Posts written by pandøra

  1. .

    Ailis Krasinier

    U. Iboitha | Morfico Verdeggiante | 10 | NN | Scheda | DICEROOM
    «Mi ritorci contro quello che dico io?»
    Ailis continuò a sorridere, e posò le labbra sul suo collo per un bacio dolce e casto. "Almeno io non scappo dopo averlo detto." scherzò, con un sussurro.
    Ricordare quel momento dopo tutto quello che era successo le faceva quasi pensare a quante cose fossero successe in così pochi giorni. Aveva persino trovato l'amore, in mezzo alle lacrime e alle difficoltà, esattamente come un fiore che sbocciava fra le avversità, con l'ausilio di un magico miracolo aurora.
    Il commento sulla sua incoscienza, stavolta, non la appesantì. "... Migliorerò, e adesso sono anche un po' più tranquilla." rivelò, per poi pensare a quello che aveva fatto dopo il loro litigio quella notte, quando le aveva detto di non farsi strane idee.
    "Sai, prima di partire per la Caterantia ho piantato del rosmarino nel mio giardino. L'ho fatto per te. Adesso che so che il salice è veramente mia madre, quasi mi verrebbe da credere che potrò sentire anche la tua..." azzardò un po', sperando che non si offendesse di quel gesto.



    HP 97/108 RD 1/- contro attacchi di tipo Terra
    CA 21

    Mischia
    Artigli +12/+5 (1d4+7)
    Pugnale +12/+5 (1d4+7)
    Spadone +12/+5 (2d6+8)
    Lancia +10/+5 (1d8+8)

    Distanza
    Lancia +12 (1d8)


    Equipaggiamento
    0 MP | 22.530 MO | 8 MA | 0 MR

    - 3 razioni da viaggio
    - Pietra della Buona Fortuna



    Capacità
    Forma Vegetale I round 0/8
    Parlare con le Piante (2/giorno)

  2. .

    Ailis Krasinier

    U. Iboitha | Morfico Verdeggiante | 10 | NN | Scheda | DICEROOM
    Era una cosa forse futile, effimera, ma per lei... era importante.
    Anche se aveva sempre sentito la voce di sua madre dalle foglie d'argento del salice, in un certo senso si era sempre trattenuta dal crederci davvero. Come se ne avesse sempre distaccato la figura misteriosa dai boccoli biondo platino di quel quadro nei corridoi del castello, per timore di essere delusa persino dal suo genitore defunto. Per non sperare di essere amata di nuovo... per poi essere calpestata come un fiore.
    Invece, Earendel le stava dicendo che non aveva esitato neppure un momento a sacrificarsi per lei. Le iridi le si riempirono di felicità, genuina, come quella di una bambina - in fondo non poteva non sentirsi tale di fronte a lui - e capì tutte le paure che aveva avuto, così come tutta la voglia di conoscerla, di poterla chiamare davvero mamma.

    E non poteva farlo, in realtà, perché non sarebbe mai stata accanto a lei, ma di sicuro, se mai fosse tornata nel suo rifugio, avrebbe abbracciato il suo tronco senza chiamarla semplicemente Saija.
    Sospirò, di sollievo. "... Grazie, Earendel, di avermelo raccontato."
    E poi, finalmente, come se fosse uscita dalla sua piccola bolla, si voltò verso Jonathan. Lo vide nei suoi occhi, che stavano pensando la stessa identica cosa. Non era solo appartenenza alla natura: quella scoperta significava che forse non aveva bisogno di sforzarsi, che lei in realtà era già parte di quel luogo, perché anche lei era sempre stata diversa. E per miracolo, anche lei era loro sorella.
    Poteva essere sé stessa.

    Gli sorrise, stringendosi a lui affettuosamente, con il solito sguardo che aveva quando si incantava al suo viso. "Non siamo poi così diversi, tu ed io." gli ripetè le stesse parole che aveva pronunciato lui, la sera in cui i loro cuori si erano aperti per la prima volta l'un l'altro, quando in effetti... si era innamorata di lui, dei suoi difetti, se così si potevano chiamare, delle sue fragilità.

