Scrittori della Notte: liberi di scrivere

Posts written by SoulsofBlack

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    Leggiadra seduzione e compiacenza
    di acrobazie mirabolanti, oh, quale
    sogno diffondi! In dolce accoglienza
    a me giungi raggiante e floreale,
    vestita di un tutù da ricorrenza;
    e volteggi, sapiente ed abissale,
    per gli applausi di torme inebrïate
    dalle sgargianti tue mosse e beate.

    Ai più, taciuto un dolore le membra
    che custodisci, feroce, ti sferza.
    Non già soltanto il sudore che sembra
    soavemente gocciare, ma scherza
    parimenti la stilla che rimembra
    di un tempo la bambina. Fiera, sterza
    verso passioni ricolme di cori:
    colei che fosti s'è spenta fra orrori.

    Edited by SoulsofBlack - 28/4/2024, 18:09
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    Cerco di essere quanto più poliedrico nel tono delle mie poesie e questo ovviamente può comportare che qualche lettore gradisca una cosa rispetto a un'altra. Non esco mai dall'endecasillabo perché mi trovo a mio agio, ma poi cerco comunque di provare di tutto.

    Quello di cui posso ritenermi soddisfatto è di essere sempre tecnicamente bravo, perché se ciò non fosse vorrebbe dire dover tornare a scuola :D La singola poesia va a gusti ed è sacrosanto, ci mancherebbe altro.

    Comunque avevo pensato che lo stile elevato facesse al caso per descrivere l'Antartide. Se è risultato eccessivamente elevato, pazienza, uno prova sempre.

    Edited by SoulsofBlack - 21/2/2024, 20:12
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    O bianco continente! O prestigioso
    litorale e glaciale vastità,
    arido tuono e incolto, un sedizioso
    stromento a me regala con beltà
    tua proveniente dalle più beate
    bravure della Terra! Irrobustisci
    il mio spirto randagio e fra i tuoi venti
    così massicci progredisci, o vate
    all'uomo inospitale, e gli insistenti
    stravolgimenti in parto definisci!

    Spandi il tuo canto da raggianti sedi,
    lunge, tagliente e incantevole quanto
    periglioso, pervadi e non procedi
    per artifizi ma solo per schianto,
    qualcosa che dimora incontrollata,
    in un profumo che sboccia da forti
    vulcani ed eccellenti e ricoperte
    montagne. Rigorosa e blasonata
    veduta di bellezza, mi converte
    il tuo soffio e convoglia a contrafforti!

    Eppure, la tua fauna e la tua flora
    sono fertili fusti di un coraggio
    estremo. Muschi, licheni e talora
    angiosperme elargite di selvaggio
    sapore, foche, megattere, snelli
    àlbatri e krill: fiorisci e sempre insegni
    e mai muori, neppure nell'oscuro
    inverno dove i pinguini, in lisci velli,
    si proteggono al fianco malsicuro
    degli altri, ma altrettanto veri e pregni.

