Voleva fuggire il prima possibile, conscio del fatto che molto probabilmente Luxio avesse rivelato segreti sul suo passato che forse era meglio aver nascosti. Ascoltando però le parole di Aarin, Leon si rese conto che Luxio aveva fatto un pastrocchio allucinante sulla sua storia, ulteriore segno che forse quel piccoletto peloso a volte doveva stare bello che zitto. Cosa che fece troncare di netto il suo cammino. Oh mio.... Fece però un enorme facepalm sconcertato di ciò che venne nuovamente a crearsi, un susseguirsi di incomprensioni incredibili dettate anche maggiormente dal suo brutto caratteraccio. Doveva mettersi d'impegno e spremersi un attimo le meningi per rimettere in sesto quella situazione. Piano, piano.... PIANO. Ripartiamo dall'inizio. La mia famiglia non è mai navigata nell'oro, non eravamo di certo alla fame ma almeno ce la cavavamo, ma i miei genitori erano consapevoli che questo stato di semi povertà non avrebbe fatto comodo ne a me. Sono sempre stato uno studente nella media, ma se c'era qualcosa in cui eccellevo forse anche per merito della genetica era proprio la musica. Questa passione mi portò ad avere un rapporto più profondo con mio padre.. Cercò di dare alla ragazzina una infarinatura generale di ciò che era successo, dato che non ci avrebbe messo ulteriore tempo a scendere nei veri e propri particolari. Mentre il rapporto con mio padre cresceva nel migliori dei modi, lui trovò un lavoro sotto questo tizio, Pete. Non nego che Pete diede una grossa mano alla nostra famiglia, infatti la musica di mio padre attirò sempre più gente facendo gonfiare di denaro il portafoglio di quell'uomo. E penso proprio che sia stata proprio la popolarità sempre più screscente di mio padre ad aver attirato l'attenzione dell'uomo che sta più in alto della piramide, Kun Lan. Infatti Kun Lan voleva creare un gioco. E per farlo aveva bisogno di questa Song Of Life e naturalmente un programmatore. Ho poche informazioni riguardo a quel potere e l'unica cosa che so e che ogni melodia composta in realtà celava un potere immenso. Si voltò verso di lei, super conscio di essere stato estremamente logorroico in quel frangente, ma purtroppo per Aarin non aveva finito... Credo sia da li che la situazione precipitò, quando mio padre e il programmatore si resero conto di lavorare ad un videogioco maledetto evidentemente iniziarono a pestare i piedi a persone sbagliate. Non scorderò mai la sera di sei anni fa di quando mio padre, sotto ordine di Kun Lan venne ucciso.... Raccontare nel dettaglio la sua storia lo debilitava visibilmente, ripensare a quei momenti faceva sempre riaprire una ferita indelebile non solo nel suo cuore ma anche nella sua psiche. Penso che Pete avesse da sempre covato disprezzo e gelosia per mio padre e appena Kun Lan gli diede il via, forse sotto sotto non si fece particolari problemi nel freddarlo con un colpo di pistola.... Mentre il programmatore del gioco è riuscito a fuggire facendo suo quel gioco, ma ignoro il come, so solo che si chiama Dangerous Zombie.... Poche e quasi nulle informazioni su questo tizio. Finì quel discorso risultando tremendamente bianco in faccia, avrebbe voluto sedersi qualche minuto per recuperare un pizzico le energie, ma non lo fece. Non voleva cedere a quel maledetto sentimento di tristezza profonda. Difficile da credere, eh? E' una mia supposizione, ma credo che questo Kun Lan sotto sotto abbia ancora copie di quel gioco e se dovesse essere mai finito e messo in commercio sarebbe un problema.... Per quello devo rimediare a questo errore, se fosse così è mia responsabilità che ciò non avvenga. Ti è più chiaro adesso? Stavolta sarebbero bastate le parole del rosso per risolvere i buchi di trama che commise Luxio nell'esporsi poco prima? Ne dubitava fortemente, ma in fin dei conti la speranza era l'ultima a morire.