    HP 97/108 RD 1/- contro attacchi di tipo Terra
    CA 21

    Mischia
    Artigli +12/+5 (1d4+7)
    Pugnale +12/+5 (1d4+7)
    Spadone +12/+5 (2d6+8)
    Lancia +10/+5 (1d8+8)

    Distanza
    Lancia +12 (1d8)


    Equipaggiamento
    0 MP | 22.530 MO | 8 MA | 0 MR

    - 3 razioni da viaggio
    - Pietra della Buona Fortuna



    Capacità
    Forma Vegetale I round 0/8
    Parlare con le Piante (2/giorno)

  3. .

    Rhavi Srivastav

    Silfide | Ranger | 5 | NN | Scheda | DICEROOM
    Con molti giri di parole, e molte riflessioni non poi così inutili nemmeno dal punto di vista di Rhavi, ma il mago si stava davvero convincendo. Non capì perché la reazione alla sua domanda la mettesse sull'attenti. Non è che avesse delle aspettative su di lui, o sui suoi incantesimi. Non pensava infatti nemmeno che sarebbe stato così difficile distrarre qualcuno per un incantatore. Avrebbe potuto farlo con un trucchetto, o anche andando a parlarci direttamente.
    Asran, già solo dal suo modo di pensare e dal suo modo di scegliere delle semplici erbe su quella bancarella, sembrava un tipo creativo. Un tipo dalle mille risorse, che forse ne possedeva più di quanto credeva lui stesso.
    O almeno così pensava il silfo.

    "... potrei provare io ad aprire le gabbie e tu a distrarre il mercante.Credo."
    Era rimasto a fissarlo in attesa che si decidesse, ancora con le braccia conserte, ma quando pronunciò quella frase, alzò un sopracciglio, indietreggiando di poco, come se gli stesse chiedendo se faceva sul serio.
    "Io non ci parlo con quel tipo." dichiarò, pronto.
    Odiava qualsiasi tipo di interazione civile, soprattutto con persone che erano diverse da lui. E per un semplice motivo, non era per niente bravo a distrarre le persone, come adesso gli stava chiedendo.
    Eppure, si mise a riflettere, mentre nel frattempo esponeva il suo piano. Se l'avessero fatto con la magia si sarebbero evitati molto guai, nel caso in cui fossero stati scoperti. La gente comune spesso non pensava alla magia, quando qualcosa di strano succedeva nelle strade delle loro cittadine.

    Si mise a fissarlo, di nuovo, pensieroso.
    Non doveva per forza parlare col venditore per distrarlo, no? Anche se non riusciva a pensare a niente, magari il mezzelfo poteva aiutarlo.
    Sospirò, lievemente nervoso. "Ci proverò. Cosa dovrei fare?"
    HP 43/43
    CA 17 RE (elettr.) 5
    Tpc - (danni -)

    Mischia
    Distanza Arco Lungo Composito +10 (d8+1)


    Equipaggiamento
    0 MP | 2.257 MO | 0 MA | 0 MR



    Capacità
    Nemico Prescelto (Umani, Elfi)
    Ambiente Prescelto (Foresta)
    Legame del Cacciatore
    Empatia Selvatica

    Tempesta (6/6)

    Incantesimi
    0/0 Lv 0| 2/2 Lv 1| 0/0 Lv 2 | 0/0 Lv 3

    Incantesimi Pronti
    1. Arco della Gravità
    2. Passo Tonante

  4. .

    Ailis Krasinier

    U. Iboitha | Morfico Verdeggiante | 10 | NN | Scheda | DICEROOM
    Più lo ascoltava, più il suo cuore si riempiva di emozione. Di quella calma che ormai non provava più da tempo. Anzi, la provava sempre, quando si immergeva nella natura, ma mai come in quel momento.
    Mai come in quell'istante si era sentita un tutt'uno con essa, con quei fiori, e con quella voce ormai lontana che non poteva raggiungerla, che aveva lasciato indietro, ma che in un certo senso adesso sentiva risuonare direttamente da dentro di sé.
    Saija era davvero sua madre. Sua madre l'aveva davvero cullata ogni notte fino a farle prendere sonno, con la ninna nanna di cui solo loro conoscevano la melodia.
    Ailis aveva sempre cercato sé stessa, e si era sempre ritrovata lì, sotto le fronde del suo salice, quando le diceva che le sue lacrime erano preziose, perché aveva un cuore puro e in grado di provare compassione.

