Posts written by Kira dietro lo specchio.

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    Se Bowen avesse avuto a disposizione qualche sinapsi ancora sgombra di assoluto, totale e intossicante godimento probabilmente avrebbe condiviso la stessa ilarità di Raiko: lui non era affatto un tipo pudico, né si poteva definire come inesperto ma quel giorno, in quella stanza, aveva consumato un numero fin troppo considerevole di prime volte! Per esempio non aveva mai avuto a che fare con... più copie delle stessa persona, né avrebbe mai potuto aspettarsi di scopare suddette copie trasformate in un pratico (e piacevole) onahole o, ancora più pazzamente, esplodere in un orgasmo tale da trasformare quelle due e il suo stesso cazzo in una sorta di vivace fontana! Sì, decisamente c'era ben più di un motivo per ridere e godersi anche gli aspetti buffi di quanto stavano condividendo, ma il demonietto era fin troppo rapito dal piacere e dall'assoluta intensità di quanto stava vivendo per potersi dedicare ad altro che a gemiti urlati e a poche, violente esclamazioni di piacere; non aiutò, tra l'altro, che il suo orgasmo concise (o fu la causa) di quello di Raiko e che ciò comportò, oltre a una quantità meravigliosamente oscena di umori, a una vera inondazione del suo povero pancino: la verga mostruosa che, sempre più violentemente, lo stava scopando esplose in un vero e proprio cataclisma di seme bollente, tanto da costringerlo a ribaltare gli occhi e ad articolare pochi, confusi rantoli di piacere mentre la sua lunga lingua demoniaca sgusciava fuori tra vere e proprie convulsioni.
    Probabilmente fu anche quella vista ad accendere il desiderio della sua amante che, con un desiderio tale da lusingare e far arrossire animi anche più perversi di quello del demonietto, lo baciò in una maniera così dannatamente piacevole che venne con ancora più forza, ovviamente inzaccherando tanto le lenzuola che i loro corpi e, visto il legame che univa quelle due verghe, mettendo ancora più sotto pressione il suo povero pancino. Ma in che altro modo reagire? Purtroppo non ebbe la forza di riportare le pupille nella giusta sede, ma ritrovò quel sufficiente vigore per cingerle il collo con le sue braccia e seguire la danza della sua lingua, anche se era difficile coordinare la sua perché davvero troppo lunga per la sua scarsa concentrazione; in compenso la sua boccuccia era più morbida che mai, un vero paradiso di carne bagnata e vellutata, spaventosamente recettiva poiché a ogni leccata, a ogni succhiatina il demonietto mugugnava di piacere e il suo cazzo pulsava come impazzito, sparando nuovi fiotti con rinnovata energia, anche se sembrava sul punto di esaurire quell'impossibile orgasmo. Quel bacio meraviglioso, però, non poté estendere il godimento del demonietto all'infinito e, dopo fin troppi minuti, entrambi gli orgasmi si affievolirono e cessarono, lasciandolo totalmente senza fiato e miagolante di piacere come un gattino pigro. Era semplicemente in paradiso e, sebbene avesse ancora il culetto spalancato da quel mostro e la pancia gonfia in maniera imbarazzante, si sentiva leggero come se fosse sdraiato su una nuvola, tanto che quando finalmente poté tornare a muovere gli occhi, guardò sorpreso ma tutt'altro che preoccupato il marchio comparso sulla sua pancia, del tutto simile a quello che adornava il ventre della guerriera. Il rituale aveva avuto evidentemente esito positivo e si carezzò delicatamente il pancino, toccandolo come a sincerarsi che fosse vero, in un gesto quasi tenero a causa della profonda rilassatezza post orgasmo, tanto da creare una scena involontariamente dolce e perversa insieme... che sia stato questo il motivo per cui Raiko fu colta da un vero e proprio raptus materno? Bowen non ne aveva idea, sta di fatto che si ritrovò in un lampo tra le braccia (e le tette) di Raiko, coccolato come un gattino troppo carino. E a lui andava benissimo così! Miagolò dei mugugni volutamente con un tono dolce per invitarla a spupazzarlo un po' di più e, nel frattempo, strusciò le gote morbidissime su quelle tette meravigliose, leccandole e baciandole e adorandole sebbene rischiasse seriamente di soffocare, oltre a mugolare perché Raiko non sembrava interessata a liberarlo dal mostro che lo riempiva e che, naturalmente, bloccava tutto quel seme nel suo pancino. - Anch'io! Anch'io, cazzo! - esclamò, in risposta alle parole di Raiko, quando "emerse" da quel bendidio (letteralmente) col visetto acceso di piacere e di entusiasmo. - E' stato incredibile... tu sei incredibile! Voglio farlo ancora, ne voglio ancora! Senti quanto sono duro, solo per te? - le chiese con uno sguardo deliziosamente furbetto e perverso insieme, premendo l'erezione ancora avvolta dall'onahole contro il ventre della sua adorata Raiko e dimostrandole, senza alcun dubbio, di aver detto la verità: il suo cazzo, assurdamente enorme, era turgidissimo e persino ancora pulsante, sia pure in maniera sorda, come se avesse ancora altro da dare. Sebbene ancora un po' stordito dal piacere, il demonietto era deliziato dalla felicità della sua amante, da tutto quell'entusiasmo che condivideva fino all'ultima goccia e, malgrado in alcuni momenti era indubbio che Raiko (o le Raiko) si fosse spinta ben oltre il limite, tutto era stato così dannatamente bello che avrebbe voluto riviverlo ogni dannato giorno!
    Raiko si raddrizzò, portandolo con sé e tenendolo in braccio in un modo che, vista la loro differenza di dimensioni, non poteva non risultare terribilmente dolce... se non fosse che era letteralmente impalato su quel cazzo composto col suo potere! A parte questo, però, gli occhi di Raiko era meravigliosamente luminosi e aveva un'espressione che mescolava in modo così superbo il desiderio all'affetto che il demonietto sentì il cuore battere un più forte, mentre il suo di cazzo diventava ancora più duro e gonfio, totalmente pronto per un ennesimo round. - Mhhh, mi stai forse chiedendo... - chiese, guardandola con una soddisfatta malizia negli occhi tale da far venire la voglia di pizzicarlo finanche a una santa, mentre portava le braccia a circondarle il collo e oscillava appena il capo, con fare pensieroso e dispettoso. - ...che vuoi tornare a fottermi ancora e ancora, fino a gonfiarmi la pancia e a trasformare il mio bel visino in una pura oscenità? - le chiese in un tono quasi di rimprovero, guardandola negli occhi e avvicinandosi così tanto al suo viso che avrebbe percepito il suo respiro carezzarle le labbra. - Ma assolutamente, totalmente, fottutamente sì! - esclamò quando si ritenne soddisfatto dell'attesa a cui l'aveva sottoposta, allargando un sorriso davvero birbante e baciandola con intensa, vorace passionalità. Gli piaceva Raiko e non soltanto perché era bella come una Dea e perversa forse più di lui: era un animo sensibile, amorevole e sebbene fosse nata nelle tenebre proprio come lui, si trovava immersa nella luce che aveva cercato fin da quando aveva iniziato la sua redenzione; non era amore il suo, era troppo presto per usare parole simili, forse non era propriamente neppure un'infatuazione ma di certo le voleva bene, davvero bene e legarsi a lei gli sembrava un'autentica benedizione per il suo cuore infranto. Non voleva usarla per dimenticare Evelynn, non l'avrebbe mai usata in maniera così meschina, ma sapeva (e sperava) che un legame sincero, spontaneo e luminoso spazzasse via quel seme d'ombra che la sua vecchia compagna aveva piantato in lui, nel loro ultimo incontro. Poi... chissà! Raiko era così meravigliosa, così dolce che non si sarebbe stupito se un giorno si fosse ritrovato a sospirare mentre la guardava... considerazione che, forse, avrebbe potuto fare per la sua adorata Krolia. In ogni caso, la baciò con trasporto e si strusciò su di lei come un gattino, mentre le carezzava la schiena con le manine, sempre un po' più in basso. - Ma non credere di scampartela, tesoro: anche tu mi devi dare il tuo culo. - affermò, ridacchiando e portando le dita sottili, delicate proprio sul suo ano, carezzandolo in una maniera che sperava le avrebbe strappato qualche fremito e, perché no, qualche mugolio.
    E grazie. Grazie per aiutarmi con Evelynn, per cercare di proteggermi anche dalla tristezza... e per voler essere la mia persona speciale. - aggiunse con tono più serio, per una volta sorridendo semplicemente grato e felice, prima di sollevarsi quel tanto che bastava per apporle un dolce, tenero bacio sulla fronte. Per poi riabbassarsi repentinamente su quel cazzo che ancora lo riempiva, gemere rumorosamente sorriderle come il demonietto che era: Raiko avrebbe avuto da lui tutta la sua gratitudine, tutto il suo sincero affetto... ma anche tutta la sua infinita, maliziosa, perversa monelleria.
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    L'intuizione del demonietto si rivelò corretta: l'onahole composto da quelle due pervertite era "collegato" alla femminilità della vera Raiko e, in effetti, era meraviglioso proprio come la sua fica. Fu un piacere, dunque, scoparsi quelle due col suo cazzo enorme e decisamente sovradimensionato per loro, osservando il ventre della sua amante gonfiarsi di conseguenza e, soprattutto, sentendola gemere in maniera sempre più intensa e piacevole. Insomma, la "vendetta" di Bowen stava procedendo come immaginato... sebbene ciò non rese le spinte di Raiko minimamente più delicate, anzi: la guerriera si abbatteva su di lui e il suo povero culetto con sempre maggior forza, affondando con quel cazzo enorme (che praticamente era il suo! Qualcosa che avrebbe dovuto sconvolgerlo ma, come dire? In quel momento aveva altro per la testa) senza alcuna cura, anzi godendo evidentemente di tutta quella brutalità. La cosa peggiore? Che fosse terribilmente piacevole, soprattutto perché anche lui la stava scopando in quel momento e perché quelle tette incredibili, semplicemente meravigliose gli ballavano davanti al viso in maniera così invitante che avrebbe dato un braccio per poter alzare la testa e succhiarle fino a soffocare. Purtroppo, come in una perversa parodia del supplizio di Tantalo, erano vicine ma non abbastanza e quando si aveva una tale mole a picchiargli le viscere non è che potesse sollevare la schiena chissà quanto! Fortunatamente anche Raiko stava iniziando ad accusare quella scopata sconvolgente e iniziò a piegarsi sempre di più verso di lui, finché il viso (e le tette) furono finalmente a portata del demonietto.
    Non che il piccoletto ebbe la prontezza di fiondarsi subito, rapito com'era dal piacere brutale che scuoteva ogni fibra del suo corpicino ma, tra un ansito e l'altro, tra un affondo suo dentro l'onahole e uno di Raiko in lui, trovò la forza si sollevare il capo abbastanza per poterle succhiare i capezzoli turgidi, così dannatamente invitanti ed evidenti: lo fece socchiudendo gli occhi dal piacere, soffocando i gemiti sulla sua carne mentre gli umori scrosciavano ovunque, sul suo cazzo grazie a quelle due pervertite e tra i loro corpi grazie alla Raiko originale, evidentemente sempre più eccitata e rapita dal piacere. Era semplicemente sublime, sia pure in una maniera così dannatamente oscena che, forse, persino lui si sarebbe vergognato... e invece, mentre il suo culo veniva violato con sempre maggiore forza e con rumori semplicemente inaccettabili, mentre il suo cazzo distruggeva quell'onahole assurdo e meraviglioso, sentiva soltanto una pura, splendida e assoluta sensazione di beatitudine pervaderlo, al punto che il tempo si sarebbe anche potuto fermare in quel momento per sempre e lui non avrebbe avuto nulla da ridire. - VIENI, VIENI! SCOPAMI DI PIU', DI PIUUUU!!!!!! - la sua povera lingua recuperò un'inaspettata mobilità quando Raiko, ormai vicinissima all'acme, lo informò di stare per venire: fu una fortuna perché, un attimo dopo che iniziò a dilagare dentro di lui, non avrebbe potuto più articolare neppure una parola di senso compiuto; il demonietto, infatti, mollò il capezzolo che aveva adorato fino a quel momento e si abbandonò al materasso, mentre la sua lingua si estendeva oltre le sue labbra, neanche fosse il serpente di un incantatore che esce fuori dal suo cesto, mentre gli occhi gli si ribaltavano e il suo corpicino veniva scosso da tremori sempre più intensi, col delizioso ventre allenato che si gonfiava a vista d'occhio.
    La boccuccia si spalancò sempre, sempre di più, mettendo a nudo le zanne e facendo contorcere la povera lingua, mentre il tremore delle sue membra diventavano vere e proprie convulsioni, finché resistere non fu più possibile: afferrò con le sue piccole mani i fianchi dell'onahole e, spingendo con tutte le sue forze, iniziò a venire come mai aveva fatto fino ad allora; per un attimo, un solo, lunghissimo attimo quel maledetto plug fece resistenza ma stavolta non c'era la carne di una delle Raiko a fermarlo: non appena il fiotto che si accumulava in quella verga mostruosa esplose, il giocattolo letteralmente volò via dalla "bocca" dell'onahole, assieme a un'autentica eruzione di seme, bollente e vischiosissimo che s'infranse sul corpo di Raiko e ritornò, come pioggia perversa, su quello del demonietto. Già così sarebbe stato incredibile ma, mentre Raiko lo farciva senza pietà, il demonietto sfogava quell'orgasmo che gli era stato troppo, troppo a lungo negato.
