Sole Calante

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    Finalmente Nael diede prova di essere tornata coi piedi per terra. Anche se però la prima cosa che fece fu punzecchiare il rosso sul modo di vestire che utilizzò, mentre Leonhart in quel momento Leonhart si limitò a sorriderle con un'espressione contrita e perplessa. In fin dei conti doveva dare ampiamente ragione alla piccola stilista, sicuramente Leonhart avrebbe dovuto badare molto di più al sistemarsi meglio ma da un punto di vista pratico di certo non poteva competere col modo di abbigliarsi di una donna.
    Si in effetti hai ragione, anche se è da parecchi minuti che ormai sto soffrendo la sotto ma vabb...
    Si interruppe malamente nel sentire la mano di Nael stringersi attorno alla sua. Di certo Nael non era una che mostrava spesso i suoi sentimenti ma per certi versi sembrò in quel momento che qualcosa dentro di lei si fosse riacceso. Ci rimase di sasso però sgranando abbondantemente gli occhi rimanendoci tremendamente di sasso quando Nael senza alcun preavviso provò ad abbracciarlo in quel modo goffo.
    EH?
    Sfortunatamente per Nael quella fu l'unica cosa che riuscì a dire Leonhart usando però un tono piuttosto alto. Non ci aveva mai fatto molto caso, ma in quel momento mentre Nael lo stava abbracciando iniziò a provare una piacevole sensazione di calore che iniziò ad avvolgergli il corpo.
    Per la prima volta si trovò tremendamente imbarazzato tanto che divenne tremendamente paonazzo in volto, facendosi coccolare da quel piacevole calore. Leon rimase fermo per qualche istante, cercando di metabolizzare quel momento assurdo ma al tempo stesso tremendamente piacevole.
    Il suo corpo reagì quasi d'istinto andando ad abbracciare Nael stringendola forte a se, ma le sorprese non erano affatto finite da parte di Nael. Infatti sgranò gli occhi nel sentire le parole di Nael con un ennesima lacrima che gli solcò il volto, mentre nel suo cuore dopo tanto tempo si sentì felice.

    OHOH!! Ma guarda come ti atteggi da gran donna adesso!
    Cercò però di sdrammatizzare quel momento facendo uscire nuovamente il suo carattere spavaldo, in quella posizione Nael avrebbe potuto tranquillamente sentire i battiti aumentati del cuore del rosso. Leonhart la strinse ulteriormente a se, cercando di portare la sua fronte contro quella di Nael, che ci fosse riuscito o meno poco gli importava.
    Però tesorino per diventare più forte devi sbrigarti a rimetterti e soprattutto a portale il tuo leggiadro culo fuori di qui!
    Capito, ne?

    La prese abbondantemente in giro con quel discorso, nonostante però nelle sue parole un fondo di verità c'era. Se ora il desiderio di Nael era di proteggere la loro famiglia di certo Leonhart l'avrebbe aiutata senza ulteriori indugi!
     