    E adesso, dopo tutto quel vagare, dopo tutta quella confusione, quella paura di non essere abbastanza, di non poter essere sé stessa, riacquistava la serenità attraverso la storia di Earendel.
    Poterono vederla entrambi, sia l'assassino che l'anziano aurora, il modo in cui le sue iridi azzurre come il cielo brillarono di luce propria. Non piangeva, era stanca di piangere, ma era come se lo stesse facendo... in silenzio, in quella lingua silvana che solo lei sapeva parlare.
    E chiuse gli occhi, accogliendo con intensità, ma senza drammatizzazioni, tutto ciò che stava provando. Forse per la prima volta da quando era scappata dal suo castello, non lo stava rifiutando solo per paura di essere debole.

    Sentì chiaramente nell'aria la sua voce.
    "Puoi essere tutto quello che vuoi, bambina mia."
    E li riaprì, tenendo ancora stretta la mano del ragazzo, grata del fatto che fosse lì con lei in quel momento importante.
    Rialzò lo sguardo. Sì, lei poteva essere tutto quello che desiderava. Non importava quanto sarebbe stato difficile, ce l'avrebbe fatta. Perché lei era nata per quello, per vivere.
    Ricambiò il sorriso di Earendel, e pensò che bastasse ad esprimere tutta la sua gratitudine. "... Sai altro di lei? Com'era? Cosa... provava nei miei confronti?" continuò a chiedere, un po' insicura, come se ne volesse l'assoluta conferma.

    HP 97/108 RD 1/- contro attacchi di tipo Terra
    CA 21

    Mischia
    Artigli +12/+5 (1d4+7)
    Pugnale +12/+5 (1d4+7)
    Spadone +12/+5 (2d6+8)
    Lancia +10/+5 (1d8+8)

    Distanza
    Lancia +12 (1d8)


    Equipaggiamento
    0 MP | 22.530 MO | 8 MA | 0 MR

    - 3 razioni da viaggio
    - Pietra della Buona Fortuna



    Capacità
    Forma Vegetale I round 0/8
    Parlare con le Piante (2/giorno)

  5. .

    Ailis Krasinier

    U. Iboitha | Morfico Verdeggiante | 10 | NN | Scheda | DICEROOM
    Sarebbe stato tremendamente ironico se anche Saija fosse stata un'aurora, ma al tempo stesso avrebbe spiegato perché nessuno ne parlasse mai. Forse, come Earendel, nessuno voleva ricordare una donna tanto fragile, morta per un male che nessuno riusciva a guarire.
    Assorta nel racconto, Ailis non si chiese più nulla, e attese che la verità le fosse finalmente rivelata.
    «Non avresti mai visto la vita se non ci fossi stato io quel giorno, bambina.» E di nuovo, aveva la conferma che, pur non essendo del loro popolo, vi era legata. Erano già tre, con lui, gli aurora che le avevano salvato la vita.
    Non nascose l'emozione negli occhi, nel realizzarlo.

    Il suo potere era creare la vita, e lo vide in quel momento, quanto miracoloso fosse. Rimase a fissare quel fiore, che subito iniziò a cantare per lei una musica più dolce, seppur comunque intrisa di sangue, una che inneggiava al potere più grande di tutti, come in realtà facevano tutti gli altri in quel giardino: proprio la vita.
    Ed era testimone di ciò che l'aveva tenuta un vita, del motivo per cui, forse, aveva iniziato a vivere come fiore, piuttosto che come umana.
    Per cui si era sentita parte del suo giardino, prima che del suo castello, della sua famiglia.
    Lei non era semplicemente legata ai fiori e alla natura... Lei era uno di quei fiori miracolosi.

    La guerriera rimase a bocca aperta, col battito che si faceva veloce per l'emozione, la consapevolezza di appartenere già a quel luogo. Di aver sempre saputo cosa fossero le strelizie.
    «Ecco... perché mi sembrava che il salice risuonasse come un aurora.»
    Si voltò lentamente verso Jon, interrogativa. Poi fece saettare lo sguardo verso il fiore, e poi all'anziano. "Il mio salice... anche il mio salice è frutto del tuo potere?"

    HP 97/108 RD 1/- contro attacchi di tipo Terra
    CA 21

    Mischia
    Artigli +12/+5 (1d4+7)
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    Lancia +12 (1d8)


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  6. .