    Caaaazzooooooooohhhh!!! Bacihamihhhh!!! Baciiaahhmiihh!!! - miagolò, con gli occhioni persi verso l'alto e con lacrime di puro piacere che, comunque, ruscellavano meno dello sperma che avrebbe continuato a sparare per un'infinità di tempo e in una quantità che definire oscena sarebbe stato a dir poco eufemistico; se Raiko lo avesse accontentato si sarebbero scambiati il bacio più sporco, perverso e profondo di sempre, con Bowen che avrebbe gemuto col solo scopo di strapparle fino all'ultima goccia di umori (o qualunque cosa fosse ciò che gli stava riempiendo il pancino) e, così, aiutarlo a svuotarsi completamente anche lui. - Sei... la migliore, cazzo! - avrebbe affermato, quando il loro orgasmo condiviso si sarebbe, infine, esaurito: il suo faccino era sfatto dalla fatica, a dir poco indecente... ma illuminato da un sorriso larghissimo, di pura, perversa e affettuosa soddisfazione. Sì, decisamente il lato più perverso ed estremo di Raiko era stato totalmente accettato e adorato!
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    Bowen avrebbe dovuto porsi parecchie domande, adesso che finalmente era stato liberato dalle piacevoli grinfie delle due Raiko "malvage"... ma, ancora rapito dai fumi del piacere e col sederino dolorante, non aveva proprio la capacità di concentrarsi su questioni noiose come dove fosse finito il suo pugnale e cosa avesse fatto fino ad allora la vera Raiko; anche perché il suo cazzo era più duro e grande che mai, quel dannato plug ancora lo occludeva e la guerriera era così dannatamente bella che, insomma, era un miracolo se non le fosse saltato addosso in un impeto di cupidigia. Invece si era limitato a tentarla, credendo sinceramente che non ci fosse modo migliore per terminare il rituale e forgiare il loro legame che unirsi un'ultima volta nelle carni, senza contare che voleva davvero vedere quel ventre istoriato da simboli magici venir riempito e, dunque, gonfiarsi all'inverosimile per via del suo cazzo. Purtroppo per lui, Raiko dovette deluderlo: non era quello il modo giusto per terminare il rituale e, sebbene il dispiacere fu immediatamente visibile nei suoi occhi, un soddisfatto quanto birbante sorriso comparve sul suo visetto: - Ma io amo tentarti... - ribatté senza minimamente nascondere la sua monelleria ma, comunque, senza provare a ribellarsi. In parte perché Raiko allargò di colpo le braccia e, oltre alla curiosità di capire cosa stava facendo, il suo sguardo venne immediatamente catturato dagli ipnotici sobbalzi delle sue tette, davvero un prodigio per cui valeva rinnovare ogni volta il proprio stupore. Ben presto, però, fu un altro spettacolo a conquistare la sua attenzione: le due emanazioni di Raiko provarono, infatti, a fuggire ma in un attimo persero la loro forma corporea e rifluirono, come energia, verso le mani della loro creatrice, che le fuse insieme in un... onahole?! Il demonietto sgranò gli occhi stupefatto, prima di allargare un sorriso che avrebbe fatto bella figura nel muso del lupo delle fiabe: - Potevi dirmelo che ti piacevano tanto certi giocattoli... poco male, adesso so cosa regalarti per Natale. - condì questa osservazione con una risatina da vero monello, certo di non poter ricevere smentita dopotutto la predilezione della guerriera gli appariva evidente. Non che la stesse giudicando, anzi! Amava questo lato di Raiko, anche se si concretizzava in una tortura per il suo cazzo o per il suo culo, semplicemente amava ancora di più la possibilità di farla arrossire e imbarazzare tutta anche se, fino a un attimo prima, stavano realizzando le peggiori (cioè le migliori) perversioni. Si perse un attimo nell'ammirare l'operato della giovane donna: in effetti quel giocattolo erotico era davvero peculiare, sia per il modo in cui replicava in piccolo il suo corpo, sia per quella piacevole commistione di bianco e nero e, soprattutto, per l'espressione preoccupata raffigurata in quel volto; gli venne in mente che, sia pure trasformate in un onahole, quelle due potessero essere ancora coscienti e un gran ghigno si disegnò sulle sue labbra, mentre le guardava negli "occhi" in maniera fin troppo rapace. - Finalmente tocca a me! Non vedevo l'ora di fargliela pagare a queste stronzette... eh? Aspetta, non mi hai ancora tolto i-ooohhhhh!!! - il demonietto non aveva proprio nulla contro l'idea di fottere quelle due fino a consumarselo ma, come stava facendo notare alla vera Raiko, il suo povero membro subiva ancora la tortura di quel dannato plug e, già prima, le aveva chiesto di toglierlo! Purtroppo per la sua richiesta venne ulteriormente ignorata e quel delizioso, morbido giocattolo calò sul suo cazzo senza alcuna pietà, obbligandolo a reclinare il capo all'indietro per il piacere e a gemere rumorosamente. La sensazione era assolutamente incredibile, tutt'altro che quella che si aspettava da un giocattolo erotico: quella era l'autentica fica delle sue aguzzine, con in più il pregio che non si fermava in un utero tutto da sfondare, bensì continuava per tutto quel minuto, prosperoso corpicino; insomma, Bowen poteva dire che le (la?) riempiva letteralmente fino alla gola, tanto quelle due lo avevano fatto diventare enorme e, quando vide il volto dell'onahole, assumere un'espressione sofferente capì di aver avuto l'intuizione giusta: quelle due erano ancora coscienti! L'eccitazione della scoperta gli fece pulsare il cazzo così forte da farlo vibrare dentro il ventre delle due... e, come avrebbe scoperto un attimo dopo, anche in quello di Raiko visto che si lasciò scappare un'espressione assolutamente perversa e meravigliosa: - E io amo la tua fica! La amo, la amo in tutte le sue forme! - rispose al colmo dell'eccitazione e dell'entusiasmo, dopotutto era come se si stesse scopando tre donne diverse... e tutte e tre erano Raiko, praticamente il dannato paradiso.
    Eppure lui, più di tutti, doveva sapere che il Paradiso non era qualcosa che i mortali potessero ottenere in vita: una strana sensazione si impadronì dal demonietto, come se una parte di sé reagisse all'interno del corpo di Raiko... e in effetti era così, visto che l'oscurità del suo pugnale non era sparita, bensì era stata concentrata tutta dentro la femminilità della guerriera e, adesso, usciva fuori con la forma di una verga maschile, la sua. Lo choc colmò il visetto del demonietto, che spalancò la bocca tanto quanto fece con gli occhi, mentre un intenso terrore dilagava nel suo corpicino: era dannatamente enorme! Cioè, era uguale al cazzo che praticamente divideva in due le due Raiko... ma visto dalla prospettiva di chi stava per subire lo stesso trattamento era a dir poco inaccettabile, addirittura impossibile! - Eh? Aspetta, Raiko, aspetta! Parliamone, dai... parliamone, cazzo! CazzocazzocazzOOOOOHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!! - Bowen avrebbe avuto altri momenti, in futuro, di mostrare un eloquio migliore: in quel momento, tentando inutilmente di divincolarsi e agitando senza costrutto i fianchi, non poté fare altro che spalancare la boccuccia e urlare con tutte le sue forze, mentre si aggrappava alle lenzuola con entrambe le mani e il suo delizioso, lucido corpicino tremava come scosso da un'autentico terremoto. Perché era stato cieco alla verità? Quelle due erano due autentiche pervertite perché la Raiko originale lo era! E glielo aveva detto lei stessa che era ossessionata dal suo culo! Avrebbe dovuto aspettarselo, invece si era baloccato col sogno che si "limitasse" a cavalcarlo fino a fargli venire anche l'anima. Il demonietto maledisse la sua stupidità mentre un piacere indicibile, confuso a un dolore ben urlabile consumava le sue deliziose carni, costringendolo a ribaltare gli occhioni e a digrignare le zannette mentre si sbavava in una maniera fin troppo laida; se il dildo con cui l'aveva scopato la Raiko demoniaca era stato fin troppo grande, quello forgiato dal suo potere, a imitazione del suo cazzo lo stava letteralmente annientando, tanto che per un attimo il demonietto temette di lacerarsi o di perdere conoscenza. Invece non solo rimase sveglio e gemente, ma le sue carni si strinsero in una maniera semplicemente unica attorno a quel cazzo mostruoso, come se stessero tentando sia di impedirgli di affondare oltre che di succhiarlo con quel delizioso, pieno culetto. Si aggrappò con entrambe le manine al braccio con cui Raiko lo teneva immobilizzato dalla testa, mentre il suo corpicino veniva scosso da autentiche convulsioni e lui sbavava senza alcun ritegno, col suo di cazzo che fremeva e diventava mostruosamente duro. Il rituale aveva sì raggiunto il suo compimento ma sembrava che il povero Cavaliere fosse stato del tutto annientato, annichilito peggio di come avevano provato a fare le due Raiko... e proprio per questo la guerriera avrebbe ricevuto una bella sorpresa! - Thiiii... fhottooohhh l'hanimaahhhh!!!!! - non era perfettamente scandito, dopotutto non è semplice parlare quando la propria lingua, già di suo lunghissimo, penzola fuori dalla bocca gocciolando in maniera a dir poco indecorosa, però il senso era decisamente chiaro e Bowen lo esplicitò ulteriormente afferrando con le mani i fianchi dell'onahole magico, in una stretta tanto rapace quanto disperata e, senza ulteriore indugio, prese ad alzarlo e a riabbassarlo con tutta la sua forza sul suo enorme, mostruoso cazzo; lo fece col solo scopo di fotterle tutte quante con tutte le sue forze, di trasformare tanto il volto della Raiko originale che quello delle sue emanazioni in una vera e propria maschera di piacere, di costringerle a subire un destino anche più perverso e imbarazzante del suo. Per questo motivo martellò quella fica incredibile con tutte le sue energie, inarcando la schiena anche al costo di permettere alla Raiko originale di fotterlo con ancora più intensità, mentre il suo cazzo quasi usciva completamente dall'onahole per poi tornare a dilaniarlo sprofondando fino a far sbattere le sue palle su quelle magnifiche natiche, tanto che davvero la cappella minacciava di uscirle dalla bocca. - V-vhieniiihhhhh!!! Vehnitheeeeee!!!! - chissà se quell'onahole era capace di schizzargli il cazzo di umori... una domanda a cui intendeva trovare risposta con tutte, tutte le sue forze.
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    La mente del demonietto si era infranta ben prima che il suo cazzo esplodesse in quell'incredibile, violentissimo ed eppure trattenuto, represso orgasmo: dopotutto chi, immobilizzato in quella maniera oscena, con due dee che danzavano su di lui, avrebbe potuto resistere? In più, oltre al piacere che lo fulminava dalla punta della lingua alle dita contratte dei piedi, le due Raiko non facevano che stringersi, strusciarsi tra di loro in uno spettacolo che aveva completamente avvinto i suoi occhi, almeno quando non si rigiravano all'indietro dal godimento. Insomma, Bowen era caduto totalmente nella spirale di folle perversione e piacere di quelle due... e la cosa gli andava benissimo! Le due Raiko "gemelle" erano semplicemente meravigliose e il demonietto avrebbe dato un braccio, in un'altra situazione, per essere lì a godere in quel modo; certo, aveva il cazzo e il culo in fiamme ma, insomma, era un piccolo sacrificio che era assolutamente disposto a fare?
    E allora perché percepiva, sotto il piacere, una strisciante sensazione di disagio? Perché il suo corpo gli faceva sentire un sordo dolore alla gola, lo costringeva a spalancare la bocca per prendere un po' più aria? Perché un'angoscia incomprensibile gli stringeva, quando meno se lo aspettava, il cuore? Anche se la sua mente si era lasciata andare, infatti, il suo corpicino ricordava quanto accaduto con Evelynn e, benché la situazione non era davvero paragonabile, c'era una totale assenza di controllo, una tale perversione diretta nell'usarlo per darsi piacere che inevitabilmente quel trauma inciso tanto nelle sue carni che nella sua anima veniva risvegliato: provò a parlare, ma il piacere era decisamente troppo e gli uscirono soltanto lamenti inarticolati, mentre gli occhioni gli si riempivano di lacrime, non tutte dovute al godimento. C'era da temere che quella brutta sensazione sarebbe peggiorata ma, fortunatamente, una voce dolce ma anche decisa gli risuonò nella mente, mentre le due donne si immobilizzavano come stordite: era la vera Raiko che, finalmente, aveva finito i preparativi per l'ultima parte del loro rituale. Il demonietto ci mise un po' per ritrovare se stesso e ricordare dove fosse e cosa stava facendo, tanto che la guardò in una maniera involontariamente davvero molto, molto carina mentre con gli occhioni spalancati, intenti a sbattere le lunghe ciglia la guardava cercando di raccapezzarsi; ci riuscì in fretta e, immediatamente, un sorriso felice sorse sulle sue labbra, mentre una sensazione serena tornava a diffondersi nel suo animo: l'ombra di Evelynn, con la sua crudeltà si era dileguata e davanti a lui c'era soltanto la bella, dolce Raiko. Subito i suoi occhi notarono il simbolo luminoso e intricato sul ventre della donna, ma ben presto furono calamitati dall'espressione di puro piacere che esprimeva il suo volto, prima di volgere a un sorriso dolcissimo e avvolgente come un abbraccio materno.
    Raiko... - sussurrò, la voce un po' roca ma già più chiara, mentre il suo bel faccino esprimeva una sorpresa davvero, davvero graziosa... prima di sentire le parole della donna, stavolta pronunciate dalla sua viva voce. - La mia voglia è sempre irrefrenabile, quando si parla di te! - esclamò con un ghignetto davvero malizioso e, prima che potesse rassicurarla sul fatto di non essersi annoiato (d'altronde i fatti parlavano per lui), Raiko lo liberò dalla stretta delle sue "gemelle", prima di prendere il loro posto in una maniera decisamente meno perversa ma anche molto più dolce. Il calore della femminilità di Raiko, della vera Raiko, a contatto con la sua verga oscenamente dura lo fece gemere appena, mentre un delizioso fremito lo scuoteva tutto. Le sue due "sorelle" avevano decisamente fatto un buon lavoro perché il cazzo che, tanto delicatamente, la guerriera accarezzava era addirittura più enorme di quello che l'aveva riempita prima, oltre che oscenamente duro: malgrado il colore e la morbidezza della pelle lucida lo rendevano ancora simile a una gigantesca caramella gommosa, le vene che lo percorrevano erano diventate visibili e davvero, davvero intimidatorie. Il demonietto gemette ancora, stavolta più forte nel sentirsi accarezzare la cappella da quelle dita deliziose e, con l'uretra che si strinse freneticamente su quel dannato giocattolo, tremò tutto, reclinando il capo all'indietro. Tutto il suo corpicino era madido di sudore, i muscoli gonfi e frementi, il petto che si abbassava e si rialzava spasmodicamente... sembrava davvero sfinito e, chissà, forse quel dolce piacere lo aveva di nuovo lanciato nell'abisso della lussuria.