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    Nael non reagì, anzi, rimase stretta in quel abbraccio. Serviva a entrambi, ne era consapevole. Era giusto, e lei lo sapeva. Doveva comunque muoversi. Lei guardò verso di Leonhart, quando questo tentò di poggiare le loro fronti insieme. I loro occhi che si incrociavano, guardandosi nell’anima. Quella di Nael, un’apparente calmo mare… ma pronto per una tempesta. Infatti Nael notò la lacrima che aveva solcato il viso del rosso, nuovamente, infatti la mano della ragazza andò ad asciugare tale lacrima con il suo palmo. Lo sguardo serio, deciso e… in qualche modo più maturo? Decisamente diverso rispetto a quel a cui il rosso era abituato. Nonostante il suo prenderla in giro, nel tentare di sdrammatizzare, Nael riusciva a capire, sentire, quel che provava Leonhart. Vedeva nelle sue reazioni. Nael, in ogni caso annuì leggermente con la testa, prima di chiudere gli occhi.
    Leonhart… devo tornare a scuola. Non posso più scappare, o continuare questa mia pausa.
    Disse infatti Nael, prima di sospirare leggermente. Si sarebbe staccata leggermente da Leonhart, ritornando con la schiena sul cuscino, incrociando le braccia di fronte al petto ma sotto al seno. Lo sguardo che andava a dirigersi verso la finestra, e poi verso di Leonhart. La ragazza decisamente sembrava cresciuta, diversa. Come se quelle esperienze l’avessero svegliata, fatta decidere sul suo stesso futuro.
    Ci pensi tu a fare le carte mentre sono ancora in ospedale? E’ probabile che esca tra un paio di giorni… almeno credo.
    Borbottò infatti la ragazza, che iniziò a giocherellare con le coperte sopra di lei, sentendosi quasi in imbarazzo per quel che stava chiedendo. Però alla fine erano una famiglia e per quanto incompetente poteva essere Leonhart, fare delle carte non poteva essere troppo difficile… forse. Almeno sperava. Non era troppo cattiva, semplicemente si stava preoccupando del vero. Aveva visto Leo alle prese da solo a casa, dunque certe cose andavano ovviamente a preoccuparla.
    Ah… e… cosa ne pensi… se entro… dentro la polizia di Londra…?
    Borbottò ancora più esitante l’ultima parte, in un sussurro appena udibile, infatti era decisamente difficile sentire quelle parole, uscite quasi con fatica dalla labbra rosee della ragazza. Non sapeva cosa poteva pensare Leonhart di tale pensiero, visto che lei si era sempre identificata come stilista. Inoltre molti dei suoi talenti riguardavano quel campo.
     
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    Quando la fronte di Nael e quella di Leonhart furono a contatto, il rosso notò qualcosa di diverso dentro gli occhi della sua sorellina, non sapeva spiegarselo con certezza ma Nael in quel momento non sembrò più essere la ragazza che aveva conosciuto tempo fa.
    Ci rimase indubbiamente di stucco nel notarla asciugargli la lacrima sentendo tra l'altro quanto fossero affusolate e delicate le sue dita, lasciandolo tremendamente sorpreso soprattutto per quello che disse dopo.
    Infatti Leonhart nel sentire quella proposta alzò il sopracciglio piuttosto sorpreso, non che avesse nulla in contrario se Nael avesse ripreso gli studi per carità ma in quel momento doveva ammettere che la ragazza era strana... Parecchio strana.

    Eh? No cioè voglio dire, ok si ci può stare alla fine riprendere gli studi.
    Anzi è una cosa che direi ti fa molto onore.

    Cercò di capire che stesse succedendo a Nael, non poteva esserne sicuro con certezza matematica al 100% ma sembrava che la ragazza si fosse in qualche modo evoluta ed aperta verso i suoi confronti, notando soprattutto l'imbarazzo sul suo volto. Vederla in quello stato lo fece sentire tremendamente felice tanto che sul suo volto si dipinse un sorrisetto quasi beffardo mentre continuava ad ascoltarla. L'attenzione di Leonhart però venne meno quando cercò di capire quello che disse Nael quando borbottò, cercò in quel momento infatti di allungare il collo verso di lei per capire meglio ma non ci riuscì per nulla.
    Che hai detto? Vabbè lasciamo perdere e calmiamoci un attimo, cos'è tutta questa mia cara?
    Pensa innanzitutto a rimetterti piccola Nael e poi andremo ad iscriverti a scuola.
    Si perchè prima di fare mille mila piani TU devi rimetterti in forze e portare il tuo culone giù da quel letto ok?

    Leonhart in quel momento usò un tono di voce più severo nel finire quella frase, era vero che apprezzava questa nuova intraprendenza di Nael e la cosa indubbiamente lo stava divertendo. Ma prima di tutto lei doveva pensare a rimettersi in forze, ed una volta fatto l'avrebbe indubbiamente aiutata a fare ciò che voleva senza se e senza ma.
    Stavolta si avvicinò nuovamente con tutto il corpo verso Nael, portando avanti la mano destra andandole a toccare nuovamente la chioma bianca, scompigliandogli un po' i capelli.

