Posts written by Zio Gon

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    Per ora ho preso Il teorema di Pitagora di Zellini. Pirsig stava per tentarmi ancora, poi mi sono ricordato che ha scritto due libri in cui diceva sempre le stesse cose, giusto in tempo per risparmiare €2 :doa:
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    Sto sfogliando il catalogo, ci sono tantissimissimi titoli interessanti, ho sempre avuto affinità con l'Adelphi.
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    Riprendo questo topic perché °Ln ha espresso più o meno ciò che mi stava frullando per la testa ultimamente. Il problema di fondo secondo me è che anche i saggi che vengono pubblicati, venduti e commercializzati sul mercato librario sono inquadrati nella stess acategoria dei romanzi, cioè devono poter intrattenere facendo imparare cose nuove in maniera accessibile, e il modo più facile per farlo è alternare episodi presi dalla vita personale dell'autore a curiosità "scientifiche" seminate qua e là, il tutto con un linguaggio che risulta essere fin troppo colloquiale. Un esempio che mi viene in mente e che ho letto di recente è Se Nietzsche fosse un narvalo di un tale Gregg. In molti libri famosi manca una tesi di fondo e manca un raggio di interesse che limiti effettivamente ciò di cui, ai fini dell'ecologia del libro, ha senso che l'autore parli: spesso capita che si tratti di qualunque cosa all'autore sembra che riguardi anche vagamente quell'argomento. Credo sia un problema che affligge moltissimo le scienze naturalistiche, non ho mai trovato così tanto caos nei libri che parlano di linguistica o di matematica.
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    Io personalmente sono dell'idea che l'accumulo di libri come tendenza esplosa negli ultimi anni non sia una cosa molto positiva: la vedi proprio come una deriva consumistica di un'attività intellettuale. È vero che avere una libreria ben rifornita (di cui necessariamente non si possono aver letto tutti i libri) non è affatto un male, ma mi sembra che in generale i "book influencer" accumulino libri loro per il gusto di fare wrap-up di opere che è umanamente impossibile leggere tutte. Parlo di loro perché (ahimé) sono le uniche persone che ho visto avere una libreria ampia almeno quanto la mia.
    Ormai i miei anni di accumulo sono finiti, sono diventato sensibilmente più selettivo e schizzinoso con grande gioia dei miei genitori che non devono più dedicare un'intera stanza alla conservazione dei miei libri. Recentemente ho anche iniziato una scrematura se così si può dire: vorrei dare via quei libri che non ricordo che impressioni mi abbiano lasciato e che non mi interessa rileggere.
    Detto questo, accumulare libri è sicuramente meglio che non leggerne affatto, quantomeno perché anche se uno comprasse i libri a casaccio prima o poi ne leggerà qualcuno.
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    :kiby3: :ban:

    È il primo libro di Simmons che leggo, lo inizio domani. Avevo sentito parlare già di The Terror (forse qui sul forum) e della saga di Hyperion quindi le aspettative sono un po' alte.
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    CITAZIONE (taksya @ 12/3/2024, 16:39) 
    Nessun altro è interessato?

    Se la risposta è negativa, quando vogliamo partire?

    Io al momento ho in lettura solo un libro che però procede molto lentamente, gli affiancherei volentieri la lettura di Everest, quindi per me da lunedì si può iniziare.
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    Allora come non detto :kiby2:
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    CITAZIONE (Elianto782 @ 10/2/2024, 10:39) 
    Oggi in offerta a metà prezzo Ferrovie del Messico di Gian Marco Griffi!

    Urca! Offerte interessanti!

    Ma c'è modo di leggere gli ebook comprati da amazon su Kobo?
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    CITAZIONE (Don'tPanic @ 6/3/2024, 08:03) 
    CITAZIONE (Zio Gon @ 5/3/2024, 20:39) 
    Io proporrei È difficile essere un dio dei fratelli Strugatskij, anche se non sono sicuro se sia in tema.