    Ailis Krasinier

    U. Iboitha | Morfico Verdeggiante | 10 | NN | Scheda | DICEROOM
    Era lì? L'aveva vista nascere?
    Ailis continuava a non sapere cosa pensare, ma immaginò subito che forse potesse essere un dottore, che magari aveva lavorato sotto suo padre. Non... poteva essere un suo parente.
    O forse in effetti, poteva. Nessuno le aveva mai parlato di sua madre e della sua famiglia, le avevano sempre detto che era figlia unica, come lei, e dunque non aveva zii a cui poter chiedere tutte le sue curiosità. Si era arresa presto, e la sua unica immagine di Saija si era ritrovata ad essere il quadro che la raffigurava fra i corridoi del suo castello, insieme alla voce del salice piangente.

    Se Earendel la conosceva, forse era la sua occasione per saperne di più. Strinse la mano di Jon, quasi senza rendersene conto.
    Sapeva anche che aveva dei poteri? "Sì... So comunicare con le piante. E so anche trasformarmi in pianta." rivelò. I suoi occhi erano fissi in quelli dell'anziano: chiaramente aveva fretta di sapere di più. "Anche mia madre li aveva? Lei... non ho mai saputo nulla di lei, se non che fosse cagionevole di salute e che amasse il suo giardino, ma credo di aver continuato a sentirla, in un certo senso." deglutì, prima di pronunciare le prossime parole. Non ne aveva mai parlato con nessuno che non fosse Asya, ed anzi, non lo aveva mai spiegato nemmeno a lei davvero. "Nello voce del mio salice. Del suo salice."


    HP 97/108 RD 1/- contro attacchi di tipo Terra
    CA 21

    Mischia
    Artigli +12/+5 (1d4+7)
    Pugnale +12/+5 (1d4+7)
    Spadone +12/+5 (2d6+8)
    Lancia +10/+5 (1d8+8)

    Distanza
    Lancia +12 (1d8)


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    Parlare con le Piante (2/giorno)

  7. .

    Rhavi Srivastav

    Silfide | Ranger | 5 | NN | Scheda | DICEROOM
    Quando Asran espresse l'impossibilità di riuscire in quell'intento, poichè non conforme alla legalità. Già, ed erano proprio quelle regole ad incatenare animi liberi e appartenenti alla natura senza che nessuno potesse dire o fare nulla.
    Alzò la testa, come a giudicarlo dall'alto in basso, ma non fece nemmeno in tempo ad andarsene dalla conversazione che il mezzelfo riniziò a parlare, dopo aver dato anche lui uno sguardo a quegli uccellini. "Però... effettivamente capisco le tue intenzioni."
    Forse non avrebbe potuto vederlo, ma lo sguardo di Rhavi si ammorbidì leggermente mentre ascoltava quelle parole. Lo aveva già capito che quella era forse l'unica cosa che avessero in comune. Perciò non si mosse, e per la prima volta, decise di ascoltare le sue ragioni. Non era una cosa che faceva spesso, e soprattutto non con chiunque.

    "Sentiamo...cosa avevi in mente?"
    Il silfo mise le braccia conserte, come ogni volta che si metteva a riflettere. Nonostante si fosse presentato ad Asran come un tipo piuttosto impulsivo, in realtà non aveva intenzione di far casino in quel mercato e rovinarsi la giornata, soprattutto perchè non poteva filarsela nel caso in cui fosse stato scoperto. Voleva farlo furtivamente, e per questo aveva bisogno anche del suo compagno, in realtà. In due sarebbe stato di sicuro più facile.
    "Se tu riuscissi a distrarlo, io potrei provare ad aprire le gabbie senza farmi notare." disse, anche se non sapeva ancora esattamente nel dettaglio cosa fare. Non era sicuro di potersi mimetizzare con l'ambiente circostante visto che erano in città.
    Poi spostò di nuovo lo sguardo ad incontrare il suo, ancora una volta non notando il suo imbarazzo. "A meno che tu non abbia qualche incantesimo che può esserci utile. Sei un mago, no?"

    HP 43/43
    CA 17 RE (elettr.) 5
    Tpc - (danni -)

    Mischia
    Distanza Arco Lungo Composito +10 (d8+1)


    Equipaggiamento
    0 MP | 2.257 MO | 0 MA | 0 MR



    Capacità
    Nemico Prescelto (Umani, Elfi)
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    Empatia Selvatica

    Tempesta (6/6)

    Incantesimi
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    Incantesimi Pronti
    1. Arco della Gravità
    2. Passo Tonante

  8. .