    E' bello vederti in questo modo, però sai una cosa piccola Nael?
    Le domandò con fare innocente, e nonostante la risposta della ragazza Leonhart avrebbe comunque portato a termine il suo discorso.
    Credo propio che se tua madre potesse vederti in questo momento, sarebbe molto orgogliosa di vederti così.... Oddio non credo che sto per dirti una cosa simile.
    Divenne nuovamente rosso in volto tanto che stavolta Nael avrebbe potuto notarlo tremendamente meglio. Non sapeva spiegarsi il perchè ma parlare con Nael in quel momento di certe cose lo stava imbarazzando tremendamente tanto.
    Ti voglio bene piccola Nael.
    Concluse così ciò che ebbe da dire, lasciandole ancora la mano posata su quella soffice e delicata chioma bianca. Cercò in quel momento quasi di tranquillizzarsi, sentendo che dopo quelle parole il suo cuore sembrò accelerare il suo ritmo. Leonhart rimase poi fermo, come se attendesse una risposta da parte di Nael, provando per certi versi una certa agitazione. Forse anche il cuore del rosso aveva iniziato a sciogliersi nei confronti della ragazza.
     
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    Nael sospirò leggermente, andando a rilassare le spalle e chiudere gli occhi, nel mentre che piegava la testa sotto le carezze del rosso, lasciandosi dunque cullare dalla sensazione che provava. Era strana, da descrivere e la stessa Nael si prese qualche minuto per esaminare tale sentimento e sensazione. Non era il calore, tipico dell’affetto, ma nemmeno la solita freddezza. Era particolare, ma non in modo preoccupante. Nonostante le parole di Leonhart, queste colpirono il suo petto in modo violento, stringendole il cuore in una morsa dolorosa.
    Anche io. E ci metterò tutta me stessa, nel riprendermi...
    Mormorò, lei, aprendo gli occhi nel mentre che stringeva le coperte tra le sue dita, mordendosi leggermente il lato del labbro inferiore. Non sapeva se provava effettivamente affetto, ma sapeva che provava una sensazione di protezione verso la sua famiglia, quello era certo. Nael sospirò leggermente, andando a guardare nuovamente verso di Leonhart, prima di guardare la porta in modo confuso. Esprimendo solo con gli occhi il suo dubbio.
    La dottoressa si sta prendendo molto tempo… cerca di non finire in prigione, va bene? Altrimenti come faccio a pagare la tua cauzione?
    Chiese lei, piegando leggermente la testa di lato, scherzando effettivamente un poco con Leonhart. Nonostante ciò, Nael rimaneva decisamente neutra almeno di volto, anche se la ragazza sembrava decisamente più rilassata, nel mentre che riportava lo sguardo verso di Leonhart, andando ad sollevare le gambe, avvolgendoci le mani attorno in un stretto abbraccio, così da tenersele vicino al petto.
     
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    Più passava il tempo in quella stanza con Nael e più sentiva quel persistente calore scavargli affondo, un calore dannatamente piacevole ed invitante. Sgranò abbondantemente gli occhi sorpreso nel dover ammettere che forse teneva a Nael più di quanto pensasse, infatti vederla in quella nuova forma gli stava riempiendo il cuore di una contentezza che ormai da tempo non provava.
    Continuò a guardarla lasciandosi però fuoriuscire una leggera risata dalla battutina di Nael. Andò poi ad abbassare tremendamente lo sguardo guardando abbondantemente il pavimento, scuotendo la testa in modo vistoso.

    Non pensavo sarebbe tornato a battere... Pensa te, piccoletta...
    Disse quelle parole mantenendo un tono di voce basso, sempre più sorpreso ed incredulo da quello che stava succedendo. Leonhart però decise di alzare nuovamente lo sguardo, portando ancora una volta l'attenzione sulla sua sorellina rimanendo però per qualche minuto in silenzio. Il ragazzo avrebbe poi fatto schioccare entrambe le mani, in modo tale che i suoi palmi andarono a scontrarsi emettendo un CIACK abbastanza forte.
    Molto bene, questo è lo spirito giusto ragazza mia!
    Però in effetti sarebbe un problemino... uhm.

