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Posts written by ldml

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    Su case molto isolate basta pochissimo per climatizzare (casomai i problemi sono le inerzie e il dosaggio a volte molto "di fino" e in continuo che bisogna fare per case molto isolate);
    su case energivore c'è bisogno di tanta energia in poco tempo, o impianti sempre (o quasi sempre) accesi (quando spegni ritorni al disagio).

    Sugli split:se li fai andare al minimo bene ma hai bisogno di energia "devi spingere", tanta aria (concentrata in un punto e in una direzione), muovi polvere, in raffrescamento può essere piacevole il flusso dell'aria, ma in riscaldamento non sempre è piacevole (soprattutto se ti arriva sul collo quando sei seduto in divano). Poi quante ne metti ? se ne metti una nel corridoio per fare tutte le camere avrai un corridoio polare per avere le camere un pò più fresche( non hai una distribuzione omogenea); se ce l'hai in salotto e nello studio affianco no, avrai sempre un salotto freschissimo e uno studio "caldino o meno fresco" e comunque anche in questo caso non hai una diffusione omogenea delle temperature, te la puoi far andar bene lo stesso, ma una corretta ed equilibrata distribuzione delle temperature ottenibile con impianto radiante e/o impianto di climatizzazione diffuso che magari ti fa anche il ricambio d'aria (dipende come è fatto), è un'altra cosa.
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    Non capisco perchè le opzioni sono diverse, perchè non possono essere mescolati gli elementi ? Ovvero nuovi infissi e cappotto termico interno insieme? E' solo una scelta basata sulla spesa? (hai un limite di spesa?) O ti interessa il benessere interno ?

    Dal mio punto di vista devi partire innanzitutto nell'isolare e ridurre il più possibile il fabbisogno di energia ( quindi cappotto e infissi da fare assolutamente)
    Poi si verifica agli impianti per il fabbisogno residuo ( ovvio il fotovoltaico di standard) :
    (sempre a mio parere e a grandi linee):
    - se la casa risulta superisolata un bel sistema a tutt'aria con aggregato compatto e semplifichi il tutto;
    - siccome con il cappotto interno presumo non riuscirai a fare grossi isolamenti : riscaldamento/raffrescamento a pavimento (se sei al piano terra puoi andare sopra l'esistente, alzando le porte, o vai con sistema a soffitto con un controsoffitto isolato) a quel punto vai con un deumidificatore+vmc e hai completato il sistema.
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    Il cappotto conviene a prescindere ( basta vedere quanto poco consumano case con cappotti "importanti")
    L'isolamento è proporzionale alle caratteristiche e allo spessore . se fai dall'interno probabilmente devi scendere a compromessi. Chiedi a tuo progettista.
    l'idea del radiante a soffitto è buona perchè ottieni due cose, abbassi il volume da climatizzare e isoli (speriamo ) verso l'alto . Ovviamente il costo sarà un pò più alto.
    Comunque anche con il radiante a pavimento puoi fare raffrescamento ( l'importante è che sia isolato)
    Casanogas non è sempre sinonimo di basse spese: va bene su case isolate, ma se non isoli e hai bisogno di energia comunque la devi fare e pagare e bisogna vedere a che condizioni viene fatta lavorare la pdc. Le considerazioni comunque sono tante e variabili e non ci sono verità assolute, meglio parlare con un termotecnico.
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    interpreto male io o nel (forse) corridoio viene indicata potenza invernale ed estiva pari a zero? Sicuramente anche in quell'area c'è bisogno di climatizzare direttamente o indirettamente.
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    Ma il 110% non è finito?

    Per intenderci: non c'è più la possibilità di fare il 110% o c'è ancora qualche spiraglio?
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    In realtà un impianto radiante in raffrescamento ha una temperatura superficiale del pavimento di circa una ventina di gradi, non è proprio come avere i piedi freddi, ma come dici tu la cosa è abbastanza personale.
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    SE fatto bene e con un "deumidificatore per impianti radianti" un sistema radiante che controlla le temperatura delle superfici e l'eccesso di umidità ti ricrea le condizioni di primavera in casa. Se non c'è confort vuol dire che è pensato/fatto male o viene gestito male.
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    se fai freddo con impianto radiante ti serve un deumidificatore per impianti radianti.
    La Elfofresh evo è una vmc termodinamica, è un'altra cosa (non puoi pretendere di fare il controllo dell'umidità per l'impianto radiante in quanto gli manca una batteria di post, va bene per integrare nella climatizzazione e per cambiare l'aria, ma non per il controllo dell'umidità).
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    E il resto degli impianti ? Come fai il caldo/freddo ?
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    Hai già una pdc sul tetto, a quella devi aggiungere una ulteriore unità su terrazzino, 2 macchine che potrebbero benissimo essere una sola, tieni inoltre presente che, salvo qualche caso raro, quando metti una unità esterna nel terrazzino questo ti diventa invivibile per il caldo che ti butta fuori e per il rumore che una macchina a inverter inevitabilmente fa.
    Non è meglio che l'unità sopra ti faccia tutto e recuperi la vivibilità del terrazzino?