    Raiko... - miagolò con tono fin troppo dolce e, allo stesso tempo, sensuale mentre risollevava il visetto per guardarla negli occhi. - Liberami e vieni a prendere tutto quello che ho da darti. - protese le braccia verso di lei, in un invito inequivocabile, con gli occhioni che scintillavano di un controllato ma bruciante desiderio. - Il mio piacere, il mio seme... le mie labbra. Voglio baciarti mentre godiamo, insieme. - sì, decisamente il demonietto era tornato in sé e sembrava avere in mente uno splendido modo per terminare il rituale, se Raiko l'avesse ritenuta una buona idea. E, per convincerla che lo era assolutamente, la sua verga pulsò dannatamente forte contro la sua carne calda e bagnata, come a lasciarle presagire le sensazioni che avrebbe potuto provare se solo si fosse presa il bacio che le offriva.
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    Era eccitante e preoccupante insieme notare quanto quell'amplesso stesse diventando sempre più estremo e violento, tanto che il demonietto avrebbe seriamente iniziato a spaventarsi... se soltanto avesse mantenuto un qualche barlume di raziocinio. Invece, con la maggior parte del suo sangue nel cazzo, con ogni singolo recettore del suo delizioso corpicino invaso, assediato dal piacere, le opzioni a lui rimaste si dividevano in due sole possibilità: dichiararsi arreso e lasciarsi cavalcare fino a ribaltare gli occhi, farsi venire la bava alla bocca e avere le convulsioni come una puttanella troppo sbattuta oppure... tutte queste cose e fottere ancora più forte la Raiko angelica sopra al suo cazzo. Ovviamente Bowen aveva scelto quest'ultima possibilità e, indiscutibilmente, stava raccogliendo i primi frutti nella forma di meravigliose grida di piacere e, soprattutto, di suoni tanto laidi quanto musicali.
    Non solo, oltre al godimento della Raiko "buona", stava anche ricevendo l'impazienza e l'invidia di quella malvagia, decisamente desiderosa del suo turno e, benché nel demonietto fosse rimasta ben poca consapevolezza, la sua natura birbante annusò il dispetto della meraviglia che lo soffocava con le sue tette e, anche se in apnea da troppo tempo, il piccoletto si concesse un sorriso vittorioso. Avrebbe anche voluto rispondere all'affermazione della donna ma quanto accadde subito dopo gli strappò il fiato e cancello ogni sorriso dal suo bel visetto: il suo cazzo, impossibilitato a venire a causa di quel dannato strumento di tortura, soffocò un orgasmo semplicemente incredibile e si diede a pulsazioni così convulse, a tremori così intensi da sembrare più un enorme, estremo vibratore messo incautamente alla massima potenza; il demonietto venne travolto da un piacere e da un dolore troppo grandi, troppo intensi per ricevere adeguata descrizione a parole e, come se fosse vittima di un violento attacco epilettico, continuò a scopare la Raiko angelica come se ne andasse della sua vita, mentre le sue palle si contraevano a vuoto e si facevano ancora più grosse, ancora più oscenamente gonfie. Ce n'era abbastanza per svenire, per alzare bandire bianca... ma Bowen era un fottuto Cavaliere e nel suo vocabolario la parola "resa" non era contemplata! C'è anche da dire che, in quel momento, il suo vocabolario si era ridotto a una manciata di termini assurdamente volgari e osceni... ma, in ogni caso, il demonietto non poté assistere al meraviglioso orgasmo di Raiko, ai versi osceni che emise, al modo in cui inarcò la schiena esponendo le sue enormi, meravigliose tette e, soprattutto, alla vera e propria cascata di umori che gli colò sul cazzo senza desiderarne ancora e ancora. Certo, avesse avuto un minimo di consapevolezza avrebbe potuto intuire che anche la Raiko demoniaca avrebbe voluto il suo turno, approfittare di quel momento per riposare un po', lenire il dolore fin troppo piacevole del suo cazzo ma, per sfortuna di entrambe, riusciva soltanto a pensare che voleva fotterla ancora e ancora. Riprese, dunque, a pompare dentro di lei con tutta la sua forza, aggrappandosi al suo culo e violandolo con le dita senza alcun riguardo, sentendosi proprio come una macchina che, messa in moto, non poteva più esser spenta.
    Le parole della Raiko angelica, quella che stava selvaggiamente scopando, furono così maledettamente lusinghiere che lo raggiunsero malgrado fosse ormai vittima della lussuria più cieca: - SI' CAZZO! TI SFONDO! GODIGODIGODI!!!!! - non che suscitarono chissà quale articolata risposta ma, probabilmente, più che alle parole del demonietto la donna avrebbe prestato attenzione alla maggiore forza che le dedicò a ogni spinta, tanto che ormai tutto il suo meraviglioso corpo avrebbe preso a sobbalzare in maniera fottutamente erotica e non solo le sue fantastiche tette. Insomma c'era da aspettarsi che la Raiko buona venisse fottuta fino a farla impazzire... ma i piani della sua "gemella" erano decisamente diversi, sia pure conciliabili con questa eventualità: la donna, infatti, spinse la sorella in avanti e costrinse il demonietto a sollevare le gambe in maniera decisamente femminile e imbarazzante, oltre che dannatamente scomoda per continuare a pompare quell'enormità nelle carni della Raiko angelica. - Noooo... cazzo, voglio scoparti di più, di piùù!!! - si lamentò in un tono quasi infantile, mentre sforzandosi al massimo e utilizzando soltanto la forza della schiena provava a continuare ad affondare in lei, ovviamente con minore forza e profondità ma era un tentativo coronato dal successo. Naturalmente non capì assolutamente cosa si stava preparando per lui, quindi continuò ad agitarsi in quella maniera tanto patetica quanto eccitante, con un'espressione da vero assatanato e stringendo le manine attorno a quel culo meraviglioso con meno forza di quanto avesse voluto; una certa consapevolezza si affacciò alla sua mente quando si sentì afferrare con tanta forza le palle, ma gemette tra il dolorante e il confuso... almeno finché non sentì una certa pressione sul suo piccolo, grazioso buchino: - EHI! Che cazzo ti dice la testa?! Non ci provare, non ci pensare nemmeno, fottuta pazza pAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH! - prima che il demonietto potesse anche soltanto finire quell'appellativo "vivace", la Raiko malvagia diede onore al suo nome ficcandogli dentro, a forza e in maniera davvero brutale un maledetto, enorme dildo; la gemella avrebbe potuto gustarsi i suoi occhioni sgranati, subito colmi di lacrime e poi la boccuccia che si spalancava in un urlo tanto intenso quanto osceno, mentre lei poteva ammirare i tremori che si impadronirono di quel culetto pieno e perfetto, oltre che delle sue cosce costrette in quella posizione innaturale e le convulsioni che squassarono proprio quel piccolo, vellutato buchetto.
    Già così sarebbe stato assurdo, terribilmente intenso, dopotutto il suo cazzo era sovrastimolato e quel dannato strapon colpiva la sua prostata col solo scopo di farlo venire... peccato che a questo si aggiunse la cavalcata assolutamente violenta e meravigliosa a cui la Raiko "buona" lo sottopose senza alcuna pietà: Bowen iniziò a gemere e a gridare in maniera sempre rumorosa, aggrappandosi con le mani a qualunque cosa potesse dargli l'illusione di essere stabile, mentre veniva scopato senza pietà in tutti i sensi possibile e, semplicemente, perdeva il controllo del suo corpo. Il suo cazzo, infatti, arrivò nuovamente sull'orlo di un orgasmo e poi di un altro e un altro ancora, in un circolo vizioso fatto di orgasmi soffocati, di palle sempre più gonfie e sensibili e, soprattutto, di quell'enorme, oscena verga che ormai vibrava come se fosse sul punto di esplodere per davvero; il suo cazzo era stato trasformato in un enorme, estremo giocattolo erotico e la mente del demonietto andò in frantumi al decimo o forse undicesimo orgasmo negato, mentre gridava in maniera tanto oscena che persino lui sarebbe arrossito se ne fosse stato in grado. Il suo corpicino era pericolosamente vicino a rompersi e, infatti, fu proprio quello che accadde al suo cazzo all'ennesimo orgasmo represso: - NONOONONONOOOOOOOOO!!!! - gridò, inarcando la schiena e così i pettorali con quei graziosissimi e assurdamente duri capezzoli azzurri, mentre rivoltava all'indietro gli occhioni e, sbavando, la sua lunga lingua demoniaca si agitava come una serpe decapitata: le convulsioni si impadronirono dei suoi muscoli, li tesero, li fecero guizzare mentre la pelle colorata diveniva lucida di sudore e, soprattutto, il suo cazzo prese a tremare sempre di più finché, finalmente, iniziò a schizzare tutto il seme negato fino a quel momento; peccato che quel maledetto plug fosse troppo profondo, troppo ben incastrato nella sua uretra perché si togliesse: rimase ben infisso nel suo cazzo, forse soltanto qualche pallina fuori e tutto il seme che fuoriuscì lo fece con difficoltà, schizzando da quell'uretra oscenamente e dolorosamente spalancata. E, proprio per questo, quella mostruosità d'acciaio non smise di vibrare, fremere e pulsare neppure per un secondo, mentre litri di sperma bollente venivano schizzati con indicibile difficoltà nell'utero della Raiko angelica.
    Fu un orgasmo molto, molto lungo e mostruosamente intenso, come testimoniava il modo di agitarsi, sbavare e miagolare versi sempre più abbozzati del demonietto ma, soprattutto, fu un orgasmo del tutto insufficiente a svuotargli le palle che, tra le mani della Raiko malvagia, rimasero assurdamente gonfie e pesanti. E, in effetti, sebbene non più come prima ancora dall'uretra spalancata, ruscellava pigro del seme, come se l'orgasmo non si fosse esaurito ma avesse semplicemente perso di potenza. - A... ahnchorahh... - miagolò con vocetta rotta, con gli occhi ancora ribaltati, un demonioetto non ancora soddisfatto. Che fosse arrivato il turno della Raiko malvagia?
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    Probabilmente in qualche anfratto della mente sconvolta (piacevolmente sconvolta) del demonietto brillava la consapevolezza di star facendo esattamente il gioco, perverso e meraviglioso, di quelle due perfide Raiko... ma sarebbe dovuto essere un pazzo per smettere di comportarsi così! Non solo l'orgoglio del piccoletto gli imponeva di trasformare quelle sghignazzanti, compiaciute bellezze in una sinfonia di urla acute e pupille ribaltate, ma anche la sua lussuria era categorica: non si sarebbe considerata soddisfatta finché quelle due non avrebbero avuto la lingua a penzoloni e tutti i buchi disponibili completamente usati, esausti e ricolmi. Soltanto che, tra il dire e il fare, c'erano due bellissimi oceani di pura perfidia e di incredibile perversione da attraversare, sfida che inevitabilmente gli appariva non poco ostica; Bowen, però, non è mai stato un tipetto da farsi scoraggiare per così poco e, quando afferrò il collo della Raiko "buona" (ci sarebbero state molte parole da spendere su questo punto!), il modo in cui ella ansimò e soprattutto si sbrodolò a contatto del suo cazzo marmoreo gli riempì il cuore di una cupida, oscura speranza: quelle stronzette stavano per pagare tutti i loro crimini, a suon di orgasmi sonanti! Così, mentre l'angioletta spalancava quella bocca fin troppo oscena e invitante, affondò in lei ogni singolo centimetro a sua disposizione, rivolgendole il più soddisfatto e irritante dei ghigni compiaciuti; certo, quell'odioso sorriso non durò a lungo, si sciolse in un ansito di piacere quando fu dentro di lei per metà e si tramutò in un gradevole, squillante gemito quando le sue palle, più piene che mai, sbatterono con uno schiocco soddisfacente sulle sue labbra. E' indubbio che una reazione siffatta non fosse molto nel personaggio dell'ostinato demone che riesce a ribellarsi e a capovolgere la situazione, ma Raiko angelica aveva stretto così tanto la fica attorno al suo cazzo che il piacere era stato davvero troppo... e poi lei reagì in maniera ancora peggiore, urlando quando il suo utero venne spalancato e conquistato a forza! Sì, Bowen stava a dir poco gongolando e se le urla di piacere della Raiko angelica lo facevano camminare a tre metri da terra, il verso osceno, pieno di cupida eccitazione della Raiko demoniaca semplicemente gli fece correre un piacevole brivido lungo la schiena: sebbene fosse un'impressione decisamente impropria, era come scopare Raiko davanti a sua sorella, una meraviglia assurdamente arrapante!