Continuò ad ascoltare le parole della piccola Aarin, alzando di conseguenza il sopracciglio destro sempre più perplesso. Se mai avesse avuto delle informazioni più succose di certo non si sarebbe fatto ulteriori problemi a dirlo, anche perchè non c'era più motivo ora di nascondere quell'argomento. La cosa che però lo lasciò di stucco facendolo al tempo stesso fu riguardo alla trasmissione di quel potere appartenuto al padre di Leonhart, forse la piccolina in qualche modo poteva aver ragione? Difficile dirlo, ma forse in quello che aveva detto un fondo di verità poteva esserci. Si forse dovrei essere io, ma la verità e che non lo so... Per lo meno, non ancora ecco. Si grattò per un attimo il mento, iniziando ad ordinare nuovamente i suoi pensieri specialmente su ciò che doveva dire. Ti dirò una cosa molto importante, o almeno credo. Non importa che tu abbia un potere maligno o benevolo... Importa come lo usi, pure il potere più demoniaco può essere usato per il bene e per proteggere ciò che ami, stessa cosa ovviamente per un potere benevolo si intende. Non fraintendere le mie parole, quello che voglio dirti in modo spiccio e semplice e che sono le nostre azioni a parlare per noi. Finì quel discorso guardando un attimo verso la bambina sperando che avesse in qualche modo avesse capito ciò che le disse Leonhart. Il rosso in quel momento però alzò il braccio destro andando a sollevare leggermente la manica del giaccone, scoprendo un orologio nero di plastica sgranando gli occhi vedendo l'orario. Si è fatto tremendamente tardi piccola Aarin, e ora dovrei andare a sviluppare un paio di commissioni per la casa. Magari se ti andrà una volta potrai farmi sentire la torta che elogiavi tanto, che dici? Si era fatto dannatamente tardi e Leonhart doveva muovere quel suo culo fiacco oppure col cavolo che le commissioni si sarebbero risolte da solo. Avrebbe però aspettato la risposta di Aarin e solo dopo quello, avrebbe preso la strada di ritorno per svolgere i suoi doveri.
Un anima forse fin troppo dura e severa con i classici dettami del perbenismo, e dell’immaginario ed immagine del bene, ma per quanto possa suonare ella fastidiosa e petulante, in quella crosta di indissolubile fermezza e solida forza per quanto concerne una certa filosofia di spiritualità e credo, dall’altra parte, le sue parole vibrano di una rinnovata preoccupazione per quello che ha avuto modo di conoscere, per quanto con una certa riluttanza.
<< Capisco… beh, anzi lo immaginavo, ma a sto punto non serve più a nulla cruciarsi… ci ho provato ad estrappolare dalle tue parole il più possibile ed ora so bene o male quello che volevo sapere. >>
Ammetterà ella, lasciandosi sfuggire anche un grazioso sbuffo sulle labbra, manco fosse ora un detective che abbia risolto un enigma decisamente complesso da estrapolare, con tanto di sorrisino che ora sbuca sulle sue piccole labbra sornione.
<< Comunque caro il mio eroe dai poteri del male… io non sono di certo un esorcista, e quello che hai ottenuto comunque non cambierà il fatto che tra le mani hai qualche cosa di sacrilego… ma quello che hai detto e giusto… il fine giustifica i mezzi. Per quanto hai scelto una strada estrema. >>
Bene, ma non benissimo, dettta in soldoni, finendo semplicemente di abbozzare un breve cenno con il capo quando l’altro va a dichiarare la sua dipartita.
<< Nessun problema, farò in modo che ne rimanga sempre una fetta anche per te e per lui >>
Indicando ovviiamente il suo comagno di sventure, incominciando ad agitare la propria mandritta, in modo da salutare i due ventori, e solo dopo, rintanarsi nuovamente all’înterno della struttura dell’orfanotrofio, cercando di calmare gli animi focosi dei bambini curiosi di sapere cosa abbia detto al sconoscuto, oltre che dover delle spiegazioni alle Suore.