti occupavi della principessa Cordelia con tutta l'accortezza e l'empatia necessaria. Forse la tua migliore amica preferiva immaginare che la sua bambola fosse sempre in salute.
    Lei ne sapeva qualcosa. Dopo la morte di sua madre, l'idea della sofferenza l'aveva turbata per diversi anni. Pur non manifestandolo in modo troppo plateale - non voleva far preoccupare Abbā che era già così triste - aveva convissuto a lungo con il timore che la piccola Neela contraesse qualche malattia magica mortale, un male incontrastabile che le avrebbe strappato la sorellina dalle braccia. E ricordava di essersi messa a piangere un giorno - doveva avere già sui dodici anni - di fronte ad un parto particolarmente impegnativo della cagnolina della signora Kapoor, un'amica di famiglia.
    Per me non è andata così, in realtà. ammise, dopo aver mandato giù un boccone della sua donut Medimagia è sicuramente uno dei miei interessi, però non possiedo questa vocazione spontanea fin dall'infanzia. In realtà ho passato gli anni ad Hogwarts con le idee parecchio confuse! Ero attratta da molte sfumature diverse della magia.
    Non era mai stata una ragazza dalle idee chiare. Aveva parecchi interessi, ma non una spiccata propensione alla progettualità, per quanto il suo spirito pratico fosse piuttosto notevole sotto altri punti di vista. Occuparsi di sua sorella, aiutare durante gli eventi e i rituali della comunità indiana, queste cose le risultavano semplici per esempio.. ma scegliere una direzione per sé stessa e intraprenderla senza guardarsi indietro era tutta un'altra storia. Non faceva per lei. E difatti..
    Sì, lo so.. Medimagia dev'essere davvero tosta. L'altro corso è Spezzaincantesimi.. adoro la magia antica, gli arcani e le rune, ma non so se quel futuro professionale faccia per me.
    Sperava di non apparire come una sprovveduta, sapeva bene di aver scelto di intraprendere una cammino impervio. Tuttavia, non riusciva davvero a visualizzarsi con assoluta certezza in nessuno di quei due possibili futuri: quello verso cui erano riposte le aspettative di suo padre - e di tutta la famiglia in India, in quanto a quello - ma che infondo interessava anche lei per più di una ragione, o piuttosto quello verso cui propendevano la sua anima più appassionata, il suo spirito di avventura e la sua incontenibile curiosità.
    A volte riesco ad immaginarmi più facilmente intenta a prendermi cura del prossimo. ammise, succedeva soprattutto quando trascorreva molto tempo con sua sorella Tu hai già avuto questa esperienza, immagino: quando è iniziato il tuo tirocinio?
    Fosse stato per lei lo avrebbe iniziato subito. Dopo un mese di lezioni, appena avesse iniziato ad apprendere i primi incantesimi utili e le prime nozioni fondamentali: le piaceva l'idea di mettersi in gioco ed era certa che sarebbe stato l'unico modo per capire se un futuro con il camice faceva davvero per lei. Dal suo punto di vista, provare a fare qualcosa era l'unica via per chiarirsi davvero le idee e la sua indole la spingeva sempre in quella direzione, persino quando il rischio di inciampare era spaventosamente alto.
    Ti è mai capitato di chiederti se non sia una professione troppo.. stressante, dal punto di vista emotivo?
    Assaporò il suo caffellatte mentre lasciava all'altro il tempo di digerire una domanda di un certo peso. Quella era l'unica vera preoccupazione che si affacciava di tanto in tanto nella mente della Rajan: convivere con il dolore altrui, prendersene cura senza tuttavia avere la certezza di potervi sempre porre rimedio, non doveva essere facile. Il senso di impotenza era una brutta bestia: anche di questo.. Shana ne sapeva qualcosa.
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    Duke, in effetti, sembrava a dir poco entusiasta. Quel bulldog francese aveva proprio un'aria buffa - e di conseguenza adorabile - il che doveva aver conquistato Daisy dando inizio ad una nuova e immediata amicizia. I due parevano avere occhi solo l'uno per l'altra, tanto che Duke accettò di buon grado le carezze di Shana ma mostrò palesemente di essere troppo preso dalla sua simile per rivolgere all'umana le attenzioni che probabilmente le avrebbe dedicato in un'altra circostanza.
    Anche lei, è molto socievole.