    Il demonietto si scatenò al meglio delle sue possibilità e, se non fosse stato troppo intento a pompare sangue al suo cazzo e ai suoi muscoli, il cuore gli sarebbe scoppiato di felicità nel vedere la Raiko "buona" saltare sul bacino, totalmente travolta dal piacere e dalla sua foga! Naturalmente, un'altra immagine di grande commozione, erano quelle tette meravigliose ed enormi sobbalzare in una maniera che, indiscutibilmente, dichiarava quanto la vita fosse una cosa meravigliosa. Una certa hybris, insomma, stava montando nell'animo del demonietto e le cose non migliorarono quando la demone, meravigliosamente coinvolta dalla situazione, portò la mano sul ventre gonfio della "sorella" e lo strinse appena: per Bowen fu come venir stimolato da una attraverso il corpo dell'altra, un gesto che fu una vera e propria iniezione di eccitazione nel suo corpo (e nella sua mente) già sconvolto dal desiderio. - Certo che la sfondo, cazzo! - ribatté a quel "potrebbe" che trovò quasi insultante, gemendo e dedicando un delizioso schiaffo a quel culo perfetto, godendo dello schiocco prodotto. - Sarà a lei a schizzarmi sulle palle fino a sciogliersi! E poi toccherà a te... o hai paura, stronza? - sì, ormai si era totalmente montato la testa, anche perché tra il fatto che era venuto fino all'inverosimile e quel dannato giocattolo nell'uretra, sentiva l'orgasmo più lontano che mai, mentre il piacere era quello giusto per mantenere un ritmo folle ma costante, abbastanza per farle incrociare gli occhi dal piacere!
    Bastò poco per mandare in frantumi i sogni trionfanti del demonietto: bastò che la Raiko cattiva gli imprigionasse la testa tra le tette sue e della "sorella", mentre quest'ultima iniziava a reagire ai suoi affondi violenti ma non abbastanza per piegarla. - Ehi, che cazzo fanhhhhhmhgghhh!!!! - nulla, improvvisamente tutti i suoi organi di senso furono saturi di tette: i suoi occhi, le sue orecchie, la sua bocca e finanche le sue narici. Praticamente la cosa più vicina al paradiso, indubbiamente, ma persino ciò aveva dei lati negati... a parte il rischio tutt'altro che marginale di venir soffocato, infatti, fu preso così di sorpresa da finire facilmente travolto e mentre i suoi fianchi continuavano a sollevarsi ritmicamente per via di un'impulso insopprimibile, la Raiko angelica iniziò a cavalcarlo con incredibile abilità. Il demonietto si accorse quasi con stupore di come, per quanto il suo cazzo enorme affondasse brutalmente in lei, riempiendola fino all'inverosimile, fosse lontanissima dall'essere davvero in difficoltà, anzi lo incitò a scoparla ancora di più e lo fece gridando talmente forte che le sue parole, sia pure attuti, lo raggiunsero malgrado la prigione di carne in cui si trovavano; inoltre era evidente che quella fica meravigliosa lo stesse semplicemente mungendo e il piacere, che fino ad allora era stato intensissimo ma controllabile, divenne semplicemente fuori controllo: - A-aspetta! Chazzoooo... p-pihano, a-aspettah!!!! - chissà se le sue deliziose, gementi suppliche sarebbero arrivate alle orecchie delle sue aguzzine? Sta di fatto che, un attimo dopo, dalla sua boccuccia sfuggì un grido spezzato e, mentre il suo corpicino si tendeva tutto, sentì l'orgasmo montagli dentro come un'imminente marea: soltanto che era troppo presto! E c'era l'incognita di quel perversi, infausto oggettino infisso nel suo cazzo... non poteva dargliela vinta così facilmente ed esporsi a tale pericolo, quindi il demonietto serrò le zanne e le sue dolci, perfette membra da piccolo guerriero. Raiko avrebbe percepito ogni fibra di quel corpicino perverso tendersi e contrarsi, mentre la pelle morbidissima mostrava muscoli quasi d'acciaio e quel cazzo oscenamente enorme contrarsi non per l'orgasmo imminente ma per reprimerlo... fu una lotta quanto mai intensa e Bowen annaspò nella sua meravigliosa prigione, graffiò la schiena della Raiko angelica e si strinse a lei come se un abbraccio, per quanto violento e spasmodico, potesse fermare lo tsunami che si avvicinava: alla fine urlò mentre si tendeva come un cavo d'acciaio e, con quelle che erano delle autentiche convulsioni, l'orgasmo lo attraversò. Soltanto che non accadde nulla, niente di niente: il suo cazzo mostruoso pulsò così a lungo e così violentemente da vibrare come il più letale dei giocattoli erotici, Bowen pianse e sbavò come un bravo piccino e Raiko poté sentire la sua lingua agitarsi come una serpe morente sulle sue tette, ma quel dannato plug non fece uscire neppure una goccia di seme: questo, per quanto venisse sparato verso l'alto, era costretto a tornare innaturalmente in quelle palle impegnate a contrarsi in una maniera a dir poco terribile. Fu una tortura lunga, oscenamente intensa in cui il dolore si mischiò e si confuse col piacere in una maniera a dir poco letale, mentre il demonietto si contorceva e vibrava per il solo diletto delle sue aguzzine. Per Bowen fu un'esperienza incredibile ma anche per Raiko dovette essere qualcosa di prezioso e incredibilmente intenso: quel cazzo piantato dentro di lei fece cose assurdamente piacevoli e innaturali, cose che avrebbero potuto davvero scioglierla in meravigliosi orgasmi.
    Alla fine, anche quel terribile prodigio terminò e Bowen, come una corda tagliata di netto, si afflosciò tra i corpi delle due, con soltanto il cazzo che continuava a ergersi scosso da violente convulsioni: era già un miracolo che non fosse svenuto, tanto era stato incredibile... che finalmente fosse stato spezzato? Ansimava tra le tette delle sue aguzzine, la lingua lunga e demoniaca era totalmente fuori e il suo corpicino, madido di sudore, era disciolta morbidezza, vellutato abbandono, persino i suoi occhi (se soltanto fossero stati visibili) mostravano semplicemente delle sclere prive di pupille. Che fosse arrivato il momento di dargli il bacino della buonanotte e metterlo a nanna? Forse il timore avrebbe attraversato la mente delle due, ma il demonietto lo avrebbe immediatamente fugato: la strinse a sé con una morsa d'acciaio e, puntellandosi coi piedi, iniziò a spingere mettendoci ogni singola goccia della sua forza da Cavaliere: il suo cazzo, più duro che mai, avrebbe colpito quell'utero con la stessa potenza di un ariete da guerra e visto il modo in cui la stringeva, la Raiko angelica non avrebbe potuto far altro che subire ognuna di quelle spinte che, ovviamente, si sarebbero avvicendate a un ritmo assolutamente sovrumano. Certo, questo avrebbe voluto dire che pure lui avrebbe corso verso un nuovo, afono orgasmo... ma non gli importava affatto: avrebbe continuato a fotterla anche mentre il suo cazzo vibrava e pulsava incapace di venire, anche mentre le sue palle si facevano ancora più gonfie e contratte, come se il dolore per l'uretra, intenta a stritolare quell'infame ostacolo, semplicemente non esistesse. - Vieni... vieni! VIENI, VIENI TROIA! - e, come a sottolineare che il piccoletto avesse perso qualsivoglia inibizione: portò una manina su quel culo meraviglioso, scosso dai costanti sobbalzi e, senza alcuna esitazione, lo penetrò con due dira, facendo del suo meglio per fotterla in contemporanea. Le preghiere della Raiko angelica erano state esaudite?
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    Fu... travolgente e probabilmente non è questa la parola più adatta per descrivere le sensazioni che assalirono Bowen: quelle due Raiko, a dispetto della loro differenziazione, si comportarono entrambe da vere demoni, tormentando il suo povero cazzo e il suo indifeso culetto con un tale, pervicace sadismo che al povero demonietto non rimase altro che piangere dal piacere (misto al dolore), gemere dal dolore (misto al piacere) e continuare a venire come se qualcosa si fosse irrimediabilmente rotto nelle sue palle. Possibilità tutt'altro che remota, visto come il dito della Raiko malvagia gli scavava l'uretra e quello della sua gemella il culo, anche mentre il suo povero cazzo pulsava e si contorceva a causa delle convulsioni dell'orgasmo. Venne come mai in vita sua e tutto quel seme che, in un'altra situazione, avrebbe schizzato fino al soffitto si riversò come un'inondazione proprio su quella verga enorme e alle magnifiche, gigantesche tette della Raiko "buona"; quando finalmente quel fiume in piena si arrestò, Bowen crollò sfatto, con la lingua a penzoloni e gli occhi ancora girati verso l'alto, col petto luccicante di sudore che si alzava e si abbassava convulsamente: metà di quanto aveva vissuto sarebbe bastato per mettere ko omaccioni grossi il doppio di lui (quantomeno di statura) ma la fibra del demonietto era davvero rara e, dopo qualche attimo di necessario riposo, riprese ad agitare i fianchi e quel cazzo tanto enorme quanto marmoreo chiedendo, quasi pretendendo, di scoparle.
    Probabilmente, a risvegliare il suo desiderio, aiutò anche la scena follemente erotica di quelle due che, senza la benché minima esitazione, si gettarono a leccare la sua verga ricoperta di sperma neppure fosse un invitante cono gelato e, insomma, furono così deliziosamente poco attente a non sporcarsi che non sentire una fitta di eccitazione artigliargli le carni non sarebbe proprio stato possibile! - Di... che ti preoccupi? Non ho neanche iniziato a svuotarmi le palle! - ribatté all'affermazione della Raiko malvagia (era ancora possibile una distinzione di questo tipo?), rivolgendole un ampio sorriso da vero diavoletto, senza assolutamente preoccuparsi di quanto le sue parole fossero volgari. In effetti, se di solito non era certo un amante degli eufemismi, in quella situazione la sua boccuccia aveva perso davvero ogni più piccola forma di reticenza; e però, per quanto fosse sboccato, le sue parole non erano false: sebbene non avesse fatto altro che venire, si sentiva eccitato e pieno come non mai, quindi non poteva che trovare superflui i timori della Raiko demoniaca. - Adesso muovetevi a saltarmi sul cazzo! O volete che sia io a... ehi! Che fai?! Che cazzo è quel cosaaaaaaaaahhhh!! - purtroppo il demonietto, forse a causa del languore per l'orgasmo appena consumato, non comprese i veri scopi della Raiko ossessionata dal suo cazzo (in termini non troppo lusinghieri, c'è da dirlo): guardò, infatti, semplicemente incuriosito quello strano oggettino che comparve tra le sue belle mani e c'è sicuramente da credere quelle due stronzette avrebbero amato il modo in cui i suoi occhioni si sgranarono e la sua boccuccia venne travolta da un gemito di puro, sorpreso terrore. Non poteva fare davvero una cosa simile! Era appena venuto, il cazzo ancora gli pulsava dolorosamente e l'uretra bruciava come l'inferno, non poteva infilargli quella cosa! Invece, poteva eccome visto che una perlina alla volta, un centimetro alla volta (e ce n'erano davvero troppi!) la Raiko demoniaca spinse quel perverso toy nella sua uretra sensibilissima, spalancandola ben più di quanto avesse fatto col suo dito fino a pochi momenti prima; Bowen inarcò la schiena, urlò e provò anche a contorcersi come una serpe, ma subito la Raiko angelica si sedette sul suo ventre, immobilizzandolo mentre sua sorella ultimava la sua sadica, perversa tortura.
    Man mano che il suo cazzo ingoiava quelle perline, il demonietto si muoveva sempre più debolmente e le sue urla si affievolivano, diventando gemiti davvero laidi mentre il suo faccino si corrompeva irrimediabilmente, con gli occhioni che si riempivano di lacrime, la boccuccia schiusa con la lingua di fuori, apparentemente morta e il suo cazzo, già enorme, che si faceva ancora più duro e gonfio, nemmeno stesse comunicando alla sua perversa aguzzina che quel trattamento brutale era decisamente di suo gusto. Alla fine, del tutto sconfitto, il demonietto si portò entrambe le manine a coprirgli gli occhi, come se stesse maldestramente cercando di nascondere la sua espressione oscena, sebbene la bocca ben visibile vanificasse già quel tentativo: non solo perché non smetteva di gemere, ma contratta com'era in una smorfia laida, con la lingua penzoloni e le morbide, piene labbra velate di saliva era l'esatta descrizione di "corrotto". Insomma, se quelle due volevano straformarlo nella loro puttanella sembravano esserci riuscite, tanto che alle provocazioni della Raiko angelica rispose gemendo in maniera davvero oscena e sollevando il bacino verso il suo culo e la sua fica, seguendo con lieve ritardo i suoi movimenti: decisamente più vispo era il suo cazzo che, ormai, era un'enormità congestionata, mostruosamente dura e starebbe colando come un rubinetto rotto se non fosse stato per quel dannato giocattolo. - Io... io... - miagolò con una vocetta davvero deliziosa, meravigliosamente sconfitta, persino timida sempre tenendo le manine a nascondere gli occhi e parte del visetto, poi bofonchiò qualcosa a voce troppo bassa per risultare comprensibile... e se quella su di lui fosse stata la Raiko demoniaca probabilmente avrebbe riso di lui e avrebbe continuato a tormentarlo in quella maniera meravigliosa, ma lei era la Raiko "buona", no? Certo, di sicuro avrebbe riso ma non poteva ignorare che quel delizioso piccino avesse qualcosa da dirle ma non ci riusciva... se solo si fosse avvicinata di un pochino, di certo avrebbe sentito la sua dolce, sottomessa risposta. Non appena, però, la Raiko angelica si fosse piegata abbastanza verso di lui, Bowen avrebbe allargato le dita per mostrarle il suo sguardo bruciante di rivalsa e, spalancando un sorriso davvero feroce, l'avrebbe afferrata per il collo, costringendola a spalmare le sue enormi tette sul suo petto e a sprofondare col viso nell'incavo del suo collo: ovviamente l'intento era di sollevare i suoi fianchi abbastanza per liberare il suo enorme cazzo che, adesso, puntava proprio in direzione di quella fradicia, bollente fica affamata. - Ti fotterò anche l'anima, puttana arrogante! - le sibilò all'orecchio, prima che con una spinta davvero, davvero brutale affondasse tutta quell'enormità in lei; era dannatamente gigantesco, addirittura di più rispetto a quando aveva scopato la "vera" Raiko e benché non fosse quella la migliore posizione per lui, sprigionò tutta la forza sovrumana di cui disponeva il suo corpo da guerriero: le sfondò in un'unica spinta l'utero e lo schiocco prodotto dalle sue grosse palle che le schiaffeggiarono il culo fu davvero, davvero intenso... e immediatamente seguito da molti, molti altri. Bowen, infatti, non perse tempo e la fotté con incredibile ferocia, sempre trattenendola per il collo e, con la mano libera, disseminando di feroci sculaccioni quel culo perfetto. - Non me ne frega un cazzo di sborrare! Vi fotterò fino a farvi incrociare gli occhi, stronze! Vi... sfonderò ogni cazzo di buco! - ringhiò, leccandole l'orecchio con quella lingua oscena da demone e cercando gli occhi della Raiko malvagia: era tutto fuorché sconfitto e glielo avrebbe dimostrato a qualunque costo.