    Se ricavare potessi un denaro
    magnifico, sarebbe la tua forma
    sinüosa al mio guardo, nel riparo
    violento del tuo fiato che la torma
    adatta alloggia. Qui, molti misteri
    mi attanagliano, accese superfici
    verso grappoli intinti di verzura
    nei loro cieli di grati saperi.
    Potrò solcare una fulgida altura
    che un dominio dispensi di cornici?
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    Comunque la metafora della frutta è calzante. Oggigiorno abbiamo più tecnologia, ma la sfruttiamo male, così come sfruttiamo male la tecnologia che possediamo sulla frutta. La frutta di oggi, grazie alla tecnologia che abbiamo, è più buona e zuccherina. Il problema è che vogliamo tutto a portata sempre, in ogni stagione, e questo comporta paradossalmente l'avere un prodotto scadente. Stessa cosa vale per i social. Se la gente volesse comunicare e confrontarsi, non sarebbero la disgrazia che sono, anzi probabilmente non ci sarebbero neppure, ma il punto è che la personalità apparente è qualcosa di intrinseco dell'umanità.
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    Sante parole, Milly.
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    Ci tengo a precisare che comunque ritengo che fosse bello quando c'erano i forum. Solo che al contempo non credo che i social si siano imposti a caso. La gente è sempre stata molto apparente. Basta vedere i film di Fantozzi, che rappresenta tutti i difetti della nostra società, e nello specifico degli italiani, portandoli così all'eccesso da portare a far ridere... di se stessi! Evidentemente qualcuno è stato particolarmente furbo ad approfittarsi di un carattere, appunto quello apparente, che è sempre esistito.
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    Grazie! Ahaha, allora le mie poesie non sono poi così brutte! :D
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    Ma io penso che il "germe social" già ci fosse. Ora noi stiamo forse idealizzando, come fanno anche quelli che dicono che la frutta di una volta era più buona. Ma se ricordi c'erano molti admin egocentrici che si comportavano in modo totalitario, pensando più ad essere in alto nella top che a un vero confronto. I social avrebbero tutto questo successo se la gente per base non fosse così apparente? Sicuramente prima era meglio rispetto ad adesso. Però certi meccanismi che poi hanno provocato il successo dei social già c'erano. Ho visto morire persino il forum degli Iron Maiden. Non so se mi spiego... il forum di una band famosissima a livello mondiale, non sugli orologi.
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    Ma in realtà è uscito fuori tutto in automatico :D Anche quando parto avendo un'idea in testa, poi il componimento va spontaneamente per i fatti suoi :D È stato tutto una naturale evoluzione.
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    Argomento di particolare attualità visto ciò che sta succedendo a una nota influencer. Eh, è triste vedere i forum così desolati e i pochi ancora attivi, se noti, tendono ad avere lo stesso cattivismo dei social. La verità è che comunque è facile pure comprarsi i follower, è tutto gonfiato, fasullo come una moneta da tre euro.

    Comunque curiosa struttura delle rime che, insieme a versi abbastanza brevi, danno uno stile particolarmente canzonatorio che ben si addice all'argomento. A tratti direi che sia pure un po' tragicomico!
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    Un sonetto di quando in quando ci sta sempre, fa il suo impatto!

    Immagini vivide... beh, ormai si è capito che la mia scrittura ha questo stile. E il titolo della mia raccolta, "Immagini e parole", è calzante.
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    Come dire alla pioggia che dolersi
    in lacrime non deve? Il fono aulisco
    suo, tra pensieri bradi che spedisco
    in epistola a monti e campi immersi

    nella grazia stemmata. Se dispersi
    saranno i miei frammenti ove gioisco,
    forse un giallastro ed amabile ibisco
    mi ospiterà nei suoi drappi estroversi.

    Cessa il tuo strazio, o cielo, e le assolate
    guance ritrova del giubilo! Credi
    nelle tue trame al tempo consacrate

    e, se un autunno copioso di arredi
    concedermi vorrai, le innamorate
    mie membra troveranno lisce sedi.

    Edited by SoulsofBlack - 31/1/2024, 10:56
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    Sì, l'ispirazione richiede molta pazienza e lavoro a monte, tipo lettura ed esperienze di vita. Vediamo cosa riesco a combinare. Credo che il segreto di pulcinella sia nello scrivere come se dovessi sempre fare la ciambella con il buco, pur sapendo che diverse ciambelle non usciranno affatto con il buco. Alcune mie opere sono venute davvero bene, altre meno, e ogni volta che finisco di scrivere una poesia, anche se non ho ancora l'ispirazione, sono già con il pensiero verso la successiva poesia che dev'essere migliore della precedente. Appunto, poi si verificano in modo diverso, ma intanto uno sta lì e ce la mette tutta.
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    È giunto il momento di presentare la mia scheda. Ho aspettato perché volevo prima arrivare a una produzione con un discreto numero di poesie e solo adesso ritengo che tale sia sufficiente per stendere una scheda.