    Si prese per un attimo il mento con la mano destra. Nael in fin dei conti aveva ragione, Leo doveva stare attento ad uscire nuovamente da quell'ospedale tutto agghindato da ragazza sperando che qualcuno non notasse quella abnorme figura "femminile".
    Con ancora quel dubbio in testa Leonhart si alzò da quella sedia, spostandola da davanti al letto di Nael. La fissò per un attimo prima di provare forse quella che era la sua ultima mossa, dato che non sapeva per certo quando sarebbe tornata la dottoressa Dhell.

    Nael, ti andrebbe di concedermi un piccolo ballo? Prima che vada.
    Chiese a Nael quel piccolo capriccio, facendo un leggero inchino verso di lei porgendole la mano. Prima di lasciarla alle amorevoli cure della dottoressa Dhell, Leonhart avrebbe voluto darle un ulteriore momento di svago. La palla ora aspettava semplicemente nelle mani della ragazza, anche se avesse accettato di certo avrebbe dato la possibilità al suo fisico di fare un po' di movimento.
     
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    Nael guardò la mano offerta da Leonhart con confusione, prima di alzare lo sguardo verso di lui. I dubbi sul suo volto erano chiari, così come il chiaro pensiero di Nael sul rosso. Chiaramente, nella mente della ragazza, Leonhart aveva preso la figura di un pazzo maniaco. La ragazza sbuffò leggermente, andando ad alzare le coperte che erano poste sopra di lei, così da allungare le gambe al suo lato.
    Ma sei scemo? Con quale musica?
    Domandò, andando a prenderlo in giro, nel mentre che si alzava dal letto, con i piedi nudi che toccavano le piastrelle. Nael indossava una vestito lungo bianco, anonimo, dato a tutti i pazienti, che le arrivava poco sotto le ginocchia. Una volta in piedi, le sue gambe tremarono leggermente, ma invece di cadere, Nael si eresse ancora di più. Le pieghe del vestito che seguivano il suo corpo, andando a delineare gentilmente la sua figura. Prese la mano di Leonhart, prima di sbuffare leggermente.
    La prossima volta che vorrai travestirti da donna, ti farò dei vestiti su misura…
    Continuò, nel mentre che rimaneva di fronte a Leonhart, lo sguardo neutro che andava a guardare verso di lui. La ragazza era leggermente più alta rispetto a Leonhart, ma senza le sue classiche scarpe forse Leonhart si poteva salvare per quella volta. Nael piegò leggermente la testa di lato, facendo così muovere i capelli con il suo stesso movimento, le guance colorate di un leggero rosso, il sole del tramonto ancora illuminava la stanza, e loro due insieme.
    Non ho mai ballato...
     
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    Rimase perplesso per qualche secondo sentendo ciò che disse Nael, come dargli torto in fin dei conti? Ma il vero obbiettivo di Leonhart, almeno in quel momento, era quello di far sgranchire almeno per qualche minuto il corpo della piccola Nael.
    Quando la vide alzarsi, Leon si sentì tremendamente contento e felice anche se per un attimo il tremore delle gambe di Nael lo preoccupò, ma nonostante questo il corpo della ragazza sembrò non aver perso del tutto la sua tonicità.

    Credo che non ce ne sarà bisogno, cioè voglio dire... Si? Ormai è da un paio di minuti che non me le sento più effettivamente.
    Il riferimento che fece Leonhart in quel momento era fin troppo chiaro, soprattutto per Nael dato che essendo la sua stilista personale conosceva più o meno ogni centimetro del suo corpo. Quando finalmente Nael prese la sua mano sinistra, Leon andò a cingerla con quella di lei mostrandole una presa salda e sicura. Col braccio destro invece andò a cingere dietro la schiena della ragazza andando a posare la mano fra le scapole di Nael.
    Non preoccuparti piccoletta, perchè ci sono quì io a guidarti!
    Comunque a proposito di vestiti da donna...