    Ailis Krasinier

    U. Iboitha | Morfico Verdeggiante | 10 | NN | Scheda | DICEROOM
    Fu un attimo, l'ultima confusione, e poi vide l'uccellino trasformarsi lentamente, un po' come faceva lei quando prendeva forma di vegetale, per assumere invece le sembianze di un anziano dalla lunga barba bianca.
    Ailis trattenne il fiato, e ovviamente non poté riconoscerlo come aurora, ma immaginò lo stesso che si trattasse di uno di loro. La cosa, in realtà, la allarmava ancora di più.
    Un altro aurora era stato nella sua vita, nella vita della sua famiglia, e lei lo veniva a sapere solo allora? Chi era davvero quell'Earendel?

    Si sedette, con quell'aria serafica, e pensò in effetti che non fosse poi così diverso dall'uccellino. Era chiaramente anziano, ma i suoi modi ricordavano quelli di un bambino spensierato. Solo per questo, il suo cuore non batteva a mille a sentir parlare del generale.
    «Forse tua madre l'avrebbe fatto...»
    Spalancò gli occhi. Era così poco abituata a sentir parlare di sua madre, che vederla nominare addirittura da uno sconosciuto la destabilizzò. Le aveva fatto una domanda, ma continuava a non capire nulla di dove volesse andare a parare. Rimase a fissarlo, come per comprendere qualcosa di assurdo, e schiuse le labbra a poco a poco. "La mia nascita? Ecco..." abbassò lo sguardo, come per cercare di ricordare, mentre in realtà stava solo cercando di ricomporsi. "Mia madre è morta di parto, dandomi alla luce."


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  9. .

    Ailis Krasinier

    U. Iboitha | Morfico Verdeggiante | 10 | NN | Scheda | DICEROOM
    Notò il volto di Jon farsi scuro, e notò quell'occhiata. Si ritrovò a chiedersi se in effetti dovesse allarmarsi, ma non credeva che quell'uccellino avesse brutte intenzioni. Aprì la bocca per parlare, ma non ebbe nemmeno il tempo di rassicurare l'assassino, che il suo sguardo dovette spostarsi di nuovo fugace da un punto all'altro per ascoltare quella voce così piena, così... suggestiva. L'avrebbe attribuita alla grande quercia sopra di loro, ma non a quella di un uccellino magico.
    «È passato tanto tempo da quando ti ho vista l'ultima volta.»
    L'aveva già vista? E quando? Di solito, lei aveva una buona memoria, a parte quando si parlava di ricordare tutti i nomi delle famiglie nobili e i loro alberi genealogici - la cosa che odiava di più delle "lezioni" con sua nonna - ma non riusciva a richiamare nulla alla mente che riconducesse a quella voce e... a quel nome.

    «Mi chiamo Earendel. Tuo padre non ti ha mai parlato di me?»
    Suo padre? Strinse la mandibola. Che c'entrava suo padre? Non era possibile che l'avesse trovata, vero? Allora perché quell'uccellino della Strelizia lo conosceva, e non solo, sembrava conoscerlo molto bene.
    Esitò un attimo, prima di rispondere. "Mi dispiace... Non so di cosa tu stia parlando. Come sei legato a lui?" chiese, subito, un po' preoccupata.



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  10. .

    Ailis Krasinier

    U. Iboitha | Morfico Verdeggiante | 10 | NN | Scheda | DICEROOM
    "Sì, l'ho notato..." disse, non capendo quali fossero le sue intenzioni. Subito dopo, però, l'uccellino si dimostrò tutto contento di essere stato notato, come se non aspettasse altro. Ailis lo vide volare giù da quel ramo per avvicinarsi a loro, e la cosa dapprima l'aveva un po' irrigidita: quindi non era semplicemente un meccanismo di entrata quello. Cosa voleva ancora da loro? Anche lui voleva metterli alla prova in qualche modo?
    Poi, però, pensò che qualsiasi cosa fosse, in effetti lui era l'unico ad averli accolti in quel luogo senza nessuno stratagemma dietro.
    Ne ebbe la conferma, quando questi si mise a parlare davvero. L'aveva già sentita, quella voce, eppure se ne sorprese di nuovo, stringendosi nelle spalle.

