Posts written by sunflower.

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    - Non saprei... Le definizioni non mi sono mai piaciute - Agnostico, Teddy non si era mai realmente soffermato a pensare a certe cose. Era una persona che viveva di attimi, per questo il pensiero della morte o della religione in generale, era sempre molto lontano dalla sua mente. Qualcuno lo avrebbe potuto definire una persona concreta, ma non lo era affatto, era un gran sognatore, uno di quelli che aveva sempre la testa tra le nuvole, intento a pensare chissà cosa. - Ho notato da subito che sei fuori dal comune. Un esemplare unico - sorrise genuinamente alla ragazza, certo di quello che stava dicendo. Non si riferiva al suo aspetto, dissimile da quello delle altre veele, ma al modo in cui si comportava. Era dolce, a tratti ingenua. In pratica era l`opposto della sua specie. Se non fosse stato per i capelli biondi, Teddy non avrebbe mai creduto di trovarsi di fronte ad una mezza veela. - Direi che oltre ad essere algide sono stronze. Non dovresti farti trattare in questo modo - di tanto in tanto ricordava anche lui come si faceva ad essere duri. Considerando il trattamento ricevuto dalla ragazza e il fatto che l`avevano cacciata via da quella che fino a quel momento era stata casa sua, il definirle “stronze” era un termine ancora troppo gentile. Non aveva mai capito la prepotenza di certe persone e credeva non lo avrebbe mai fatto. Le Veela erano creature, ma non credeva che questo potesse bastare a giustificare il loro comportamento. Anche se la loro società era improntata in maniera diversa, nessuno, a detta di Teddy, poteva prendersi certe libertà. - Forse è meglio così. Quando troverai qualcuno che ti piace sarai sicura che sia rimasto affascinato da te e non dal tuo potere. - Sigyn sembrava aver accettato qualsiasi critica in maniera passiva, quasi come se tutto quello che le fosse stato detto e fatto non le riguardasse. Un po’ invidiava tutta quella pacatezza, anche se avrebbe volentieri fatto un discorsetto con quelle algide bisbetiche.


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    Gli spiriti liberi e le scartoffie non vanno d`accordo, una delle poche verità universalmente riconosciute nell’universo. Teddy era la prova vivente di quanto quest’affermazione fosse vera. Dopo il suo lungo viaggio attorno al mondo, era tornato a casa e aveva annunciato ai suoi che si sarebbe iscritto in accademia. La cosa ovviamente era molto più semplice a dirsi che a farsi, perchè dal preciso istante in cui aveva preso quella decisione, non gliene era andata una dritta. Perché? Molto semplice, lui e la burocrazia non andavano d`accordo. Il dover conservare qualcosa in maniera ordinata, per lui era quasi impossibile, tanto che era stato costretto a richiedere una seconda copia del proprio diploma per averlo perso. Quello ovviamente era stato solo uno dei milioni di intoppi, ma dopo un mese di file interminabili era finalmente riuscito ad iscriversi ai corsi. Aveva iniziato a seguire da una settimana quando dalla segreteria gli era arrivata l’ennesima lettera. Aveva dimenticato gli esami medici indispensabili per poter frequentare magizoologia e era stato costretto a recarsi nel ospedale universitario per ovviare a quel ultimo intoppo. Arrivato nel luogo designato, immaginava gia’ un enorme trafile per entrare o qualcosa di peggio, invece era andato tutto bene. Si era trovato di fronte anche una specializzanda carina, una di quelle con le manine piccole e delicate che facevano il solletico quando poggiavano lo stetoscopio. Regalatole uno dei suoi sorrisi migliori, Teddy era uscito ne corridoio e aveva sentito qualcuno pronunciare il suo nome. Quando riuscì a capire la fonte di quella voce, rimase interdetto un paio di secondi per cercare di capire chi avesse di fronte. Era un bel ragazzo, alto, forse un po’ troppo magro, ma molto carino. Continuò ad osservarlo ancora un po’, fin quando il suo sguardo gli rivelò chi avesse di fronte. - Max?! - chiese ormai certo di chi avesse di fronte. - Non ci vediamo… dal diploma! - senza pensarci due volte gli si avvicinò, stringendolo in un forte abbraccio comprensivo di sonora pacca sulla spalla. - Scartoffie, il mio incubo. Mi sono iscritto a magizoologia, ma la pratica dell’iscrizione mi pare peggio di un esame. - rispose prontamente alla domande dell`amico. Probabilmente anche lui era lì per lo stesso motivo, o forse no. Ai tempi della scuola avevano riscorso insieme parecchi pomeriggi in punizione, a volte avevano chiacchierato del più e del meno e se non ricordava male era uscito qualche discorso sul fatidico ‘cosa farai finita la scuola?` - Tu che mi racconti? Aspetta, non me lo dire. Sei uno specializzando? - era davvero curioso di scoprire se avesse o meno ragione e nel frattempo si apprestava a fargli anche una seconda domanda. - Ma dimmi… è vera la storia che i dottori rimorchiano di più?