    Fermò il discorso, serrando drasticamente le distanze e portandosi molto vicino Nael. In quella posizione non solo la ragazza avrebbe potuto cullarsi col calore di Leonhart, ma sarebbe stata costretta da quest'ultimo a mantenere una posizione più eretta possibile.
    Stavo dicendo? Ah si, a proposito di vestiti... Appena uscirai da qui avrai un regalino fatto da me medesimo e mestesso che secondo me ti piacerà!
    Gli fece l'occhiolino, sapeva fin troppo bene che Nael era una ragazza comunque dai gusti raffinati e soprattutto con le stoffe ci sapeva dannatamente fare, e forse l'abito da sera che notò alcuni giorni prima forse le sarebbe piaciuto molto. O almeno così pensò il rosso.
    Molto, molto ma molto bene! E' ora di insegnarti un pochino le basi!
    Ora ascolta bene, io ti inarcherò leggermente la schiena all'indietro portando la mia gamba sinistra indietro. In questo momento entri in gioco TU, cerca di essere più sciolta possibile portando leggermente indietro la tua gamba destra. Con la gamba sinistra invece piegala in avanti fino a portarla fra le mie gambe... Attenta a non tirarmi una ginocchiata nelle palle, cortesemente. Non vorrei raccattarle col cucchiaino.

    Sapeva benissimo che Nael in quel campo era una neofita, infatti se avrebbe seguito alla lettera le direttive di Leonhart entrambi avrebbero potuto eseguire una piccola ma al quanto difficile posa di ballo!
    Leo prese l'iniziativa in quel momento, andando ad inarcarle leggermente la schiena della ragazza, provando ad assumere una posa all'apparenza semplice. Era super convinto che Nael sarebbe riuscita ad eseguire quella posa con un margine di successo del 70%, o almeno lo sperava vivamente per le sue palle.

    Senti tirare gran parte dei tuoi muscoli immagino? Mio padre mi insegnò alcuni passi prima di morire, e questa era una delle pose che utilizzava più spesso quando ballava con mia madre...
    Un ennesima lacrima però gli solcò il volto, pensando a quei tempi passati e ormai perduti, tanto che cercò di distogliere lo sguardo da lei per non pensarci...
    Passarono alcuni secondi prima che Leonhart tornasse con lo sguardo verso di lei. Sembrò quasi che in quel momento stesse aspettando una reazione da parte della ragazza, mentre continuava a guardarla in quelle magnifiche iridi color ghiaccio.
     
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    Nael guardò Leonhart, sussultando leggermente quando la strinse a se con più forza. La ragazza corrucciò la fronte, il disagio chiaro dipinto sul suo volto, nel stare così vicina al ragazzo. Nonostante ciò, cercò di eseguire le istruzioni di Leonhart, piegandosi come aveva detto lui, prima di effettivamente divenire rossa in volto e sbuffare leggermente per l’imbarazzo, in quanto il vestito d’ospedale di Nael si era alzato di parecchio per via di quel movimento, prima effettivamente di tentare di tornare con la schiena dritta così da allontanarsi da Leonhart, spingendolo leggermente con le mani sul petto.
    E’ troppo imbarazzante! Sopratutto senza musica...
    Borbottò infatti la ragazza, cercando di sistemare il suo vestito così da rimetterlo a posto ed evitare l’imbarazzo. Sia Leonhart, che Nael, comunque avrebbero potuto sentire il rumore dei tacchi della dottoressa Dhell che sembrava avvicinarsi, seppur questi erano lenti. Sembrava si stesse decisamente prendendo il suo tempo, prima di arrivare.
    Potrai insegnarmele una volta che saremo a casa… E magari mentre non sei vestito da donna o io ho questo vestito imbarazzante...
    Disse Nael, che semplicemente si mosse all’indietro, lasciandosi cadere sul lettino, rimbalzando leggermente per via della morbidezza del letto, rimanendo così effettivamente seduta. Lei a quel punto sembrò guardare il vestito che indossava, per poi fare una espressione contrariata. Decisamente, non sembrava che le piacessero i gusti delle persone dell’ospedale.
    La dottoressa sta arrivando…
    Nael si interruppe, mordendosi leggermente il labbro inferiore. Si alzò nuovamente in piedi, facendo come per prendere la mano di Leonhart, e stringerla tra le sua, guardandolo negli occhi. C’era chiaramente disagio, ma anche imbarazzo ed affetto negli occhi chiari di Nael, a cui le guance divennero di un colore decisamente rossastro, per via dell’imbarazzo che la consumava.
    Ci… vediamo domani, fratellone? L’orario delle visite...
    Disse, quasi in modo esitante, nel chiedere a Leonhart di venire anche il giorno dopo a farle visita.
     