    «Benvenuta, Ailisewin.»
    Lo sguardo le si ammorbidì un poco, e rilassò le spalle. Era grata, dopo quel momento così colmo di emozioni contrastanti, di sentirsi dire quelle parole da qualcuno. Anche se era solo un uccellino.
    Però, era ancora confusa. "Come... fai a sapere il mio nome?"


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  11. .

    Ailis Krasinier

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    Jon scosse la testa. Era giusto, doveva pensarci prima al fatto che probabilmente non avrebbe voluto saperlo. Lei non riusciva a sentirsi ancora completamente rilassata, ma se lui invece voleva sentirsi a quel modo, non avrebbe dovuto impedirglielo. Si strinse a lui, per rassicurarlo che anche se era duro, lei sarebbe stata comunque al suo fianco. Che sapeva che quello era il suo modo di rassicurarla, e che era grata di averlo accanto.
    Se lui non ci fosse stato, forse avrebbe fatto molte decisioni sbagliate, avrebbe pensato a cose ben più pericolose, e si sarebbe arresa al suo destino. Non avrebbe provato quella rabbia, non si sarebbe sentita spronata. Era doloroso, ma forse era necessario.
    Cinse le braccia intorno al suo busto, per abbracciarlo. "Va bene, scusa." borbottò, dolcemente.

    Si sarebbe ripresa, lo sapeva. Lei si rialzava sempre, non doveva perdere di vista che non era solo le sue lacrime, solo la sua corteccia... era anche molto altro. E lo avrebbe dimostrato.
    Proprio in quel momento, in cui si era finalmente decisa a chiudere gli occhi e godersi semplicemente la consapevolezza di non stare più scappando da suo padre e da cacciatori di taglie, qualcuno gli fece visita.
    Tra i rami dell'albero, si palesò lo stesso uccellino che li aveva guidati fino a lì. E lei, che in realtà non credeva ancora di essere costantemente osservata, fu più sollevata del Tiratore a vedere quell'immagine.
    Ricordò vagamente di aver sentito la sua voce, durante la risoluzione dell'enigma per l'ingresso... Forse voleva comunicare con loro.
    Scambiò un'occhiata con l'aurora, per poi rivolgersi con un po' di esitazione direttamente all'animale. "... C'è qualcosa che non va, uccellino?"


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  12. .

    Ailis Krasinier

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    Come poteva esprimere i suoi dubbi? Le aveva appena detto che anche un minimo tergiversare avrebbe ucciso lei e i suoi compagni. Significava che, come sempre, doveva soffocarli. Fino ad allora si era aperta con lui, gli aveva fatto vedere qualsiasi debolezza, e non era perché non si fidasse più che adesso invece decideva naturalmente di non mostrare i suoi pensieri.
    Era perché, anche se per un attimo aveva pensato che la sua ingenuità potesse davvero cambiare il mondo, perché lo aveva sognato, segretamente, adesso veniva riportata alla realtà.
    Come ogni volta che i suoi sogni venivano infranti, non poteva non stare male.

    Per questo motivo, quando Jon chiuse il discorso e alzò la testa a guardare le fronde, lei si appoggiò alla sua spalla, nuovamente, e fece lo stesso.
    Seguì un lungo silenzio, in cui la guerriera della natura cercò di calmarsi, dicendosi che era inutile arrendersi, che un giorno avrebbe smesso di soffrire... che era forte, che poteva farcela, che poteva accettare la realtà, e addirittura uccidere suo padre. E tornò ad ascoltare la voce di quelle fronde, come a convincersene sentendo la loro sofferenza, immergendosi in quella musica dolorosa, pur essendo troppo per lei.
    Non era stato tutto quello che aveva vissuto, tutte le sue ferite, a renderla una guerriera? Doveva solo fare lo stesso, anche quella volta.
    "Vuoi sapere che dice la quercia?"


    HP 97/108 RD 1/- contro attacchi di tipo Terra
    CA 21

    Mischia
    Artigli +12/+5 (1d4+7)
    Pugnale +12/+5 (1d4+7)
    Spadone +12/+5 (2d6+8)
    Lancia +10/+5 (1d8+8)

    Distanza
    Lancia +12 (1d8)


    Equipaggiamento
    0 MP | 22.530 MO | 8 MA | 0 MR

    - 3 razioni da viaggio
    - Pietra della Buona Fortuna



    Capacità
    Forma Vegetale I round 0/8
    Parlare con le Piante (2/giorno)

  13. .