    PS: comunque prezzi alti
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    c'è un'accumulo tecnico tra pdc e impianto ?
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    Il mondo delle pdc (macchine e componenti) stà emigrando verso il gas R290, quindi (a meno di grosse novità) sarà difficile (se non impossibile) fare impianti a espansione diretta dentro casa e si dovrà andare verso sistemi idronici .
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    Climatizzare con gli split è economico ma non è una grande cosa. In particolare quanto hai un'impianto di vmc. Quando funziona uno split muove da 600 m3h in sù concentrati in un solo punto e in una sola direzione .
    Di solito non ne hai uno per stanza ma ad esempio uno per zona notte e uno per zona giorno:
    - Se ce l'hai in zona notte (di solito corridoio) tu climatizzi in corridoio e poi indirettamente ti entra nelle stanze. Se hai vmc le stanze sono di solito in pressione e quindi rallenti la diffusione e l'ingresso dell'aria climatizzata ( e devi necessariamente tenere le porte aperte (altro problema) ) , se hai la ripresa in corridoio rischi che l'aria che climatizzi ti faccia un bypass con la ripresa della vmc.
    - Se ce l'hai in zona giorno (di solito salotto) climatizzi prevalentemente il salotto , ma se hai uno studio affianco al salotto la climatizzazione arriva dopo ( e meno), devi comunque tenere le porte aperte (e magari hai bisogno di silenzio ma non puoi chiudere la porta); e se hai una mandata in studio (locale in pressione) hai lo stesso problema indicato sopra. Se è posizionato in cucina o zona cucina rischi dei bypass (con la ripresa dell'aria sporca).
    Certo che in qualche modo su case molto isolate funziona lo stesso, ma non è lontanamente paragonabile ad un sistema di climatizzazione centralizzato e diffuso. Per fare un paragone è come riscaldare con una stufa a pellet non canalizzata ( le stanze adiacenti sono svantaggiate)confrontato con un sistema radiante diffuso.
    Altro fattore da prendere in considerazione è che gli split non riescono a garantire il controllo dell'umidità senza abbassare la temperatura. La funzione "deumidifica" dello split abbassa la temperatura, potrebbe andare quando fa molto caldo ma è ingestibile nelle mezze stagioni quando vuoi togliere solo l'umidità mantenendo però la temperatura costante.
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    CITAZIONE (maurizio spezzati @ 31/3/2024, 12:51) 
    CITAZIONE (PID_Block @ 29/3/2024, 11:04) 
    Tanta tecnologia sull'involucro ed essenza di controllo della temperatura di mandata dell'aria e nessun post riscaldo (nemmeno in defrost). Ci sono soluzioni migliori

    Qui vedi come si comporta una VMC di buon livello (Zehnder Comfoair Q350) in un edificio passivo.
    L'aria interna è a 21,7 °C e quella esterna a 10,5 °C.
    Dopo lo scambiatore, l'aria esterna entra in casa a 20,5 e quella sporca interna se ne esce a 13,7.

    Internamente la gente sta vivendo e, facendolo, produce quel poco di energia che di solito si ignora perché è talmente poca da essere insignificante nelle case "normali".
    In un edificio passivo, invece, fa sì che si possa recuperare quei 1,2 °C che servono per ritornare ai 21,7 senza alcun post-riscaldo.

    L'involucro dell'edificio non ha nulla di tecnologico.
    Solo un pò di coibentazione in più di quella richiesta dalla norma nazionale, dei nastri freni al vapore o di tenuta all'aria messi nei posti giusti, del valore di pochi euro, e il controllo dei ponti termici.
    Tutto qua.

    D'altro canto, come impiantistica, l'edificio ha una VMC un Nuos 270 per ACS e un semplice split dual del valore di 2000 euro.
    Di tecnologia ce n'è ben poca.

    E questo significa poca spesa di investimento, poco consumo energetico, poca manutenzione, poca spesa di ricambio al momento di fine vita dell'impianto.

    Il problema non sono le piccole integrazioni giornaliere, sono i carichi indiretti da uso occasionale, basta organizzare un compleanno d'estate con cucina e preparazione pranzo e un 20-30 invitati che l'involucro rischia di andare in crisi. Cosa facciamo, facciamo il compleanno al caldo ?
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    Prendi in considerazione un impianto tipo aggregato compatto a tutt'aria, hai un'impianto solo, una distribuzione sola, minimo ingombro ( non ti serve una centrale termica), minimo lavoro di installazione (attacchi i tubi acqua e aria e hai finito).
890 replies since 1/9/2020
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