La triologia é fantastica ed é alla base della cultura cinematográfica della mia generazione. Puó non piacere, si capisce, ma sarebbe un po' superficiale ignorarne il valore intrinseco.
Questa triologia é uno sguardo dell'America su stessa. Negli anni 80 si stá logorando giá la sua potenza (in Ropocop III i giapponesi sarebbero giá padroni di mezzo paese), e la Hill Valley degli 80 presenta una famiglia benestante peró non una situazione idilliaca (la decadenza si accentua nel secondo episodio nel futuro di Marty, nel 2015) .
Per "ritornare grande" deve guardare indietro, all'apice della sua potenza, nei raggianti anni 50. Lí c'era l'origine della decadenza.
Recuperata un po' di "forza" rimangono persi i "valori" per mantenere insieme una societá vuota che si possono recuperare andando ancora piú indietro, nel 1885. L'epopea americana delle generazioni colonizzatrici (l'irlandese immigrato) e esploratrici, uno spirito incarnato nella passione di Doc per Jules Verne.
Il finale quindi : tornare al futuro con rinnovato ottimismo. Fantascienza !
Siete assuefatti da 30 anni che ormai non sapete riconoscere più lo schifo!!
Scherzo, ovviamente. Io il valore intrinseco non lo ignoro affatto, anzi. La malinconia di quegli anni e il voler "ritornare grande" è una cosa molto profonda che apprezzo sempre e mi commuove (non letteralmente). Ma rendo merito anche al valore estrinseco: è un film importante per alcune generazioni di esseri umani, sarebbe irrispettoso negarlo. Il mio giudizio personale era puramente tecnico ed estetico Volente o nolente, ho qualche anno in meno di voi e "sento" in modo diverso certi temi e certi stili.
Il mio giudizio personale era puramente tecnico ed estetico
A livello tecnico questa trilogia (specie il secondo) assieme a Chi ha incastrato Roger Rabbit (sempre di Zemeckis e che è uscito tra il primo e il secondo) ha rivoluzionato il mondo degli effetti visivi e ispirato una generazione di filmmaker a spingersi oltre le convenzioni dell'epoca, Spielberg compreso. Ovvio poi che al giorno d'oggi può apparire un po' datato esteticamente ma stiamo parlando seriamente di film pionieri, il primo poi è stato anche realizzato prima della digitalizzazione del cinema quindi eran cazzi a fare certe cose. Un conto è fare un compositing (split screen se vogliamo), tecnica che esiste dall'alba del cinema, un altro è farlo senza scendere a compromessi con la fotografia. Le inquadrature della delorian che vola o le scene con i personaggi che incontrano sé stessi nel 2, con la camera che si muove in modo complesso e con inquadrature ricche di oggetti e comparse che si muovono in scena, negli anni 80 erano sul serio roba da fantascienza.
Ecco un bel video che parla di come hanno realizzato i sopracitati effetti visivi Video
In realtá io mi riferivo al volver "tornare grande" non perché mi commuova o lo apprezzi. Tutto il contrario. Per me é un 'espressione di un malsano chovinismo rigurgitato in una fase calante, ed allo stesso tempo lo trovo un' ammissione implicita di debolezza, il piagnisteo degli sconfitti. A me interessa per il valore sociologico, cioé le psicologie che esprime, suo malgrado, motivo per cui, secondo me, dovrebbero vederlo tutti. Dal punto di vista tecnico sono d'accordo con Zio. Fu dirompente all'epoca in cui uscí.
Viaggiare nel tempo rappresenta da sempre un mio sogno utopistico, poter tornare indietro nel tempo per avere modo di rivedere e riabbracciare persone a me care che non ci sono più, rivivere momenti e situazioni che mi hanno reso felice, avere la possibilità di poter rimediare a errori del passato che si sono poi ripercossi sulla mia esistenza attuale, compiere scelte diverse. È molto probabilmente l'effetto nostalgia quello che provo, lo stesso che percepisco ogni volta che guardo questa pellicola divenuta ormai un classico della cinematografia mondiale. Zemeckis pizzica con ironia le corde della nostalgia ma lo fa senza cadere nello stucchevole, mettendo a nudo i difetti di un'epoca e confrontando due generazioni, quella passata e quella futura, completamente opposte. Un film dal ritmo coinvolgente e impreziosito da un ottimo cast su cui spicca il grandioso Christopher Lloyd nei panni dell'eccentrico ma geniale scienziato. La scena dell'esecuzione in chiave futura di Johnny Be Good di Chuch Barry è entrata nella storia del cinema.
Vi dico solo una cosa, "bigiai" il pomeriggio a scuola per andarlo a vedere, un capolavoro Poi quando uscì in VHS io ed un mio amico passammo ore a cercare i particolari del film.