    Il mio rapporto con la scrittura inizia alle elementari, quando volevo scrivere un fumetto. Perché avevo sviluppato fin da subito una personalità creativa. Ad esempio, mi ricordo che una volta ho colorato un cavallo con un colore che nella realtà non esisteva (il colore non lo ricordo, forse verde o arancione) assolutamente e per questo mi hanno preso in giro. Mi piaceva molto leggere sullo spazio. Sono cresciuto con i documentari degli Angela e avevo un telescopio e tutto questo ha contribuito alla mia poesia. Comunque sia, il disegno non faceva per me e ho abbandonato l'idea dei fumetti. Così ho deciso di scrivere un romanzo, ma a parte qualche racconto non ho realizzato l'obiettivo. E poi? E poi quasi per gioco ho scoperto la poesia, a liceo ormai terminato, dato che già ero un amante, particolarmente, di Foscolo e dei romantici inglesi: bingo! Tra una peripezia l'altra di vita, è così che ho deciso di concentrarmi sulla poesia, imparando la metrica, ma ho dovuto farmi le ossa per più di 10 anni e attraversare periodi senza scrivere nulla prima di arrivare a un livello davvero considerabile per una personale raccolta. Certo non sono un fenomeno, ma non ha importanza. Il mio obiettivo non è diventare famoso o arrivare al livello dei classici, bensì dare il meglio di me stesso in questo talento che ho: chi scrive per gloria e successo non solo non ha capito nulla della scrittura, ma della vita prima di tutto!

    Ah, dimenticavo di dirlo. Anche se ad oggi può sembrare forse strano, mi sono cimentato anche io con le fan fiction, ma all'epoca, tra elementari e medie degli anni '90 e senza avere internet fruibile come oggi, non sapevo neanche cosa fossero. Le scrivevo su Indiana Jones.

    Cos'altro faccio oltre a buttare giù qualche verso? Sono runner assiduo, e alla corsa ho dedicato anche dei versi. Sono amante del metal e del rock e viaggio ogni volta in cui è possibile, cercando sempre qualcosa di particolare per fare delle foto. Guardo film, serie TV e molti documentari e da questi ultimi ricavo tante volte ispirazione per scrivere.

    IMMAGINI E PAROLE
    Ed ecco che quindi arriviamo alla mia opera. È marzo del 2022 e butto giù il mio primo componimento che considero "dignitoso". Si tratta di un sonetto. Il titolo dell'opera è venuto qualche tempo dopo e non è solo una citazione a una band metal (i Dream Theater). È perfetto per descrivere il mio modo di scrivere. Perché è ciò che cerco di ricreare con i miei versi, che spesso non si possono parafrasare perché, appunto, lascio che il lettore si formi un'immagine con la sua fantasia attraverso i miei versi, tutti rigorosamente in endecasillabi canonici. Non ho un genere a cui appartengo. Definirmi come genere è un compito che non mi riguarda e non ci trovo neppure senso. Ho infatti moltissime influenze, che vanno da Pascoli a D'Annunzio, da Montale ai romantici inglesi, passando per Alda Merini e Antonia Pozzi, poi Petrarca, Foscolo, Dante, anche Ungaretti, Leopardi... insomma, di tutto, e da tutte queste influenze ho ricavato il mio personale stile.

    Ad oggi (25 gennaio 2024), con la mia raccolta sono arrivato a 81 poesie, per un totale di quasi 1700 endecasillabi. Troverete un po' di tutto: sonetti, ottave rime, quartine, terzine dantesche, poesie lunghe e poesie brevi. A volte mi piace usare le rime e altre volte no! L'obiettivo minimo che voglio raggiungere è 150 poesie nell'arco della vita, ma è più difficile a farsi che a dirsi, perché più si va avanti e più è difficile reinventarsi, ma ci provo.

    Edited by SoulsofBlack - 29/1/2024, 13:08
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    Per la prosa onestamente non saprei, ma credo che sia simile a come faccio io con la poesia. Se qualcuno pensa di rubarmi qualche opera, solo io ne conosco il significato fin dentro alla più piccola virgola.

    Che poi, mi domando chi mai potrebbe rubare l'opera di un amatore senza infamia né lode :lol:
156 replies since 10/8/2021
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