Pandemonio GDR - Urban Fantasy -

Posts written by Thessola

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    Theresa vide l'essere scappare dopo essere stato ferito in modo apparentemente grave. tutto era avvenuto in pochissimo tempo, forse l'intera lotta aveva preso una decina di secondi, forse poco di più, eppure tutto le stava sembrando un'eternità.
    La vocina dentro di lei, quella che le aveva permesso di non cadere in quella che sembrava una sorta di trappola psicologica, o di potere mentale, si stava quietando, stava tornando ad essere uno dei tanti brusii di fondo nella sua strana testa, e gli occhi iniziarono a farle male, come se quancosa volesse spingerli fuori dalle orbite. Un mal di testa improvviso la prese mentre l'essere scappava, mentre vedeva come al rallentatore una goccia di sangue dell'avversario cadere dalla punta del coltello e poi il coltello stesso cadere in slow motion, la mano che lo teneva aperta a portarsi sulla ferita alla pancia. Non era grave, ma ora che l'adrenalina stava scemando il dolore si fece molto più vivo, al pari della tensione che le aveva provocato quell'emicrania.
    Era il suo primo combattimento da molto tempo, e sicuramente il primo in cui non era solo una simulazione con un istruttore o dei rocordi di guerra, di una guerra che non aveva mai combattuto.
    Ansimando, la mano sinistra a cercare quasi alla cieca il coltello caduto mentre la destra premeva sull'addome, la donna raccolse l'arma, la pulì come potè e la rimise nella sua custodia dietro la schiena. Nessuno si era accorto di nulla, solo alcune macchie del suo sangue e di quello dell'avversario rimanevano a testimonianza sul marciapiede nero come la notte attorno a lei.
    Era ora di tornare a casa.

    Grazie per l'introduzione, sei stato molto paziente. E scusa se i miei post non sono belliq uanto i tuoi, mi rendo conto che sono decisamente misera nella scrittura.
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    La ragazza sorrise, un sorriso beffardo, nascondendo nella smorfia quella di dolore che non poteva non avere data la ferita che quell'essere, eprchè di un uomo certo non si poteva parlare, le aveva inferto all'addome. Sentiva caldo e viscido, ma non un dolroe così forte da doversi piegare senza potersi rialzare. Probabilmente aveva clpito pelle e muscoli, ma fortunatamente gli organi interni erano ancora tutti al loro posto. Inspirando profondamente, quasi per indicare che l'ennesima schivata dell'avversario al suo colpo col coltello l'aveva dispiacitura, Theresa sembro titubante sulla prossima mossa, permettendo all'essere di recuperare le sue idee e di scattare all'attacco, direzione del suo collo. Fuc ome vedere le cose al rallentatore, l'adrenalina della ferita oltre a quella già in circolo le davano l'impressione di una scena come il vecchio film di Matrix. Non erano proiettili quellic he doveva schivare, ma le dita ad artiglio di quella cosa. che poi nonostante la situazione le scappò un sorriso, quasi una smorfia, pensando che lei chiamava essere quando anche lei non era decisamente umana, ma probabilmente era questione di puntid i vista. Ancora quella sensazione melensa e appiccicosa di fiducia la prese, ma ormai era falsa come le monete di cioccolato, e con un piccolo sforzo e una punta di male alla tempia destra scacciò qualcunque cosa stesse tentando di fare il suo avversario, mouovendo indietro la testa assieme al corpo, mettendo quasi mezzo metro tra lei e il braccio teso dell'avversario, schivando totalmente il colpo, per poi rispondere immediatamente con un altro colpo di coltello, tentando se possibile di infilzare in pieno il palmo della mano che stava mirando al collo. Una piccola parte di lei, una vocina cattiva e stridula le stava facendo desiderare sangue e dolore verso il suo avversario. Doveva ferirlo e spaventarlo, non ucciderlo, se si poteva uccidere quella cosa.