  8. .
    Non preoccuparti, anzi perdona me per l'attesa!


    Se a Bowen avessero chiesto la definizione di Paradiso lui avrebbe risposto, senza alcun indugio, "questo!"... quantomeno prima che la Raiko malvagia gli infilasse un intero dito nell'uretra. Il problema era che, a furia di farlo sprofondare tra quelle quattro, magnifiche tette è probabile che la sua risposta non sarebbe cambiata neppure dopo! Ma come biasimarlo? A parte che quel sottile ditino gli stava regalando un piacere che non credeva possibile, quelle due sembravano fare del proprio meglio per fargli perdere ogni barlume di intelligenza, non solo perché ormai stava venendo letteralmente soffocato dalle tette della Raiko malvagia ma perché quella "buona" gli stava regalando una spagnola così intensa che avrebbe comunque strabuzzato gli occhi senza bisogno di "uno stimolo più intenso", per usare le sue parole.
    Certo, per un tipetto orgoglioso come Bowen era difficile sentirle ridacchiare continuamente senza aver modo di rispondere loro a tono, ma sarebbe stata una palese bugia dire che quel trattamento gli stava dispiacendo, anzi! Certo, nei secondi immediatamente successivi a quel dannato dito il demonietto non pensò proprio a nulla e si limitò a gemere e a contorcersi sotto i loro occhi compiaciuti mentre, proprio come notava la Raiko angelica, il suo cazzo diventava ancora più duro. Però un animo come il suo non era affatto facile da piegare e, sia pure a fatica, reagì mostrando a quelle due che era tutt'altro che domato: le provocò entrambe, assecondò i loro movimenti e cercò di baciare, nella maniera più perversa possibile, la Raiko malvagia. Fu una reazione degna di lode e anche le due Raiko ne rimasero colpite, come dimostrarono i loro commenti sì divertiti ma anche indubbiamente intrigati. - Dovrete... fhare di mheglio! - affermò il demonietto che, con l'orgoglio pasciuto dagli sguardi sorpresi di due meravigliose donne, si stava abbandonando a uno dei suoi consueti sorrisetti da arrogante... peccato che, proprio in quel momento, la Raiko malvagia decise di fare sul serio e di scopare davvero il suo cazzo, al punto che il piccoletto sgranò gli occhioni e la sua boccuccia si deformò in una smorfia spalancata e disarmata. Tutto il suo corpicino si tese fino a mostrare ogni dettaglio della sua muscolatura di guerriero, la sua schiena si inarcò per quanto gli fosse possibile e la lingua demoniaca che stava per infilare tanto baldanzosamente nella bocca della Raiko malvagia s'afflosciò come se avesse perso ogni energia.
    Chazzooooooohhhhh!!!! - gemette, mentre due lacrimoni di piacere gli colavano sulle gote e semplicemente si sentiva dilaniare dal piacere e dalla paura: non avrebbe dovuto fare più attenzione, muoversi un po' più piano? Non avrebbe dovuto neppure trovarsi lì! Eppure il piacere non faceva che crescere ancora e ancora, tanto che il demonietto provò a tornare a baciarla ma controllare quella lingua era divenuto troppo, troppo difficile: a ogni movimento di quella demone o si stendeva come una serpe spaventata o perdeva le forze di colo, tanto che l'unica cosa che gli riuscì di fare fu di leccare le labbra della sua "aguzzina" come se stesse elemosinando un bacio. Bacio che alla fine gli fu concesso e, con un gemito di pura gioia,
    il demonietto ci si perse riuscendo a ritrovare un minimo di controllo per la sua lingua; naturalmente il suo cazzo era sempre più duro e congestionato da far paura, tanto che pareva essersi fatto ancora più gonfio e di un blu ancora più intenso, mentre letteralmente vomitava fiumi di liquido preseminale che riuscivano a fluire malgrado l'occlusione di quel dannato, meraviglioso dito. Dire che si stava abituando sarebbe stato troppo ma... come dire? Stava trovando un suo ritmo, questo era indubbio; almeno finché la Raiko "buona" non gli accarezzò la zona proprio sotto la coda, facendogli sbarrare gli occhi e irrigidire tutto per un attimo: non avrebbe osato, giusto? Avrebbe osato eccome, tanto che quando le membra del demonietto si rilassarono a forza di carezze, lei non ebbe la benché minima esitazione a infilargli ben due dita in quell'ano delizioso, assurdamente vellutato mentre il demonietto esplodeva in un grido soltanto parzialmente soffocato dalla bocca della Raiko malvagia. - NOOOOOOOOOOOHHHGGGHHHHGGHHHHHH!!! - beh, forse "grido" non è la definizione più adatta, forse "verso osceno" assolverebbe meglio a questo compito, di certo il corpicino del demonietto venne scosso da vere e proprie convulsioni mentre la sua uretra si stringeva impazzita attorno al dito della Raiko malvagia e il suo ano faceva lo stesso; passarono dei lunghissimi attimi in cui Bowen non fece altro che tremare, gemere proprio nella maniera deliziosa e sconfitta che di sicuro avrebbe fatto bagnare quelle due sadiche e piangere calde lacrime di puro godimento mentre il suo cazzo fremeva e fremeva come un vulcano che sta preparando una grossa, spettacolare eruzione. Ed è proprio quello che accadde: quello sperma era dannatamente denso e l'uretra era praticamente occupata da quel dito, quindi per prima cosa quell'enorme verga si gonfiò come se fosse pronta a esplodere, poi l'uretra si sarebbe allargata così tanto che il demonietto avrebbe uggiolato dal dolore se avesse potuto muovere un muscolo della bocca e, se la Raiko malvagia non avesse tolto quel dito, il seme avrebbe preso a schizzare dappertutto come un dannato geyser. Sarebbe stato un orgasmo molto, molto lungo forse il più lungo di tutta la sua vita e, per tutta la sua infernale durata, Bowen si sarebbe contorto dal piacere, avrebbe gridato, mugolato e il suo corpicino si sarebbe spezzato più e più volte, mentre una quantità di seme davvero oscena sarebbe finita letteralmente ovunque, se le due non avessero preso le adeguate contromisure.
    Alla fine, un'eternità dopo, l'orgasmo si sarebbe concluso e il demonietto avrebbe mostrato il visetto allucinato, con la boccuccia schiusa e la lingua di fuori di chi è irrimediabilmente "svuotato"... ma il suo cazzo non pareva tutt'altro che d'accordo: era più duro che mai, oscenamente gonfio proprio come le sue palle, testardamente ancora piene. - Vhogliooooh... scoparvih! Vi voglio fottere, fottere! - ringhiò a fatica il demonietto, afferrando con entrambe le manine le tette della Raiko malvagia e guardando con aria di sfida quella buona. - Vi scoperò fino a farvi impazzire! - affermò, spingendo il bacino verso l'alto, come se fosse così impaziente da doversi sfogare scopando l'aria... cosa che era assolutamente vera! Le due Raiko come intendevano comportarsi?
  9. .
    La personalità di Raiko era più birbante e dispettosa di quanto desse a vedere, poiché a ridacchiare divertita per le provocazioni del demonietto era anche la sua parte angelica, fin troppo complice di quella demoniaca. Probabilmente sarebbe stata una buona frecciatina da lanciare e indubbiamente l'orgoglio del demonietto ne avrebbe giovato, visto che era da un po' che quelle due lo trattavano in un modo decisamente eccepibile... peccato che, in quel momento, l'orgoglio di Bowen era irrimediabilmente afono. Provava, ovviamente, a strepitare per farsi sentire ma il suo proprietario era totalmente conquistato dalle tette che ciucciava fin troppo affamato e da quelle che gli strizzavano in un morbido, meraviglioso abbraccio il suo cazzo fin troppo duro ed enorme. Insomma, era in quello che avrebbe definito senza alcun timore "Paradiso" e anche se la sua boccuccia, tra una "poppata" e l'altra, si lasciava andare a provocazioni che mostravano indiscutibilmente la sua consueta monelleria, era indubbio che erano rivolte più a eccitarle e a convincerle a fare sul serio che a sfidarle davvero.
    C'è anche da dire che buona parte del sangue che doveva ossigenargli il cervello era defluito in un punto superfluo da menzionare, quindi pensare e parlare di conseguenza era diventato decisamente difficile, al punto che non notò affatto lo sguardo d'intesa che le due Raiko si scambiarono all'ingrossarsi del suo membro, bensì concentrò i suoi occhi sulla bocca spalancata di quella buona, facendo pensieri decisamente intuibili. Né si preoccupò quando la Raiko malvagia gli carezzò i capelli, commentando fin troppo interessata quanto stava accadendo tra le sue game: alle carezze che dedicò alla sua testa, Bowen socchiuse gli occhi come un gatto coccolato e sfregò le gote su quelle tette che, senza timore di esagerare, amava alla follia ovviamente spingendo al contempo il bacino verso la bocca della Raiko buona, in piccoli colpetti che avevano l'unico scopo di premere con la cappella su quelle dolci, morbide labbra spalancate. Probabilmente una parte negletta del suo cervello, deputata alle incombenze noiose, stava elaborando le parole della Raiko demoniaca per produrre una risposta un minimo a tono, dopotutto la birbanteria per lui era una sorta di riflesso incondizionato, ma le mosse di quest'ultima resero superfluo quel lavoro: mentre, infatti, le succiava un capezzolo con tutta la perizia di cui era capace, gli infilò il medio in bocca spingendolo decisamente in fondo; il demonietto aprì gli occhi, sorpreso, ma si abituò quasi subito a quella che giudicava una sensazione piacevole e si mise a succhiarlo con passione, dandogli libero accesso alla morbidezza che sapeva di depravazione della sua bocca, avvolgendolo più volte tra le spire della sua lingua (che, come detto da lei) davvero, davvero lunga.
    Mhhh... - mugolò di piacere, aiutando con entusiasmo la Raiko buona che, nel frattempo, gli stava regalando una spagnola semplicemente sublime, tanto che quando prese a leccargli la cappella prese a gemere ancora più rumorosamente, sistemandosi ancora meglio tra i loro due corpi. - Che potreste cavalcarmi fino a morire? Oh sì... - miagolò non appena la sua bocca fu libera, commentando con totale spontaneità le parole della Raiko malvagia. Commento che sarebbe anche potuto sembrare di sfida, certo, ma che in realtà era un puro, semplice invito. Ovviamente riprese a succhiare la tetta che era stato costretto a lasciare, accarezzandola in maniera tra il lascivo e il devoto con le manine rese bollenti dall'eccitazione, ma venne distratto dalla presa intensa, quasi violenta della Raiko malvagia sul suo glande: - Ahn! C-cazzo, tesoro, vacci pi-ahnoo...! - gemette rumorosamente, mentre il suo cazzo ipersensibile fremeva e pulsava violentemente, tanto tra le dita della Raiko cattiva quanto tra le tette di quella buona. - Che c'è, sei offesa per quella storia dell'originale? Oh, non credevo che mi avessi messo il bro-OH! Ehi!! Ma che cazzo ti dice la testa!? Piano, pianoohhhhhh!!! - la testa, a quella Raiko, diceva di infilare il dito che gli aveva fatto succhiare proprio nella sua larga, spalancata uretra: inutile dire che il demonietto spalancò gli occhioni e che tutto il suo corpicino si tese deliziosamente per la paura; per un attimo gli balenò in mente di opporsi, di tirare via quella mano fin troppo curiosa ma fu troppo lento e il piacere, mentre la sua boccuccia si perdeva in vocali sempre più ripetute e distorte, lo fulminò con una tale forza da privarlo da qualsivoglia forza. Le due Raiko lo avrebbero visto inarcare la schiena, spingere il bacino proprio verso quel dito e seppellire completamente il viso tra quelle tette meravigliose, mentre le strizzava con le mani incapace di fare altro.
    Era assurdo, avrebbe dovuto fare un male cane e infatti la sua prima reazione era stata di paura, invece il suo cazzo aveva letteralmente inglobato quel dito senza alcun problema e adesso la sua uretra, sconvolta, lo strizzava ritmicamente come se stesse tentando di succhiarlo; per un lungo attimo la mente di Bowen non fu che un lampo bianco, mentre lui gemeva e sbavava sul seno della Raiko malvagia e quella verga oscena non faceva che fremere e pulsare di più, tanto da apparire ancora più grossa di prima. - Ahhhn... ahhnnchoh... - gemette, provando ad articolare ma era difficile, soprattutto dopo che la tensione che animava il suo corpicino si era spezzata e lui era crollato in sul corpo meraviglioso, perfetto della Raiko malvagia. Questa difficoltà lo irritò e gli fece corrugare le sopracciglia, prima di fare un nuovo tentativo: - Ahnchora!! Scophamih ihl cazzo di pihù! Di più! - ringhiò e a dimostrazione di quanto fosse tutt'altro che sconfitto, prese a muovere i fianchi velocemente su e giù, in modo sia da scopare le tette della Raiko buona e sia di farsi scopare il cazzo in quella maniera assurdamente piacevole. E, a rimarcare il fatto che quelle due avevano ancora parecchia strada da fare per metterlo in difficoltà, dopo aver scoccato uno sguardo di sfida alla Raiko buona, reclinò il capo all'indietro in maniera volutamente oscena, esponendo ancor di più tutto il suo grazioso, perverso corpicino, e allungò la lingua per carezzare le labbra di quella cattiva: lei poteva anche scopargli il cazzo, ma lui le avrebbe scopato la bocca!