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    Ridacchiò tremendamente in quel momento, facendo piuttosto fatica a trattenersi. Era strano ma allo stesso tempo appagante vedere Nael sembrare dopo tanto tempo una ragazza normale e più umana rispetto a come l'aveva conosciuta, anche se però quel rossore in faccia alla ragazza era soprattutto merito di quel camice da ospedale.
    Infatti rimanere in quella particolare posizione fece in modo che il vestito scoprì bellamente le forme sinuose della ragazza, lasciando al tempo stesso incuriosito Leonhart che non potè fare a meno di notare quel panorama.
    Si lasciò però spingere via da Nael non appena la ragazza tornò con la schiena dritta ancora più imbarazzata.

    Vero? Bhe diciamo che è la fonte primaria di ogni ballo esistente, credo.
    Voglio dire, hanno tutti o poco ci manca pose "artistiche" che sembrano tutt'altro che artistiche..... Uhm?

    Ci fece caso solamente dopo, infatti in quel corridoio iniziò a sentirsi il classico suono dei tacchi. Questo significava che fra poco la dottoressa Dhell sarebbe tornata in quella stanza per eseguire quella serie di visite che aveva menzionato prima. Ulteriore segno che il tempo del rosso stava volgendo al termine.
    Eh si, in fin dei conti hai delle visite di controllo da fare, nonostante adesso sembri stare nettamente meglio.
    Comunque vedi di stare attenta a saltare così sul letto, non vorrei di certo trovarmi sul capoccione pure il letto rott...

    La buttò abbondantemente sul ridere anche se però vedere Nael alzarsi di scatto ed in quel modo non gli permise di concludere il discorso in maniera lucida. Sentire la sua mano avvolta da quella delicata e dolce di Nael gli fece alzare ulteriormente lo sguardo su di lei, in quel momento notò come lo sguardo della ragazza avesse una lucentezza pari da averlo pietrificato abbondantemente.
    Le guance di lei nel mentre erano colorate di un tenero e delicato rosso, tanto che Leonhart allungò la mano destra verso la guancia di Nael tirandola con delicatezza.

    Ti pare una domanda da fare? Ovviamente verrò, basterà solo chiedere alla reception di fissare una lista di appuntamenti finché non uscirai.
    In quel momento Leonhart avrebbe lasciato la presa sulla guancia di Nael, andandole però ad accarezzare la guancia. Il tempo ormai era agli sgoccioli per lui, infatti fece scorrere con fare delicato la propria mano via da quella di Nael guardandola dritta negli occhi. Raccolse da terra la parrucca che cadde a terra alcuni minuti prima, indossandola nuovamente. Una volta completato di nuovo il suo travestimento tornò con lo sguardo su Nael facendole l'occhiolino sistemandosi i vestiti dirigendosi poi davanti alla porta, dandole le spalle.
    Ricordati piccolina, sorridi sempre qualunque cosa succeda!
    A domani...

    Aprì successivamente la porta, lasciando nella stanza la piccola Nael da sola. Successivamente si sarebbe poi incamminato verso la reception incrociando lo sguardo con quello della dottoressa Dhell e salutandola in modo cortese. Prima però di uscire da quell'ospedale Leonhart travestito ancora da Serenity andò a fissare una sfilza di appuntamenti, in modo tale che lo stesso Leonhart avrebbe potuto far visita alla sua sorellina senza intoppi e senza necessariamente dovendo travestirsi. Infatti l'orario delle visite che scelse Leonhart fu tutti i giorni dalle 16 alle 18, nei quali il rosso avrebbe portato pasticcini e altre piccole leccornie alla piccola Nael.

    CITAZIONE
    Role Conclusa
     
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