    Theresa
    Punti vita: 48
    Difesa: 19-3-5 = 11
    Coltello: 6
    Punti difesa per schivare: 5
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    //Capito. Volevo dire che non avrei colpito per prima, ma che avrei aspettato un suo movimento, ma alla fine ho capito il concetto e spero stavolta che vada bene. Ho deciso che lei prenda il colpo non per voglia ma perchè ancora influenzata parzialmente dallo charme nell'aria, per poi reagire. Mi pareva una scleta carina dal punto di vista narrativo.//

    Lei non era certo velocissima, ma er apur sempre allenata con quei coltelli, e il vedere quell'uomo così alto e magro schivarli seppur con difficoltà, la fece sbigottire. Osservò il colpo andato a vuoto, la mama fendere solo l'aria, e il corpo di lui che torreggiava sulla sua figura più minuta. Ma al contrario di timore, ancora sentiva che poteva fidarsi di lui, che tutto sarebbe andato bene e che quello che aveva fatto era strano... sbagliato.
    Scosse la testa, per un attimo le sembrò che fuori fosse così buio e freddo, che solo lui poteva darle conforto, e abbassò leggermente il colettlo che aveva appena mancato il colpo. Qualcosa in lui era strano, sbagliato, ma allo stesso tempo così perfettamente giusto. Il coltello si abbassò ancora, quasi a finire nuovamente a lato del corpo assieme alla mano, come se Theresa fosse ipnotizzata. Ma quello che disse l'altro, il tono in cui lo disse e la mossa fulminea la svegliaronoc ome un elastico che di botto si rompe. Le doleva la testa in qualche modo, come se il rendersic onto della verità fosse un male, e quell'attimo di incertezza le fu fatale, in quanto il colpo dell'aggressore andò appieno a segno, con un enorme male e strappandole un grido misto di rabbia e di dolore. Ma lo stesso dolore le diede una scarica di adrnealina che le permise di muovere il coltello mirando direttamente al braccio che l'aveva colpita, la mala diretta al tricipte sinistro, in pieno tra gomito e spala.

    Theresa
    Punti vita: 55-7 = 48
    Difesa: 22-3 = 19
    Coltello: 6
    Punti difesa per schivare: 5
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    Lei tentò di non fremere di agitazione quando lo sconosciuto si mosse. La mano destra si spostò fulminea quanto la mano dell'uomo sull'elsa del coltello, ma vedendo all'ultimo momento che non era un pericolo, o almeno non lo era ancora, evitò di estrarlo e far vedere all'uomo la lama scusa e tagliente.
    Eppure quando lui parlò per un attimo sentì che era tutto tranquillo, che effettivamente loro erano i soli che potessero rimanere asieme in quel vicolo, che altri sarebbero stati nemici, pericolosi.
    La mano si mosse lentamente dall'elsa quasi a ricadere a lato del corpo, inerme come stava avvenendo anche al braccio sinistro, eppure quancosa in fondo alla mente di Theresa gridò come per svegliarla. una voce sgradevole, fastidiosa,c he le impediva di concentrarsi su quello che voleva dirle lo sconosciuto. No, non sapeva chi fosse,ma sapeva che era un amico, una persona di cui fidarsi, da cui non difendersi.
    "Fa paura..." disse lei, quasi ripetendo quello che le aveva detto l'altro. Mosse un passo verso di lui, ancora non così vicina da potersi dire contatto fisico, ma ben oltre quelloc he normalmente si potrebbe definire una distanza di sicurezza tra persone che non si sono mai viste. "Un riparo, sì... un riparo io e te..." sorrise qusi ebete, mentre la voce fastidiosa, di cui non capiva una parola, continuava a tormentarle una parte del cervello, e la mano sinistra sembrava quasi scalpitare, quasi muoversi da sola. Il pollice si protese e sembrò schiacciare ocn violenza il nervo della gamba, un gesto inconsulto ma sicuramente doloroso. Quel dolore la fece rinsavire in qualche modo, e le fece notare molte stranezze sul suo interlocutore, dall'altezza alla voce agli occhi innaturali. Con un ultimo, doloroso sforzo di volontà fece un asso indietro, le mani ad afferrare i coltelli, estrarli e posizionarsi in una situazione di attesa, una delle punte verso l'avversario, l'altro col filo pronto a colpire ocn una spazzata o a difendere. Non voleva attaccare per prima, ma era pronta a difendersi. al minimo movimento di lui avrebbe cercato di colpirlo all'inguine con un calcio, e se questo fosse andato a segno, di usare le lame per squarciargli la gola, o comunque ferirlo.