  10. .
    Le due Raiko furono ammirevolmente premurose nel lasciare a Bowen tutto lo spazio e il tempo necessari ad ambientarsi in quella nuova, sorprendente situazione... peccato che il demonietto fosse uno spirito davvero adattabile, soprattutto quando si parlava di aggiungere altre meravigliose tette a un contesto già molto, molto apprezzato. Insomma, per dirla diversamente, Bowen era in sollucchero e se le due non l'avessero interrotto, avrebbe continuato a ciucciare entrambi quei capezzoli deliziosi con visetto languido per via del desiderio che lo divorava. D'altronde come biasimarlo? La Raiko malvagia ostentava in un modo così perverso il suo piacere, la sua eccitazione che il demonietto avrebbe voluto leccarle ogni goccia di saliva che si lasciava sfuggire, mentre quella buona era così assurdamente arrapante mentre tratteneva i suoi gemiti senza, però, celare il suo desiderio che avrebbe voluto ficcarle la lingua in bocca e scoparle la gola in modo non dissimile da come avrebbe voluto fare con altro. Insomma, in un situazione simile era davvero facile rammaricarsi di non avere altre o tre bocche e almeno un altro paio di braccia e cazzi (davvero fortunato Adam!) e di sicuro avrebbe provato a richiamare il suo potere, se le due non l'avessero anticipato con una mossa inaspettata.
    Il demonietto squittì di gioia quando la Raiko cattiva gli saltò addosso e benché nel suo animo non ci fosse neppure un barlume di candore, per un corpicino grazioso come il suo fu molto facile trasformare tutta la sua cupida felicità in un versetto fin troppo carino! Non che ebbe modo di aggiungere altro, poiché la Raiko "malvagia" lo invitò al silenzio mentre gli puntualizzava la loro vera natura e la decisione che ardeva nei loro cuori... tutto molto bello, ma sinceramente Bowen sapeva soltanto che erano delle gnocche da paura (proprio come l'originale, ça va sans dire) e che voleva scoparle fino a farle incrociare gli occhi! Per il resto, aveva soltanto parole di lode per il potere e lo spirito guerriero di Raiko. Per questo motivo, docile come un agnellino, permise alla Raiko cattiva di scivolare alle sue spalle, imprigionandolo in un perverso abbraccio alle spalle e mettendogli la testa proprio nel centro di quel paradiso che erano le sue tette. Bowen dovette faticare per non fare le fusa come un gattino e aveva già schiuso la bocca per leccare ogni porzione di pelle a portata che la Raiko buona agì in coordinazione con la gemella: entrambe scoprirono completamente i loro splendidi seni e lei si dedicò ad avvolgerli attorno alla sua enorme verga, di cui immediatamente vezzeggiò la punta con la lingua.
    Ahhh... nghhh!! - gemette il demonietto, sgranando gli occhi prima di socchiuderli e reclinare il capo all'indietro, premendo quindi ancora di più con la faccia su quelle meraviglie, mentre alzava il bacino verso l'alto in un riflesso del tutto istintivo. Non che quei gemiti fossero tutto merito dell'angioletto, poiché la diavoletta si era dedicata a leccargli il collo e le orecchie con grande perizia, facendolo fremere tutto e rendendo così quel corpicino così grazioso e perverso ancora più delizioso; non solo, infatti, era ancora più caldo di prima ma la sua pelle, già lascivamente morbida, lo era diventata ancora di più, mentre tutti i muscoli sottostanti si tendevano frenetici e si mettevano in mostra sorprendentemente scolpiti. Così, mentre la Raiko buona si godeva la vista di quegli addominali cesellati, quella malvagia poteva bearsi della morbidezza di quel culetto fin troppo tondo e pieno, che si contraeva per lei, assieme ai fremiti di quella codina di batuffolo. Il demonietto era in inferiorità numerica ed era davvero in una posizione di svantaggio... se soltanto avesse potuto usare il suo potere! Purtroppo, però, tutta l'oscurità che poteva controllare era fusa con la vera Raiko e, quindi, non restava che un'ultima freccia al suo arco: - Ed è così che... vorreste vincere la sfida? - oh sì, era in trappola (la trappola più bella di sempre) e in estremo svantaggio... ma gli rimaneva comunque una sfacciataggine che avrebbe fatto perdere la pazienza a un vero angelo! - Se continuerete così la vera Raiko avrà finito e io avrò ancora le palle piene... sicure che non avete bisogno del suo aiuto? - chiese mostrando un ghignetto da vero birbante, mentre con la mano destra pizzicava il capezzolo della Raiko buona mentre con la sinistra strizzava, decisamente più forte, quello della cattiva. - E' proprio vero, l'originale è sempre migliore... - sì, aveva perfettamente capito che entrambe erano Raiko, che non c'erano davvero differenze ma, insomma, perché perdersi la possibilità di vederle fare sul serio? Sì, Bowen aveva raccolto la sfida e, come a sottolinearlo, il suo cazzo stretto in quella morsa meravigliosa pulsò con forza e si fece ancora più gonfio, ancora più duro ed enorme, in un'evidente richiesta alla Raiko angelica di fare di più, di fare meglio. E che dire delle gonadi che premevano contro il pube di quella diabolica? Mai così grandi, dure e piene! Anche senza il suo potere e anche in quella situazione di svantaggio il demonietto provava a tenere testa a entrambe: cosa avrebbero fatto per portare a termine il loro compito? Di certo Bowen non aveva alcuna intenzione di collaborare, dato che continuando a stuzzicare il capezzolo di entrambe, si mise beatamente a succhiare e a leccare con quella lingua oscena il seno finora trascurato della Raiko malvagia.
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    Fu più che meraviglioso, fu perfetto: Bowen non era perfettamente cosciente di come ogni suo gesto, ogni sua azione stesse filando il nodo magico che quel perverso, sublime rito doveva stringere tra loro... ma non era importante, poiché ogni suo respiro, ogni pulsazione del suo cuore era guidata dalla brama verso di lei e bastava questo, semplicemente questo, a renderlo un perfetto complice del rituale di Raiko. E comunque, se anche il demonietto fosse stato perfettamente consapevole di tutto ciò, tale consapevolezza sarebbe scivolata nell'oblio al solo sentire le invocazioni perverse e le grida rotte della guerriera: trattenere il suo orgasmo oltre sarebbe stato impossibile come far schiantare a terra un drago con un lazo e, semplicemente, eruttò dentro di lei mentre le donava le sue migliori espressioni perverse e gemeva di puro godimento. Sentirsi stringere in quel modo dalle sue cosce e vederle inarcare la schiena mettendo in mostra quel seno da meraviglia non migliorò affatto le cose e, addirittura, convinse i suoi fianchi irrigiditi dal piacere a riprendere a scoparla come (è proprio il caso di dirlo) un indemoniato.
    Un orgasmo tanto intenso, tanto lungo avrebbe dovuto stroncarlo o, quantomeno, svuotarlo ma Bowen si sentiva arrapato come mai in vita sua e, soprattutto, era pieno di energie che avrebbero dovuto stupire lui per primo... ma figurarsi se poteva porsi domande simili! O notare come Raiko avesse, in qualche modo, padroneggiato il suo potere o, addirittura, stesse convertendo il suo seme in energia. No, il demonietto notava soltanto che tra quelle tette voleva soffocare e che, allo stesso tempo, voleva infilarle la lingua in gola tanto era bella con quell'espressione tra il compiaciuto e il perverso. - Non mi rispondi? Vuoi che ti preghi ancora? Vuoi che ti supplichi... oppure vuoi essere ancora tentata, mh? - miagolò con una vocetta a dir poco deliziata, leccandole un capezzolo quasi con noncuranza, avendo ben cura di mostrarle la sua lunga, sinuosa e vellutata lingua blu. Avrebbe continuato a tormentarla finché non avrebbe ricevuto la risposta desiderata, ovviamente senza lesinare di premerle contro la femminilità quel cazzo enorme e durissimo o quelle palle fin troppo gonfie... - Mi senti? Io-ahi! - si stava mordendo il labbro inferiore per tentarla un po' di più, quando squittì in un gridolino di dolore misto a stupore... e a piacere? Una mano femminili, infatti, gli aveva stretto quelle gonadi troppo piene in una morsa davvero inaspettata, tanto che il demonietto era sobbalzato spaventato, tendendosi tutto. - Ma che succedeeehh, mhhhh... - non fece neppure in tempo a voltarsi per capire cos'era accaduto che una bocca morbida, compassionevole baciò e leccò proprio il punto colpito e Bowen, immediatamente, perse ogni grammo di forza che aveva: il suo visetto si sciolse in una smorfia di puro godimento e le sue membra fremettero, donando alla sconosciuta proprietaria di quella lingua lo spettacolo del suo ano blu che si contraeva assieme alle sue palle e, poco più sopra, quella dolce codina che scodinzolava felice.
    Quel tocco gentile (e perverso) durò sufficientemente poco perché il demonietto potesse finalmente voltarsi e ammirare uno spettacolo davvero, davvero inaspettato: davanti a sé c'erano ben due Raiko vestite una da angelo e l'altra da demone. I suoi occhioni si sgranarono e il suo faccino assunse un'espressione di così totale meraviglia da renderlo semplicemente delizioso oltre che assurdamente candido; non che il candore potesse sopravvivere a lungo in una situazione del genere, poiché al solo sentire la spiegazione delle due Raiko, quel carinissimo faccino si piegò in un ghigno davvero, davvero perverso. - Raiko... così finirai per viziarmi! - miagolò con una voce tutt'altro che incline al rimprovero, guardando negli occhi l'originale, prima di rivolgere tutta la sua attenzione alle nuove arrivare, col suo ghigno che si faceva ancora più largo nell'osservare lo splendido, volgare gesto della Raiko "cattiva". - Oooohhh... capisco! Come sei... siete premurose. Beh, Raiko, mentre prepari tutto... spero che ti godrai lo spettacolo. E' tutto per te. - rivolse un'ultima, divertita occhiata alla guerriera prima di gattonare sul letto e avvicinarsi alle sue metà, naturalmente offrendole lo spettacolo del suo splendido, sodo culetto che si muoveva senza fretta. - Per fortuna che ci siete voi... mi sarei sentito così solo, sennò! - miagolò con una vocina fin troppo dolce, prima di alzarsi ormai giunto alla sua meta e far scorrere le sue piccole, morbide manine sui loro corpi. - E ditemi, da chi devo iniziare? - chiese con un tono che tornava nuovamente birbante, mentre i suoi occhi bevevano avidamente lo spettacolo di quei due corpi perfetti e magnifici. - Forse volete farmi da... diavoletto e angioletto per aiutarmi a scegliere? Oppure... - la lenta, calda carezza delle sue mani risalì fino ai loro seni, afferrando il sinistro della Raiko "buona" e il destro della "cattiva", facendo in modo che l'uno premesse su quello dell'altra, mentre lui fissava con evidente acquolina i due capezzoli così vicini da sfiorarsi. Inutile dire che li accolse entrambi in quella sua boccuccia soltanto apparentemente piccola e li avvolse più volte tra le spire della sua lingua, succhiandoli con devozione entrambi; certo, quello della Raiko diabolica venne anche pizzicato con le zannette, mentre quello della controparte angelica venne titillato dolcemente con la punta della lingua ma entrambe si sarebbero godute un trattamento tanto intenso quanto entusiasta, con gli occhioni del demonietto che guizzavano ora sul viso dell'una ora sull'altra, in modo da non perdersi neppure la più piccola reazione.
    Avrebbe potuto continuare in eterno a pascersi di quelle meraviglie e provare a stringere quelle tette troppo grandi con le sue mani troppo piccole... ma un discorso andava finito: - ...oppure non volete proprio lasciarmi una scelta? - chiese, staccandosi da quei capezzoli lucidi della sua saliva e che sarebbe tornato a leccare uscendo tutta la sua lunga lingua, in un gesto osceno ed esplicito, prima di divertirsi a sfregarli ora l'uno contro l'altro, ora con la sua lingua proprio nel mezzo. Stava giocando col fuoco? Forse. Aveva paura di scottarsi? Assolutamente, definitivamente no.
  12. .
    Un'unica brama s'era iscritta nelle sue carni, un unico imperativo muoveva i suoi fianchi e dettava il ritmo del suo cuore, impegnato in battiti convulsi e furiosi: scoparla, scoparla e ancora scoparla. Voleva colmare Raiko di sé, voleva sentirla gridare il suo nome e il suo piacere mentre quel corpo meraviglioso, sublime tremava e s'irrigidiva in spasmi convulsi soltanto per lui. Affondò in lei come un coltello rovente nel burro, arrivando a colpirla con le sue gonadi gonfie ben prima di quanto avesse immaginato, eppure un attimo dopo che fu sepolto in quelle carni di velluto, gocciolanti di impazienza e piacere, si sentì stringere in una morsa deliziosamente feroce e gemette anche lui, quasi sorpreso mentre i suoi occhi bevevano ingordi l'immagine deliziosa di una Raiko stravolta dal desiderio, libera da ogni traccia di vergogna o di timore. - Sì cazzo! Amo questi rumori, amo scoparti! - proruppe, non meno eccitato di lei, intensificando le spinte tanto da rendere quei suoni bagnati ancora più osceni, ancora più rumorosi.