    Il problema dei tre corpi l'ho letto a Gennaio e non mi è piaciuto, oltretutto non si risolve niente col primo libro bisogna per forza leggere l'intera trilogia :yum:

    Le recensioni che ho visto dicono che pur lasciando intendere una storia più ampia il libro si legge bene anche come opera a se stante...

    Ni, nel senso che le vicende di questi personaggi sono state sviluppate, ma la trama generale è stata appena accennata, e siccome il libro parla di alieni in fondo poco importa cosa succede ai personaggi umani... Comunque potete anche leggerlo e smentirmi, ma per me leggere solo il primo non è bastato a capire la storia :onknife:
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    Io proporrei È difficile essere un dio dei fratelli Strugatskij, anche se non sono sicuro se sia in tema.


    Il problema dei tre corpi l'ho letto a Gennaio e non mi è piaciuto, oltretutto non si risolve niente col primo libro bisogna per forza leggere l'intera trilogia :yum:
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    🏁 Revenant di Michael Punke
    🔗 Il popolo di Bernard Malamud
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    🚧 Dottor futuro di Philip K. Dick
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    Secondo voi questo va bene? Pure qui si parla di un tipo "adottato" da una tribù indiana :fumo:
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    Suggerimenti per un collegamento con Revenant? 0 idee =_=
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    Nemmeno io sprecherei un'arma che potrebbe rivelarsi utile lasciandola ad un tizio in fin di vita. Comunque può essere che il "codice di condotta" dell'epoca prevedesse che si lasciassero le armi ai legittimi proprietari anche alla loro morte, non so.
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    Non so se ci sono spoiler nella mia recensione, comunque nel dubbio la nascondo.

    Nonostante i personaggi siano ben caratterizzati, nonostante la minuziosa ricostruzione storica, nonostante si respiri l'atmosfera di un territorio selvaggio e insicuro, il libro non mi ha coinvolto molto. Anzi, forse proprio per questo: perché se guardiamo al periodo storico, stiamo parlando di un gruppo di "mercanti" che sono più che altro contrabbandieri che squartano animali per rivenderne le pellicce tentando di evitare "gli indiani", creature a priori ostili il cui solo scopo nella vita è ammazzare quanti più bianchi possibile. Manca l'epos, manca un valore o un ideale che ti coinvolga nelle vicende, perché l'elemento che dà vita alla trama secondo me è... bah. Un uomo viene squartato e ridotto in fin di vita da un grizzly. Due uomini della sua compagnia vengono incaricati di tenerlo d'occhio (perché non possono né curarlo né aiutarlo in alcun modo), ma quando corrono il rischio di essere attaccati e uccisi scappano e abbandonano l'uomo ferito che avrebbe fatto da zavorra. L'uomo ferito miracolosamente si riprende e una volta rimessosi cerca "vendetta". Ma vendetta per cosa? Perché i due tizi incaricati di vegliarlo ci tenevano a salvarsi la pelle? Perché non si sono sfiancati trasportando un corpo in fin di vita per luoghi selvaggi e pericolosi rischiando ad ogni momento che qualcuno di loro venisse avvistato mettendo in pericolo l'intero gruppo? Mi chiedo cosa avrebbe fatto Glass se fosse stato lui a dover vegliare su un corpo sotto il pericolo costante di venire ucciso da una freccia o da un animale feroce. E ovviamente l'autore dipinge Glass come valoroso e caparbio, mentre uno dei due uomini che lo abbandonano, Fitzgerald, ha tutti i vizi del mondo. L'intera vicenda mi sembra puerile.



    Per quanto riguarda il film, dico solo che Glass ha magicamente un figlio da una donna indiana e Fitzgerald oltre ad essere una persona spregevole è pure l'unico razzista della compagnia (nel 1800!). Un frutto maturo del politically correct. Ci mancava solo che gli indiani denunciassero Glass per violenza contro gli animali per aver ucciso il (la) grizzly.
106 replies since 9/1/2020
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