    La cocker, dal canto suo, si era temporaneamente dimenticata dell'esistenza stessa della sua umana: scodinzolava entusiasta e saltellava con allegria affiancando il suo nuovo amico, agitando le sue lunghe e morbide orecchie nell'incedere. La Rajan, d'altra parte, era concentrata principalmente sulle parole di Bram, il quale rappresentava il primo volto amico con cui aveva occasione di interagire tra le mura dell'accademia. Non che il rettore o il personale si fossero mostrati ostili o altro, ma avere a che fare con un altro studente era ovviamente tutta un'altra cosa. Per sua fortuna sembrava aver beccato un tipo piuttosto alla mano e molto disponibile.
    Oh, ok.. quindi smaterializzazione se si ha fretta.
    Eventualità che non poteva certo escludere. Questa volta era stato Bram a tardare, ma Shana non era immune a simili vicissitudini, soprattutto quando andava a letto molto tardi e il suono della sveglia le appariva come l'urlo di guerra di un sadico troll un momento prima di calare un colpo letale su di lei. Non avrebbe potuto permettersi troppi ritardi se aveva intenzione di seguire due corsi, altrimenti era probabile che qualche professore facesse notare al rettore che lei non era in grado di gestire quei ritmi e.. era abbastanza certa che Abbā le avrebbe fatto notare di averla ampiamente avvisata. Shanaya amava molto suo padre, ma la saccenza di quest'ultimo - che lui preferiva definire "saggezza" - le risultava, talvolta, piuttosto frustrante.
    Che peccato. L'idea di un bel bagno in quella parte del lago mi ispirava parecchio. Mi dovrò accontentare della riva accessibile dal parco.. non è vietato, vero?
    Considerato il piccolo broncio che si era immediatamente disegnato sulle sue labbra, Bram forse ci avrebbe pensato due volte prima di darle un'altra delusione. Non che dipendesse da lui, chiaramente, ma se le avesse detto che un bagno nel lago era fuori questione "a prescindere" la ragazza ci sarebbe rimasta piuttosto male. Amava nuotare e amava ancor di più trovare possibili svaghi in un luogo in cui avrebbe dovuto trascorrere molto tempo: visto che avrebbe dovuto studiare moltissimo, qualche distrazione era necessaria.
    Okay sono domande poco.. mh, professionali.
    Aggiunse poi con un sorriso, rendendosi conto che probabilmente il Dubois si aspettava di dover rispondere a quesiti di tutt'altro genere. A dirla tutta le era parso vagamente turbato dalla sua prima richiesta a proposito delle cascate.. aveva tutta l'aria di essere un tipo più "posato" di lei.
    Come ti sei trovato al corso di Medimagia? Che ne pensi dei prof?
    Quelle sì che erano vere domande da matricola. E naturalmente rientravano nelle domande che intendeva comunque rivolgergli, visto che il tutor che le era stato assegnato frequentava ormai da un po' di tempo proprio uno dei corsi che lei intendeva iniziare a Settembre. Quello che la preoccupava un filo di più, tra l'altro. Scosse la testa con un sorriso quando il ragazzo ammise di essere fuori forma in seguito alle rampe di scale che si erano lasciati alle spalle: era certa che anche lei avrebbe avuto un discreto fiatone se Daisy non se la fosse cavata da sola, precedendo il gruppo con vivace entusiasmo. Il piccolo Duke risultava sempre più buffo, lì appollaiato tra le braccia del suo padrone come un piccolo principino tarchiatello, tanto che Shana si lasciò sfuggire una lieve risata mentre grattava affettuosamente la testa del cane prima che Bram lo rimettesse a terra.
    Osservò con curiosità la porta chiusa che Bram le indicava ed evitò di costringerlo a salire l'ultima rampa di scale per osservare meglio un'aula dall'interno, ritenendo che quella sua curiosità fosse meno importante della condizione fisica del suo tutor.
    Lasciò invece che Bram le mostrasse la biblioteca - anche se aveva già dato un'occhiata durante la sua visita precedente - e l'aula studio, annuendo come a concordare con la preferenza espressa dal ragazzo. La biblioteca aveva un'atmosfera diversa, sembrava un luogo che stimolasse meglio la concentrazione e avere a disposizione tutti quei libri era senz'altro una risorsa non indifferente.