    Era magnifico, lei era magnifica e il demonietto non poté più trattenersi: la sua natura demoniaca, quindi la sua parte più ingorda, prese il sopravvento e risvegliò il suo potere, avvolgendo il corpo meraviglioso della guerriera con una sottile, bollente coltre di oscurità, che prese a massaggiarla, titillarla e ad adorarla in ogni lembo di pelle disponibile ma, soprattutto, nei suoi punti più sensibili; i suoi capezzoli, il clitoride e l'ano non avrebbero conosciuto requie, lingue e dita oscure li avrebbero vezzeggiati fino allo spasimo mentre il demonietto affondava in lei con sempre più intensità, con tutto l'impeto che il suo corpicino da guerriero poteva produrre e con tutta la furia della sua brama. Amò come Raiko non s'irrigidì neppure per un attimo, immediatamente fiducia e si abbondonò con entusiasmo alle sue cure, gemendo di apprezzamento e in maniera lievemente diversa al tocco della sua oscurità; Bowen ebbe l'impressione che il corpo della donna fosse divenuto uno splendido strumento musicale che, nelle sue mani produceva una meravigliosa melodia, seguita anche dai lineamenti di quel volto perfetto, che non era ancora pago di baciare. La scopò con ancora più furia e proruppe in un gemito languido, quasi stupito quando si sentì stringere ancora di più a lei, fino quasi a sprofondare in quelle forme giunoniche e il calore delle sue carni divenne improvvisamente quasi insostenibile: sentì il piacere espandersi in lui, all'inseguimento di un acme sempre più vicino ben prima che lei lo pregasse in quella maniera così dannatamente erotica. - Vengo! Sborro, cazzo! Sì, sì! Insieme, facciamolo insieme! - gemette e ringhiò allo stesso tempo, mentre il suo corpicino tonico s'irrigidiva in uno spasmò violento, con le sue membra che divenivano per un attimo d'acciaio e la sua codina che fremeva dallo sforzo: voleva davvero venire, afferrare l'acme dell'orgasmo che palpitava a pochi respiri da lui... ma voleva farlo insieme a lei, non un attimo prima! Per questo tese ogni sua singola fibra, per questo quel dolce visetto si contrasse in una smorfia di brama e adamantina decisione, per questo affondò in lei con tutte le sue forze finché non sentì una sensazione meravigliosamente umida, calda zampillargli sul pube, sulle gonadi più gonfie e contratte che mai; i suoi occhioni si sgranarono, si strinse a lei in un abbraccio convulso e in un gemito deliziosamente grazioso e perverso insieme, si liberò in lei dopo un'ultima, violentissima spinta. Il primo fiotto fu così copioso, così meravigliosamente perfetto che Bowen non ebbe altre forze se non quelle necessarie ad aggrapparsi a lei, mentre il suo cazzo fremeva ed eruttava seme bollente e i suoi meravigliosi occhioni sparivano verso l'alto, in un'espressione davvero oscena. Si riprese soltanto dal secondo fiotto, poiché gemendo strinse le labbra e tornò a guardarla, mordendole un senoo mentre ricominciava a fotterla senza pietà: inutile provare a contare per quanto tempo la riempì con foga spietata, affondando in lei mentre quell'enorme cazzo schizzava e schizzava apparentemente senza fine, Raiko gli aveva chiesto di dargli tutto il suo seme e lui aveva tutta l'intenzione di obbedirle. Dopotutto come resistere al richiamo di quella fica perfetta, di quelle contrazioni che parevano quelle di un bocca affamata, di una gola bisognosa di essere dissetata? Il demonietto si riversò tutto dentro di lei... e non gli parve affatto di riuscire a colmarla, benché dall'unione dei loro corpi ormai il seme ruscellava in maniera a dir poco oscena e assurdamente copiosa.
    Alla fine, però, anche quell'acme incredibile si esaurì e Bowen, che aveva continuato a succhiarle una tetta per tutto quel tempo, si staccò con un mugugno soddisfatto, quasi languido, guardandola con occhioni liquidi di piacere. - E' stato... incredibile! - miagolò con una vocina roca e affaticata, prima di leccare con devozione quel povero seno martoriato dalle sue zannette. - Così bello, così intenso... - continuò, socchiudendo gli occhi dal piacere e movendo nuovamente i fianchi che, per qualche attimo, si erano finalmente quietati. - ...è per questo che ne voglio ancora! - esclamò, sorridendole in quella maniera tanto birbante, con gli occhioni che brillavano di un desiderio tutt'altro che appagato. - Mi senti, vero Raiko? Senti quanto sono duro... quanto sono pieno, ancora? E' per te, è perché tu sei troppo, troppo arrapante... ti voglio ancora, ti voglio più di prima! Tu... tu mi vuoi? - era tutto totalmente, assurdamente vero: quel cazzo enorme era turgidissimo e, quanto alle suo palle, quando le poggiò sulle sue labbra la guerriera avrebbe potuto constatare che non erano affatto meno gonfie di prima. Quella oscena, perversa domanda scivolò sulle labbra di Raiko come un ansito vellutato, mentre il demonietto si stringeva a lei fino a farle sentire i suoi piccoli, graziosi e turgidissimi capezzoli premerle sulle tette, mentre la seconda pelle d'oscurità che ancora la ricopriva riprendeva a stimolarla con spietata esattezza. Che Raiko avesse un piccolo, enorme e delizioso problema da risolvere?
  13. .
    Raiko era semplicemente perfetta e non c'era un solo punto del suo corpo in cui lo sguardo del demonietto non si sarebbe perso estasiato: ogni singola fibra delle sue membra, ogni singolo lembo di pelle meritava occhiate bramose e devote insieme, tanto che il demonietto sperimentava l'assurda frustrazione di non potersi beare di ogni dettaglio contemporaneamente, trovandosi costretto a focalizzare la sua attenzione ora su quelle splendide, enormi tette sobbalzanti, ora su quel ventre allenato che si tendeva per lui, per i movimenti della sua lingua; l'elenco potrebbe continuare ma il Cavaliere trovò, forse inaspettatamente, uno spettacolo che da solo valeva più degli altri: il volto di Raiko, infatti, stava venendo trasfigurato dalla dura lotta che il suo imbarazzo stava ingaggiando col piacere e con la lussuria. Vedeva come quei perfetti lineamenti fossero rigidi, contratti dalla vergogna... e vedeva anche il piacere che li faceva tremare, che minacciava di distorcere le sue labbra in un sorriso laido, che attraeva quei meravigliosi occhi verso l'alto. Bowen vedeva tutto questo e se ne pasceva con non meno ingordigia di come beveva i suoi umori o contorceva la lingua nelle profondità della sua fica.
    Certo, così poteva sembrare che il demonietto avesse il controllo ma non era propriamente così, perché si sentiva bruciare e il cazzo gli doleva per quanto fosse duro, tanto che quando Raiko proruppe in quella richiesta oscena, mostrando quanto lo desiderasse semplicemente non fu più in grado di trattenersi oltre: saltarle addosso, strusciarle la verga sulla fica bollente e sussurrarle sulle labbra tutti i suoi pensieri più laidi fu soltanto una necessità che andava soddisfatta, senza stare a tergiversare o a trattenersi, dopotutto chi è che trattiene il fiato senza un motivo valido? E non c'era, sotto al cielo, un solo motivo valido perché non dovesse scoparla fino a perdere la voce e sfinirsi totalmente! Finalmente la vergogna nel viso della guerriera andò in frantumi e sentirla ansimare soltanto perché le premeva l'asta contro la femminilità fradicia fu uno sprone migliore di qualunque invocazione perversa, tanto che il demonietto la penetrò pochi attimi dopo, guardandola negli occhi per non lasciarsi sfuggire la più piccola delle sue reazioni. Sospirò di piacere, socchiudendo un attimo gli occhi, quando finalmente la cappella la solcò e poi sparì dentro di lei, prima di riaprirli e fissarli in quel volto splendido, che desiderava ardentemente venir travolto dal piacere; sorrise, perverso, nel sentirsi afferrare per le natiche sode prima ancora di sentirla gemere e amò il grido bramoso, perverso che proruppe da quella gola che tanto desiderava mordere succhiare.
    Tutto il tempo aspettato, tutto il desiderio accumulato ben oltre la sua capacità di disciplinarsi... ne era valsa totalmente, magnificamente la pena. La fica di Raiko era un paradiso di liquido e bollente desiderio, era velluto intriso di miele e l'unica cosa che desiderava era spingersi sempre più a fondo, riempirla totalmente fino a smarrire se stesso e ogni cosa che non fosse la brama di fotterle finanche l'anima. Se la guerriera proruppe in un verso di puro godimento, il demonietto la imitò subito dopo, socchiudendo gli occhi e inarcando la schiena all'indietro quel tanto che bastava per mostrarle il suo collo vellutato, invitante tutto in tensione assieme al resto del torso, contratto dallo sforzo e dal piacere. Era più che meraviglioso, era perfetto e quando finalmente i loro pube si congiunsero e le sue gonadi premettero gonfie, cariche su lei tornò a guardarla con un'espressione totalmente, assolutamente laida. Espressione che si accentuò alla disperata, perversa preghiera di Raiko: lo pregò di scoparla, lo pregò di fotterla con tutte le sue forze e Bowen gemette dal desiderio, baciandola con foga mentre allontanava i fianchi per darle l'affondo violento, intenso che desiderava. Quell'enorme cazzo palpitante si abbatté su di lei con una furia del tutto imparagonabile alla lenta delicatezza con cui l'aveva conquistata prima, col demonietto che si sentiva magnificamente circondato, imprigionato da Raiko: le sue mani e le sue gambe gli circondavano i fianchi, gli artigliavano il culo pieno e tutto il suo corpicino letteralmente sprofondava in quello perfetto e giunonico della donna. - Sì... SI'! Cazzo, sì! Ti voglio anch'io, voglio distruggerti la fica! - dovette gridare, staccandosi di colpo dalle sue labbra e guardandola con gli occhioni sgranati e quasi spiritati, assurdamente famelico, prima di fiondarsi a baciarla nuovamente, gettandole le braccia al collo e stringendola in un abbraccio totalmente abbandonato ma, non per questo, meno feroce. Tutto il corpicino del demonietto premeva sul corpo della donna e, se il peso era assolutamente trascurabile, così non era per la forza che sprigionavano quei fianchi così perversamente androgini: sotto la pelle diabolicamente vellutata i muscoli del demonietto erano puro acciaio e i suoi fianchi si muovevano spietatamente violenti, sbattendole quell'enorme, turgido cazzo con tutta la forza che erano capaci di sprigionare.
    Eppure non era ancora abbastanza, Bowen voleva molto, molto di più! Il corpo di Raiko era così dannatamente perfetto, così assurdamente invitante che avrebbe voluto avere un altro paio di braccia proprio come Adam e almeno un'altra bocca... e il suo potere lo ascoltò, poiché l'oscurità iniziò a colare calda, densa su Raiko. Aveva imparato a conservare Artiglio sulla sua pelle, nelle zone in cui era nera, in modo che non lo ingombrasse e che qualcuno non potesse pensare di rubarlo (Evelynn, per esempio... sebbene con lei questo trucco potrebbe non avere molto successo) e adesso stava reagendo ai suoi desideri sciogliendosi e cadendo come pioggia di tenebra sul ventre e sul seno della guerriera; immediatamente si rese sottile e aderente come una seconda pelle e iniziò a ricoprire un'ampia parte del torace di Raiko che, però, l'avrebbe percepita con lo stesso calore e la stessa consistenza della pelle di Bowen. Era come se il demonietto la stesse accarezzando con tutto il corpo o con le mani o con le labbra, mentre quella marea oscura cresceva e le avvolgeva i seni, il ventre e il clitoride; il demonietto era molto abile a controllare il fulcro del suo potere e mentre era impegnato a fotterla e a baciarla ferocemente, Raiko avrebbe sentito la stessa bocca che era unita alla sua succhiarle i capezzoli e il clitoride, leccarle le grandi labbra e scivolare sempre più in basso, fino a dare un bacio appassionato al suo ano. Voleva farla impazzire, voleva darle un piacere tale da farla godere come mai prima di allora e, proprio per questo, l'oscurità risalì anche sul collo della donna, stringendolo come prima aveva fatto quel collare spezzato dal suo cazzo, fino a raggiungere le labbra e unirsi a quelle del demonietto: Raiko avrebbe avuto la sensazione che un'altra bocca, gemella della prima, si fosse aggiunta e quasi immediatamente una lingua d'oscurità si sarebbe fatta largo nella sua bocca, unendosi alla danza perversa che già veniva consumata. Quel folle bacio a tre durò ancora a lungo, mentre tutte le zone erogene di Raiko venivano spietatamente stimolate e lui continuava a scoparla senza alcun riguardo proprio come lei gli aveva chiesto... poi il demonietto si staccò, sebbene il bacio non si concluse affatto: il lembo di oscurità era sulle sue labbra e la lingua di oscurità continuò imperterrita la sua danza.
    Vieni per me, Raiko... vieni ancora! Voglio scoparti così tanto! Mi sento le palle così piene... ti scoperò per ore, per ore! - non era un discorso particolarmente lucido ma era assolutamente sincero e diceva cose a dir poco vere: malgrado non avesse fatto altro che schizzarle il suo piacere addosso o dentro davvero quelle gonadi apparivano assurdamente gonfie e pesanti, tanto che sbattendo contro il suo perineo producevano un forte e osceno schiocco bagnato. Schiocco che venne seguito dal morso del demonietto su quel collo delizioso, che succhiò mentre le sue mani strizzavano quelle tette già avvolte dalla sua oscurità e i cui capezzoli stavano venendo succhiati con spietata abilità. - Vieni, Raiko, schizzami tutto addosso... - soffio al suo orecchio con una voce assurdamente sensuale, prima di gemere in maniera oscena e leccarle l'orecchio come se fosse un paio di labbra da convincere a schiudersi. Raiko avrebbe potuto resistere a così tante, frenetiche, oscene stimolazioni? E, soprattutto, voleva resistere?
