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Tristessa.
I'm seeing a tunnel at the end of all these lights
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Effettivamente il film merita davvero, un film che non ti aspetti. All'inizio gli ho visto dei richiami a Hitchcock, forse per l'ambientazione sul treno, per l'omicidio che aleggia, per il mistero che lega i personaggi e per il Mcguffin del biglietto venduto da uno sconosciuto alla ragazza che si trova così nel vagone con lo scorbutico medico e da di fatto il via alla vicenda e ne segna la risoluzione.
Il regista dissemina indizi fuorivianti per tutto il tempo e ci fa presagire che in ogni momento stia succedendo qualcosa di cruciale... che poi non arriva mai. Un crescendo di tensione che sfocia nel finale, in quell'inseguimento che si vede nei frame, inseguimento davvero surreale. Tutta la lunghissima carrellata l'ho trovato molto felliniana nella semplicità con cui nasce ed è girata, come se questi si fermassero a mangiare il pranzo al sacco una domenica d'estate, come se corressero verso il mare (come poi si chiude il film) con engergia e quasi gioia. Poi il linciaggio, la folla che giudica, sentenzia, punisce e poi torna a compiere i propri peccati. Nessuno è davvero innocente.
E via con la nuova...
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