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L'anziano mi mise in mano una piccola zappa per scavare indicandomi come dovessi fare facendo attenzione nel muovere le pietre che si potessero nascondere nel sotto suolo. Già che ero li a confondermi tra la popolazione ed ottenere la fiducia di quell'uomo cercai di capire meglio la situazione. "Sto facendo bene?", dissi, "Non ho ma lavorato la terra ma non mi sembra così difficile". Il vecchio si mosse verso la mia posizione osservò il lavoro. "No! no è tutto sbagliato", rispose, "la vedi questa?", mentre prendeva un qualcosa di colore chiaro dal buco che avevo appena scavato. "Questo non dovrebbe essere sepolto, è il mio segna posto senza questo, quello che stai facendo è inutile". "Va bene ricomincio ed in caso correggo", risposi riportandomi all'inizio del percorso cercando di individuare questo chiaro che mi ero perso. Il lavoro cominciava a farsi sentire, il sudore cominciava a scorrere dalla mia fronte, ma il campo era per la maggior parte arato. "Vieni qui giovine", urlo verso di me l'anziano,"fai una pausa te la sei meritata", mi avvicinai e vidi che aveva una polpetta di riso. "Tieni prendi", accettai senza troppi complimenti. "Forse ora è il momento", pensai, "vediamo di chiedergli dove possa trovarsi il bersaglio senza chiedergli veramente questo.". Mentre eravamo intenti a mangiare, "Scusi", fra un boccone e l'altro, "ho visto che questo è il campo più piccolo di tutti mi chiedevo come mai". "Sai io c'ero quando eravamo ben poche persone,", mi rispose, "vedi quelle case lì", mi indico un paio di case in lontananza, "lì sorgeva uno splendido albero di ciliegio, era così bello quando fioriva, purtroppo però poi questo luogo così tranquillo ebbe particolare importanza specialmente per il fatto che siamo vicini a dei paesi vicini così le persone cominciarono ad abitarlo sempre di più, a comprare terre ed a coltivarle, purtroppo per me che a quei tempi ero sposato non potetti comprare nulla trovandomi sempre con questo piccolo appezzamento. Poi quando finalmente riuscì a mettere da parte qualcosa ero già diventato troppo vecchio ed avevo altre cose a cui pensare così alla fine mi sono ritrovato in questa casa a badare a questo terreno solito da anni e continuerò finché non avrò più le forze per farlo.". "Mi dispiace", dissi con voce sottesa, "Non volevo farle rivangare in questo modo...". "Non ti preoccupare", disse il vecchio, "se non si passa la storia alle generazioni più giovani a che serve averle vissute". Su questo ebbe ragione il vecchio bisogna ricordare e tramandare altrimenti e come non averle vissute. Continuai a lavorare ma più per un senso di dispiacere di quell'uomo solo che per dovere o bisogno. Avevo capito che anche se sapesse qualcosa non potevo chiedergli. Passarono le ore fino a sera. Presi le mie robe, ringraziai e mi diressi verso l'appuntamento con Yuzin purtroppo non ero riuscito a trovare le informazioni necessarie speravo che lui avesse avuto più fortuna o i miei cloni. Arrivato però non vidi nessuno guardandomi intorno, così mi sedetti a terra ed aspettai che si avvicinasse il mio compagno.