    Ejnar Elmrich

    Umano Zehadin | Arcanista | 9 | LN | Scheda | DICEROOM
    Il saggio annuì alla fanciulla, alzandosi dalla sua postazione, e volgendo lo sguardo verso il lago, come a salutarlo prima di congedarsi. Ejnar lasciò la sua sedia allo stesso modo, solo dopo di lui, per cortesia, adesso tranquillo sul loro accordo.
    Non offrì loro un luogo in cui dormire, forse uno del suo rango non si interessava nemmeno dei servizi cittadino, ma indicò ad entrambi la via verso una locanda che potesse avere ancora dei posti liberi per la notte, e li salutò.
    Da quel piccolo gazebo sul lago non era difficile raggiungere di nuovo la città. La taverna che gli era stata suggerita, inoltre, sembrava essere sui confini della Foresta Crescente, che luminosa li guidava anche da lontano.
    A quell'ora, inoltre, molta della gente era già rincasata e in pochi li avrebbero visti passare per le vie.

    "Bene, abbiamo ottenuto il nostro primo alleato importante. Possiamo andare." annunciò, sistemandosi la giacca e mostrando di essere comunque soddisfatto del risultato raggiunto, ma... non così entusiasmato. Forse era la stanchezza, ma non riusciva ancora a pensare a quella come una vittoria. Non poteva farlo, finché non avrebbero condotto l'esperimento in realtà. Le loro continuavano comunque ad essere tutte ipotesi, d'altronde.
    Si avviò dunque insieme alla sua assistente, e in realtà aveva molto da chiederle, molto a cui pensare. Ma semplicemente non lo fece, rintanandosi nelle sue congetture.
    Dopo pochi minuti, arrivarono effettivamente di fronte alla porta di una taverna dal nome singolare - il "Drappo Verde" -, avvolta dai rami fluorescenti del boschetto sacro.

    Se fossero entrati, avrebbero trovato i tavoli vuoti, camerieri intenti a risistemare il tutto a fine serata, ma un uomo sulla trentina ancora in grado di ricevere richieste al bancone principale.

    HP 34/34
    CA 16
    Tpc - (danni -)

    Mischia
    Distanza


    Equipaggiamento
    0 MP | 18.819 MO | 0 MA | 0 MR



    Anello di Protezione +2
    Pantofole della Camminata sulle Nubi

    Borsa Conservante di tipo I
    - 3 Pozioni di Cura Ferite Moderate
    - Pietra Magica Scarlatta e Blu da inserire nel navimagnete
    - Piuma Incantata (Ventaglio)
    - Impiastro per Ferite
    - Sciame di Origami
    - Radice dell'Albero del Mondo
    - Tè del Veggente
    - Libro dell'Evocazione Estesa
    - Navimagnete
    - Kit da Arcanista (acciarino e pietra focaia, una borsa da cintura, una Borsa per Componenti di Incantesimi, un giaciglio, inchiostro, un kit da rancio, un otre, una pentola di ferro, un pennino, razioni da viaggio (5 giorni), sapone, torce (10) e uno zaino)
    - Mantello Scudo
    - Bacchetta di Vuoto di Memoria (50 cariche)

    Capacità
    Exploit
    Dardo Glaciale
    Scorrimento Dimensionale
    Resistenza agli Incantesimi

    Scorta Arcana 7/7

    Poteri della Scuola
    Fascino dell'Evocatore
    Traslazione

    Incantesimi
    0/0 Lv 0| 6/6 Lv 1| 3/5 Lv 2 | 5/5 Lv 3 | 3/4 Lv 4
    Incantesimi Pronti
    Lv 0
    Resistenza (ammaliamento)
    Suono Fantasma (illusione)
    Lampo (invocazione)
    Scintilla (invocazione)
    Tocco di Affaticamento (necromanzia)
    Mano Magica (trasmutazione - due slot per scuola opposta)
    Sigillo Arcano (universale)
    Fiotto Acido (bonus scuola evocazione)

