| | Direi che i dati sono ormai abbastanza definitivi per trarre delle conclusioni. Mi interessano in particolare modo alcuni dati politici: 1) Dei due scenari preventivati per il PD, è ormai confermato quello della debacle totale addirittura sotto il 19%, 6 punti in meno rispetto al 2013. Sinceramente mi aspettavo una sconfitta ma di proporzioni più contenute, intorno al 22-23%; a questo punto è evidente che qualcuno dovrà fare delle riflessioni su che tipo di impostazione politica dare al partito per i prossimi anni, perché così non c'è speranza di andare da nessuna parte. Non credo che la discussione si fermi a "Renzi sì o Renzi no", perché al momento non vedo una chiara alternativa di leadership, e mi sembra fondamentale andare ad interrogarsi su quale fetta di elettorato debba essere presa come riferimento (più a sinistra? più al centro?). 2) Non sono certo però che l'alternativa sia "più sinistra", o quantomeno, non questa sinistra. Dimostrazione pratica: LeU non solo non ha centrato l'obiettivo del 10%, nemmeno quello dell'8%, ma riesce a malapena ad entrare in Parlamento con poco più del 3%. Anche peggio per le altre forze "che guardano a sinistra" di cui aveva parlato the creator, praticamente non pervenute. È vero che la scelta non era né ampia né molto credibile, ma dove sono finiti tutti gli elettori che "in teoria" avrebbero potuto / dovuto votare a sinistra? Tutti quelli che in teoria si sarebbero spesi a favore di una minoranza PD per contrastare l'egemonia di Renzi? Numeri alla mano, direi che non ci sono stati, o si sono rivolti verso partiti che certamente di sinistra non sono (e non il PD, su cui pure abbiamo avuto una accesa discussione, ma probabilmente M5S). Questa è una considerazione che vale più generale, basta vedere com'è andata in Francia alle ultime elezioni o quanto ha preso la SPD in Germania (che pure, almeno in teoria, ha come obiettivo la socialdemocrazia). 3) Mi sembra invece molto chiaro che una larghissima parte dell'elettorato, a conti fatti praticamente la maggioranza, si è rivolta altrove: in particolare verso il M5S e la Lega. Come ho detto stanotte, non sono particolarmente sorpreso dal boom di consensi del M5S oltre le previsioni, perché è sempre stato difficile da sondare. Mi sorprende molto di più la netta avanzata della Lega rispetto a Forza Italia, visto che erano date appaiate, mentre invece a urne chiuse è assolutamente evidente che la Lega possa contare su un pacchetto di voti significativamente più pesante di quello di Forza Italia. Questo riduce di molto il potere contrattuale di Berlusconi all'interno della coalizione - dubito riuscirà ad imporre un proprio candidato alla presidenza del consiglio, con Salvini che aspira chiaramente a fare il premier, e anche se dovesse riuscirci dovrà rassegnarsi ad un esecutivo prevalentemente a trazione Lega. Anche se complessivamente è una vittoria per il centrodestra, mi sento di dire che sia una sostanziale sconfitta per la destra moderata, in netta inferiorità numerica rispetto a Lega+FdI. 4) Capitolo governo: sono genuinamente curioso di vedere cosa salterà fuori nei prossimi giorni. Il M5S è diventato un interlocutore imprescindibile, sia come possibile prima forza di governo, sia in appoggio ad altre coalizioni, senza M5S non si va da nessuna parte. Ma sarà disposto a compromessi? Nel 2013 non ne fece, vedremo se a questo giro avrà un atteggiamento più pragmatico. E anche se fosse, con chi? Il PD si è già detto contrario a partecipare ad un governo a 5 stelle, anche se forse a questo punto potrebbe essere lo scenario meno drammatico; è anche vero che pure l'SPD si era detta contraria ad una nuova grossa coalizione, e poi ci ha ripensato, vedremo. Appoggi per la coalizione di centrodestra al momento non ne vedo: di sicuro nessuno del centrosinistra, men che meno con l'ipotesi di un esecutivo con Salvini premier, ma non credo nemmeno possa prefigurarsi un appoggio dei 5 stelle - certamente non a tutta la coalizione con Berlusconi dentro. Un'altra ipotesi possibile è un governo Lega + M5S, smentito categoricamente in campagna elettorale, ma si sa che dopo le elezioni è tutta un'altra storia; in questo caso però la Lega sarebbe inevitabilmente ridotta ad una parte secondaria dell'esecutivo, non è assolutamente ragionevole che il M5S accetti di sacrificare la presidenza del consiglio quando ha quasi il doppio dei consensi.
Ovviamente rimane l'opzione finale, parlamento non operativo e nuove elezioni a stretto giro di posta (si fa per dire, ci vorrebbe comunque almeno qualche mese). |
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