    Sarai pure secchione, ma se fossi così introverso non ti saresti offerto come tutor. Le cose sono cambiate per te da quando sei in accademia? non poté fare a meno di rivolgergli quella domanda, avendo notato che Bram, pur essendo palesemente un tipo tranquillo, non si era mostrato affatto timido nei suoi confronti Parigi! Non sono mai stata in Francia. Mi piacerebbe molto però, magari un viaggio itinerante. annuì con entusiasmo, pensando a come avesse rimandato viaggi che aveva in mente di fare già da un paio d'anni pur di dedicare ogni periodo di vacanza alla piccola Neela, così da starle accanto quanto più tempo possibile. Avrebbe avuto occasione di recuperare, ne era certa Sono di Doncaster. In realtà sono nata a New Delhi ma la mia famiglia si è trasferita nel Regno Unito quando ero molto piccola quindi, anche se conserviamo molte tradizioni indiane, mi sento altrettanto inglese. Fino al midollo.
    L'India e la Gran Bretagna rappresentavano due parti diverse della sua identità. La sua terra natia rappresentava le radici, le tradizioni, la spiritualità. Il Regno Unito invece - Doncaster, le visite a Londra, gli anni trascorsi ad Hogwarts - rappresentava le sue esperienze, i suoi ricordi più vividi, il suo vivere quotidiano. Non si sarebbe sentita completa se avesse scelto solo una delle due "patrie" e non vedeva ragione di farlo.
    Buona idea.
    Effettivamente anche il suo stomaco iniziava a brontolare un po'. In Caffetteria ordinò a sua volta un caffèlatte - evitava sempre accuratamente il tè non indiano, in questo era un po' viziata - e una donut rosa shocking che prometteva un ripieno al lampone. Avrebbe potuto protestare un po' per pagare personalmente la propria colazione, ma le era stato insegnato che rifiutare le offerte di cibo era estremamente maleducato e così preferiva limitarsi a ricambiare non appena ne aveva l'occasione. Quando fecero nuovamente capolino alla luce del sole, Duke e Daisy presero a rincorrersi come due cucciolotti felici e Shana li osservò sorridendo prima di bere un sorso del suo caffèlatte.
    Sono elettrizzata. Inizierò due percorsi di studio contemporaneamente, quindi spero di non combinare casini, ma al momento mi sento molto positiva. Tu hai sempre saputo di voler seguire Medimagia? Sei il tipo di studente che da bambino giocava al Guaritore con i suoi pupazzi?
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    Quando il ragazzo entrò nel suo campo visivo, Shanaya capì subito che doveva trattarsi di Bram Dubois. Non c'era nessun altro studente che stesse affrettando il passo con aria tanto trafelata, catapultandosi fuori dall'aula magna e trascinando con sé un bulldog francese piuttosto ansante. Di fronte a quella visione la Rajan trattenne a stento una risata, imponendosi quello sforzo solo perché non avrebbe mai voluto risultare offensiva. In realtà l'origine di quella sua risata inespressa non aveva niente a che fare con un'intenzione derisoria: a dirla tutta, Shana avvertì un'istantanea simpatia verso quel ragazzo dai ricci disordinati e l'espressione eccessivamente mortificata.
    D'altra parte, perché avrebbe dovuto infastidirsi per quel ritardo? Era stato piacevole guardarsi attorno sbirciando gli studenti che le passavano accanto mentre attendeva la guida che le era stata assegnata. Quella era solo la seconda volta che si recava in accademia ma aveva già vibrazioni molto positive rispetto a quel luogo.. sentiva che avrebbe potuto ambientarsi facilmente, trovarsi a suo agio e stabilirvisi per un po' di tempo, il che sarebbe stato senza dubbio necessario se avesse davvero deciso di imbarcarsi nell'impresa del doppio corso di studi. Quei minuti di attesa avevano riportato la sua mente a Sigyn e alle sue rune, rafforzando in lei l'idea che l'universo le avesse mandato una risposta piuttosto chiara.
    Nah.. nessun problema. E puoi chiamarmi Shana, se vuoi.
