CITAZIONE (impacchettato @ 10/11/2016, 11:35)
Interessante, perché anch'io ci sono arrivato per gradi.
Ora mi immobilizza, gode usandomi e poi mi penetra, mi frusta, si veste da regina e appena pronta mi libera e usciamo immediatamente .
Il vero schiavo tease and denial.
Interessante anche la tua esperienza, a dimostrazione che le donne hanno un certo piacere a fare questa pratica.
Ed ecco l'ultima parte. Pronti alla penetrazione?
Ancora una volta dovetti attendere veramente poco. Il sabato era già alle porte e lo vissi con un’emozione indicibile. Bene inteso, tutte le volte che mi appresto a giocare sono nervoso e tirato ed avevo trascorso parecchi fine settimana quasi sulla stessa lunghezza d’onda ma sapevo che quella volta c’era qualcosa in più. Mentre l’attendevo, cominciai a fare le prove e, dopo essermi riempito di lubrificante, iniziai a provare con il dito coperto da un guanto di lattice. Non provavo particolarmente dolore ma la sensazione era sgradevole ed era identica a quando, tempo addietro, un urologo mi aveva controllato la prostata.
Quando si presentò a casa, ci guardammo entrambi negli occhi, cosa abbastanza anomala perché di solito cerco di entrare subito nel ruolo sottomesso e di avere lo sguardo basso. Ma cercavo conferme e mi sembrò quasi che quel suo sguardo me le avesse date. Si andò a cambiare e tutto fu come sempre. Poi, si rinchiuse in camera. Sapevo che stava per giungere il momento tanto voluto e tanto temuto. Io ne approfittai intanto per lubrificarmi ulteriormente. Le avevo lasciato insieme alla scatola che conteneva il dildo un biglietto con i profilattici avvertendola di usarne uno se avesse avuto l’intenzione di indossarlo e quindi si materializzò dopo aver indossato l’imbracatura. Mi gettai ai suoi piedi chiedendo di non usarlo ma sapevamo entrambi che stavo rispettando per l’ennesima volta il copione. Mi arrivarono un paio di schiaffi che contribuirono a farmi avere un’eccitazione ancora maggiore e poi mi trascinò per un braccio nella nostra camera. Mi diceva che dovevo imparare chi comandasse, che stavo per avere la giusta punizione, tutte frasi che, tempo addietro, mi ero raccomandato di usare per rendere il tutto più verosimile e che lei ormai usava in maniera piuttosto sciolta. Poi si guardò intorno cercando di capire quale potesse essere il posto migliore e quindi mi spinse addosso al mobiletto davanti allo specchio, proprio dove avevamo fatto l’amore innumerevoli volte, quando la prendevo da dietro durante i momenti vanilla. Ma stavolta le parti erano invertite e dietro c’era lei. Ancora una volta sentii quello strano coso tra le mie cosce e poi lo avvertii all’ingresso del buco. Non entrava e dovetti aiutarla io allargando ulteriormente le gambe. Poi sentii qualcosa ed un dolore piuttosto persistente ma tollerabile. Mia moglie si era comunque bloccata e poi esclamò, con un tono quasi di meraviglia
“ E’ entrato!!!” Io scossi la testa avanti e indietro. Stavo per essere posseduto dalla mia padrona e ancora una volta la sensazione non era di umiliazione ma direi di impotenza, di passività di fronte a lei. Anche se più che di fronte ce l’avevo dietro. Lei si muoveva poco per paura di farmi male, come fa un uomo innamorato che penetra una donna vergine, senza nessun sussulto ma comunque l’affare penetrava sempre di più, grazie al lubrificante ed al preservativo messo sul dildo ed allora il dolore cominciava a diventare più forte ma strinsi i denti. In quel momento, non riuscivo più a pensare a nulla tranne che a cercare di non lamentarmi, per timore poi che mia moglie lo estraesse. Volevo concludere l’opera e accompagnavo con il movimento del bacino il dildo fino a che questo entrò completamente. Rimasi ancora diversi secondi in quella situazione di paura e di dolore ma non uscì una sola parola dalla mia bocca. Poi la paura scomparve. Ormai era tutto entrato ma rimaneva una spiacevole sensazione del corpo estraneo dentro di me. Di piacere nemmeno l’ombra. Mia moglie ricominciò a fare la padrona ed a dire frasi inerenti alla situazione, muovendosi con cautela avanti e indietro e pian piano il dolore cominciò a scendere e poi a svanire quasi del tutto. Quasi perché mi sentivo ancora indolenzito. Dopo una manciata di secondi mia moglie lo tirò fuori lentamente. Era tutto finito e non ero più vergine. Il piacere? No, la prima volta non lo provai per niente e lo scoprii solo in seguito. Troppa forse la tensione per quella prima volta e la stimolazione della prostata non avvenne o comunque non riuscii a sentirla ma avevo conosciuto la stranissima e, per me strabiliante, sensazione di essere posseduto da mia moglie che, da parte sua, aveva conosciuto il potere più grosso che una donna può avere nei confronti di un uomo. Non riuscii nemmeno ad eiaculare e addirittura l’erezione che avevo prima della penetrazione era scomparsa, forse a causa del timore. Al contrario, l’eccitazione mentale fu enorme ma solo in secondo tempo, superato lo scoglio della completa penetrazione e quando lei cominciò a muoversi e soprattutto a parlare, quando cioè raggiunsi la consapevolezza che mia moglie mi stava possedendo. Era durato veramente poco ma sapevo già che volevo rifarlo in seguito. Estratto il fallo, mia moglie mi accarezzò e mi disse
“ Adesso si che sei veramente mio” baciandomi. Io la ringraziai e le dissi che l’amavo e lei lo disse a me a sua volta, ringraziandomi per averle fatto scoprire la dominazione. E quella dominazione era proprio come io l’avevo desiderata per una vita: bastone e carota, botte (sempre entro certi limiti), superiorità, scambio dei ruoli ed in questo lo strap-on era stato straordinario e lo sarebbe diventato sempre di più, ma anche tenerezza e amore, proprio come faceva l’eroina di quel racconto. Grazie, amore mio, grazie anche se a volte mi fai incazzare come nessuna persona al mondo riuscirebbe, se a volte vorrei essere io a darti uno schiaffone perché sembra quasi, col tuo comportamento, che tu lo voglia, e pur di non starti a sentire mi costringi ad andarmene in un'altra camera. Ma tutto questo scompare solo pensando a quanto hai fatto e stai facendo per me. Grazie ancora, mia padrona.