    Lv 1
    Scudo (abiurazione)
    Passo Tonante (invocazione)
    Buchetta (evocazione)
    Servitore Inosservato (evocazione)
    Dardo Incantato (invocazione)
    Scudo di Pietra (bonus scuola evocazione)

    Lv 2
    Protezione dal Male Collettivo (abiurazione)
    Creare Fossa (evocazione)
    Evoca Mostri II (evocazione)
    Cecità/Sordità (necromanzia)
    Nube Euforica (bonus scuola evocazione)

    Lv 3
    Evoca Mostri III (evocazione)
    Lentezza (trasmutazione)
    Dardi d'Argento (bonus scuola evocazione)

    Lv 4
    Ancora Dimensionale (abiurazione)
    Porta Dimensionale (evocazione)
    Riparo Sicuro (bonus scuola evocazione)

  14. .
    Titolo role terminata con link: Attività di Pausa
    Esperienza aggiunta:
    Totale Esperienza attuale: 110.674 exp.
    Variazione monete: 19.904 - 900 mo
    Totale monete attuali: 19.004 mo
    Altre modifiche: +3 HP
  15. .

    Ailis Krasinier

    U. Iboitha | Morfico Verdeggiante | 10 | NN | Scheda | DICEROOM
    Era confusa, di nuovo. In fondo, era tutta la vita che cercava un modo per essere sè stessa, senza nascondersi dietro una corteccia, o senza perdersi fra le fronde di un salice per evitare che guardasse troppo oltre le mura del proprio castello. E quando si era resa conto che non era forte affatto, che per quanto coraggiosa e incosciente desiderava ancora nascondersi, si era sentita a pezzi. Era ancora a pezzi, e sperava che giungere lì, nel posto in cui voleva appartenere, potesse levare via dal cuore quel peso che la attanagliava sempre.
    Cosa doveva fare per sentirsi davvero in pace con sè stessa? Lei... voleva solo fare quello che il cuore le diceva. Se ne rendeva conto solo in quel momento quanto fosse importante per lei, quanto fosse in realtà sensibile.
    Per questo, quando il compagno le disse che non c'era bisogno di preoccuparsene, non riuscì davvero a calmarsi. Forse per essere sè stessa e sentirsi libera non le serviva l'amore, nè un posto in cui stare, nè la fiducia degli aurora.

    «Siamo entrambi esclusi al momento, perché siamo stati da parte diverse finora, ma vedranno che non intendiamo fare niente di diverso da loro e che già ci sentiamo parte di questo».
    Annuì, quasi assente, ma non lo guardava più negli occhi. Forse doveva solo aspettare che non si sentisse più smarrita, doveva affrontare la paura che provava nei confronti del generale, credere nelle proprie capacità... combattere per davvero. Esattamente come avrebbe aspettato di essere accolta lì. Credeva solo che per conquistare la loro fiducia dovesse per forza essere sè stessa, perchè lei non era in grado di mentire. Forse per un attimo, si era sentita che non sarebbe stata in grado di farlo, a causa delle pressioni di Jon, e a causa della sua scarsa autostima, e la sensazione... era rimasta. Cosa avrebbe fatto se non ci fosse riuscita?

    «E quando sarà il momento, tuo padre lo ucciderò io. Devi solo promettermi che non me lo impedirai.»
    "Non lo impedirò." disse, decisa e pronta, cercando di richiamare la determinazione nello sguardo, anche se mostrava ancora tristezza. Non la rassicurò, quella frase. La fece sentire debole, invece, e voleva smettere di esserlo. Per questo, reagì con la rabbia. Alzò lo sguardo di nuovo. "Sono una sentimentale, lo so. Ma so anche che non può cambiare... non lui. Lui è un mostro."

    HP 97/108 RD 1/- contro attacchi di tipo Terra
    CA 21

    Mischia
    Artigli +12/+5 (1d4+7)
    Pugnale +12/+5 (1d4+7)
    Spadone +12/+5 (2d6+8)
    Lancia +10/+5 (1d8+8)

    Distanza
    Lancia +12 (1d8)


    Equipaggiamento
    0 MP | 22.530 MO | 8 MA | 0 MR

    - 3 razioni da viaggio
    - Pietra della Buona Fortuna



    Capacità
    Forma Vegetale I round 0/8
    Parlare con le Piante (2/giorno)

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