    Theresa
    Punti vita: 55
    Difesa: 30-8 = 22
    Coltello: 6
    Punti difesa per schivare: 5
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    Theresa si stava maledicendo mentalmente. Si era attardata troppo in giro, non ricordandosi che la notte scendeva veloce appena il sole tramontava, quindi il passaggio tra il cielo vermiglio con le striature di viola date dalle nubi e il nero della notte l'aveva quasi colta impreparata. Credeva di essere non molto distante dal suo piccolo appartamento, ma si era ben presto accorta che le vie che di giorno erano così diverse e permettevano immediatamente di orientarsi, la notte, senza le insegne accese, le serrande abbassate e la gente che correva più che camminare verso luoghi sicuri che non fossero la strada, sebravano tutte uguali, e si rese anche conto di essersi persa.
    Battè per il nervosismo un paio di volte il piede destro sul marciapiede, infilato come l'altro piede inc omodi e caldi anfibi neri. Aveva optato per la giornata su un look che poteva definirsi punk-cyber, quindi anfibi neri di similpelle con la suola a carrarmato, leggings in lucido PVC nero, una camicetta a maniche lunghe in siilrete verde fluo che faceva molto post apocalittico industriale unita a una maglietta a mniche corte oversize in colore neutro, stile straccio. Guanti senza dita sempre di PVC nero come i legging, trucco pesante e acceso e i capelli viola raccolti in due codini ai lati della testa, fermati da degli elastici guarniti da due teschi in stile manga. attirava l'attenzione? Sicuramente. La notavano. No. Lei era la tipa stramba, ma nessuno avrebbe potuto eventualmente dire che colore degli occhi o il resto. colpiva il suo fisico, il suo aspetto, non le sue fattezze. Era ciò che voleva. Essere nascosta in piena vista.
    Inoltre la magliettona di tre taglie più grande e dal collo così ampio che mostrava buttata su un lato, la spalla sinistra nascondeva egregiamente i suoi inseparabili amici, i due coltelli che si era comprata appena aveva potuto, spinta da una voglia quasi irrefrenabile che ancora non si sapeva spiegare. Li aveva toccati, aveva sforato le loro impuganture un paio di volte nella notte dei vicoli, e forse quel pensiero quasi confortante l'aveva distratta.
    Squadrò l'uomo, anch ese non ne era così sicura in un paio di secondi dopo che lui l'aveva apostrofata. Non ci voleva un genio per capire che quell'incontro avrebbe portato solo guai. Ma per chi dei due. Sapeva difendersi in qualche modo, in più di un modo. Ed era arrabbiata. forse non sarebbe stato proprio una seccatura l'imprevisto.
    "Buonasera." rispose lei sfoderando il suo miglior sorriso. "Mi sa che è cascato male. non abito da queste parti, se è rimasto fuori con questo freddo." gli disse affabile, senza muoversi da dove era. La distanza era ottima, se lui si fosse avvicinato ancora un po' tra gola, pancia e testicoli la scielta era ampia..

    Edited by Thessola - 22/10/2019, 17:31
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    620 (Sì, adesso provo a rispondere alla role...)
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    616 (Sono contenta che ti piaccia. sulla parte tecnica ho guardato altre schede come erano fatte...)
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    614. Vedremo che dice il dungeon master
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    612 (lo so... Una tragedia)
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69 replies since 9/10/2019
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