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    - Oh… davvero? - parlare con Sigyn era sempre un esperienza fuori dal comune, anche per Teddy. Di lui si potevano dire tante cose, ma di certo non si poteva dire che fosse un tipo conformista. Sin da quando era a Durmstrang si era distinto per il suo spirito in pieno contrasto con le regole che lo portava a finire costantemente nei guai. Spesso si domandava come tra tante scuole fosse finito proprio in quella, ma era una storia talmente vecchia che continuare a rimuginarci sarebbe stato inutile. - Allora la prossima volta ti offrirò una pizza - sorrise alla biondina, mentre prendeva il suo primo cucchiaio di gelato. Tra una battuta e l’altra erano arrivati alla caffetteria e avevano anche ordinato. Caffè e melone, due gusti classici, ma in un abbinamento a dir poco fuori dal comune. - Lo sto immaginando ripieno di kartoffelsalat. Davvero non riusciva a farne a meno - Sigyn era dolce e non era certo fosse dovuto alla sua natura di mezza vela. Era il suo modo di vedere il mondo, con la semplicità che solita degli occhi dei bambini. Ogni persona sana di mente avrebbe dovuto invidiarla, perché riusciva a gioire di tutto, o almeno era quella l’impressione che dava. Per Teddy era una delle amicizie migliori fatte nell’ultimo periodo, una di quelle compagnie che fanno bene. - Se te lo stai chiedendo è un insalata di patate, mia nonna è bravissima a prepararla… mia madre un vero disastro. - perse qualche minuto a spiegarle il piatto nel caso fosse stata curiosa. - Non saprei… diciamo che credo ci sia qualcuno o qualcosa che abbia dato inizio a tutto, però non mi sono mai soffermato a domandarmi chi possa essere. - un’altra cosa bella del parlare con la ragazza era il ritrovarsi ad affrontare discorsi serissimi senza capire come ci si era arrivati. Qualsiasi persona ne sarebbe rimasta stranita, ma non lui. Era così anche quando si chiacchierava con lui e spesso stargli dietro era impossibile. - Non credo di aver mai beccato una persona più dolce di te, lo sai?