    Minimizzò quel ritardo con semplicità, sollevando le spalle e sfoggiando un sorriso a metà tra l'amichevole e il divertito. Non che lei fosse una campionessa di puntualità.. poteva dire di non aver mai perso un colpo solo quando l'imperativo di una puntualità assoluta riguardava in qualche modo Neela, poiché in quei casi era più seria e responsabile che mai. Per tutto il resto si sentiva decisamente più elastica. La cocker spaniel, fino a quel momento seduta al suo fianco, accolse i due nuovi arrivati con ben più foga dell'informale cortesia della sua padrona, lanciandosi senza esitazione nella conoscenza del suo simile.
    Lei è Daisy. L'entusiasmo non la intimidisce affatto, penso che vadano già parecchio d'accordo..
    I due cani, in effetti, sembravano già piacersi molto e la dimostrazione d'affetto del franchie aveva inebriato Daisy di pura gioia, la cagnolina si agitava entusiasta, irrequieta e scodinzolante quanto il suo nuovo amico. Shana aveva sentito spesso affermare che un cane poteva aiutare ad attaccare bottone, ma considerava di non aver mai avuto bisogno di tale supporto: tuttavia, senza dubbio, Daisy e Duke avevano appena contribuito a rendere incredibilmente facile rompere il ghiaccio.
    Ciao, Duke!
    Accarezzò il bulldog trovandolo buffo in modo adorabile - guadagnandosi a sua volta una slinguazzata sulla mano che le strappò una risatina - per poi rivolgere nuovamente la sua attenzione su Bram. Sembrava che anche l'americano - malgrado l'elegante cognome francese la sua parlata non aveva nulla di europeo - si sentisse a proprio agio ora, avendo messo da parte qualunque eccessiva preoccupazione.
    Questa è la seconda volta che vengo qui, ma la prima non avevo una guida da intontire di domande. suonava un po' come una minaccia, effettivamente, ma era pur sempre animata dalle migliori intenzioni.. Per esempio.. c'è un modo per spostarsi da una torre all'altra direttamente, senza passare dall'atrio?
    Quel dettaglio le interessava parecchio. La sua prima visita era stata piuttosto estemporanea e poco organizzata, aveva esplorato il grande e meraviglioso parco a cui le accennava Bram, preferendo poi visitare le zone comuni.. piuttosto che inerpicarsi in cima alle torri con il rischio di interrompere qualche lezione in corso e fare una pessima figura. Ma se avesse davvero iniziato a frequentare due corsi, sarebbe stato davvero comodo avere un collegamento diretto tra Medimagia e Spezzaincantesimi, come minimo si sarebbe risparmiata un po' di tempo (e di scale).
    Ma soprattutto.. si può fare il bagno nel lago sotto la cascata?
    Senza dubbio Abbā avrebbe roteato gli occhi e scosso la testa di fronte a quella domanda. Era una questione di priorità per suo padre, ma anche di forma. Shanaya però non pensava che chiedere ad uno studente di soddisfare una sua curiosità che non aveva niente a che fare con la didattica fosse fuori luogo. Ancora ancora.. se l'avesse chiesto ad un professore. Meglio sapere per tempo se qualcosa era vietato, no? Perché quella cascata aveva un aspetto molto invitante e - salvo ci vivessero creature acquatiche dal carattere ostile - non sembrava affatto pericolosa, soprattutto paragonata alla Foresta Proibita di Hogwarts.
    Perché no? Grazie, sono sicura che avrò modo di ricambiare.
    Non era nelle sue corde fare complimenti opponendo un'iniziale resistenza all'offerta di cibo: la cultura con cui era stata cresciuta valutava come offensivo un tale rifiuto. Si premurò piuttosto di ricordarsi di ricambiare tanta gentilezza in futuro, visto che ormai era praticamente certa che a Settembre si sarebbe trasferita al campus.
    Sono una Grifondoro. Anche se ti dirò, questa faccenda delle casate non mi ha mai convinta molto.. le competizioni mi divertono, ma la gente dà davvero di matto: si creano un sacco di faide. Anche a Ilvermorny è così?
    Era fiera di sfoggiare lo stemma rosso-oro, le piaceva la sua casata e il suo carattere le aveva sempre fatto apprezzare il concetto di squadra. Tuttavia ad Hogwarts aveva assistito allo sviluppo di degenerazioni davvero orrende, forme di bullismo che le avevano dato il voltastomaco e avevano stimolato la sua indignazione.
    Il tuo accento americano si sente parecchio. Di dove sei, in particolare?
5 replies since 10/4/2022
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