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    L'impazienza mordeva le carni di entrambi e, mentre si avvicinava gattonando in quella maniera perversa, il demonietto notò che le membra di Raiko si facevano sempre più tese, sempre più frementi proprio come se fossero intrise di una forza che non riuscivano a sfogare in alcun modo. Forza? No, bisogno era la parola più corretta e gli occhi grandi, brillanti del piccoletto si fecero ancora più compiaciuti, ancora più bramosi nel sentirsi così tanto desiderato. Adorò come Raiko, sia pure a fatica e senza convinzione, concordò con lui che ancora non potessero congiungersi e fu una fortuna, perché anche per lui era un sacrificio non da poco e che riusciva a sostenere soltanto appellandosi alla sua natura dispettosa e, soprattutto, all'idea di quanto Raiko sarebbe diventata bella perdendosi totalmente nel desiderio e nella lussuria.
    Il bacio che dedicò a quella fica fradicia, pulsante gli donò un piacevole brivido d'impazienza lungo e la schiena e il suo cazzo, premuto contro il materasso, pulsò quasi ferocemente mentre non tratteneva la golosità e si leccava le labbra già lucide di umori. Il versetto che sfuggì a Raiko, però, era uno sprone addirittura migliore della dolcezza irreale dei suoi succhi e il demonietto, avendo cura di mostrarle quella lingua oscena, prese a leccarla con perizia e piacere... sebbene in maniera non adeguatamente profonda. Era ovviamente una provocazione, quel birbante voleva vederla perdere ogni traccia della sua materna dolcezza o, più semplicemente, godersi altri squittii impazienti e la danza frenetica di quel bacino insoddisfatto: era certo che, se avesse smesso di muoversi del tutto e lasciata la sua lingua tutta fuori, ci avrebbe pensato lei a farsela strusciare addosso, tanto era bisognosa di lui! Accarezzò questa diabolica idea per qualche istante, poi la guerriera attirò la sua attenzione con un'affermazione (minaccia?) che gli parve un po' oscura, almeno finché il suo corpo non gliela spiegò: Bowen aveva ancora le sopracciglia corrucciate e gli occhioni velati dal dubbio, quando le carni di Raiko si spalancarono ancora di più e, dopo un osceno e bellissimo palpitare, esplosero in schizzi bollenti; fu colto di sorpresa e proprio quegli occhioni sempre così birbanti si sgranarono e mostrarono un tale stupore da divenire ancora più belli, ancora più graziosi. Durò poco, però, perché le sue labbra si curvarono in un sorriso su quelle decisamente più perverse della guerriera e lasciarono scivolare quella lingua oscena, lunghissima dentro di lei.
    La sete che aveva accompagnato il demonietto fino ad allora non si era placata per qualche leccata e non poteva lasciarsi scappare neppure una goccia da quella deliziosa, bollente sorgente: spalancò la boccuccia il più possibile, tanto che le zannette appuntite premettero contro il pube e le natiche della donna, aiutandosi così a colmarla totalmente di quella lingua interminabile, assurdamente vellutata e morbida. Respirare era una piccola impresa ma al demonietto non importava affatto, la sua vera priorità era non perdere neppure un rivolo di quei deliziosi umori e scoparla con la sua lingua meglio di come avrebbe fatto un cazzo vero; quello, infatti, più che un cunnilingus era un amplesso vero e proprio, con quella lingua oscena che la scopava senza sosta e, al tempo stesso, stimolava in maniera diabolicamente precisa, attenta punti che una verga non avrebbe mai potuto toccare, quantomeno in quel modo. Voleva ogni schizzo che aveva conservato per lui, voleva tirarle fuori ogni goccia del suo piacere! Per questo motivo le abbraccio i fianchi con la braccia, stringendosi ancora di più a lei e scopandola con ancora più impazienza, mentre istintivamente agitava i fianchi e quindi il cazzo contro il materasso.
    Quando tutti quegli orgasmi si esaurirono, Bowen rese i suoi movimenti più morbidi e delicati in modo da accompagnarla dolcemente alla fine dell'acme e, allo stesso tempo, continuare ad assaporarla il più possibile; alla fine si staccò, mostrandole mentre tirava fuori quella lingua lucida di umori centimetro per centimetro, guardandola provocatoriamente negli occhi. - Il tuo sapore, Raiko... il tuo sapore è... - sollevò la schiena e, reclinando appena il capo all'indietro, mugolò il suo piacere, come anche soltanto nominarlo lo rendesse pazzo di godimento. - Meraviglioso! Non posso più farne a meno! Era questo che volevi? Rendermi schiavo della tua fica? - le chiese mentre ancora si leccava le labbra bagnate e col cazzo enorme, durissimo, che pulsava in maniera quasi dolorosa. Immediatamente si slanciò su di lei, le circondò il collo con le braccia sottili, il visetto a qualche respiro di distanza dal suo e, soprattutto, quel cazzo enorme, turgidissimo premuto contro la sua femminilità violento. - Lo so, cosa credi? Lo so che mi cavalcherai fino a farmi sbavare, fino a farmi perdere la voce... - sussurrò lascivo, provocatorio sulle sue labbra, premendosi di più contro quel corpo meraviglioso, quelle tette semplicemente perfette. - Giocherai ancora col mio culo, lo so, lo so... - quasi un miagolio accompagnato da uno sguardo brillante di un giocoso, lascivo rimprovero mentre strusciava quell'asta mostruosa su quella fica fradicia. - ...però non mi importa. Sai perché? - non le diede il tempo di formulare una risposta, perché sollevò i fianchi e, guardandola attentamente negli occhi, la riempì lentamente, un centimetro alla volta, di quella carne oscena e pulsante; fu una spinta lenta, profonda in cui tutto il corpicino del demonietto si strinse di più a lei e divenne un più caldo mentre lentamente, ma inesorabilmente, la spalancava fino ad arrivare alla cervice. Finalmente, quando entrambi i loro pube si baciarono, miagolò un gemito bollente sulle sue labbra e le sorrise perverso, felice. - Non mi importa perché ho ammirato il tuo viso mentre ti apri per me. - si protese il più possibile verso le sue labbra e la baciò con passione, cercando la sua lingua mentre i suoi fianchi iniziavano a muoversi e a scoparla con decisione. Sì, il demonietto non le avrebbe dato modo di abituarsi e avrebbe preso a scoparla con forza, sbattendole dentro tutto quel cazzo osceno, facendo schioccare oscenamente le sue gonadi contro quelle natiche meravigliose, mentre si strusciava con tutto il corpicino vellutato su quello prosperoso, perfetto della guerriera: davvero sarebbe arrivato il tempo di sentirsi sopraffatto dal suo desiderio... ma ancora non era il momento! E per tutto il tempo in cui sarebbe stato sopra di lei, con le labbra unite alle sue, avrebbe marchiato a fuoco nella sua memoria ognuna delle espressioni, ognuno degli spasmi che avrebbe attraversato quel viso meraviglioso.
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    Il demonietto era completamente fuori di sé, sembrava assolutamente dimentico del motivo per cui quel piacevole rituale fosse stato approntato o, ancor più incredibilmente, del fatto che Raiko avesse pur bisogno di respirare, benché (bisogna dirlo) stesse risultando fin troppo abile a nasconderlo! Ma davvero qualcuno poteva biasimarlo per questo? Il piacere che gli artigliava le carni (non meno violentemente di come Raiko gli stringeva le natiche sode) era così assurdamente intenso da rendere impossibile pensare e quando, finalmente, quel perverso collare s'infranse... il godimento divenne ancora più insostenibile. La gola della guerriera si strinse così intensamente che gli parve di venir risucchiato tutto, interamente in quella bocca vogliosa, in quelle carni di vellutato acciaio e che, semplicemente, la valanga di seme che le stava riversando dentro non fosse minimamente sufficiente a placarne la fame.
    Quando finalmente smise di venire e, quindi, Raiko di succhiargli anche l'anima, Bowen era così stravolto e così meravigliosamente intossicato dal profumo di quegli umori deliziosi (quanto era venuta? Che spreco che neppure una goccia fosse finita sulla sua lingua!) che era già tanto se ricordava di respirare, dunque non c'è da stupirsi se continuò a scoparle la gola con quell'enorme, testardo cazzo che proprio non ne voleva sapere di mostrare un minimo di fatica. Naturalmente, quando Raiko lo tirò via da sé, quasi scacciandolo, il demonietto fu costretto a riscuotersi e i suoi bei occhioni, oltre che di stupore, si colmarono di preoccupazione: fortunatamente bastò un'occhiata a Raiko per farle volare via come uccelli migratori, diretti a terre lontane. La guerriera, infatti, mostrava un volto così meravigliosamente sfatto, laido e assolutamente impregnato di brama (oltre che di saliva e umori) che, se non fosse stato già eccitato, avrebbe avuto un'erezione istantanea! Si ritrovò a ghignare estatico, impaziente mentre lei si leccava ogni traccia del suo piacere dal volto o la raccoglieva ingorda tra le dita... sospirò, neanche fosse un innamorato che contempla la sua amata e, col cazzo marmoreo e il culetto che ancora pulsava al ricordo delle sue dita, si morse il labbro inferiore sentendosi terribilmente impaziente: voleva saltarle addosso, voleva scoparla con tutto se stesso! - Dovrei scusarmi... ma sono sicuro che non ti sia affatto dispiaciuto, vero Raiko? - le chiese birbante, mentre se la mangiava con gli occhi, deciso a non perdersi neppure uno dei suoi movimenti sinuosi, così meravigliosamente perfetti e perversi. Si accomodò su quei cuscini come una regina assisa sul suo trono... e sicuramente Raiko avrebbe apprezzato come quegli occhioni variopinti si sarebbero sgranati per lei quando, teatralmente, avrebbe spalancato le gambe o come quel delizioso, minuto corpicino si tese quando le sue dita, le stesse che gli avevano violato il culo, scoprirono quella fica perfetta che, come un fiore colmo di nettare, si ritrovò a colare di nuovi umori.
    Il demonietto si leccò le labbra che prima si era morso e il suo sguardo, da quella femminilità perfetta, risalì agli occhi della guerriera: - Non ho alcuna intenzione di privarti del mio sguardo. Devi sapere quanto amo il tuo sapore e la tua fica... - assicurò, prima di gattonare con la giusta lentezza verso di lei. Raiko era abbastanza alta e lui sufficientemente minuto perché non si perdesse neanche un dettaglio di quella schiena flessuosa, del culetto sodo e gonfio che tanto aveva stretto o della codina morbida, invitante che tremolava a ogni "passo"... oppure di quel cazzo durissimo ed enorme che dondolava ipnotico assieme ai piccoli, turgidi capezzoli blu. Finalmente quel breve tragitto fu colmato e il demonietto posò le sue morbide, piccole manine sui suoi fianchi procaci, mentre portava il visetto in linea col suo. - Sei così bagnata che posso sentire il tuo odore già da qui... è così intenso, credo che potrebbe diventare il mio profumo preferito, sai? - le confessò, premendo e strusciando quella verga durissima e bollente proprio su quella femminilità fradicia. - Cazzo, ho così voglia di scoparti... voglio proprio distruggerti questa fica perversa, voglio fotterti fino a ridurti come prima! - soffiò proprio sulle sue labbra, mentre le manine risalivano fino ad afferrarle morbidamente il volto e si premeva con tutto il suo corpicino delizioso contro il suo. Sembrava volerle dare uno di quei baci che ti tolgono il fiato anche molto dopo essersi esauriti, che fanno tremare le gambe e ti rendono bollenti nei punti più riposti... eppure, quella deliziosa boccuccia scivolò di lato e finì inaspettatamente sul suo orecchio, che si dedicò a leccare con la punta della lingua. - Però non possiamo farlo, giusto? Dobbiamo andare avanti un passo alla volta, vero? Per il rituale, per il nostro legame... - miagolò perverso, prima di mordicchiarle il lobo con le zannette e allontanarsi con l'aria furbetta di un bambino che ha appena commesso una bella marachella. - E ti prometto che, quando avrò finito con la tua fica, passerò al tuo culo: ho tanto, tanto da farti pagare. - un'autentica promessa, fatta guardandola negli occhi e scivolando piano su di lei, finché non fu tutto disteso tra le sue gambe, col visetto davanti a quella fica meravigliosa che guardò bramoso. Finalmente! Era tutta, tutta sua... le afferrò i fianchi con le piccole, morbide mani e dopo un lungo sospiro di piacere, soffiato direttamente in quella carne esposta, la baciò. Un piccolo, dolce bacio che si darebbe alla propria ragazza e che lui dedicò a quella femminilità tanto laida, così meravigliosamente perversa, bagnandosi le labbra dei suoi umori; non la leccò, non usò affatto la lingua poiché fu un contatto quasi pudico, prima di scioglierlo e, guardandola, leccandosi sensualmente le labbra con la punta della lingua. - Chissà... magari il legame è già abbastanza forte perché tu possa sapere che ne penso del tuo sapore senza bisogno che te lo dica io? Vediamo, voglio proprio provare... - quasi ridacchiò, tanto era infantilmente divertito da quel piccolo dispetto, prima di far scivolare fuori quella lunga, oscena lingua blu e dedicarle una lenta, profonda leccata dal perineo al clitoride a cui ne seguì un'altra e un'altra ancora. Quella lingua era assurdamente vellutata e diabolicamente morbida, così tanto che Raiko avrebbe bramato averla dentro di sé... e Bowen si sarebbe dispettosamente rifiutato di accontentarla. Avrebbe, però, pensato intensamente al messaggio che avrebbe voluto condividere con Raiko, nella speranza che il loro legame fosse già sufficientemente stretto da non essere univoco: - Costringimi a leccarti come si deve! - le sarebbe arrivato questo messaggio? C'è da dire che, se non le fosse arrivato con le parole, forse avrebbe potuto leggerlo in quegli occhi che la guardavano provocatori... quanto, invece, al suo sapore, aveva davvero bisogno di sapere che la trovava semplicemente squisita? Il demonietto pensava di no e che avrebbe dovuto soltanto inondarlo e basta di umori.
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