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    - Ho sempre desiderato un cinghiale da traino - Teddy si ritrovò a sorridere divertito all’idea di un carro trainato da un cinghiale dorato. Iniziò a domandarsi anche come sarebbe stato con il peplo, ricordandosi poi che erano gli idei greci ad indossarla. Era piacevole parlare con Sigyn, aveva un modo tutto particolare di vedere il mondo che per un curioso come Teddy era una specie di calamita. Era bello anche in quel momento in cui lei gli appariva diversa dalle altre volte. Scoprire il motivo di quel atteggiamento gli fece male, lasciandolo senza parole. - Mi… dispiace - balbettò, incerto se la cosa potesse o meno interessarle. A certe confessioni non si sa mai come rispondere, ogni parola sembra superflua o fuori luogo. Non era da Teddy sentirsi così, ma la morte metteva in difficoltà anche gli spiriti allegri come il suo. - Se dovessi aver bisogno di qualsiasi cosa sono qui - si protese verso di lei accennando un abbraccio. Un gesto prima timido, che in breve si trasformò in qualcosa di soffocante. Era bravo ad abbracciare e non sapeva il perché, ma credeva che quel gesto potesse valere più di mille parole o promesse. - Ehi… non devi pensare a nulla ora - prese ad accarezzarle la testolina bionda, coccolandola un po’ come avrebbe fatto con una bimba, sperando di non darle fastidio con quel suo atteggiamento. Era più forte di lui, odiava vedere le persone star male e doveva fare di tutto per porvi rimedio. - Non saprei, se questo può aiutarti a superare questo momento si. - non disse nulla sul fatto che la cosa avrebbe dovuto farle provare rabbia e non rassegnazione. Per certo schifo non c’era un motivo, se non la crudeltà del uomo che non vuol vedere al di la del proprio benessere. Avrebbe voluto chiederle anche che fine avesse fatto il cacciatore, ma non gli parve il momento più adatto a farlo. - Quando è morto mio nonno i miei mi hanno portato a mangiare un gelato grande quanto la mia testa. Ti va un gelato? - ruppe il silenzio con quella proposta, un po’ strana o meglio assurda, ma che sperava potesse bastare a farla sorridere ancora.



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    -Nome: Peter Arthur
    -Cognome: MacLeod
    -Età: 20
    -Anni di studi da fare: 4 anni
    -F.A.T.A. che si vuole conseguire: Trasfigurazione avanzata


    -Nome: Theodore
    -Cognome: Müller
    -Età: 21
    -Anni di studi da fare: 3 anni
    -F.A.T.A. che si vuole conseguire: Magizoologia
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    Era una bella giornata e non c’era nulla che a Teddy piacesse di più del sole che gli baciava la pelle in primavera. Per l’esattezza erano tante le cose che piacevano al ragazzo, forse troppe. Era quello il problema delle persone entusiaste per natura, avevano la strana abitudine di essere felici per tutto. Il che non era un male, almeno lui non l’aveva mia vista in quel modo, solo che non tutte le persone riuscivano ad apprezzare quella sua caratteristica. L’essere buoni, non era mai troppo apprezzato in un mondo di prepotenti. Fortunatamente, il nostro ragazzo non era uno sprovveduto. Sapeva il fatto suo, sapeva farsi valere e difendersi quando era il momento opportuno. I corsi all’accademia lo avevano impegnato tutta la mattina e nel primo momento di pausa era corso subito nel giardino per godersi una sigaretta. Era un piccolo rituale che lo rilassava, al quale non riusciva a fare a meno tra una lezione e l’altra. Studiare richiedeva una concentrazione che il suo cervello in costante movimento non riusciva a mantenere troppo a lungo. Aveva appena tirato fuori il pacchetto di tabacco, pronto a rollare il suo drum in tranquillità quando la sua attenzione venne rapita da una delle sue ultime conoscenze. - Un paio di volte. Spero sia un dio affascinante, non uno di quelli grassi con la pancia da birra - le sorrise avvicinandosi lentamente. Era un topino del tutto particolare, una di quelle persone che destava facilmente la curiosità di un tipo come Teddy. Del resto era una mezza vela e questa sua vicinanza alla natura rendeva impossibile al ragazzo il non empatizzare con lei. Lui amava le creature e lei lo era per metà. Mentre la osservava, notò che il suo sorriso era diverso dal solito e che un paio di goccioline le scendevano lungo la guancia. Non era certo avesse pianto, ma la cosa attirò la sua attenzione. - Penso che la primavera ti abbia colpita con un po’ di allergia - discretamente tirò fuori un fazzoletto dalla tasca e le asciugò le guance - Meglio? - chiese sporgendosi verso di lei con lo stesso sorriso di pochi istanti prima - Sygin, c’è qualcosa che non va? - non la conosceva ancora bene, ma sentiva che interpretare le emozioni della ragazza non era una cosa semplice come con altri soggetti. La sua natura la rendeva diversa e questo incuriosiva non poco Teddy.


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